Giuseppe Bertello

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Giuseppe Bertello
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Bertello durante un discorso ai Musei Vaticani il 18 luglio 2016.
Narrabo nomen tuum
 
TitoloCardinale presbitero dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato1º ottobre 1942 (81 anni) a Foglizzo
Ordinato presbitero29 giugno 1966 dal vescovo Albino Mensa (poi arcivescovo)
Nominato arcivescovo17 ottobre 1987 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato arcivescovo28 novembre 1987 dal cardinale Agostino Casaroli
Creato cardinale18 febbraio 2012 da papa Benedetto XVI
 

Giuseppe Bertello (Foglizzo, 1º ottobre 1942) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 1º ottobre 2021 presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Foglizzo, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, il 1º ottobre 1942.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 giugno 1966 è ordinato presbitero dall'allora vescovo di Ivrea Albino Mensa.

Conseguita la licenza in teologia pastorale ed il dottorato in Diritto canonico, frequenta i corsi propedeutici alla carriera presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica. Ottenuta la licenza in diplomazia ecclesiastica,[1] entra nel servizio diplomatico della Santa Sede, nel 1971, prestando servizio nelle rappresentanze pontificie di Sudan, Turchia, Venezuela e alla Missione permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra.

Ministero episcopale e cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 ottobre 1987 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo titolare di Urbisaglia e pro-nunzio apostolico in Benin, Ghana e Togo; succede ad Ivan Dias, precedentemente nominato nunzio apostolico in Corea. Il 28 novembre successivo riceve l'ordinazione episcopale dal cardinale Agostino Casaroli, co-consacranti l'arcivescovo Albino Mensa e il vescovo Luigi Bettazzi.

Il 12 gennaio 1991 il papa lo trasferisce alla nunziatura apostolica in Ruanda; succede a Giovanni Battista Morandini, precedentemente nominato nunzio apostolico in Guatemala. A partire dal 1994, si trova nella fase più drammatica della guerra tra le etnie Hutu e Tutsi che insanguina il Paese come pure il vicino Burundi. In questi frangenti unisce la sensibilità pastorale al coraggio e all'abilità diplomatica, facendo ogni sforzo possibile per la pacificazione.[senza fonte]

Nel marzo 1995 papa Giovanni Paolo II lo nomina osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni specializzate a Ginevra e, il 19 agosto 1997, con lo stesso ruolo, anche presso l'Organizzazione mondiale del commercio.

Il 27 dicembre 2000 è nominato, da papa Wojtyła, nunzio apostolico in Messico; succede a Leonardo Sandri, precedentemente nominato sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede. Il 30 luglio 2002 accoglie come nunzio l'ormai anziano Pontefice giunto in viaggio apostolico nel Paese latino-americano per la canonizzazione di Juan Diego Cuauhtlatoatzin, il giovane veggente di Guadalupe, avvenuta presso la basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico il giorno seguente.

L'11 gennaio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino; succede a Paolo Romeo, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Palermo.

Il 3 settembre 2011 papa Benedetto XVI lo nomina presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con decorrenza dal 1º ottobre dello stesso anno, succedendo al cardinale Giovanni Lajolo; mantiene questi incarichi fino al 1º ottobre 2021, quando papa Francesco accetta le sue dimissioni per raggiunti limiti di età.

Nel concistoro del 18 febbraio 2012 è creato cardinale diacono dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia da papa Benedetto XVI; il 17 giugno successivo prende possesso della diaconia.

Il 13 aprile 2013 papa Francesco lo nomina membro del Consiglio dei cardinali, chiamati a consigliarlo nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana[2].

Il 3 dicembre 2016 viene nominato membro della Congregazione delle cause dei santi.

Il 4 marzo 2022 opta per l'ordine presbiterale mantenendo la titolarità della sua diaconia elevata pro hac vice a titolo.

Il 1º ottobre 2022 compie ottant'anni e, in base a quanto disposto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970, esce dal novero dei cardinali elettori e decade da tutti gli incarichi ricoperti in Curia romana.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Nunzio Apostolico in Italia. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 4 ottobre 2008[3]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tale licenza viene rilasciata dopo la frequenza de corsi triennali tenuti presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, l'istituzione che prepara i diplomatici della Santa Sede.
  2. ^ Ecco "i saggi" di Papa Francesco per studiare come cambiare la chiesa, in la Repubblica, 13 aprile 2013. URL consultato il 19 settembre 2013.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  4. ^ Tabella degli insigniti (XLS), su canord.presidency.ro. URL consultato il 26 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Urbisaglia
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
José Roberto López Londoño 17 ottobre 1987 – 18 febbraio 2012 Georg Gänswein
Predecessore Pro-nunzio apostolico in Benin, Ghana e Togo Successore
Ivan Dias 17 ottobre 1987 – 12 gennaio 1991 Abraham Kattumana
Predecessore Nunzio apostolico in Ruanda Successore
Giovanni Battista Morandini 12 gennaio 1991 – 25 marzo 1995 Juliusz Janusz
Predecessore Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni specializzate a Ginevra Successore
Paul Fouad Naïm Tabet 25 marzo 1995 – 27 dicembre 2000 Diarmuid Martin
Predecessore Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio Successore
- 19 agosto 1997 – 27 dicembre 2000 Diarmuid Martin
Predecessore Nunzio apostolico in Messico Successore
Leonardo Sandri 27 dicembre 2000 – 11 gennaio 2007 Christophe Pierre
Predecessore Nunzio apostolico in Italia e San Marino Successore
Paolo Romeo 11 gennaio 2007 – 1º ottobre 2011 Adriano Bernardini
Predecessore Cardinale diacono e presbitero dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia Successore
Umberto Betti, O.F.M. dal 18 febbraio 2012
Titolo presbiterale pro hac vice dal 4 marzo 2022
in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN2251148814294245330007 · GND (DE1126047740 · WorldCat Identities (ENviaf-2251148814294245330007