Torre della Gabbia

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Torre della Gabbia
La torre vista da piazza Sordello
Ubicazione
RegioneLombardia
CittàMantova
IndirizzoVia Camillo Benso Conte di Cavour, 102
Coordinate45°09′34.63″N 10°47′44.97″E / 45.15962°N 10.795824°E45.15962; 10.795824
Informazioni generali
TipoTorre medioevale
Altezza55 m
Inizio costruzioneXIII secolo
MaterialeMattoni
Proprietario attualeComune di Mantova
VisitabileNo
Lombardia Beni Culturali
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La torre della Gabbia è una costruzione medioevale che si innalza in Via Cavour 102 a Mantova, affacciata sul lato opposta della principale piazza della città, piazza Sordello.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre costruita dalla famiglia Acerbi fu venduta nel 1281 a Pinamonte Bonacolsi. Dopo la decadenza dei Bonacolsi la torre fu trascurata a lungo fino a quando fu ristrutturata per essere ricompresa nel sottostante palazzo Guerrieri Gonzaga. In particolare fu rifatta la facciata rivolta verso l'attuale Via Cavour.

La torre acquisì il suo nome attuale quando, nel 1576, il duca Guglielmo Gonzaga fece costruire la grande gabbia in ferro come "carcere all'aperto". Fino ad allora era nota come torre degli Acerbi. Nella gabbia sospesa venivano esposti alla pubblica piazza i condannati che a volte vi rimanevano anche per lungo tempo; famoso è il caso di un borsaiolo dell'epoca, tale Marchino Ziganti, che vi fu rinchiuso per ben tre mesi. Il 10 gennaio 1526 Francesco II Gonzaga ne fece dono, con il palazzo attiguo, alla famiglia Guerrieri Gonzaga. Nel 1850 la proprietà passò al senatore Giuseppe Cadenazzi fino a quando in occasione di una divisione condominiale, la torre, bisognosa di restauri, fu donata al comune di Mantova.

Torre della Gabbia, lato di Via Cavour

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Mantova, Torre della Gabbia da via Cavour

La torre è alta cinquantacinque metri. Costruzione medievale che, comunque, ha subito una parziale ristrutturazione nel Cinquecento, quando la facciata rivolta sulla attuale Via Cavour, fu adeguata agli stili tipicamente rinascimentali con l'inserimento di eleganti lesene marmoree e decorazioni di scuola mantegnesca.

La gabbia, che dà il nome all'edificio, è formata da spesse sbarre di ferro che racchiudevano uno spazio ristretto, due metri di lunghezza, un metro di larghezza e un metro e poco più in altezza. Ovviamente lo spazio angusto era tale perché destinato ad acuire le sofferenze degli "ingabbiati".

Attigua alla torre, è conservata la cappella della famiglia Bonacolsi, ornata da un ciclo pittorico del Trecento di stile giottesco.[1][2]

La scossa di terremoto del 20 maggio 2012 (Magnitudo 5.9 - epicentro la zona di Mirandola)[3] che ha interessato anche la città di Mantova, pare abbia provocato danni anche alla Torre della Gabbia, con la caduta di mattoni e calcinacci e l'apertura di crepe.[4]

Nel giugno 2017 partiranno i lavori di restauro e recupero della torre al termine dei quali consentiranno di salire sulla sommità per ammirare il panorama della città.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La cappella Bonacolsi[collegamento interrotto]
  2. ^ La cappella Bonacolsi, su ilcaso.it. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2005).
  3. ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Terremoti, su ingv.it. URL consultato il 23 maggio 2012.
  4. ^ La Torre della Gabbia ferita dal terremoto., su gazzettadimantova.gelocal.it. URL consultato il 23 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2012).
  5. ^ La Gabbia sta per rinascere Un anno e mezzo di lavori.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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