Roberto Baggio: differenze tra le versioni

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[[File:Roberto Baggio Italia '90.jpg|thumb|upright|Roberto Baggio in azione in [[Maglia azzurra (Italia)|maglia azzurra]] ai mondiali di [[Italia '90]]]]
[[File:Roberto Baggio Italia '90.jpg|thumb|upright|Roberto Baggio in azione in [[Maglia azzurra (Italia)|maglia azzurra]] ai mondiali di [[Italia '90]]]]


Partecipa alla Coppa del Mondo di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]], durante la quale gioca con il numero 15. Nelle prime due partite è lasciato in panchina da Vicini ma, alla sua prima presenze, contro la {{NazNB|CA|CSK}}, mette a segno un gol memorabile, considerato il più bello del Mondiale e settimo nella classifica del [[gol del secolo|più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA]], partendo da metà campo e dribblando mezza squadra avversaria.<ref name= Paradiso />
Partecipa alla Coppa del Mondo di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]], durante la quale gioca con il numero 15. Nelle prime due partite è lasciato in panchina da Vicini ma, alla sua prima presenze, contro la {{NazNB|CA|CSK}}, mette a segno un gol memorabile, considerato il più bello del Mondiale e settimo nella classifica del [[gol del secolo|più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA]],<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fifa.com/newscentre/news/newsid=82406/index.html|titolo = Diego Maradona goal voted the FIFA World Cup™ Goal of the Century|accesso = 15 gennaio 2015|editore = FIFA.com|data = 30 maggio 2002}}</ref> partendo da metà campo dopo uno scambio con [[Giuseppe Giannini (calciatore)|Giannini]] e dribblando mezza squadra avversaria.<ref name= Paradiso /><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1990_cecoslovacchia.html|titolo = Italia-Cecoslovacchia: 2-0; E lo Stadio urlò: è nato
il genio che ci farà felici|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref>


Così nelle successive partite è schierato titolare al fianco di [[Salvatore Schillaci|Schillaci]] anche se, nella decisiva semifinale di [[Napoli]] contro l'{{NazNB|CA|ARG}}, l'allenatore punta su un poco convincente [[Gianluca Vialli|Vialli]], ed entra in campo al posto di Giannini solo al 73' segnando il suo tiro dal dischetto nella serie di rigori che premia l'Argentina, dopo gli errori di [[Roberto Donadoni|Donadoni]] e [[Aldo Serena|Serena]].
Così nelle due successive partite della fase a eliminazione diretta è schierato titolare al fianco di [[Salvatore Schillaci|Schillaci]]. Negli ottavi di finale, segna un gol contro [[nazionale di calcio dell'Uruguay|l'Uruguay]] su punizione indiretta, che viene annullato dall'arbitro. Nel secondo tempo, Baggio inizia l'azione che porta al primo gol degli azzurri, segnato da Schillaci.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1990_uruguay.html|titolo = Italia Uruguay: 2-0; Un Serena per amico|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref> Nei quarti di finale contro [[nazionale di calcio dell'Irlanda|l'Irlanda]], Baggio è coinvolto ancora una volta nell'azione che si conclude col gol decisivo di Schillaci. Nel primo tempo, segna un gol che però viene di nuovo anullato per un fuorigioco inesistente.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1990_eire.html|titolo = Italia-Eire: 1-0; Schillaci ci prende gusto|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref> Nonostante le buone prestazioni, nella decisiva semifinale di [[Napoli]] contro l'{{NazNB|CA|ARG}} [[Campionato mondiale di calcio 1986|campione in carica]] di [[Diego Maradona|Maradona]], l'allenatore punta su un poco convincente [[Gianluca Vialli|Vialli]], ed entra in campo al posto di Giannini solo al 73', arrivando vicino al gol con una punizione all'incrocio dei pali, che però viene parato da [[Sergio Goycochea|Goycochea]]. Baggio segna il suo tiro dal dischetto nella serie di rigori che premia l'Argentina, dopo gli errori di [[Roberto Donadoni|Donadoni]] e [[Aldo Serena|Serena]].<ref>{{Cita web|autore = Marco Regazzoni|url = http://www.olimpiazzurra.com/2014/05/storie-mondiali-litalia-e-i-maledetti-rigori/|titolo = Storie Mondiali: l’Italia e i maledetti rigori|accesso = 15 gennaio 2015|editore = http://www.olimpiazzurra.com/|data = 17 maggio 2014}}</ref>


Nella finale per il terzo posto, disputata a Bari, contro l'{{NazNB|CA|ENG}}, mette a segno un altro gol dopo aver astutamente rubato la palla al portiere inglese [[Peter Shilton]]. La partita finisce 2-1 per gli azzurri che si aggiudicano così il terzo posto nel Mondiale casalingo. Da segnalare, nella medesima partita, la sua altruistica scelta di far tirare il calcio di rigore decisivo a Schillaci, in modo da permettergli di vincere la classifica dei marcatori del torneo con 6 gol.
Nella finale per il terzo posto, disputata a Bari, contro l'{{NazNB|CA|ENG}}, mette a segno un altro gol dopo aver astutamente rubato la palla al portiere inglese [[Peter Shilton]]. La partita finisce 2-1 per gli azzurri che si aggiudicano così il terzo posto nel Mondiale casalingo. Da segnalare, nella medesima partita, la sua altruistica scelta di far tirare il calcio di rigore decisivo a Schillaci, in modo da permettergli di vincere la classifica dei marcatori del torneo con 6 gol.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.fourfourtwo.com/it/features/schillaci-ricorda-fft-dopo-italia-90-ho-pianto-e-fumato|titolo = Schillaci ricorda a FFT: "Dopo Italia '90 ho pianto e fumato"|accesso = 15 gennaio 2015|editore = FourFourTwo Magazine|data = 21 Gennaio 2014}}</ref> Era stato proprio Baggio a lanciare Schillaci a rete, prima che la punta palermitana venisse atterrato in area di rigore da [[Paul Parker]]. Nei minuti finali di gioco, Baggio regala un assist a [[Nicola Berti|Berti]], che viene annullato per un fuorigioco inesistente.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1990_inghilterra.html|titolo = Italia-Inghilterra: 2-1; L'Italia non s'è persa|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref>

Il 14 ottobre 1992 realizza una rete contro la [[Nazionale di calcio della Svizzera|Svizzera]] (2-2), che consente all'Italia di rimontare lo svantaggio di 0-2 e di pareggiare l'incontro, risultando tra i migliori in campo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/15/cuore_grande_Italia_no_co_0_9210151028.shtml|pubblicazione=Il Corriere dello Sport|titolo=Il Cuore è grande, ma l'Italia no|autore=Giancarlo Padovan|giorno=15|mese=ottobre|anno=1992|accesso=18 marzo 2014}}</ref>

Il 18 novembre seguente è schierato titolare contro la [[Nazionale di calcio della Scozia|Scozia]] (0-0), partita valida per le [[Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994 - UEFA#Gruppo 1|qualificazioni]] all'[[campionato mondiale di calcio 1994|Mondiale 1994]], scendendo in campo per la prima e ultima volta da [[capitano (calcio)|capitano]] e rimediando una costola incrinata negli ultimi minuti di gioco.<ref name= Rischiaoperazione /><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/novembre/20/Baggio_rotto_fuori_mese_co_0_92112013949.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Baggio rotto, fuori un mese|autore=Alberto Costa|giorno=20|mese=novembre|anno=1992|accesso=12 marzo 2014}}</ref>


===== Mondiali 1994 =====
===== Mondiali 1994 =====
{{Citazione|I rigori li sbagliano soltanto quelli che hanno il coraggio di tirarli.|Roberto Baggio<ref name="autogenerato1">''I miti del Calcio: Baggio''. ''[[La Gazzetta dello Sport]]'', 2005.</ref>}}
{{Citazione|I rigori li sbagliano soltanto quelli che hanno il coraggio di tirarli.|Roberto Baggio<ref name="autogenerato1">''I miti del Calcio: Baggio''. ''[[La Gazzetta dello Sport]]'', 2005.</ref>}}


Baggio segna 5 gol nelle fase di [[Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994 - UEFA|qualificazione per il mondiale del 1994]], terminando la manifestazione come il miglior marcatore italiano, aiutando la squadra azzurra ad arrivare prima nel proprio girone di qualificazione [[UEFA]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://ilpalloneracconta.blogspot.ca/2008/02/roberto-baggio.html|titolo = Il Pallone Racconta: Roberto BAGGIO|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = 18 febbraio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.mondialinbrasile.com/la-storia-dei-mondiali-15-edizione-1994-usa/|titolo = La storia dei Mondiali: 15° edizione 1994 USA|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = 19 maggio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|autore = Padovan Giancarlo, Teotino Gianfranco, Monti Fabio|url = http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/25/Juve_Sacchi_spazza_Portogallo_co_0_93022512671.shtml|titolo = la Juve di Sacchi spazza il Portogallo|accesso = 15 gennaio 2015|editore = Il Corriere della Sera|data = 25 febbraio 1993}}</ref>
Durante la stagione [[Serie A 1993-1994|1993-1994]], Baggio fatica ad entrare in forma a causa di piccoli ma fastidiosi acciacchi,<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/11/sta_male_anche_Baggio_Roberto_co_0_9310113855.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sta male anche Baggio Roberto giocherà ma ha una tendinite. Allarme per Eranio|autore=Fabio Monti|giorno=11|mese=ottobre|anno=1993|accesso=11 marzo 2014}}</ref> eppure il [[commissario tecnico]] italiano Arrigo Sacchi, che lo schiera anche da prima punta,<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/30/Baggio_Mancini_riecco_strana_coppia_co_0_9304307105.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan e Fabio Monti|titolo=Baggio Mancini, riecco la strana coppia|giorno=30|mese=aprile|anno=1993|accesso=8 marzo 2014}}</ref><ref name= Centravanti /> fa di tutto per recuperarlo fisicamente e psicologicamente in vista dei Mondiali di USA '94. Arriva ai Mondiali con un infortunio al piede sinistro.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/18/Baggio_parte_con_piede_sinistro_co_0_94061815863.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Baggio parte con il piede sinistro|giorno=18|mese=giugno|anno=1994|accesso=5 marzo 2014}}</ref> In seguito rimedia un infortunio al tendine d'Achille del piede sinistro che lo condiziona per tutto il torneo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/22/Sacchi_ordina_Baggio_alzati_corri_co_0_94062213738.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan|titolo=Sacchi ordina: Baggio, alzati e corri|giorno=22|mese=giugno|anno=1994|accesso=12 marzo 2014}}</ref>

<nowiki> </nowiki>Il 14 ottobre 1992 realizza una rete contro la [[Nazionale di calcio della Svizzera|Svizzera]] (2-2), che consente all'Italia di rimontare lo svantaggio di 0-2 e di pareggiare l'incontro, risultando tra i migliori in campo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/15/cuore_grande_Italia_no_co_0_9210151028.shtml|pubblicazione=Il Corriere dello Sport|titolo=Il Cuore è grande, ma l'Italia no|autore=Giancarlo Padovan|giorno=15|mese=ottobre|anno=1992|accesso=18 marzo 2014}}</ref>
Il 18 novembre seguente è schierato titolare contro la [[Nazionale di calcio della Scozia|Scozia]] (0-0), partita valida per le [[Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994 - UEFA#Gruppo 1|qualificazioni all'Mondiale 1994]], scendendo in campo per la prima e ultima volta da [[Capitano (calcio)|capitano]] e rimediando una costola incrinata negli ultimi minuti di gioco.<ref name="Rischiaoperazione" /><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/novembre/20/Baggio_rotto_fuori_mese_co_0_92112013949.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Baggio rotto, fuori un mese|autore=Alberto Costa|giorno=20|mese=novembre|anno=1992|accesso=12 marzo 2014}}</ref> Il 17 novembre 1993, fornisce l'assist per il gol della vittoria di [[Dino Baggio]] nella partita di qualificazione casalinga contro il [[nazionale di calcio del Portogallo|Portogallo]], che regala la qualificazione alla nazionale italiana.<ref>{{Cita web|autore = Padovan Giancarlo, Teotino Gianfranco|url = http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/18/Baggio_timbra_visto_per_America_co_0_9311185994.shtml|titolo = Baggio 2 timbra il visto per l' America|accesso = 15 gennaio 2015|editore = Il Corriere della Sera|data = 18 novembre 1993}}</ref>Durante la stagione [[Serie A 1993-1994|1993-1994]], Baggio fatica ad entrare in forma a causa di piccoli ma fastidiosi acciacchi,<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/11/sta_male_anche_Baggio_Roberto_co_0_9310113855.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sta male anche Baggio Roberto giocherà ma ha una tendinite. Allarme per Eranio|autore=Fabio Monti|giorno=11|mese=ottobre|anno=1993|accesso=11 marzo 2014}}</ref> eppure il [[commissario tecnico]] italiano Arrigo Sacchi, che lo schiera anche da prima punta,<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/aprile/30/Baggio_Mancini_riecco_strana_coppia_co_0_9304307105.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan e Fabio Monti|titolo=Baggio Mancini, riecco la strana coppia|giorno=30|mese=aprile|anno=1993|accesso=8 marzo 2014}}</ref><ref name="Centravanti" /> fa di tutto per recuperarlo fisicamente e psicologicamente in vista dei Mondiali di USA '94. Arriva ai Mondiali con un infortunio al piede sinistro.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/18/Baggio_parte_con_piede_sinistro_co_0_94061815863.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Baggio parte con il piede sinistro|giorno=18|mese=giugno|anno=1994|accesso=5 marzo 2014}}</ref> In seguito rimedia un infortunio al tendine d'Achille del piede sinistro che lo condiziona per tutto il torneo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/22/Sacchi_ordina_Baggio_alzati_corri_co_0_94062213738.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan|titolo=Sacchi ordina: Baggio, alzati e corri|giorno=22|mese=giugno|anno=1994|accesso=12 marzo 2014}}</ref>


[[File:Maglia_di_roberto_baggio_indossata_in_USA_1994,_02.JPG|thumb|left|upright|La maglia n. 10 autografata da Baggio e indossata ai mondiali di [[USA '94]]]]
[[File:Maglia_di_roberto_baggio_indossata_in_USA_1994,_02.JPG|thumb|left|upright|La maglia n. 10 autografata da Baggio e indossata ai mondiali di [[USA '94]]]]
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A settembre, dopo la partita di [[Qualificazioni_al_campionato_europeo_di_calcio_1996#Gruppo_4|qualificazione]] all'[[campionato europeo di calcio 1996|Europeo 1996]] contro la [[Nazionale di calcio della Slovenia|Slovenia]] (1-1), il rapporto tra lui e Sacchi comincia a deteriorarsi<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/07/Sacchi_sfoga_Baggio_gela_co_8_9509073327.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sacchi si sfoga, Baggio lo gela|autore=Giuseppe Toti|giorno=7|mese=settembre|anno=1995|accesso=12 marzo 2014}}</ref> e nel novembre successivo, dopo una sconfitta contro la [[Nazionale di calcio della Croazia|Croazia]] (1-2), Baggio, appoggiato dal malcontento popolare dello spogliatoio, decide di andare contro il CT Sacchi, chiedendo le sue dimissioni e che al suo posto venga eletto Trapattoni.<ref name= CasoItalia >{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/19/caos_Italia_Baggio_scarica_Sacchi_co_0_9411196136.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Caso Italia: Baggio scarica Sacchi|giorno=19|mese=novembre|anno=1994|accesso=12 marzo 2014}}</ref>
A settembre, dopo la partita di [[Qualificazioni_al_campionato_europeo_di_calcio_1996#Gruppo_4|qualificazione]] all'[[campionato europeo di calcio 1996|Europeo 1996]] contro la [[Nazionale di calcio della Slovenia|Slovenia]] (1-1), il rapporto tra lui e Sacchi comincia a deteriorarsi<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/07/Sacchi_sfoga_Baggio_gela_co_8_9509073327.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sacchi si sfoga, Baggio lo gela|autore=Giuseppe Toti|giorno=7|mese=settembre|anno=1995|accesso=12 marzo 2014}}</ref> e nel novembre successivo, dopo una sconfitta contro la [[Nazionale di calcio della Croazia|Croazia]] (1-2), Baggio, appoggiato dal malcontento popolare dello spogliatoio, decide di andare contro il CT Sacchi, chiedendo le sue dimissioni e che al suo posto venga eletto Trapattoni.<ref name= CasoItalia >{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/19/caos_Italia_Baggio_scarica_Sacchi_co_0_9411196136.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Caso Italia: Baggio scarica Sacchi|giorno=19|mese=novembre|anno=1994|accesso=12 marzo 2014}}</ref>


A causa del rendimento discontinuo, Sacchi decide di non convocarlo per gli Europei del 1996, ritenendolo fuori forma e preferendogli Chiesa, che rispetto a Baggio ritorna a difendere a centrocampo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/19/Sacchi_appuntamento_Baggio_co_0_9605194880.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sacchi dà un appuntamento a Baggio|autore=Giancarlo Padovan|giorno=19|mese=maggio|anno=1996|accesso=12 marzo 2014}}</ref>
A causa del rendimento discontinuo, Sacchi decide di non convocarlo per gli Europei del 1996, nonostante la vittoria dello scudetto col Milan, ritenendolo fuori forma e preferendogli Chiesa, che rispetto a Baggio ritorna a difendere a centrocampo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/19/Sacchi_appuntamento_Baggio_co_0_9605194880.shtml|pubblicazione=Il Corriere della Sera|titolo=Sacchi dà un appuntamento a Baggio|autore=Giancarlo Padovan|giorno=19|mese=maggio|anno=1996|accesso=12 marzo 2014}}</ref>


===== Mondiali 1998 =====
===== Mondiali 1998 =====
Nel maggio del 1998, visto il rendimento continuo in campionato, Maldini lo convoca, mettendo Baggio in concorrenza con Vieri, Ravanelli e Casiraghi.<ref name= Maldininovantotto />
Nel maggio del 1998, visto il rendimento continuo in campionato, Maldini lo convoca, mettendo Baggio in concorrenza con Vieri, Ravanelli e [[Pierluigi Casiraghi|Casiraghi]].<ref name= Maldininovantotto />


Partecipa a [[Campionato mondiale di calcio 1998|Francia '98]], il suo terzo Mondiale, con il ct [[Cesare Maldini]]. L'opinione pubblica si divide sul "dualismo" tra lo stesso Baggio e [[Alessandro Del Piero|Del Piero]], seppur rientrante da un infortunio rimediato nella finale di Champions League. Baggio parte titolare in attacco al fianco di [[Christian Vieri]] contro il Cile nella prima partita e dimostra subito di essere uno dei giocatori più in forma tra gli Azzurri: inventa l'assist per il gol di [[Christian Vieri|Vieri]], si procura e segna il rigore che riporta l'Italia sul pari dopo la rimonta cilena.
Partecipa a [[Campionato mondiale di calcio 1998|Francia '98]], il suo terzo Mondiale, con il ct [[Cesare Maldini]]. L'opinione pubblica si divide sul "dualismo" tra lo stesso Baggio e [[Alessandro Del Piero|Del Piero]], seppur rientrante da un infortunio rimediato nella finale di Champions League. Baggio parte titolare in attacco al fianco di [[Christian Vieri]] contro il [[nazionale di calcio del Cile|Cile]] nella prima partita e dimostra subito di essere uno dei giocatori più in forma tra gli Azzurri: inventa l'assist per il gol di [[Christian Vieri|Vieri]], si procura e segna il rigore che riporta l'Italia sul pari dopo la rimonta cilena.<ref>{{Cita web|autore = Dario Di Gennaro|url = http://www2.raisport.rai.it/eventi/francia98/incontri/ita_chi.htm|titolo = Italia - Cile 2-2|accesso = 15 gennaio 2015|editore = RaiSport|data = 11 giugno 1998}}</ref>


Memorabile è l'esultanza, quasi liberatoria, dopo il centro dal dischetto, quattro anni dopo quell'infausto rigore che aveva tolto all'Italia il titolo mondiale.<ref>{{cita news|autore=Dario Di Gennaro|url=http://www2.raisport.rai.it/eventi/francia98/incontri/ita_chi.htm|titolo=Italia - Cile 2-2|pubblicazione=[[Rai Sport]]|accesso=13 ottobre 2009}}</ref> Nella seconda partita, vinta 3-0 contro il Camerun, sforna l'assist per il primo gol di [[Luigi Di Biagio|Di Biagio]] in seguito ad un calcio d'angolo e gli annullano un gol per fuorigioco, ma la sua prestazione appare meno brillante rispetto alla gara d'esordio, complici anche alcuni ruvidi interventi a suo carico da parte dei difensori africani e si consuma la prima "staffetta" con Del Piero.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/sport/itacam/itacam/itacam.html?ref=search|titolo=Di Biagio e due volte Vieri: e l'Italia può fare festa|pubblicazione=[[La Repubblica]]|data=17 giugno 1998|accesso=13 ottobre 2009}}</ref> Contro l'[[Nazionale di calcio dell'Austria|Austria]] segna il 2-0 su assist di [[Filippo Inzaghi]], segnando il suo nono gol nei campionati mondiali, eguagliando così il record italiano di [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]].
Memorabile è l'esultanza, quasi liberatoria, dopo il centro dal dischetto, quattro anni dopo quell'infausto rigore che aveva tolto all'Italia il titolo mondiale.<ref>{{cita news|autore=Dario Di Gennaro|url=http://www2.raisport.rai.it/eventi/francia98/incontri/ita_chi.htm|titolo=Italia - Cile 2-2|pubblicazione=[[Rai Sport]]|accesso=13 ottobre 2009}}</ref> Nella seconda partita, vinta 3-0 contro il [[nazionale di calcio del Camerun|Camerun]], sforna l'assist per il primo gol di [[Luigi Di Biagio|Di Biagio]] con un cross in seguito ad un calcio d'angolo e gli annullano un gol per fuorigioco, ma la sua prestazione appare meno brillante rispetto alla gara d'esordio, complici anche alcuni ruvidi interventi a suo carico da parte dei difensori africani e si consuma la prima "staffetta" con Del Piero.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1998_italia_camerun.html|titolo = Italia fuori dagli incubi:
Camerun ko|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/sport/itacam/itacam/itacam.html?ref=search|titolo=Di Biagio e due volte Vieri: e l'Italia può fare festa|pubblicazione=[[La Repubblica]]|data=17 giugno 1998|accesso=13 ottobre 2009}}</ref> Contro l'[[Nazionale di calcio dell'Austria|Austria]] segna il 2-0 su assist di [[Filippo Inzaghi]], dopo uno scambio con [[Francesco Moriero|Moriero]] e l'attacante piacentino, segnando il suo nono gol nei campionati mondiali, eguagliando così il record italiano di [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www2.raisport.rai.it/eventi/francia98/incontri/ita_aut.htm|titolo = Italia - Austria 2-1|accesso = 15 gennaio 2015|editore = RaiSport|data = }}</ref>


Durante l'incontro si consuma ancora la "staffetta Baggio-Del Piero", con Baggio che subentra al compagno nella ripresa.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/24/Del_Piero_Baggio_staffetta_dei_co_0_98062412034.shtml|autore=Fabio Monti, Alberto Costa|titolo=Del Piero-Baggio, la staffetta dei sorrisi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=24 giugno 1998|pagina=40|accesso=30 ottobre 2009}}</ref> Dopo non essere stato impiegato nella partita degli ottavi contro la [[Nazionale di calcio della Norvegia|Norvegia]], entra nel corso della partita con la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]], valida per i quarti di finale, al posto di Del Piero, offre notevoli giocate e nei supplementari, lanciato da [[Demetrio Albertini]] sfiora persino il [[golden goal]], calciando in corsa un pallone che sfila di pochissimo dal palo destro della porta di [[Fabien Barthez]]. Nell'epilogo ai calci di rigore segna il primo tiro dagli 11 metri, ma l'Italia viene eliminata dopo gli errori di Demetrio Albertini e [[Luigi Di Biagio]].<ref>{{cita news|autore=Goffredo Buccini, Alberto Costa|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/04/Biagio_ultima_vittima_della_maledizione_co_0_9807043237.shtml|titolo=Di Biagio, l'ultima vittima della maledizione del dischetto|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=4 luglio 1998|pagina=3|accesso=30 ottobre 2009}}</ref>
Durante l'incontro si consuma ancora la "staffetta Baggio-Del Piero", con Baggio che subentra al compagno nella ripresa.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/24/Del_Piero_Baggio_staffetta_dei_co_0_98062412034.shtml|autore=Fabio Monti, Alberto Costa|titolo=Del Piero-Baggio, la staffetta dei sorrisi|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=24 giugno 1998|pagina=40|accesso=30 ottobre 2009}}</ref> Dopo non essere stato impiegato nella partita degli ottavi contro la [[Nazionale di calcio della Norvegia|Norvegia]],<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.storiedicalcio.altervista.org/mondiali_1998_italia_norvegia.html|titolo = Italia-Norvegia: 1-0; Italia, la vittoria della sofferenza|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref> entra nel corso della partita con la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]], valida per i quarti di finale, al posto di Del Piero, offre notevoli giocate e nei supplementari, lanciato da [[Demetrio Albertini]] sfiora persino il [[golden goal]], calciando in corsa al volo un pallone che sfila di pochissimo dal palo destro della porta di [[Fabien Barthez]]. Nell'epilogo ai calci di rigore segna il primo tiro dagli 11 metri, ma l'Italia viene eliminata dopo gli errori di Demetrio Albertini e [[Luigi Di Biagio]].<ref>{{cita news|autore=Goffredo Buccini, Alberto Costa|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/04/Biagio_ultima_vittima_della_maledizione_co_0_9807043237.shtml|titolo=Di Biagio, l'ultima vittima della maledizione del dischetto|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=4 luglio 1998|pagina=3|accesso=30 ottobre 2009}}</ref>


Grazie ai due gol realizzati, raggiunge il record italiano di marcature nei Mondiali detenuto da [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] a quota 9 gol (il record verrà poi raggiunto anche da [[Christian Vieri|Vieri]]), e diventa l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre Mondiali diversi.<ref>{{cita news|autore=Giuseppe Bagnati|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2009/03/12/bagnati.shtml?from=rss|titolo=Le sfide nel segno di Baggio|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=12 marzo 2009|accesso=13 ottobre 2009}}</ref>
Grazie ai due gol realizzati, raggiunge il record italiano di marcature nei Mondiali detenuto da [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] a quota 9 gol (il record verrà poi raggiunto anche da [[Christian Vieri|Vieri]]), e diventa l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre Mondiali diversi.<ref>{{cita news|autore=Giuseppe Bagnati|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2009/03/12/bagnati.shtml?from=rss|titolo=Le sfide nel segno di Baggio|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=12 marzo 2009|accesso=13 ottobre 2009}}</ref>
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Nonostante voglia partire per il Mondiale del 2002, il CT Trapattoni, che nell'aprile del 2001 si era detto favorevole a chiamare Baggio,<ref name= Rischiaoperazione /> decide di non convocarlo perché a suo avviso non è in condizione per giocare.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/calciomercato2002/baggio/baggio/baggio.html?ref=search|pubblicazione=La Repubblica|titolo=Roberto Baggio lancia la sfida: "Giocherò il mio quarto mondiale"|giorno=18|mese=luglio|anno=2002|accesso=12 marzo 2014}}</ref>
Nonostante voglia partire per il Mondiale del 2002, il CT Trapattoni, che nell'aprile del 2001 si era detto favorevole a chiamare Baggio,<ref name= Rischiaoperazione /> decide di non convocarlo perché a suo avviso non è in condizione per giocare.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/calciomercato2002/baggio/baggio/baggio.html?ref=search|pubblicazione=La Repubblica|titolo=Roberto Baggio lancia la sfida: "Giocherò il mio quarto mondiale"|giorno=18|mese=luglio|anno=2002|accesso=12 marzo 2014}}</ref>


Il 28 aprile [[2004]] a [[Genova]] gioca, a 37 anni, per l'ultima volta in Nazionale, grazie alla convocazione-tributo da parte del ct [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] in occasione di una partita amichevole contro la {{NazNB|CA|ESP}} (fino a quel momento soltanto [[Silvio Piola]] era stato celebrato in questo modo). La partita, terminata 1 a 1, è ricca di suoi numeri e l'affetto degli sportivi italiani è espresso da ovazioni continue ogni qualvolta tocca palla e da una ''[[standing ovation]]'' quando viene sostituito negli ultimi minuti da [[Fabrizio Miccoli]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/sport/calcio/nazionale/italiaspagna/italiaspagna/italiaspagna.html|pubblicazione=[[La Repubblica]]|titolo=Baggio, lungo, emozionante addio, ma Italia-Spagna è poca cosa|data=28 aprile 2004|accesso=26 ottobre 2009}}</ref>
Il 28 aprile [[2004]] a [[Genova]] gioca, a 37 anni, per l'ultima volta in Nazionale, grazie alla convocazione-tributo da parte del ct [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] in occasione di una partita amichevole contro la {{NazNB|CA|ESP}} (fino a quel momento soltanto [[Silvio Piola]] era stato celebrato in questo modo); l'ultima sua presenza in nazionale risaliva alla partita di [[Qualificazioni al campionato europeo di calcio 2000|qualificazione per gli europei del 2000]] contro la [[nazionale di calcio della Bielorussia|Bielorussia]], del 31 marzo 1999, col ct [[Dino Zoff]], che finì 1-1.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.icampionidellosport.com/2014/10/i-10-ritorni-in-nazionale-da-pirlo-a-baresi-passando-per-baggio/|titolo = I 10 ritorni in Nazionale, da Pirlo a Baresi passando per Baggio - See more at: http://www.icampionidellosport.com/2014/10/i-10-ritorni-in-nazionale-da-pirlo-a-baresi-passando-per-baggio/#sthash.wdIAZ3LS.dpuf|accesso = 15 gennaio 2015|editore = |data = }}</ref> La partita contro la Spagna, terminata anche 1 a 1, è ricca di suoi numeri e l'affetto degli sportivi italiani è espresso da ovazioni continue ogni qualvolta tocca palla e da una ''[[standing ovation]]'' quando viene sostituito negli ultimi minuti da [[Fabrizio Miccoli]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/sport/calcio/nazionale/italiaspagna/italiaspagna/italiaspagna.html|pubblicazione=[[La Repubblica]]|titolo=Baggio, lungo, emozionante addio, ma Italia-Spagna è poca cosa|data=28 aprile 2004|accesso=26 ottobre 2009}}</ref>


Per via dell'altissimo livello delle sue prestazioni, l'opinione pubblica e la stampa spingono per vederlo in campo all'[[Campionato europeo di calcio 2004|Europeo 2004]] e alle seguenti [[Calcio ai Giochi della XXVIII Olimpiade|Olimpiadi]],<ref>{{cita news|autore=Vincenzo Di Schiavi|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/05/Baggio_scherza_sui_dubbi_del_co_0_0302051319.shtml|titolo=Baggio scherza sui dubbi del Trap: "Dirò sì alla nazionale argentina"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=5 febbraio 2003|pagina=5|accesso=30 ottobre 2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Luca Valdiserri|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/29/Italia_sogno_olimpico_Baggio_co_0_96032912698.shtml|titolo=L'Italia ha un sogno olimpico: Baggio|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=29 marzo 1996|pagina=43|accesso=30 ottobre 2009}}</ref> ma quella di Genova resterà la sua ultima apparizione in azzurro. Nonostante il suo rendimento nei tre [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]] disputati, non è mai stato convocato per un [[Campionato europeo di calcio|Europeo]], infatti se si esclude Umberto Caligaris (59 presenze) che ha militato in Nazionale quando ancora non era stato costituito il Campionato Europeo di Calcio, Roberto Baggio è il calciatore con più presenze in nazionale (56) a non aver disputato un Europeo.
Per via dell'altissimo livello delle sue prestazioni, l'opinione pubblica e la stampa spingono per vederlo in campo all'[[Campionato europeo di calcio 2004|Europeo 2004]] e alle seguenti [[Calcio ai Giochi della XXVIII Olimpiade|Olimpiadi]],<ref>{{cita news|autore=Vincenzo Di Schiavi|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/05/Baggio_scherza_sui_dubbi_del_co_0_0302051319.shtml|titolo=Baggio scherza sui dubbi del Trap: "Dirò sì alla nazionale argentina"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=5 febbraio 2003|pagina=5|accesso=30 ottobre 2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Luca Valdiserri|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/29/Italia_sogno_olimpico_Baggio_co_0_96032912698.shtml|titolo=L'Italia ha un sogno olimpico: Baggio|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=29 marzo 1996|pagina=43|accesso=30 ottobre 2009}}</ref> ma quella di Genova resterà la sua ultima apparizione in azzurro. Nonostante il suo rendimento nei tre [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]] disputati, non è mai stato convocato per un [[Campionato europeo di calcio|Europeo]], infatti se si esclude Umberto Caligaris (59 presenze) che ha militato in Nazionale quando ancora non era stato costituito il Campionato Europeo di Calcio, Roberto Baggio è il calciatore con più presenze in nazionale (56) a non aver disputato un Europeo.

Versione delle 23:40, 15 gen 2015

Roberto Baggio
Roberto Baggio in maglia azzurra nel 1990
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza174[1] cm
Peso72[1] kg
Calcio
RuoloAttaccante
Termine carriera16 maggio 2004
Carriera
Squadre di club1
1982-1985Lanerossi Vicenza36 (13)
1985-1990Fiorentina94 (39)[2]
1990-1995Juventus141 (78)
1995-1997Milan51 (12)
1997-1998Bologna30 (22)
1998-2000Inter41 (9)[3]
2000-2004Brescia95 (45)
Palmarès
 Mondiali di calcio
BronzoItalia 1990
ArgentoStati Uniti 1994
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Roberto Baggio, meglio noto come Roby[5][6][7][8][9] o Robi Baggio[10][7][11][12][13][14] (Caldogno, 18 febbraio 1967), è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Soprannominato da Gianni Agnelli Raffaello, definendolo il maestro di Alessandro Del Piero che era stato nominato dallo stesso Agnelli Pinturicchio, è considerato uno dei migliori giocatori della storia del calcio mondiale,[15][16] occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer,[17] ed è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 più grandi calciatori viventi divulgata il 4 marzo 2004. Secondo un sondaggio web della FIFA è risultato quarto, dietro a Diego Armando Maradona, Pelé ed Eusébio, nella classifica del miglior calciatore del mondo.[18][19]

Pur non avendo mai vinto la classifica dei marcatori, è il sesto realizzatore di sempre del campionato di Serie A con 205 gol, preceduto da Piola, Totti, Nordahl, Meazza e Altafini. È uno dei 6 calciatori (gli altri sono Giovanni Ferrari, Riccardo Toros, Eraldo Mancin, Alessandro Orlando e Andrea Pirlo) ad aver vinto due scudetti consecutivi con due differenti squadre in Italia.[20]

In Nazionale conta 56 presenze e 27 gol, che lo collocano al quarto posto tra i realizzatori in maglia azzurra, a pari merito con Alessandro Del Piero. È l'unico calciatore italiano ad aver segnato in tre diverse edizioni dei Campionati del mondo (1990, 1994 e 1998). È stato vicecampione del Mondo nel 1994 e ha raggiunto il terzo posto ai Mondiali nel 1990. Nel 2002 è stato inserito nel FIFA World Cup Dream Team,[21] selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali.

A livello individuale, ha conseguito numerosi riconoscimenti, aggiudicandosi tra l'altro il Pallone d'oro 1993 (uno dei 5 italiani ad essere stato premiato con il Pallone d'oro assieme a Omar Sívori, Gianni Rivera, Paolo Rossi e Fabio Cannavaro), anno in cui è stato eletto anche FIFA World Player da una giuria composta dai commissari tecnici e dai capitani delle Nazionali di tutti i continenti.[22][23] L'anno seguente è premiato da Don Bálon con il premio di miglior giocatore della CEE,[24] nel 2001 gli è assegnato il premio Scirea alla carriera,[25] nel 2003 Baggio vince l'edizione inaugurale del Golden Foot e nel 2011 è introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano.

Soprannominato Codino[6][16][9] (che la stampa italiana inglesizza anche in Ponytail dopo il Mondiale americano)[26][27][28] o Divin Codino, soprannome che il giocatore non apprezzava,[29] per via dell'acconciatura che lo ha contraddistinto per gran parte della carriera.[30] Dopo la partita tra Italia e Messico (1-1) di USA '94, il presidente Gianni Agnelli lo definisce un coniglio bagnato,[31][29][32] riferendosi al suo sguardo prima dell'incontro.[31] Il suo idolo era Zico, fin da quando giocava al Vicenza.[33]

Durante la carriera ha diviso a metà la critica tra ammiratori e oppositori.[34][9][35][36][37][38]

Biografia

È sesto degli otto figli di Matilde Rizzotto e Fiorindo Baggio (fra cui vi è Eddy, anch'egli ex calciatore).[39] Tifoso dell'Inter, non si è diplomato perché a due mesi dalla fine degli studi decide di andare in ritiro col Lanerossi Vicenza.[40] Cattolico dalla nascita, battezzato,[41] va a messa ogni domenica fino a quando il calcio glielo consente;[42] nel 1989 si sposa a Firenze,[40] in chiesa e con rito cattolico, con la coetanea Andreina Fabbi, conosciuta a quindici anni, da cui ha tre figli: Valentina, nata nel 1990, Mattia, nato nel 1994, e Leonardo, nato nel 2005. Successivamente, si converte alla fede buddista. Suo padre, che è stato calciatore dilettante e poi è divenuto ciclista, aveva come idoli Roberto Boninsegna e Roberto Bettega: ecco perché ha chiamato così suo figlio.[39] Si appassiona al calcio fin da piccolo.[41][43]

È proprietario di una azienda agricola in Argentina nella quale si reca spesso per trascorrere dei periodi di relax e per praticare la caccia,[44] uno dei suoi hobby preferiti,[45][46] che pratica fin da quand'era giovane per stare vicino al padre, che vedeva poche volte a settimana[43] mentre dal novembre 1991 al settembre 2012 ha gestito un negozio di articoli sportivi a Thiene, chiamato Roberto Baggio Sport, chiuso a causa della crisi economica.[30][47] Tra i suoi hobby preferiti, vi è anche la pesca.[45]

È un devoto buddhista, aderente alla Soka Gakkai, dal 1º gennaio 1988,[48][45] tanto che ha aperto un centro della Soka Gakkai sopra il suo negozio, in un locale di sua proprietà,[49],anche una sala di riunione a Thiene[50]), e ha inaugurato a Corsico il più grande centro culturale buddista d'Europa [51].

Nella notte tra il 4 e il 5 luglio del 1994, durante i Mondiali di USA '94, dei ladri hanno tentato di entrare nella sua casa a Caldogno, senza successo.[52] Nel febbraio 1997 è convocato come testimone dalla Finanza a seguito di una truffa internazionale ai suoi danni nella quale ha perso circa 7 miliardi in un investimento su un miniera in Perù gestita da una banca caraibica e da promotori italiani.[53]

Nel dicembre del 1994, con un guadagno annuo di circa 8,6 miliardi di lire (5,3 di contratto + 3,3 di entrate pubblicitarie), diviene il primo calciatore a entrare tra i quaranta sportivi più pagati del mondo secondo Forbes.[54]

In occasione dei suoi quarant'anni, ha dato vita al suo blog, con la finalità di mettere in comunicazione i suoi ammiratori e tutti gli appassionati al gioco del calcio.[55]

Impegno nel sociale

File:Baggio-borgonovo fiorentina.jpg
Roberto Baggio e Stefano Borgonovo, assieme alla Fiorentina nella stagione 1988-1989.

Nel maggio del 1995, a una serata benefica, Baggio contribuisce alla fondazione di un centro di cura a Valmorea (Como) mettendo in vendita le sue scarpe da calcio per 1,3 milioni di lire.[56]

Il 16 ottobre 2002 è proclamato ambasciatore della FAO.[57]

Il 9 novembre 2010 gli è assegnato il "Peace Summit Award 2010" per «il suo impegno forte e costante alla pace nel mondo e le relative attività internazionale»;[58][59] si tratta di un riconoscimento assegnato annualmente da una commissione composta dai Premi Nobel per la pace alla personalità che più si è impegnata verso i più bisognosi.

Il 14 febbraio 2013 ha partecipato come ospite della terza serata del Festival di Sanremo.[60] Nell'occasione è stato trasmesso un videomessaggio in cui è salutato da Aung San Suu Kyi e successivamente, ha letto una lettera dedicata ai giovani.[61] Nei giorni successivi, al conferimento della cittadinanza onoraria consegnata ad Aung San Suu Kyi è presente anche Baggio.[62][63] Il 1 settembre 2014, Baggio ha partecipato alla "partita inter-religiosa per la pace", con lo scopo benefico,[64] regalando un assist a Iturbe e segnando successivamente su assist di Maradona.[65]

Presenza nei media

Il poeta Giovanni Raboni ha scritto il sonetto In lode a Baggio in suo onore.[66]

Nel 2001, Lucio Dalla gli ha dedicato la canzone Baggio Baggio, inserita nell'album Luna Matana.[67] Baggio viene citato nella canzone Marmellata n. 25[68] del cantante Cesare Cremonini e in Chi ha peccato di Povia.

Altro riferimento al calciatore è presente nel celebre fumetto Topolino: la storia Topolino e il giallo alla World Cup apparsa su Mega 2000 numero 451, del luglio 1994, narra del celebre calciatore Paggio, cui, alla vigilia dei mondiali americani, un tifoso avversario ha mozzato il codino, fonte del suo talento. Inoltre, nella puntata 34 Arrivo in Italia del cartone animato Che campioni Holly e Benji!!! compare un suo alter ego animato.

Curiosamente, nel 1994 è stato bersaglio di un'imitazione satirica di Corrado Guzzanti che parodiava un suo sketch pubblicitario del 1994 per la IP.[69]

Nel giugno del 2004 è dedicata a lui l'opera teatrale francese Orfeo Baggio.[70]

Nel 2010 è comparso nel video di Waka Waka (This Time for Africa), inno ufficiale dei Mondiali 2010 cantato da Shakira, nell'episodio del rigore sbagliato nella finale dei Mondiali 1994 e del suo gol contro la Spagna nei quarti di finale di quel Mondiale con capriola finale.

Nel 2011 la Gazzetta dello Sport pubblica la raccolta in DVD Io che sarò Roberto Baggio, che racconta l'intera carriera del giocatore.[71] Nel 2014, in un sondaggio organizzato dalla FIFA, Baggio è stato eletto il nono miglior "numero 10" della storia del calcio.[72]

Nelle pubblicità

Nel 2000 è protagonista di uno spot per Wind che riprende la celebre scena dell'errore di Baggio, modificata digitalmente in maniera da fare realizzare il rigore decisivo contro il Brasile.[32] È stato anche protagonista di uno spot per Johnnie Walker nel 2001, che riproduce sia il rigore sbagliato in finale contro il Brasile nel 1994, che quello decisivo poi segnato nella partita d'esordio contro il Cile nel 1998.[73] Durante la sua carriera è stato protagonista di alcuni spot per la Diadora.[74]

Nei videogiochi

È stato pubblicato un gioco di calcio on-line dal titolo Baggio's Magical Kicks dove i giocatori tentano di riprodurre con precisione e di segnare le punizioni e rigori del fantasista.[75]

È molto popolare in Giappone,[76] dove è presente in videogiochi come Super Formation Soccer 95: della Serie A, World Football Climax e la versione nipponica di Let's Make a Soccer Team!.

L'autobiografia

Ha scritto un'autobiografia, pubblicata nel 2001, col titolo Una porta nel cielo (Limina Edizioni, ISBN 88-88551-92-1), nella quale ripercorre la propria carriera, il proprio rapporto con la fede buddhista, e approfondisce i complicati rapporti avuti con alcuni allenatori (Arrigo Sacchi, Renzo Ulivieri e Marcello Lippi), spendendo parole di elogio per altri (Giovanni Trapattoni, Gigi Simoni, Gigi Maifredi, Óscar Tabárez e Carlo Mazzone).

In particolare vengono descritti i contrasti con Lippi durante la stagione 1999-2000 all'Inter. Secondo Baggio l'allenatore tenne nei suoi confronti un atteggiamento ostile e scorretto. Nel libro Baggio accusa Lippi d'avergli chiesto di riportargli i nomi di eventuali calciatori a lui contrari nello spogliatoio della squadra. Dinanzi al rifiuto da parte di Baggio, sarebbe nato l'atteggiamento ostile che si estrinsecò in vari episodi tra cui quello, raccontato nel libro, verificatosi durante una partitella al ritiro dell'Inter: il calciatore fa un lancio dalla lunga distanza per Christian Vieri, che dopo aver segnato applaude con Christian Panucci il cross. Lippi reagisce esclamando: «Vieri, Panucci, ma che cazzo fate? Credete di essere a teatro? Non siamo qui per farci i complimenti a vicenda, siamo qui per lavorare!». In seguito l'allenatore viareggino ha risposto alle critiche contenute nel libro affermando di non aver mai chiesto aiuto a Baggio «perché è una persona di cui non ho stima e che non reputo importante dal punto di vista umano» e dando mandato ai propri avvocati di avviare un'azione legale contro il giocatore, contro le «cattiverie e falsità» raccontate[77] e minacciando di querelarlo.[37]

Controversie

Durante la sua carriera calcistica, Baggio ha avuto dissapori con quasi tutti gli allenatori con cui ha giocato.[36] Tra i primi noti, quello con Sven-Göran Eriksson alla Fiorentina,[36] perché il tecnico svedese voleva cederlo in prestito al Cesena per fargli fare esperienza,[78][37] e perché voleva schierarlo da ala destra,[79] e quello con Giovanni Trapattoni, che lo ha allenato sia nella Juve (1991-1994) sia nell'Italia (2000-2004)[35] il quale era solito richiamarlo con il fischio quando Baggio non tornava ad aiutare a centrocampo[78][37] e che, inoltre, era stato accusato da Baggio di "non giocare per la squadra" dopo averlo sostituito in un Inter-Juve (3-1) dell'ottobre 1992.[79]

L'allenatore Cesare Maldini lo ha mandato più volte in panchina nell'Under-21.[78][37] Ha avuto una forte e consolidata rivalità con Marcello Lippi, che lo ha allenato nella Juve e nell'Inter:[14] dopo il suo passaggio ai nerazzurri il rapporto s'incrinò ulteriormente raggiungendo l'apice quando tecnico tenne il giocatore in panchina durante la sfida contro la Juventus, datata 12 dicembre 1999.[14] Ai tempi della Juve, ha avuto forti contrasti con la dirigenza, formata dal trio Giraudo-Moggi-Bettega.[16]

Al Milan, Baggio ha avuto rapporti negativi sia con Fabio Capello,[79] di cui, in seguito al suo passaggio al Real Madrid disse che "nello spogliatoio non lo sopportava più nessuno",[29] e che al suo ritorno al Milan disse a Baggio che "per lui non c'era più posto",[78] sia con Arrigo Sacchi - che lo ha allenato sia in Nazionale sia al Milan -, un tempo suo amico, che l'aveva fatto giocare in azzurro quando la Juventus era intenzionata a cederlo,[80] reo d'averlo fatto allenare per "farlo entrare nel suo schema tattico".[43] Al termine del rapporto con la società rossonera, deve passare al Parma, dove però non è ben voluto dai giocatori (Enrico Chiesa)[33][81] e non rientra nei piani tattici del tecnico Carlo Ancelotti:[33][82][81][78] nonostante la volontà della famiglia Tanzi, proprietaria del club, l'affare non si conclude e il caso Baggio porta al licenziamento del direttore sportivo degli emiliani Riccardo Sogliano.[81]

Baggio passa al Bologna, dove comincia il rapporto conflittuale con l'allenatore Renzo Ulivieri, che lo pone allo stesso livello di tutti gli altri calciatori in rosa.[33][82] L'apice è raggiunto nel gennaio del 1998 quando il tecnico non lo schiera titolare per l'incontro con la Juventus, comunicandolo al giocatore il giorno prima della sfida: Baggio lascia il ritiro della squadra e non va in panchina.[36] Poco prima di questo incontro Ulivieri, in seguito agli scontri con Baggio, dà per la seconda volta le dimissioni (la prima volta, nell'agosto del 1997, in seguito a un'amichevole persa contro l'Inter, l'allenatore rassegnò le dimissioni sempre per dissapori con il calciatore), che però, anche in questo caso, come nel 1997, sono rifiutate.[78][37]

Caratteristiche tecniche

Un giovane Roberto Baggio in acrobazia

Fantasista[11][83], seconda punta,[84][9][33] rifinitore[33] o trequartista,[85][9][33][86] era in grado di impostare la manovra di gioco e di fornire assist ai compagni[87] grazie alla sua visione di gioco e alla sua abilità nel fraseggio.[88] Era inoltre rapido sia nello smarcarsi che nell'esecuzione dei tiri;[84] infatti, nonostante giocasse prevalentemente come seconda punta, possedeva un tiro preciso e un innato fiuto del gol, attributi che gli permisero di contribuire molto anche in fase realizzativa durante la carriera.[89] Eccelso dal punto di vista tecnico,[90] aveva un ottimo tocco di palla; destro di piede, utilizzava quello sinistro per iniziare il dribbling, repertorio tecnico in cui eccelleva,[84][33] spesso superando avversari con finte di corpo.[91][92] Era un calciatore agile, elegante e veloce,[93][94] rapido nello scatto, nelle accelerazioni, con la palla al piede e nel saltare l'avversario,[95] dalla fantasia e dalla qualità tecnica brillante ma insolita per il calcio italiano, abituato ad essere più fisico, tattico e meno tecnico.[38][96][97][98][99] Tuttavia la sua carriera è stata condizionata da vari e gravi infortuni.[100] Non aiutava molto in fase difensiva.[9][32][78][37] Da giovane non aveva ricevuto alcun insegnamento tattico, muovendosi in campo secondo il proprio istinto.[101] Era inoltre uno dei migliori specialisti italiani nei calci di punizione,[102][53] ispirando futuri specialisti come Andrea Pirlo,[103] nonché nella realizzazione dei rigori:[104] di 122 rigori tirati, ne ha segnati 108 - nessuno ne ha realizzati tanti nella storia del calcio italiano - (88%) e dei 14 sbagliati, 4 sono stati ribattuti in rete.[105]

Calciatore di classe,[90] Michel Platini lo definì un «nove e mezzo»,[33][35] perché "lo vedeva metà attaccante e metà rifinitore".[106]

Nonostante le sue caratteristiche, durante la sua carriera è stato schierato spesso come prima punta in un attacco a due (3-5-2[9] e nel 4-4-2[9]) o come attacante esterno in un attacco a tre (nel 4-3-3[107] e nel 3-4-3[108]); solo raramente e nel periodo con Mazzone al Brescia, ha ricoperto il ruolo di trequartista nel 3-4-1-2.[109]

Calciatore dal carattere controverso[10][9][35], sul campo gli è contestato il fatto di non aver saputo essere un leader nelle squadre in cui ha giocato, nonostante nei primi anni alla Juventus si sia conquistato questo ruolo,[110][111][101][112] e lo abbia ritrovato da capitano con la maglia del Brescia,[109] preferendo fare il gregario;[113] è introverso[8][114][37] e mite[82][29] fuori.

Carriera

Giocatore

Club

Vicenza
Roberto Baggio agli esordi col Lanerossi Vicenza

Dopo aver iniziato nella squadra del suo paese, il Caldogno,[115] dove si fa notare,[116] all'età di 13 anni si trasferisce al Vicenza, a quel tempo in Serie C1, in cambio di 500.000 lire.[117] Si mette subito in luce nelle formazioni giovanili, segnando negli anni 110 gol in 120 presenze.[115] A causa di alcune defezioni, è portato ad allenarsi con la prima squadra. Ritornato nelle giovanili, la squadra dei Beretti è seguita da circa 1000 spettatori durante gli incontri.[118] Tale risultato gli permette di debuttare in prima squadra il 5 giugno 1983 all'ultima giornata del campionato di Serie C1, Vicenza-Piacenza (0-1), entrando nel secondo tempo.[115]

Nella stagione 1984-1985, inserito in prima squadra dall'allenatore Bruno Giorgi,[115] chiude la sua esperienza vicentina con 12 reti in 29 incontri di campionato, diventando uno dei calciatori più amati dai tifosi[4] e consentendo alla sua squadra la risalita in Serie B. In una delle ultime partite di campionato, il 5 maggio 1985 contro il Rimini, subì un grave infortunio al ginocchio destro (compromessi legamento crociato anteriore e menisco),[119][120] il primo di una lunga serie, che lo costrinse ad un periodo di oltre un anno di assenza dai campi di gioco. I suoi muscoli vennero affidati a Carlo Vittori ed Elio Locatelli, due dottori specializzati nel potenziamento muscolare in atletica leggera.[121]

Durante questa fase di riposo forzato e quindi di incertezza sulla propria carriera di calciatore visse una profonda crisi personale e spirituale, che lo convinse ad abbracciare definitivamente la fede buddhista.[49]

Fiorentina
File:Roberto Baggio - ACF Fiorentina 1985-1986.jpg
Baggio al debutto in Serie A nel 1986, con la maglia della Fiorentina.

Questo infortunio arriva a due giorni dalla firma del contratto con la Fiorentina,[119] che lo ha ingaggiato per 2,7 miliardi di lire.[119] La Fiorentina ha la possibilità di recedere dal contratto ma il presidente del club decide di tenerlo.[122] Operato a Saint-Étienne,[123] in Francia, il professor Bousquet,[119] è costretto a mettere 220 punti di sutura per rimettere a posto la sua gamba.[82] A causa del suo periodo di stop durante l'operazione, di circa un mese, perse circa 12 kg, arrivando a pesarne 56.[124] Il ritorno in campo avvenne nel febbraio del 1986, al Torneo di Viareggio.[123]

Durante i suoi mesi di recupero vive così isolato dal resto della squadra che si dimentica di richiedere lo stipendio per cinque mesi.[125]

Esordisce in Serie A il 21 settembre 1986 allo Stadio Comunale (oggi Stadio Artemio Franchi) contro la Sampdoria.[82] Il 28 settembre seguente subisce una lesione al menisco del ginocchio destro che lo costrinse ad una nuova operazione.[119][82][126] Rientra in campo a fine stagione, a distanza di quasi due anni dal primo infortunio. Il suo primo gol nella massima divisione arriva su punizione il 10 maggio 1987 contro il Napoli (1-1).[82]

Nella stagione successiva, di cui è la rivelazione,[121] si presenta a San Siro segnando alla seconda giornata in Milan-Fiorentina (0-2). Negli anni seguenti la Fiorentina naviga nelle zone medio-alte della classifica e raggiunge una finale di Coppa UEFA nel 1990, persa poi contro la Juventus. Alla fine dell'anno riceve il "Trofeo Bravo", premio assegnato dalla rivista Guerin Sportivo al miglior giovane Under-23 partecipante alle coppe europee, unico riconoscimento personale vinto con la Fiorentina.

Nella stagione 1988-1989, con l'arrivo di Sven-Göran Eriksson, è schierato più frequentemente, andando a formare la coppia d'attacco con Stefano Borgonovo detta "B2", dalle iniziali dei loro cognomi:[127] i due realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno dalla formazione viola. Nell'annata seguente sigla 17 reti, arrivando in seconda posizione nella classifica marcatori, davanti a Diego Armando Maradona (16) ma dietro al solo Marco van Basten (19). Il campionato è chiuso a metà classifica ma i viola vanno avanti in Coppa UEFA, escludendo dal torneo diverse squadre e raggiungendo la finale: Baggio segna due rigori, il primo decide la vittoria contro l'Atlético Madrid (1-1, 3-1 ai rigori) al primo turno, il secondo consente alla Fiorentina di sconfiggere la Dinamo Kiev agli ottavi di finale (1-0).

Baggio, in quel momento giocatore della Juventus, raccoglie una sciarpa viola durante la prima sfida a Firenze contro la sua ex squadra, nell'aprile del 1991.

Rimane a Firenze fino al 18 maggio 1990, quando è acquistato dalla Juventus per la cifra record, a quei tempi, di 25 miliardi di lire,[128] nonostante avesse firmato un contratto in scadenza nel 1991.[82] La tifoseria viola, consapevole di perdere il proprio simbolo, scende in piazza protestando contro la dirigenza ed il presidente Pontello. I disordini causano anche diversi feriti ed arrivano fino a Coverciano, creando non pochi problemi al ritiro degli Azzurri in preparazione per i Mondiali e al giocatore stesso,[82] che arriva a ricevere sputi da alcuni esagitati;[29] l'allora procuratore Caliendo ha in seguito narrato un fatto singolare al riguardo:

«Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch'io»

Il giocatore resta molto legato a Firenze ed ai colori viola, avendo già mostrato la sua volontà di non andare al club torinese nei mesi precedenti,[130] suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi.[82] Su tutte, rimane celebre la sua prima sfida in maglia bianconera contro la Fiorentina a Firenze, il 7 aprile 1991, nella vittoria viola per 1-0:[131] Baggio si rifiuta di calciare un rigore contro la sua ex squadra,[82] motivando il gesto con il fatto che il portiere avversario, Gianmatteo Mareggini, "lo conosceva bene", ed una volta sostituito, uscendo dal campo va poi a salutare i suoi ex tifosi raccogliendo una sciarpa viola che gli è stata lanciata dagli spalti, in un'atmosfera surreale di applausi e fischi.[29]

Juventus
Baggio nella stagione 1990-1991, la prima con la casacca della Juventus.

Dopo i Mondiali italiani, inizia la sua esperienza con la Juventus, che dura cinque anni. Acquistato per 16 miliardi di lire più il cartellino di Renato Buso valutato 2 miliardi,[132] con i colori bianconeri vince uno scudetto, una Coppa Italia ed una Coppa UEFA.

Nel primo anno con la Juventus di Luigi Maifredi segna 27 gol, di cui 9 in Coppa delle Coppe che gli valgono il titolo di capocannoniere dell'edizione; ne sigla uno anche nella semifinale di ritorno contro il Barcellona, ma l'1-0 non è sufficiente a ribaltare l'1-3 degli spagnoli dell'andata. A fine campionato la Juventus, nonostante il bottino di 14 reti in campionato di Baggio, rimane esclusa dalle posizioni UEFA.

Fra il 1992 e il 1995 subisce cinque infortuni importanti: costola fratturata, tendinite, pubalgia, lesione del tendine del ginocchio destro e distorsione al ginocchio sinistro.[133]

L'anno successivo sulla panchina della Juve torna Giovanni Trapattoni; la squadra torinese, fuori dalle coppe europee, arriva seconda in campionato dietro al Milan, e raggiunge la finale di Coppa Italia. In questa stagione, Baggio soffre di alcuni problemi fisici[134] (rimedia uno stiramento dopo la sfida casalinga contro il Bari, che lo tiene fuori tre settimane).[110] Nel luglio del 1992 si taglia il codino.[111]

Nella stagione 1992-1993 la Juventus riesce a battere per la seconda volta in due anni i campioni rossoneri, con un 1-3 a San Siro con firma di Baggio, il quale termina l'annata con 21 gol in campionato (secondo nella classifica marcatori alle spalle di Giuseppe Signori), 6 gol in Coppa UEFA, 2 in Coppa Italia e con la fascia di capitano al braccio. Dopo aver subito la frattura della costola contro la Scozia nel novembre del 1992, Baggio si riprende e un mese più tardi ritorna in campo, seppur in amichevole.[135] Durante questo periodo ha degli screzi con Trapattoni[136][137] e con la dirigenza bianconera.[138]

File:Roberto Baggio bacia la Coppa UEFA 1992-1993.jpg
Baggio, divenuto capitano del club bianconero, bacia la Coppa UEFA 1992-1993.

Al suo rientro in campionato, il 3 gennaio 1993, realizza una rete al Parma (2-2). Tra le tante marcature di Baggio in quest'annata, va ricordato il poker rifilato all'Udinese (5-0) il 9 novembre 1992, sua prima quaterna in carriera.[112] In Coppa UEFA, in semifinale contro il Paris Saint-Germain, il fantasista realizza una doppietta nella gara di andata finita 2-1 per i bianconeri, terminando la serata come migliore in campo,[139] e quindici giorni dopo, a Parigi, è ancora il numero dieci a siglare il successo per 0-1 che vale la finale[140], dove mette poi a referto un'altra doppietta nella sfida d'andata, stavolta contro il Borussia Dortmund;[141] al ritorno la Juventus vinse per 3-0 e si aggiudica il trofeo, il primo della carriera per un Baggio che, grande protagonista del trionfo continentale, alla fine dell'anno solare è insignito del Pallone d'oro e del FIFA World Player, vincendo anche l'Onze d'Or.

Nel torneo 1993-1994, Trapattoni è solito schierarlo da mezzapunta, in coppia con la giovane promessa Alessandro Del Piero, entrambi dietro a Gianluca Vialli.[86] Nel precampionato, l'allenatore lo prova anche come trequartista arretrato dietro a Vialli e a Fabrizio Ravanelli, ma la squadra riesce a giocare solo quando Baggio avanza di posizione.[142] Nel novembre del 1993 subisce un lieve infortunio nella gara contro il Cagliari,[143] ma ciò non gli impedisce di giocare la sfida di Coppa UEFA contro il Tenerife, vinta per 3-0 con un gol segnato da Baggio su rigore.[144] Nel marzo 1994 è operato al menisco.[145]

A fine campionato, la Juve si piazza di nuovo al secondo posto dietro al Milan, che ottiene il terzo successo italiano consecutivo, e nel dicembre 1994 Baggio si classifica secondo nella classifica del Pallone d'oro, alle spalle di Hristo Stoičkov, e terzo in quella del FIFA World Player, dietro allo stesso giocatore bulgaro e al brasiliano Romário. In questa stagione sigla 17 marcature, chiudendo la graduatoria dei migliori realizzatori al terzo posto.

Nella stagione seguente Marcello Lippi è chiamato a sostituire Trapattoni. Il nuovo tecnico predilige il 4-3-3, modulo che esclude Baggio per via delle sue caratteristiche da seconda punta,[9] tanto che a lui sono sovente preferiti Vialli, Ravanelli e un Del Piero sempre più lanciato in squadra;[9] nel corso dell'annata, Lippi lo schiera anche come ala.[146] A causa di alcuni infortuni e della concorrenza nel reparto offensivo, Baggio, in scadenza di contratto, sigla 8 reti in 17 presenze in campionato.[14] In quest'ultimo periodo, percepisce un ingaggio di circa 3 miliardi all'anno.[83]

Baggio mostra ai tifosi juventini il Pallone d'oro vinto nel 1993

Dopo l'infortunio patito a Padova il 27 novembre 1994 al ginocchio destro,[126] nel febbraio del 1995 Baggio torna ad allenarsi con la squadra, ma la società piemontese decide di farlo sottoporre a operazione[120] rimandando così un rientro in campo che avviene solo dopo quasi cinque mesi, l'8 marzo 1995, nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio[126] in cui, peraltro, fornisce l'assist per il decisivo gol di Ravanelli.[147] Da qui alla fine della stagione trova comunque il tempo di segnare gol decisivi per la conquista del double scudetto-coppa nazionale; tra di essi, anche un rigore sul campo della sua ex Fiorentina, stavolta (a differenza di quattro anni prima) calciato, realizzato e festeggiato.[148] Da notare anche la sua prestazione nella sfida decisiva contro il Parma, giocata a Torino il 21 maggio 1995 e vinta per 4-0, che permette ai bianconeri di rivincere il titolo italiano dopo nove anni; durante la partita, Baggio fornisce tre assist.[149] Baggio risulta decisivo anche in Coppa UEFA, competizione in cui segna 4 gol;[150] nella semfinale di ritorno contro il Borussia Dortmund, giocata a Torino, sforna l'assist per la prima rete juventina da calcio d'angolo, e segna poi il gol-vittoria su calcio di punizione, portando la squadra bianconera in finale di coppa.[151] La squadra torinese sarà poi sconfitta per 2-1 dal Parma nella doppia finale, nonostante le buone prestazioni di Baggio.[152] Pur essendosi ristabilito e rientrato a pieno regime nell'organico titolare, la sua prolungata lontananza dai terreni di gioco favorisce la definitiva esplosione in casa Juve del ventenne Del Piero, sul quale la dirigenza bianconera e Lippi, per ragioni anagrafiche ed economiche, scelgono di puntare.[153] Già nel dicembre del 1994, in scadenza di contratto, la dirigenza aveva annunciato l'intenzione di non tenere il giocatore.[153]

Dieci giorni dopo la vittoria dello scudetto, nel giugno del 1995, Baggio, già in contrasto con Agnelli,[154] non trova accordi con la società:[16] durante un ultimo colloquio con la dirigenza, Baggio chiede ai capi ultrà della Juve di assistere alla riunione per firmare un nuovo contratto.[16] Alla fine del meeting, andato male non solo per questioni economiche (Baggio chiedeva 4 miliardi di ingaggio contro i 2 proposti dalla società)[16][83] ma anche per forti dissapori con la dirigenza bianconera,[16] Luciano Moggi annuncia che dal 30 giugno il giocatore è svincolato.[16] Nel 1995, Baggio si classifica al quinto posto nella graduatoria della FIFA World Player, e viene premiato con l'Onze d'Argent, piazzandosi dietro solamente al vincitore Weah.

Termina la sua esperienza a Torino con 200 presenze e 115 reti, 78 delle quali nel solo campionato.

Milan

Voluto da Fabio Capello,[16] il 2 luglio seguente Umberto Agnelli annuncia la cessione di Baggio al Milan[155], ufficializzata dal club rossonero due giorni dopo: il suo cartellino è pagato 18 miliardi di lire,[14] e il giocatore firma un triennale da 2 miliardi all'anno.[156] Durante le prime settimane di campionato non riesce ad entrare in condizione[95] e il 2 ottobre del 1995 s'infortuna alla coscia.[5]

Con la maglia del Milan vince subito lo scudetto, il secondo di fila per lui, segnando anche su rigore contro la Fiorentina nella vittoria per 3-1 che regala il titolo ai Milanesi[157]: diviene il quinto dei sei giocatori a bissare due campionati italiani consecutivi con due squadre diverse, dopo Giovanni Ferrari, Riccardo Toros, Eraldo Mancin, Alessandro Orlando e prima dell'ex compagno di squadra Andrea Pirlo. Parte titolare in quasi tutte le partite e assume anche il ruolo di primo rigorista della squadra, ma è puntualmente sostituito dal tecnico di Pieris, che non lo ritiene in grado di giocare per tutti i 90 minuti.

Nella stagione successiva sulla panchina rossonera arriva l'allenatore uruguaiano Óscar Tabárez, che subito dichiara di voler puntare su di lui e sull'asso africano George Weah per l'attacco della squadra. Tabárez lo prova anche come regista schierandolo interno di centrocampo nel 4-4-2.[158] Parte infatti titolare nelle prime partite stagionali, esordendo anche in UEFA Champions League nella partita casalinga contro il Porto, ma la crisi di risultati della squadra lo relega in panchina, a favore di Marco Simone.[159]

Tabárez è infine esonerato e al suo posto la società chiama l'ex tecnico Arrigo Sacchi, con il quale Baggio non è in buoni rapporti dopo il Mondiale americano poiché il calciatore non ha ancora smaltito la sostituzione patita contro la Norvegia a seguito dell'espulsione dell'estremo difensore azzurro.[160] Il calciatore non si è ancora ambientato nella squadra.[80] Il rapporto tra Sacchi e Baggio, ritornato pacifico nel dicembre 1996,[161] si frattura nel febbraio seguente, quando il giocatore, stanco di essere messo in panchina, si scatena contro il tecnico[162] e diviene critico nell'aprile del 1997, quando durante un Milan-Juventus, l'allenatore, che ha tenuto Baggio in panchina, gli chiede di scaldarsi per poi entrare in campo ma il fantasista rimane impassibile in panchina, fingendo di non aver sentito; il tecnico non reagisce e così è il secondo di Sacchi, Carmignani, a convincere il calciatore a giocare.[163]

In rossonero non trova spazio e, sebbene lasci il segno nelle poche occasioni in cui è impiegato (segnando nel derby d'andata conclusosi 1-1 e in quello di ritorno finito 3-1 per l'Inter), non riesce a far cambiare idea al tecnico.

Bologna

Nell'estate 1997 si presentò al raduno milanista con l'intenzione di restare, ma il rientrante Fabio Capello non mostrò progetti tecnici per lui;[123] sentitosi escluso dall'ambiente, soprattutto dall'allenatore,[43], decide di trasferirsi. Il 9 luglio del 1997, il Parma si accorda con il Milan per l'acquisto di Baggio[164] per 3,5 miliardi di lire e col giocatore per 2,5 miliardi a stagione,[123] ma l'allenatore Ancelotti, che aveva ceduto Gianfranco Zola poco prima, ritenendo che il calciatore veneto avesse le stesse caratteristiche di Zola (seconda punta), decide di non concludere l'affare perché, come Zola, non rientra nei suoi piani tattici[33][82][81][123] e inoltre l'attaccante Chiesa aveva minacciato un suo trasferimento all'estero se Baggio fosse arrivato a Parma.[33][81]

A distanza di anni, l'allenatore si dichiarerà pentito di aver rinunciato al talento di Baggio:

«Ho sbagliato ad essere così intransigente, con il tempo ho imparato che una soluzione per far coesistere tanti grandi giocatori alla fine si trova. A Parma pensavo ancora che il 4-4-2 fosse lo schema ideale per eccellenza, ma non era così. Se avessi la macchina del tempo, tornerei indietro e Baggio eccome se lo prenderei. Avrei potuto gestire la situazione in maniera diversa.»

Avendo bisogno di giocare con continuità per guadagnarsi un posto fra i 22 che avrebbero preso parte ai Mondiali francesi,[43] il 18 luglio passa allora al Bologna[165] per 5,5 miliardi di lire,[123] voluto dal presidente Giuseppe Gazzoni Frascara ma non dall'allenatore Ulivieri[36] e tagliando anche il celebre "codino".[166] Nel contratto, è presente una clausola che permette al calciatore di lasciare la società pagando una penale di 5 miliardi di lire.[167] Quella nel Bologna è la stagione del record di marcature per Baggio, con 22 gol segnati in 30 partite, portando il Bologna a qualificarsi per la Coppa Intertoto, tanto da meritarsi la fiducia del nuovo CT della Nazionale Cesare Maldini e la convocazione per i Mondiali. Inoltre, Gazzoni assicura le gambe del fantasista per 10 miliardi di lire.[126]

Anche in questa stagione si verificano alcune incomprensioni con l'allenatore di turno, Renzo Ulivieri, tanto che nel gennaio del 1998 lascia il ritiro della squadra quando il tecnico gli comunica che non avrebbe giocato dall'inizio nella partita con la Juventus.[168][36] Schierati dalla parte del calciatore, i tifosi chiedono anche l'esonero di Ulivieri tramite una petizione su internet.[36] In questa stagione è nominato capitano, indossando la fascia per qualche incontro prima di cederla a Giancarlo Marocchi.[82]

Nella sua biografia, pubblicata poco prima dei Mondiali del 2002, accusa Ulivieri di essere stato invidioso della sua fama, in quanto la stampa attribuiva le vittorie del Bologna al suo talento, mettendo in ombra il lavoro dell'allenatore.

Inter

In quella stessa estate si trasferisce all'Inter,[169] in un'annata in cui fu guidato da vari allenatori avvicendatisi sulla panchina nerazzurra e caratterizzata da numerosi cambi d'allenatore (Luigi Simoni, Mircea Lucescu, Roy Hodgson e Luciano Castellini). Realizza una doppietta in Champions League il 25 novembre 1998 contro il Real Madrid campione in carica, nei minuti finali della gara,[170] trascinando i nerazzurri ai quarti di finale, segnando 4 gol, dove verranno poi eliminati dalla squadra vincitrice, il Manchester United. Lucescu lo schiera come esterno d'attacco nel suo 3-4-3.[108]

Nella seconda stagione arriva Marcello Lippi, che lo utilizza di meno. In seguito Baggio polemizza apertamente contro Lippi e smentisce pubblicamente le voci infondate sui suoi presunti guai fisici, precisando che veniva spesso tenuto fuori per scelte personali dell'allenatore.[171] In poco meno di sei mesi diviene la sesta (e ultima) scelta nel reparto offensivo, riuscendo comunque a risultare decisivo in alcune sfide: realizza l'1-1 contro il Verona, tornando al gol, che gli mancava dal 27 maggio scorso,[172] e nelle ultime partite, porta la squadra ad ottenere un quarto posto in campionato, raggiungendo anche la finale di Coppa Italia. A fine stagione, scaduti i due anni di contratto, si congeda dall'Inter siglando una doppietta al Parma (3-1) e, preferito ad Álvaro Recoba, permette ai nerazzurri di accedere ai preliminari di Champions League,[82] alimentando le polemiche da parte di Recoba, stanco di restare in panchina.[14]

Brescia

Svincolatosi nell'estate del 2000[9][33], manca la convocazione in Nazionale e il 14 settembre si accorda con il Brescia,[173] sotto la guida di Carlo Mazzone, di cui diviene il capitano; firma un contratto biennale da 4,5 miliardi di lire netti a stagione[32] con l'obbiettivo dichiarato di voler partecipare ai Mondiali del 2002.[32][174][175] Inoltre, per contratto, se il presidente avesse esonerato Mazzone, Baggio sarebbe stato svincolato.[32]

Durante la stagione 2000-2001 conduce la sua squadra alla qualificazione alla Coppa Intertoto, nella quale i lombardi riescono a raggiungere la finale, poi persa contro il Paris Saint-Germain, nonostante un suo gol su rigore nella gara di ritorno che consente di pareggiare ma non di passare il turno. Durante la stagione, nel girone di ritorno, il primo aprile 2001 in Juventus-Brescia segna uno dei gol più belli: Pirlo lo lancia con un preciso passaggio da centrocampo e lui salta van der Sar con un delizioso stop a seguire per poi insaccare a porta vuota, dopo un fuorigioco non segnalato dal guardialinee con conseguenti polemiche,[176] fissando il punteggio sul definitivo 1-1, risultato che allontanerà la Juventus dal vertice della classifica, guidata fino alla fine dalla Roma.[177] Baggio conclude la sua prima stagione col Brescia con 10 gol in campionato.

Inserito fra i 50 pretendenti per il Pallone d'oro 2001,[178] giunge venticinquesimo nella classifica finale.

La stagione decisiva (2001-2002) inizia nel migliore dei modi e si ritrova capocannoniere con 8 gol dopo 9 giornate. Il 21 ottobre rimedia una distorsione al ginocchio sinistro in seguito a un contrasto con Filippo Cristante nella sfida contro il Piacenza[126] ma, ripresosi rapidamente, una settimana più tardi, giocando contro il Venezia, rimedia un'altra distorsione avvenuta a causa di un contrasto duro con Antonio Marasco[126] a cui segue la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro[175] con lesione del menisco interno rimediata durante Parma-Brescia, nella semi-finale di Coppa Italia. È operato a Bologna il 4 febbraio 2002[175][179] e riesce a rientrare in campo a 77 giorni dal giorno dell'infortunio grazie a un pesante lavoro di rieducazione,[175] a tre giornate dalla fine del campionato in trasferta contro la Fiorentina,[175] gara del 21 aprile nella quale segna un gol dopo due minuti dal suo ingresso in campo, raddoppiando poco dopo. Nell'ultima di campionato riesce a salvare ancora il Brescia dalla retrocessione con un gol decisivo contro il Bologna (finita poi 3-0).[180] La stagione si conclude con un bottino di 11 gol segnati in 12 partite, ma tutto questo non basta per convincere il commissario tecnico della Nazionale Giovanni Trapattoni a convocarlo, che lo riteneva non completamente ristabilito dall'infortunio e non in forma ottimale.[181]

Nelle due stagioni successive continua a giocare nel Brescia e, anche grazie ai suoi gol, fa raggiungere alla squadra la qualificazione per l'Intertoto. Il 15 dicembre 2002, Baggio segna la rete numero 300 in carriera di rigore, fornendo anche un assist per Tare durante la partita, trascinando il Brescia a battere il Perugia per 3-1.[182] Negli ultimi giorni di dicembre 2003, annuncia il suo ritiro dal calcio giocato a fine stagione.[113]

Il 14 marzo 2004, durante la partita contro il Parma, mette a segno il suo duecentesimo gol in Serie A[183] (a fine stagione raggiungerà quota 205), soglia raggiunta solo da altri sei giocatori nel campionato italiano: Silvio Piola, Gunnar Nordahl, Giuseppe Meazza, José Altafini, Francesco Totti e Antonio Di Natale. Segna il suo ultimo gol in campionato nella penultima giornata, nella vittoria casalinga contro la Lazio il 9 maggio 2004, vinta per 2-1; Baggio fornisce l'assist per il primo gol, poi segna il secondo.[184] Gli anni di Baggio al Brescia coincidono con il periodo di più lunga permanenza della squadra in Serie A (cinque stagioni); alla fine della stagione 2004-2005, successiva al suo ritiro, il Brescia retrocederà in Serie B.

Disputa l'ultima partita della sua lunga carriera a San Siro il 16 maggio 2004 in Milan-Brescia (4-2), ultima giornata della stagione 2003-2004, fornendo l'assist per il gol di Matuzalém.[185] Alla sua uscita, cinque minuti prima dalla fine dell'incontro, viene abbracciato da Paolo Maldini e tutto lo stadio si alza in piedi per tributargli un lungo applauso.[186] Al termine della stagione, il Brescia in suo onore ritira la maglia numero 10, da lui indossata per quattro stagioni.[187]

Nazionale

Nel 1984 ha giocato 4 incontri segnando 3 gol con l'Under-16 e conta anche una convocazione con la rappresentativa Under-21 nel 1987 che non lo vede però scendere in campo. È convocato dal CT Azeglio Vicini, in occasione del match del 16 novembre 1988 contro i Paesi Bassi (1-0), nella gara amichevole organizzata in ricorrenza del 90º anniversario dell'istituzione della FIGC, partita in cui Baggio fornisce l'assist per il gol decisivo di Vialli al debutto in nazionale.[188] Segna il suo primo gol in Nazionale il 22 aprile 1989, su calcio di punizione, nella partita amichevole contro l'Uruguay (1-1) disputata a Verona.[189] Nella partita amichevole contro la Bulgaria del 20 settembre 1989, segna il 500º gol realizzato in Italia dalla Nazionale (firma poi una doppietta nella medesima partita).

Mondiali 1990
File:Roberto Baggio Italia '90.jpg
Roberto Baggio in azione in maglia azzurra ai mondiali di Italia '90

Partecipa alla Coppa del Mondo di Italia '90, durante la quale gioca con il numero 15. Nelle prime due partite è lasciato in panchina da Vicini ma, alla sua prima presenze, contro la Cecoslovacchia, mette a segno un gol memorabile, considerato il più bello del Mondiale e settimo nella classifica del più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA,[190] partendo da metà campo dopo uno scambio con Giannini e dribblando mezza squadra avversaria.[191][192]

Così nelle due successive partite della fase a eliminazione diretta è schierato titolare al fianco di Schillaci. Negli ottavi di finale, segna un gol contro l'Uruguay su punizione indiretta, che viene annullato dall'arbitro. Nel secondo tempo, Baggio inizia l'azione che porta al primo gol degli azzurri, segnato da Schillaci.[193] Nei quarti di finale contro l'Irlanda, Baggio è coinvolto ancora una volta nell'azione che si conclude col gol decisivo di Schillaci. Nel primo tempo, segna un gol che però viene di nuovo anullato per un fuorigioco inesistente.[194] Nonostante le buone prestazioni, nella decisiva semifinale di Napoli contro l'Argentina campione in carica di Maradona, l'allenatore punta su un poco convincente Vialli, ed entra in campo al posto di Giannini solo al 73', arrivando vicino al gol con una punizione all'incrocio dei pali, che però viene parato da Goycochea. Baggio segna il suo tiro dal dischetto nella serie di rigori che premia l'Argentina, dopo gli errori di Donadoni e Serena.[195]

Nella finale per il terzo posto, disputata a Bari, contro l'Inghilterra, mette a segno un altro gol dopo aver astutamente rubato la palla al portiere inglese Peter Shilton. La partita finisce 2-1 per gli azzurri che si aggiudicano così il terzo posto nel Mondiale casalingo. Da segnalare, nella medesima partita, la sua altruistica scelta di far tirare il calcio di rigore decisivo a Schillaci, in modo da permettergli di vincere la classifica dei marcatori del torneo con 6 gol.[196] Era stato proprio Baggio a lanciare Schillaci a rete, prima che la punta palermitana venisse atterrato in area di rigore da Paul Parker. Nei minuti finali di gioco, Baggio regala un assist a Berti, che viene annullato per un fuorigioco inesistente.[197]

Mondiali 1994

«I rigori li sbagliano soltanto quelli che hanno il coraggio di tirarli.»

Baggio segna 5 gol nelle fase di qualificazione per il mondiale del 1994, terminando la manifestazione come il miglior marcatore italiano, aiutando la squadra azzurra ad arrivare prima nel proprio girone di qualificazione UEFA.[199][200][201]

Il 14 ottobre 1992 realizza una rete contro la Svizzera (2-2), che consente all'Italia di rimontare lo svantaggio di 0-2 e di pareggiare l'incontro, risultando tra i migliori in campo.[202] Il 18 novembre seguente è schierato titolare contro la Scozia (0-0), partita valida per le qualificazioni all'Mondiale 1994, scendendo in campo per la prima e ultima volta da capitano e rimediando una costola incrinata negli ultimi minuti di gioco.[126][203] Il 17 novembre 1993, fornisce l'assist per il gol della vittoria di Dino Baggio nella partita di qualificazione casalinga contro il Portogallo, che regala la qualificazione alla nazionale italiana.[204]Durante la stagione 1993-1994, Baggio fatica ad entrare in forma a causa di piccoli ma fastidiosi acciacchi,[205] eppure il commissario tecnico italiano Arrigo Sacchi, che lo schiera anche da prima punta,[206][107] fa di tutto per recuperarlo fisicamente e psicologicamente in vista dei Mondiali di USA '94. Arriva ai Mondiali con un infortunio al piede sinistro.[207] In seguito rimedia un infortunio al tendine d'Achille del piede sinistro che lo condiziona per tutto il torneo.[208]

La maglia n. 10 autografata da Baggio e indossata ai mondiali di USA '94

Negli Stati Uniti, nelle prime tre partite della fase a gironi, Baggio non offre tuttavia prestazioni convincenti, anzi è ritenuto tra le grandi delusioni del torneo.[31][114][209] Nel secondo incontro con la Norvegia, è sostituito per far posto al secondo portiere Marchegiani, dopo l'espulsione di Pagliuca. Sacchi decide di far uscire proprio lui: restano famose le immagini televisive quando il CT decide per il cambio, seguite dai gesti e dall'espressione basita di Baggio, e soprattutto dal suo labiale «ma questo è matto!»[46] Alla fine della partita contro il Messico, rimedia un lieve infortunio che però non gli impedisce di continuare a giocare la competizione.[210]

È solo agli ottavi (conquistati dagli azzurri grazie al ripescaggio) che inizia il "vero" Mondiale di Roberto Baggio, che ne è protagonista.[211] Di fronte ad una Nigeria campione d'Africa in carica e passata presto in vantaggio, con gli azzurri nuovamente in inferiorità per un rosso a Zola, a due minuti dal termine l'Italia è fuori dalla rassegna iridata. Quando non sembrano esserci più speranze, Baggio riceve un pallone sul limite dell'area da Mussi e lascia partire un tiro rasoterra ed angolato che entra alla destra di Rufai, passando fra una selva di gambe e portando l'Italia al pareggio;[212] nel primo tempo supplementare è ancora decisivo, dapprima servendo a Benarrivo l'assist con cui l'Italia si procura un penalty, e poi realizzando lui stesso la massima punizione del 2-1 definitivo.

Ai quarti, contro la Spagna, è sempre Baggio a chiudere la gara negli ultimi minuti di gioco su assist di Giuseppe Signori, segnando quasi allo scadere la rete del 2-1 finale, stavolta involandosi verso l'area spagnola, aggirando l'uscita di Andoni Zubizarreta e trovando la porta pur da posizione defilata.[213]

La semifinale con la Bulgaria vede nuovamente un 2-1 per gli azzurri, grazie ad una nuova doppietta del Divin Codino, migliore in campo della partita.[191] Con un veloce uno-due nel primo tempo, prima lascia partire un tiro a giro che si infila vicino al secondo palo, e subito dopo un preciso diagonale che entra alla destra del portiere bulgaro Mihajlov, su assist di Albertini. Baggio sale a 5 reti nel Mondiale statunitense e porta l'Italia in finale dopo dodici anni, ma nell'ultima frazione rimane vittima di uno stiramento, complici il caldo e la fatica.[191]

Nella finale al Rose Bowl di Pasadena con il Brasile, Arrigo Sacchi decide ugualmente di rischiare il suo numero 10, che non ha recuperato a pieno dopo lo stiramento nella precedente partita.[214] Baggio paga l'infortunio e non riesce ad essere decisivo come nelle partite precedenti. Il match rimane bloccato sullo 0-0 sino alla fine dei tempi supplementari, e così sono i rigori a dare la vittoria ai sudamericani per 3-2, con l'ultimo tiro sbagliato proprio da Baggio, che manda la palla alta sopra la traversa.[215][211] Baggio viene premiato col Pallone d'Argento dei Mondiali, risultando il secondo miglior giocatore del torneo dopo il brasiliano Romário, che si laureó campione del mondo. Con 5 gol, Baggio si laurea inoltre vice capocannoniere del torneo, assieme a Romário, Andersson e Klinsmann, superato solamente da Stoičkov e Salenko. Nel 1994 Baggio si classifica secondo nella classifica del Pallone d'oro e terzo in quella del FIFA World Player e nello stesso anno viene assegnato l'Onze de Bronze, piazzandosi dietro sempre a Romário e a Stoičkov.

A settembre, dopo la partita di qualificazione all'Europeo 1996 contro la Slovenia (1-1), il rapporto tra lui e Sacchi comincia a deteriorarsi[216] e nel novembre successivo, dopo una sconfitta contro la Croazia (1-2), Baggio, appoggiato dal malcontento popolare dello spogliatoio, decide di andare contro il CT Sacchi, chiedendo le sue dimissioni e che al suo posto venga eletto Trapattoni.[160]

A causa del rendimento discontinuo, Sacchi decide di non convocarlo per gli Europei del 1996, nonostante la vittoria dello scudetto col Milan, ritenendolo fuori forma e preferendogli Chiesa, che rispetto a Baggio ritorna a difendere a centrocampo.[217]

Mondiali 1998

Nel maggio del 1998, visto il rendimento continuo in campionato, Maldini lo convoca, mettendo Baggio in concorrenza con Vieri, Ravanelli e Casiraghi.[12]

Partecipa a Francia '98, il suo terzo Mondiale, con il ct Cesare Maldini. L'opinione pubblica si divide sul "dualismo" tra lo stesso Baggio e Del Piero, seppur rientrante da un infortunio rimediato nella finale di Champions League. Baggio parte titolare in attacco al fianco di Christian Vieri contro il Cile nella prima partita e dimostra subito di essere uno dei giocatori più in forma tra gli Azzurri: inventa l'assist per il gol di Vieri, si procura e segna il rigore che riporta l'Italia sul pari dopo la rimonta cilena.[218]

Memorabile è l'esultanza, quasi liberatoria, dopo il centro dal dischetto, quattro anni dopo quell'infausto rigore che aveva tolto all'Italia il titolo mondiale.[219] Nella seconda partita, vinta 3-0 contro il Camerun, sforna l'assist per il primo gol di Di Biagio con un cross in seguito ad un calcio d'angolo e gli annullano un gol per fuorigioco, ma la sua prestazione appare meno brillante rispetto alla gara d'esordio, complici anche alcuni ruvidi interventi a suo carico da parte dei difensori africani e si consuma la prima "staffetta" con Del Piero.[220][221] Contro l'Austria segna il 2-0 su assist di Filippo Inzaghi, dopo uno scambio con Moriero e l'attacante piacentino, segnando il suo nono gol nei campionati mondiali, eguagliando così il record italiano di Paolo Rossi.[222]

Durante l'incontro si consuma ancora la "staffetta Baggio-Del Piero", con Baggio che subentra al compagno nella ripresa.[223] Dopo non essere stato impiegato nella partita degli ottavi contro la Norvegia,[224] entra nel corso della partita con la Francia, valida per i quarti di finale, al posto di Del Piero, offre notevoli giocate e nei supplementari, lanciato da Demetrio Albertini sfiora persino il golden goal, calciando in corsa al volo un pallone che sfila di pochissimo dal palo destro della porta di Fabien Barthez. Nell'epilogo ai calci di rigore segna il primo tiro dagli 11 metri, ma l'Italia viene eliminata dopo gli errori di Demetrio Albertini e Luigi Di Biagio.[225]

Grazie ai due gol realizzati, raggiunge il record italiano di marcature nei Mondiali detenuto da Paolo Rossi a quota 9 gol (il record verrà poi raggiunto anche da Vieri), e diventa l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre Mondiali diversi.[226]

Ultima partita in Nazionale

Nonostante voglia partire per il Mondiale del 2002, il CT Trapattoni, che nell'aprile del 2001 si era detto favorevole a chiamare Baggio,[126] decide di non convocarlo perché a suo avviso non è in condizione per giocare.[227]

Il 28 aprile 2004 a Genova gioca, a 37 anni, per l'ultima volta in Nazionale, grazie alla convocazione-tributo da parte del ct Trapattoni in occasione di una partita amichevole contro la Spagna (fino a quel momento soltanto Silvio Piola era stato celebrato in questo modo); l'ultima sua presenza in nazionale risaliva alla partita di qualificazione per gli europei del 2000 contro la Bielorussia, del 31 marzo 1999, col ct Dino Zoff, che finì 1-1.[228] La partita contro la Spagna, terminata anche 1 a 1, è ricca di suoi numeri e l'affetto degli sportivi italiani è espresso da ovazioni continue ogni qualvolta tocca palla e da una standing ovation quando viene sostituito negli ultimi minuti da Fabrizio Miccoli.[229]

Per via dell'altissimo livello delle sue prestazioni, l'opinione pubblica e la stampa spingono per vederlo in campo all'Europeo 2004 e alle seguenti Olimpiadi,[230][231] ma quella di Genova resterà la sua ultima apparizione in azzurro. Nonostante il suo rendimento nei tre Mondiali disputati, non è mai stato convocato per un Europeo, infatti se si esclude Umberto Caligaris (59 presenze) che ha militato in Nazionale quando ancora non era stato costituito il Campionato Europeo di Calcio, Roberto Baggio è il calciatore con più presenze in nazionale (56) a non aver disputato un Europeo.

Dirigente

Baggio nel 2013

Su proposta del Presidente della FIGC Giancarlo Abete, d'accordo con il Presidente del'AIAC Renzo Ulivieri, il 4 agosto 2010 viene ufficializzata la sua nomina a Presidente del Settore tecnico della Federazione.[232]

Il 5 dicembre 2011 viene inserito nella Hall of Fame del calcio italiano per la categoria Giocatore italiano.[233][234]

Il 5 luglio 2012 acquisisce a Coverciano il titolo di allenatore di Prima Categoria UEFA Pro e quindi il diritto di ricoprire il ruolo di tecnico in una squadra della massima serie.[235]

Il 23 gennaio 2013 lascia la carica di presidente del settore tecnico della Federcalcio: «Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze».[236]

Statistiche

File:Baggio1987.jpg
Uno scatto del Divin Codino in maglia viola nel 1987

Per quanto riguarda i rigori, nella sua carriera ne ha realizzati 108 (10 nel Vicenza, 25 nella Fiorentina, 38 nella Juventus, 5 nel Milan, 11 nel Bologna, 1 nell'Inter, 11 nel Brescia e 7 in Nazionale) su 122 tirati, fallendone quindi solo 14, di cui 4 poi convertiti in rete dopo la respinta del portiere. Per quanto concerne i rigori extra-time, naturalmente esclusi da questa statistica, ne ha realizzati 3 su 4. Tra questi, tre li tirò nei tre campionati del mondo disputati: quelli messi a segno nella semifinale contro l'Argentina a Italia '90 e nei quarti di finale contro la Francia nel '98, e il rigore fallito della finale di USA '94. Com'è noto nelle tre diverse occasione l'Italia fu eliminata dai tiri del dischetto. Baggio detiene il record del maggior numero di rigori segnati in Serie A, con 68 reti dal dischetto.[237] Uno specialista sui calci piazzati, è inoltre il quarto miglior realizzatore di sempre sui calci di punizione in Serie A, con 21 gol; davanti a lui ci sono solamente Del Piero, Pirlo e Mihajlovic.[238]

Tornando alle reti in generale, l'avversaria più colpita nella sua carriera è stata l'Inter, colpita 17 volte (13 in Serie A, 4 in Coppa Italia). A livello di Nazionale, l'avversaria più colpita è stata la Bulgaria contro cui ha segnato 4 reti. Contro il Foggia vanta invece la miglior media gol segnati/partite giocate in Serie A, con 8 gol in 7 partite. Nella stagione 1992-1993 in Serie A in Juventus-Udinese ha realizzato il record di reti realizzate in una partita, con una quaterna senza l'ausilio di rigori. Per quanto riguarda le partite consecutive suggellate da gol in Serie A, il palmarès va alla stagione 2000-2001 nel Brescia, quando Baggio, "andando in rete" consecutivamente dalla 24ª fino alla 29ª giornata inclusa, ha realizzato in quel lasso di tempo 8 delle 10 reti segnate in Serie A in quella stagione.

Su 6 presenze e 4 gol segnati in Champions League con l'Inter nella stagione 1998-1999, 2 presenze ed un gol si riferiscono al turno preliminare. A livello di Nazionale è l'unico calciatore Italiano ad aver segnato in 3 edizioni della Coppa del Mondo e con 9 reti è l'Italiano ad aver segnato più reti in quella competizione a pari merito con Paolo Rossi e Christian Vieri. Per quanto riguarda le sanzioni disciplinari, Baggio in carriera ha ricevuto 4 espulsioni, di cui 3 nella stagione 1988/89 nella Fiorentina (1 in Coppa Italia, 2 in Serie A) e una in Serie A nella stagione 1997/98 nel Bologna.

Sommando le cifre di presenze e gol in Nazionale maggiore (56 presenze/27 gol) con quelle in competizioni professionistiche riservate ai club (643 presenze/291 gol), ha complessivamente totalizzato nella sua carriera 699 presenze e 318 gol (di cui 108 su rigore). A questi dati si aggiungono 3 presenze e 2 gol nella selezione FIFA World Stars.[239][240]

Competizioni: Club 643 presenze/291 gol di cui:

Nazionale 56 presenze/27 gol di cui:

  • Mondiali 16 presenze/9 gol
  • Qualificazioni Mondiali 10 presenze/6 gol
  • Qualificazioni Europei 7 presenze/2 gol
  • Amichevoli 23 presenze/10 gol

Selezione FIFA World Stars 3 presenze/2 gol

Presenze e reti nei club

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1982-1983 Bandiera dell'Italia Vicenza C1 1 0 CI 0 0 - - - - - - 1 0
1983-1984 C1 6 1 CI-C+CI 2+4 1+0 - - - - - - 12 2
1984-1985 C1 29 12 CI 5 2 - - - - - - 34 14
Totale Vicenza 36 13 11 3 - - - - 47 16
1985-1986 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 0 0 CI 5 0 - - - - - - 5 0
1986-1987 A 5 1 CI 4 2 CU 1 0 - - - 10 3
1987-1988 A 27 6 CI 7 3 - - - - - - 34 9
1988-1989 A 30+1[241] 15+0 CI 10 9 - - - - - - 41 24
1989-1990 A 32 17 CI 2 1 CU 12 1 - - - 46 19
Totale Fiorentina 94+1 39 28 15 13 1 - - 136 55
1990-1991 Bandiera dell'Italia Juventus A 33 14 CI 5 3 CC 8 9 SI 1 1 47 27
1991-1992 A 32 18 CI 8 4 - - - - - - 40 22
1992-1993 A 27 21 CI 7 3 CU 9 6 - - - 43 30
1993-1994 A 32 17 CI 2 2 CU 7 3 - - - 41 22
1994-1995 A 17 8 CI 4 2 CU 8 4 - - - 29 14
Totale Juventus 141 78 26 14 32 22 1 1 200 115
1995-1996 Bandiera dell'Italia Milan A 28 7 CI 1 0 CU 5 3 - - - 34 10
1996-1997 A 23 5 CI 5 3 UCL 5 1 - - - 33 9
Totale Milan 51 12 6 3 10 4 - - 67 19
1997-1998 Bandiera dell'Italia Bologna A 30 22 CI 3 1 - - - - - - 33 23
1998-1999 Bandiera dell'Italia Inter A 23 5 CI 4+2[242] 0+1 UCL 6[243] 4[244] - - - 35 10
1999-2000 A 18+1[245] 4+2 CI 5 1 - - - - - - 24 7
Totale Inter 41+1 9+2 9+2 1+1 6 4 - - 59 17
2000-2001 Bandiera dell'Italia Brescia A 25 10 CI 3 0 - - - - - - 28 10
2001-2002 A 12 11 CI 1 0 Int 2 1 - - - 15 12
2002-2003 A 32 12 CI 0 0 - - - - - - 32 12
2003-2004 A 26 12 CI 0 0 - - - - - - 26 12
Totale Brescia 95 45 4 0 2 1 - - 101 46
Totale carriera 488+2 218+2 87+2 37+1 63 32 1 1 643 291

Cronologia presenze e reti in Nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-11-1988 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole -
29-3-1989 Sibiu Romania Bandiera della Romania 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
22-4-1989 Verona Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Amichevole 1
20-9-1989 Cesena Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Amichevole 2
14-10-1989 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera del Brasile Brasile Amichevole -
11-11-1989 Vicenza Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Algeria Algeria Amichevole -
15-11-1989 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
21-2-1990 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
19-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Mondiali 1990 - 1º turno 1
25-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mondiali 1990 - Ottavi -
30-6-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Mondiali 1990 - Quarti -
3-7-1990 Napoli Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 1 dts
(4-3 dtr)
Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1990 - Semif. -
7-7-1990 Bari Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Mondiali 1990 - 3-4 Posto 1 3º Posto
26-9-1990 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole 1
17-10-1990 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 1992 1
03-11-1990 Roma Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1992 -
25-9-1991 Sofia Bulgaria Bandiera della Bulgaria 2 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
21-12-1991 Foggia Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera di Cipro Cipro Qual. Euro 1992 1
19-2-1992 Cesena Italia Bandiera dell'Italia 4 – 0 Bandiera di San Marino San Marino Amichevole 2
25-3-1992 Torino Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Germania Germania Amichevole 1
31-5-1992 New Haven Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo USA Cup -
6-6-1992 Chicago Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia USA Cup 1
9-9-1992 Eindhoven Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 2 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 1
14-10-1992 Cagliari Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Mondiali 1994 1
18-11-1992 Glasgow Scozia Bandiera della Scozia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
20-1-1993 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera del Messico Messico Amichevole 1
24-2-1993 Porto Portogallo Bandiera del Portogallo 1 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 1
14-4-1993 Trieste Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera dell'Estonia Estonia Qual. Mondiali 1994 1
01-5-1993 Berna Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 -
22-9-1993 Tallinn Estonia Bandiera dell'Estonia 0 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1994 2
13-10-1993 Roma Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Scozia Scozia Qual. Mondiali 1994 -
17-11-1993 Milano Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera del Portogallo Portogallo Qual. Mondiali 1994 -
16-2-1994 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera della Francia Francia Amichevole -
27-5-1994 Parma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 0 Bandiera della Finlandia Finlandia Amichevole -
03-6-1994 Roma Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
11-6-1994 New Haven Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Costa Rica Costa Rica Amichevole -
18-6-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 0 – 1 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Mondiali 1994 - 1º turno -
23-6-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Mondiali 1994 - 1º turno -
28-6-1994 Washington Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera del Messico Messico Mondiali 1994 - 1º turno -
5-7-1994 Boston Nigeria Bandiera della Nigeria 1 – 2 dts Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1994 - Ottavi 2
9-7-1994 Boston Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Mondiali 1994 - Quarti 1
13-7-1994 New York Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Mondiali 1994 - Semif. 2
17-7-1994 Los Angeles Brasile Bandiera del Brasile 0 – 0 dts
(3-2 dtr)
Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1994 - Finale - 2º Posto
16-11-1994 Palermo Italia Bandiera dell'Italia 1 – 2 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 1996 -
6-9-1995 Udine Italia Bandiera dell'Italia 1 – 0 Bandiera della Slovenia Slovenia Qual. Euro 1996 -
30-4-1997 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera della Polonia Polonia Qual. Mondiali 1998 1
10-9-1997 Tbilisi Georgia Bandiera della Georgia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Mondiali 1998 -
2-6-1998 Göteborg Svezia Bandiera della Svezia 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
11-6-1998 Bordeaux Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera del Cile Cile Mondiali 1998 - 1º turno 1
17-6-1998 Montpellier Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera del Camerun Camerun Mondiali 1998 - 1º turno -
23-6-1998 Saint-Denis Italia Bandiera dell'Italia 2 – 1 Bandiera dell'Austria Austria Mondiali 1998 - 1º turno 1
3-7-1998 Parigi Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 dts
(3-4 dtr)
Bandiera della Francia Francia Mondiali 1998 - Quarti -
5-9-1998 Liverpool Galles Bandiera del Galles 0 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Qual. Euro 2000 -
10-2-1999 Pisa Italia Bandiera dell'Italia 0 – 0 Bandiera della Norvegia Norvegia Amichevole -
31-3-1999 Ancona Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Bielorussia Bielorussia Qual. Euro 2000 -
28-4-2004 Genova Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
Totale Presenze (35º posto) 56 Reti (4º posto) 27

Cronologia presenze e reti nella selezione FIFA World Stars

Data Città In casa Risultato Ospiti Reti
25/04/2000 Sarajevo Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 0 - 1 FIFA World Stars 1
16/08/2000 Marsiglia Bandiera della Francia Francia 5 - 1 FIFA World Stars 1
18/12/2002 Madrid Real Madrid 3 - 3 FIFA World Stars 0
Totale Presenze 3 Reti 2

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Juventus: 1994-1995
Milan: 1995-1996
Juventus: 1994-1995

Competizioni internazionali

Juventus: 1992-1993

Individuali

1985
1990
1990-1991
1993
1993
1993
1993
1994 (USA 94)
1994
1995
2001
2001
Calciatore più amato dai tifosi: 2002
2002
2003
2011

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
— 12 novembre 2010.[247][248]

Note

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  2. ^ 95 (39) se si comprende lo spareggio contro la Roma per l'accesso alla Coppa UEFA.
  3. ^ 44 (12) se si comprendono lo spareggio in doppio confronto per l'accesso alla Coppa UEFA contro il Bologna della stagione 1998-1999 e lo spareggio contro il Parma per l'accesso al turno preliminare di Champions League.
  4. ^ a b Roberto Baggio (2001), pp. 49-50.
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