Vai al contenuto

Trifluoruro di bromo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Trifluoruro di bromo
schema di struttura della molecola
schema di struttura della molecola
modello della molecola
modello della molecola
Nomi alternativi
Fluoruro di bromo(III)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareBrF3
Massa molecolare (u)136,90
Aspettoliquido incolore o giallo paglierino
Numero CAS7787-71-5
Numero EINECS232-132-1
PubChem24594
SMILES
FBr(F)F
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,803
Solubilità in acquareazione violenta
Temperatura di fusione8,77 °C (281,92 K)
Temperatura di ebollizione125,72 °C (398,9 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Tossico Corrosivo Comburente
Frasi R2,8, 23, 24, 25, 35

Il trifluoruro di bromo, o fluoruro di bromo(III), è il composto inorganico interalogenico del bromo trivalente con il fluoro, avente formula molecolare BrF3. È stato ottenuto per la prima volta nel 1906 dal chimico francese Paul Lebeau.[1]

In condizioni normali è un liquido moderatamente volatile, incolore se puro, ma spesso di colore giallo paglierino, che fuma all'aria e dall'odore pungente.[2] Ha forti proprietà fluoruranti, anche se meno di ClF3. Viene usato per produrre esafluoruro di uranio, UF6, nella lavorazione e riprocessamento dei combustibili nucleari. BrF3 è un composto pericoloso, tossico e corrosivo, che esplode a contatto con acqua o composti organici.

Proprietà e struttura

[modifica | modifica wikitesto]

Il trifluoruro di bromo è un composto termodinamicamente molto stabile, la sua formazione dagli elementi è parecchio esotermica: ΔHƒ° = -256 kJ/mol.[3]

BrF3 è un composto molecolare, liquido a temperatura ambiente; la sua molecola ha forma a T,[4] con simmetria C2v,[5] analogamente alle specie ClF3 (gassoso) e IF3 (solido instabile). La molecola è polare, il suo momento di dipolo è μ = 1,00 D.[6]

Da un'indagine di spettroscopia rotazionale nella regione delle microonde è stato possibile ricavare la geometria molecolare di BrF3, con lunghezze ed angoli di legame.[7] L'atomo di bromo è al centro di una bipiramide trigonale distorta in cui due atomi di fluoro (Fax) occupano i due vertici assiali, mentre uno dei tre vertici equatoriali è occupato dal terzo fluoro (Feq) e gli altri due vertici equatoriali ospitano preferenzialmente le due coppie solitarie, come previsto dal modello VSEPR.[8]

La distanza tra l'atomo di bromo e gli atomi di fluoro assiali è di 181,0 pm, mentre il fluoro equatoriale dista meno, 172,1 pm.[7] Per confronto, il legame Br-F nel monofluoruro di bromo è intermedio, pari a 175,9 pm.[9] L'angolo che si osserva sull'atomo di bromo tra Fax e Feq è di 86,2°, un po' minore dei 90° teorici per una bipiramide trigonale indistorta; questo avviene a causa della maggiore repulsione esercitata dalle due coppie non condivise sulle coppie di legame, come previsto dal modello VSEPR.[10][11]

La struttura è in accordo con un'ibridazione sp3d dell'atomo di bromo, con cinque orbitali ibridi diretti ai vertici di una bipiramide trigonale in cui si sistemano le tre coppie di legame e le due coppie solitarie.[12]

BrF3 fu descritto per la prima volta nel 1906 da Paul Lebeau, che lo ottenne facendo reagire bromo e fluoro a 20 °C:[1]

BrF3 si può ottenere anche per disproporzione di BrF:[13]

BrF3 è un agente fluorurante energico, anche se meno forte di ClF3. Allo stato liquido BrF3 è un solvente aprotico ionizzante e può essere usato per preparare fluoruri binari a partire da metalli e ossidi. Ad esempio:[14]

Il liquido conduce elettricità, dato che dà autoionizzazione:

I due ioni [BrF2]+ e [BrF4] sono presenti nel solvente puro solo in piccola quantità (circa 0,09 M), dato il valore della costante di autoionizzazione (8,0 x 10–3 a 8 °C).[15]

Sali contenenti gli ioni [BrF2]+ e [BrF4] si possono ottenere per reazione con altri fluoruri. Con fluoruri ionici BrF3 agisce come acido di Lewis. Ad esempio con KF:[15]

Con fluoruri molecolari accettori di ioni F più forti di BrF3 si ha invece la formazione di sali contenenti [BrF2]+. Ad esempio:[15]

BrF3 è un composto molto reattivo e pericoloso. Esplode a contatto con acqua o composti organici. Provoca ustioni alla pelle, agli occhi e all'apparato respiratorio.[16]

  1. ^ a b P. Lebeau, Action du fluor sur le chlore et sur le brome. Trifluorure de brome, in Ann. Chim. Phys., vol. 9, 1906, pp. 241-263. URL consultato il 25 maggio 2011.
  2. ^ (EN) PubChem, Bromine trifluoride, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 27 febbraio 2025.
  3. ^ Erwin Riedel e Christoph Janiak, Anorganische chemie, collana De Gruyter Studium, 10. Auflage, De Gruyter, 2022, p. 441, ISBN 978-3-11-069604-2.
  4. ^ Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, p. 349, ISBN 978-3-11-026932-1.
  5. ^ Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, p. 508, ISBN 978-3-11-026932-1.
  6. ^ Experimental data for BrF3 (Bromine trifluoride), su Computational Chemistry Comparison and Benchmark DataBase.
  7. ^ a b D. W. Magnuson, Microwave Spectrum and Molecular Structure of Bromine Trifluoride, in The Journal of Chemical Physics, vol. 27, n. 1, 1º luglio 1957, pp. 223-226, DOI:10.1063/1.1743675. URL consultato il 27 febbraio 2025.
  8. ^ Michael Binnewies, Maik Finze e Manfred Jäckel, Allgemeine und Anorganische Chemie, 3. Aufl. 2016, Springer Berlin Heidelberg, 2016, p. 106, ISBN 978-3-662-45066-6.
  9. ^ Experimental data for BrF (Bromine monofluoride), su Computational Chemistry Comparison and Benchmark DataBase.
  10. ^ J.E. Huheey, E.A. Keiter e R.L. Keiter, 6 - La struttura e la reattività delle molecole, in Chimica Inorganica, Seconda edizione italiana, sulla quarta edizione inglese, Piccin Nuova Libraria, Padova, 1999, pp. 209-223, ISBN 88-299-1470-3.
  11. ^ G. L. Miessler e D. A. Tarr, Inorganic Chemistry, 2nd, Prentice-Hall, 1999, pp. 54–62, ISBN 978-0-13-841891-5.
  12. ^ (EN) BrF3 Lewis Structure, Molecular Geometry, Hybridization, and MO Diagram - Techiescientist, su techiescientist.com, 15 marzo 2021. URL consultato il 27 febbraio 2025.
  13. ^ J. H. Simons, Bromine(III) fluoride: (bromine trifluoride), in Inorg. Synth., vol. 3, 1950, pp. 184-186, DOI:10.1002/9780470132340.ch48.
  14. ^ N. N. Greenwood, A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
  15. ^ a b c C. E. Housecroft, A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-0-13-175553-6.
  16. ^ Matheson Tri-Gas, Scheda di sicurezza di BrF3 (PDF), su mathesongas.com. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia