Diocesi di Jaén

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Diocesi di Jaén
Dioecesis Giennensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Granada
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoSebastián Chico Martínez
Vescovi emeritiRamón del Hoyo López,
Amadeo Rodríguez Magro
Presbiteri237, di cui 208 secolari e 29 regolari
2.642 battezzati per presbitero
Religiosi32 uomini, 278 donne
Diaconi4 permanenti
 
Abitanti631.181
Battezzati626.335 (99,2% del totale)
StatoSpagna
Superficie13.498 km²
Parrocchie201
 
ErezioneVII secolo
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
Santi patroniVergine Santissima de la Cabeza
Sant'Eufrasio di Iliturgi
IndirizzoPlaza de Santa María 2, 23002 Jaén, España
Sito webwww.diocesisdejaen.es
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Spagna
L'antica cattedrale della Natività di Maria a Baeza.
Veduta aerea del seminario diocesano.

La diocesi di Jaén (in latino: Dioecesis Giennensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Granada. Nel 2021 contava 626.335 battezzati su 631.181 abitanti. È retta dal vescovo Sebastián Chico Martínez.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la provincia di Jaén.

Sede vescovile è la città di Jaén, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine. È dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria l'antica cattedrale di Baeza. Vicino ad Andújar sorge la basilica di Nostra Signora della Cabeza, importante santuario mariano.

Il territorio si estende su 13.498 km² ed è suddiviso in 201 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi di Baeza fu eretta tra il 656 ed il 675, per il trasferimento della sede episcopale di Castulo, antica diocesi iberica attestata fin dall'inizio del IV secolo. Primo vescovo fu Rogato, che partecipò all'undicesimo concilio di Toledo del 675; secondo vescovo noto prima dell'invasione araba è stato Teudisclo, che prese parte al sedicesimo concilio toletano nel 693. In quest'epoca la diocesi era annessa alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Toledo.

Scarse sono le tracce della diocesi sotto la dominazione araba, durante la quale tuttavia una comunità cristiana sopravvisse. Si tramanda infatti il nome di un vescovo, Saro, episcopus Beatientis sedis, che inviò una lettera di adesione al concilio di Cordova dell'862. In questo periodo Beaza era di fatto suffraganea di Cordova.

A lungo Beaza fu contesa fra cristiani e mussulmani nel XII e XIII secolo. La città fu definitivamente conquistata dalle truppe cristiane il 30 novembre 1227. Ma ancora prima della liberazione di Beaza, l'arcivescovo di Toledo, Rodrigo Jiménez de Rada, ricevette da papa Onorio III il compito di scegliere e di ordinare vescovi per le regioni di prossima liberazione; per la sede di Beaza l'arcivescovo scelse il domenicano Domingo, missionario in Marocco, che fu consacrato prima del 27 ottobre 1225 ad titulum Baeciensis Ecclesiae.[1] Con il ristabilimento della sede Baeciensis, Domingo prese possesso definitivamente della sua nuova sede, quasi certamente nel corso del 1228.

Negli anni successivi, Domingo entrò in conflitto con l'arcivescovo di Toledo, di cui era suffraganeo, perché gli antichi confini della diocesi erano all'epoca completamente ignoti. Papa Gregorio IX dovette intervenire diverse volte per placare gli animi e ristabilire la diocesi nella sua integrità.

Nel 1246 i cristiani conquistarono la città di Jaén e alla sua liberazione partecipò anche il vescovo Domingo. Dopo la sua morte, la sede episcopale fu trasferita con l'approvazione di papa Innocenzo IV a Jaén, che in epoca araba era diventata un importante centro amministrativo di tutta la regione.

Il 10 dicembre 1492 la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Granada.

Verso la metà del XVII secolo il vescovo Fernando de Andrade y Castro istituì il seminario diocesano a Baeza, dedicato a san Filippo Neri e nel 1660 consacrò la cattedrale di Jaén. Nel 1672 il seminario fu trasferito in un nuovo edificio e alla fine dell'Ottocento, durante l'episcopato di Manuel María León González y Sánchez, fu trasferito a Jaén.

In seguito al concordato del 1851, nel 1873 la soppressione della giurisdizione territoriale degli ordini militari e dell'abbazia di Alcalá la Real, eretta nel 1340, comportò l'aggregazione di nuovi territori alla diocesi. Vent'anni più tardi il vescovo Manuel González compì una riorganizzazione della suddivisione amministrativa della diocesi.

Il 23 aprile 1954, facendo seguito al concordato del 1953 che stabiliva di far coincidere i limiti delle diocesi con quelli delle province civili, la diocesi di Jaén ingrandì il suo territorio con l'acquisizione dell'arcipresbiterato di Cazorla dall'arcidiocesi di Toledo.[2]

Nel 1959 papa Giovanni XXIII ha riconosciuto patroni della diocesi, la Beata Vergine de la Cabeza come patrona principale, e sant'Eufrasio, uno dei sette apostoli della Spagna (viri apostolici), come patrono secondario.[3]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Baeza[modifica | modifica wikitesto]

  • Rogato † (prima del 675 - dopo il 688)
  • San Teudisclo † (menzionato nel 693)
  • Saro † (menzionato nell'862)
  • Domingo di Baeza, O.P. † (prima del 13 luglio 1228 - dopo il 26 maggio 1248 deceduto)

Vescovi di Jaén[modifica | modifica wikitesto]

  • Pedro Martínez † (prima del 6 marzo 1249 - 1249 deceduto) (vescovo eletto)

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 631.181 persone contava 626.335 battezzati, corrispondenti al 99,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 780.000 780.000 100,0 260 210 50 3.000 50 340 158
1969 702.284 702.886 99,9 398 289 109 1.764 174 1.305 135
1980 676.000 677.756 99,7 336 245 91 2.011 144 1.104 206
1990 650.000 659.939 98,5 424 356 68 1.533 1 118 922 212
1999 630.000 648.551 97,1 318 247 71 1.981 104 740 199
2000 630.000 648.551 97,1 304 232 72 2.072 88 440 199
2001 631.000 649.662 97,1 323 246 77 1.953 112 692 199
2002 631.000 649.662 97,1 300 243 57 2.103 78 603 198
2003 631.000 649.662 97,1 312 246 66 2.022 83 686 199
2004 630.000 651.565 96,7 308 246 62 2.045 86 631 199
2006 655.000 660.284 99,2 303 251 52 2.161 76 567 199
2013 670.800 674.900 99,4 283 247 36 2.370 47 338 200
2016 665.000 670.000 99,3 266 232 34 2.500 2 41 373 201
2019 643.200 648.250 99,2 253 223 30 2.542 2 33 323 201
2021 626.335 631.181 99,2 237 208 29 2.642 4 32 278 201

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biografia del vescovo Domenico di Beaza in: A. Lambert, v. 2. Baeza, Domingo de, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. VI, 1932, coll. 184-186.
  2. ^ Decreto Maiori animarum, in AAS 46 (1954), pp. 506-507.
  3. ^ Breve Studium et cultus, AAS 52 (1960), pp. 383-385.
  4. ^ a b A questa data la sede di Jaén era vacante.
  5. ^ Elezione cassata dalla Santa Sede.
  6. ^ Juan Higueras Maldonado, El obispo Antonio Brizuela y Salamanca (1693-1708) y la construcción de la Catedral de Jaén, 2006.
  7. ^ Durante la vacanza della sede la diocesi fu amministrata da Agustín Parrado y García, arcivescovo metropolita di Granada.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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