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Rufloxacina

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Rufloxacina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC17H18FN3O3S
Massa molecolare (u)363,406 g/mol
Numero CAS101363-10-4
Codice ATCJ01MA10
PubChem58258 e 4979271
DrugBankDBDB13772
SMILES
CN1CCN(CC1)C2=C(C=C3C4=C2SCCN4C=C(C3=O)C(=O)O)F
Dati farmacocinetici
Emivita25 -30 ore
Indicazioni di sicurezza

La rufloxacina (nella fase sperimentale conosciuta anche con la sigla MF-934)[1] è una molecola che appartiene alla classe dei chinoloni di seconda generazione. Le sue proprietà sono in gran parte sovrapponibili a quelle della ciprofloxacina. In Italia il farmaco è stato venduto dalla società farmaceutica Bracco S.p.A. con il nome commerciale di Tebraxin nella forma farmaceutica di compresse rivestite da 150 e 200 mg.

Farmacodinamica

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La molecola è caratterizzata da un ampio spettro di azione, simile a quello di altri chinoloni e comprendente un'ampia gamma di batteri Gram–positivi e Gram-negativi. La rufloxacina agisce inibendo in modo selettivo sia la DNA–girasi (conosciuta anche come topoisomerasi II) sia la topoisomerasi IV. Questi due enzimi sono fondamentali per la cellula batterica sovraintendendo ai processi di duplicazione, trascrizione e riparazione dell'acido deossiribonucleico (DNA) nei batteri. La topoisomerasi IV separa le catene di DNA che deve essere replicato (cioè duplicato), prima che incominci la divisione cellulare batterica. Il suo blocco comporta la mancata separazione del DNA e pertanto il processo di replicazione viene interrotto. Il batterio, quindi, non può più dividersi e replicarsi. La DNA girasi, d'altra parte, è deputata al superavvolgimento del DNA: quest'ultimo processo è cruciale affinché la molecola possa essere fatta rientrare nelle cellule di nuova formazione. Se ciò non si verifica si determina l'accumulo, all'interno della cellula batterica, di DNA in forma despiralizzata. Il blocco di entrambi i meccanismi enzimatici porta quindi alla morte del batterio. La rufloxacina è attiva in particolare contro Escherichia coli, Salmonella, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis e Proteus vulgaris e gli Staphylococcus.[2]

Farmacocinetica

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La rufloxacina, a seguito di somministrazione per os, è facilmente assorbita dal tratto gastrointestinale. A distanza di 3-4 ore dall'assunzione la concentrazione plasmatica massima (Cmax) è di circa 4 mcg/mL. Il composto si distribuisce ampiamente nei diversi tessuti biologici raggiungendo concentrazioni 2-3 volte superiori a quelle raggiungibili nel siero. In particolare nei fluidi e nei macrofagi alveolari le concentrazioni appaiono decisamente elevate (2-20 volte quelle plasmatiche) e si mantengono per diverso tempo.[3] Il composto si lega alle proteine plasmatiche nella misura del 60% circa. L'emivita plasmatica della rufloxacina è di circa 35 ore. Il farmaco viene solo parzialmente metabolizzato nella ghiandola epatica attraverso una reazione di demetilazione con produzione di un metabolita microbiologicamente attivo. L'eliminazione dall'organismo avviene in gran parte attraverso l'emuntorio renale (45-50%) e in parte tramite la via gastrointestinale e biliare (20%).[4]

Studi eseguiti negli animali, e nello specifico nel ratto, nel topo e nel coniglio, hanno permesso di calcolare una DL50 per via orale pari rispettivamente a 3000 mg/kg, 1070 mg/kg e 650 mg/kg.

La rufloxacina trova impiego, in particolare, nel trattamento delle infezioni delle basse vie respiratorie[5][6] e del tratto urinario,[7][8] specie se sostenute da germi Gram-negativi.[9]

Effetti collaterali e indesiderati

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Negli studi clinici durante il trattamento con l'antibiotico sono stati riscontrati alcuni eventi avversi, in particolare a carico dell'apparato gastrointestinale (dispepsia, nausea e vomito, diarrea) e del sistema nervoso (cefalea, agitazione psicomotoria, ansia, vertigini, insonnia, tremori, astenia). La molecola può facilitare l'insorgenza di convulsioni in soggetti che hanno già una storia personale di epilessia o di fattori predisponenti alle convulsioni (ad esempio pregressi traumi cranici o ischemie cerebrali, encefalopatia multivascolare).

Controindicazioni

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Il composto è controindicato in soggetti con ipersensibilità individuale nota al principio attivo, ad altri farmaci della classe dei chinoloni, oppure a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica. È inoltre controindicato nei pazienti in età pediatrica o adolescenti ancora in fase di crescita, per il rischio concreto di lesioni a carico dell'apparato muscolo-scheletrico e di insorgenza di gravi forme di artropatia, in particolare a carico delle grandi articolazioni. La rufloxacina non deve essere assunta da pazienti affetti da epilessia e da coloro che presentano alterazioni del sistema nervoso centrale (SNC), come ad esempio pregressi traumi cranici o cerebrali, pregresse encefaliti o meningiti, ictus cerebrale, che possono determinare un abbassamento della soglia convulsiva.

Dosi terapeutiche

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Nei soggetti adulti il dosaggio raccomandato è pari a 400 mg (2 compresse) in monosomministrazione, il primo giorno, seguiti poi da 200 mg (1 compressa) al giorno nei giorni successivi di trattamento. La durata del trattamento è in relazione alla risposta clinica ed alle caratteristiche del processo infettivo, normalmente compresa tra 5 e 10 giorni. Si deve tenere presente che in presenza di alterata funzionalità renale è necessario ridurre la frequenza di assunzione della rufloxacina in proporzione al grado di insufficienza renale.[10]

  • Antiacidi a base di idrossido di alluminio o di magnesio: la contemporanea assunzione di rufloxacina e di queste sostanze comporta una riduzione dell'assorbimento dell'antibiotico.[11]
  • Teofillina: contrariamente ad altri chinoloni la contemporanea somministrazione di rufloxacina e teofillina non sembra comportare interazioni significative.[12][13]
  1. ^ Segre G, Cerretani D, Cerri D, Moltoni L, A new tricyclic fluoroquinolone, rufloxacin (MF-934), with interesting antibacterial and pharmacokinetic characteristics, in Drugs Exp Clin Res, vol. 14, n. 12, 1988, pp. 747–54, PMID 3253051.
  2. ^ Ravizzola G, Pinsi G, Pirali F, Colombrita D, Foresti I, Peroni L, Turano A, Rufloxacin (MF-934): in vitro and in vivo antibacterial activity, in Drugs Exp Clin Res, vol. 15, n. 1, 1989, pp. 11–5, PMID 2743869.
  3. ^ Rimoldi R, Fioretti M, Albrici A, Imbimbo BP, Pharmacokinetics of rufloxacin once daily in patients with lower respiratory tract infections, in Infection, vol. 20, n. 2, 1992, pp. 89–93, PMID 1316313.
  4. ^ Privitera G, Nicastro G, Imbimbo BP, Cesana M, Visconti M, Lombardi F, Tagliabue G, Faleschini E, Colturani F, Franzini P, Biliary excretion of rufloxacin in humans, in Antimicrob. Agents Chemother., vol. 37, n. 12, dicembre 1993, pp. 2545–9, PMC 192734, PMID 8109915.
  5. ^ Dirksen M, Focht J, Boerema J, Rufloxacin once daily in acute exacerbations of chronic bronchitis, in Infection, vol. 19, n. 4, 1991, pp. 297–300, PMID 1917050.
  6. ^ Wise R, Andrews J, Imbimbo BP, Greaves I, Honeybourne D, The penetration of rufloxacin into sites of potential infection in the respiratory tract, in J. Antimicrob. Chemother., vol. 32, n. 6, dicembre 1993, pp. 861–6, PMID 8144426. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  7. ^ Carmignani G, Maffezzini M, Monti Bragadin C, Samer L, Gusmitta A, Cantoni L, Caglio G, [Treatment with rufloxacin of complicated urinary tract infections], in Arch Ital Urol Nefrol Androl, vol. 64, n. 2, giugno 1992, pp. 145–53, PMID 1324526.
  8. ^ Mattina R, Cocuzza CE, Cesana M, Rufloxacin once daily versus ofloxacin twice daily for treatment of complicated cystitis and upper urinary tract infections. Italian Multicentre UTI Rufloxacin Group, in Infection, vol. 21, n. 2, 1993, pp. 106–11, PMID 8387963.
  9. ^ Schito GC, Acar JF, Bauernfeind A, Duval J, Finch RG, Focht J, Nicoletti G, Phillips I, Pratts G, Soriano F, Wiedeman B, Wise R, A multinational European survey on the in-vitro activity of rufloxacin and other comparative antibiotics on respiratory and urinary bacterial pathogens, in J. Antimicrob. Chemother., vol. 38, n. 4, ottobre 1996, pp. 627–39, PMID 8937958. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  10. ^ Perry G, Mant TG, Morrison PJ, Sacks S, Woodcook J, Wise R, Imbimbo BP, Pharmacokinetics of rufloxacin in patients with impaired renal function, in Antimicrob. Agents Chemother., vol. 37, n. 4, aprile 1993, pp. 637–41, PMC 187727, PMID 8388194. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  11. ^ Lazzaroni M, Imbimbo BP, Bargiggia S, Sangaletti O, Dal Bo L, Broccali G, Bianchi Porro G, Effects of magnesium-aluminum hydroxide antacid on absorption of rufloxacin, in Antimicrob. Agents Chemother., vol. 37, n. 10, ottobre 1993, pp. 2212–6, PMC 192252, PMID 8257146. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  12. ^ Cesana M, Broccali G, Imbimbo BP, Crema A, Effect of single doses of rufloxacin on the disposition of theophylline and caffeine after single administration, in Int J Clin Pharmacol Ther Toxicol, vol. 29, n. 4, aprile 1991, pp. 133–8, PMID 2071262.
  13. ^ Kinzig-Schippers M, Fuhr U, Cesana M, Müller C, Staib AH, Rietbrock S, Sörgel F, Absence of effect of rufloxacin on theophylline pharmacokinetics in steady state, in Antimicrob. Agents Chemother., vol. 42, n. 9, settembre 1998, pp. 2359–64, PMC 105833, PMID 9736563. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  • Manuale di malattie infettive e tropicali. Giampiero Carosi, Francesco Castelli, Herbert M Gilles, Franco Di Nola. PICCIN, 2000. ISBN 9788829915095

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