L'infruttuosa stagione 1990-1991, costata tra l'altro la mancata presenza in Europa dopo 28 anni, portò nell'estate seguente al ritorno in bianconero degli artefici del vittorioso ciclo compiuto da Madama tra gli anni 1970 e 1980: Giampiero Boniperti rientrò nella dirigenza assumendo la qualifica di amministratore delegato,[2] mentre Giovanni Trapattoni si risedette in panchina.[3]
Dal punto di vista del mercato si segnalarono pochi arrivi, comunque di rilievo: il portiere Peruzzi, il quale a dispetto della giovane età soppiantò in breve tempo il capitano Tacconi, nonché i difensori Carrera e Kohler;[4][5] nella sessione autunnale arriverà inoltre a Torino il promettente centrocampista Conte, futura bandiera del club.[6]
Inserita, al pari del rinnovato Milan di Fabio Capello, tra le favorite alla conquista dello scudetto,[7], la compagine sabauda contese ai meneghini il primato durante la prima metà del campionato,[8] pagando al giro di boa un ritardo di 3 lunghezze dai rossoneri, complici le battute d'arresto in terra genovese;[9] a ciò si assommò una discreta confusione tattica che vide, tra le altre cose, il Trap schierare il fantasista Roberto Baggio esclusivamente da punta, malgrado l'inadeguatezza del Codino a ruoli prettamente realizzativi.[10]
Nella seconda parte del torneo, i bianconeri non furono capaci di colmare un distacco fattosi sempre più cospicuo;[11] sul cammino pesò oltremodo la sconfitta nel derby, incassata agli inizi di aprile e che certificò il fallimento del tentativo di rincorsa.[12] Il campionato sarà comunque concluso al secondo posto, raggiungendo l'obiettivo minimo della qualificazione alla Coppa UEFA.[13]
Frattanto in Coppa Italia la Vecchia Signora visse per certi versi un percorso analogo: dopo aver eliminato Udinese e Atalanta nei primi turni, e quindi le due milanesi, l'Inter nei quarti e il Milan in semifinale, capitolò nell'ultimo atto contro l'emergente Parma di Nevio Scala, vincendo di misura la finale di andata al Delle Alpi[14] ma non riuscendo poi a difendere tale vantaggio nel retour match del Tardini.[15]
Da sinistra: i due neoacquisti stranieri della stagione, i difensori tedeschi Stefan Reuter, meteora bianconera,[17] e Jürgen Kohler, il quale invece assurgerà a punto fermo della squadra nonché a beniamino della tifoseria.[18]