Loris Stafoggia

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Loris Stafoggia
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Federazione Bandiera dell'Italia AIA
Sezione Pesaro
Professione Insegnante di educazione fisica
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1988-1991
1992-1997
Serie C1 e C2
Serie A e B
Arbitro
Arbitro
Attività internazionale
1992-1997 UEFA e FIFA Arbitro

Loris Stafoggia (Urbino, 23 dicembre 1955Foligno, 5 maggio 2010) è stato un arbitro di calcio italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Docente di educazione fisica[1], affiliato dal 1973 alla sezione AIA di Pesaro, fu promosso nel 1988 alla CAN: il debutto in Serie A avvenne il 25 giugno 1989 nella gara tra Como e Napoli, vinta di misura dai partenopei.[2]

Ricoperta la carica internazionale dal 1992 al 1997, il presidente della Roma Franco Sensi contestò il suo arbitraggio in occasione della sfida persa (3-0) dai capitolini contro la Juventus il 15 gennaio 1995[3]: a propiziare il primo gol dei bianconeri contribuì una rimessa laterale malamente eseguita da Aldair, involontariamente spintonato dal guardalinee Tullio Manfredini al momento del lancio.[4] Ritenendo che l'azione della rete fosse scaturita da un errore tecnico, il massimo dirigente romanista chiese invano la ripetizione dell'incontro.[5]

Ulteriori rimostranze, stavolta dal rossonero Adriano Galliani, vennero mosse all'urbinate dopo la gara tra Perugia e Milan del 23 febbraio 1997 in cui non sanzionò un fallo di Bucci (portiere della squadra umbra) ai danni di Davids, fratturatosi peraltro la tibia[6]: in ragione di ciò, fu sospeso dal designatore arbitrale Paolo Casarin.[7] La sua carriera ebbe quindi termine con 68 direzioni di gara all'attivo, tra le quali il derby romano del 1º marzo 1992 e la stracittadina milanese del 20 novembre 1994[8]: in quest'ultima circostanza Fabio Capello, all'epoca sulla panchina del Diavolo, rivolse accuse di parzialità all'arbitro che comportarono un turno di squalifica per il tecnico.[9]

Divenuto osservatore arbitrale, nel 2000 viene avvicendato e abbandona l'Associazione Arbitri; successivamente collabora come dirigente per alcune società dilettantistiche umbre, tra cui il Città di Castello.

Muore a 54 anni, il 5 maggio 2010, in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Foligno.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fulvio Bianchi, "Così ha voluto il potere", in la Repubblica, 16 gennaio 1995, p. 37.
  2. ^ Magni e D'Elia per i match "caldi", in la Repubblica, 22 giugno 1989, p. 24.
  3. ^ Roberto Beccantini, La Juve avvelena la Roma, in La Stampa, 16 gennaio 1995, p. 26.
  4. ^ Fulvio Bianchi, Stafoggia assolto, in la Repubblica, 16 gennaio 1995, p. 37.
  5. ^ Nefandezze, rapine e uomini neri, in la Repubblica, 17 gennaio 1995, p. 27.
  6. ^ Licia Granello, Davids operato a Terni, in la Repubblica, 25 febbraio 1997, p. 47.
  7. ^ Nove arbitri sospesi, in la Repubblica, 14 maggio 1997, p. 48.
  8. ^ Gianni Mura, C'era una volta il derby di Milano, in la Repubblica, 21 novembre 1994, p. 36.
  9. ^ Accuse all'arbitro, squalificato Capello, in la Repubblica, 24 novembre 1994, p. 27.
  10. ^ Tragedia in auto, morto l'ex arbitro Stafoggia, su sport.sky.it, 5 maggio 2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]