Piero Ceccarini

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Piero Ceccarini
Ceccarini, 1992 circa
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Livorno
Professione Consulente finanziario
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1989-1999 Serie A e B Arbitro
Attività internazionale
1992-1998 UEFA e FIFA Arbitro
Premi
Anno Premio
1995 Premio Mauro

Piero Ceccarini (Livorno, 20 ottobre 1953) è un ex arbitro di calcio italiano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Arbitro[modifica | modifica wikitesto]

Ceccarini (sullo sfondo) segue l'azione del torinista Vincenzo Scifo nel campionato 1991-1992

Debuttò in Serie A nel 1989, vedendosi conferire nel 1992 la qualifica di arbitro internazionale. In seguito gli venne affidata la direzione della finale di Coppa delle Coppe 1994-1995 tra Saragozza e Arsenal, disputatasi a Parigi. L'anno successivo fu designato per il campionato d'Europa 1996, dove arbitrò la gara Spagna-Bulgaria.[1] Nel 1997 diresse la finale di ritorno della Supercoppa UEFA tra Barcellona e Borussia Dortmund.

In ambito nazionale ha diretto la finale della Supercoppa italiana 1995 tra Juventus e Parma, e la finale di andata della Coppa Italia 1996-1997 tra Napoli e Vicenza. Vanta la direzione in numerose classiche del campionato italiano, tra cui due derby d'Italia, un derby di Milano, tre Inter-Roma, due Milan-Roma, due derby di Torino e due derby di Genova, oltre allo spareggio-retrocessione della Serie A 1994-1995 tra Padova e Genoa,[2] e quello promozione di Serie B 1993-1994 tra Padova e Cesena. Nel 1995 vinse il Premio Mauro come miglior arbitro della Serie A.

Il suo nome è rimasto tuttavia legato principalmente all'incontro Juventus-Inter del 26 aprile 1998, disputatosi a Torino e decisivo per le sorti del campionato.[3] Con i padroni di casa in vantaggio di un gol, Ceccarini non ritenne di dover sanzionare un contatto in area juventina tra Iuliano e Ronaldo:[4] tale episodio alimentò veementi schermaglie tra le opposte fazioni, che monopolizzarono i media italiani nei giorni successivi, approdando perfino in Parlamento e sfiorando una crisi in seno alla Federcalcio.[5] Ceccarini si dichiarò impossibilitato a giudicare l'azione, avendo assistito solo alla sua parte finale, ma fornì nel corso degli anni versioni contrastanti sulla propria valutazione a posteriori del fallo, oscillando fra l'assegnazione di un rigore o di una punizione indiretta per l'Inter e la concessione di una punizione diretta a favore della Juventus.[6][7][8]

Ceccarini circondato dai giocatori interisti nel convulso derby d'Italia del 26 aprile 1998

Nella stagione successiva, in occasione della partita di Coppa Italia tra Inter e Lazio, fu protagonista di un singolare episodio propiziando, con una deviazione involontaria, la rete del nerazzurro Zé Elias.[9] Sempre nel 1999 terminò la propria carriera, per sopraggiunti limiti d'età: l'ultimo incontro da lui diretto fu Parma-Piacenza del 23 maggio.[10]

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Come dirigente è stato presidente del Comitato toscano dell'AIA dal 1999 al 2002 e, contemporaneamente, è stato associato della sezione AIA di Livorno fino al 2006, anno in cui è stato eletto presidente. Per la stagione 2009-2010 è stato in carica quale vice commissario alla CAN di Serie D,[11] mentre dalla stagione 2010-2011 è stato in carica quale vice commissario alla CAN PRO fino al termine della stagione 2013-2014.[12]

Nel 2004 decise di candidarsi alla Presidenza dell'AIA in contrapposizione a Tullio Lanese, ma in seguito rinunciò non raccogliendo le firme necessarie per sostenere la candidatura.[13] È stato inoltre, per un breve periodo, anche osservatore arbitrale dell'UEFA. Nel luglio 2015 lascia l'Associazione Italiana Arbitri per iniziare l'attività di team manager della Pro Livorno Sorgenti.[14]

Nel 2023 entra nella dirigenza del Cenaia, squadra dilettantistica pisana, come responsabile delle pubbliche relazioni della società.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Perrone, Hristo fa tremare la Spagna, in Corriere della Sera, 10 giugno 1996, p. 35 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  2. ^ Franco Melli, Padova salvo oltre l'ultimo rigore, in Corriere della Sera, 11 giugno 1995, p. 33 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  3. ^ Maurizio Crosetti, Noi, abituati alla tensione, in la Repubblica, 26 aprile 1998, p. 42.
  4. ^ Lodovico Maradei e Germano Bovolenta, Juve, fuga tra i veleni, in La Gazzetta dello Sport, 27 aprile 1998.
  5. ^ Juve-Inter in Parlamento, in la Repubblica, 28 aprile 1998, p. 50.
  6. ^ Antonello Capone, Lo sfogo di Ceccarini, in La Gazzetta dello Sport, 2 agosto 1998.
  7. ^ Francesco Ceniti, Ceccarini 11 anni dopo, in La Gazzetta dello Sport, 20 aprile 2009.
  8. ^ Gianni Tacchi, L'arbitro Ceccarini su Juve-Inter del '98: «Su Ronaldo non era rigore: cari interisti io non mi pento», su iltirreno.gelocal.it, 2 marzo 2016.
  9. ^ Fulvio Bianchi, Una vita da arbitro, in la Repubblica, 29 gennaio 1999, p. 50.
  10. ^ Fulvio Bianchi, Io, trattato da mostro, in la Repubblica, 26 maggio 1999, p. 53.
  11. ^ Fulvio Bianchi, Braschi al posto di Collina tra due anni, in la Repubblica, 9 luglio 2009, p. 50.
  12. ^ Giada Giacalone, La visita di Piero Ceccarini, su aia-figc.it, 30 gennaio 2014.
  13. ^ Gianni Biondini, Carraro difende gli arbitri, in La Gazzetta dello Sport, 24 luglio 2004.
  14. ^ Ceccarini in pista, l'ex arbitro alla Pro Livorno, su iltirreno.it, 29 settembre 2015.
  15. ^ Luca Bongianni, L'ex arbitro Ceccarini al Cenaia, su lanazione.it, 5 luglio 2023.

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