Festival di Sanremo: differenze tra le versioni
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Il Festival ha avuto quasi sempre un presentatore principale di volta in volta affiancato da [[Valletta (spettacolo)|vallette]] o [[Spalla (attore)|spalle]]. In rari casi si è trattato di vere e proprie co-conduzioni. |
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Il record appartiene a [[Pippo Baudo]], in scena per ben tredici edizioni, seguito da [[Mike Bongiorno]] che ha presentato la manifestazione per undici volte, da [[Nunzio Filogamo]] per cinque, da [[Fabio Fazio]] con quattro, da [[Claudio Cecchetto]], [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]] e [[Piero Chiambretti]] con tre e da [[Nuccio Costa]], [[Paolo Bonolis]], [[Gianni Morandi]] e [[Claudio Baglioni]] con |
Il record appartiene a [[Pippo Baudo]], in scena per ben tredici edizioni, seguito da [[Mike Bongiorno]] che ha presentato la manifestazione per undici volte, da [[Nunzio Filogamo]] per cinque, da [[Fabio Fazio]] con quattro, da [[Claudio Cecchetto]], [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]] e [[Piero Chiambretti]] con tre e da [[Nuccio Costa]], [[Paolo Bonolis]], [[Gianni Morandi]] e [[Claudio Baglioni]] con una. |
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Versione delle 03:29, 12 lug 2018
Festival della Canzone Italiana di Sanremo | |
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Festival della canzone italiana | |
Logo dell'edizione 2018 | |
Luogo | Sanremo, Italia |
Anni | 1951 – presente |
Frequenza | annuale |
Fondato da | Angelo Nizza |
Date | febbraio – marzo |
Genere | musicale |
Organizzazione | Rai (dal 1951), PUBLISPEI (1979-1988,1992-1993), OAI (1989-1991) |
Sito ufficiale | www.rai.it/programmi/sanremo/ |
Il Festival della canzone italiana, o più comunemente Festival di Sanremo o anche semplicemente Sanremo, è una manifestazione canora che ha luogo ogni anno in Italia, a Sanremo, nella provincia di Imperia, in Liguria, a partire dal 1951. Vi hanno preso parte, in veste di concorrenti, ospiti o compositori, molti dei nomi più noti della musica.
Rappresenta uno dei principali eventi mediatici italiani, con un certo riscontro anche all'estero, dato che viene trasmesso in diretta sia dalla televisione, in Eurovisione, sia dalla radio. Consiste essenzialmente in una competizione tra brani selezionati nei mesi immediatamente precedenti da un'apposita commissione, valutando le candidature pervenute. Tali brani, che devono essere stati composti da autori italiani con testi in lingua italiana (o anche in uno dei vari dialetti regionali italiani), vengono proposti da diversi interpreti in prima assoluta, quindi mai eseguiti pubblicamente in precedenza, pena la squalifica.
Essi vengono votati da giurie scelte (demoscopiche, di addetti ai lavori, di consumatori) e/o mediante il voto popolare (sotto forma di televoto, e in passato da giocatori di concorsi di altro genere quali il Totip), e vengono proclamati e premiati i tre brani più votati (in alcuni casi i soli vincitori assoluti) tra quelli in gara nella sezione principale, denominata solitamente degli interpreti Big, Campioni o Artisti (talvolta con ulteriori suddivisioni quali Donne, Uomini e Gruppi), e in quella degli esecutori meno conosciuti, detta generalmente Nuove Proposte o Giovani. Vengono assegnati anche altri riconoscimenti speciali, fra cui il Premio della Critica "Mia Martini", decretato dalla stampa specializzata a partire dal 1982.
Spesso il Festival ha avuto anche la funzione di selezione, tramite un'apposita commissione della Rai, dell'artista ed eventualmente del brano che farà da rappresentante dell'Italia all'Eurovision Song Contest dell'anno in corso, manifestazione istituita nel 1956 che trasse proprio dal Festival di Sanremo la sua ispirazione. La statuetta del Leone di Sanremo è il riconoscimento più prestigioso per i musicisti e gli interpreti italiani di musica leggera.
Originariamente la sede della kermesse era il salone delle feste del Casinò di Sanremo, e il periodo di svolgimento cadeva intorno alla fine di gennaio, mentre dal 1977 si svolge al Teatro Ariston della città ligure (con esclusione dell'edizione del 1990 che si è svolta al nuovo mercato dei fiori, situato a Bussana, frazione del comune di Sanremo), in un periodo che, dal 1983, oscilla tra i primi di febbraio e la prima decade di marzo.
Storia
L'origine del Festival di Sanremo va ricercata nell'idea di incrementare il turismo nella stagione morta (febbraio) creando delle manifestazioni. Quindi nasce l'idea di creare un festival della canzone da un colloqui tra l'allora direttore delle manifestazioni e delle pubbliche relazioni del casinò di Sanremo, Angelo Nicola Amato, e Angelo Nizza, conduttore della trasmissione radiofonica "I tre moschettieri" e assiduo frequentatore del casinò municipale. Angelo Nizza si attivò a Torino per realizzare un accordo con la EIAR e Amato si recò a Milano per chiedere alle case discografiche di inviare dei cantanti. Furono inviati Nilla Pizzi e Gino Latilla.
Il 29 gennaio 1951, con il saluto in diretta radiofonica dello storico conduttore Nunzio Filogamo agli «amici vicini e lontani», iniziò la prima edizione del festival, ospitata dal Salone delle feste del Casinò di Sanremo. A gareggiare furono soltanto tre interpreti (Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano), che si alternavano nell'esibizione delle venti canzoni inedite in gara. L'edizione fu accolta molto freddamente dalla stampa e dai critici musicali, così come dal pubblico in sala che continuò a cenare e parlottare durante le esecuzioni. A vincere fu Nilla Pizzi con Grazie dei fiori.[1]
Se la prima edizione fu tenuta «nell'indifferenza e nel disinteresse pressoché generali», già la seconda edizione incontrò un maggiore favore degli autori e degli editori musicali (prova ne fu la scomparsa dei tavolini in sala).[2] Come l'anno prima, a vincere fu Nilla Pizzi con la «serenata popolareggiante» Vola colomba. La stessa cantante poi ottenne anche il secondo e terzo posto, rispettivamente con Papaveri e papere e Una donna prega[3][4] (un risultato mai più ripetuto da alcun cantante).
L'edizione del 1953 segnò il primo cambio nel regolamento di un certo rilievo: venne infatti introdotto l'obbligo della doppia interpretazione per ogni brano musicale, ciascuna effettuata con una diversa orchestra, una di tipo "classico" (in quell'anno diretta da Cinico Angelini) e una di tipo più "moderno" (condotta in quell'occasione da Armando Trovajoli).[2][5] Sanremo 1955 fu la prima edizione trasmessa in diretta radio-televisiva e la prima edizione in cui la finale fu trasmessa in Eurovisione.[6] L'anno successivo, in via del tutto eccezionale, i sei partecipanti al Festival furono selezionati con un concorso per "voci nuove", a cui presero parte 6.656 aspiranti.[7] Sempre nel 1956, si tenne la prima edizione del Gran premio Eurovisione della canzone europea, di cui il Festival di Sanremo fu diretto ispiratore.[8]
A dominare il Festival nelle sue prime edizioni fu la canzone tradizionale italiana,[9] «insopportabilmente retorica» e «insopportabilmente patriottica»,[10] il cui testo «non esce di un millimetro dal solco Dio-Patria-Famiglia».[11] Tuttavia, già con Papaveri e papere (oggi nota come una sottile presa in giro dei notabili della Democrazia Cristiana e, al contempo, come un accenno di denuncia della condizione di subalternità della donna nella società italiana dell'epoca)[12] e poi con Canzone da due soldi di Katyna Ranieri, iniziò a farsi spazio un tipo di canzone diversa da quelle «così proverbialmente sciroppose e stucchevoli»,[13] con un lessico più colloquiale e allegro.[14] Fu comunque solo nell'edizione del 1958, con la vittoria di Domenico Modugno (in coppia con Johnny Dorelli) e la sua Nel blu dipinto di blu,[15][16] che si aprì una nuova fase per il Festival e per la canzone italiana: quella della «commistione di autore e interprete», che fu confermata nel 1960 con la vittoria di Renato Rascel con Romantica.[17]
Gli anni sessanta si aprirono con l'improvvisa decisione della SIAE di vietare la partecipazione dei propri autori all'edizione del 1961, che però non fu seguita dalla maggioranza degli aderenti.[18] Negli anni successivi, si registrò l'inizio della cosiddetta "era Bongiorno" (che presentò tutte le edizioni dal 1963 al 1967)[19][20] e fecero il loro esordio sul palco gli "urlatori" come Mina (la quale, dopo la delusione per non essere nemmeno salita sul podio nel 1961, decise di non prendere mai più parte al Festival come concorrente),[21] Adriano Celentano e Bobby Solo, i cantautori come Gino Paoli e Umberto Bindi e i gruppi beat (questi ultimi «sopportati più che supportati»,[22] anche per problemi di organizzazione).[23][24] A vincere però fu perlopiù la canzone melodica: la vittoria più rilevante del periodo fu quella di Gigliola Cinquetti al Festival del 1964 con Non ho l'età, con la quale vinse anche il Gran Premio Eurovisione della Canzone dello stesso anno (anche se il record di vendite andò a Bobby Solo con Una lacrima sul viso, con oltre 1.700.000 dischi venduti).[25]
Sempre nel 1964, venne estesa la partecipazione anche ai cantanti stranieri, che parteciparono in forze a quell'edizione (fra i tanti Paul Anka, Gene Pitney, Ben E. King e Antonio Prieto):[26] la nuova regola fu «pensata come confronto tra interpreti italiani e stranieri», ma soprattutto «aspirava sia ad arricchire di nuova linfa la musica leggera sia a esportare oltre i pochi consueti mercati la nostra produzione».[27] Questa innovazione fu tuttavia abbandonata già con l'edizione del 1966.[28]
Nel frattempo, i temi sociali e la contestazione iniziarono ad apparire sul palco del Casinò: nel 1966, Adriano Celentano presentò Il ragazzo della via Gluck, subito eliminata dalla competizione; l'anno successivo, gli intenti "rivoluzionari" (sebbene estremamente edulcorati) dei giovani fecero capolino con La rivoluzione di Gianni Pettenati e Proposta de I Giganti. Ma il 1967 viene ricordato soprattutto per il suicidio del cantautore genovese Luigi Tenco, la cui canzone Ciao amore, ciao (cantata in coppia con Dalida e che raccontava il disagio di un Paese che, nonostante il miracolo economico, aveva «ancora sacche paurose di povertà e di indigenza») fu eliminata dalla finale.[29][30][31] La morte di Tenco (peraltro semplicemente accennata, «tacendo persino il nome della vittima», durante il festival da Mike Bongiorno) «concluse la fase aurea del racconto di Sanremo»: aveva inizio «un convulso lungo periodo dopo il quale l'Italia non fu più la stessa e, conseguentemente, neppure la trama che il Festival ne forniva».[32]
Nonostante questo, l'edizione del 1968 «costituì il maggiore sforzo dell'aspirazione del Festival a rappresentare sul piano della musica leggera tutto ciò che si muoveva nel paese»:[33] presentata per la prima volta da Pippo Baudo,[19] vide la vittoria di Sergio Endrigo (tanto a testimonianza dell'imporsi dei cantautori nel mercato musicale, quanto una sorta di "vittoria di compensazione" per quanto accaduto con Tenco).[34][35] Sempre in quella edizione, esordirono anche Fausto Leali, Al Bano e Massimo Ranieri, «tutti e tre, in modi diversi, ben piantati nei caratteri eterogenei dei ragazzi di allora».[36]
Le tre edizioni del 1969 (vinta da Iva Zanicchi e Bobby Solo con Zingara), del 1970 (vinta da Celentano con Chi non lavora non fa l'amore) e del 1971 (vinta da Nada e Nicola Di Bari con Il cuore è uno zingaro), ma soprattutto i grandi successi di Lucio Dalla (4/3/1943 nel 1971 e Piazza Grande nel 1972) e Roberto Vecchioni (L'uomo che si gioca il cielo a dadi nel 1973)[37] «non evidenziarono pienamente la crisi della manifestazione», che ormai si avviava a un periodo di declino.[38] A partire dal 1973, la Rai decise di trasmettere solo la serata finale del Festival[39][40] e «anche la tanto sbandierata trasmissione in eurovisione accomunava in realtà l'Italia alle aree arretrate dell'Est e dell'Ovest: nel 1973, infatti, si collegarono l'URSS e i paesi del socialismo reale» così come «Turchia, Cipro, Spagna e Portogallo, ove ancora per poco sopravvissero i fascismi»,[41] mentre dal punto di vista musicale, il Festival virò pesantemente sulla via «dell'erotismo in pillole e della pornografia casareccia», in «un trionfo di seni e cosce» e di canzoni che fanno riferimento agli stessi «irritanti stereotipi dell'erotismo da celluloide»,[42] al punto che l'edizione del 1975 «fu la più infelice e, se si vuole, la più insulsa nello scollamento tra realtà e rappresentazione».[43]
Fu comunque in questo periodo che si sperimentarono varie formule per il Festival: Sanremo 1974 vide i 28 interpreti in gara divisi in due gruppi, ossia 14 "Big" (già qualificati alla serata finale) e 14 "aspiranti", che si sarebbero sfidati per gli ultimi 4 posti disponibili; in aggiunta, solo per quell'edizione, sarebbe stata annunciata solo la prima classificata, mentre tutte le altre sarebbero state "seconde a pari merito" (la regola fu abolita già l'anno successivo). L'edizione del 1976 vide i partecipanti divisi in cinque gruppi, ciascuno con due interpreti "capigruppo" automaticamente qualificati alla finale, ma soprattutto per la prima volta scomparve l'orchestra (sostituita dalle basi musicali). Eliminazioni e gruppi furono aboliti l'anno successivo, anche perché le canzoni in gara quell'anno erano solo 12, ma già nell'edizione del 1978 venne ripristinata la divisione in categorie ("Solisti", "Complessi" e "Cantautori"), i cui vincitori si sarebbero poi affrontati per il titolo.[44] In ultimo, si assisté al "trasloco" del Festival dal Casinò di Sanremo (causa lavori di ristrutturazione) al Teatro Ariston.[45]
Il Festival 1980 segnò il primo segnale di rottura dell'andamento declinante: la presentazione di Roberto Benigni e Olimpia Carlisi rappresentò la prima occasione in cui il presentatore non svolgeva un ruolo di «mero officiante», ma di «protagonista del racconto», fu ripristinata la suddivisione in due categorie, una per le "nuove proposte italiane" (che si sarebbero contesi 8 posti alla serata finale) e una per i "Big italiani e stranieri" (18 canzoni già qualificate alla serata finale), ma soprattutto fu nuovamente abbandonata l'orchestra per le basi registrate (nel corso degli anni ottanta, vi furono edizioni in cui i cantanti si esibirono addirittura in playback).[46]
Questo portò la Rai a "riappropriarsi" del Festival e a procedere a una "ristrutturazione" dello stesso, culminata nella "prima era Baudo" (1984-1987): con lui Sanremo riconquistò la credibilità perduta, portando «la cronaca e l'attualità sul palcoscenico dell'Ariston» e istituendo col Festival del 1984 una competizione separata per le "Nuove proposte italiane", con tanto di eliminazioni, assenti invece per la categoria dei "Campioni".[47] Nel 1982, infine, fu creato un Premio della Critica, che «ufficializzò l'esistenza di una frattura» fra i gusti del pubblico e quelli «delle nicchie del gusto».[48]
Nonostante il rilancio, molti dei grandi nomi della scena musicale sorti lungo gli anni settanta mantennero una certa distanza dalla competizione, accettando invece di esibirsi come ospiti o (più raramente) di concorrere come autori. A partecipare più attivamente furono i cantanti divenuti famosi negli anni sessanta e nei primi anni settanta (Iva Zanicchi, Peppino di Capri, Bobby Solo, Fred Bongusto), quelli la cui carriera aveva necessità di un rilancio o di una conferma (Loredana Bertè, Alberto Camerini, Donatella Rettore, Alan Sorrenti, Renato Zero, Anna Oxa, Mango, Raf) o quelli che legarono indissolubilmente il loro nome alla manifestazione (Matia Bazar, Fiordaliso, Riccardo Fogli).[49]
Con l'eccezione di Per Elisa di Alice (vincitrice del Festival di Sanremo 1981) e di Adesso tu di Eros Ramazzotti (vincitore di Sanremo 1986, dopo la vittoria nella sezione Nuove proposte del 1984 con Terra promessa), nel resto dei casi «Sanremo si limitò a laureare personaggi già laureati, che avevano già scritto le loro pagine più ricche di senso», quasi come se la vittoria a Sanremo costituisse un «premio alla carriera» per questi interpreti. In questo modo, il voto popolare (espresso tramite il concorso Totip) legittimò le vittorie di Al Bano e Romina Power a Sanremo 1984, dei Ricchi e Poveri a Sanremo 1985, di Eros Ramazzotti a Sanremo 1986, del trio Morandi-Ruggeri-Tozzi nell'edizione del 1987, di Massimo Ranieri a Sanremo 1988 e di Anna Oxa e Fausto Leali al Festival del 1989). Il ritorno della giuria popolare non cambiò di fatto la situazione: il primo posto fu dei Pooh nell'edizione del 1990 e di Riccardo Cocciante l'anno successivo.[50]
Il Festival, tuttavia, funse da trampolino di lancio per una generazione di cantanti che, una volta famosi, recise il proprio rapporto con la manifestazione: è il caso del già citato Eros Ramazzotti, ma anche di Vasco Rossi, Jovanotti, Fiorella Mannoia e Zucchero, che portarono sul palco nuove sonorità e nuovi temi, venendo però penalizzati in classifica (e dunque conquistando «credibilità agli occhi di un pubblico più attento alla qualità»).[51]
Gli anni novanta sancirono il ritorno di Sanremo come appuntamento fisso per la società italiana (al punto tale che la sigla d'apertura dell'edizione 1995 e dell'edizione 1996, Perché Sanremo è Sanremo, divenne una sorta di slogan informale della manifestazione):[52] per il Festival di Sanremo 1990, come già detto, tornarono le giurie popolari, ma anche l'orchestra e gli interpreti stranieri in gara,[53] seguite due anni dopo dal ritorno alla presentazione di Pippo Baudo (che assunse anche la direzione artistica del Festival) e delle eliminatorie fra i "Big". Queste, al contrario delle edizioni precedenti, colpirono stavolta gli esponenti della musica dell'ultimo trentennio a tutto vantaggio delle "nuove voci" emergenti, come Laura Pausini (vincitrice della Sezione giovani al Festival di Sanremo 1993 e terza l'anno dopo fra i "Campioni"), Biagio Antonacci, Andrea Bocelli e Giorgia (vincitrice del Festival di Sanremo 1995).[54]
A confermare il tentativo di svecchiamento della canzone italiana, a partire dal 1995 fu garantito l'accesso alla finale dei "Campioni" ai primi classificati fra i giovani: se la regola funzionò in quell'anno, garantendo proprio l'affermazione di Giorgia, il meccanismo produsse una serie di cantanti negli anni successivi (come i Jalisse, vincitori di Sanremo 1997, e Annalisa Minetti, che vinse il Festival del 1998) che finirono ben presto nell'oblio. Addirittura, nessuna delle canzoni dell'edizione 1998 riuscì a rientrare nella classifica dei 100 singoli più venduti di quell'anno.[55]
Anche per questo motivo, a partire dal 1999, il Festival iniziò ad aprirsi al circuito della "musica indipendente" (con mutuo beneficio, visto che il primo recuperò autorevolezza e il secondo approfittò della visibilità sanremese per ottenere migliori vendite.[56] Questo non fermò però il calo degli ascolti dei primi anni duemila, culminato con l'edizione del 2004 (con Tony Renis alla direzione artistica e Simona Ventura presentatrice), dove per la prima volta un programma della concorrenza (la quarta edizione del Grande Fratello) superò in ascolti il Festival, complice anche il boicottaggio delle major discografiche e il successo della "contro-rassegna" musicale organizzata a Mantova quell'anno.[57][58] Questo nuovo periodo di flessione del Festival si interruppe nel 2007, con la vittoria fra i Campioni di Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa e di Fabrizio Moro fra i giovani con Pensa.[59]
Nonostante il calo di ascolti e le polemiche, Sanremo si affermò sempre più nei primi anni del XXI secolo come palcoscenico dove lanciare o confermare artisti emergenti come Dolcenera (fra i vincitori di Destinazione Sanremo nel 2002), Sergio Cammariere (terzo a Sanremo 2003), Povia (vincitore dell'edizione 2006), Francesco Renga (ex-Timoria, vincitore dell'edizione 2005), Giò Di Tonno e Lola Ponce (vincitori dell'edizione 2008), Tricarico (vincitore del Premio della critica a Sanremo 2008), Arisa (vincitrice di SanremoLab 2008, della sezione Proposte di Sanremo 2009 e del Festival di Sanremo 2014), Paolo Meneguzzi, Irene Fornaciari e Sonohra (vincitori della sezione Giovani di Sanremo 2008).[60]
A partire dal 2009, invece, con la vittoria di Marco Carta (vincitore della settima edizione di Amici nel 2008), si nota una "saldatura" fra «i nuovi "palcoscenici" della canzone virtuale» come Amici di Maria De Filippi e X Factor e «la madre di tutti i palchi della canzone italiana», confermata dalla vittoria a Sanremo 2010 di Valerio Scanu (finalista dell'ottava edizione di Amici nel 2009), ma anche dalla partecipazione di cantanti prodotti dai talent come Giusy Ferreri (finalista della prima edizione di X Factor nel 2008), Noemi (partecipante alla seconda edizione di X Factor nel 2009), Marco Mengoni (vincitore della terza edizione di X Factor nel 2010 e del Festival di Sanremo 2013),[61] Emma Marrone (vincitrice della nona edizione di Amici nel 2010 e del Festival di Sanremo 2012),[62] Annalisa (finalista della decima edizione di Amici nel 2011), Francesca Michielin (vincitrice della quinta edizione di X Factor nel 2012 e seconda al Festival di Sanremo 2016)[63] e così via. L'eccezione di questo scenario è data da due interpreti femminili, Malika Ayane (finalista della sezione Giovani di Sanremo 2009) e Nina Zilli (premio della critica nella sezione Nuove proposte a Sanremo 2010).[64]
In ultimo, a partire dall'edizione 2011, il Festival di Sanremo torna a essere il meccanismo di selezione per la canzone partecipante italiana all'Eurovision Song Contest:[65] in particolare, con l'edizione 2015, viene ufficialmente stabilito dal regolamento che la canzone vincitrice del Festival sia automaticamente designata, salvo rinuncia, a rappresentare l'Italia nel concorso canoro europeo.[66]
Edizioni
Vincitori
Vincitori sezione Campioni
Plurivincitori
Cantanti | Vittorie | Anni |
---|---|---|
Domenico Modugno | 4 | 1958, 1959, 1962, 1966 |
Claudio Villa | 1955, 1957, 1962, 1967 | |
Iva Zanicchi | 3 | 1967, 1969, 1974 |
Matia Bazar | 2 | 1978, 2002 |
Gigliola Cinquetti | 1964, 1966 | |
Nicola Di Bari | 1971, 1972 | |
Peppino di Capri | 1973, 1976 | |
Johnny Dorelli | 1958, 1959 | |
Anna Oxa | 1989, 1999 | |
Nilla Pizzi | 1951, 1952 | |
Enrico Ruggeri | 1987, 1993 | |
Bobby Solo | 1965, 1969 |
Vincitori categoria Nuove Proposte
Premio della critica "Mia Martini"
Premio vincitore Cover
Anno | Cantante | Canzone |
---|---|---|
2011 | Al Bano | Va, pensiero |
2012 | Marlene Kuntz e Patti Smith | Impressioni di settembre |
2013 | Non assegnato | Non assegnato |
2014 | Non assegnato | Non assegnato |
2015 | Nek | Se telefonando |
2016 | Stadio | La sera dei miracoli |
2017 | Ermal Meta | Amara terra mia |
Premio della Sala Stampa Radio-TV "Lucio Dalla"
Anno | Sezione BIG | Sezione Giovani | ||
---|---|---|---|---|
Cantante | Canzone | Cantante | Canzone | |
2006 | Nomadi | Dove si va | - | - |
2007 | Simone Cristicchi | Ti regalerò una rosa | Fabrizio Moro | Pensa |
2008 | Loredana Bertè | Musica e parole | Ariel | Ribelle |
2009 | Povia | Luca era gay | Arisa | Sincerità |
2010 | Malika Ayane | Ricomincio da qui | Nina Zilli | L'uomo che amava le donne |
2011 | Roberto Vecchioni | Chiamami ancora amore | Raphael Gualazzi | Follia d'amore |
2012 | Arisa | La notte | Erica Mou | Nella vasca da bagno del tempo |
2013 | Elio e le Storie Tese | La canzone mononota | Antonio Maggio | Mi servirebbe sapere |
2014 | Perturbazione | L'unica | Zibba & Almalibre | Senza di te |
2015 | Nek | Fatti avanti amore | Giovanni Caccamo | Ritornerò da te |
2016 | Stadio | Un giorno mi dirai | Chiara Dello Iacovo | Introverso |
2017 | Fiorella Mannoia | Che sia benedetta | Tommaso Pini | Cose che danno ansia |
2018 | Lo Stato Sociale | Una vita in vacanza | Alice Caioli | Specchi rotti |
Premio Miglior Testo "Sergio Bardotti"
Anno | Cantante | Canzone |
---|---|---|
2013 | Il Cile | Le parole non servono più |
2014 | Cristiano De Andrè | Invisibili |
2015 | Kaligola | Oltre il giardino |
2016 | Francesco Gabbani | Amen |
2017 | Fiorella Mannoia | Che sia benedetta |
2018 | Mirkoeilcane | Stiamo tutti bene |
Premio Miglior Arrangiamento "Giancarlo Bigazzi"
Anno | Cantante | Canzone |
---|---|---|
2013 | Elio e le Storie Tese | La canzone mononota |
2014 | Renzo Rubino | Per sempre e poi basta |
2015 | Nek | Fatti avanti amore |
2016 | Stadio | Un giorno mi dirai |
2017 | Al Bano | Di rose e di spine |
2018 | Max Gazzè | La leggenda di Cristalda e Pizzomunno |
Premio Assomusica
Anno | Cantante | Canzone |
---|---|---|
2009 | Arisa | Sincerità |
2010 | Nina Zilli | L'uomo che amava le donne |
2011 | Raphael Gualazzi | Follia d'amore |
2012 | Marco Guazzone | Guasto |
2013 | Il Cile | Le parole non servono più |
2014 | Rocco Hunt | Nu juorno buono |
2015 | Kutso | Elisa |
2016 | Chiara Dello Iacovo | Introverso |
2017 | Maldestro | Canzone per Federica |
2018 | Mudimbi | Il Mago |
Lady Festival
Anno | Cantante |
---|---|
1967 | Ornella Vanoni |
1968 | Iva Zanicchi |
1973 | Milva |
1974 | Gilda Giuliani |
1975 | Valentina Greco |
1976 | Dori Ghezzi |
1977 | Daniela Davoli |
1978 | Dora Moroni |
1980 | Mela Lo Cicero |
Premio alla carriera "Città di Sanremo"
Anno | Cantante |
---|---|
1999 | Ornella Vanoni |
2000 | Tony Renis |
2001 | Domenico Modugno |
2002 | Carlo Alberto Rossi e Roberto Murolo |
2003 | Nilla Pizzi |
2004 | Gino Paoli |
2005 | Vasco Rossi |
2006 | Riccardo Cocciante |
2007 | Armando Trovajoli |
2008 | Nicola Piovani e Loredana Bertè |
2009 | Mino Reitano |
2010 | Nilla Pizzi (2) |
2011 | Gianni Morandi |
2012 | Gianmarco Mazzi e Lucio Presta |
2013 | Toto Cutugno, Ricchi e Poveri, Al Bano e Pippo Baudo |
2014 | Renzo Arbore |
2015 | Pino Donaggio e Giorgio Panariello |
2016 | Aldo, Giovanni e Giacomo |
2017 | Giorgio Moroder e Rita Pavone |
2018 | Milva |
Altri premi
Nella tabella che segue sono riportati i vincitori di premi istituiti per meno di tre edizioni.
Premio | Anno | Cantante | Canzone |
---|---|---|---|
Concorso Liberi Autori (o anche Autori Indipendenti) | 1957 | Claudio Villa / Giorgio Consolini | Ondamarina |
Sezione Emergenti | 1989 | Paola Turci | Bambini |
Categoria Donne | 2005 | Antonella Ruggiero | Echi d'infinito |
2006 | Anna Tatangelo | Essere una donna | |
Categoria Uomini | 2005 | Francesco Renga | Angelo |
2006 | Povia | Vorrei avere il becco | |
Categoria Gruppi | 2005 | Nicky Nicolai e Stefano di Battista Jazz Quartet | Che mistero è l'amore |
2006 | Nomadi | Dove si va | |
Categoria Classic | 2005 | Toto Cutugno e Annalisa Minetti | Come noi nessuno al mondo |
Premio Sergio Endrigo | 2018 | Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico | Imparare ad amarsi |
Conduzione
Il Festival ha avuto quasi sempre un presentatore principale di volta in volta affiancato da vallette o spalle. In rari casi si è trattato di vere e proprie co-conduzioni.
Il record appartiene a Pippo Baudo, in scena per ben tredici edizioni, seguito da Mike Bongiorno che ha presentato la manifestazione per undici volte, da Nunzio Filogamo per cinque, da Fabio Fazio con quattro, da Claudio Cecchetto, Carlo Conti e Piero Chiambretti con tre e da Nuccio Costa, Paolo Bonolis, Gianni Morandi e Claudio Baglioni con una.
Sono solo quattro invece le donne ad aver condotto il Festival come presentatrici principali: la prima fu Loretta Goggi per l'edizione del 1986, seguita da Raffaella Carrà nel 2001, Simona Ventura per l'edizione del 2004, e Antonella Clerici nel 2010.
Va specificato però che la prima conduzione al femminile avvenne per il Festival del 1961, ad opera di Lilli Lembo e Giuliana Calandra, quest'ultima sostituita per la serata finale da Alberto Lionello.
Nell'edizione del 1973 Gabriella Farinon condusse le prime due serate da sola (seppure trasmesse solo in radio), affiancando Mike Bongiorno nella serata finale, trasmessa in TV.
Nell'edizione del 1977 Maria Giovanna Elmi condusse le prime due serate da sola (trasmesse solo in radio), mentre per l'edizione dell’anno successivo, pur essendo riconosciuta nei titoli di testa come unica conduttrice, si limitò a svolgere un ruolo vicino a quello di annunciatrice, aprendo tutte le serate con una presentazione generale della manifestazione e del regolamento, nonché a introdurre le esibizioni degli ospiti stranieri. Nella pratica, però, la maggior parte del Festival fu presentata dallo stesso patron Salvetti, il quale annunciò i vari cantanti in gara e comunicò la totalità dei risultati delle giurie preposte alle votazioni.
La Goggi quindi, nonostante fosse coadiuvata dai tre VJ di Discoring, Anna Pettinelli, Mauro Micheloni e Sergio Mancinelli, è stata di fatto la prima conduttrice donna ad aver condotto singolarmente il Festival.
Gabriella Farinon ha co-condotto il Festival tre volte, seguita da Antonella Clerici, Maria De Filippi, Michelle Hunziker, Gabriella Carlucci, Luciana Littizzetto, Maria Teresa Ruta, Maria Giovanna Elmi, Anna Pettinelli e Tiziana Pini, che hanno condotto o co-condotto la kermesse per due volte.
Otto artisti, ovvero Nilla Pizzi, Johnny Dorelli, Gianni Morandi, Loretta Goggi, Anna Oxa, Lorella Cuccarini, Arisa ed Emma hanno partecipato al Festival sia nelle vesti di presentatore sia nelle vesti di cantante in gara e sei di loro (Pizzi, Dorelli, Morandi, Oxa, Arisa ed Emma) ne sono risultati anche vincitori.
Edizioni | Conduzioni | Anni |
---|---|---|
13 | Pippo Baudo | 1968, 1984, 1985, 1987, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 2002, 2003, 2007, 2008 |
11 | Mike Bongiorno | 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1972, 1973, 1975, 1977, 1979, 1997 |
5 | Nunzio Filogamo | 1951, 1952, 1953, 1954, 1957 |
4 | Fabio Fazio | 1999, 2000, 2013, 2014 |
3 | Claudio Cecchetto | 1980, 1981, 1982 |
3 | Carlo Conti | 2015, 2016, 2017 |
3 | Piero Chiambretti (2 come co-conduttore) | 1997, 2001, 2008 |
3 | Gabriella Farinon (come valletta) | 1969, 1973, 1974 |
2 | Nuccio Costa | 1969, 1970 |
2 | Gianni Morandi | 2011, 2012 |
2 | Gabriella Carlucci | 1988, 1990 |
2 | Paolo Bonolis | 2005, 2009 |
2 | Luciana Littizzetto | 2013, 2014 |
2 | Maria Giovanna Elmi (1 come valletta) | 1977, 1978 |
2 | Antonella Clerici (1 come valletta) | 2005, 2010 |
2 | Maria De Filippi (1 come valletta solo per una serata) | 2009, 2017 |
2 | Michelle Hunziker (1 come co-conduttrice) | 2007, 2018 |
2 | Maria Teresa Ruta (come valletta) | 1955, 1956 |
2 | Anna Pettinelli (come valletta) | 1983, 1986 |
2 | Tiziana Pini (come valletta, di cui la prima volta solo per una serata) | 1976, 1984 |
2 | Claudio Baglioni | 2018 |
1 | Armando Pizzo | 1955 |
1 | Fausto Tommei | 1956 |
1 | Gianni Agus | 1958 |
1 | Enzo Tortora | 1959 |
1 | Paolo Ferrari | 1960 |
1 | Enza Sampò | 1960 |
1 | Lilli Lembo | 1961 |
1 | Giuliana Calandra | 1961 |
1 | Alberto Lionello | 1961 |
1 | Renato Tagliani | 1962 |
1 | Carlo Giuffré | 1971 |
1 | Elsa Martinelli | 1971 |
1 | Giancarlo Guardabassi | 1976 |
1 | Andrea Giordana | 1983 |
1 | Loretta Goggi | 1986 |
1 | Miguel Bosé | 1988 |
1 | Rosita Celentano | 1989 |
1 | Paola Dominguin | 1989 |
1 | Danny Quinn | 1989 |
1 | Gianmarco Tognazzi | 1989 |
1 | Johnny Dorelli | 1990 |
1 | Andrea Occhipinti | 1991 |
1 | Edwige Fenech | 1991 |
1 | Raimondo Vianello | 1998 |
1 | Raffaella Carrà | 2001 |
1 | Simona Ventura | 2004 |
1 | Giorgio Panariello | 2006 |
1 | Pierfrancesco Favino | 2018 |
Ascolti
La prima edizione del Festival i cui ascolti furono rilevati dall'Auditel (entrato in funzione nel dicembre 1986) fu quella del 1987
Dati Auditel[68]
Edizione | Anno | Telespettatori | Share | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
I | II | III | IV | V | Media | I | II | III | IV | V | Media | ||
37º | 1987 | 17 500 000 | 14 800 000 | 13 200 000 | 18 300 000 | 15 950 000 | 66,30% | 64,40% | 67,50% | 77,50% | 68,71% | ||
38º | 1988 | 15 500 000 | 13 000 000 | 13 900 000 | 15 200 000 | 14 400 000 | 69,50% | 58,24% | 54,69% | 71,01% | 63,35% | ||
39º | 1989 | 17 000 000 | 17 000 000 | 12 300 000 | 12 800 000 | 15 900 000 | 15 000 000 | 65,68% | 65,14% | 61,51% | 62,93% | 75,43% | 66,13% |
40º | 1990 | 13 639 000 | 16 926 000 | 12 357 000 | 14 341 000 | 14 316 000 | 53,71% | 60,97% | 64,59% | 76,26% | 63,88% | ||
41º | 1991 | 15 023 000 | 12 550 000 | 9 837 000 | 11 156 000 | 13 786 000 | 54,63% | 47,56% | 46,85% | 60,11% | 52,29% | ||
42º | 1992 | 16 614 000 | 15 527 000 | 14 593 000 | 14 575 000 | 15 275 000 | 57,68% | 57,94% | 56,04% | 69,62% | 60,32% | ||
43º | 1993 | 14 736 000 | 13 998 000 | 14 427 000 | 16 786 000 | 15 267 000 | 54,42% | 49,85% | 51,01% | 69,17% | 56,11% | ||
44º | 1994 | 13 400 000 | 11 300 000 | 12 700 000 | 13 100 000 | 12 625 000 | 56,93% | 44,77% | 52,18% | 60,63% | 53,63% | ||
45º | 1995 | 15 602 000 | 18 389 000 | 15 825 000 | 16 804 000 | 17 601 000 | 16 845 000 | 65,14% | 65,42% | 60,47% | 65,81% | 75,22% | 66,42% |
46º | 1996 | 11 268 000 | 12 981 000 | 12 557 000 | 13 003 000 | 13 862 000 | 12 734 000 | 53,31% | 48,13% | 46,95% | 53,94% | 62,86% | 52,99% |
47º | 1997 | 13 140 000 | 13 626 000 | 13 997 000 | 13 382 000 | 15 562 000 | 13 937 000 | 58,74% | 52,36% | 55,55% | 55,63% | 68,29% | 58,11% |
48º | 1998 | 11 083 000 | 12 788 000 | 13 006 000 | 12 742 000 | 15 067 000 | 13 694 000 | 54,47% | 46,54% | 48,27% | 49,60% | 62,70% | 52,62% |
49º | 1999 | 16 234 000 | 13 755 000 | 14 167 000 | 13 639 000 | 15 649 000 | 14 548 000 | 56,75% | 49,37% | 53,94% | 54,06% | 64,08% | 56,02% |
50º | 2000 | 15 907 000 | 13 171 000 | 11 888 000 | 11 786 000 | 15 223 000 | 12 920 000 | 57,18% | 51,60% | 47,30% | 49,82% | 65,45% | 54,25% |
51º | 2001 | 12 160 000 | 10 298 000 | 10 145 000 | 10 010 000 | 12 998 000 | 10 989 000 | 51,98% | 43,85% | 43,01% | 43,01% | 57,25% | 47,42% |
52º | 2002 | 12 461 000 | 10 397 000 | 10 382 000 | 9 758 000 | 13 397 000 | 11 479 000 | 56,22% | 47,23% | 48,56% | 50,34% | 62,66% | 54,02% |
53º | 2003 | 9 257 000 | 8 842 000 | 8 392 000 | 7 813 000 | 9 828 000 | 8 888 000 | 42,55% | 40,39% | 37,19% | 38,23% | 54,12% | 43,44% |
54º | 2004 | 10 104 000 | 8 402 000 | 6 961 000 | 9 742 000 | 9 527 000 | 8 947 000 | 42,48% | 33,74% | 29,28% | 40,69% | 48,57% | 38,98% |
55º | 2005 | 12 218 000 | 11 185 000 | 11 560 000 | 10 387 000 | 13 606 000 | 11 366 000 | 54,78% | 52,80% | 51,05% | 50,18% | 55,08% | 52,79% |
56º | 2006 | 9 141 000 | 8 235 000 | 6 234 000 | 8 267 000 | 9 523 000 | 9 017 000 | 44,45% | 37,33% | 33,49% | 36,74% | 48,23% | 40,17% |
57º | 2007 | 9 760 000 | 8 973 000 | 8 945 000 | 8 682 000 | 12 309 000 | 9 731 000 | 45,44% | 47,05% | 43,58% | 48,18% | 55,32% | 48,07% |
58º | 2008 | 7 680 000 | 6 500 000 | 6 152 000 | 5 305 000 | 9 600 000 | 6 810 000 | 36,46% | 32,33% | 32,20% | 32,28% | 44,90% | 36,56% |
59º | 2009 | 10 114 000 | 9 856 000 | 9 238 000 | 10 219 000 | 12 309 000 | 10 335 000 | 47,93% | 42,64% | 47,16% | 47,47% | 54,25% | 47,96% |
60º | 2010 | 10 718 000 | 10 163 000 | 10 005 000 | 11 274 000 | 12 462 000 | 10 924 000 | 45,29% | 43,88% | 46,02% | 50,74% | 53,21% | 47,84% |
61º | 2011 | 11 992 000 | 10 145 000 | 12 363 000 | 10 617 000 | 12 136 000 | 11 450 600 | 46,32% | 42,67% | 50,89% | 46,91% | 52,12% | 47,70% |
62º | 2012 | 12 764 000 | 9 199 000 | 10 537 000 | 9 931 000 | 13 287 000 | 11 136 000 | 49,69% | 39,26% | 47,84% | 41,91% | 57,43% | 47,29% |
63º | 2013 | 12 969 000 | 11 330 000 | 10 709 000 | 11 538 000 | 12 997 000 | 11 936 600 | 48,20% | 42,89% | 42,48% | 48,17% | 53,80% | 47,49% |
64º | 2014 | 10 938 000 | 7 711 000 | 7 673 000 | 8 188 000 | 9 348 000 | 8 763 000 | 45,93% | 33,95% | 34,94% | 37,97% | 43,51% | 39,32% |
65º | 2015 | 11 767 000 | 10 091 000 | 10 586 000 | 9 857 000 | 11 843 000 | 10 837 000 | 49,34% | 41,70% | 49,51% | 47,82% | 54,21% | 48,64% |
66º | 2016 | 11 134 000 | 10 748 000 | 10 462 000 | 10 164 000 | 11 222 128 | 10 746 429 | 49,48% | 49,91% | 47,88% | 47,81% | 52,52% | 49,58% |
67º | 2017 | 11 374 000 | 10 367 000 | 10 420 000 | 9 886 000 | 12 022 000 | 10 853 000 | 50,37% | 46,6% | 49,7% | 47,05% | 58,4% | 50,42% |
68º | 2018 | 11 603 000 | 9 687 000 | 10 825 000 | 10 108 000 | 12 125 000 | 10 869 000 | 52,10% | 47,70% | 51,60% | 51,10% | 58,30% | 52,16% |
Telespettatori
Legenda:
Media dell'edizione
Prima puntata dell'edizione
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Scenografie
Anno | Scenografo[69] |
---|---|
1977 | Milos Anelli Monti |
1978 | Rino Ceriolo |
1979 | Gianfranco Ramacci |
1980 | |
1981 | Enzo Somigli |
1982 | |
1983 | |
1984 | |
1985 | Luigi dall'Aglio |
1986 | Enzo Somigli |
1987 | Gaetano Castelli |
1988 | |
1989 | Carlo Cesarini da Senigallia |
1990 | Lamberto Bertacca |
1991 | |
1992 | Gaetano Castelli |
1993 | |
1994 | |
1995 | |
1996 | |
1997 | Armando Nobili |
1998 | |
1999 | |
2000 | |
2001 | Mario Catalano |
2002 | Gaetano Castelli |
2003 | |
2004 | |
2005 | |
2006 | Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo |
2007 | Gaetano Castelli |
2008 | |
2009 | |
2010 | |
2011 | |
2012 | |
2013 | Francesca Montinaro |
2014 | Emanuela Trixie Zitkowsky |
2015 | Riccardo Bocchini |
2016 | |
2017 | |
2018 | Emanuela Trixie Zitkowsky |
Sanremo e la canzone italiana
La manifestazione canora deve la sua nascita e la sua longevità, e anche il suo successo internazionale, al filone tradizionale delle canzoni melodiche, ispirate alle arie del melodramma, il cui stile, pur conoscendo una serie di evoluzioni, ha mantenuto i tratti distintivi fino ai giorni nostri, finendo col riconoscersi in essa.
Lo stesso impiego dell'orchestra nelle esibizioni sul palco (che è mancato soltanto negli anni ottanta) ha permesso forse che sopravvivesse questo genere di canzoni con ampio dispiego di strumenti ad arco, melodie classicheggianti, una struttura standard della forma-canzone, e un lessico passionale riconducibile alle frasi d'amore, che al Festival di Sanremo hanno trovato terreno fertile, fino a coniare il termine "sanremese", e assegnare questa discutibile etichetta anche ad alcuni artisti che hanno preso parte a più edizioni, come se costoro potessero ottenere un certo successo soltanto tramite questa vetrina mediatica, o da questa ottenere un certo potere di acquisto in rapporto alla propria casa discografica.
Sinonimo di qualità è stato, per molti critici del settore, il proporre a Sanremo canzoni lontane dallo stesso cliché cosiddetto sanremese, restando fedeli al proprio stile; di contro molti artisti, pur possedendo una cifra artistica differente, scegliendo di partecipare a Sanremo, hanno preferito presentare canzoni in sintonia con la manifestazione, in modo da attirare i consensi di un pubblico più vasto, a discapito della propria coerenza artistica. Per altri ancora, è bastato partecipare per farsi guardare in modo sospetto da parte di pubblico e critica, che quindi si sono chiesti a cosa fosse dovuto quello che per alcuni artisti avrebbe rappresentato una sorta di scesa a compromessi con il mercato. Da un altro punto di vista, la presenza di alcuni artisti di spicco non ha fatto che nobilitare la stessa gara canora: ne sono l'esempio più significativo i numerosi interpreti internazionali che negli anni sessanta hanno accettato l'invito a prendervi parte.
Diversi generi musicali hanno trovato posto nella kermesse sanremese nel corso degli anni, essendo questa una vetrina utile alle major discografiche per promuovere i propri artisti di fronte a una fetta considerevole di pubblico, quindi includendo anche quelle fasce giovanili che non si specchiano necessariamente nel genere melodico "tout court". Sanremo ha infatti attraversato, anche se in modo parziale, la stagione beat degli anni sessanta, e accolto alcuni esponenti della stagione aurea dei cantautori anni settanta, nonostante il disinteresse di molti altri, offrendo il polso della situazione sulle nuove istanze musicali. Negli ultimi anni è quindi in atto una attenzione precipua delle major e delle rispettive direzioni artistiche, quella di mettere l'accento sulle nuove tendenze, al di là della categoria Nuove Proposte, che non sempre è stata apportatrice di idee innovative, quanto soltanto di nuovi interpreti. Ecco quindi che per vari esponenti del genere rock ed indie, partecipare a Sanremo ha coinciso con l'inizio delle proprie fortunate carriere o di una loro maggiore popolarità.
Per contro, si può affermare che il Festival non è esaustivo dell'intero panorama musicale italiano, che conosce infinite realtà e artisti.
Sanremo e le giurie
Da sempre oggetto di discussione sono state le discordanze tra i verdetti delle giurie e le vendite dei rispettivi dischi, le quali sono state definite come il verdetto del pubblico, quindi più veritiero in quanto in grado di distribuirsi nel corso del tempo, e non a seguito di un ascolto da parte di alcuni giurati.
Molte canzoni penalizzate dalle giurie sono state definite infatti come canzoni non immediate, tali da non essere apprezzate al primo ascolto, fino a decretare, tramite l'insieme dei consensi di pubblico e critica, un vincitore morale, quasi sempre differente dal vincitore ufficiale, e spesso anche dai premi assegnati dagli addetti ai lavori. Soprattutto nelle gare che comprendevano serate a eliminazione, e quindi il verdetto di alcuni giurati, l'estromissione di alcune canzoni ha fatto gridare allo scandalo, e spesso il responso degli acquirenti di dischi ha dato torto ad alcune giurie che sono state definite "miopi", e della cui competenza in materia l'opinione pubblica ha spesso dubitato, fino a ipotizzare (senza mai riscontri concreti) una certa manipolabilità delle stesse da parte dei discografici.
Meno indicativi invece i piazzamenti nelle gare dove tutte le canzoni in gara avevano assicurata la serata finale, e in maggiore misura i risultati dei voti popolari, dove era logico aspettarsi delle preferenze che non potessero rispecchiare la qualità delle canzoni, laddove la presenza dei giurati appunto esigeva (e quasi mai otteneva) un giudizio più obiettivo che potesse distinguere le canzoni degne di nota da quelle più corrive o di cattivo gusto. E quindi possiamo notare un coinvolgimento da parte dell'autore.
Numerosi i casi di questa ampia forbice tra consenso delle giurie e di pubblico. Tralasciando quelli che sono stati semplicemente dei trampolini di lancio per molti artisti al di là dei loro risultati e delle stesse canzoni proposte, si possono citare alcuni esempi di canzoni che hanno ottenuto piazzamenti modesti o sono state escluse dalla serata finale, venendo successivamente rivalutate: E se domani di Fausto Cigliano e Gene Pitney del 1964, affermatasi nella successiva versione di Mina; Io che non vivo (senza te) di Pino Donaggio e Jody Miller del 1965, in seguito reinterpretata da numerosi artisti; Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano del 1966; Una rosa blu di Michele Zarrillo del 1982, rilanciata dallo stesso artista nel 1998; 1950 di Amedeo Minghi del 1983; Vita spericolata di Vasco Rossi dello stesso anno; Donne di Zucchero del 1985, Lei verrà di Mango del 1986; Andamento lento di Tullio De Piscopo del 1988; Almeno tu nell'universo di Mia Martini del 1989; Cosa resterà degli anni '80 di Raf dello stesso anno; Laura non c'è di Nek del 1997; Confusa e felice di Carmen Consoli dello stesso anno; Mentre tutto scorre dei Negramaro del 2005.
Sanremo e l'Eurovision Song Contest
Come scritto sopra, il Festival di Sanremo fu l'ispiratore dell'Eurovision Song Contest.
Il rappresentante italiano dell'Eurovision Song Contest è stato spesso all'interno della kermesse canora sanremese: dal 1956 al 1966, e anche nel 1972, 1997 e dal 2011 al 2013, nel 2015 e nel 2017 la partecipazione è stata appannaggio del brano e dell'interprete (o uno degli interpreti, negli anni della doppia esecuzione) vincitore a Sanremo; dal 1967 al 1969, e anche nel 1987, 1989 e 1993, l'artista vincitore del Festival ha partecipato all'ESC presentando un altro brano; nel 1988, 1990 e 1992 sono invece stati i cantanti secondi o terzi classificati del Festival ad aver preso parte all'ESC, ancora con un brano diverso da quello proposto nella manifestazione italiana. Dal 1970 al 1975 è stato invece scelto quale rappresentante il vincitore della trasmissione Canzonissima (che nel 1972 coincideva col vincitore di Sanremo), mentre nel 1984 a partecipare all'ESC furono i vincitori della manifestazione Azzurro 1983. Nelle altre occasioni la scelta è stata effettuata direttamente dalla Rai.
Nel 1998 la Rai ha deciso che l'Italia non prendesse più parte alla competizione musicale continentale, nella quale sarebbe ritornata in gara nel 2011. Per quell'anno, come per i due successivi, l'artista rappresentante dell'Italia all'Eurovision Song Contest è stato nominato da un'apposita commissione tra quelli in competizione a Sanremo. I prescelti sono stati Raphael Gualazzi (2011), Nina Zilli (2012) e Marco Mengoni (2013), tutti classificatisi entro i primi 10 della kermesse europea. Nel 2014 la Rai ha scelto internamente Emma Marrone con la canzone La mia città con la quale è arrivata al ventunesimo posto. Nel 2015 è stato deciso che a rappresentare l'Italia a Vienna, salvo rinuncia, sarebbe stato il vincitore di Sanremo: in quell'anno, infatti, partecipò Il Volo, che raggiunse la terza posizione in classifica. Nel 2016 è stata Francesca Michielin a partecipare al concorso canoro europeo, arrivando sedicesima, ma a vincere il Festival di Sanremo sono stati gli Stadio, che infatti hanno rifiutato l'invito. Nel 2017 torna ad essere il vincitore del Festival, Francesco Gabbani, che si classifica alla sesta posizione.
Nel 2018 sono per l'ennesima occasione i vincitori del festival, Ermal Meta e Fabrizio Moro, a rappresentare l'Italia con il brano contro il terrorismo Non mi avete fatto niente.
Riconoscimenti
- 1991 Gran Premio Internazionale dello Spettacolo - Miglior trasmissione musicale
- 1996 - Premio Regia Televisiva
- Evento TV
- 2000 - Premio Regia Televisiva
- Programma record d'ascolti
- 2002 - Gran Premio Internazionale dello Spettacolo
- Miglior evento
- 2002 - Premio Regia Televisiva
- Programma record d'ascolti
- 2003 - Premio Regia Televisiva
- Programma record d'ascolti
- 2007 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- 2009 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- Evento TV
- 2010 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- 2011 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- 2013 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- 2015 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
- 2016 - Premio Regia Televisiva
- Top Ten
Sponsor
Anno | Sponsor | Fonte | |||
---|---|---|---|---|---|
2008 | Toyota | Acqua Minerale San Benedetto | Beghelli | Wind | [70] |
2009 | Ferrero | Le Fablier | [71] | ||
2010 | Mondelēz | [72] | |||
2011 | Volkswagen | Procter & Gamble | Eni | [73] | |
2012 | |||||
2013 | FIAT | Mondelēz | Samsung | Vodafone | [74] |
2014 | Suzuki | Procter & Gamble | Conad | Findus | [75] |
2015 | UniCredit | Wind | [76] | ||
2016 | Orogel | TIM | [77] | ||
2017 | TIM | [78] | |||
2018 | [79] |
Canali che trasmettono il Festival
Televisione
- Rai 1, in diretta in eurovisione dal 1955 (1955-1972 e dal 1981, tutte le serate; 1963, 1973-1980, solo finale)
- Eurovisione 1955 (finale), dal 1958 (tutto il Festival)
- Rai 2 (serate 1-2 edizione 1963 e completamente edizione 1969)
- Rai Premium, dal 2004 in replica il giorno seguente alla messa in onda di ogni singola serata
- Rai Sat Album/Rai Sat Extra/Rai Extra, in replica (2000-2010)
Radio
Web
Note
- ^ Borgna 1980, pp. 34-35, 37
- ^ a b Borgna 1980, p. 38
- ^ Borgna 1992, pp. 209-211, 432
- ^ Liperi, pp. 163, 166
- ^ Facci e Soddu, p. 41
- ^ Facci e Soddu, pp. 43-44
- ^ Borgna 1980, p. 53
- ^ (EN) Lugano 1956, su eurovision.tv, Eurovision Song Contest. URL consultato il 21 gennaio 2018.
- ^ Borgna 1980, pp. 44-50
- ^ Borgna 1980, p. 46
- ^ Colombati, p. 537
- ^ Borgna 1992, p. 215
- ^ Borgna 1980, p. 50
- ^ Borgna 1980, p. 53
- ^ Borgna 1992, pp. 225-228
- ^ Liperi, pp. 183-185
- ^ Facci e Soddu, p. 79
- ^ Borgna 1980, p. 67
- ^ a b Borgna 1980, p. 137
- ^ Facci e Soddu, pp. 120-121
- ^ Facci e Soddu, p. 85
- ^ Facci e Soddu, p. 139
- ^ Borgna 1980, pp. 69-75
- ^ Facci e Soddu, pp. 122-123
- ^ Borgna 1980, pp. 77-80
- ^ Borgna 1980, p. 77
- ^ Facci e Soddu, p. 121
- ^ Facci e Soddu, p. 123
- ^ Borgna 1980, pp. 83-93
- ^ Borgna 1992, pp. 330-331
- ^ Facci e Soddu, pp. 145-147
- ^ Facci e Soddu, pp. 153, 157-158
- ^ Facci e Soddu, p. 168
- ^ Borgna 1980, p. 84
- ^ Facci e Soddu, p. 161
- ^ Facci e Soddu, p. 166
- ^ Borgna 1980, pp. 98, 100, 136
- ^ Facci e Soddu, p. 170
- ^ Borgna 1980, p. 105
- ^ Facci e Soddu, pp. 178-180
- ^ Facci e Soddu, p. 186
- ^ Borgna 1980, pp. 102-103
- ^ Facci e Soddu, p. 188
- ^ Facci e Soddu, pp. 207, 314
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- ^ Facci e Soddu, pp. 207, 217, 314
- ^ Facci e Soddu, pp. 217-220, 311
- ^ Facci e Soddu, pp. 252
- ^ Facci e Soddu, pp. 220-221
- ^ Facci e Soddu, pp. 224-226, 234
- ^ Facci e Soddu, pp. 223, 230-233
- ^ Facci e Soddu, pp. 235-236
- ^ Facci e Soddu, p. 245
- ^ Facci e Soddu, pp. 248-250
- ^ Facci e Soddu, pp. 272-274
- ^ Facci e Soddu, pp. 276-277
- ^ Facci e Soddu, pp. 279-281
- ^ Sanremo, crollano gli ascolti. Grande Fratello batte il Festival, in la Repubblica, 5 marzo 2004. URL consultato il 4 febbraio 2018.
- ^ Facci e Soddu, p. 284
- ^ Liperi, pp. 581, 585-590, 634, 636
- ^ Liperi, p. 634, 636
- ^ Alessandra Vitali, Torna Celentano, vince Emma. Il podio è rosa, con Arisa e Noemi, in la Repubblica, 18 febbraio 2012. URL consultato il 4 febbraio 2018.
- ^ Sanremo, trionfano gli Stadio: “Lo stesso brano scartato nel 2015”. Conti condurrà anche nel 2017, in La Stampa, 14 febbraio 2016. URL consultato il 4 febbraio 2018.
- ^ Liperi, pp. 637-638
- ^ (EN) Italy applied for 2011 Eurovision Song Contest!, su Eurovision Song Contest, 2 dicembre 2010. URL consultato il 4 febbraio 2018.
- ^ Alex Pigliavento, Eurovision 2015: per l’Italia andrà il vincitore di Sanremo!, su Eurofestivalnews.com, 29 settembre 2014. URL consultato il 4 febbraio 2018.
- ^ L'edizione del 1989, è durata 5 serate a causa del passaggio di proprietà della manifestazione
- ^ Sanremo - I dati Auditel sera per sera, su tvblog.it, TvBlog.
- ^ a b Sanremo Festival: Festival Di Sanremo E La Storia Delle Sue Scenografie
- ^ SIPRA: CONFERMATI I LISTINI 2007 PER IL FESTIVAL DI SANREMO 2008 e-duesse.it, 9 gennaio 2008
- ^ Beghelli e Wind al Festival di Sanremo adcgroup.it, 26 gennaio 2009
- ^ Caro Festival di Sanremo, ti abbiamo fatto i conti in tasca... panorama.it
- ^ Sanremo 2012: confermati gli sponsor Volkswagen, Eni, Procter & Gamble e Beghelli adcgroup.it, 14 dicembre 2011
- ^ Aegis Media Research. Al via Sanremo 2013. Obiettivi: 40% di share editoriale e 16 mln di raccolta adcgroup.it, 11 febbraio 2013
- ^ Findus, P&G, Conad, Suzuki gli sponsor di Sanremo 2014. Leone: 'Festival a costo zero grazie a sponsor e pubblicità' adcgroup.it, 10 febbraio 2014
- ^ PISCOPO (RAI PUBBLICITÀ) “PER SANREMO QUASI SOLD OUT. IL 40% SONO NUOVI CLIENTI” pubblicitaitalia.it, 9 febbraio 2015
- ^ Gli sponsor di Sanremo: TIM con il nuovo format, UniCredit per i mutui-casa, Orogel istituzionale e Suzuki firmata Brand Portal dailyonline.it, 2 febbraio 2016
- ^ TIM protagonista del 67º Festival di Sanremo telecomitalia.com, 6 febbraio 2017
- ^ TIM sponsor unico del Festival di Sanremo 2018 telecomitalia.com, 16 dicembre 2017
Bibliografia
- Eddy Anselmi, Festival di Sanremo - Almanacco Illustrato della Canzone Italiana, Modena, Panini, 2009.
- Adriano Aragozzini, Enciclopedia del Festival di Sanremo, Roma, Rai Eri, 2013.
- Gianni Borgna, La grande evasione, Perugia, Savelli Editori, 1980, ISBN non esistente.
- Gianni Borgna, Storia della canzone italiana, Bari-Roma, Laterza, 1992, ISBN 88-04-35899-8.
- Gianni Borgna, L'Italia di Sanremo, Arnoldo Mondadori Editore, 1998, ISBN 88-04-43638-7.
- Leonardo Colombati (a cura di), La canzone italiana, 1861-2011, Milano, Mondadori, 2011, ISBN 978-88-04-61013-7.
- Serena Facci e Paolo Soddu, Il festival di Sanremo, Roma, Carocci Editore, 2011, ISBN 978-88-430-5272-1.
- Felice Liperi, Storia della canzone italiana, 2ª ed., Roma, Rai Eri, 2011, ISBN 978-88-397-1505-0.
- Gigi Vesigna, Sanremo è sempre Sanremo, Milano, Sperling & Kupfer, 2000.
- Gigi Vesigna, Vox populi. Voci di sessant'anni della nostra vita, Roma, Excelsior 1881, 2010.
- Leonardo Campus, Non solo canzonette. L'italia della Ricostruzione e del miracolo attraverso il Festival di Sanremo, Le Monnier, 2015, ISBN 9788800744751
Voci correlate
- Radio Subasio
- Festival musicale
- Partecipanti al Festival di Sanremo
- Statistiche del Festival di Sanremo
- Società Italiana degli Autori ed Editori
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Collegamenti esterni
- Festival di Sanremo - Sito ufficiale, su rai.it.
- (EN) Festival di Sanremo, su IMDb, IMDb.com.
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