Utente:Andciao/Sandbox

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Desiderio desideravi

  • Preambolo (1)
  • 1. La Liturgia: “oggi” della storia della salvezza (2-9)
  • 2. La Liturgia: luogo dell’incontro con Cristo (10-13)
  • 3. La Chiesa: sacramento del Corpo di Cristo (14-15)
  • 4. Il senso teologico della Liturgia (16)
  • 5. La Liturgia: antidoto al veleno della mondanità spirituale (17-20)
  • 6. Riscoprire ogni giorno la bellezza della verità della celebrazione cristiana (21-23)
  • 7. Lo stupore per il mistero pasquale:

parte essenziale dell’atto liturgico (24-26)

  • 8. La necessità di una seria e vitale formazione liturgica (27-47)
  • 9. Ars celebrandi (48-60)
  • Conclusioni (61-65)

Charles de Foucauld[modifica | modifica wikitesto]

[1] y [2]

Charles de Foucauld

La Preghiera d'abbandono è un'orazione che è stata composta traendo ispirazione dalla spiritualità di Charles de Foucauld, che emerge principalmente dai suoi scritti.

Questa preghiera è considerata quella più significativa della suo senso spirituale e che è ben espresso soprattutto nella sua fiducia in Dio Padre.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preghiera[modifica | modifica wikitesto]

Sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Nazioni rappresentate per la prima volta da un cardinale[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornato al 27 agosto 2022
Europa
Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo
Bandiera della Svezia Svezia
America
Bandiera di El Salvador El Salvador
Bandiera della Dominica Dominica
Bandiera di Haiti Haiti
Bandiera di Panama Panama
Bandiera del Paraguay Paraguay
Asia
Bandiera della Birmania Birmania
Bandiera di Timor Est Timor Est
Bandiera del Bangladesh Bangladesh
Bandiera del Laos Laos
Bandiera della Malaysia Malaysia
Bandiera del Brunei Brunei
Bandiera di Singapore Singapore
Africa
Bandiera di Capo Verde Capo Verde
Bandiera della Rep. Centrafricana Rep. Centrafricana
Bandiera del Lesotho Lesotho
Bandiera del Mali Mali
Bandiera del Ruanda Ruanda
Oceania
Bandiera della Papua Nuova Guinea Papua Nuova Guinea
Bandiera delle Tonga Tonga

Istituti di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica rappresentati per la prima volta da un cardinale[modifica | modifica wikitesto]

Nuovi Titoli e Diaconie[modifica | modifica wikitesto]

Durante il suo pontificato, papa Francesco ha istituito 25 titoli cardinalizi e 2 diaconie.

Titoli cardinalizi Data d'Istituzione
Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela 22/02/2014
San Giacomo in Augusta 22/02/2014
Sant'Angela Merici 22/02/2014
Santa Dorotea 12/06/2014
San Romano Martire 14/02/2015
Sant'Ippolito 14/02/2015
Sacri Cuori di Gesù e Maria a Tor Fiorenza 14/02/2015
San Tommaso Apostolo 14/02/2015
San Policarpo 14/02/2015
Sant'Ireneo a Centocelle 14/02/2015
Santa Maria Addolorata 14/02/2015
Santa Galla 14/02/2015
San Giuseppe da Copertino 14/02/2015
San Timoteo 14/02/2015
Santa Paola Romana 14/02/2015
San Girolamo a Corviale 14/02/2015
San Gabriele dell'Addolorata 14/02/2015
Sant'Alberto Magno 19/11/2016
San Leonardo da Porto Maurizio in Acilia 19/11/2016
Santissimo Sacramento a Tor de' Schiavi 28/06/2017
San Bonaventura da Bagnoregio 28/06/2018
Sant'Egidio 05/10/2019
San Vigilio 28/11/2020
San Giuda Taddeo Apostolo 28/11/2020
Santa Maria del Buon Consiglio 28/11/2020
Diaconie Data d'Istituzione
Santa Maria Immacolata all'Esquilino 28/06/2018
Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva 28/11/2020

Note[modifica | modifica wikitesto]


Statistiche Viaggi apostolici[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei colori

     1 viaggio

     2 viaggi

     3 viaggi

Aggiornato al 24 luglio 2022
Paesi Numero di Viaggi
Bandiera della Francia Francia 2
Bandiera della Grecia Grecia 2
Bandiera del Portogallo Portogallo 2
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2
Bandiera dell'Albania Albania 1
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 1
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 1
Bandiera di Cipro Cipro 1
Bandiera dell'Estonia Estonia 1
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 1
Bandiera della Lettonia Lettonia 1
Bandiera della Lituania Lituania 1
Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord 1
Bandiera di Malta Malta 1
Bandiera della Polonia Polonia 1
Bandiera della Romania Romania 1
Bandiera della Slovacchia Slovacchia 1
Bandiera della Svizzera Svizzera 1
Bandiera della Svezia Svezia 1
Totale Europa 23
Bandiera del Canada Canada 1
Bandiera del Messico Messico 1
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 1
Totale America Settentrionale 3
Bandiera di Cuba Cuba 2
Bandiera di Panama Panama 1
Totale America Centrale 3
Bandiera del Brasile Brasile 1
Bandiera della Bolivia Bolivia 1
Bandiera del Cile Cile 1
Bandiera della Colombia Colombia 1
Bandiera dell'Ecuador Ecuador 1
Bandiera del Paraguay Paraguay 1
Bandiera del Perù Perù 1
Totale America Meridionale 7
Bandiera dell'Armenia Armenia 1
Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian 1
Bandiera del Bangladesh Bangladesh 1
Bandiera del Bahrein Bahrein 1
Bandiera della Birmania Birmania 1
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1
Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti 1
Bandiera delle Filippine Filippine 1
Bandiera della Georgia Georgia 1
Bandiera del Giappone Giappone 1
Bandiera della Giordania Giordania 1
Bandiera dell'Iraq Iraq 1
Bandiera d'Israele Israele 1
Bandiera del Kazakistan Kazakistan 1
Bandiera della Palestina Palestina 1
Bandiera della Mongolia Mongolia 1
Bandiera dello Sri Lanka Sri Lanka 1
Bandiera della Thailandia Thailandia 1
Bandiera della Turchia Turchia 1
Totale Asia 19
Bandiera dell'Egitto Egitto 1
Bandiera del Kenya Kenya 1
Bandiera del Madagascar Madagascar 1
Bandiera del Marocco Marocco 1
Bandiera di Mauritius Mauritius 1
Bandiera del Mozambico Mozambico 1
Bandiera della Rep. Centrafricana Rep. Centrafricana 1
Bandiera della RD del Congo RD del Congo 1
Bandiera del Sudan del Sud Sudan del Sud 1
Bandiera dell'Uganda Uganda 1
Totale Africa 10
Totale 60

Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

     5 visite

     4 visite

     3 visite

     2 visite

     1 visita

     0 visite

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La necessità di una riforma della Curia romana era stata avvertita dai cardinali durante le Congregazioni generali prima del conclave del 2013.

Infatti, dopo la promulgazione della costituzione apostolica Pastor Bonus di papa Giovanni Paolo II, erano state apportate numerose modifiche tra gli organismi curiali, sia riguardo alle competenze sia nei nomi. Inoltre erano stati eretti nuovi dicasteri come il Pontificio consiglio per i testi legislativi e il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Alla questione burocratica della Curia sia aggiungevano anche le necessità di migliorare la gestione economica e di garantire una maggiore trasparenza nella Chiesa per i casi di pedofilia, a seguito di diversi scandali che erano emersi nel corso degli anni. Inoltre diventava urgente rinnovare l'annuncio del Vangelo in un secolo caratterizzato da rapidi cambiamenti sociali, culturali, scientifici e tecnologici e proprio in tale contesto era stata convocata nel 2012 l'assemblea sinodale sulla nuova evangelizzazione e la trasmissione della fede.

A seguito della rinuncia all'ufficio di romano pontefice da parte di papa Benedetto XVI, i cardinali si riunirono in conclave e il 13 marzo 2013 elessero il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, S.I., che assunse il nome di papa Francesco.

Consiglio dei cardinali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio dei cardinali.

Il nuovo Pontefice, accogliendo le richieste delle Congregazioni generali, istituì il 28 settembre 2013 un Consiglio di cardinali, tramite un atto chirografo, al fine di studiare un progetto di riforma della Curia romana. Inizialmente il Consiglio era composto da 8 cardinali e da un vescovo segretario. In seguito cambierà la sua composizione, poiché si ritireranno alcuni membri (i cardinali George Pell, Laurent Monsengwo Pasinya e Francisco Javier Errázuriz Ossa nel 2018 e l'allora vescovo Marcello Semeraro nel 2020) e ne saranno nominati altri (il cardinale Pietro Parolin nel 2014 e il vescovo Marco Mellino nel 2018).

Qualche mese dopo, il 24 novembre 2013, papa Francesco pubblica l'esortazione apostolica post-sinodale Evangelii gaudium, che traccerà le linee guida per realizzare una conversione missionaria della Chiesa nel mondo.

Rappresentanti Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

Rappresentanti diplomatici della Santa Sede

Aggiornato al 29 dicembre 2023
Nazionalità Rappresentanti
Bandiera dell'Italia Italia 32
Bandiera della Polonia Polonia 9
Bandiera della Spagna Spagna 6
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 5
Bandiera delle Filippine Filippine 4
Bandiera della Francia Francia 3
Bandiera dell'India India 3
Bandiera di Malta Malta 3
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3
Bandiera della Croazia Croazia 2
Bandiera del Messico Messico 2
Bandiera della Slovenia Slovenia 2
Bandiera della Nigeria Nigeria 1
Bandiera dell'Argentina Argentina 1
Bandiera del Benin Benin 1
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 1
Bandiera del Camerun Camerun 1
Bandiera della Cina Cina 1
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1
Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio 1
Bandiera della Costa Rica Costa Rica 1
Bandiera della Germania Germania 1
Bandiera di Gibilterra Gibilterra 1
Bandiera del Libano Libano 1
Bandiera della Lituania Lituania 1
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 1
Bandiera del Portogallo Portogallo 1
Bandiera della Svizzera Svizzera 1
Bandiera del Venezuela Venezuela 1
Bandiera della Tanzania Tanzania 1
Bandiera della Turchia Turchia 1
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 1

94 Rappresentanti

Rappresentante Rappresentanza Stemma Titolo
Angelo Accattino Bandiera della Tanzania Tanzania Sabiona
Mirosław Adamczyk Bandiera dell'Argentina Argentina Otricoli
Bernardito Cleopas Auza Bandiera della Spagna Spagna e Bandiera di Andorra Andorra Suacia
Ettore Balestrero Vittoriana
Charles Daniel Balvo Bandiera dell'Australia Australia Castello
Michael Wallace Banach Bandiera dell'Ungheria Ungheria Memfi
Piergiorgio Bertoldi Bandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana e Bandiera di Porto Rico Porto Rico Spello
José Avelino Bettencourt Bandiera del Camerun Camerun e Bandiera della Guinea Equatoriale Guinea Equatoriale Cittanova
Luigi Bianco Bandiera dell'Uganda Uganda Falerone
Luigi Bonazzi Bandiera dell'Albania Albania Atella
Paolo Borgia Bandiera del Libano Libano Milazzo
Charles John Brown Bandiera delle Filippine Filippine Aquileia
Gabriele Giordano Caccia Sepino
Antoine Camilleri Bandiera dell'Etiopia Etiopia, Bandiera di Gibuti Gibuti e Bandiera della Somalia Somalia Skálholt
Dagoberto Campos Salas Bandiera di Panama Panama Forontoniana
Andrés Carrascosa Coso Bandiera dell'Ecuador Ecuador Elo
Arnaldo Catalan Bandiera del Ruanda Ruanda Apollonia
Francis Assisi Chullikatt Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina e Bandiera del Montenegro Montenegro Ostra
Luigi Roberto Cona Bandiera di El Salvador El Salvador Sala Consilina
Franco Coppola Bandiera del Belgio Belgio e Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo Vinda
Michael Francis Crotty Bandiera del Burkina Faso Burkina Faso e
Bandiera del Niger Niger
Lindisfarna
Giovanni D'Aniello Bandiera della Russia Russia e Bandiera dell'Uzbekistan Uzbekistan Paestum
Giovanni Pietro Dal Toso Bandiera della Giordania Giordania e
Bandiera di Cipro Cipro
Foraziana
Dieudonné Datonou Bandiera del Burundi Burundi Vico Equense
Santiago De Wit Guzmán Bandiera di Trinidad e Tobago Trinidad e Tobago, Bandiera di Antigua e Barbuda Antigua e Barbuda, Bandiera delle Bahamas Bahamas, Bandiera di Barbados Barbados, Bandiera del Belize Belize, Bandiera della Dominica Dominica, Bandiera della Giamaica Giamaica, Bandiera di Grenada Grenada, Bandiera della Guyana Guyana, Bandiera di Saint Kitts e Nevis Saint Kitts e Nevis, Bandiera di Saint Lucia Saint Lucia, Bandiera di Saint Vincent e Grenadine Saint Vincent e Grenadine, Bandiera del Suriname Suriname Gabala
Giambattista Diquattro Bandiera del Brasile Brasile Giromonte
Christophe Zekhia El-Kassis Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Roselle
Mambé Jean-Sylvain Emien Bandiera della Guinea Guinea e Bandiera del Mali Mali Potenza Picena
Walter Erbì Bandiera della Liberia Liberia, Bandiera del Gambia Gambia e Bandiera della Sierra Leone Sierra Leone Nepi
Francisco Escalante Molina Bandiera di Haiti Haiti Graziana
Nikola Eterović Bandiera della Germania Germania Cibale
Antonio Guido Filipazzi Bandiera della Polonia Polonia Sutri
Gianfranco Gallone Bandiera dell'Uruguay Uruguay Mottola
Santo Rocco Gangemi Bandiera della Serbia Serbia Umbriatico
Giovanni Gaspari Bandiera dell'Angola Angola e Bandiera di São Tomé e Príncipe São Tomé e Príncipe Alba Marittima
George George Panamthundil Bandiera del Kazakistan Kazakistan, Bandiera del Kirghizistan Kirghizistan e Bandiera del Tagikistan Tagikistan Floriana
Nicola Girasoli Bandiera della Slovacchia Slovacchia Egnazia Appula
Leopoldo Girelli Bandiera dell'India India e Bandiera del Nepal Nepal Capri
Giampiero Gloder Bandiera di Cuba Cuba Telde
Tomasz Grysa Bandiera del Madagascar Madagascar,
Bandiera delle Seychelles Seychelles,
Bandiera di Mauritius Mauritius e
Bandiera delle Comore Comore
Rubicon
Paolo Rocco Gualtieri Bandiera del Perù Perù Sagona
Javier Herrera Corona Bandiera della Rep. del Congo Rep. del Congo e Bandiera del Gabon Gabon Vulturara
Savio Hon Tai-Fai Bandiera di Malta Malta e Bandiera della Libia Libia Sila
Henryk Mieczysław Jagodziński Bandiera del Ghana Ghana Limosano
Ante Jozić Bandiera della Bielorussia Bielorussia
Andrzej Józwowicz Bandiera dell'Iran Iran
Ivan Jurkovič Bandiera del Canada Canada
Martin Krebs Bandiera della Svizzera Svizzera e Bandiera del Liechtenstein Liechtenstein
Visvaldas Kulbokas Bandiera dell'Ucraina Ucraina
Giuseppe Laterza Bandiera del Ciad Ciad e Bandiera della Rep. Centrafricana Rep. Centrafricana
Mitja Leskovar Bandiera dell'Iraq Iraq
Giorgio Lingua Bandiera della Croazia Croazia
Pedro López Quintana Bandiera dell'Austria Austria
Miguel Maury Buendía Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Antonio Mennini
Celestino Migliore Bandiera della Francia Francia
Mark Miles Bandiera del Benin Benin e Bandiera del Togo Togo
Luís Mariano Montemayor Bandiera dell'Irlanda Irlanda
Luís Miguel Muñoz Cárdaba Bandiera del Mozambico Mozambico
Julio Murat Bandiera della Svezia Svezia, Bandiera dell'Islanda Islanda, Bandiera della Danimarca Danimarca, Bandiera della Norvegia Norvegia e Bandiera della Finlandia Finlandia
Eugene Martin Nugent Bandiera del Kuwait Kuwait, Bandiera del Bahrein Bahrein e Bandiera del Qatar Qatar
Jude Thaddeus Okolo Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Alberto Ortega Martín Bandiera del Cile Cile
Francisco Montecillo Padilla Bandiera del Guatemala Guatemala
Jan Romeo Pawłowski Bandiera della Grecia Grecia
Germano Penemote Bandiera del Pakistan Pakistan
Salvatore Pennacchio Pontificia accademia ecclesiastica
Gian Luca Perici Bandiera dello Zambia Zambia e Bandiera del Malawi Malawi
cardinale
Christophe Pierre
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Gabor Pintér Bandiera dell'Honduras Honduras
Piero Pioppo Bandiera dell'Indonesia Indonesia
Petar Rajić Bandiera della Lituania Lituania, Bandiera dell'Estonia Estonia e Bandiera della Lettonia Lettonia
Paolo Rudelli Bandiera della Colombia Colombia
Mauricio Rueda Beltz Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio
Novatus Rugambwa Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda,
Bandiera delle Isole Cook Isole Cook,
Bandiera delle Figi Figi,
Bandiera della Micronesia Micronesia,
Bandiera delle Kiribati Kiribati,
Bandiera delle Isole Marshall Isole Marshall,
Bandiera di Nauru Nauru,
Bandiera di Palau Palau,
Bandiera delle Tonga Tonga e
Bandiera di Samoa Samoa
Ivo Scapolo Bandiera del Portogallo Portogallo
Marek Solczyński Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian e Bandiera del Turkmenistan Turkmenistan
Waldemar Stanisław Sommertag Bandiera del Senegal Senegal,
Bandiera della Guinea-Bissau Guinea-Bissau,
Bandiera di Capo Verde Capo Verde,
Bandiera della Mauritania Mauritania
Fermín Emilio Sosa Rodríguez Bandiera della Bolivia Bolivia
Jean-Marie Speich Bandiera della Slovenia Slovenia e Bandiera del Kosovo Kosovo
Joseph Spiteri Bandiera del Messico Messico
Kevin Stuart Randall Bandiera del Bangladesh Bangladesh
Luciano Suriani Bandiera della Bulgaria Bulgaria e Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord
Nicolas Henry Marie Denis Thévenin Bandiera dell'Egitto Egitto e Bandiera dell'Oman Oman
Noël Treanor Bandiera dell'Unione europea Unione europea
Paul Tschang In-nam Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
cardinale
Emil Paul Tscherrig
Bandiera dell'Italia Italia e Bandiera di San Marino San Marino
Vincenzo Turturro Bandiera del Paraguay Paraguay
Brian Udaigwe Bandiera dello Sri Lanka Sri Lanka
Hubertus Matheus Maria Van Megen Bandiera del Kenya Kenya e Bandiera del Sudan del Sud Sudan del Sud
Kurian Mathew Vayalunkal Bandiera dell'Algeria Algeria
Peter Bryan Wells Bandiera della Thailandia Thailandia, Bandiera della Cambogia Cambogia, Bandiera del Laos Laos e Bandiera della Birmania Birmania
Alfred Xuereb Bandiera del Marocco Marocco
Adolfo Tito Yllana Bandiera d'Israele Israele e
Bandiera della Palestina Gerusalemme e Palestina
Marek Zalewski Bandiera di Singapore Singapore e Bandiera del Vietnam Vietnam
Wojciech Załuski Bandiera della Malaysia Malaysia, Bandiera del Brunei Brunei e Bandiera di Timor Est Timor Est
cardinale
Mario Zenari
Bandiera della Siria Siria

Eventi e ricorrenze del pontificato[modifica | modifica wikitesto]

Giubilei e anni speciali[modifica | modifica wikitesto]

  • Giubileo straordinario della Misericordia
    (8 dicembre 2015 - 20 novembre 2016)
  • Anno speciale della Laudato si'
    (24 maggio 2020 - 24 maggio 2021)
  • Anno giubilare di San Giuseppe (8 dicembre 2020 - 8 dicembre 2021)
  • Anno speciale dell'Amoris laetitia

Giornate e ricorrenze istituite da papa Francesco[modifica | modifica wikitesto]

  • Giornata mondiale dei Poveri
  • Giornata dei nonni e degli anziani
  • Domenica della Parola di Dio

Magistero di papa Francesco[modifica | modifica wikitesto]

Evangelizzazione e Sinodalità[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa in uscita[modifica | modifica wikitesto]

  • Kerygma
  • Catechesi
  • Spirito Missionario della Chiesa
  • Inculturazione:rapporto tra fede e culture locali

Sinodalità, Carismi e Ministeri[modifica | modifica wikitesto]

  • Atteggiamento sinodale nella Chiesa
  • Varietà di Carismi nella Chiesa
  • Accesso alle donne per i ministeri del Lettorato e dell'Accolitato
  • Istituzione del ministero del Catechista

Dialogo e Cultura dell'incontro[modifica | modifica wikitesto]

  • Cultura dell'incontro
  • Dialogo ecumenico
  • Rapporto con le altre religioni
  • Lotta alle ideologie e ai fondamentalismi

Sviluppo Umano Integrale[modifica | modifica wikitesto]

Povertà e Periferie esistenziali[modifica | modifica wikitesto]

Migrazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ecologia[modifica | modifica wikitesto]

Mondo del lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Pace e Fraternità[modifica | modifica wikitesto]

Mafia e criminalità[modifica | modifica wikitesto]

Famiglia, morale sessuale e bioetica[modifica | modifica wikitesto]

Matrimonio, famiglia e morale sessuale[modifica | modifica wikitesto]

Amoris laetitia, divorziati, omosessualità[modifica | modifica wikitesto]

Aborto ed eutanasia[modifica | modifica wikitesto]

Giovani e Anziani[modifica | modifica wikitesto]

  • GMG, Sinodo sui giovani, vari incontri con i giovani
  • Giornata dei nonni e degli anziani

Viaggio apostolico Cipro e Grecia II[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera di Cipro Cipro e Bandiera della Grecia Grecia II (2 - 6 dicembre 2021)[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2 al 6 dicembre 2021 papa Francesco ha compiuto una viaggio apostolico a Cipro e in Grecia, recandosi a Nicosia, Atene e Mitilene, nell'isola di Lesbo[1][2]. La visita del Pontefice ha avuto inizio nella capitale cipriota, Nicosia, dove è stato accolto dalle autorità civili e religiose del Paese. Nella sua prima giornata a Cipro, il Papa ha avuto due incontri principali: il primo con la comunità cattolica locale nella cattedrale maronita di Nostra Signora delle Grazie e l'ultimo con le autorità civili e il corpo diplomatico nel Palazzo Presidenziale. La giornata seguente è stata dedicata principalmente all'ecumenismo. La mattina del 3 dicembre, infatti, papa Francesco ha incontrato prima l'arcivescovo ortodosso di Cipro, Chrysostomos II e infine il Santo Sinodo locale. Subito dopo, il Pontefice si è recato al GSP Stadium per celebrare la Santa Messa con la comunità cattolica residente nel Paese. A conclusione della sua seconda giornata, il Papa ha partecipato ad un incontro ecumenico per i migranti, che si è svolto nella parrocchia di Santa Croce a Nicosia.

Per stemma Paul Tschang In-nam[modifica | modifica wikitesto]

Priori generali[modifica | modifica wikitesto]


Elias Magennis

(15 oct. 1919 - 17 oct. 1931)

Ioannes Maria Lorenzoni

(vic. gen.: 20 apr. 1913 - 15 oct. 1919)

Pius Maria Mayer

(14 oct. 1902 - ob. 28 apr. 1918: officio cessit 26 iun. 1912 servatis ad vitam titulo ac loco et aliqua iurisdictione prioris generalis)

Simon Maria Bernardini

(8 maii 1900 - 14 oct. 1902)

Aloysius Galli

(17 oct. 1889 - ob. 2 maii 1900)

Angelus Savini

(vic. gen.: 26 iun. 1863 - 17 oct. 1889)

Hieronymus Priori

(17 maii 1856 - res. 19 iun. 1863)

Ioseph Raymundus Lobina

(24 nov. 1849 - ob. 23 febr. 1854)

Augustinus Maria Ferrara

(19 apr. 1843 - 14 nov. 1849)

Ioseph Palma

(1 dec. 1841 - 3 apr. 1843)

Ioseph Cataldi

(2 iun. 1838 - ob. 27 nov. 1841)

Aloisius Calamata

(9 iun. 1832 - 2 iun. 1838)

Emmanuel Regidor

(19 maii 1825 - 15 oct. 1831)

Aloisius Antonius Faro

(25 sept. 1819 - 19 maii 1825)

Ioseph Bartoli

(vic. gen.: 7 oct. 1814 - 25 sett. 1819)

Timotheus M. Ascensi

(vic. gen.: 9 ian. 1807 - 7 oct. 1814)

Ioannes Baptista Comandini

(vic. gen.: ... 1805 - ... 1807)

Rochus Melchior

(6 iun. 1794 - ob. 6 maii 1805)

Petrus Thomas Marrocchi

(vic. gen.: 6 nov. 1790 - 6 iun. 1794)

Ioannes Tufano

(10 maii 1788 - ob. 16 oct 1790)

Andreas Audras

(21 dec. 1780 - 10 maii 1788)

Ioseph Albertus Ximenez

(21 maii 1768 - ob. 13 dec. 1780)

Marianus Ventimiglia

(29 maii 1762 - 21 maii 1768)

Ioachim Pontalti

(5 iun. 1756 - 29 maii 1762)

Aloysius Laghi

(23 maii 1744 - 5 iun. 1756)

Nicolaus Ricchiuti

(24 maii 1738 - res. ... ian. 1742)

Ludovicus Benzoni

(17 nov. 1731 - 24 maii 1738)

Antonius Ioseph Amabilis Feydau

(15 maii 1728 - 11 sept. 1730)

Gaspar Pizzolanti

(23 maii 1722 - 15 maii 1728)

Carolus Cornaccioli

(31 maii 1716 - 23 maii 1722)

Petrus Thomas Sanchez

(7 iun. 1710 - 31 maii 1716)

Angelus de Cambolas

(10 maii 1704 - 7 iun. 1710)

Carolus Philibertus Barberi

(17 maii 1698 - 10 maii 1704)

Ioannes Feyxoo de Villalobos

(26 maii 1692 - 17 maii 1698)

Paulus a S. Ignatio

(4 iun. 1686 - 26 maii 1692)

Angelus Monsignani

(4 apr. 1682 - 4 iun. 1686)

Ferdinandus Tartaglia

(1 iun. 1680 - ob. 1 mart. 1682)

Aemilius Giocomelli

(vic. gen.: 18 nov. 1676 - 1 iun. 1680)

Franciscus Scannapieco

(23 iun. 1674 - ob. 30 aug. 1676)

Matthaeus Orlandi

(13 iun. 1666 - 17 iun. 1674)

Hieronymus Ari

(16 maii 1660 - 13 iun 1666)

Marius Venturini

(30 maii 1654 - 16 maii 1660)

Ioannes Antonius Filippini

(29 maii 1648 - 30 maii 1654)

Leo Bonfigli

(4 iun. 1645 - ob. 20 ian. 1647)

Albertus Massari

(5 aug. 1643 - ob. 29 oct. 1643)

Theodorus Straccio

(23 dec. 1632 - ob. 23 apr. 1642)

Gregorius Canali

(18 maii 1625 - ob. 27 iul. 1631)

Sebastianus Fantoni

(26 maii 1613 - ob. 5 oct. 1623)

Henricus Silvius

(10 maii 1598 - ob. 14 sept. 1612)

loannes Stephanus Chizzola

(6 iun. 1593 - dep. 11 aug. 1596)

Ioannes Baptista Caffardi

(22 mali 1580 - ob. 3 apr. 1592)

Ioannes Baptista Rossi

(21 maii 1564 - ob. 3 sept. 1578)

Nicolaus Audet

(7 mali 1524 - ob. 6 dec. 1562)

Bernardinus Landucci

(31 maii 1517 - ob. 28 mart. 1523)

Baptista Spagnoli, Mantuanus

(22 maii 1513 - ob. 20 mart. 1516)

Petris Terrasse

(3 iun. 1503 - ob. nov. 1511 /ian. 1512)

Pontius Raynaudi

(26 maii 1482 - ob 3 ian. 1503)

Christophorus Martignoni

(17 maii 1472 - ob. 17 maii 1481)

Ioannes Soreth

(1 nov. 1451 - ob. 25 iul. 1471)

Ioannes Faci

(26 maii 1434 - 16 mart. 1450)

Bartholomaeus Roquali

(4 iun. 1430 - 2 sept. 1433)

Ioannes Grossi

(26 apr. 1411 - res. 4 iun. 1430)

Ioannes Grossi

(1389 - 1411)

Ioannes de Raude

(26 maii 1387 - ob. 21. sept. 1404)

Michael Aiguani de Bononia

(2 iun. 1381 - dep. exeunte 1386)

In oboedientia romana

In oboedientia avenionensi: Raymundus Vaquerii (1384 - ob. 27 sept. 1388) & Bernardus Olerius (1380-1383)

Bernardus Olerius

(10 iun. 1375 - dep. 19 apr. 1380)

Ioannes Balistarii

(8 sept. 1358 - ob. 24 sept. 1374)

Petrus Raymundus de Grassa

(19 maii 1342 - ob. 22 nov. 1357)

Petrus de Casa

(27 maii 1330 - 17 dec. 1341)

Ioannes de Alerio

(7 iun. 1321 - res. 27 maii 1330)

Guido Terreni

(11 iun. 1318 - 15 apr. 1321)

Gerardus de Bononia

(2 iun. 1297 - ob. 17 apr. 1317)

Raymundus de Insula

(6 iun. 1294 - ob. 27 feb. 1296)

Petrus de Aemiliano

(16 maii 1277 - res. 1294)

Radulphus de Fryston

(8 sept. 1271 - ob. 28 dec. 1276)

Nicolaus de Francia

(16 maii 1266 - res. 1271)

Simon Stock

(? - ob. 16 maii 1265?)

Alanus

(ca. 1256; ? - ob. 12 nov. 1257?)

Goffredus

(1249; ? - res. 1253?)

Bertholdus

(ca. 1237?; ? - ?)

B. (Brocardus?)

(ca. 1210 - ?)

Viaggi papali internazionali[modifica | modifica wikitesto]

     Città del Vaticano

     Italia

     2 viaggi

     1 viaggio

     0 viaggi

Ut sive sollicite[modifica | modifica wikitesto]

Ut sive sollicite è un'istruzione della Segreteria di Stato della Santa Sede con la quale venivano stabilite delle norme più sobrie per l'abbigliamento e le insegne ecclesiastiche.

Questo documento è stato pubblicato nel 1969, durante il pontificato di Paolo VI.

Ut sive sollicite

Utente:Untizioqualunque/Sandbox/Ut sive sollicite

Parola chiave (per il lavoro di sintesi): filettatura

Fare una revisione generale della traduzioni relative alla "filettatura"

Disposizioni aggiuntive[modifica | modifica wikitesto]

Italiano:

Terza Parte - Disposizioni aggiuntive

35. Infine per ciò che riguarda le vesti e i titoli dei Canonici, dei Beneficiari e dei Parroci le prescrizioni da ora in avanti saranno applicate dalla Sacra Congregazione per il Clero, che tuttavia saranno adattate secondo i criteri di questa Istruzione, vale a dire che anche in questa materia tutte le cose saranno ridotte in una forma più semplice.

Latino

Tertia Pars - Additamenta

35. Quod denique spectat ad Canonicorum, Beneficiariorum Parochorumque vestes et titulos, aptae praescriptiones a S. Congregatione pro Clero in posterum edentur, quae ad huius tamen Instructionis rationes accommodabuntur, scilicet ut in hac etiam materia omnia ad simpliciorem formam redigantur.

Inglese

Third Part - Additional Provisions

35. Finally, concerning the dress and titles of Canons, Beneficiaries, and Pastors, suitable prescriptions will be laid down for the future by the Sacred Congregation for the Clergy that are in keeping with the reasons for this Instruction, namely that in this matter also all things may be reduced to a simpler form.


Spagnolo

Tercera Parte - Normas Adicionales

35. Finalmente, respecto a la vestimenta y los títulos de los Canónigos, Beneficiarios y otros Pastores, la Sagrada Congregación para el Clero establecerá normas adecuadas que estén en consonancia con el espíritu de esta Instrucción, es decir, que pueden reducirse a una forma más simple.

Instantibus votis[modifica | modifica wikitesto]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Leopardi (famiglia)[modifica | modifica wikitesto]

Progetto Curia Romana[modifica | modifica wikitesto]

Curia romana

Segreteria di Stato della Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

  • I Sezione: Affari generali
  • II Sezione: Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni
  • III Sezione: Personale di ruolo diplomatico

Dicasteri[modifica | modifica wikitesto]

Organismi giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Organismi economici[modifica | modifica wikitesto]

Uffici[modifica | modifica wikitesto]

Istituzioni collegate alla Santa Sede[modifica | modifica wikitesto]

Beatificações[modifica | modifica wikitesto]

Beato Data
Pio V 1 de maio 1672
João da Cruz 21 de avril 1675
Francisco Solano 20 de junho 1675
Nicolás Pieck e 18 companheiros 24 de novembro 1675

Beatificazioni per pontificato


Beatificações équivalentes
Beato Data
Pedro Pascual 14 de agosto 1670
Ludovica Albertoni 28 de janeiro 1671
Thiago Bianconi 18 de maio 1672
Salomé de Cracóvia 17 de maio 1673
Catarina de Gênova 6 de avril 1675
Olegário de Tarragona 25 de maio 1675
João Câncio 28 de março 1676

Beatificazioni equipollenti[modifica | modifica wikitesto]

Progetto Diocesi[modifica | modifica wikitesto]

Guerino Di Tora[modifica | modifica wikitesto]

Nuovi cardinali (cronologia)[modifica | modifica wikitesto]

Questa tabella mi serve come orientamento: Collegio cardinalizio

Aggiornato al 6 giugno 2022
Nome Nascita Paese Titolo Ruolo Concistoro
Miglio, Arrigo Arrigo Miglio 18/07/1942 Bandiera dell'Italia Italia Cardinale presbitero Arcivescovo emerito di Cagliari 27/08/2022
Ghirlanda, Gianfranco Gianfranco Ghirlanda 05/07/1942 Bandiera dell'Italia Italia Cardinale diacono già Rettore della Pontificia Università Gregoriana 27/08/2022
Jiménez Carvajal, Jorge Enrique Jorge Enrique Jiménez Carvajal 29/03/1942 Bandiera della Colombia Colombia Cardinale presbitero Arcivescovo emerito di Cartagena 27/08/2022
Frezza, Fortunato Fortunato Frezza 06/02/1942 Bandiera dell'Italia Italia Cardinale diacono Canonico della Basilica di San Pietro 27/08/2022

Diaconie[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Cardinale Chiesa Anno d'istituzione
Annunciazione della Beata Vergine Maria a Via Ardeatina Domenico Calcagno Santissima Annunziata a Via Ardeatina 1965
Dio Padre misericordioso Crescenzio Sepe
(titolo presbiterale pro hac vice)
Dio Padre Misericordioso 2001
Gesù Buon Pastore alla Montagnola vacante Gesù Buon Pastore 1985
Nostra Signora del Sacro Cuore Kurt Koch Nostra Signora del Sacro Cuore 1965
Nostra Signora di Coromoto in San Giovanni di Dio Fernando Filoni[3] Nostra Signora di Coromoto 1985
Ognissanti in Via Appia Nuova Walter Kasper
(titolo presbiterale pro hac vice)
Ognissanti 1969
Sant'Agata dei Goti Raymond Leo Burke Sant'Agata dei Goti VIII secolo
Sant'Agnese in Agone Gerhard Ludwig Müller Sant'Agnese in Agone 1998
Sant'Angelo in Pescheria vacante Sant'Angelo in Pescheria 755
Santi Angeli Custodi a Città Giardino Agostino Cacciavillan
(titolo presbiterale pro hac vice)
Santi Angeli Custodi 1965
Sant'Anselmo all'Aventino Lorenzo Baldisseri Sant'Anselmo all'Aventino 1985
Sant'Antonio di Padova a Circonvallazione Appia Karl-Joseph Rauber Sant'Antonio da Padova alla Circonvallazione Appia 2012
Sant'Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine Raniero Cantalamessa Sant'Apollinare 1517
San Benedetto fuori Porta San Paolo vacante San Benedetto 1988
Santi Biagio e Carlo ai Catinari Leonardo Sandri[3] San Carlo ai Catinari
San Cesareo in Palatio Antonio Maria Vegliò San Cesareo de Appia 1600
Santi Cosma e Damiano Mario Grech Santi Cosma e Damiano
Sacro Cuore di Cristo Re Stanisław Ryłko
(titolo presbiterale pro hac vice)
Sacro Cuore di Cristo Re
Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio Giuseppe Versaldi Sacro Cuore di Gesù
San Domenico di Guzman Manuel Monteiro de Castro San Domenico di Guzman
Santi Domenico e Sisto José Tolentino Mendonça Santi Domenico e Sisto
Sant'Elena fuori Porta Prenestina João Braz de Aviz Sant'Elena
Sant'Eugenio Julián Herranz Casado
(titolo presbiterale pro hac vice)
Sant'Eugenio
Sant'Eustachio Sergio Sebastiani
(titolo presbiterale pro hac vice)
Sant'Eustachio
San Filippo Neri in Eurosia vacante San Filippo Neri in Eurosia
San Francesco di Paola ai Monti Renato Raffaele Martino San Francesco di Paola
San Francesco Saverio alla Garbatella Franc Rodé
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Francesco Saverio alla Garbatella
San Giorgio in Velabro Gianfranco Ravasi San Giorgio al Velabro
San Giovanni Bosco in via Tuscolana Robert Sarah San Giovanni Bosco
San Giovanni della Pigna Raffaele Farina
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Giovanni della Pigna
San Girolamo della Carità Miguel Ángel Ayuso Guixot San Girolamo della Carità
San Giuliano dei Fiamminghi Walter Brandmüller San Giuliano dei Fiamminghi
San Giuliano Martire Kevin Joseph Farrell San Giuliano Martire
San Giuseppe dei Falegnami Francesco Coccopalmerio San Giuseppe dei Falegnami
San Giuseppe in Via Trionfale Severino Poletto
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Giuseppe al Trionfale
Sant'Ignazio di Loyola a Campo Marzio Luis Francisco Ladaria Ferrer Sant'Ignazio di Loyola a Campo Marzio
San Lino Giovanni Angelo Becciu San Lino
San Lorenzo in Piscibus Paul Josef Cordes
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Lorenzo in Piscibus
Santa Lucia del Gonfalone Aquilino Bocos Merino Santa Lucia del Gonfalone
Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana vacante Santa Maria Ausiliatrice
Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva Enrico Feroci Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva
Santa Maria della Mercede e Sant'Adriano a Villa Albani Albert Vanhoye
(titolo presbiterale pro hac vice)
Santa Maria della Mercede e Sant'Adriano
Santa Maria della Scala Ernest Simoni Santa Maria della Scala
Santa Maria delle Grazie alle Fornaci fuori Porta Cavalleggeri Mario Zenari Santa Maria delle Grazie alle Fornaci
Santa Maria Goretti vacante Santa Maria Goretti
Santa Maria Immacolata all'Esquilino Konrad Krajewski Santa Maria Immacolata all'Esquilino
Santa Maria in Aquiro Angelo Amato Santa Maria in Aquiro
Santa Maria in Cosmedin vacante Santa Maria in Cosmedin
Santa Maria in Domnica Marcello Semeraro Santa Maria in Domnica
Santa Maria in Portico Michael Louis Fitzgerald Santa Maria in Portico in Campitelli
Santa Maria in Via Lata Edward Idris Cassidy
(titolo presbiterale pro hac vice)
Santa Maria in Via Lata
Santa Maria Liberatrice a Monte Testaccio Giovanni Lajolo
(titolo presbiterale pro hac vice)
Santa Maria Liberatrice
Santa Maria Odigitria dei Siciliani Paolo Romeo
(titolo presbiterale pro hac vice)
Santa Maria d'Itria
San Michele Arcangelo Michael Czerny San Michele Arcangelo a Pietralata
San Nicola in Carcere Silvano Maria Tomasi San Nicola in Carcere
Santissimo Nome di Gesù Eduardo Martínez Somalo
(titolo presbiterale pro hac vice)
Chiesa del Gesù
Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano Mauro Gambetti Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano 1969
Santissimi Nomi di Gesù e Maria in via Lata Luigi De Magistris Gesù e Maria 1967
San Paolo alla Regola Francesco Monterisi San Paolo alla Regola 1946
San Paolo alle Tre Fontane Mauro Piacenza San Paolo alle Tre Fontane 2010
San Pier Damiani ai Monti di San Paolo Agostino Vallini
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Pier Damiani 1973
San Pio V a Villa Carpegna James Michael Harvey San Pio V 1973
San Ponziano Santos Abril y Castelló San Ponziano 2007
San Saba Jorge Arturo Medina Estévez
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Saba 1959
San Salvatore in Lauro Angelo Comastri
(titolo presbiterale pro hac vice)
San Salvatore in Lauro 2007
San Sebastiano al Palatino Edwin Frederick O'Brien San Sebastiano al Palatino 1973
Santo Spirito in Sassia Dominique Mamberti Santo Spirito in Sassia 1991
Santi Urbano e Lorenzo a Prima Porta vacante Santi Urbano e Lorenzo 1994
Santi Vito, Modesto e Crescenzia Giuseppe Bertello Santi Vito e Modesto ?

Álvaro Ramazzini Imeri[modifica | modifica wikitesto]

Álvaro Leonel Ramazzini Imeri

1 capitolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo capitolo, il Papa mette in evidenza le ombre del mondo contemporaneo, cioè tutte quelle tendenze che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale.

In particolare denuncia il ritorno dei nazionalismi, di nuove forme di egoismo e di perdita del senso sociale, di conflitti anacronistici e di tutte quelle tendenze che sembravano superate, grazie anche a quegli sforzi che avevano reso la società, negli ultimi decenni, più integrata e a favore di una convivenza pacifica.

Secondo il Pontefice ad aggravare tale situazione è la perdita della coscienza storica che consente l'affermazione di nuove colonizzazioni ideologiche.

Il Pontefice individua un altro ostacolo alla fraternità universale: la globalizzazione, che ci ha resi più vicini, ma meno fratelli.

Fratelli tutti[modifica | modifica wikitesto]

I capitolo - Le ombre di un mondo chiuso[modifica | modifica wikitesto]

  • 1. Sogni che vanno in frantumi
    • 1.1 La fine della coscienza storica
  • 2. Senza un progetto per tutti
    • 2.1 Lo scarto mondiale
    • 2.2 Diritti non sufficientemente universali
    • 2.3 Conflitto e paura
  • 3. Globalizzazione e progresso senza una rotta comune
  • 4. Le pandemie e altri flagelli della storia
  • 5. Senza dignità umana sulle frontiere
  • 6. L'illusione della comunicazione
    • 6.1 Aggressività senza pudore
    • 6.2 Informazione senza saggezza
  • 7. Sottomissione e disprezzo di sé
  • 8. Speranza

II capitolo - Un estraneo sulla strada[modifica | modifica wikitesto]

  • Lo sfondo
  • L'abbandonato
  • Una storia che si ripete
  • I personaggi
  • Ricominciare
  • Il prossimo senza frontiere
  • L'appello del forestiero

III capitolo - Pensare e generare un mondo aperto[modifica | modifica wikitesto]

IV capitolo - Un cuore aperto al mondo intero[modifica | modifica wikitesto]

V capitolo - La migliore politica[modifica | modifica wikitesto]

VI capitolo - Dialogo e amicizia sociale[modifica | modifica wikitesto]

VII capitolo - Percorsi di un nuovo incontro[modifica | modifica wikitesto]

VIII capitolo - Le religioni al servizio della fraternità nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Armoriale Cardinali[modifica | modifica wikitesto]

Collegio cardinalizio

Creati da papa Giovanni Paolo II[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei cardinali elettori (in ordine di età)[modifica | modifica wikitesto]

Nome Nascita Stemma Blasonatura Motto
Erdo Péter Erdő 25/06/1952
Barbarin, Philippe Philippe Barbarin 17/10/1950
Bozanic Josip Bozanić 20/03/1949
Turkson, Peter Kodwo Appiah Peter Kodwo Appiah Turkson 11/10/1948
Puljić, Vinko Vinko Puljić 08/09/1945
Schoenborn Christoph Schönborn 22/01/1945
Pengo, Polycarp Polycarp Pengo 05/08/1944
Ouellet, Marc Marc Ouellet 08/06/1944
Cipriani Thorne, Juan Luis Juan Luis Cipriani Thorne 28/12/1943
Sepe, Crescenzio Crescenzio Sepe 02/06/1943
Rodriguez Maradiaga Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga 29/12/1942
Rivera Carrera, Norberto Norberto Rivera Carrera 06/06/1942

Cardinali creati da papa Benedetto XVI[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei cardinali elettori (in ordine di età)[modifica | modifica wikitesto]

Nome Nascita Stemma Blasonatura Motto
Thottunkal, Isaac Cleemis Isaac Cleemis Thottunkal 15/06/1959
Tagle, Luis Antonio Luis Antonio Tagle 21/06/1957
Woelki, Rainer Maria Rainer Maria Woelki 18/08/1956
Marx, Reinhard Reinhard Marx 21/09/1953
Eijk, Willem Jacobus Willem Jacobus Eijk 22/06/1953
Koch, Kurt Kurt Koch 15/03/1950
Dolan, Timothy Timothy Dolan 06/02/1950
Nycz, Kazimierz Kazimierz Nycz 01/02/1950
Harvey, James Michael James Michael Harvey 20/10/1949
Scherer, Odilo Pedro Odilo Pedro Scherer 21/09/1949
DiNardo, Daniel Nicholas Daniel Nicholas DiNardo 23/05/1949
Robles Ortega, José Francisco José Francisco Robles Ortega 02/03/1949
Burke, Raymond Leo Raymond Leo Burke 30/06/1948
Patabendige Don, Albert Malcolm Ranjith Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don 15/11/1947
Braz de Aviz, João João Braz de Aviz 24/04/1947
Betori, Giuseppe Giuseppe Betori 25/02/1947
Collins, Thomas Christopher Thomas Christopher Collins 16/01/1947
Filoni, Fernando Fernando Filoni 15/04/1946
Canizares Llovera Antonio Cañizares Llovera 15/10/1945
Ryłko, Stanisław Stanisław Ryłko 04/07/1945
Sarah, Robert Robert Sarah 15/06/1945
Alencherry, George George Alencherry 19/04/1945
Njue, John John Njue 1944[4]
Gracias, Oswald Oswald Gracias 24/12/1944
Ricard, Jean-Pierre Jean-Pierre Ricard 26/09/1944
Piacenza, Mauro Mauro Piacenza 15/09/1944
O'Malley, Sean Patrick Sean Patrick O'Malley 29/06/1944
Onaiyekan, John Olorunfemi John Olorunfemi Onaiyekan 29/01/1944
Sandri, Leonardo Leonardo Sandri 18/11/1943
Comastri, Angelo Angelo Comastri 17/09/1943
Versaldi, Giuseppe Giuseppe Versaldi 30/07/1943
Duka, Dominik Dominik Duka 26/04/1943
Calcagno, Domenico Domenico Calcagno 03/02/1943
Bagnasco, Angelo Angelo Bagnasco 14/01/1943
Vingt-Trois, André André Vingt-Trois 07/11/1942
Ravasi, Gianfranco Gianfranco Ravasi 18/10/1942
Bertello, Giuseppe Giuseppe Bertello 01/10/1942
Salazar Gomez Rubén Salazar Gómez 22/09/1942


Nome Stemma Blasonatura Motto

Cardinali creati da papa Francesco[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei cardinali elettori (in ordine di età)[modifica | modifica wikitesto]

Nome Nascita Stemma Blasonatura Motto
Nzapalainga, Dieudonné Dieudonné Nzapalainga 14/03/1967
Calaça de Mendonça, José Tolentino José Tolentino Calaça de Mendonça 15/12/1965
Gambetti, Mauro Mauro Gambetti 27/10/1965
Lojudice, Augusto Paolo Augusto Paolo Lojudice 01/07/1964
Krajewski, Konrad Konrad Krajewski 24/11/1963
Paini Mafi, Soane Patita Soane Patita Paini Mafi 19/12/1961
Ambongo Besungu, Fridolin Fridolin Ambongo Besungu 24/01/1960
da Rocha, Sérgio Sérgio da Rocha 21/10/1959
Sturla Berhouet, Daniel Fernando Daniel Fernando Sturla Berhouet 04/07/1959
Langlois, Chibly Chibly Langlois 29/11/1958
Kambanda, Antoine Antoine Kambanda 10/11/1958
Hollerich, Jean-Claude Jean-Claude Hollerich 09/08/1958
Lacroix, Gérald Cyprien Gérald Cyprien Lacroix 27/07/1957
Grech, Mario Mario Grech 20/02/1957
Ribat, John John Ribat 09/02/1957
Zuppi, Matteo Maria Matteo Maria Zuppi 11/10/1955
Parolin, Pietro Pietro Parolin 17/01/1955
Tsarahazana, Désiré Désiré Tsarahazana 13/06/1954
De Donatis, Angelo Angelo De Donatis 04/01/1954
Ayuso Guixot, Miguel Ángel Miguel Ángel Ayuso Guixot 17/06/1952
López Romero, Cristóbal Cristóbal López Romero 19/05/1952
Tobin, Joseph William Joseph William Tobin 03/05/1952
Advincula, Jose Fuerte Jose Fuerte Advincula 30/03/1952
Mamberti, Dominique Dominique Mamberti 07/03/1952
Suharyo Hardjoatmodjo, Ignatius Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo 09/07/1950
Tempesta, Orani João Orani João Tempesta 23/06/1950
Aguiar Retes, Carlos Carlos Aguiar Retes 09/01/1950
Gomes Furtado, Arlindo Arlindo Gomes Furtado 15/11/1949
Arborelius, Anders Anders Arborelius 24/09/1949
Kriengsak Kovithavanij, Francis Xavier Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij 27/06/1949
Cupich, Blase Joseph Blase Joseph Cupich 19/03/1949
Brenes Solórzano, Leopoldo José Leopoldo José Brenes Solórzano 07/03/1949
Manyo Maeda, Thomas Aquino Thomas Aquino Manyo Maeda 03/03/1949
Bo, Charles Maung Charles Maung Bo 29/10/1948
Petrocchi, Giuseppe Giuseppe Petrocchi 19/08/1948
Macário do Nascimento Clemente, Manuel José Manuel José Macário do Nascimento Clemente 16/07/1948
Souraphiel, Berhaneyesus Demerew Berhaneyesus Demerew Souraphiel 14/07/1948
García Rodríguez, Juan de la Caridad Juan de la Caridad García Rodríguez 11/07/1948
Sako, Louis Raphaël I Louis Raphaël I Sako 04/07/1948
Dew, John Atcherley John Atcherley Dew 05/05/1948
Müller, Gerhard Ludwig Gerhard Ludwig Müller 31/12/1947
Semeraro, Marcello Marcello Semeraro 22/12/1947
Gregory, Wilton Daniel Wilton Daniel Gregory 07/12/1947
Poli, Mario Aurelio Mario Aurelio Poli 29/11/1947
Farrell, Kevin Joseph Kevin Joseph Farrell 02/09/1947
Ramazzini Imeri, Álvaro Leonel Álvaro Leonel Ramazzini Imeri 16/07/1947
De Kesel, Jozef Jozef De Kesel 17/06/1947
dos Santos Marto, António Augusto António Augusto dos Santos Marto 05/05/1947
Czerny, Michael Michael Czerny 18/07/1946
Montenegro, Francesco Francesco Montenegro 22/05/1946
Omella y Omella, Juan José Juan José Omella y Omella 21/04/1946
Zenari, Mario Mario Zenari 05/01/1946
Kutwa, Jean-Pierre Jean-Pierre Kutwa 22/12/1945
Nichols, Vincent Vincent Nichols 08/11/1945
Coutts, Joseph Joseph Coutts 12/07/1945
Osoro Sierra, Carlos Carlos Osoro Sierra 16/05/1945
Aós Braco, Celestino Celestino Aós Braco 06/04/1945
Ouédraogo, Philippe Nakellentuba Philippe Nakellentuba Ouédraogo 25/01/1945
Porras Cardozo, Baltazar Enrique Baltazar Enrique Porras Cardozo 10/10/1944
Ladaria Ferrer, Luis Francisco Luis Francisco Ladaria Ferrer 19/04/1944
Mangkhanekhoun, Louis-Marie Ling Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun 08/04/1944
Lacunza Maestrojuán, José Luis José Luis Lacunza Maestrojuán 24/02/1944
Barreto Jimeno, Pedro Ricardo Pedro Ricardo Barreto Jimeno 12/02/1944
Zerbo, Jean Jean Zerbo 27/12/1943
Yeom Soo-jung, Andrew Andrew Yeom Soo-jung 05/12/1943
D'Rozario, Patrick Patrick D'Rozario 01/10/1943
Rosa Chávez, Gregorio Gregorio Rosa Chávez 03/09/1942
Blázquez Pérez, Ricardo Ricardo Blázquez Pérez 13/04/1942
Bassetti, Gualtiero Gualtiero Bassetti 07/04/1942
Ezzati Andrello, Ricardo Ricardo Ezzati Andrello 07/01/1942

Stemma Alessandro Damiano[modifica | modifica wikitesto]

Il melograno rappresenta la comunione ecclesiale, Corpo mistico di Cristo, che racchiude in sé il popolo, così come fa il frutto con i suoi chicchi, ed è redento dalla Passione di Gesù, simboleggiata dal colore vermiglio. La Chiesa, dunque, è sacramento di unità affinché tutti i suoi membri siano al servizio dell'umanità per l'edificazione del Regno di Dio.


  • Il ramo di mandorlo simboleggia la vigilanza, che il vescovo deve avere sul popolo a lui affidato, infatti etimologicamente egli è "colui che vigila", dal greco "episkopos". Inoltre, i mandorli sono degli alberi tipici del territorio agrigentino per il quale rappresenta un simbolo di primavera e di amicizia fra i popoli.

valore simbolico che deriva soprattutto dal Libro di Geremia.


  • Il mare con le sue onde indica il cammino della Chiesa tra gli eventi della storia. La sua presenza sullo stemma è un riferimento al Mar Mediterraneo e alle terre da cui sono bagnate. In questo modo si sottolinea la missione della Chiesa, specialmente in queste regioni, nell'accoglienza dei migranti, nel dialogo interreligioso e nella pace fra diverse culture.


  • La torre è simbolo di stabilità e fortezza, che deve avere un vescovo per governare, insegnare e santificare il popolo a lui affidato. Rappresenta anche la Vergine Maria, che nella tradizione cristiana è invocata come Torre di Davide e Torre d'Avorio: attraverso questo simbolo si vuole ricordare la Madonna di Trapani, alla quale l'arcivescovo affida il suo ministero. Inoltre la torre, presente negli stemmi comunali di Agrigento e Trapani, vuole anche indicare il legame fra le due città e diocesi.
  • La fascia dorata rappresenta l'azione dello Spirito Santo che attraversa la vita della Chiesa e la storia dell'intera umanità.

Martiri[modifica | modifica wikitesto]

Martiri di Aguilares[modifica | modifica wikitesto]

I Martiri di Aguilares sono stati un sacerdote e due fedeli laici uccisi in El Salvador nel 1977.

  • Rutilio Grande García, sacerdote gesuita
  • Manuel Solórzano Solórzano, padre di famiglia
  • Nelson Rutilio Lemus, adolescente

Rutilio Grande García[modifica | modifica wikitesto]

Rutilio Grande García (El Paisnal, 5 luglio 1928Aguilares, 12 marzo 1977) è stato un gesuita salvadoregno.

Martiri giapponesi[modifica | modifica wikitesto]

Santi[modifica | modifica wikitesto]

Beati[modifica | modifica wikitesto]

Beati[modifica | modifica wikitesto]

Beata Maria Gargani[modifica | modifica wikitesto]

Impegnata nell'Azione Cattolica durante il suo periodo di insegnante, era stata membro dell'Ordine Secolare Francescano e soprattutto

was an Italian Roman Catholic professed religious who was a member of the Secular Franciscan Order and the founder of the Sisters Apostles of the Sacred Heart.[1][2] Gargani was involved with Catholic Action during her teaching career but is best known for having been a close friend and correspondent with Saint Pio from Pietrelcina from World War I until the saint's death in 1968; the saint wrote a total of 67 letters to Gargani during this period.

Beato Tiburcio Arnaiz Muñoz[modifica | modifica wikitesto]

Blessed Tiburcio Arnaiz Muñoz (11 August 1865 - 18 July 1926) was a Spanish Roman Catholic priest and a professed member of the Jesuits.[1][2] He was also the co-founder of the Missionaries of the Rural Parishes (1922) and decided to establish it to further his own pastoral goals of aiding the poor with a particular emphasis on workers and people living in those rural areas across the nation.[3] His ecclesial career was spent in two parishes for just over a decade, before he entered the Jesuit novitiate. He became known for his tender care of all people.[4]

Beato Francisco de Paula Victor[modifica | modifica wikitesto]

Beato Francisco de Paula Victor
 

Apostolo della Carità

 
NascitaCampanha 12 aprile 1827
MorteTrês Pontas 23 settembre 1905
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione14 novembre 2015

Padre Luigi La Nuza (da riassumere e modificare)[modifica | modifica wikitesto]

Parte da integrare[modifica | modifica wikitesto]

Era domenica quel 2 aprile 1656, quando in Aci, su iniziativa del padre predicatore quaresimalista, venne per la prima volta organizzata per le vie della città una processione che rievocava la salita di Gesù al monte Calvario. Ad introdurre questa pia pratica della Via Crucis “comunitaria” fu un gesuita originario di Licata, Luigi La Nuza, personaggio molto noto a quel tempo per santità di vita e doti di taumaturgo. Numerosi erano i miracoli attribuiti alla sua intercessione, tanto che la fama di santo precedette la sua venuta in città. Egli era giunto in Aci con due confratelli il 1° Marzo, Mercoledì delle Ceneri, e vi rimase per tutti i quaranta giorni del periodo quaresimale, insegnando dottrina cristiana ed operando molte conversioni. Le cronache del tempo raccontano che il La Nuza di mattina predicava nella nostra città (“con grandissimo frutto et acquisto di anime, perché molti mutarono vita”); mentre, dopo un frugale pasto, si recava nei villaggi e nei paesi dei dintorni, spingendosi fino a Trecastagni e Viagrande, “sempre per acquistare qualche anima al Signore”. Tanto era toccante la parola di quel religioso che per ascoltare i suoi sermoni la mattina molti giungevano persino da Catania.

Era, inoltre, consuetudine del La Nuza ricostruire, in ogni comunità – grande o piccola che fosse – in cui si recava a predicare, la sacra scena del monte Calvario, ponendo tre croci in cima ad un poggio. Quanto alla nostra città, recatosi nei pressi dell’attuale Piazza Porta Gusmana (allora Porta Messina), egli individuò il luogo a ciò deputato nell’altura dove sorgeva, e sorge tutt’oggi, la chiesetta del SS.Salvatore. Si trattava, allora, di una zona assai isolata e persino pericolosa, sita com’era ai margini del bosco di Aci, e quindi facile rifugio di briganti e malintenzionati. Affinché il progetto del padre gesuita vedesse la luce occorreva, però, spianare il sentiero che conduceva dal centro abitato al luogo dell’edificando “Calvario”. Ai lavori, che si protrassero per tutto il mese di Marzo, la tradizione vuole che partecipasse anche il La Nuza, cui si attribuisce un evento prodigioso. Giunto, infatti, il momento per i picconieri di eliminare un grosso masso di pietra lavica, la cui presenza avrebbe impedito la praticabilità del percorso, nonostante i vigorosi colpi nulla si poteva contro la resistenza della pietra. Sfiduciati, ma non ancora sconfitti, gli acesi si rivolsero al religioso, il quale, giunto sul luogo, fece per tre volte il segno della croce, quindi con voce ferma ordinò alla pietra di spezzarsi. Vibrato di nuovo un colpo di mazza sul macigno, ecco che questo stavolta, miracolosamente, si frantumò in mille pezzi.

Parte da integrare 2[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Licata nel 1591 da Giovanni e Leandra Spina Rizzone, famiglia spagnola venuta in Sicilia all’inizio del secolo con l’omonimo viceré Giovanni La Nuza. Dopo il trasferimento della famiglia a Palermo, ad appena undici anni, Luigi fu rinchiuso nel collegio Massimo dei gesuiti ed iscritto alla congregazione manana.

Nel 1609 entrò come novizio nella compagnia di Gesù a Messina e nel 1611 pronunciò i voti. Completò gli studi e divenne sacerdote nel 1644. Si dedicò prevalentemente alla predicazione in tutti i luoghi della Sicilia, di cui divenne apostolo infaticabile, attirando sempre l’attenzione dei fedeli, ma nel contempo cercò con tutte le sue forze anche di aiutare i poveri, gli schiavi e gli ammalati, utilizzando il dono delle sue grandi virtù profetiche.

Morì a Palermo il 21 ottobre 1656 e la sua salma fu sepolta nella cappella di San Francesco Saverio, nella chiesa di Casa Professa. La causa fu introdotta il 17 febbraio 1713 e il decreto di approvazione delle virtù fu emesso il 24 marzo 1846.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi La Nuza nacque a Licata nel 1591 ed era figlio di Giovanni e Leandra Spina-Rizzone. Pur essendo nato in Sicilia, egli trascorse la sua infanzia in Spagna, nella città di Saragozza, dove il padre prestava servizio come capitano di fanteria.

Nel 1603 ritornò in Sicilia con la sua famiglia e venne rinchiuso nel Collegio Massimo di Palermo, sotto la cura dei padri gesuiti. All'età di diciotto anni, dopo un corso di esercizi spirituali, decise di entrare nella Compagnia di Gesù e perciò nel 1609 fu inviato a Messina per il noviziato.

In quegli anni intraprese gli studi di retorica e di filosofia e al termine della sua formazione fu inviato a Trapani per dedicarsi all'insegnamento, fino a quando, nel 1618, fu richiamato a Palermo come docente di Teologia.

Ministero sacerdotale e apostolato[modifica | modifica wikitesto]

Fu ordinato sacerdote nel 1624 e professò i voti solenni il 1° novembre 1626, nella Chiesa del Gesù a Palermo.

Padre La Nuza iniziò presto un intenso apostolato nella città siciliana, avendo come punto di riferimento la Casa professa dei Gesuiti.

Si dedicò in particolare alla predicazione e alla riconciliazione dei peccatori.

Molte volte, infatti, teneva le sue orazioni lungo le strade o nelle piazze, incentrando le sue meditazioni sulla Passione di Cristo e sull’amore all’Eucarestia e alla Madonna. Inoltre non mancava occasione di esortare i fedeli ad accostarsi al sacramento della penitenza.

Ogni giorno padre Luigi confessava persone di qualsiasi ceto sociale e a volte rimaneva ad ascoltare fino a notte inoltrata.

Nel suo ministero non risparmiò mai il suo zelo apostolico e la sua compassione verso gli ultimi, girando per i quartieri spagnoli per istruire i soldati e visitando gli ospedali e le carceri per donare conforto ai malati e ai prigionieri.

Percorse tutta le strade di Sicilia, comprese Pantelleria e le isole Eolie, fino a giungere in Calabria e a Malta, per questa ragione ancora oggi viene chiamato l' "Apostolo della Sicilia".

Le missioni dei gesuiti avevano anche l'obiettivo di sradicare alcune forme di superstizione, presenti molto spesso nei piccoli villaggi, e ciò permise a padre La Nuza di fondare diverse congregazioni con queste finalità, ma ne dedicò anche altre per la cura dei poveri e degli zingari.

Raccoglieva molte elemosine che destinava all’assistenza delle orfanelle ed aveva un rapporto privilegiato con i monasteri.

Padre Luigi desiderava ardentemente di annunciare il Vangelo a tutti, anche a costo di affrontare diversi ostacoli e proprio nelle avversità invitava maggiormente a confidare in Dio.

Morì a Palermo il 21 ottobre 1656 e venne sepolto nella chiesa del Gesù.

Il 25 marzo 1847 papa Pio IX lo dichiarò venerabile e nel 1954 si procedette alla terza ricognizione dei suoi resti mortali.

Taizé[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo
1978 Parigi
Bandiera della Francia Francia
1979 Barcellona
Bandiera della Spagna Spagna
1980 Roma
Bandiera dell'Italia Italia
1981 Londra
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
1982 Roma
Bandiera dell'Italia Italia
1983 Parigi
Bandiera della Francia Francia
1984 Colonia
Bandiera della Germania Germania
1985 Barcellona
Bandiera della Spagna Spagna
1986 Londra
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
1987 Roma
Bandiera dell'Italia Italia
1988 Parigi
Bandiera della Francia Francia
1989 Breslavia
Bandiera della Polonia Polonia
1990 Praga
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
1991 Budapest
Bandiera dell'Ungheria Ungheria
1992 Vienna
Bandiera dell'Austria Austria
1993 Monaco di Baviera
Bandiera della Germania Germania
1994 Parigi
Bandiera della Francia Francia
1995 Breslavia
Bandiera della Polonia Polonia
1996 Stoccarda
Bandiera della Germania Germania
1997 Vienna
Bandiera dell'Austria Austria
1998 Milano
Bandiera dell'Italia Italia[5]
1999 Varsavia
Bandiera della Polonia Polonia
2000 Barcellona
Bandiera della Spagna Spagna
2001 Budapest
Bandiera dell'Ungheria Ungheria
2002 Parigi
Bandiera della Francia Francia
2003 Amburgo
Bandiera della Germania Germania
2004 Lisbona
Bandiera del Portogallo Portogallo
2005 Milano
Bandiera dell'Italia Italia
2006 Zagabria
Bandiera della Croazia Croazia
2007 Ginevra
Bandiera della Svizzera Svizzera
2008 Bruxelles
Bandiera del Belgio Belgio
2009 Poznań
Bandiera della Polonia Polonia
2010 Rotterdam
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
2011 Berlino
Bandiera della Germania Germania
2012 Roma
Bandiera dell'Italia Italia
2013 Strasburgo
Bandiera della Francia Francia
2014 Praga
Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
2015 Valencia
Bandiera della Spagna Spagna
2016 Riga
Bandiera della Lettonia Lettonia
2017 Basilea
Bandiera della Svizzera Svizzera
2018 Madrid
Bandiera della Spagna Spagna
2019 Breslavia
Bandiera della Polonia Polonia
2020 Torino
Bandiera dell'Italia Italia

Anno Santo Giacobeo[modifica | modifica wikitesto]

Anno giacobeo

Cronotassi degli Anni Santi Giacobei
+6 +5 +6 +11
1126
1137 1143 1148 1154
1165 1171 1176 1182
1193 1199 1204 1210
1221 1227 1232 1238
1249 1255 1260 1266
1277 1283 1288 1294
1305 1311 1316 1322
1333 1339 1344 1350
1361 1367 1372 1378
1389 1395 1400 1406
1417 1423 1428 1434
1445 1451 1456 1462
1473 1479 1484 1490
1501 1507 1512 1518
1529 1535 1540 1546
1557 1563 1568 1574
1573? 1579 1584 1590
1601 1607 1612 1618
1629 1635 1640 1646
1657 1663 1668 1674
1685 1691 1696 1702
1713 1719 1724 1730
1741 1747 1752 1758
1769 1775 1780 1786
1797 1803 1808 1814
1825 1831 1836 1842
1853 1859 1864 1870
1881 1887 1892 1898
1909 1915 1920 1926
1937 1943 1948 1954
1965 1971 1976 1982
1993 1999 2004 2010
2021 2027 2032 2038
2049 2055 2060 2066
2077 2083 2088 2094

Congressi eucaristici nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Data Luogo Papa regnante Legato pontificio Tema
I 23-30 giugno 1891 Napoli Leone XIII Guglielmo Sanfelice d'Acquavella «Difesa dell'Eucaristia e del suo culto»
II 1894 Torino Leone XIII Andrea Carlo Ferrari «L’Eucaristia nella devozione e nel culto»
III 1895 Milano Leone XIII Andrea Carlo Ferrari «L’Eucaristia presenza del Redentore»
IV 1896 Orvieto Leone XIII Lucido Maria Parocchi «L’Eucaristia e l’azione sociale»
V 1897 Venezia Leone XIII Giuseppe Sarto «Fede, storia, culto dell’Eucaristia»
VI 1920 Bergamo Benedetto XV Angelo Bartolomasi «Eucaristia e santificazione personale»
VII 1923 Genova Pio XI Gaetano De Lai «Cristo mediatore fra Dio e gli uomini»
VIII 1924 Palermo Pio XI Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte «Gesù nell’Eucaristia è l’Emmanuele»
IX 1927 Bologna Pio XI Tommaso Pio Boggiani «Dottrina e vita eucaristica in Italia»
X 1930 Loreto Pio XI Luigi Capotosti «La Santissima Eucaristia e la famiglia cristiana»
XI 1935 Teramo Pio XI Pietro Fumasoni Biondi «L’Eucaristia e la Sacra Scrittura»
XII 1937 Tripoli Pio XI Angelo Maria Dolci
XIII 1951 Assisi Pio XII Alfredo Ildefonso Schuster «L’Eucaristia, mistero della fede»
XIV 1953 Torino Pio XII Alfredo Ildefonso Schuster «L’Eucaristia nella società moderna»
XV 1956 Lecce Pio XII Marcello Mimmi «Sacramento di unità e vincolo di carità»
XVI 1959 Catania Giovanni XXIII Marcello Mimmi «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»
XVII 1965 Pisa Paolo VI Ermenegildo Florit «Nobiscum Deus. L'Eucaristia, reale presenza di Cristo»
XVIII 1972 Udine Paolo VI Antonio Poma «Eucaristia e comunità locale»
XIX 1977 Pescara Paolo VI Giovanni Colombo «Il Giorno del Signore è la Pasqua settimanale del popolo di Dio»
XX 1983 Milano Giovanni Paolo II Carlo Confalonieri «L'Eucaristia al centro della comunità e della sua missione»
XXI 1988 Reggio Calabria Giovanni Paolo II Salvatore Pappalardo «L'Eucaristia, segno di unità»
XXII 1994 Siena Giovanni Paolo II Giacomo Biffi «Eucaristia, dalla comunità al servizio»
XXIII 1997 Bologna Giovanni Paolo II Camillo Ruini «Gesù Cristo, unico salvatore del mondo»
XXIV 2005 Bari Benedetto XVI Camillo Ruini «Senza la domenica non possiamo vivere»
XXV 2011 Ancona Benedetto XVI Giovanni Battista Re «Signore, da chi andremo?»
XXVI 2016 Genova Francesco Angelo Bagnasco «L’Eucaristia sorgente della missione»
XXVII 2022 Matera Francesco «Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale»

ven. Francisco María del Granado y Capriles[modifica | modifica wikitesto]

Francisco María del Granado y Capriles

Francisco María del Granado y Capriles (Santa Cruz de la Sierra, 18 agosto 1835Cochabamba, 23 settembre 1895) è stato un poeta e arcivescovo cattolico boliviano che ha dedicato la sua vita al servizio dei poveri e degli indigeni.

Basilica dell'Immacolata-Agrigento[modifica | modifica wikitesto]

Andciao/Sandbox
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Località Agrigento
Religionecattolica
ConsacrazioneXVIII secolo
Stile architettonicoNeoclassico

La Basilica dell'Immacolata o Chiesa di San Francesco è uno dei luoghi di culto più antichi e più importanti della città di Agrigento.

Interno della Basilica dell'Immacolata

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa di San Francesco d’Assisi, (così viene da tutti individuata), con l’annesso Convento fu fondata dai Frati Minori Francescani che si stabilirono in Sicilia nel secolo XIII e, in particolare ad Agrigento, sin dal 1295.

Ne dà conferma il testamento di Donna Isabella Chiaramonte del 6 dicembre 1362, in cui la stessa ordinava ai suoi eredi di erigerle, alla sua morte, un sepolcro in quella Tribuna nova ecclesiae conventus San Francisci, fatta costruire da Federico Chiaramonte.

Rientra dunque anche la Chiesa e l’attiguo Convento, tra i tanti significativi esempi di quell’architettura che dai Chiaramonte, potente e illustre famiglia, presente ed operante anche in Agrigento, trasse particolare impulso ed uno stile proprio, riconoscibile in vari pregevolissimi, splendidi monumenti a destinazione non soltanto religiosa (dallo Steri di Palermo ai tanti Castelli, come quello di Mussomeli, Naro, che nobilitano il paesaggio siciliano).

Di quell’antico manufatto (Chiesa ed annesso convento), rimangono tutt’ora pregevoli testimonianze:

un magnifico portale affiancato da due eleganti bifore, restaurati di recente, in cui, in un misto di elementi decorativi gotici e locali, per l’appunto “chiaramontani” (ampiezza dell’arco, piani degradanti), prospiciente il cortile della Chiesa, probabile ingresso dell’antico convento; una Cappella, il cui interno ben proporzionato, si articola su robusti pilastri ed archi ogivali le cui nervature si abbracciano nella volta a crociera, conferendo all’ambiente una particolare armonioso equilibrio, espressione di grazia oltre che di gusto ed eleganza che induce al raccoglimento ed alla preghiera. (Purtroppo la Cappella, inglobata com’è tra le nuove costruzioni, non rientra nei circuiti turistici perché difficilmente raggiungibile). Alla prima fabbrica di impianto chiaramontano, altre ne seguirono: nel 1788 (la data è riportata dall’iscrizione scolpita nella nicchia in cui, nell’odierna facciata, è allocata la statua di San Francesco) quando fu aggiunto alla preesistente struttura un nuovo campanile.

Il 12 luglio del 1943 la città di Agrigento viene bombardata dagli anglo-americani. Tanti edifici vengono distrutti. Viene colpita anche la Basilica, crolla il tetto, e di conseguenza la volta. L’abbondante materiale caduto sul pavimento, copertura del rifugio antiaereo del sottostante salone, fa crollare il pavimento seppellendo diverse persone che vi si erano rifugiate.

Mons. Michele Sclafani, rettore della Basilica, prontamente interviene per restaurare il monumento, sia all’esterno che all’interno riproponendo le pitture e le decorazioni.

La pianta della Chiesa è rettangolare, ad una sola navata senza transetto, con sette altari laterali; misura 48,90 metri di lunghezza, per una larghezza di 9,70. La struttura è realizzata nella tradizionale muratura in conci di tufo; la volta è a botte.

Le pareti e la volta sono state affrescate dal pittore Lucio Gurreri che ha effigiato, sulla volta dell’abside, tra i santi, in un’affollata immagine paradisiaca, le figure di Mons. Michele Sclafani (nota figura di sacerdote e di politico che ebbe il merito di reperire i fondi necessari per la ricostruzione della Chiesa dopo i bombardamenti del 1943), e del Vescovo Mons. Giovanni Battista Peruzzo (che ha voluto essere inumato nella stessa chiesa).

Santuario Addolorata Agrigento[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Santuario di Maria Santissima Addolorata, venne costruito su una chiesa preesistente e affidato alla confraternita di Maria Santissima dei Sette Dolori, e si eleva a picco sulla parete di roccia calcarea al limite della città occidentale, sorgendo a ridosso dalla porta Garibaldi. Infatti, la sacrestia e la parte absidale furono scavate in parte nella calcarenite arenaria e la rimanente porzione costruita in conci della stessa pietra. Nella parte sottostante il belvedere sono ubicate due grotte con volta a botte, databili probabilmente all’epoca cristiano-bizantina.

L' edificio, chiamato volgarmente Chiesa del Cannone, venne edificata intorno al 1670, ad opera dalla nascente congregazione. La corruzioneostruzione è ancorata ad uno sperone di tufo arenario, incorporando in essa una piccola e gia’ preesistente edicola sacra. Ben presto si accorsero che il costone conteneva nella sua profondita’ due cisterne di origine greca per la conservazione delle derrate alimentari. Le adattarono ai loro usi, ne scavarono una terza ed ottennero tre cripte per dare degna sepoltura ai propri iscritti, successivamente seguendo uno schema tipico ormai del quartiere, il “Rabato”, intagliarono la roccia creando una parete della nascente Chiesa, il resto è un vero e proprio corpo aggiunto.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L’edificio ha subito dei restauri anche a causa dei danni provocati dalla frana avvenuta nel XX secolo. La sua struttura è molto semplice: presenta una sola navata ed anche la facciata è piuttosto sobria e con un ingresso costituito da una porta con una decorazione barocca. Il campanile è costituito tra l’altro da tre edicolette, ornate da capitelli corinzi e frontoncini.

Il volume si presenta semplice e privo di articolazioni, solo la sobria facciata barocca è stata oggetto d’attenzioni architettoniche. E’ costituita da una cornice marcapiano, sormontata da tre edicole campanarie di piu’ recente costruzione 1950. L’interno di stile barocco, si presenta ad unica navata, l’abside, che si innesta direttamente nella navata per mezzo di un ampio arco trionfale e’ scavata interamente nella roccia.

La ricca decorazione di stucco e’ di manifattura Serpottiana, (Giacomo Serpotta), che occupa quasi interamente gli spazi e le pareti laterali e si raccorda con l’arco trionfale e l’arcone che sorregge il coretto. Alla semplicita’ della volta ricostruita intorno gli anni 50′ corrisponde tutta la ricchezza delle pareti dove si innalzano dieci colonne tortili, su cui sono avviluppati tralci di vite, che sorreggono altrettanti angeli che ostentano i simboli della passione. Gli angeli si rivolgono ai fedeli col chiaro intento di mostrar loro con a quali strumenti di tortura il Redentore ha manifestato il Suo Amore. Angeli che ci invitano a guardare oltre i ristretti orizzonti della vita di ogni giorno, piante rigogliose, conchiglie dischiuse che indicano accoglienza e protezione materna. Tutto rigorosamente bianco, candido, come la purezza di una Madre sempre Vergine. Forme rotondeggianti senza spigolosita’ perche’ tutto converga sul suo dolore, sul dolore perfetto: l’Addolorata. Sulla Commissione degli stucchi non si hanno notizie certe, sappiamo pero’ che un agrigentino, Onofrio Russo, fu assunto da Giacomo Serpotta nel novembre del 1704, e che abbia potuto eseguire la preziosa manifattura.


Nei suoi sotterranei, ai quali si accede da un’apertura ricavata dalla roccia, sono presenti delle cripte, dette appunto Cripte dell’Addolorata.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Adèle de Batz de Trenquelléon nacque nel 1789 nel Castello di Trenquelléon, a Feugarolles.

Era figlia del barone Carlo di Trenquelléon e di Marie-Ursule de Peyronnencq de Saint-Chamarand.

Il suo battesimo venne celebrato nella parrocchia locale un'ora dopo la sua nascita.

Era imparentata da parte materna con san Luigi IX, re di Francia, e con il conte Roberto di Clermont.

Gaudete et exsultate[modifica | modifica wikitesto]

Opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Diversi sono stati gli apprezzamenti per l' esortazione apostolica.

Tra questi, quello di Paola Bignardi, membro di Azione Cattolica, che nota la determinazione di una santità che "appartiene alla gente comune, che ha un’ordinaria vita quotidiana fatta delle cose semplici" e dunque "che non è per pochi eroi o per persone eccezionali, ma che rappresenta il modo ordinario di vivere l’ordinaria esistenza cristiana" e se questo significa vivere l’amore, fino in fondo, come Gesù, "non si potrà passare distratti e indifferenti accanto al fratello".

Il cardinale Daniel DiNardo, Presidente dei vescovi cattolici statunitensi, ha espresso gratitudine “per le parole potenti e dirette” contenute nell'esortazione apostolica, perché in questo modo il Papa incoraggia ogni cristiano a “riaccendere la sua chiamata battesimale alla santità leggendo questa meravigliosa esortazione, specialmente la bella sezione delle Beatitudini”, perché in essa si trovano esempi su come vivere la santità nel quotidiano.

Il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza episcopale italiana,

Reinhard Marx e Ricardo Blázquez Pérez

Anche altri cardinali hanno condiviso le parole contenute nell' esortazione apostolica e tra questi: lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, l'austriaco Christoph Schönborn e l' italiano Angelo Comastri.

Antonio Spadaro e Antonio Staglianò

  • (Padre Spadaro) nota che il termine "gioia" è uno dei più ricorrenti nel linguaggio del Papa e afferma che “le connessioni tra ‘Gaudete et Exsultate’ e gli altri testi magisteriali di Francesco, come pure con quelli del Bergoglio pastore in Argentina, ci fanno comprendere che l’esortazione è il frutto maturo di una riflessione che il Pontefice porta avanti da molto tempo, ed esprime in maniera organica la sua visione della santità intrecciata a quella della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo”.

Per monsignor Angelo De Donatis, Vicario generale per la Diocesi di Roma,

  • “vuole puntare l’attenzione su ciò che è decisivo nella vita cristiana" e a tenerci lontano dalla "tentazione di ridurre la visuale o perdere l’orizzonte", evitare cioè "di accontentarci a vivacchiare”. La santità, dunque, "è la nostra stessa esistenza ordinaria vissuta in maniera straordinaria, perché resa bella dalla grazia di Dio”.

(Cercare di riassumere)[modifica | modifica wikitesto]

1. La chiamata alla santità[modifica | modifica wikitesto]

1.1. I santi che ci incoraggiano e ci accompagnano[modifica | modifica wikitesto]

Il Pontefice prende spunto dalla Lettera agli Ebrei per evidenziare i tanti testimoni che ci incoraggiano a correre nel cammino verso la meta e a non fermarci lungo la strada della vita, nonostante si possano verificare diverse cadute e imperfezioni.

Il Papa afferma che siamo sempre circondati da questi testimoni ed essi li possiamo riconoscere tra i familiari, gli amici e tutti coloro che incontriamo nella vita quotidiana e si mettono ogni giorno alla ricerca del Signore.

Successivamente ricorda quei santi che già stanno alla presenza di Dio e che mantengono con noi legami di amore e comunione, così come viene affermato nel libro dell'Apocalisse (6:9-10[6]). Essi, pertanto, diventano nostri intercessori, che ci sostengono con il loro aiuto e la loro protezione per portare quei pesi che da soli non saremmo in grado di portare. In questo modo, il Papa afferma che «siamo circondati, condotti e guidati dagli amici di Dio». La schiera dei santi, dunque, ci protegge, ci sostiene e ci porta.[7]

Papa Francesco infine ricorda i criteri che vengono adottati nei processi di beatificazione e canonizzazione per definire la forma di santità che ha vissuto quella persona che viene proposta come vero modello di vita cristiana, e che può dipendere dall'esercizio delle virtù in modo eroico, dal sacrificio della vita nel martirio o dall'offerta della propria vita per gli altri, mantenuta fino alla morte. Quest'ultima opzione è stata aggiunta dallo stesso Pontefice nelle procedure dei processi di canonizzazione, con il documento Maiorem hac dilectionem del 2017, ed è una forma di donazione che «esprime un’imitazione esemplare di Cristo, ed è degna dell’ammirazione dei fedeli»[8] e a tal proposito ricorda l'esempio della beata Maria Gabriella Sagheddu che ha offerto la sua vita per l’unità dei cristiani.

1.2.I santi della porta accanto[modifica | modifica wikitesto]

Papa Francesco prosegue nella sua esortazione apostolica ricordando che la santità non riguarda solo coloro che sono stati beatificati o canonizzati dalla Chiesa, ma essa viene donata per mezzo dello Spirito Santo a tutto il popolo fedele di Dio, costituito dal Signore perché «lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità».[9] Per il Papa diventa quindi necessaria l'appartenenza ad un popolo affinché in esso ci si possa identificare pienamente e vivendo come una comunità è possibile ricevere la salvezza, poiché essa è donata da Dio ad ogni popolo. Il Signore ci attrae in base alle tante relazioni interpersonali che si instaurano fra gli essere umani, pertanto nessuno può salvarsi da solo, perché Dio vuole entrare nella dinamica di un popolo.

Il Papa a questo punto espone il concetto di "santità della porta accanto", ponendo come esempi quei genitori che crescono con tanto amore i loro figli o quelle religiose anziane che continuano a sorridere o anche quei malati che devono sopportare le loro sofferenze, poiché essi sono modelli pazienti di santità che vanno avanti ogni giorno con questa costanza e nei quali si identifica la Chiesa militante. Questo tipo di santità riguarda quindi tutti coloro «che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio» e viene anche definita come "la classe media della santità”.

Il Papa, dunque, invita tutti a lasciarsi stimolare dall'atteggiamento di questi umili membri del popolo di Dio, chiamati a diffondere dovunque la testimonianza di Cristo, soprattutto con una vita di fede e di carità, perché attraverso molti di loro si costruisce la vera storia dell'umanità, sebbene, come affermava santa Teresa Benedetta della Croce, essi non vengano poi ricordati.

«La santità è il volto più bello della Chiesa» - afferma il Pontefice - ed essa è possibile non solo ai cattolici, ma anche in ambiti molto differenti dove lo Spirito suscita segni della sua presenza. In particolare, come affermava san Giovanni Paolo II «la testimonianza resa a Cristo sino allo spargimento del sangue è divenuta patrimonio comune di cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti» e a tal proposito papa Francesco ricorda la commemorazione ecumenica celebrata al Colosseo, durante il Giubileo del 2000, per sottolineare le parole del suo predecessore che riconosceva nei martiri un'eredità superiore ai fattori di divisione.

1.3.Il Signore chiama[modifica | modifica wikitesto]

Papa Francesco ricorda che la santità è una chiamata rivolta a tutti, tanto che in diverse parti delle Sacre Scritture si legge una espressione pronunciata da Dio: "Siate santi, perché io sono santo".

Anche il Concilio Vaticano II affermava che tutti siamo "chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste", pertanto il Pontefice esorta a non scoraggiarsi davanti a modelli che sembrano irraggiungibili e quindi a non cercare di emulare la vita altrui, perché altrimenti ci si allontana dal progetto che Dio ha per noi; l'esempio del prossimo deve dunque stimolarci e motivarci.

Tutti siamo chiamati ad essere testimoni facendo discernimento sulla propria strada e lasciando emergere il meglio di sé, che Dio ha posto in ognuno di noi. Il Papa, allora, ricorda un grande mistico spagnolo, san Giovanni della Croce, che nel Cantico Spirituale non proponeva delle regole fisse, affinché chiunque ne leggesse i versi potesse trovarne giovamento spirituale in modo personale.

Il Pontefice ha posto poi una particolare attenzione sul "genio femminile", che perfino in epoche in cui le donne erano escluse dalla società, ha provocato per mezzo dello Spirito Santo importanti riforme e cambiamenti nella Chiesa. Tra esse emergono figure come santa Caterina da Siena, santa Brigida di Svezia, santa Teresa d'Avila, santa Ildegarda di Bingen e santa Teresa del Bambino Gesù, ma a queste il Papa aggiunge le tante donne sconosciute e dimenticate che in modo differente hanno dato la loro forte testimonianza nelle famiglie e nelle comunità.

In questo modo ognuno si deve lasciare incoraggiare ed entusiasmare per donare tutto sé stesso e crescere così in quel progetto unico e irripetibile che Dio ha per ciascuno di noi da tutta l'eternità.

1.4.Anche per te[modifica | modifica wikitesto]

1.5.La tua missione in Cristo[modifica | modifica wikitesto]

1.6.L'attività che santifica[modifica | modifica wikitesto]

1.7.Più vivi, più umani[modifica | modifica wikitesto]

Padre Gioacchino da Canicattì[modifica | modifica wikitesto]

Beatification process[modifica | modifica wikitesto]

The postulation later compiled and submitted the Positio dossier to the C.C.S. for further investigation. The theologians approved the dossier's contents in their meeting on 12 February 2002 as did the C.C.S. themselves on 9 April 2002. On 23 April 2002 - in the Clementine Hall - Pope John Paul II proclaimed him to be Venerable after confirming that the late friar had lived a model life of heroic virtue.

One miracle is required to receive papal ratification before La Lomia can be beatified. One such case was investigated and was sent to the C.C.S. for additional investigation; the C.C.S. validated the process on 19 December 1997 but initial investigation debunked the healing as no miracle attributed to La Lomia prompting the search for another possible miracle. There was a second later reported in France and was investigated with that process ending sometime in 2016; the documents were sent to the C.C.S. in March 2017 for further evaluation.

The current postulator for this cause is the Franciscan priest Carlo Calloni.

Antonio Celona[modifica | modifica wikitesto]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 Febbraio 1918 fondò la Congregazione delle Ancelle Riparatrici del SS. Cuore di Gesù: un istituto che nella sua volontà doveva essere “moderno”, attento alle esigenze spirituali e culturali della società del tempo; e per questo lo costituì “contemplativo e attivo” allo stesso tempo. Questa esigenza di modernità gli viene dalla meditazione sulla Riparazione, che è da lui concepita come uno stile di vita che si basa sullo stile di Cristo. La Riparazione, infatti, è attualizzata come “unione” a Cristo e come “riparazione”. Da qui deriva una incarnazione” nel mondo contemporaneo che lo spinge a vivere tale carisma nella quotidianità della vita: cioè nell’educazione della gioventù che è la prospettiva futura della nuova società, e nell’istruzione umana e religiosa di ogni uomo. Una Riparazione che lo porta anche a vivere e ad accettare con serena fiducia e con profonda obbedienza alla volontà del Padre le innumerevoli difficoltà e le profonde prove e umiliazioni, che lo ostacolano e lo portano anche ad un forzato esilio, lontano dall’Istituto, abbandonato per quasi dieci anni. Soffre in silenzio in adesione agli “adorabili disegni di Dio” e realizzando pienamente la spiritualità che a lungo aveva insegnato con la parola e con gli innumerevoli scritti alle sue figlie spirituali. Nel suo anelito c’era anche la fondazione dei Messi di Maria, l’Istituto maschile da affiancare alle suore, che rimase un desiderio a lungo invocato, ma ostacolato e chiaramente impedito fino alla sua morte.

Negli ultimi anni della vita, lontano dalla città e dell’Istituto, con condizioni di salute gravi, la sua vita diventa una specie di romitaggio, riempita di preghiera, di studio e ricchissima corrispondenza che esorta e ravviva nel cuore di chi lo ascolta la fede nella provvidenza e nella bontà di Dio.

? မြန်မာနိုင်ငံတွင် Francis က၏တမန်တော်သွားရောက်ကြည့်[modifica | modifica wikitesto]

Svolgimento[modifica | modifica wikitesto]

Cile[modifica | modifica wikitesto]

15 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

Prima di lasciare Casa Santa Marta, Papa Francesco ha salutato i genitori e la nonna di una ragazza romana investita mortalmente vicino alla propria casa, alcuni giorni prima del suo diciottesimo compleanno. Essi erano accompagnati da Mons. Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità.

L’aereo con a bordo il Santo Padre è decollato dall’Aeroporto Internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 8.55. Durante il volo, il Pontefice ha fatto distribuire ai giornalisti presenti una foto di un bambino di Nagasaki, che porta sulle spalle il fratellino morto a causa dei bombardamenti del 1945. Questa immagine è stata proposta dal Papa, come monito sui gravi danni che provocano le guerre e rispondendo alla domanda di un giornalista, Francesco ha espresso il suo timore per lo scoppio imminente di una guerra nucleare.

16 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

17 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

18 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

Perù[modifica | modifica wikitesto]

18 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

19 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

20 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

21 gennaio[modifica | modifica wikitesto]

Il Papa si è recato in Cile dal 15 al 18 gennaio, visitando le città di Santiago, Temuco e Iquique. Nella capitale del Paese, il Santo Padre ha pregato davanti alla tomba di mons. Enrique Alvear Urrutia, conosciuto per essere il "Vescovo dei poveri". Dopo gli incontri istituzionali con le autorità del Paese, il Papa ha celebrato la Santa Messa nel Parque O'Higgins. Successivamente ha fatto una breve visita al Centro Penitenciario Feminino Santiago e poi ha incontrato un gruppo di gesuiti nel Santuario di Sant'Alberto Hurtado, nel quale ha venerato il santo cileno appartenente alla Compagnia di Gesù. Si è recato, poi, a Temuco, una delle città più povere del Cile, dove ha celebrato una messa alla presenza di un gruppo di indigeni Mapuche. Ritornato a Santiago, papa Francesco ha incontrato i giovani cileni presso il Santuario Nazionale di Maipú e ha fatto visita alla Pontificia Università Cattolica del Cile. Infine è andato ad Iquique, come ultima tappa nel Paese, e ha celebrato una messa, al termine della quale ha pranzato nella Casa dei Padri Oblati prima del congedo. È stata, quindi, la volta del Perù, dove dal 18 al 21 gennaio, si è recato nelle città di Lima, Puerto Maldonado e Trujillo. Durante la visita ha incontrato i popoli dell'Amazzonia e ha pregato davanti alle reliquie dei santi del Perù, nella Cattedrale di Lima. Nella città di Trujillo, ha celebrato una messa nella spianata di Hunchaco, ha percorso le vie del quartiere "Buenos Aires" e ha presieduto una celebrazione mariana. A Lima, il Papa reciterà l'Ora Media, nel Santuario del Señor de los Milagros, con le religiose di vita contemplativa e celebrerà una messa nella Base Aerea "Las Palmas", a conclusione della sua visita pastorale e prima del suo ritorno a Roma.[10][11]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

  • La visita del Pontefice in Cile è stata preceduta da proteste che contestavano il costo della sua visita (circa 10 milioni di pesos). Alcuni manifestanti hanno occupato la nunziatura apostolica e nella notte del 12 gennaio sono state lanciate bombe artigianali contro quattro chiese di Santiago. Sempre nella capitale si sono verificati attentati incendiari contro il santuario di Cristo Pobre e altre tre chiese, mentre sono state lanciate bombe artigianali a Peñalolén e a Recoleta. [12]
  • Polemica del popolo argentino per non aver visitato la loro nazione.
  • Questione di mons. Barros

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

(Abbozzo)

  • -Matrimonio tra hostess e steward.
  • -Caduta del cavallo.

Mons. Orlando Brandes[modifica | modifica wikitesto]

Biografia Nato nel 1946 ad Urubici, nella diocesi di Lages, ha compiuto il corso di Filosofia nel Seminario Rainha dos Apóstolos a Curitiba (1965-1968) ed è stato alunno del Pontificio Collegio Pio Brasiliano di Roma, ha ottenuto il Baccalaureato in Teologia e la Licenza in Teologia Sistematica presso la Pontificia Università Gregoriana (1968-1973).

Ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

È stato ordinato sacerdote il 6 luglio 1974 ed incardinato nella diocesi di Lages. Quindi è stato Professore dell’Instituto Teológico de Santa Catarina (ITESC); Direttore Spirituale degli studenti di Teologia delle diocesi di Lages e di Joinville; Rettore del Seminario Maggiore di Florianópolis ed infine Direttore dell’ITESC.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Nominato Vescovo di Joinville il 9 marzo 1994, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 5 giugno successivo. Il 10 maggio 2006 è stato promosso Arcivescovo di Londrina.

È stato Presidente della Commissione per la Vita e la Famiglia della Conferenza Episcopale Brasiliana (2007-2011) e Delegato per la V Conferenza del CELAM ad Aparecida (2007).

Orlando Brandes (Urubici, 13 aprile 1946) è un arcivescovo cattolico brasiliano.

Tarcisio Isao Kikuchi[modifica | modifica wikitesto]

Posizioni su temi religiosi, politici e sociali[modifica | modifica wikitesto]

Nord Corea[modifica | modifica wikitesto]

Kikuchi has been a staunch advocate for dialogue in relation to North Korea's nuclear program and their diplomatic crisis with the United States of America. In August 2017 he expressed his hope that the Japanese government would undertake "an initiative of dialogue that involves all the sides concerned in this crisis to find a diplomatic solution".[13]

He also asserted that dialogue remains "the only solution to peaceful coexistence in this part of Asia". He also accused "new political leaders" of exploiting the confrontation for their own political purposes and called for renewed negotiations.[14]

Evangelizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Calo demografico[modifica | modifica wikitesto]

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Case Calane Successore
Ricardo Jorge Valenzuela Ríos 27 giugno 2003 - 17 febbraio 2004 Richard Brendan Higgins
Predecessore Vescovo di Kingstown Successore
Robert Rivas, O.P. 8 luglio 2011 - 22 dicembre 2015 Gerard County, C.S.Sp.
Predecessore Arcivescovo metropolita di Nassau Successore
Lawrence Aloysius Burke, S.J. 17 febbraio 2004 in carica
  1. ^ Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco a Cipro e in Grecia (2-6 dicembre 2021) – Avviso n. 1, in Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 5 novembre 2021. URL consultato il 15 novembre 2021.
  2. ^ Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco a Cipro e in Grecia (2-6 dicembre 2021) – Programma, in Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 13 novembre 2021. URL consultato il 15 novembre 2021 - Avviso n. 1.
  3. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore cardinale_vescovo
  4. ^ La biografia ufficiale nel sito della Santa Sede parla genericamente di anno 1944, e così pure l'Annuario pontificio; nell'elenco dei cardinali elettori alla lettera N viene indicato il 31 dicembre come data dell'uscita dal gruppo degli elettori.
  5. ^ Il saluto dei ragazzi di Taize' : grazie Milano, città dell'accoglienza
  6. ^ Ap 6:9-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Dall'Omelia d'inizio del Ministero Petrino di Benedetto XVI
  8. ^ Maiorem hac dilectionem, 11 luglio 2017
  9. ^ Lumen Gentium
  10. ^ Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, su press.vatican.va, 19 giugno 2017. URL consultato il 19 giugno 2017.
  11. ^ [3]
  12. ^ Salvatore Cernuzio, Proteste contro il Papa in Cile, occupata la nunziatura, in La Stampa, 12 gennaio 2018. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  13. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ZN
  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CC