Pentafluoruro di bismuto

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Pentafluoruro di bismuto
Modello a sfere e bastoncini delle catene di pentafluoruro di bismuto nel solido cristallino
Modello a sfere e bastoncini delle catene di pentafluoruro di bismuto nel solido cristallino
Modello CPK delle catene di pentafluoruro di bismuto nel solido cristallino
Modello CPK delle catene di pentafluoruro di bismuto nel solido cristallino
Nome IUPAC
pentafluoruro di bismuto
Nomi alternativi
fluoruro di bismuto(V)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareBiF5
Massa molecolare (u)303,97
Aspettosolido cristallino bianco
Numero CAS7787-62-4
Numero EINECS232-125-3
PubChem123260
SMILES
[F-].[F-].[F-].[F-].[F-].[BiH3+3] e [F-].[F-].[F-].[F-].[F-].[Bi+5]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)5,40
Solubilità in acquareazione violenta
Temperatura di fusione154,4 °C (427,6 K)[1]
Temperatura di ebollizione230 °C (503 K)[1]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
comburente corrosivo
Frasi H272, 314
Consigli P220, 280, 305+351+338, 310

Il pentafluoruro di bismuto è il composto inorganico di formula BiF5. In condizioni normali è un solido cristallino bianco inodore. In questo composto il bismuto è nello stato di ossidazione +5. È un forte ossidante e un fluorurante molto energico, ma non è di uso comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo alcuni tentativi infruttuosi di sintesi in soluzione acquosa,[2] BiF5 fu descritto per la prima volta nel 1940 da Hans von Wartenberg (1880–1960).[3]

Caratteristiche strutturali e fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Allo stato solido BiF5 ha una struttura polimerica, formata da catene lineari di ottaedri BiF6 connessi tramite i leganti F in posizione trans.[1][4] Una struttura analoga è presente in α-UF5. Il trifluoruro di bismuto, BiF3, è invece un composto ionico con una struttura tipo YF3.[1]


Catene (BiF5)
Impaccamento delle catene

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

BiF5 si può preparare facendo reagire trifluoruro di bismuto e fluoro a 500 °C:[2]

BiF3 + F2 → BiF5

In alternativa come agente fluorurante si può usare trifluoruro di cloro a 350 °C:[5]

BiF3 + ClF3 → BiF5 + ClF

Reattività[modifica | modifica wikitesto]

BiF5 è il più reattivo dei pentafluoruri degli elementi del gruppo 15. È un forte ossidante e un fluorurante molto energico. Reagisce violentemente con l'acqua formando ozono e difluoruro di ossigeno. A temperatura ambiente reagisce violentemente anche con iodio e zolfo. A temperature maggiori di 50 °C fluorura gli idrocarburi trasformandoli in fluorocarburi. A 150 °C ossida UF4 a UF6. A 180 °C fluorura Br2 a BrF3 e BrF5, e Cl2 a ClF.[1]

BiF5 reagisce inoltre con i fluoruri dei metalli alcalini, MF, per formare esafluorobismutati, M[BiF6], che contengono l'anione [BiF6],[6] ed eptafluorobismutati, M2[BiF7], che contengono l'anione [BiF7]2−. Quest'ultimo ha la struttura di bipiramide a base pentagonale.[7]

Indicazioni di sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

BiF5 è disponibile in commercio. È un composto molto reattivo e pericoloso che provoca ustioni a pelle, mucose e occhi. Come comburente può aggravare un incendio. Reagisce violentemente con l'acqua. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene. Non ci sono dati sulla ecotossicità.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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