Lisina
Lisina | |
---|---|
![]() | |
Nome IUPAC | |
acido 2(S),6-diamminoesanoico | |
Abbreviazioni | |
K LYS | |
Nomi alternativi | |
L-lisina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6H14N2O2 |
Massa molecolare (u) | 146,16 |
Aspetto | solido cristallino bianco (monoidrato) |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-740-6 |
Codice ATC | B05 |
PubChem | 5962 |
DrugBank | DBDB00123 |
SMILES | C(CCN)CC(C(=O)O)N |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 293 K | pK1: 2,16 pK2: 9,06 |
Punto isoelettrico | 9,80 |
Solubilità in acqua | >100 g/100 g H2O a 25 °C |
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua | - 3 |
Temperatura di fusione | 225 °C (498 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −678,7 |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
La lisina è un composto chimico di formula C6H14N2O2 che in condizioni standard si presenta come un solido cristallino bianco monoidrato, inodore,[2] dal gusto amaro.[3]
Caratteristiche strutturali e fisiche
[modifica | modifica wikitesto]La L-lisina è un L-α-amminoacido polare[4] che fa parte della famiglia degli amminoacidi dell'aspartato insieme all'isoleucina, la metionina e la treonina.[5] Rappresenta:[4]
- l'isomero L della lisina;
- l'enantiomero della D-lisina;
- il tautomero dello zwitterione della L-lisina;
- la base coniugata dell'L-lisinio(+1);
- l'acido coniugato dell'L-lisinato
I codoni della molecola sono AAA e AAG. Il gruppo ε-amminico funge da sito di legame per l'idrogeno e da base generale nei processi di catalisi.[6] A 224°C si decompone[7] emettendo fumi tossici contenenti ossidi di azoto,[8] mentre a 210°C si scurisce.[9]
Il composto risulta:
- insolubile in etanolo, etere etilico, acetone, benzene,[10] comuni solventi neutri[9]
- altamente solubile in acqua[9]
N. di atomi pesanti | 10 |
N. di donatori di legami a idrogeno | 3 |
N. di accettori di legami a idrogeno | 4 |
N. di legami ruotabili | 5 |
N. di elementi stereogenici atomici definiti | 1 |
Massa monoisotopica | 146,105527694 u |
Superficie polare[11] | 89,3 Ų |
Affinità protonica[12] | 996 kJ/mol |
Basicità del gas[12] | 951 kJ/mol |
Energia di ionizzazione[13] | 8,6 eV |
Potere rotatorio specifico[9] | + 14,6 a 20 °C
+ 25,9 a 23 °C |
Sezione d'urto | 130,7 Ų [M+H]+[14]
133,7 Ų [M-H]- 135,5 Ų [M+Na]+[15] |
Pressione di vapore[16] | 5,28 x10+9 mm Hg a 25 °C |
ΔfH°solido[17] | - 678,7 ± 1,5 kJ/mol |
ΔrH° | 1.416 ± 7,1 kJ/mol[18] |
ΔrG° | 1.383 ± 13 kJ/mol[19] |
Abbondanza e disponibilità
[modifica | modifica wikitesto]Negli esseri umani è un amminoacido essenziale, cioè va assunta tramite l'alimentazione dato che l'organismo non è in grado di sintetizzarla. La lisina è presente soprattutto nella carne (carne rossa, maiale, pollame), nel formaggio, nei semi di amaranto, nel latte, nelle uova, in alcuni pesci (merluzzo e sardine), nella soia, nei suoi derivati[20] e nei legumi in generale. È scarsamente presente nei cereali, ad eccezione del grano saraceno nel quale si trova in percentuali maggiori rispetto agli altri cereali e all'uovo, con valori che vanno dal 4 al 20% a seconda delle cultivar e delle condizioni ambientali.[21]
Nome comune | Concentrazione (ppm) | Parte della pianta |
---|---|---|
C. foetidissima | 10.130 - 33.000 | seme |
Crescione d'acqua | 1.340 - 26.800 | erba |
Soia | 24.290 - 26.560 | seme |
Carrubo | 26.320 | seme |
Fagiolo nero | 2.390 - 25.700 | germoglio |
M. olifera | 5.370 - 25.165 | germoglio |
Lenticchie | 7.120 - 23.735 | germoglio |
Fagiolo di Goa | 21.360 - 23.304 | seme |
Farinello | 3.540 - 22.550 | seme |
Lupino bianco | 19.330 - 21.585 | seme |
N. sativa | 16.200 - 20.700 | seme |
Spinaci | 1.740 - 20.664 | pianta |
M. pruriens | 9.700 - 20.564 | seme |
Acacia farnesiana | 3.760 - 20.170 | foglia |
Piselli | 2.020 - 19.980 | frutto |
Zucca | 18.330 - 19.693 | seme |
Fave | 3.660 - 19.265 | seme |
Cavolo cinese | 890 - 19.019 | foglia |
Fagiolo di Lima | 4.520 - 19.010 | seme |
Prezzemolo | 2.190 - 18.724 | pianta |
Asparagi | 1.450 - 18.710 | germoglio |
Fieno greco | 15.310 - 18.525 | seme |
Fagiolo mungo | 16.640 - 18.296 | seme |
L. purpureus | 190 - 18.000 | seme |
Grano | 15.000 - 18.000 | pianta |
Fagiolo asparago | 16.460 - 17.975 | seme |
C. olitorius | 1.540 - 17.825 | foglia |
Fagiolo azuki | 14.970 - 17.294 | seme |
Fascia d'eta | mg/kg/giorno |
Bambini (3-6 mesi) | 97 |
Bambini (7-12 mesi) | 89 |
Bambini (1-3 anni) | 58 |
Bambini (4-8 anni) | 46 |
Bambini (9-13 anni) | 46 |
Bambine (9-13 anni) | 43 |
Bambini (14-18 anni) | 43 |
Bambine (14-18 anni) | 40 |
Adulti | 8.000 |
Sintesi del composto
[modifica | modifica wikitesto]La lisina, come altri amminoacidi, è prodotta mediante fermentazione mediante l'utilizzo di stipiti batterici eterotrofi come E. coli e C. glutamicum.[25] Il C. glutamicum è stato ingegnerizzato per produrre lisina con una resa di 0,31 g di lisina per grammo di zucchero.[5] Viene isolata da proteine idrolizzate[9] e durante la sintesi del caprolattame.[26]
Reattività e caratteristiche chimiche
[modifica | modifica wikitesto]Le modificazioni post-traduzionali più comuni includono la metilazione del gruppo ε-amminico, che porta alla formazione di metil-lisina, dimetil-lisina e trimetil-lisina. Quest'ultima è presente nella calmodulina. Altre modificazioni post-traduzionali includono:[11]
- l'acetilazione, che può influenzare la funzione delle proteine;
- l'idrossilazione, che avviene nel collagene grazie all'enzima lisilidrossilasi;
- l'O-glicosilazione dei residui di lisina nel reticolo endoplasmatico o nell'apparato di Golgi, utilizzata per marcare alcune proteine destinate alla secrezione cellulare.
La deaminazione ossidativa o la transaminazione della L-lisina produce acido α-cheto-ε-aminocaproico, mentre la decarbossilazione produce cadaverina.[27]
Spettri analitici
[modifica | modifica wikitesto]- 1D NMR[7]
- 1H NMR[28]
- 13C NMR[7]
- 1H-1H NMR
- 1H-13C NMR[28]
- MS[29]
- GC-MS
- MS-MS[28]
- LC-MS[30]
- IR[7]
- FTIR[31]
- ATR-IR[32]
- Raman[33]
Metodi analitici
[modifica | modifica wikitesto]- Metodo AOAC 960.47
- Metodo AOAC 994.12
- Metodo AOAC 975.44
- Metodo AOAC 999.13[7]
- Metodo nanometrico[34]
- Metodo colorimetrico[35]
- Metodo enzimatico[36]
Biochimica
[modifica | modifica wikitesto]La lisina è un amminoacido essenziale coinvolto in numerosi processi biologici, tra cui l'affinità dei recettori, i punti di clivaggio delle proteasi, la ritenzione del reticolo endoplasmatico, la struttura e la funzione nucleare, l'elasticità muscolare e la chelazione dei metalli pesanti.[37] La L-lisina infatti:
- facilita l'assorbimento di calcio a livello del piccolo intestino;[23]
- insieme alla vitamina C, forma la L-carnitina, coinvolta nell'ossidazione degli acidi grassi;[38]
- nella forma idrossilata:[6]
- grazie all'intervento della vitamina C, rientra nella composizione del collagene,
- favorisce la formazione di anticorpi, ormoni (es. ormone della crescita) ed enzimi;
- è necessaria allo sviluppo e alla fissazione del calcio nella ossa;[23]
- è il precursore della niacina, meglio conosciuta anche come vitamina B3 o PP;[39]
- è uno dei componenti della cheratina;[40]
La lisina è un metabolita della lisdexamfetamina.[41]
Biosintesi
[modifica | modifica wikitesto]I precursori e i metaboliti di questa famiglia di amminoacidi sono interconnessi con diverse parti del metabolismo centrale e sono regolati in modo omeostatico da diversi meccanismi trascrizionali e/o post-traduzionali.[42] Nei cianobatteri, la reazione anaplerotica della fosfoenolpiruvato carbossilasi (PEPC) combina PEP con HCO3− per generare ossaloacetato. L’ossaloacetato, parte del ciclo di Krebs modificato dei cianobatteri, viene poi convertito in L-aspartato dall'aspartato aminotransferasi, entrando così nella via biosintetica della lisina. Livelli elevati di L-aspartato inibiscono l'attività della PEPC.[43]
L-aspartato viene ulteriormente trasformato in L-aspartil-fosfato dall'aspartato chinasi (AK), un enzima regolato negativamente dalla lisina e dalla treonina. Successivamente, l’aspartil-fosfato diventa L-aspartato semialdeide, che può essere convertito in L-omoserina oppure in L-2,3 diidropicolinato tramite la diidrodipicolinato sintasi (DHDPS), un enzima anch’esso soggetto a regolazione da parte della lisina e della treonina.[5]
La variante della via biosintetica della lisina nelle piante e nei cianobatteri è unica poiché utilizza la L,L-diaminopimelato aminotransferasi per convertire il tetraidrodipicolinato in L,L-diaminopimelato, invece delle vie deidrogenasi, acetilasi e succinilasi presenti in altri organismi.[44] Da qui, avvengono reazioni di epimerizzazione e decarbossilazione per produrre L-lisina, che viene infine escreta tramite il trasportatore lysE in C. glutamicum,[45] mentre un trasportatore corrispondente non è stato identificato nella specie Synechococcus PCC 7002.[5]
Patologie
[modifica | modifica wikitesto]Sono note diverse anomalie congenite del metabolismo della lisina. La maggior parte è caratterizzata da disabilità intellettiva con occasionali sintomi variabili, come assenza di caratteri sessuali secondari, testicoli ritenuti, struttura facciale anomala, anemia, obesità, ingrossamento del fegato e della milza e squilibrio dei muscoli oculari. Livelli cronicamente elevati di lisina sono associati ad almeno 5 errori congeniti del metabolismo, ossia:[23]
- aciduria D-2-idrossiglutarica,
- iperlisinemia familiare I,
- iperlisinemia II,
- deficit di piruvato carbossilasi,
- saccaropinuria.
Sebbene le diete ricche di proteine causino una perdita significativa di calcio nelle urine, anche la carenza di lisina porta a una simile perdita. La carenza di lisina potrebbe inoltre provocare immunodeficienza. Il fabbisogno di questo amminoacido aumenta probabilmente in situazioni di stress.[23] La carenza di lisina può inoltre provocare stanchezza, mancanza di concentrazione, irritabilità, arrossamento degli occhi, ritardi nello sviluppo, perdita di capelli e sterilità.[6]
Bassi livelli di lisina sono stati riscontrati in pazienti con Parkinson, ipotiroidismo, malattie renali, asma e depressione. Il significato preciso di questi livelli è ancora poco chiaro, ma la terapia con lisina può normalizzarli ed è stata associata a miglioramenti in alcuni pazienti affetti da queste condizioni. Livelli anormalmente elevati di idrossilisina sono stati rilevati in quasi tutte le malattie degenerative croniche e nella terapia con coumadin.[23]
Farmacologia e tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]Viene assorbita dal lume intestinale negli enterociti mediante trasporto attivo.[6] Il metabolismo della lisina, di tipo epatico,[6][23] dipende da diversi nutrienti, tra cui niacina, vitamina B6, riboflavina, vitamina C, acido glutammico e ferro. Un eccesso di arginina può contrastare l'azione della lisina.[23]
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]Il suo meccanismo d'azione si basa sulla competizione con l'arginina, un amminoacido essenziale per la replicazione virale. La lisina riduce la crescita dell'HSV impedendo l'assorbimento dell'arginina nelle cellule.[46]
Effetti del composto e usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Viene utilizzato negli integratori alimentari.[46] La lisina potrebbe anche essere un utile complemento nel trattamento dell'osteoporosi. La terapia con lisina potrebbe essere efficace perché riduce le perdite di calcio nelle urine. La lisina è particolarmente utile nella terapia del marasma e dell'herpes simplex. Impedisce la crescita dell'herpes simplex in coltura e ha contribuito a ridurre il numero e la ricorrenza delle lesioni erpetiche negli studi clinici.[23]
Il dosaggio non è stato studiato in modo approfondito, ma gli effetti benefici si manifestano con dosi comprese tra 100 mg e 4 g al giorno. Dosi più elevate potrebbero essere anch'esse utili, e non sono stati segnalati casi di tossicità fino a 8 g al giorno. Diete ricche di lisina e povere di arginina possono essere efficaci nella prevenzione e nel trattamento dell'herpes.[23]
È stata inoltre impiegata per il trattamento del dolore, delle ulcere aftose, degli attacchi di emicrania, dell'artrite reumatoide e della dipendenza da oppiacei. Molte formulazioni per il culturismo contengono lisina per favorire la riparazione muscolare.[37]
Metaboliti della lisina, come l'acido aminocaproico e la carnitina, hanno già mostrato il loro potenziale terapeutico. Sono stati utilizzati 30 g al giorno di acido aminocaproico come dose iniziale nel trattamento dei disturbi della coagulazione del sangue, il che suggerisce che le dosi adeguate di lisina, suo precursore, non siano ancora state sfruttate in medicina.[23]
Controindicazioni ed effetti collaterali
[modifica | modifica wikitesto]L'assunzione di lisina è sconsigliata nei pazienti affetti da malattie renali o epatiche. Reazioni avverse del composto sono:[37]
- disfunzione renale
- insufficienza renale
Tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]La tossicità della lisina non è stata osservata con dosi orali negli esseri umani. Le dosi attuali di lisina sono troppo basse e potrebbero non raggiungere concentrazioni sufficienti.[23] L'assunzione acuta di livelli elevati di lisina interferisce con il metabolismo delle proteine alimentari e compete con il trasporto dell'arginina, suggerendo che gli effetti avversi derivanti da alti livelli di lisina siano più probabili se l'apporto proteico o l'assunzione alimentare di arginina è basso.[47]
La somministrazione endovenosa di L-lisina (da 16,5 a 41,3 g/giorno nei giovani uomini) ha dimostrato di inibire il riassorbimento delle proteine nei tubuli renali. Un aumento dei lipidi totali epatici, dei triacilgliceroli e delle concentrazioni di colesterolo è stato osservato nei ratti alimentati con il 5% di L-lisina e il 15% di caseina per 2 settimane, un effetto che può essere invertito somministrando arginina.[47]
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]La lisina viene utilizzata:
- come additivo alimentare nei mangimi per animali[48]
- nei cosmetici[49]
- come antistatico
- come additivo reologico
- nei prodotti per capelli[50]
- come aromatizzante[51]
- come solvente
- negli sgrassatori[52]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ scheda della lisina su IFA-GESTIS (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2019).
- ^ Food safety and quality: details, su fao.org. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ —: Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Volume A 1 (Abrasives to Aluminum Oxide). First International Edition, VCH Verlagsgesellschaft, Weinheim—Deerfield Beach—Basel 1985; XIV, 594 pages, hardcover, subscription price DM 340,—, in Starch - Stärke, vol. 37, n. 10, 1985-01, pp. 360–360, DOI:10.1002/star.19850371012. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b L-lysine (CHEBI:18019), su ebi.ac.uk. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b c d (EN) Travis C. Korosh, Andrew L. Markley e Ryan L. Clark, Engineering photosynthetic production of L-lysine, in Metabolic Engineering, vol. 44, 2017-11, pp. 273–283, DOI:10.1016/j.ymben.2017.10.010. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ a b c d e (EN) Lysine, su go.drugbank.com. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b c d e (EN) PubChem, Hazardous Substances Data Bank (HSDB) : 2108, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Sax's Dangerous Properties of Industrial Materials, 11th Edition By Richard J. Lewis, Sr. (Lewis Information Systems, Inc.). John Wiley & Sons, Inc.: Hoboken, NJ. 2004. $595.00 print set (other pricings available for CD-ROM and online versions). ISBN 0-471-47662-5 for print set., in Journal of the American Chemical Society, vol. 127, n. 8, 6 gennaio 2005, pp. 2794–2794, DOI:10.1021/ja041002c. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b c d e The Merck Index: An Encyclopedia of Chemicals, Drugs, and Biologicals, 14th ed. Edited by Maryadele J. O'Neil (Editor), Patricia E. Heckelman (Senior Associate Editor), Cherie B. Koch (Associate Editor), and Kristin J. Roman (Assistant Editor). Merck and Co., Inc.: Whitehouse Station, NJ. 2006. 2564 pp. $125.00. ISBN 0-911910-00-X., in Journal of the American Chemical Society, vol. 129, n. 7, 6 gennaio 2007, pp. 2197–2197, DOI:10.1021/ja069838y. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ CRC Handbook of Chemistry and Physics, 88th ed Editor-in-Chief: David R. Lide (National Institute of Standards and Technology) CRC Press/Taylor & Francis Group: Boca Raton, FL. 2007. 2640 pp. $139.95. ISBN 0-8493-0488-1., in Journal of the American Chemical Society, vol. 130, n. 1, 21 novembre 2007, pp. 382–382, DOI:10.1021/ja077011d. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b (EN) PubChem, Lysine, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b (EN) Edward P. L. Hunter e Sharon G. Lias, Evaluated Gas Phase Basicities and Proton Affinities of Molecules: An Update, in Journal of Physical and Chemical Reference Data, vol. 27, n. 3, 1º maggio 1998, pp. 413–656, DOI:10.1063/1.556018. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ P.H. Cannington e Norman S. Ham, He(I) and He(II) photoelectron spectra of glycine and related molecules, in Journal of Electron Spectroscopy and Related Phenomena, vol. 32, n. 2, 1983-01, pp. 139–151, DOI:10.1016/0368-2048(83)85092-0. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Zhiwei Zhou, Xiaotao Shen e Jia Tu, Large-Scale Prediction of Collision Cross-Section Values for Metabolites in Ion Mobility-Mass Spectrometry, in Analytical Chemistry, vol. 88, n. 22, 15 novembre 2016, pp. 11084–11091, DOI:10.1021/acs.analchem.6b03091. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Charles M. Nichols, James N. Dodds e Bailey S. Rose, Untargeted Molecular Discovery in Primary Metabolism: Collision Cross Section as a Molecular Descriptor in Ion Mobility-Mass Spectrometry, in Analytical Chemistry, vol. 90, n. 24, 18 dicembre 2018, pp. 14484–14492, DOI:10.1021/acs.analchem.8b04322. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Physical and thermodynamic properties of pure chemicals: data compilation, in Choice Reviews Online, vol. 27, n. 06, 1º febbraio 1990, pp. 27–3319-27-3319, DOI:10.5860/choice.27-3319. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ V. P. VASIL'EV, V. A. BORODIN e S. B. KOPNYSHEV, ChemInform Abstract: Standard Formation Enthalpy of Some Crown‐Ethers., in ChemInform, vol. 23, n. 51, 22 dicembre 1992, DOI:10.1002/chin.199251041. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) Christopher M. Jones, Matthew Bernier e Erin Carson, Gas-phase acidities of the 20 protein amino acids, in International Journal of Mass Spectrometry, vol. 267, n. 1-3, 2007-11, pp. 54–62, DOI:10.1016/j.ijms.2007.02.018. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) Richard A.J. O'Hair, John H. Bowie e Scott Gronert, Gas phase acidities of the α amino acids, in International Journal of Mass Spectrometry and Ion Processes, vol. 117, 1992-09, pp. 23–36, DOI:10.1016/0168-1176(92)80083-D. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ University of Maryland Medical Center.
- ^ Enciclopedia naturale - Grano saraceno: proprietà, valori nutrizionali, calorie, su cure-naturali.it, De Agostini Editore, 15 dicembre 2020.
- ^ Dr. Duke's phytochemical and ethnobotanical databases, in Choice Reviews Online, vol. 38, n. 06, 1º febbraio 2001, pp. 38–3317-38-3317, DOI:10.5860/choice.38-3317. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ a b c d e f g h i j k l Toxin and Toxin Target Database (T3DB), su t3db.ca. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Panel on Macronutrients, Panel on the Definition of Dietary Fiber e Subcommittee on Upper Reference Levels of Nutrients, Dietary Reference Intakes for Energy, Carbohydrate, Fiber, Fat, Fatty Acids, Cholesterol, Protein, and Amino Acids, National Academies Press, 28 ottobre 2005, ISBN 978-0-309-08525-0. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) T. Brautaset e T.E. Ellingsen, Lysine, Elsevier, 2011, pp. 541–554, DOI:10.1016/b978-0-08-088504-9.00220-8, ISBN 978-0-08-088504-9. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ Hawley's Condensed Chemical Dictionary, 15th ed By Richard J. Lewis, Sr. John Wiley & Sons, Inc.: Hoboken, NJ. 2007. x + 1380 pp. $150.00. ISBN 978-0-471-76865-4., in Journal of the American Chemical Society, vol. 129, n. 16, 20 marzo 2007, pp. 5296–5296, DOI:10.1021/ja0769144. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ Thomas E. Furia, Nicoló Bellanca e Giovanni Fenaroli, Fenaroli’s Handbook of Flavor Ingredients, 8 novembre 2021, DOI:10.1201/9780429292439. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ a b c Human Metabolome Database: Showing metabocard for Lysine (HMDB0000182), su hmdb.ca. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) NIST Mass Spectrometry Data Center, NIST Chemistry WebBook, SRD 69, su webbook.nist.gov. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ MassBank | Database | InChIKey Search Results, su massbank.eu. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ L-lysine - Optional[FTIR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ L-lysine - Optional[ATR-IR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ L-lysine - Optional[Raman] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Bergmeyer, H.W. (ed.). Methods of Enzymatic Analysis. 2nd English ed. New York City: Academic Press, 1974., p. 1662
- ^ Bergmeyer, H.W. (ed.). Methods of Enzymatic Analysis. 2nd English ed. New York City: Academic Press, 1974., p. 1669
- ^ Kirk‐Othmer Encyclopedia of Chemical Technology, Wiley, 4 dicembre 2000, ISBN 978-0-471-48494-3. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ a b c PDR Network, LLC. PDR for Nonprescription Drugs, Dietary Supplements, and Herbs. 31st Ed. PDR Network, LLC, Montvale, NJ. 2010 p. 596
- ^ (EN) Dong Liu, Jingyuan Wang e Liju Xiao, Associations of plasma carnitine, lysine, trimethyllysine and glycine with incident ischemic stroke: Findings from a nested case-control study, in Clinical Nutrition, vol. 41, n. 9, 2022-09, pp. 1889–1895, DOI:10.1016/j.clnu.2022.07.004. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ (EN) N.R. Augspurger e D.H. Baker, Excess Dietary Lysine Increases Growth of Chicks Fed Niacin-Deficient Diets, but Dietary Quinolinic Acid Has No Niacin-Sparing Activity, in Poultry Science, vol. 86, n. 2, 2007-02, pp. 349–355, DOI:10.1093/ps/86.2.349. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ (EN) Richard J. Block, CHEMICAL CLASSIFICATION OF KERATINS, in Annals of the New York Academy of Sciences, vol. 53, n. 3, 1951-03, pp. 608–612, DOI:10.1111/j.1749-6632.1951.tb31962.x. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ Corina Meyer e Juliane Hollender, S113 | SWISSPHARMA24 | 2024 Swiss Pharmaceutical List with Metabolites, 15 aprile 2025, DOI:10.5281/zenodo.15222146. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Christoph Wittmann e Judith Becker, The l-Lysine Story: From Metabolic Pathways to Industrial Production, Springer Berlin Heidelberg, pp. 39–70, ISBN 978-3-540-48595-7. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ (EN) O’Regan M, Thierbach G, Bachmann B, Villeval D, Lepage P, Viret JF, Lemoine Y., Cloning and nucleotide sequence of the phosphoenolpyruvate carboxylase-coding gene of Corynebacterium glutamicum ATCC13032., in Gene., n. 77, 1989, pp. 237–251, DOI:10.1016/0378-1119(89)90072-3.
- ^ (EN) Hudson O, Singh BK, Leustek T, Gilvarg C., An LL -Diaminopimelate Aminotransferase Defines a Novel Variant of the Lysine Biosynthesis Pathway in Plants., in Plant Physiol., n. 140, 2006, pp. 292–301, DOI:10.1104/pp.105.072629.have.
- ^ (EN) Kelle R, Laufer B, Brunzema C, Weuster-Botz D, Krämer R, Wandrey C., Reaction engineering analysis of L-lysine transport by Corynebacterium glutamicum., in Biotechnol Bioeng., n. 51, 1996, pp. 40-51, DOI:10.1002/(SICI)1097-0290(19960705)51:1<40::AID-BIT5>3.0.CO;2-0.
- ^ a b (EN) U.S. National Cancer Institute, NCI Thesaurus (NCIt), su ncithesaurus.nci.nih.gov. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ a b Panel on Macronutrients, Panel on the Definition of Dietary Fiber e Subcommittee on Upper Reference Levels of Nutrients, Dietary Reference Intakes for Energy, Carbohydrate, Fiber, Fat, Fatty Acids, Cholesterol, Protein, and Amino Acids, National Academies Press, 28 ottobre 2005, ISBN 978-0-309-08525-0. URL consultato il 3 maggio 2025.
- ^ Lysine - MeSH - NCBI, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ CIR Portal Ingredient Status Report · Starter Portal, su cir-reports.cir-safety.org. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ Peter von der Ohe e Reza Aalizadeh, S13 | EUCOSMETICS | Combined Inventory of Ingredients Employed in Cosmetic Products (2000) and Revised Inventory (2006), 28 maggio 2020, DOI:10.5281/zenodo.3959386. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) Commission Implementing Regulation (EU) No 872/2012 of 1 October 2012 adopting the list of flavouring substances provided for by Regulation (EC) No 2232/96 of the European Parliament and of the Council, introducing it in Annex I to Regulation (EC) No 1334/2008 of the European Parliament and of the Council and repealing Commission Regulation (EC) No 1565/2000 and Commission Decision 1999/217/EC Text with EEA relevance, 1º ottobre 2012. URL consultato il 2 maggio 2025.
- ^ (EN) Kathie L. Dionisio, Katherine Phillips e Paul S. Price, The Chemical and Products Database, a resource for exposure-relevant data on chemicals in consumer products, in Scientific Data, vol. 5, n. 1, 10 luglio 2018, pp. 180125, DOI:10.1038/sdata.2018.125. URL consultato il 3 maggio 2025.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikiquote contiene citazioni di o su DL-lisina
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «DL-lisina»
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su DL-lisina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) lysine, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ilkka Leinonen, Pietro P. M. Iannetta, Robert M. Rees, Wendy Russell, Christine Watson e Andrew P. Barnes, Lysine Supply Is a Critical Factor in Achieving Sustainable Global Protein Economy, su frontiersin.org, frontiers, 24 aprile 2019. URL consultato il 15 dicembre 2020.