Corradi-Gonzaga

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Corradi da Gonzaga
Tre montoni d'argento, cornati e squillati d'oro in campo nero.
Stato Signoria di Mantova
FondatoreFilippo Corradi
Ultimo sovranoLuigi I Gonzaga
Data di fondazioneXII secolo
Data di estinzione1328
Etniaitaliana
Rami cadetti
Gonzaga, torre quattrocentesca.

Corradi (Corradi da Gonzaga o Gonzinghi[1][2]) era un'antica famiglia, nota già nel XII secolo e originaria della zona tra Mantova e Reggio Emilia (Gonzaga, da cui presero il nome),[3] cresciuta all'ombra dell'abbazia benedettina di Polirone a San Benedetto Po. Furono i capostipiti dei signori Gonzaga, regnanti di Mantova dal 1328 al 1707. In un documento, risalente alla prima metà del XVIII secolo, si parla della loro discendenza da Genebaldo, primo duca di Franconia.[4]

Dal 30 aprile 1335 la famiglia utilizzò solo l'appellativo "Gonzaga".[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Origini dei Gonzaga.

Filippo Corradi, nel XII secolo, fu investito dei vasti possedimenti terrieri di Gonzaga, feudo dei conti Casalodi, dall'abate di San Benedetto Po.[6]

Domenico Morone, La cacciata dei Bonacolsi (Mantova, Palazzo Ducale)

Grandi proprietari terrieri, accrebbero le loro fortune anche per merito della casata amica dei Bonacolsi (che annoveravano nella famiglia anche giudici influenti, vescovi e canonici) sui nemici Casalodi e con il nome di “Corradi da Gonzaga” si stabilirono a Mantova con Corbellino[7] alla fine del XII secolo,[3] dove occuparono cariche politiche e religiose.
Intorno al 1200 la famiglia prese possesso del Castello di Marmirolo, alle porte di Mantova, dove prese corpo, cent'anni dopo, il colpo di Stato che detronizzò i Bonacolsi. Guido (Guidone) ospitò nel castello nel 1209 re Ottone IV, diretto a Roma da papa Innocenzo III per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero.[8]

Il cognome "Corradi da Gonzaga" (Corradis de Gonzaga) appare per la prima volta in un documento datato 1288, nel quale si fa riferimento a numerose bolle di papa Niccolò IV, che conferivano alcune prebende a Petrozzano (o Piergiovanni), canonico della cattedrale di Como e figlio di Corrado Corradi (1268-1318).[9] Nel 1264 i Casalodi, nel timore venissero soppiantati, provvidero a fare sequestrare dal Comune di Mantova i numerosi possedimenti della famiglia rivale a Marmirolo, con la scusa di non assecondare alcuni ordini partiti dal Comune stesso.[10] Ma l'odio dei Casaloldi verso i Corradi ebbe breve durata perché nel 1272 Pinamonte dei Bonacolsi provvide a disfarsi degli avversari, confinandoli a Gonzaga[11] e sancendo l'alleanza tra le famiglie Bonacolsi e Corradi.[12] Iniziò nel 1287 l'ascesa della famiglia al quasi esclusivo possesso del territorio gonzaghese,[13] a spese dei monaci dell'abbazia di Polirone e coinvolgendo anche i beni della famiglia Pedroni, che avrebbe visto in Richilde, moglie di Antonio Corradi, unica ereditiera della casa.[14] Anche dopo l'ascesa al potere dei Gonzaga nel 1328, i Corradi per settant'anni furono tenuti agli obblighi feudali nei confronti del monastero.[15] Aumentarono enormemente le loro ricchezze agli inizi del Trecento, operando acquisti non solo nella città di Mantova, ma anche a Brescia, Ferrara, Reggio, Cremona e Verona e imparentandosi con potenti famiglie cittadine, come i Da Oculo.[16]

La supremazia bonacolsiana venne interrotta il 16 agosto 1328 allorché i Corradi da Gonzaga, col sostegno di Cangrande della Scala, signore di Verona, presero il controllo della città. Luigi I Gonzaga eliminò Rinaldo Bonacolsi detto il Passerino, dando inizio alla dominazione gonzaghesca che durò sino al 1708.[17]

I Corradi-Gonzaga diedero vita anche ad un ramo cadetto, che per comodità storica si può chiamare Gonzaga di Bonaventura Corradi dal nome del suo iniziatore e che si estinse nel 1746.

Personaggi illustri[modifica | modifica wikitesto]

Tavola genealogica[modifica | modifica wikitesto]

 Filippo
XII secolo
 
      
 Corbellino
fl. 1189
 Abramino
*1140 †1200
 Bellancorio
*? †?
Gualtieri
*? †?
 Guiscardo
ante 1261
 Corrado
fl. 1208
     
         
 Guido
*? †?
Gherardo[19]
fl. 1252
 Guidone
*? †1271/1272
Gherardo
*? †?
Corrado
*? †?
Gaddo
*? †?
Gualtiero
*? †?
Canosino[20]
fl. 1240
 Gualtiero[21][22]
*~1170 †~1250
   
        
 Antonio
*? †?
 Bonaventura
*? †?
 Bartolomeo
*? †?
 Antonio
*? †1283
 Bonaventura
*? †~1313
 Corrado[23]
*? †~1302
 Guglielmo
*? †1269
Gigliolo[24]
*1222 †?
       
                 
Federico[25]
*? †?
Corbellino
*? †?
Lancillotto
*? †?
Paganino
*? †?
Albertino
*? †?
Abramino
*? †?
Filippino[26]
*? †?
Bonaventura
fl. 1302
Giulio
*? †?
Guido
*? †1318
Bartolomeo
*? †?
Federico[27]
*? †?
Alberto
*1260 †1321[28]


Bonaventura Corradi
Gherardo
*? †?
Filippo
*? †?
Giovanni
*? †?
    
          
 Riccardo
*? †?
Domenico
*? †?
 Sagramoro[29]
fl. 1307
Federico
*? †?
Abramino[30]
*? †?
Luigi I Gonzaga[31]
*12681360
 Gualtiero[32]
*? †?
Petronio[33]
*? †?
Gentile[32]
*? †?
Mabelona[34]
*? †?
  
    
 

Gonzaga
Abramino
Alidusio
Filippino

Araldica[modifica | modifica wikitesto]

Stemma adottato da Luigi I dal 1328 al 1389

Lo stemma primitivo della famiglia era costituito da tre montoni d'argento, cornati e squillati d'oro in campo nero.[35] Questo venne sostituito dallo stemma fasciato d'oro e di nero (i colori politici dei ghibellini) da Luigi I Gonzaga dopo la cacciata dei Bonacolsi.[36]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Federigo Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, Volume I, p.244, Mantova, 1954
  2. ^ Scipione Agnello Maffei. Gli annali di Mantova, su books.google.it. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  3. ^ a b Murgia, p.9.
  4. ^ Giancarlo Malacarne, Gonzaga, Genealogie di una dinastia, Modena, Il Bulino, 2010.
  5. ^ Coniglio, p.8.
  6. ^ Coniglio, pp. 1-11.
  7. ^ Luzio, p.17.
  8. ^ a b Livio Galafassi, Cesare Bertolini, Marmirolo. Cenni storici, Mantova, 2000.
  9. ^ Luzio, p.9.
  10. ^ Luzio, pp.20-21.
  11. ^ Luzio, p.21.
  12. ^ Luzio, p.22.
  13. ^ Luzio, p.24.
  14. ^ Luzio, p.28.
  15. ^ Luzio, pp.28-29.
  16. ^ Luzio, p.29.
  17. ^ Coniglio, p.15.
  18. ^ Roberto Brunelli, I Gonzaga. Quattro secoli per una dinastia, Mantova, 2010.
  19. ^ Deputato di Mantova
  20. ^ Podestà di Fano
  21. ^ Consigliere del comune di Mantova
  22. ^ Nosari-Canova, p. 39.
  23. ^ Anziano del comune di Mantova
  24. ^ Membro del consiglio di Mantova
  25. ^ Canonico della cattedrale di Mantova
  26. ^ Filippino fu investito assieme al padre dei suoi beni dai monaci benedettini dell'Abbazia di San Benedetto in Polirone.
  27. ^ Canonico e delegato pontificio
  28. ^ Vescovo di Ivrea
  29. ^ Vescovo di Mantova
  30. ^ Giureconsulto
  31. ^ Altri cinque figli: Azzo (*? †1412), Alberto (*? †?), Giovanni (*? †?), Mario (*? †?), Matteo(*? †?).
  32. ^ a b Con discendenza
  33. ^ Canonico della cattedrale di Como
  34. ^ Galeazzo Nosari, Franco Canova, I Gonzaga di Mantova. Origini di una famiglia dinastica, Reggiolo, 2019.
  35. ^ Revista Hidalguira 187, anno 1984, p.810
  36. ^ L'arme dei Gonzaga[collegamento interrotto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Amadei;Ercolano Marani (a cura di), I Gonzaga a Mantova, Milano, 1975. ISBN non esistente.
  • Roberto Brunelli, I Gonzaga. Quattro secoli per una dinastia, Mantova, 2010.
  • Mario Cadalora, Gonzaga Gonzaga, Modena, 1990.
  • Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto. Mantova e la sua provincia. Volume quinto, Milano, 1859. ISBN non esistente.
  • Giuseppe Coniglio, I Gonzaga, Varese, Dall'Oglio, 1973.ISBN non esistente
  • Livio Galafassi, Cesare Bertolini, Marmirolo. Cenni storici, Mantova, 2000. ISBN 88-88091-07-6.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Gonzaga di Mantova, Torino, 1835.
  • Alessandro Luzio, I Corradi di Gonzaga signori di Mantova, Varese, 1913. ISBN non esistente
  • Scipione Agnello Maffei, Gli annali di Mantova, Tortona, 1675, ISBN non esistente.
  • Giancarlo Malacarne, Gonzaga, Genealogie di una dinastia, Modena, Il Bulino, 2010, ISBN 978-88-86251-89-1.
  • Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
  • Galeazzo Nosari, Franco Canova, I Gonzaga di Mantova. Origini di una famiglia dinastica, Reggiolo, 2019, ISBN 978-88-99339-67-8.
  • Luigi Pescasio, Enciclopedia delle curiosità mantovane, Mantova, 2005.
  • Giuseppe Sissa, Storia di Gonzaga, Mantova, 1983.
  • Mario Vaini, Ricerche gonzaghesche (1189-inizi sec. XV), Firenze, Leo S. Olschki, 1994, ISBN 88-222-4216-5.
  • Marco Venturelli, Mantova e la mummia. Passerino Bonacolsi e i Gonzaga: la creazione di un mito, Editoriale Sometti, Mantova, 2018.
  • Leandro Zoppè, Itinerari gonzagheschi, Milano, 1988, ISBN 88-85462-10-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]