Antonio Staglianò

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Antonio Staglianò
vescovo della Chiesa cattolica
Misericordia et Veritas in Caritate
 
TitoloNoto
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato14 giugno 1959 (64 anni) a Isola di Capo Rizzuto
Ordinato presbitero20 ottobre 1984 dall'arcivescovo Giuseppe Agostino
Nominato vescovo22 gennaio 2009 da papa Benedetto XVI
Consacrato vescovo19 marzo 2009 dal cardinale Camillo Ruini
 

Antonio Staglianò (Isola di Capo Rizzuto, 14 giugno 1959) è un vescovo cattolico italiano, dal 6 agosto 2022 presidente della Pontificia accademia di teologia e vescovo emerito di Noto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nato a Isola di Capo Rizzuto, allora in provincia di Catanzaro e diocesi di Crotone, il 14 giugno 1959.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato le scuole medie al seminario di Crotone e il liceo "Tommaso Campanella" di Reggio Calabria. Ha proseguito la sua formazione teologico-spirituale come ospite dell'arcidiocesi di Milano presso il seminario di Saronno per il biennio filosofico 1977-1979 e a Venegono Inferiore per il triennio teologico 1979-1982.[1]

Il 20 ottobre 1984 è stato ordinato presbitero dall'arcivescovo Giuseppe Agostino e incardinato nella diocesi di Crotone.

È stato alunno del Pontificio seminario lombardo dal 1982 al 1986, anno in cui ha ottenuto, alla Pontificia Università Gregoriana, il dottorato in Teologia fondamentale. Ha quindi seguito corsi di specializzazione in Germania e si è laureato in filosofia presso l'Università della Calabria nel 1995.[1]

Ha svolto i seguenti ministeri e incarichi:[2]

È stato nominato da papa Benedetto XVI adiutor secretarii specialis alla XI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (tenutasi a Roma dal 2 al 23 ottobre 2005) sul tema: «L'Eucarestia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa».[1] Il Consiglio episcopale permanente della Conferenza Episcopale Italiana lo ha eletto poi membro della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali; è stato inoltre membro ad sexennium del Consiglio internazionale per la catechesi (COINCAT), organismo consultivo della Congregazione per il clero.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 gennaio 2009 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Noto;[1] è succeduto a Mariano Crociata, precedentemente nominato segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Il 19 marzo seguente ha ricevuto l'ordinazione episcopale, nel PalaMilone a Crotone, dal cardinale Camillo Ruini, co-consacranti l'arcivescovo Domenico Graziani, il vescovo Mariano Crociata e gli arcivescovi Paolo Romeo e Vittorio Luigi Mondello. Il 2 aprile ha preso possesso della diocesi di Noto.

Mons. Staglianò (quinto vescovo da sinistra) a fianco del suo successore (mons. Rumeo, col pastorale) alla cattedra di Noto il 18 marzo 2023, giorno della consacrazione episcopale di quest'ultimo

Il 6 agosto 2022 papa Francesco lo ha nominato presidente della Pontificia accademia di teologia[3] con decorrenza dal 1º settembre successivo;[4] succede all'arcivescovo Ignazio Sanna. Contestualmente lo stesso papa lo ha nominato amministratore apostolico della diocesi di Noto;[5] ha mantenuto l'incarico fino all'ingresso del successore Salvatore Rumeo, che è avvenuto il 18 marzo 2023.

Onorificenze e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale - nastrino per uniforme ordinaria
— 9 aprile 2010

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Monografie scientifiche (filosofico-teologiche e teologico-pastorali)
  • La Teologia secondo Rosmini, Morcelliana, 1988.
  • La Teologia «che serve», SEI, 1996.
  • La Mente Umana alla prova di Dio, EDB, 1996.
  • Il Mistero del Dio Vivente, EDB, 2002.
  • Vangelo e comunicazione, EDB, 2002.
  • Pensare la fede, Città Nuova, 2004.
  • Su due ali, Lateran University Press, 2005.
  • Teologia e spiritualità, Ed. Studium Roma, 2006.
  • Cristianesimo da esercitare, Ed. Studium Roma, 2007.
  • Ecce Homo, Cantagalli, 2008.
  • Intagliatori di sicomoro, Rubbettino, 2009.
  • Madre di Dio, San Paolo, 2010.
  • Una speranza per l'Italia, Ed. Paoline, 2011.
  • L'Abate calabrese, LEV, 2013.
  • La Cattedrale di Noto e la sua bellezza difficile, Ed. Santocono, 2015.
  • Credo negli esseri umani, Rubbettino 2016.
  • Maria di Nazareth da conoscere e amare. Teologia, devozione, poetica, omiletica (a cura di Don Ignazio Petriglieri), LEV 2016.
  • Pop-Theology. Autocritica del Cattolicesimo convenzionale per un Cristianesimo umano, Rubbettino 2018.
  • Chiesa e giovani. Più fuori che dentro, ElleDiCi, 2018.
  • Oltre il cattolicesimo convenzionale. L'umanità di Gesù, verità, senso, libertà per tutti, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2019.
  • @Epistole. Oltre il solipsismo per generare e custodire nuova umanità, Santocono, Rosolini 2019.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Noto (Italia), in Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 22 gennaio 2009. URL consultato il 16 agosto 2022.
  2. ^ a b Biografia – Diocesi di Noto, su diocesinoto.it. URL consultato il 16 agosto 2022.
  3. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, in Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 6 agosto 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
  4. ^ Filmato audio Il Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò convoca la comunità diocesana, su YouTube, 6 agosto 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
  5. ^ Mons. Staglianò nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Noto, su diocesinoto.it, 12 agosto 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Noto Successore
Mariano Crociata 22 gennaio 2009 – 6 agosto 2022 Salvatore Rumeo
Predecessore Presidente della Pontificia accademia di teologia Successore
Ignazio Sanna dal 1º settembre 2022 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN84491195 · ISNI (EN0000 0001 2102 7542 · SBN CFIV087861 · BAV 495/352656 · LCCN (ENn96003930 · GND (DE139297707 · BNF (FRcb12738917d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n96003930