Bologna Football Club 1909: differenze tra le versioni

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Nei primi anni della storia della società non esisteva una mascotte associata al Bologna. In seguito i tifosi decisero di adottare la figura del [[Balanzone|Dottor Balanzone]], celebre maschera di [[Carnevale]]. Inizialmente però veniva raramente promossa dalla società.<ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.gianfrancoronchi.net/foto/bologna/figurine/FIDASS-1936-_prima-produzione-della-casa-dolciaria|titolo=FIDASS 1936 (prima produzione della casa dolciaria)|accesso=|data=}}</ref><ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.gianfrancoronchi.net/foto/bologna/figurine/FIDASS-1950-figurine-Bologna-FC|titolo=FIDASS 1950 figurine Bologna FC|accesso=|data=}}</ref>
Nei primi anni della storia della società non esisteva una mascotte associata al Bologna. In seguito i tifosi decisero di adottare la figura del [[Balanzone|Dottor Balanzone]], celebre maschera di [[Carnevale]]. Inizialmente però veniva raramente promossa dalla società.<ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.gianfrancoronchi.net/foto/bologna/figurine/FIDASS-1936-_prima-produzione-della-casa-dolciaria|titolo=FIDASS 1936 (prima produzione della casa dolciaria)|accesso=|data=}}</ref><ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.gianfrancoronchi.net/foto/bologna/figurine/FIDASS-1950-figurine-Bologna-FC|titolo=FIDASS 1950 figurine Bologna FC|accesso=|data=}}</ref>


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Questa scelta della società di non legarsi a nessun simbolo cambiò nella stagione [[Bologna Football Club 1981-1982|1981-82]], quando comparve per la prima volta nelle partite in casa il personaggio ''Bally''. Il personaggio però venne accantonato alla fine della stagione.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/24/un-altro-amico-brasiliano.html|titolo=Un altro amico brasiliano|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2018-12-31}}</ref>


== Strutture ==
== Strutture ==

Versione delle 14:10, 31 dic 2018

Bologna FC 1909
Calcio
Felsinei[1], Rossoblù[2], Veltri, Petroniani[3]
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso e blu
InnoLe tue ali Bologna
Luca Carboni, Gianni Morandi, Andrea Mingardi e Lucio Dalla
Dati societari
CittàBologna
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie A
Fondazione1909
Rifondazione1993
PresidenteBandiera del Canada Joey Saputo
AllenatoreBandiera dell'Italia Filippo Inzaghi
StadioRenato Dall'Ara
(36 462 posti)
Sito webwww.bolognafc.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto Coppa ItaliaCoppa Italia Coppa Intertoto
Scudetti7
Titoli nazionali2 Campionati di Serie B
Trofei nazionali2 Coppe Italia
Trofei internazionali1 Coppa Intertoto UEFA
3 Mitropa Cup
1 Coppa di Lega Italo-Inglese
1 Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Bologna Football Club 1909 S.p.A.[4], comunemente noto come Bologna, è una società calcistica italiana per azioni[4] fondata il 3 ottobre del 1909, nell'omonimo capoluogo emiliano[5]. La squadra nella stagione 2018-2019 milita in Serie A, il massimo livello della piramide calcistica italiana, per il quarto anno consecutivo. Ha partecipato a 72 campionati di Serie A su 87, piazzandosi al nono posto nella classifica del maggior numero di presenze delle formazioni nella massima categoria italiana. Occupa il 53º posto del ranking delle migliori squadre del XX secolo — ottava italiana — dell'IFFHS.[6] Secondo la FIGC è il club con la nona miglior tradizione sportiva in Italia.[7]

Tra i club più blasonati d'Italia, vanta 7 titoli di campione d'Italia, due Coppe Italia e una Coppa Alta Italia. In ambito internazionale, il Bologna fu la prima squadra italiana a vincere un trofeo continentale, nel 1932: la Coppa dell'Europa Centrale,[8] poi vinta anche nel 1934 e nel 1961; tra gli altri successi fuori dai confini nazionali, i rossoblù annoverano una Coppa Intertoto,[9] una Coppa di Lega Italo-Inglese[10] e il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937.[11] Presente in 16 campionati della massima serie pre girone unico, suddivisi tra Prima Categoria, Prima Divisione e Divisione Nazionale, e in 72 campionati di Serie A, vanta in totale 88 presenze nella massima divisione nazionale, dal campionato 1910-1911 al 2018-2019. Il Bologna detiene il singolare record di due scudetti vinti allo spareggio, uno contro il Torino, e uno contro l'Inter.

Nato come Bologna Football Club, fallì nel 1993 e fu ricostituito societariamente con il nome attuale dopo aver riacquisito i diritti e il titolo sportivo del vecchio sodalizio.[12] La maglia di gioco è a strisce verticali alternate di colore rosso e blu. Dal 1927 la squadra disputa le proprie gare interne nello Stadio Renato Dall'Ara — nato come Stadio del Littoriale e chiamato, dal dopoguerra fino al 1983, Stadio Comunale — il quale può ospitare più di 30 000 spettatori.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Bologna Football Club 1909.
Louis Rauch, odontoiatra svizzero, fu il primo presidente del Bologna F.C.

Dalla nascita al primo scudetto

Il Bologna Football Club fu fondato domenica 3 ottobre 1909 come "sezione per le esercitazioni di sport in campo aperto" del Circolo Turistico Bolognese.[13] Venne eletto presidente Louis Rauch, un odontoiatra svizzero, mentre vicepresidente fu Guido Della Valle e capitano Arrigo Gradi. L'iniziativa determinante era però stata quella di un giovane di origine boema, Emilio Arnstein, che aveva già fondato a Trieste il Black Star Football Club. Nell'inverno del 1910 il Bologna Football Club si rese autonomo separandosi dal Circolo Turistico. Il disegno delle maglie, inizialmente a quadri, fu modificato passando alle strisce verticali, tenendo invariati gli originari rosso e blu.

Prima formazione del Bologna F.C. con Arrigo Gradi e Antonio Bernabéu, due tra i fondatori del club.

Il Bologna si iscrisse alla Prima Categoria 1910-1911, il campionato di massima serie. Nei sei campionati successivi però la squadra non si qualificò mai alla fase finale. La prima guerra mondiale interruppe l'attività ufficiale del calcio, e si giocarono solo amichevoli e piccoli tornei.[14]

Il 1920 venne ingaggiato l'allenatore professionista Hermann Felsner, il quale fece il salto di qualità che portò la squadra ad essere una protagonista assoluta del campionato italiano. Nella stagione 1924-1925 arrivò il primo scudetto della storia del Bologna, quello che fu definito lo Scudetto delle pistole[N 1][15]. L'avversario in finale di Lega Nord, ancora il Genoa, venne sconfitto solo al quinto incontro, disputato a Milano a porte chiuse per evitare incidenti tra le tifoserie. La finalissima con l'Alba Roma, vincitrice della Lega Sud, fu solo una formalità, causa il divario tecnico tra squadre settentrionali e meridionali: due nette vittorie portarono per la prima volta il titolo italiano nella città felsinea.[16]

Dagli anni venti agli anni cinquanta

A metà degli anni venti il Bologna era una delle più forti in Italia. Nel 1929, lo scudetto tornò in Emilia dopo soli quattro anni: giocatori di quella grande squadra erano il portiere Mario Gianni, il terzino sinistro Felice Gasperi, la mezz'ala Bernardo Perin e gli attaccanti Giuseppe Della Valle e Angelo Schiavio.[17]

Angelo Schiavio, quarto realizzatore di tutti i tempi nella storia del campionato italiano.

Guidata in panchina dall'ungherese Lelovich, la squadra conquistò la Coppa Europa Centrale 1932, ripetendo l'impresa nel 1934. In questo periodo, secondo gli addetti ai lavori, il Bologna era una delle squadre migliori al mondo.[18] Nel 1934 arrivò la nomina prima a commissario straordinario e poi a presidente di Renato Dall'Ara, industriale reggiano che otterrà grandi risultati nella sua trentennale presidenza del club. Con il campionato 1935-1936 iniziò un periodo d'oro per i bolognesi: ben due scudetti di fila nel biennio 1935-1937, un altro nel campionato 1938-1939, ed un Trofeo dell'Esposizione vinto a Parigi nel 1937 con un 4-1 sul Chelsea in finale; il Bologna divenne così la prima squadra italiana a sconfiggere una squadra inglese in un torneo internazionale. Quel gruppo, guidato da Árpád Weisz prima e di nuovo da Felsner poi, divenne noto come "lo squadrone che tremare il mondo fa".[19]

Anche il nuovo decennio iniziò nei migliore dei modi: il campionato 1940-1941 portò il sesto scudetto del Bologna. Ma dopo questi anni d'oro, seguirono però campionati meno positivi, piazzandosi quasi sempre dietro le squadre dell'asse Milano-Torino. Nel 1945-1946 il Bologna vinse la Coppa Alta Italia.[20]

Negli anni cinquanta il Bologna era una delle squadre più solide della serie A, ma senza i mezzi per poter fare il salto di qualità e conquistare il settimo scudetto. La squadra infatti si salvò sempre senza problemi, ma raramente raggiunse le parti alte della classifica. Il decennio si chiuse con il quinto posto nel 1959-1960,[21] ma soprattutto si affacciò in prima squadra colui destinato a diventare il simbolo e la bandiera del Bologna: Giacomo Bulgarelli.[22]

Settimo scudetto e gli ultimi trofei

Il campionato 1963-1964 fu quello prima del caso doping e poi quello dell'agognato scudetto. Cinque giocatori — Pavinato, Fogli, Tumburus, Perani e Pascutti — vennero trovati positivi dopo gli esami effettuati un mese prima in occasione del match con il Torino. I giocatori, l'allenatore e il medico Poggiali vennero squalificati per 18 mesi ed il club penalizzato di tre punti.[23] Le controanalisi dimostrarono però l'innocenza dei giocatori: i tre punti vennero restituiti e le squalifiche annullate, permettendo il riaggancio in vetta dei rossoblù all'Inter.[23] Il campionato finì così con le due squadre appaiate al primo posto: per la prima volta si rese necessario uno spareggio, da giocare a Roma il 7 giugno 1964.[24]

Il Bologna dello scudetto del 1963-1964

Il 3 giugno morì improvvisamente per infarto il presidente Renato Dall'Ara, mentre erano in corso le discussioni con Moratti, presidente dell'Inter, sui dettagli per lo spareggio.[23] Il Bologna vinse la sfida per 2-0, conquistando il settimo e ultimo scudetto. Dopo questo campionato, si alternarono gli allenatori — tra i quali Gipo Viani e l'ex rossoblù Cesarino Cervellati — e i presidenti, finché nel 1969 venne chiamato ad allenare la squadra Edmondo Fabbri, che conquistò la Coppa Italia. Cinque anni dopo venne vinta di nuovo, battendo ai rigori il Palermo nella finale di Roma.[25]

Dalla prima retrocessione all'Europa

Nel campionato 1981-1982, la squadra rossoblù retrocesse per la prima volta nella sua storia in Serie B.[26] Unico fattore degno di nota in quella stagione fu l'esordio in serie A, il 13 settembre 1981, del sedicenne Roberto Mancini, il quale giocò tutte e 30 le partite stagionali segnando 9 reti, miglior marcatore della squadra. La prima storica annata in Serie B del Bologna fu anch'essa molto negativa: terminato il torneo al diciottesimo posto, retrocesse in Serie C1, scendendo così di due categorie in due anni.[27] La promozione arrivò l'anno successivo, ma in B il Bologna ci rimase per quattro stagioni, guidati dall'allenatore Luigi Maifredi e dal presidente Luigi Corioni. Nella Serie A 1988-1989, dopo un inizio difficile, il Bologna raggiunse la salvezza, ma in quella successiva Maifredi condusse la squadra alla qualificazione alle coppe europee grazie all'ottavo posto. In Coppa UEFA i rossoblù sfiorarono le semifinali, ma paradossalmente non si salvarono in campionato.[28]

La stagione 1992-1993 il Bologna, ancora in B, terminò la stagione in diciottesima posizione, che comportò la seconda retrocessione in Serie C1 in undici campionati. Il 19 giugno 1993 lo storico Bologna Football Club andò incontro al fallimento. Dalla sentenza del tribunale la società fu rifondata alla fine di giugno sotto la denominazione Bologna Football Club 1909: all'asta fallimentare per l'acquisto Giuseppe Gazzoni Frascara alla testa di un gruppo di imprenditori locali ottenne la proprietà del club, riuscendo a garantire l'iscrizione al successivo campionato di Serie C1 .[29]

Dopo un primo anno deludente dove la squadra rimase nella terza serie, in due anni il Bologna raggiunse due primi posti di fila, centrare la promozione in Serie A nella stagione 1995-1996. L'europa arrivò anch'essa due anni dopo con la partecipazione alla Coppa Intertoto, valida per l'ingresso in Coppa UEFA; fu l'unica stagione in maglia rossoblù di Roberto Baggio, autore di ben 22 reti e terzo nella classifica marcatori di Serie A.[30] Nell'estate 1998, ceduto Baggio all'Inter, venne acquistato un altro attaccante di prestigio: Giuseppe Signori, tre volte capocannoniere della serie A. La squadra vinse la Coppa Intertoto, qualificandosi dunque per la Coppa UEFA 1998-1999. In quella stagione la squadra si arrese in semifinale contro l'Olympique Marsiglia, in una doppia sfida controversa.[31] Anche in Coppa Italia i rossoblù uscirono in semifinale, ancora in maniera contestata per mano della Fiorentina.[32]

Dagli anni duemila al duemiladieci

I primi cinque campionati del nuovo millennio garantirono al Bologna una tranquilla salvezza. Purtroppo però, l'annata 2004-2005 si rivelò drammatica, giocando un doppio spareggio salvezza contro i rivali del Parma: nella gara di andata al Tardini di Parma è il Bologna a imporsi, per 1-0, mentre in quella di ritorno il Parma espugna il Dall'Ara per 0-2, determinando la retrocessione dei rossoblù in Serie B. Il Bologna resterà in B per tre anni, dopo aver mancato per due volte i playoff promozione.[33]

L'agognata promozione arriva nel campionato 2007-2008. Nelle tre stagioni successive in A il Bologna raggiunse sempre la salvezza, seppur in maniera fortunosa.[34]

Marco Di Vaio, in totale 66 reti segnate nel Bologna.

Nell'estate 2010 la famiglia Menarini, presidenti del Bologna da due anni e contestata dalla piazza e dalla tifoseria, trova un accordo con l'imprenditore sardo Sergio Porcedda, il quale il 7 luglio 2010 assume la carica di presidente. La gestione Porcedda, pur avendo dato corso ad un profondo rinnovamento e ringiovanimento del parco giocatori, dopo pochi mesi si rivela totalmente insolvente sul piano finanziario, al punto da causare una penalizzazione di tre punti, da scontare nel campionato in corso, per inadempienze finanziarie. Dopo difficili trattative una cordata di imprenditori bolognesi, Massimo Zanetti, proprietario della Segafredo Zanetti, riesce a dicembre a rilevare interamente le quote della società. Zanetti è il nuovo presidente. La presidenza di Zanetti è però di brevissima durata: il 21 gennaio 2011, in disaccordo con alcuni soci, rimette la carica, che viene assunta dal vicepresidente Marco Pavignani. La presidenza di Pavignani è dichiaratamente di transizione ed il 7 aprile 2011, eseguite le necessarie ricapitalizzazioni societarie, in accordo coi soci viene nominato presidente l'imprenditore bolognese Albano Guaraldi, che il 21 maggio 2011 assume anche la carica di amministratore delegato.[35] In questa situazione societaria di straordinaria incertezza la squadra realizza un buon campionato, compattandosi intorno al proprio allenatore Malesani ed al cannoniere Marco Di Vaio, autore di 19 reti. Nonostante il buon andamento la squadra conclude la stagione al 16º posto. Per la stagione successiva viene scelto inizialmente Pierpaolo Bisoli, sostituito dopo cinque giornate da Stefano Pioli.[36] Sotto la sua conduzione la squadra in due stagioni conquista matematicamente la salvezza; terminando in 9° e 13° posizione.

L'anno dopo i rossoblù hanno una stagione travagliata culminata con l'esonero di Stefano Pioli sostituito da Davide Ballardini. Alla fine il Bologna retrocede, facendo ritorno in B dopo 6 stagioni in massima serie.[37]

L'acquisizione nordamericana

Una formazione della stagione 2016-2017

Ancora prima dell'inizio ufficiale della stagione 2014-2015 il club affronta numerose difficoltà economiche, faticando nel riuscire a pagare l'iscrizione stessa al campionato cadetto, andando incontro ad una penalizzazione in campionato.[38] Nei primi giorni di settembre viene resa pubblica la trattativa di compravendita del club da parte di una cordata americana guidata dall'avvocato newyorkese Joe Tacopina, già intenzionato a comprare il club nell'estate 2008, e dal magnate canadese Joey Saputo, proprietario del Montreal Impact. Il 15 ottobre Tacopina diventa il terzo presidente straniero nella storia del club.[39]. In Serie B, il Bologna conquista con il tecnico Delio Rossi la promozione in serie A ai play-off superando in finale il Pescara con un doppio pareggio.[40]

Il 20 settembre 2015, a causa del rapporto sempre più teso con Saputo, Joe Tacopina si dimette da presidente e dal consiglio di amministrazione del club.[41] La stagione del ritorno in massima serie vede un inizio difficile in cui viene esonerato il tecnico Delio Rossi e sostituito da Roberto Donadoni; la squadra risale concludendo la stagione al 14º posto salvandosi.

Dopo tre stagioni sulla panchina del Bologna il tecnico Roberto Donadoni non viene confermato alla guida della prima squadra per l'anno 2018-2019. Viene sostituito da Filippo Inzaghi.[42]

Cronistoria

Cronistoria del Bologna Football Club 1909[43]
  • 3 ottobre 1909 - fondazione del Bologna Football Club[5].


Terzo turno di Coppa Italia.

Vince la Coppa dell'Europa Centrale (1º titolo).
Vince la Coppa dell'Europa centrale (2º titolo).
  • 1934-1935 - 6º in Serie A. Al termine della stagione, scioltasi la Bologna Sportiva, il Bologna Sezione Calcio cambia la denominazione sociale in Bologna Associazione Giuoco del Calcio.
  • 1935-1936 - Campione d'Italia (3º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa dell'Europa Centrale.
Vince il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa dell'Europa Centrale.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Alta Italia.
Quarti di finale di Coppa Mitropa.
Semifinalista di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Mitropa in rappresentanza dell'Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa Mitropa (3º titolo).
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Mitropa.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Mitropa.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno della Coppa dei Campioni.
Semifinalista di Coppa Mitropa.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa delle Fiere.
Gruppo finale di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa delle Fiere.
Gruppo finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Fiere.
Finalista della Coppa delle Alpi.
Vince la Coppa Italia (1º titolo).

Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Vince la Coppa di Lega Italo-Inglese (1º titolo).
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi della Coppa Mitropa.
Vince la Coppa Italia (2º titolo).
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Semifinalista di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista della Coppa Mitropa.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa UEFA.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
  • 18 giugno 1993 - La società Bologna Football Club fallisce ed il successivo 28 giugno rinasce come Bologna Football Club 1909 assorbendo deficit, titolo sportivo e ramo d'azienda[29].
  • 1993-1994 - 4º nel girone A della Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Intertoto (1º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa UEFA.
Ottavi di finale Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.

Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Intertoto.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Italia.

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli del Bologna Football Club 1909.

Colori

«La storia della maglia è la nostra: contiene i ricordi e le emozioni di ogni tifoso.[44]»

Una partita d'allenamento, nella stagione 1968-1969, fra titolari e riserve bolognesi; quest'ultime indossano una seconda divisa bianca con sbarra rossoblù.

La prima maglia del Bologna, nel 1909, era a quarti rossi e blu, riproducendo la divisa del collegio svizzero Schönberg di Rossbach. Nel 1910 il club si dissociò dal circolo e le maglie da gioco furono modificate con pali verticali rossoblù. Questo tipo di disegno è rimasto praticamente immutato nel tempo, tranne che per la variazione annuale nella larghezza delle bande.[44]

Un'importante eccezione fu quella del 1925: in quell'anno il Bologna vinse il suo primo scudetto indossando un'inedita maglia verde. Tale divisa fu scelta dall'allora dirigente Enrico Sabattini, per imitazione di quella del Rapid Vienna[45]. In realtà il cambio di divisa fu anche suggerito dal caldo, che in quei giorni di giugno si faceva particolarmente sentire; la nuova maglia perciò fu di cotone leggero verde scuro, con bordi e calzoncini neri.[44]

Nei decenni successivi la maglia verde fu alternata a quella bianca come seconda divisa. Il suo ultimo utilizzo risale agli anni ottanta. Nel 1934 la divisa verde fu indossata dalla Sampierdarenese in uno spareggio-promozione giocato contro il Bari sul campo neutro di Bologna: i liguri giocarono infatti con una muta di maglie verdi donata dal presidente del Bologna Dall'Ara, visto che entrambe le squadre si erano presentate in divisa bianca. A fine anni novanta, la prima maglia subì alcune leggere modifiche, come nelle stagioni 1998-1999 e 1999-2000, quando le strisce rossoblù più laterali — non quindi le due centrali — si dipartivano dal colletto invece che dalle spalle. Nella stagione 2000-2001 fu adottata una prima maglia con due sole larghe strisce, una rossa e una blu, con i bordi bianchi. Poche sono state le variazioni negli anni a seguire.[44]

Negli anni recenti è stata introdotta anche la terza maglia, destinata ad essere usata soprattutto nelle coppe europee, solitamente a sfondo giallo o dorato con profili rossoblù. Nella stagione 2011-2012 per questa maglia viene scelto il colore celeste, in omaggio alla nazionale dell'Uruguay.[44]

Simboli ufficiali

Stemma

Evoluzione dello stemma
File:BOLOGNALOGO BFC.png
Lo stemma ai tempi del primo Bologna Football Club.
File:BOLOGNASEZIONECALCIO LOGO.png
Il simbolo del Bologna Sezione Calcio.
File:BOLOGNALOGO BAGC.png
Logo utilizzato durante la denominazione di Bologna Associazione Giuoco Calcio
Stemma societario del club utilizzato dalla rifondazione al 2018.
Il logo utilizzato dal 2018 con colori aggiornati.

Lo stemma riporta in alto, in bianco su sfondo blu, le iniziali di Bologna Football Club (BFC) e l'anno di fondazione (1909). Sulla sinistra sono riportate le strisce con i colori sociali rossoblù, sulla destra è riportata una croce rossa bordata di blu su sfondo bianco che richiama la bandiera cittadina; tutto questo circondato da un bordo color platino.[46]

Inno

Il primo esempio di inno del Bologna calcio risale agli anni 30. Di questa canzone si sa molto poco, essendo stato scoperto casualmente nel 2011.[47] Solo negli anni Settanta si ritorna a parlare di canzoni del Bologna calcio; il brano Alè Alè Forza Bologna del quartetto Passarini fu la prima a venir suonata allo stadio, venendo poi sostituita nel 1976 con la canzone di Dino Sarti Bologna campione che venne trasmessa allo stadio nelle stagioni successive, ma successivamente venne abbandonato.[48]

I cantautori bolognesi Gianni Morandi, Andrea Mingardi, Lucio Dalla e Luca Carboni, autori dell'inno Le tue ali Bologna.

Dell'inno non se ne parlò più fino al 1988, con la canzone Le tue ali Bologna — conosciuta all'epoca più come Tu sei forte Bologna — scritta e cantata a quattro da Luca Carboni, Gianni Morandi, Andrea Mingardi e Lucio Dalla. Con il passare degli anni, anche Paolo Mengoli con la canzone Il sogno continua contribuì ad arricchire il repertorio di inni sul Bologna, ma fu un'altra canzone di Mingardi, Cuore rossoblù, a venir scelta dalla società come canzone ufficiale, fino al 2012 quando ritornò a suonare allo stadio Le tue ali Bologna, in seguito alla morte di Lucio Dalla.[47]

Mascotte

Nei primi anni della storia della società non esisteva una mascotte associata al Bologna. In seguito i tifosi decisero di adottare la figura del Dottor Balanzone, celebre maschera di Carnevale. Inizialmente però veniva raramente promossa dalla società.[49][50]

Questa scelta della società di non legarsi a nessun simbolo cambiò nella stagione 1981-82, quando comparve per la prima volta nelle partite in casa il personaggio Bally. Il personaggio però venne accantonato alla fine della stagione.[51]

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Renato Dall'Ara, Stadio Sterlino e Prati di Caprara.
File:Bologna - Internazionale 0-1, 1910 - Gino Vallesella si aggiusta il curioso copricapo..jpg
Bologna - Inter 0-1 giocata ai Prati di Caprara

Il primo stadio in cui ha giocato il Bologna fu i Prati di Caprara — negli omonimi giardini nella periferia della città — corrispondente alla zona dove attualmente sorge l'Ospedale Maggiore di Bologna. Questo luogo fu utilizzato per un anno fino al 1910, anno nel quale il campo avverso costrinse a cambiarlo per poter adattarlo alla Prima Categoria.[52] Dal 1910 al 1913 la squadra disputò le sue partite sul campo Cesoia, un campo recintato con steccati di legno e con spogliatoi per gli atleti ricavati da un'osteria ancora esistente.[52] A causa di una irregolarità delle tribune in legno i felsinei furono sfrattati e di conseguenza furono costretti a cambiare luogo di gioco.[52]

Nel 1913 i membri dell'allora Bologna Football Club, guidati da Rodolfo Minelli, decisero di accasarsi per disputare le proprie partite nello Stadio Sterlino. Il luogo si presentava come un campo spoglio e isolato, fu proprio il club ad addobbarlo a dovere e a costruire la prima tribuna principalmente costruita in ferro e lamiera. Nel corso del 1921 — dopo la fine della Grande guerra — la società ristrutturò e dotò di copertura la tribuna centrale dello stadio, sostituendo la lamiera con il cemento armato; costruì anche due gradinate (curve), di cui una coperta, e una tribuna popolare, ovvero i distinti dei giorni d'oggi.[52] La voglia di rinnovamento e il percepibile dislivello del campo di gioco portò nel 1927 all'abbandono dell'impianto.[52]

Lo Stadio Renato Dall'Ara visto dall'attuale settore ospiti.

Allo stesso tempo, in previsione dell'oramai vicino abbandono dello Sterlino, nel 1925[53], iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo stadio che doveva ospitare la squadra. Nacque così nel 1927 lo Stadio Littoriale, nome scelto da Leandro Arpinati, ideatore del progetto, gerarca fascista bolognese e in quel periodo presidente della FIGC.[52][53] L'impianto venne considerato il "Primo vero stadio d'Italia" — sia per la capienza e per le funzioni polisportive — ma soprattutto perchè fu il primo stadio al mondo dotato di un impianto d'illuminazione notturna sul campo.[53] Dopo la scomparsa del fascismo il nome dello stadio tramutò semplicemente in Stadio Comunale di Bologna, conosciuto in città ancora più semplicemente come Stadio Comunale, dopo che di fatto divenne proprietà del comune di Bologna.[53] Nel 1983 l'impianto fu intitolato a Renato Dall'Ara, storico presidente rossoblù. La denominazione fu data proprio nel giorno dei venti anni dalla sua scomparsa.[52]

Nel 2009 si è deciso di intitolare la curva nord a Giacomo Bulgarelli[54], mentre nel 2017 la curva sud — già denominata "Curva San Luca" — ad Arpad Weisz.[55][56]

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro tecnico Niccolò Galli.

Dal 1976 il Bologna si allena a Casteldebole.[57] Dal 30 maggio 2001 ha preso il nome di "Centro tecnico Niccolò Galli", in ricordo dell'ex giocatore rossoblu. Il centro si sviluppa su una superficie di circa 53 000 — se compresi anche i terreni circostanti di proprietà della società — ed è dotato di otto campi da calcio regolamentari, alcuni in erba naturale altri in erba sintetica, di cui 2 di recente costruzione. I due campi principali sono dotati di tribune e sono accessibili al pubblico. Dal 14 dicembre 2016 è di proprietà della stessa società sportiva.[58] Nel 2017 il centro si è ampliato con i due nuovi campi in erba sintetica, nuovi spogliatoi, una nuova palestra all'avanguardia ed è stato migliorato il campo principale.[57]

All'interno del centro è stata eretta una foresteria all'avanguardia, nella quale vengono ospitati tutti i ragazzi che appartengono al settore giovanile e che non abitano nella regione. Per i ragazzi di età maggiore — solitamente gli appartenenti alla Primavera — il Bologna ha a disposizione appartamenti situati nel quartiere denominato "Meridiana" del vicino territorio comunale di Casalecchio di Reno.[59]

Società

Joey Saputo assume all'interno della società il ruolo di chairman e il "Bologna Football Club 1909 S.p.A." è gestito attraverso la BFC 1909 Lux Spv S.A. a sua volta di proprietà della BFC 1909 USA Spv LLC — società con cui Saputo ha interessi e localizzata negli Stati Uniti d'America — facente parte della Saputo Inc. Le società controllate dalla compagnia canadese sono azioniste del Bologna per il 99,93%. La restante parte è completata da vari soci che hanno acquisito piccole azioni della società.[60]

La sede del Bologna si trova all'interno del Centro tecnico Niccolò Galli dal 1976 — ovvero dall'inaugurazione del centro — al civico 10 di via Casteldebole. È anche presente una sede secondaria di minore dimensione situata in via Isonzo al civico 63.[61][62]

Organigramma societario

Dal sito internet ufficiale della società.[61]

Area amministrativa
  • Chairman: Joey Saputo
  • Presidente onorario: Giuseppe Gazzoni Frascara
  • Amministratore delegato: Claudio Fenucci
  • Consiglio di amministrazione: Joe Marsilii, Anthony Rizza
  • Collegio sindacale: Francesco Catenacci, Renato Santini, Massimo Tamburini
  • Segretario generale: Luca Befani
  • Segretario sportivo: Daniel Maurizi
  • Segreteria organizzativa: Federica Orlandi, Paolo Mazzitelli
  • Ufficio acquisti: Simona Verdecchia Tovoli
  • Amministrazione, finanza e controllo: Alessandro Gabrieli, Antonella Nicolini, Annalisa D'Amato, Roberta Dovesi, Marika Gagliardi
  • Gestione personale: Daniela Fortini, Giuseppe Maselli
  • Direttore area marketing: Christoph Winterling
  • Head of Sponsorship: Lorenzo Barale
  • Sponsorship Sales Manager: Andrea Battacchi
  • Hospitality Sales Manager: Enrico Forni
  • Head of Merchandising and Licensing: Tommaso Giaretta
  • Marketing area: Federica Furlan, Chiara Targa
  • Kid's area: Francesca Natali
  • Responsabile biglietteria: Massimo Gabrielli
  • Call center biglietteria: Valentina Mura, Riccardo Simione
  • Centralino: Matteo Molinari, Claudia Magnani
  • Delegato sicurezza: Roberto Tassi, Fabrizio Fieni
  • Stadium manager: Mirco Sandoni
  • Custodia e manutenzione stadio: Azzedine Bouidra, Maurizio Savi
  • Servizi logistici e trasporti: Gianpaolo Benni, Giudo Cassanelli
  • Lavanderia: Debora Roncarati, Rita Gandolfi
  • Responsabile area comunicazione: Carlo Caliceti
  • Ufficio stampa sportivo e istituzionale: Federico Frassinella, Gloria Gardini
  • Web TV: Claudio Maria Cioffi, Gianluca Ciraolo
  • Direttore sportivo: Riccardo Bigon
  • Responsabile scouting: Marco Di Vaio[63][64]
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale

L'11 aprile 2018 il Bologna ha fondato la prima scuola calcio per ragazzi disabili, dedicata a ragazzi e ragazze che presentano disabilità, questo progetto benefico a opera della società felsinea è stato poi denominato dalla stessa società BFC Senza Barriere[92][93]. Questa speciale scuola calcio si allena e gioca le sue partite in palestre apposite o in certi casi sui lati del campo dello Stadio Dall'Ara prima delle gare in casa disputate dalla prima squadra[94].

Settore giovanile

Tra tutti i titoli vinti dal settore giovanile rossoblu, esso vanta: 1 Campionato Berretti, 2 Campionati Allievi Nazionali, 1 Campionato Giovanissimi Nazionali e infine 1 Torneo di Viareggio.

Il settore giovanile del Bologna è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Under 17, Under 16, Under 15, Giovanissimi regionali e interprovinciali — contro squadre delle province di Bologna, Ferrara e Modena dilettanti e di annata superiore — Under 13, Esordienti, Pulcini e Allievi Calcio a 5.[95] Le formazioni dalla Primavera fino all'Under 15 giocano nel campo "Cavina" di Bologna, mentre le altre squadre nei campi del "Centro Tecnico Niccolò Galli" o in altri campi minori di Bologna o comunque nella rispettiva città metropolitana.[96]

Per quanto riguarda la sezione Primavera, il miglior piazzamento dei rossoblù è stato il sesto posto raggiunto nel campionato 2011-2012 e nel 2016-2017.[97]

Dalla stagione 2018-2019 la squadra Primavera gioca nel campionato Primavera 2.[98]

In questa specifica stagione l'organigramma societario e tecnico del settore giovanile felsineo è così composto: Daniele Corazza ha il ruolo di responsabile del Settore Giovanile con Maurizio Rizzi come segretario dello stesso, Valerio Chiatti invece come Responsabile della Scuola Calcio. Da metà ottobre 2018 Marco Di Vaio ha assunto il ruolo di Responsabile Scouting del settore giovanile, oltre che a quello della prima squadra; il direttore sportivo della primavera rimane però lo stesso della squadra in Serie A, ovvero Riccardo Bigon. Per quanto riguarda il settore tecnico l'ex rossoblù Emanuele Troise, Paolo Magnani, Denis Biavati e Francesco Morara sono rispettivamente gli allenatori di Primavera, Under-17, Under-16 e Under 15. Un altro ex — Gianluca Pagliuca — è il coordinatore dei preparatori dei portieri del settore giovanile, pur essendo lui stesso il preparatore dei portieri della Primavera.[99][100]

Sezione femminile

La sezione viene istituita su iniziativa dell'ex giocatrice Daniela Tavalazzi, che indossò a inizio carriera la maglia del Bologna femminile storico ma che non aveva alcuna attinenza con il club maschile. Dal 2010 entrata con un incarico dirigenziale[101], Tavalazzi decide di accettare l'incarico per seguire la propria scuola calcio, trovandovi un gruppo di quattordici ragazzine, abbastanza numeroso per poter istituire una squadra "quasi" Primavera, ottenendo dalla società la possibilità di realizzare un settore femminile affiliato. In qualche anno riesce a espandere il settore femminile arrivando nel 2015 ad allestire squadre giovanili interamente femminili in cinque diverse categorie, diventate nove all'inizio della stagione 2017-2018[102], alle quali si aggiunge una prima squadra che segue anche da allenatrice. La competitività del Bologna femminile cresce fino a conquistare la promozione dalla Serie C regionale alla Serie B nel campionato 2017-2018. Iscritta nel girone C, al termine del campionato pur contando su un organico giovanissimo riesce a concludere al 12º posto, ininfluente per puntare ad un nuovo salto di categoria che comunque, in base alla riforma del campionato italiano di calcio femminile, trasforma la Serie B in un campionato nazionale a girone unico e retrocede tutte le squadre classificate sotto il terzo posto alla nuova Serie C nazionale. Prima dell'inizio della stagione 2018-2019 Tavalazzi lascia l'incarico di guidare la prima squadra a Eugenio Lanfranchi per passare alla Juniores mentre l'organico viene rinforzato da alcune calciatrici d'esperienza.[103]

Diffusione nella cultura di massa

Il Bologna, allora campione d’Italia, è stato la prima squadra di calcio italiana ospite di un programma televisivo, il 17 settembre 1939, nel programma Al cavallino baio, facente parte delle trasmissioni sperimentali dell’Eiar.[104]

La squadra felsinea viene citata in diverse opere cinematografiche e televisive. Nel film Il sorpasso del 1962, Bruno Cortona (interpretato da Vittorio Gassman) incontrando un poliziotto bolognese fa riferimento alla squadra, indicandola come favorita per lo scudetto. Ne L'allenatore nel pallone del 1984, Oronzo Canà (Lino Banfi) viene scambiato per Ezio Pascutti, «la grande ala sinistra del Bologna degli anni '60», da Luciano Spinosi. Nel documentario Comizi d'amore del 1965, Pier Paolo Pasolini, notoriamente grande appassionato di calcio e tifoso della squadra, intervistava i calciatori rossoblù Mirko Pavinato, Giacomo Bulgarelli, Ezio Pascutti, William Negri, Carlo Furlanis. Nel 2012 Fabio Volo, per omaggiare Pasolini, girò il remake del documentario, intervistando questa volta i calciatori Cesare Natali, Saphir Taïder, Marco Motta e Panagiōtīs Kone.[105]

Lo scrittore Stefano Benni, nel suo primo libro Bar Sport del 1976, dedica un capitolo ad una trasferta al seguito del Bologna a Firenze; lo stesso episodio è citato nell'omonimo film del 2011 tratto dal libro.[106]

Nella prima puntata della terza stagione della serie televisiva L'ispettore Coliandro, il protagonista interpretato da Giampaolo Morelli è impiegato nel servizio d'ordine allo Stadio Renato Dall'Ara, con immagini della tifoseria riprese durante l'incontro Bologna-Lazio della stagione 2008-2009. Quella scena venne aspramente criticata da il gruppo dei Forever Ultras, poichè dipingeva gli stessi come delinquenti e persone non raccomandabili. Tutta la tifoseria si astenne dagli eventi legati agli ultras riprodotti nella fiction.[107]

Oltre agli inni scritti espressamente per la squadra da vari cantautori bolognesi, Luca Carboni fa riferimento alla «maglia del Bologna sette giorni su sette» nella canzone Silvia lo sai[108], pur non dedicata alla squadra.

Allenatori e presidenti

Allenatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori del Bologna Football Club 1909.
Felsner, l'allenatore più vincente e longevo.

In totale sono 70 i tecnici che hanno assunto il ruolo di allenatore del Bologna, di cui 4 hanno costituito una commissione tecnica e 5 hanno ricoperto il ruolo di direttore tecnico.[109]

Il primo allenatore della società, che aveva il ruolo di giocatore-allenatore, fu lo svizzero Louis Rauch, a quel tempo anche presidente e tra i fondatori del club;[110] il primo allenatore professionista di ruolo invece è stato l'austriaco Hermann Felsner, a guida della squadra dal 1920.[111]

Il record della carica da tecnico del Bologna più lunga appartiene sempre a Hermann Felsner, a capo dei rossoblù per 15 stagioni di cui 10 consecutive, dalla Prima Categoria 1920-21 alla Serie A 1930-31 e dalla Serie A 1938-39 alla Serie A 1941-42.[111] La seconda avventura più lunga è stabilita da tre allenatori: Cesarino Cervellati, Renzo Ulivieri e Bruno Pesaola; tutti sulla panchina bolognese per 6 stagioni.

Felsner fu anche l'allenatore più vincente della storia felsinea, grazie alle vittorie ottenute in tutte le sue stagioni al Bologna. Il tecnico austriaco portò in bacheca ben 4 scudetti, rispettivamente quello della stagione 1935-36, quello della stagione 1936-37, quello del 1938-39 e infine quello della stagione 1940-41.[110][111] Nessuno eguagliò questo record; lo sfiorò soltanto, con 3 trofei vinti, l'ungherese Árpád Weisz, che vinse 2 scudetti e inoltre il Torneo dell'Expo di Parigi, rispettivamente nella stagione 1935-36, nella stagione 1936-37 e nel 1937.[112]

Presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti del Bologna Football Club 1909.
Renato Dall'Ara, presidente del Bologna per 30 anni.

In 109 anni di storia del club felsineo, alla guida del Bologna si sono avvicendati in totale 35 presidenti, compresi quelli onorari, e un commissario straordinario. Il primo presidente del club fu Louis Rauch,[113] parte dei tre fondatori della società. Dal giugno 2015 il presidente del Bologna è Joey Saputo, che ha il ruolo di "chairman".[114]

Il presidente più vincente della storia del Bologna è stato Renato Dall'Ara, che ha stabilito anche il record di longevità di un presidente rossoblu con i suoi 30 anni di dirigenza, infatti fu proprietario del club dal 1934 fino al 3 giugno del 1964, giorno della sua morte. Con Dall'Ara la società rossoblu vinse 5 Scudetti, 1 Coppa Mitropa, la Coppa Alta Italia e il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937, per un totale di 8 trofei.[115]

Dopo Dall'Ara, il presidente ad aver vinto più titoli è stato Gianni Bonaveri,[116] con 1 Scudetto e 2 Coppe Mitropa. Gli altri presidenti che occupano la seconda posizione nella classifica della longevità dei presidenti di tutta la storia della società furono Luciano Conti e Giuseppe Gazzoni Frascara, con 7 anni alla guida dei felsinei;[116] Gazzoni è stato anche l'ultimo presidente a vincere un trofeo: una Coppa Intertoto UEFA nel 1998.[117]

Calciatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Bologna F.C. 1909.

Capitani

Di seguito la cronologia dei capitani dall'anno di fondazione.

Giacomo Bulgarelli, recordman di presenze nel Bologna, campione d'Europa 1968 con la nazionale italiana e capitano dei rossoblù per dieci stagioni.

Numeri ritirati

Il Bologna ha deciso di ritirare la maglia numero 27 indossata dal giovane difensore Niccolò Galli, deceduto il 9 febbraio del 2001 a 17 anni in un incidente in motorino vicino al centro tecnico del Bologna, mentre tornava a casa dopo l'allenamento.[135]

Contributo alle Nazionali di calcio

Nazionale Italiana

Ad oggi sono stati 54 i giocatori convocati in Nazionale maggiore, con 379 presenze e 61 gol totali; questo numero fa del Bologna il 7° club italiano che ha fornito più calciatori alla Nazionale. Il primo giocatore felsineo con una presenza in Nazionale è Emilio Badini, nella partita contro la Norvegia. Fu anche il primo marcatore bolognese in azzurro[136]. Il calciatore più presente in nazionale è Giacomo Bulgarelli con 29 presenze, mentre i capocannonieri sono Amedeo Biavati ed Ezio Pascutti, a parimerito.[137][138]
Sono cinque i calciatori campioni del mondo che hanno vinto il titolo militando nel Bologna:

I giocatori del Bologna che hanno vinto un campionato europeo sono due: Giacomo Bulgarelli e Aristide Guarneri, tutti e 2 trionfanti nell'europeo del 1968 in Italia.[141]
Altri piazzamenti degni di nota ottenuti sono tre: il secondo posto di Alessandro Diamanti all'Europeo 2012[142] e il terzo posto sempre di Diamanti e anche di Alberto Gilardino nella Confederations Cup 2013.[143]

Altre Nazionali

Kennet Andersson è il giocatore con più presenze nella propria Nazionale militando nel Bologna.

In totale sono 17 le Nazionali europee in cui hanno giocato almeno una partita giocatori militanti nel Bologna, le presenze totali sono 307, mentre i giocatori che hanno fatto almeno una presenza sono 30. La Nazionale con più presenze di giocatori felsinei è quella della Grecia, con 71 presenze totali e con 16 presenze di un solo giocatore, limite fissato da Vangelis Moras. La seconda nazione per presenze invece è la Svezia, con un totale di 62 presenze di cui 26 di Kennet Andersson. Al terzo posto si piazza la Svizzera, contante 29 presenze in totale con Kubilay Türkyilmaz che ha fissato il limite di un solo giocatore a un totale di 16 presenze.[144]

Le reti segnate in totale, invece, sono 35, segnate rispettivamente da 13 giocatori diversi. La nazionale con il maggior numero di reti segnate da calciatori rossoblù è la Svizzera, avente ben 9 reti segnate da 2 diversi giocatori, con record stabilito da Kubilay Türkyilmaz, 6 reti. La seconda nazione per gol segnati è invece la Grecia, con 7 reti segnate in totale, di cui 3 di Vasilīs Torosidīs, capocannoniere della nazionale contando i gol realizzati in periodo di militanza bolognese.[144]

Di seguito l'elenco dei giocatori presenti con la propria nazionale europea militando nel Bologna, in grassetto i giocatori attualmente in forza al club. Tra parentesi le presenze e le eventuali reti segnate.[144]

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Bologna Football Club 1909.

Competizioni nazionali

Il capitano bolognese Giacomo Bulgarelli con la Coppa Italia vinta nel 1974.
1924-1925, 1928-1929, 1935-1936, 1936-1937, 1938-1939, 1940-1941, 1963-1964
1946
1969-1970, 1973-1974
1987-1988, 1995-1996

Competizioni interregionali

1994-1995 (girone A)

Competizioni internazionali

1932, 1934, 1961
1937
1970
1998

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Categoria 7 1910-1911 1920-1921 88
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926
Divisione Nazionale 4 1926-1927 1945-1946
Serie A 72 1929-1930 2018-2019
Serie B 12 1982-1983 2014-2015 12
Serie C1 3 1983-1984 1994-1995 3

In 103 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale del 1910-1911.

Partecipazione alle coppe nazionali

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 71 1926-27 2018-19 75
Coppa Alta Italia 1 1945-1946
Coppa Italia Serie C 3 1983-84 1994-95

Partecipazione alle competizioni UEFA

Competizione UEFA Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa dei Campioni d'Europa / Champions League 1 1964-1965 9
Coppa delle Coppe 2 1970-1971 1974-1975
Coppa UEFA / Europa League 4 1971-1972 1999-2000
Coppa Intertoto 2 1998 2002

Statistiche di squadra

Il Bologna ha disputato, nel corso della sua storia, 103 stagioni sportive, partecipando in ambito professionistico a 72 campionati di Serie A, 12 di Serie B e 3 di Serie C, cui si aggiungono gli antichi primi campionati a gironi interregionali. Ha vinto per 7 volte il campionato italiano, giungendo seconda in 6 tornei e terza in 7. Si trovano al nono posto nella Classifica perpetua della Serie A dal 1929, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta. A livello di coppe nazionali, il Bologna ha vinto 2 volte la Coppa Italia, disputando appunto 2 finali di tale torneo.

La vittoria in campionato con il maggior scarto fu un 8-0 a Bologna contro la Triestina, il 3 gennaio 1932 nella Serie A 1931-1932, mentre la sconfitta più netta in Serie A fu invece un 8-2, subìto il 21 novembre 1948 dalla Lazio. In ben altre occasioni il Bologna è stato battuto con uno scarto di 6 reti: contro l'Inter il 21 maggio 1989, contro il Milan il 12 maggio 1991, ancora la Lazio il 5 maggio 2013 e due volte il Napoli: il 19 aprile 2016 ed il 4 febbraio 2017.[146]

Il Bologna dello scudetto nel 1964, unica stagione di apparizione del Bologna in Champions League.

Il Bologna vanta inoltre 26 stagioni disputate nelle coppe internazionali; di esse, solo una è relativa alla Coppe dei Campioni/Champions League e 4 a Coppe UEFA/Europa League; la coppa europea con più presenze è la Coppa Mitropa con 8 stagioni ed è quella con il maggior numero di trofei europei vinti dalla società rossoblu. Oltre a questi, vanta il Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi, una Coppa di Lega Italo-Inglese e una Coppa Intertoto. La prima e ultima volta che ha partecipato alla Champions League è stato nella stagione 1964-1965, uscendo al primo turno contro l'Anderlecht dopo il lancio della monetina a seguito del risultato di parità nello spareggio. L'ultima volta in Coppa Uefa è stato invece nella stagione 1999-2000, venendo fermata dal Galatasaray ai sedicesimi di finale.[147]

La vittoria nelle coppe internazionali con il maggior scarto fu un 5-1 contro il Teplice il 31 luglio 2002 nell'Intertoto; questo è anche il risultato con più reti nella storia del Bologna nelle coppe europee. In Coppa UEFA invece la vittoria più alta fu contro il Betis Siviglia il 24 novembre 1998 in Coppa UEFA con il risultato di 4-1.[148]

Statistiche individuali

Di seguito i primatisti di presenze e reti in tutte le competizioni ufficiali.[149][150]

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

Storia

Per le partite casalinghe la tifoseria organizzata si riunisce nella curva nord, dal 2009 intitolata a Giacomo Bulgarelli.[151] La curva era in precedenza denominata "Andrea Costa", dal nome della via prospiciente quel lato dello stadio. Dalla stagione 2017-18 è presente un ristretto gruppo di tifosi del Settore Ostile Curva Sud nella curva sud, che proprio nel 2017 viene intitolata ad Arpad Weisz, denominata anche curva "San Luca", a causa della direzione verso il Santuario della Madonna di San Luca.[151] Per festeggiare il centenario del club, compiutosi il 3 ottobre 2009, i tifosi rossoblù durante la partita di campionato col Genoa hanno organizzato una coreografia che consisteva di 20 000 bandiere distribuite in tutti i settori dello stadio.[152] I gruppi principali sono: Forever Ultras Bologna 1974[153], Vecchia Guardia 1974[153], Freak Boys 1986[153], Mai Domi, ControTendenza Bologna 2004, Settore Ostile, Sorvegliati Speciali[153], Cappottati[153], Fedelissimi e Zola Ingnuranta — gruppo molto numeroso soprattutto nelle partite in trasferta — che non ha sede a Bologna ma nel comune presente nel nome del gruppo: Zola Predosa.[154][155]

Gemellaggi e rivalità

Vecchio gemellaggio con la tifoseria della Roma.

Gemellaggi e amicizie

L'unico gemellaggio riconosciuto da tutta la curva, ma portato avanti da Forever Ultras e Freak Boys, è con gli ultras del Ravenna nato negli anni 80.[154][156] I Forever Ultras e Freak Boys hanno inoltre un'amicizia dal 2008 con gli ultras tedeschi del Bochum e con il gruppo di Viareggio Ultras Figthers Viareggio dal 2005. Il gruppo Beata Gioventù-Settore Ostile è quello con il maggior numero di amicizie: molto sentite sono quelle con il gruppo ultras “E.A.M.” (Estranei Alla Massa) della Nocerina e con la tifoseria organizzata di Siena[157] e Avellino.[158][154] Con la Spal vi era un feroce odio negli anni 90 ma è forte il legame che da alcuni anni lega i gruppi dell’area-Mods e i ragazzi del Vecchio Astra Spal.[159] Negli anni 80 e 90 i gemellaggi e le amicizie erano molto più numerosi: i più sentiti erano quelli con Milan[160], Roma[161] e Napoli, con cui adesso c'è un'accesa rivalità. Nel periodo del Bologna in Serie C vennero allacciate amicizie con i tifosi della Lucchese, Ancona, Cesena, Padova, Sambenedettese, Carrarese, Taranto e Udinese.[162] Con il ritorno in A del Bologna e con il passare degli anni queste amicizie si sono affievolite.

Rivalità

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby dell'Appennino e Derby calcistici in Emilia-Romagna.

La rivalità più sentita è quella contro la Fiorentina (con cui il Bologna disputa il cosiddetto Derby dell'Appennino), nato per motivi storico-geografici.[163] La rivalità peggiorò dopo gli incidenti del 18 giugno 1989, quando il treno coi tifosi emiliani diretti in Toscana subì un agguato da parte dei fiorentini nei pressi della stazione di Firenze, culminato con il lancio di una molotov che esplose all'interno di un vagone provocando il ferimento di diversi tifosi rossoblù e lo sfiguramento di un minorenne.[164] Oltre ai già citati casi di Roma, Milan e Napoli, altre rivalità altrettanto sentite sono quelle con i corregionali del Modena,[165] Cesena[166] e Parma,[167][168] con la Sampdoria,[169] l'Hellas Verona,[170][171] l'Inter,[172][173] la Lazio[174] e l'Olympique Marsiglia, a seguito di gravi incidenti tra le due tifoserie accaduti durante la semifinale di andata di Coppa UEFA a Marsiglia,[175] e in quella di ritorno giocata a Bologna, in cui rimasero coinvolti molti tra calciatori, dirigenti e tifosi di entrambe le squadre,[176] che costò l'eliminazione dei rossoblù dalla competizione. Con la Juventus la rivalità è legata specialmente al caso Calciopoli.[177]

Nel corso degli anni ci furono scontri anche con i tifosi di Spezia,[178] Torino,[179][180] Cagliari,[181] Norimberga[182] e Livorno.[183]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Bologna Football Club 1909 2018-2019.

Rosa 2018-2019

Ruoli e numerazione, tratti dal sito web ufficiale della società, aggiornati al 27 agosto 2018.[184]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera del Brasile P Angelo da Costa
Bandiera della Costa Rica D Giancarlo González
Bandiera della Francia D Sebastian De Maio
Bandiera del Cile C Erick Pulgar
Bandiera dell'Argentina D Nehuén Paz
Bandiera dell'Italia A Riccardo Orsolini
Bandiera dell'Ungheria C Ádám Nagy
Bandiera del Paraguay A Federico Santander
Bandiera della Rep. Ceca C Ladislav Krejčí
Bandiera dell'Italia D Federico Mattiello
Bandiera del Senegal D Ibrahima Mbaye
Bandiera dell'Italia C Andrea Poli
Bandiera del Ghana C Godfred Donsah
Bandiera della Svezia D Filip Helander
N. Ruolo Calciatore
Bandiera della Colombia A Juan Manuel Valencia
Bandiera dell'Italia A Mattia Destro
Bandiera del Brasile D Danilo
Bandiera dell'Argentina A Rodrigo Palacio
Bandiera dell'Italia D Gabriele Corbo
Bandiera della Polonia P Łukasz Skorupski
Bandiera dell'Italia P Antonio Santurro
Bandiera della Nigeria A Orji Okwonkwo
Bandiera della Svizzera C Blerim Džemaili
Bandiera della Svezia C Mattias Svanberg
Bandiera dell'Italia D Arturo Calabresi
Bandiera dei Paesi Bassi D Mitchell Dijks
Bandiera dell'Italia A Diego Falcinelli
Bandiera del Brasile P Caio Vinicius Pirana

Staff tecnico

Dal sito Internet ufficiale della società.[184]

Staff dell'area tecnica
Staff tecnico
  • Bandiera dell'Italia Filippo Inzaghi - Allenatore
  • Bandiera dell'Italia Maurizio D'Angelo - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Duccio Innocenti - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Luca Bucci - Preparatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Luca Alimonta - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Daniele Cenci - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Stefano Pasquali - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Nicolò Prandelli - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Simone Baggio - Video analista

Staff medico
  • Bandiera dell'Italia Luca Bini - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Gianni Nanni - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Giovanbattista Sisca - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Luca Govoni - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Luca Ghelli - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Simone Spelorzi - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Sposato - Fisioterapista

Staff organizzativo
  • Bandiera dell'Italia Tommaso Fini - Team & Club Manager[64]
  • Bandiera dell'Italia Matteo Campagna - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Nicola Capelli - Magazziniere
  • Bandiera dell'Italia Davide Nicolini - Magazziniere

Note

Esplicative

  1. ^ Articolo di Bruno Roghi, da La Domenica Sportiva del 1930: «Il «Bologna» 1924-25, l'anno del titolo. La squadra è un modello di armonia, di eleganza, di stile. [...] La sua vittoria, più che un gesto della forza e una manifestazione della potenza, è un atto di intelligenza. La tecnica – quella tecnica che dovrebbe in sostanza tradursi in un'arida applicazione di canoni fissi a un gioco supremamente immaginoso qual è il gioco del calcio – è intesa dalla squadra felsinea come un elisir di misteriosa fattura che conferisce ai movimenti sincroni dei reparti il ritmo che è musica, e conferisce altresì alle geometrie dei goals l'evidenza irresistibile che traduce in arte il lavoro che fanno i piedi con una sfera di cuoio. Il «Bologna» 1924-25 è uno schermidore di fioretto, sintesi atletica di astuzia, di leggerezza, di fulmineità, di talento».

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Bibliografia

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