Juan Luis Cipriani Thorne

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Juan Luis Cipriani Thorne
cardinale di Santa Romana Chiesa
Consummati in unum
 
TitoloCardinale presbitero di San Camillo de Lellis agli Orti Sallustiani
Incarichi attualiArcivescovo emerito di Lima (dal 2019)
Incarichi ricoperti
 
Nato28 dicembre 1943 (80 anni) a Lima
Ordinato presbitero21 agosto 1977
Nominato vescovo23 maggio 1988 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo3 luglio 1988 dal cardinale Juan Landázuri Ricketts, O.F.M.
Elevato arcivescovo13 maggio 1995 da papa Giovanni Paolo II
Creato cardinale21 febbraio 2001 da papa Giovanni Paolo II
 

Juan Luis Cipriani Thorne (Lima, 28 dicembre 1943) è un cardinale e arcivescovo cattolico peruviano, dal 25 gennaio 2019 arcivescovo emerito di Lima.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Quarto di undici fratelli, i suoi genitori, Enrique Cipriani Vargas e Isabel Thorne Larrabure, sono soprannumenari dell'Opus Dei.

Il fratello, Enrique Cipriani Thorne, morto nel 2016, era un famoso medico, come il padre, ed accademico. Tra i suoi antenati e parenti vi sono banchieri e politici influenti in Perù, quali Rollin Thorne Sologuren, Eugenio Larrabure y Unanue, Hipólito Unanue y Pavón, Jaime Thorne León e Alfredo Thorne Vetter, quest'ultimo Ministro delle Finanze durante il governo del presidente Pedro Pablo Kuczynski.

Da ragazzo si dedica allo sport ed è un giocatore di pallacanestro, nazionale peruviano negli anni sessanta e nel 1969 è parte della squadra che vince il campionato sudamericano di basket. Consegue l'istruzione primaria presso il Colegio Inmaculado Corazón (1948-1953) e frequenta gli studi medi superiori presso il Colegio Santa María Marianistas di Lima. Si laurea in ingegneria industriale all'Università Nazionale d'Ingegneria. Nel 1974, mentre lavora come ingegnere, decide di studiare teologia, frequentando a Roma la Pontificia Università della Santa Croce della prelatura dell'Opus Dei e, in Spagna, l'Università di Navarra. La sua è una vocazione tardiva; dopo la laurea in teologia, riceve l'ordine sacro il 21 agosto 1977, all'età di 34 anni.

Al ritorno in Perù, è professore di Teologia morale presso la Facoltà di Teologia pontificia e civile di Lima e direttore spirituale presso il seminario di Lima tra il 1981 e il 1983, cappellano e professore della Scuola di Dirigenza a Lima, occupandosi di Etica imprenditoriale e cappellano e professore presso la Scuola Superiore di Montemar a Lima. Nel 1986 è vicario regionale dell'Opus Dei in Perù e vicecancelliere dell'Università di Piura. è stato il primo appartenente dell'Opus Dei a partecipare a un conclave per l'elezione di un papa (conclave 2005)

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Nominato vescovo ausiliare di Ayacucho il 23 maggio 1988, il 3 luglio dello stesso anno riceve l'ordinazione episcopale. Il 23 maggio 1991 viene nominato amministratore apostolico di Ayacucho; il 13 maggio 1995 viene promosso arcivescovo della medesima sede. Partecipa alla mediazione dei numerosi conflitti interni del Paese, causati dal terrorismo di estrema sinistra. Viene accusato di non aver fornito assistenza alle vittime di violenza, accuse che respinge. È nominato mediatore nel controverso episodio dell'assalto presso l'ambasciata giapponese a Lima ad opera del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru. La mediazione tuttavia fallisce con l'uccisione di tutti i terroristi da parte della polizia militare peruviana in un blitz il 22 aprile 1997.

Arcivescovo di Lima e cardinale[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 gennaio 1999 viene nominato arcivescovo di Lima, primate del Perù.

Elevato al rango di cardinale da papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 21 febbraio 2001, è stato membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, della Congregazione per le Cause dei Santi e della Pontificia Commissione per l'America Latina.

Alla morte di papa Giovanni Paolo II giunge a Roma per partecipare ai funerali e al conclave del 2005 per l'elezione del nuovo pontefice della Chiesa Cattolica. Egli compare fra i possibili papabili, in quanto rappresentante della Chiesa latinoamericana.[senza fonte] Durante il pontificato di Benedetto XVI è nominato membro della commissione incaricata per il sinodo dei vescovi sull'eucaristia sia nel 2005 che nel 2008.

Prende parte al conclave del 2013 che elegge papa Francesco.

Il 25 gennaio 2019 papa Francesco accetta la sua rinuncia alla guida dell'arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti di età[1].

Il 28 dicembre 2023 ha compiuto ottant'anni e, in base a quanto disposto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970, è uscito dal novero dei cardinali elettori ed è decaduto da tutti gli incarichi ricoperti nella Curia romana.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Cipriani ha ricevuto numerose critiche ed è stato al centro di numerose polemiche da parte delle associazioni difensive dei diritti umani. In particolare su diversi aspetti:

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • «La paz, fruto de la solidaridad. Reflexiones sobre la necesaria solidaridad cristiana» (La pace, frutto della solidarietà. Riflessioni sulla necessaria solidarietà cristiana, 1991)
  • «Catecismo de Doctrina Social» (Catechismo della Dottrina Sociale, 1987)
  • «La Evangelización de Huamanga en los siglos XVI, XVII y XVIII» (L'evangelizzazione di Huamanga nei secoli XVI, XVII e XVIII, 1992)
  • «La Natalidad a la luz del Magisterio Católico» (La Natalità alla luce del Magistero Cattolico, 1995)
  • «Educación Familiar» (Educazione Familiare, 1998)
  • «Testigos vivos de Cristo. Desde la Catedral de Huamanga» (Testimoni vivi di Cristo. Dalla Cattedrale di Huamanga, 1998)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Croce dell'Ordine del Sole del Perù - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrés Beltramo Álvarez, Perù, esce di scena il cardinale Cipriani. Un prete nuovo arcivescovo di Lima, su lastampa.it, 25 gennaio 2019. URL consultato il 26 gennaio 2019.
  2. ^ Perú 21 Archiviato il 29 giugno 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Articolo completo, su geocities.com. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2003).
  4. ^ Il Fatto Quotidiano 14 settembre 2015, https://issuu.com/segnalazioni.box/docs/il_cardinale_che_truffo_i_tupamaros
  5. ^ Gianni Sartori, http://www.labottegadelbarbieri.org/il-silenzio-del-peru-le-carceri-lambasciata-e-il-massacro/
  6. ^ Articolo polemico di Vargas Llosa
  7. ^ https://idashpe.blogspot.it/2010/02/la-coordinadora-de-derechos-humanos-esa.html "La Coordinadora de Derechos Humanos, esa cojudez"

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Turuzi Successore
Armand Toasy 23 maggio 1991 - 13 maggio 1995 Juan Alberto Puiggari
Predecessore Arcivescovo metropolita di Ayacucho Successore
Federico Richter Fernandez-Prada, O.F.M. 13 maggio 1995 - 9 gennaio 1999 Luis Abilio Sebastiani Aguirre, S.M.
Predecessore Arcivescovo metropolita di Lima Successore
Augusto Vargas Alzamora, S.I. 9 gennaio 1999 - 25 gennaio 2019 Carlos Castillo Mattasoglio
Predecessore Primate del Perù Successore
Augusto Vargas Alzamora, S.I. 9 gennaio 1999 - 25 gennaio 2019 Carlos Castillo Mattasoglio
Predecessore Cardinale presbitero di San Camillo de Lellis agli Orti Sallustiani Successore
Paul Zoungrana, M.Afr. dal 21 febbraio 2001 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN87134116 · ISNI (EN0000 0000 7824 2588 · LCCN (ENn2008038415 · GND (DE143582585 · BNE (ESXX1367536 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2008038415