Juventus Football Club 1961-1962

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Voce principale: Juventus Football Club.
Juventus FC
Stagione 1961-1962
Sport calcio
SquadraJuventus
AllenatoreBandiera della Cecoslovacchia Július Korostelev[1], poi
Bandiera dell'Italia Carlo Parola[2]
Direttore tecnicoBandiera della Svezia Gunnar Gren[1], poi
Bandiera della Cecoslovacchia Július Korostelev[2]
PresidenteBandiera dell'Italia Umberto Agnelli
Serie A12º
Coppa ItaliaQuarto posto
Coppa dei CampioniQuarti di finale
Maggiori presenzeCampionato: Anzolin (30)[3]
Miglior marcatoreCampionato: Sívori (13)[3]
StadioComunale
1960-1961 1962-1963
Si invita a seguire il modello di voce

Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Juventus Football Club nelle competizioni ufficiali della stagione 1961-1962.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

L'annata 1961-1962 segnò la brusca fine del ciclo di successi del Trio Magico. Già privi della bandiera Boniperti ritiratosi dal calcio al termine della precedente stagione,[4][5] in estate i bianconeri rinunciarono anche a un perno difensivo quale Cervato, accasatosi alla SPAL e, a posteriori, non adeguatamente sostituito; dal calciomercato arrivarono infatti a Torino unicamente il nuovo portiere Anzolin, il prospetto d'attacco Zigoni e il centrocampista argentino Rosa,[6] questo ultimo tra i migliori nel Padova del paròn Rocco e per questo chiamato sulla carta a raccogliere l'eredità di Boni, ma suo malgrado incapace di lasciare il segno in una big[7] anche a causa delle regole del tempo che ne limitavano l'utilizzo, in quanto terzo straniero in rosa, all'eventuale assenza del gallese Charles o dell'italo-argentino Sívori.[6]

Il neoacquisto Roberto Anzolin, destinato a divenire il portiere juventino di riferimento del decennio.

La Juventus, guidata inizialmente da Július Korostelev e Gunnar Gren nei ruoli, rispettivamente, di trainer e direttore tecnico, incappò subito in un deludente avvio di campionato.[8] Dopo appena due giornate, inoltre, il presidente Umberto Agnelli si vide costretto a richiamare in panchina l'allenatore dell'ultima vittoriosa annata, Carlo Parola (il quale se n'era andato pochi mesi prima per contrasti con la dirigenza bianconera),[9][10] stante l'improvviso ritorno in Svezia di Gren per questioni personali;[9] Parola riassunse così la guida della squadra, con Korostelev dirottato alla supervisione tecnica.[10]

Un avvicendamento che non sortì effetti tanto che la compagine piemontese, pure zavorrata dai problemi fisici del suo ariete Charles, rallentato da un'operazione al ginocchio che ne minerà peraltro il prosieguo della carriera italiana,[11] in appena dodici mesi passò dallo scudetto a un deludente dodicesimo posto — eguagliando suo malgrado il peggior piazzamento nella storia del girone unico, già toccato nel campionato 1955-1956 —, arrivando perfino a sfiorare la zona retrocessione causa un epilogo di torneo assolutamente negativo (un solo punto nelle dieci partite conclusive, perdendo tutte quelle in casa)[6] e guadagnando l'accesso alla Coppa Mitropa solamente per altrui rinuncia.

Tutto sommato migliore, ma ugualmente avaro di successi, fu il cammino juventino nelle coppe. In Coppa dei Campioni i bianconeri raggiunsero quello che era al tempo il loro miglior piazzamento nella competizione, fermandosi ai quarti di finale contro il Real Madrid: all'1-0 degli spagnoli nella gara di andata al Comunale, il 14 febbraio 1962,[12] replicò una settimana più tardi la Juventus, vittoriosa con il medesimo punteggio al Bernabéu grazie a un acuto di Sívori — in quella che passò agli annali come la prima vittoria assoluta di una formazione italiana in casa dei Blancos —;[13] dati i regolamenti dell'epoca fu quindi necessario giocare una gara di spareggio in campo neutro, che il 28 dello stesso mese al Parco dei Principi di Parigi vide i madrileni prevalere 3-1 sui torinesi.[14]

Sul finire della stagione la Juventus si lascerà sfuggire anche l'ultimo obiettivo stagionale rimastole, la Coppa Italia, da cui venne estromessa in semifinale dalla rivelazione SPAL grazie al secco 4-1 rifilato a Ferrara agli ospiti,[15] da par loro già privi di due titolari quali Mora e Sívori impegnati in quei giorni con l'Italia nella Coppa Rimet in Cile; l'undici sabaudo perderà anche la finalina (1-0) con il Mantova, chiudendo l'edizione al quarto posto.[16]

Divise[modifica | modifica wikitesto]

John Charles riceve i complimenti di un avversario del Partizan al termine del retour match degli ottavi di Coppa dei Campioni 1961-1962: il gallese indossa la tradizionale seconda maglia juventina del dopoguerra, bianca, che sarà sostituita nel corso della stagione da una nuova versione nera.

La tradizionale divisa casalinga bianconera non mostrò in questa stagione cambiamenti di sorta rispetto alle precedenti annate. Novità, invece, per quanto concerne l'uniforme di cortesia, mutata nel corso della stagione: nel febbraio del 1962, in occasione della gara di ritorno dei quarti di Coppa dei Campioni da giocarsi in casa del Real Madrid, non potendo ricorrere per ovvie ragioni cromatiche alla maglia bianca che dal secondo dopoguerra aveva pressoché contrassegnato le trasferte juventine, la società creò una nuova divisa completamente nera; una scelta, questa, opera di un vecchio dirigente, memore delle similari uniformi vestite dalla squadra nei primi anni 1940.[17]

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
(1ª versione)
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
(2ª versione)
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1ª portiere

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2ª portiere

Rosa[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Roberto Anzolin
Bandiera dell'Italia P Giuseppe Gaspari
Bandiera dell'Italia D Gianfranco Leoncini
Bandiera dell'Italia D Bruno Garzena
Bandiera dell'Italia D Benito Sarti
Bandiera dell'Italia D Giancarlo Bercellino (I)
Bandiera dell'Italia D Ernesto Càstano
Bandiera dell'Italia D Gianfranco Bozzao
Bandiera dell'Italia D Domenico Casati
Bandiera dell'Italia C Gino Stacchini
Bandiera dell'Italia C Flavio Emoli (capitano)
Bandiera dell'Italia C Bruno Mora
Bandiera dell'Argentina C Humberto Jorge Rosa
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Bruno Mazzia
Bandiera dell'Italia C Giorgio Rossano
Bandiera dell'Italia C Giorgio Stivanello
Bandiera dell'Italia C Antonio Montico
Bandiera dell'Italia C Franco Carrera
Bandiera del Brasile C José Ferdinando Puglia
Bandiera dell'Italia A Bruno Nicolè
Bandiera del Galles A John Charles
Bandiera dell'Argentina A Omar Sívori (vicecapitano)
Bandiera dell'Italia A Angelo Caroli
Bandiera dell'Italia A Gianfranco Zigoni
Bandiera dell'Italia A Franco Dianti

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Serie A[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Serie A 1961-1962.

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Torino
27 agosto 1961, ore 16:30 CET
1ª giornata
Juventus1 – 1
referto
MantovaStadio Comunale
Arbitro:  Sebastio (Taranto)

Padova
3 settembre 1961, ore 16:30 CET
2ª giornata
Padova2 – 1
referto
JuventusStadio Silvio Appiani
Arbitro:  Adami (Roma)

Torino
10 settembre 1961, ore 16:00 CET
3ª giornata
Juventus2 – 2
referto
LeccoStadio Comunale
Arbitro:  Angonese (Mestre)

Bergamo
13 settembre 1961, ore 15:30 CET
4ª giornata
Atalanta3 – 1
referto
JuventusStadio Comunale
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Torino
17 settembre 1961, ore 15:30 CET
5ª giornata
Juventus1 – 0
referto
RomaStadio Comunale
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Ferrara
24 settembre 1961, ore 15:45 CET
6ª giornata
SPAL0 – 3
referto
JuventusStadio Comunale
Arbitro:  Genel (Trieste)

Torino
1º ottobre 1961, ore 15:30 CET
7ª giornata
Juventus0 – 1
referto
TorinoStadio Comunale
Arbitro:  Gambarotta (Genova)

Torino
4 ottobre 1961, ore 19:00 CET
8ª giornata
Juventus1 – 0
referto
CataniaStadio Comunale
Arbitro:  Francescon (Padova)

Palermo
8 ottobre 1961, ore 15:00 CET
9ª giornata
Palermo0 – 0
referto
JuventusStadio La Favorita
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Torino
22 ottobre 1961, ore 14:45 CET
10ª giornata
Juventus2 – 4
referto
InterStadio Comunale
Arbitro:  Lo Bello (Siracusa)

Bologna
29 ottobre 1961, ore 14:30 CET
11ª giornata
Bologna2 – 2
referto
JuventusStadio Comunale
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
12 novembre 1961, ore 14:30 CET
12ª giornata
Milan5 – 1
referto
JuventusStadio San Siro
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Torino
19 novembre 1961, ore 14:30 CET
13ª giornata
Juventus0 – 0
referto
FiorentinaStadio Comunale
Arbitro:  Genel (Trieste)

Genova
26 novembre 1961, ore 14:30 CET
14ª giornata
Sampdoria2 – 3
referto
JuventusStadio Luigi Ferraris
Arbitro:  Angelini (Firenze)

Torino
3 dicembre 1961, ore 14:30 CET
15ª giornata
Juventus2 – 0
referto
L.R. VicenzaStadio Comunale
Arbitro:  Cataldo (Reggio Calabria)

Udine
10 dicembre 1961, ore 14:30 CET
16ª giornata
Udinese2 – 1
referto
JuventusStadio Moretti
Arbitro:  Adami (Roma)

Torino
17 dicembre 1961, ore 14:30 CET
17ª giornata
Juventus1 – 0
referto
VeneziaStadio Comunale
Arbitro:  Marchese (Frattamaggiore)

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Mantova
10 gennaio 1962[18], ore 14:30 CET
18ª giornata
Mantova0 – 1
referto
JuventusStadio Danilo Martelli
Arbitro:  Adami (Roma)

Torino
31 dicembre 1961, ore 14:30 CET
19ª giornata
Juventus4 – 0
referto
PadovaStadio Comunale
Arbitro:  Sbardella (Roma)

Lecco
7 gennaio 1962, ore 14:30 CET
20ª giornata
Lecco2 – 2
referto
JuventusStadio Mario Rigamonti
Arbitro:  Genel (Trieste)

Torino
14 gennaio 1962, ore 14:30 CET
21ª giornata
Juventus1 – 1
referto
AtalantaStadio Comunale
Arbitro:  De Robbio (Torre Annunziata)

Roma
21 gennaio 1962, ore 14:30 CET
22ª giornata
Roma3 – 3
referto
JuventusStadio Olimpico
Arbitro:  Francescon (Padova)

Torino
28 gennaio 1962, ore 14:30 CET
23ª giornata
Juventus2 – 1
referto
SPALStadio Comunale (ca 7 000 spett.)
Arbitro:  Campanati (Milano)

Torino
4 febbraio 1962, ore 14:30 CET
24ª giornata
Torino1 – 3
referto
JuventusStadio Comunale
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Catania
11 febbraio 1962, ore 15:00 CET
25ª giornata
Catania2 – 0
referto
JuventusStadio Cibali
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Torino
18 febbraio 1962, ore 15:00 CET
26ª giornata
Juventus2 – 4
referto
PalermoStadio Comunale
Arbitro:  Samani (Trieste)

Milano
25 febbraio 1962, ore 15:00 CET
27ª giornata
Inter2 – 2
referto
JuventusStadio San Siro
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Torino
4 marzo 1962, ore 15:00 CET
28ª giornata
Juventus2 – 3
referto
BolognaStadio Comunale
Arbitro:  De Robbio (Torre Annunziata)

Torino
11 marzo 1962, ore 15:00 CET
29ª giornata
Juventus2 – 4
referto
MilanStadio Comunale
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Firenze
18 marzo 1962, ore 15:30 CET
30ª giornata
Fiorentina1 – 0
referto
JuventusStadio Comunale
Arbitro:  Adami (Roma)

Torino
25 marzo 1962, ore 15:30 CET
31ª giornata
Juventus0 – 1
referto
SampdoriaStadio Comunale
Arbitro:  Grignani (Milano)

Vicenza
1º aprile 1962, ore 15:30 CET
32ª giornata
L.R. Vicenza1 – 0
referto
JuventusStadio Romeo Menti
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Torino
8 aprile 1962, ore 15:30 CET
33ª giornata
Juventus2 – 3
referto
UdineseStadio Comunale
Arbitro:  Varazzani (Parma)

Venezia
15 aprile 1962, ore 15:30 CET
34ª giornata
Venezia3 – 0
referto
JuventusStadio Pier Luigi Penzo
Arbitro:  De Robbio (Torre Annunziata)

Coppa Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1961-1962.
Prato
15 ottobre 1961, ore 14:30 CET
Secondo turno
Prato2 – 3
referto
JuventusStadio Lungobisenzio
Arbitro:  Roversi (Bologna)

Brescia
25 aprile 1962, ore 15:30 CET
Terzo turno
Brescia0 – 1
referto
JuventusStadio Mario Rigamonti
Arbitro:  Sbardella (Roma)

Torino
30 aprile 1962, ore 21:00 CET
Quarti di finale
Juventus3 – 0
referto
LeccoStadio Filadelfia[19] (ca 4 000 spett.)
Arbitro:  Adami (Roma)

Ferrara
31 maggio 1962, ore 17:00 CET
Semifinale
SPAL4 – 1
referto
JuventusStadio Comunale (ca 7 000 spett.)
Arbitro:  Campanati (Milano)

Mantova
21 giugno 1962, ore 21:00 CET
Finale 3º posto
Mantova1 – 0
referto
JuventusStadio Danilo Martelli[20] (ca 12 000 spett.)
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Coppa dei Campioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa dei Campioni 1961-1962.
Atene
20 settembre 1961, ore 15:30 CET
Turno preliminare - Andata
Panathīnaïkos1 – 1
referto
JuventusStadio Leoforos Alexandras (23 904 spett.)
Arbitro: Bandiera della Cecoslovacchia Galba

Torino
27 settembre 1961, ore 21:30 CET
Turno preliminare - Ritorno
Juventus2 – 1
referto
PanathīnaïkosStadio Comunale (19 452 spett.)
Arbitro: Bandiera della Cecoslovacchia Obtulovič

Belgrado
8 novembre 1961, ore 14:15 CET
Primo turno - Andata
Partizan1 – 2
referto
JuventusJugoslavenska Narodna Armija (23 472 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Schiker

Torino
15 novembre 1961, ore 15:00 CET
Primo turno - Ritorno
Juventus5 – 0
referto
PartizanStadio Comunale (14 347 spett.)
Arbitro: Bandiera della Svizzera Gulde

Torino
14 febbraio 1962, ore 15:30 CET
Quarti di finale - Andata
Juventus0 – 1
referto
Real MadridStadio Comunale (66 403 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Ovest Dusch

Madrid
21 febbraio 1962, ore 20:30 CET
Quarti di finale - Ritorno
Real Madrid0 – 1
referto
JuventusEstadio Santiago Bernabéu (ca 100 000 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Guigue

Parigi
28 febbraio 1962, ore 20:30 CET
Quarti di finale - Spareggio
Real Madrid3 – 1
referto
JuventusParc des Princes (36 750 spett.)
Arbitro: Bandiera della Francia Schwinté

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b 1ª-2ª
  2. ^ a b 3ª-34ª
  3. ^ a b Panini, Presenze e reti, p. 8.
  4. ^ Romano, Saoncella, Film, 22 min 53 s.
  5. ^ Romano, Saoncella, Film, 24 min 01 s.
  6. ^ a b c Panini, Il flop, p. 7.
  7. ^ Gianni Giacone, Argentina sorgente inesauribile di emozioni, in Hurrà Juventus, nº 6 [197], giugno 2005, p. 58.
  8. ^ Tony Damascelli, Ecco l’unico record che la Juve può battere: il numero di sconfitte, su ilgiornale.it, 27 marzo 2010.
  9. ^ a b Parola sostituisce Gren, in Corriere dello Sport, 8 settembre 1961, p. 1.
  10. ^ a b Gren costretto a ritornare a Goteborg: la Juventus affianca Parola a Korostolev, in La Stampa, 8 settembre 1961, p. 6.
  11. ^ Mario Gherarducci, I 70 anni di Charles, il gigante buono della grande Juventus, in Corriere della Sera, 23 dicembre 2001, p. 43 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  12. ^ Il grande confronto Juventus-Real Madrid concluso con la vittoria degli spagnoli: 1-0, in La Stampa, 15 febbraio 1962, p. 6.
  13. ^ La Juventus vince sul campo di Madrid (1 a 0) e disputerà a Parigi lo spareggio con il Real, in La Stampa, 22 febbraio 1962, p. 6.
  14. ^ Il Real Madrid supera per 3 a 1 la Juventus, in La Stampa, 1º marzo 1962, p. 6.
  15. ^ Giulio Accatino, Bruciante sconfitta della Juventus a Ferrara sul campo della Spal: 1-4, in La Stampa, 1º giugno 1962, p. 8.
  16. ^ Mantova-Juventus: 1-0 nella finale per il terzo posto, in La Stampa, 22 giugno 1962, p. 9.
  17. ^ Calzaretta, Una Juve all black, p. 165.
  18. ^ Partita rinviata per neve dall'arbitro Genel di Trieste il 24 dicembre 1961 (inizio previsto alle ore 14:30); cfr. Giulio Accatino, Mantova: «no» della neve alla gara con la Juventus, in Stampa Sera, 26-27 dicembre 1961, p. 5. URL consultato il 10 gennaio 2021.
  19. ^ Gara disputata nello stadio del Torino a causa dei lavori di ampliamento dello stadio Comunale; cfr. Oggi Juventus-Lecco per la Coppa Italia, in Stampa Sera, 30 aprile-1º maggio 1962, p. 5. URL consultato il 30 aprile 2021.
  20. ^ Gara disputata a Mantova come da accordi intercorsi tra le due società; cfr. Spal-Napoli finale di Coppa Italia Mantova-Juventus per il terzo posto, in Corriere della Sera, 21 giugno 1962, p. 11.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Calciatori 1961-62, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2005.
  • Nicola Calzaretta, I colori della vittoria, Pisa, Goalbook Edizioni, 2014, ISBN 978-88-908115-9-3.

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Manuela Romano (a cura di) e Roberto Saoncella (con la collaborazione di), La grande storia della Juventus (DVD-Video): 1956-1966 "Sivori, Charles e Boniperti", RCS Quotidiani, RAI Trade, LaPresse Group, 2005, a 35 min 32 s.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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