Associazione Calcio Prato

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AC Prato 1908 SSD
Calcio
Lanieri, Biancoazzurri, Fiordalisi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Bianco, azzurro
Simboli Fiordaliso
Inno Bandiera Biancoazzurra
Dati societari
Città Prato
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie D
Fondazione 1908
Presidente Bandiera dell'Italia Stefano Commini
Allenatore Bandiera dell'Italia Maurizio Ridolfi
Stadio Lungobisenzio
(2 966 posti)
Sito web www.acprato.it
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro
Trofei nazionali 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Calcio Prato S.S.D., meglio nota come Prato, è una società calcistica italiana con sede nella città di Prato. Milita in Serie D, la quarta divisione del campionato italiano.

Dalle riforme del 1926 che introdussero la classica tripartizione del calcio italiano professionistico, il Prato ha partecipato a oltre 60 campionati di Serie C, risultando il club più presente in assoluto nella categoria[1] e quello con il maggior numero di partecipazioni consecutive (dal 1977-1978 al 2017-2018).

La squadra detiene inoltre anche il maggior numero di vittorie nello stesso campionato, con ben 6 titoli all'attivo.

La FIGC considera il Prato al sessantaquattresimo posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati.

Il Prato occupa il settantaduesimo posto nella classifica perpetua della serie B.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini agli anni trenta[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1908 come Società Sportiva Emilio Lunghi, modificò tre anni dopo il suo nome in Prato Sport Club. Nel 1912-13 prese parte al campionato toscano di Promozione venendo promossa per l'anno successivo in Prima Categoria, la massima serie dell'epoca. All'epoca il campionato di Prima Categoria dell'Italia centro-meridionale era suddiviso in campionati regionali: i campioni regionali di Toscana, Lazio e Campania si sarebbero poi contesi nelle Finali il titolo di campione centro-meridionale, guadagnando il titolo di contendere in finalissima lo scudetto al Campione dell'Italia Settentrionale. Nelle due successive stagioni, tuttavia, il Prato non brillò, concludendole entrambe al settimo posto nella Prima Categoria della Toscana. Dal 1915 al 1919 il Campionato fu sospeso per le vicende belliche della prima guerra mondiale.

Ricostituitasi dopo la guerra, mantenne il nome fino al 1937, allorché divenne Associazione Calcio Prato e, dal 1980, società per azioni. Nei campionati 1919-20, 1920-21 e 1921-22 il Prato continuò a militare in Prima Categoria, senza mai superare la fase regionale: al termine della stagione 1921-22, anzi, a causa del 5º posto nella Prima Categoria FIGC della Toscana, il club viene declassato d'ufficio nel campionato cadetto di Seconda Divisione a causa della promulgazione del Compromesso Colombo, piano di riforma dei campionati. Per due stagioni il Prato militò nel girone F della Seconda Divisione, retrocedendo nel campionato regionale di Terza Divisione al termine della stagione 1923-24 a causa della sconfitta nello spareggio salvezza contro l'US Milanese.[2] La permanenza nei campionati regionali fu tuttavia di breve durata e vincendo la Terza Divisione Toscana 1924-25 tornò immediatamente in Seconda Divisione.[3] L'anno successivo, con un terzo posto nel Girone C di Seconda Divisione, ottenne la permanenza in cadetteria, ribattezzata dall'anno successivo "Prima Divisione". Due stagioni dopo, nel 1927-28, il Prato sfiorò addirittura la promozione in Divisione Nazionale, la massima serie dell'epoca, chiudendo seconda nel girone C della Prima Divisione.[4] In estate arrivò però la promozione d'ufficio proprio in Divisione Nazionale,[4] per decreto federale:

«Nella prossima stagione al campionato di Divisione Nazionale parteciperanno 32 squadre, che giuocheranno in due gironi di 16 ciascuna... Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 10 luglio. In base alle medesime pervenute, il Direttorio Federale stabilirà i gironi fissando di conseguenza le varie squadre da promuovere. Tuttavia possiamo finora comunicarvi che in Divisione Nazionale entreranno otto squadre più delle previste seguendo nella scelta criteri politici oltre che sportivi. Oltre alle 24 che già hanno diritto, andranno dunque nella massima categoria le seguenti squadre: Hellas, Reggiana, Triestina (indipendentemente quest'ultima dal posto che occupa in classifica, ma in omaggio agli altri titoli della nobilissima Trieste), la Fiorentina, il Legnano, la Milanese, la Venezia e la Prato, tenendo per questa in conto che la cittadina toscana ha ben 155 giuocatori tesserati...»

Il Prato 1928-1929.

I due gironi da sedici squadre così costruiti avrebbero dunque avuto il duplice scopo sia di assegnare il titolo del 1929 - che per ovvi motivi di tempistica a quel punto non sarebbe stato disputato con un torneo conclusivo, bensì reintroducendo per un'ultima volta la finale (e per lo stesso motivo anche la Coppa CONI non fu disputata) , sia quello di suddividere le società in un raggruppamento d'élite e in uno cadetto per le stagioni a venire: in particolare, metà delle società avrebbero costituito la Divisione Nazionale Serie A, quelle classificate tra la nona e la quattordicesima posizione la Divisione Nazionale Serie B insieme alle quattro vincenti della Prima Divisione, mentre le ultime due classificate di ogni girone sarebbero state addirittura retrocesse in Prima Divisione. Il Prato disputò un campionato disastroso, terminando al 15° e penultimo posto nel girone A della Divisione Nazionale e retrocedendo addirittura in Prima Divisione.[5] Tuttavia, in estate la FIGC allargò i tornei di Serie A e B della Divisione Nazionale a 18 società portando al ripescaggio delle 4 retrocesse in Prima Divisione, tra cui il Prato, che vennero riammesse in Serie B.[6] Nella stagione 1929-30, tuttavia, il Prato si classificò solo 17° in Serie B, retrocedendo in Prima Divisione.[6]

Gli anni quaranta e cinquanta[modifica | modifica wikitesto]

Seguirono diversi anni in Prima Divisione (il terzo livello della piramide calcistica, disputato a livello interregionale) in cui il Prato ottenne buoni piazzamenti come due terzi posti e un quarto posto nel proprio girone senza però centrare la qualificazione alle finali per la promozione in Serie B pur sfiorandola (soprattutto nella stagione 1932-1933 in cui si classificò al terzo posto a pari merito con il Montevarchi e a un solo punto dal primo posto). Nel 1934 la FIGC decise di istituire la Serie C della Divisione Nazionale alla quale sarebbero state ammesse le classificate dal primo al sesto posto di ognuno dei gironi di Prima Divisione 1934-1935 (tolte le due promosse in Serie B), ma il Prato mancò l'obiettivo perdendo il torneo di qualificazione con le ex aequo Sempre Avanti, Le Signe e Grosseto (con le quali era appaiato al sesto posto, l'ultimo valevole per la C). Il Prato avrebbe dovuto essere declassato nel campionato di zona (cioè regionale) di Prima Divisione ma fu riammesso in Serie C 1935-1936 a pochi giorni dall'inizio del campionato in sostituzione della rinunciataria Juventus di Trapani.[7] Seguirono diversi anni in Serie C, poi il ritorno in Serie B al termine della stagione 1940-41:[8][9] la permanenza tra i cadetti durò ancora una volta una sola stagione, allorché il Prato precipitò immediatamente in Serie C.[10] Dal 1941 il Prato cominciò a giocare le partite casalinghe al "Lungobisenzio", impianto che ancora oggi ospita le partite casalinghe della squadra.

Nella prima stagione del dopoguerra (1945-46) il Prato vinse il girone A della Lega Sud di Serie C, conquistando una promozione nella Serie B a tre gironi.[11] Due stagioni dopo, tuttavia, il ritorno della Serie B al girone unico condannò il Prato alla retrocessione in Serie C: il Prato concluse il torneo 1947-48 al 6º posto nel Girone B a pari merito con Cremonese e Parma, ma poiché solo le prime sette si sarebbero salvate furono necessari degli spareggi tra le tre compagini: dopo aver perso gli spareggi contro Cremonese e Parma, il Prato concluse il torneo all'8º posto, retrocedendo dunque in Serie C. Nella stagione 1948-49, tuttavia, il Prato vinse il girone C di Serie C dopo aver vinto lo spareggio contro la Carrarese e ritornando dunque immediatamente in Serie B.[12] Anche questa volta, però, la permanenza tra i cadetti durò una sola stagione: il 21º posto in Serie B condannò ancora una volta i toscani alla retrocessione in Serie C.

Tra i vari elementi che composero il Prato in Serie B fu senza dubbio la figura di Ferruccio Valcareggi come allenatore e di Romeo Anconetani segretario. Il Prato infatti quegli anni riesce stabilmente a restare in serie B per due stagioni.[13][14]

Gli anni sessanta e settanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1961 ci fu l'incontro contro la Juventus in un match valido per la coppa nazionale: i bianconeri passano 3-2 al Lungobisenzio. Il Prato conquista varie promozioni in B ma retrocedendo in C la stagione successiva.

Il Prato ottenne la sua ultima promozione in Serie B nel 1963 battendo sul filo del rasoio il Livorno.[15] Pareggiando 1-1 contro il Forlì il Prato fu matematicamente promosso in Serie B con Antonio Rossi capitano e Taccola trascinatore della squadra.[15] Con Baldassini presidente, il Prato disputò la seconda serie per l'ultima volta nella sua storia nella stagione 1963-64. Nel finale la squadra fu risucchiata nella lotta per non retrocedere: fatali furono le sconfitte con Cosenza e Palermo e soprattutto un'autorete nel finale contro la Triestina, alla penultima giornata, che costrinse il Prato all'1-1. Nell'ultima giornata ci fu la vittoria a Catanzaro 1-0 ma fu inutile per la salvezza.

Il Prato 1976-1977.

Dopo la retrocessione in C del 1964, il Prato non è più riuscito a salire in serie B: addirittura retrocede in D nel 1974.[16] Qui ci resta tre stagioni, sino al 1977, quando riconquista la Serie C.[17] Con la ristrutturazione della Serie C, il Prato viene retrocesso in C2. La sua permanenza in C2 dura due stagioni: nel 1979-80 il Prato conquista la promozione in Serie C1.[18] Nello stesso anno Andrea Toccafondi arrivò alla guida del Prato.[18] Il Prato poi si divide fra C1 e C2 a metà degli anni ottanta.

Gli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Una formazione della Prato nel campionato di Serie C1 1986-1987.

Dopo aver conquistato la Serie C1 nella stagione 1984-85 grazie alla vittoria nella partita di spareggio giocata contro l'Alessandria a Modena (3-2),[19] il Prato, sotto la gestione Toccafondi, tornò competitivo: dopo aver ottenuto il nono posto per due volte,[20][21] il quinto posto ottenuto nella stagione 1987-88 lascia sì che il Prato lottasse per le zone alte ma fu fatale la sconfitta a Trento che costrinse il Prato a rinunciare alla lotta promozione.[22] Nella stagione successiva la squadra arriva vicino alla promozione: dopo esser stato nelle prime posizioni per tutto il campionato, grazie anche alle reti di Rossi, Labadini e Ceccaroni, il Prato si ritrova in piena lotta per la promozione in Serie B contro lo Spezia, ma la sconfitta subita per 1-0 nello scontro diretto a La Spezia complica le cose.[23] All'ultima giornata gioca al Mirabello in casa della Reggiana, anch'essa in lotta per la promozione, ma perde e arriva terzo, mentre la Reggiana, vincendo lo scontro diretto, festeggia dunque invece l'accesso alla seconda serie.[23] Il Prato questa stagione vanta comunque il fatto di aver giocato pure contro la Roma di Bruno Conti e Boniek al Lungobisenzio in Coppa Italia perdendo 3-1.

Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Il Prato disputa altri due anni in C2,[24][25] poi la svolta nella stagione 1992-1993: con Ceccaroni, Califano e Brunetti, con Remo Bicchierai in panchina, disputa un campionato di C2 da vertice dopo un testa a testa con il Castel di Sangro Calcio e assieme agli odiati cugini della Pistoiese (memorabile nell'aprile 1993 la vittoria a Pistoia per 1-0 con gol di Ceccaroni con un esodo dei tifosi pratesi giunti a Pistoia con mezzi propri).[26] Decisivo fu lo scontro diretto col Castel di Sangro: battendo gli avversari per 2-1, il Prato viene promossa in C1 insieme alla Pistoiese.[26]

Negli anni successivi la squadra ottiene dei buoni risultati: arriva 13º nella stagione 1993-94,[27] 7° nella stagione 1994-95[28] e 8° nella stagione 1995-96.[29] Il Prato per la stagione 96-97 attrezza una squadra vincente, con Denis Godeas punta di peso e con Natal Schiavon come partner.[30] Il Prato si dimostra la squadra da battere in quanto occupa addirittura per molto tempo la vetta della classifica e vincendo spesso 3-1.[30] Ma nel girone di ritorno non dimostra lucidità e via via si fa superare dal Treviso e dal Carpi scivolando a ridosso della zona playoff.[30] Veneri fu esonerato, al suo posto arrivato Esposito che però non riesce ad ottenere quello che si sperava ed Il Prato esce dalla zona playoff.[30] Inutile nel finale la rimonta, Il Prato vince 1-0 contro l'Alzano e aggancia il quinto posto a pari merito col Monza ma sono i brianzoli a giocare i playoff con un gol segnato in più di differenza agli scontri diretti: il Prato, infatti, al Lungobisenzio aveva battuto 1-0 il Monza ma il Monza aveva battuto 2-0 il Prato in casa, mandando in fumo i sogni promozione.[30] La stagione successiva invece il Prato perde tutti i pezzi, incluso Godeas, e la squadra si trova all'ultimo posto per molte giornate riuscendo però evitare la retrocessione diretta a scapito del Fiorenzuola.[31] Ma il Prato retrocede in C2 comunque ai playout contro la Carrarese.[31]

Negli anni successivi il Prato disputa i play-off per la C1. Nella stagione 1998-99 perde la finale play-off contro l'AlbinoLeffe,[32] in quella successiva perde la finale play-off contro l'Alessandria.[33]

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Vincenzo Esposito, ex centrocampista, disputò con il Prato quasi duecento partite. Allenò i toscani dal 1999 al 2004, conquistando la Coppa Italia Serie C.

Nella stagione 2000-2001, pur faticando in campionato, il Prato in Coppa Italia Serie C elimina Arezzo, Pisa, Spezia e Brescello in semifinale, grazie ad un gol di De Sole.[34] Nella finale incontra il Lumezzane con il quale vince 2-1 in casa il match di andata,[35] e nella gara di ritorno un gol di Nicola Padoin permette ai toscani di aggiudicarsi anche la seconda gara, vincendo così il torneo.[34][36]

I lanieri termineranno la regular season al quinto posto, conquistando l'accesso ai play-off; tuttavia perderanno la semifinale con il Chieti.[34]

In estate il Prato sconfigge per 3-2 la Pistoiese (militante in Serie B) al Marcello Melani in Coppa Italia, non riuscendo tuttavia a proseguire il suo cammino nella manifestazione.[37] La stagione successiva è caratterizzata da un lungo testa a testa con l'Alessandria.[37] Alla terzultima giornata, grazie alla sconfitta dei rivali per 1-0 con il Novara, e grazie al contemporaneo successo dei lanieri per 1-0 sulla Valenzana, il Prato conquista la promozione in Serie C1 dopo quattro anni di militanza in quarta serie.[37]

Alessandro Diamanti in Prato-Pistoiese del 19 ottobre 2003. Il fantasista, nativo di Prato, indossò la casacca biancoazzurra in cinque periodi diversi. Con i lanieri conta 76 presenze.

All'ottavo posto ottenuto nella stagione 2002-2003,[38] seguirà un campionato anonimo che porterà alla retrocessione, a seguito della sconfitta ai play-out con la Pro Patria, nonostante alcune vittorie di prestigio come quelle con Spezia e Pistoiese. Tuttavia, a fine stagione, i biancoazzurri furono ripescati. La retrocessione diretta arriverà comunque nella stagione successiva.

Il campionato di Serie C2 2005-2006 fu difficoltoso. Decisivo tuttavia fu il ritorno, nel mercato di gennaio, di Alessandro Diamanti, che trascinò i toscani alla salvezza siglando la rete decisiva nella sfida play-out con il Montevarchi. Nelle due stagioni successive i lanieri fallirono l'accesso ai play-off: nella prima nonostante un lungo stazionamento nei piani alti della classifica, e nella seconda a seguito di pesanti sconfitte, tra cui a Viareggio, nonostante la vittoria sul campo della capolista Bassano.

Ad inizio di stagione 2008-2009, alla sconfitta casalinga con la Giacomense, seguiranno le vittorie con Rovigo, Giulianova e Poggibonsi, grazie alle quali il Prato si ritroverà capolista. Il primato tuttavia durerà poco, e sfumerà successivamente alle sconfitte con Figline e Cuoiopelli.

Lunedì 27 ottobre 2008, in occasione del posticipo serale con la Sangiovannese, i lanieri festeggiano i cento anni di storia della società con una grande festa prima e dopo il match, vinto per tre reti a una, e giocato davanti a oltre quattromila spettatori. Il Prato terminerà la sua corsa in quinta posizione, garantendosi la possibilità di giocarsi il salto di categoria ai play-off. In semifinale gli avversari sono i corregionali del Viareggio. All'andata i biancoazzurri si impongono per due reti a zero, non basta quindi la vittoria di misura dei viareggini nella gara di ritorno. In finale i toscani ritrovano il Giulianova, ma una vittoria di misura a testa garantirà ai giallorossi il salto di categoria in virtù del miglior piazzamento in regular season.

Nella stagione stagione successiva, il Prato parte in sordina, a seguito del pareggio con il San Marino e la sconfitta a Celano. I primi tre punti arrivano alla terza di campionato grazie alla vittoria sulla Pro Vasto. A seguito di una striscia positiva di risultati i lanieri arriveranno a giocarsi la testa del campionato con la capolista Lucchese, e lo scontro diretto terminerà in pareggio. Tuttavia, a seguito di un girone di ritorno meno brillante, i lanieri saranno costretti a giocarsi un posizionamento nella griglia dei play-off alle ultime due giornate, negli scontri diretti con Sangiovannese e Gubbio. Gli aretini verranno superati per due reti a una, ciononostante sarà fatale la sconfitta contro gli umbri all'ultima giornata, a causa anche della contemporanea vittoria della Sangiovannese che aggancia quindi i play-off.

Al termine del campionato intanto, farà il suo ingresso in società Nicola Radici, con alle spalle esperienze importanti nelle file di Atalanta e AlbinoLeffe, nella carica di vicepresidente esecutivo.

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Andrea Pisanu, trequartista, con all'attivo presenze in Serie A con le divise di Cagliari, Parma, Bologna e nella Major League Soccer con i canadesi del Montréal Impact, approda in toscana agli albori della stagione 2011-2012, risultando subito decisivo per le sorti della sua squadra.

Nella stagione 2010-2011 il Prato, dopo aver fallito la qualificazione ai play-off l'anno precedente, non riesce ad inserirsi nella lotta per la promozione diretta, riservata al duo Carpi-Carrarese, e anzi per molto tempo, dopo la sconfitta di Bellaria, è ancorato nella lotta per evitare i play-out, soprattutto a causa di una serie negativa di risultati, intervallata soltanto dal successo casalingo con la Carrarese. Tuttavia, nella fase finale della regular season, i lanieri riescono a capovolgere l'andamento inanellando cinque vittorie consecutive, rispettivamente con Chieti, Giacomense, Celano, Villacidrese e Carpi. Proprio vincendo con gli emiliani, che comunque festeggiano la promozione in terza serie nonostante la sconfitta, il Prato completa la sua rimonta qualificandosi per i play-off e agganciando L'Aquila al terzo posto in graduatoria. Proprio gli abruzzesi saranno eliminati in semifinale in virtù di una vittoria di misura per testa. Ciò favorirà i toscani grazie al miglior piazzamento in classifica durante la regular season. In finale, tuttavia, sarà la Carrarese a vincere il doppio confronto. In estate, i biancoazzurri verranno ripescati, ritornando in terza serie dopo sei anni di assenza.

Ottenuto il ripescaggio in estate, il Prato ufficializza il ritorno in panchina di Vincenzo Esposito, artefice della vittoria in Coppa Italia Serie C del 2001 e della promozione in Serie C1 del 2002. Inoltre, all'ultimo giorno di mercato, arriva dal Bologna Andrea Pisanu, giocatore sicuramente di categoria superiore. I toscani partono comunque male perdendo le prime quattro gare di campionato e conquistando i loro primi punti con il Pergocrema, e intraprendendo un andamento negativo fuori casa. I lanieri dovranno aspettare il 18 dicembre per ritrovarsi per la prima volta dall'inizio del campionato fuori dalla zona calda, complice la vittoria esterna con la Triestina.

Il 2012 parte negativamente con due sconfitte consecutive con Trapani e Barletta, seguite tuttavia da cinque risultati utili consecutivi, vincendo con Frosinone, Fidelis Andria e Latina, e pareggiando a Lanciano e a Crema. Questa serie di risultati utili verrà interrotta dalla sconfitta interna con il Piacenza.

Nel frattempo però scoppia la polemica con il comune, circa l'utilizzo dello Stadio Lungobisenzio, impianto risalente agli anni della seconda guerra mondiale e ritenuto inagibile dal prefetto. A seguito di questo provvedimento, il Prato infatti è costretto a giocare la successiva partita casalinga ad Agliana, venendo sconfitto di misura dal Südtirol. Dopo una serie di risultati negativi, risulterà decisiva la sfida dell'ultima giornata con la Triestina. I lanieri si imporranno con un perentorio cinque a zero condannando i friulani alla retrocessione e garantendosi la possibilità di giocarsi la salvezza ai play-out. L'avversario di turno è il Piacenza, e una vittoria di misura a testa garantirà ai toscani la salvezza in virtù del miglior piazzamento in campionato.

Il 13 luglio 2012 il Prato viene escluso dal campionato 2012-2013 per problemi infrastrutturali, tuttavia il 19 luglio verrà accolto il ricorso presentato dalla società toscana tre giorni prima. Nonostante partenze importanti nel mercato estivo, l'inizio di stagione è positivo, contraddistinto da tre pareggi ottenuti con formazioni attrezzate quali Avellino e Nocerina e nel derby con il Viareggio. La prima vittoria arriverà invece con i campani del Sorrento. Durante il girone d'andata, i lanieri otterranno vittorie importanti con Paganese, Benevento, Pisa, Latina, Barletta e Perugia, che gli garantiranno un posto in zona play-off. Diverso il discorso inerente al girone di ritorno dove, complici sconfitte e condizione fisica precaria, i toscani arriveranno a giocarsi la permanenza nella categoria all'ultima giornata. La sconfitta interna con l'Fidelis Andria e la concomitante vittoria del Viareggio con il Frosinone condannerà i pratesi alla disputa dei play-out. L'avversario di turno è il Sorrento, sconfitto grazie ad un pareggio esterno e ad una vittoria casalinga.

La stagione successiva si presenterà come atipica rispetto agli anni recenti. In seguito alla riforma del 2012 che ha interessato la Lega Pro, nel campionato corrente non ci saranno retrocessioni e verranno ammesse alla disputa dei play-off per la promozione in Serie B le società classificate dal secondo al nono posto di ogni girone di Prima Divisione. Il Prato navigherà per la prima parte di campionato nelle zone alte della classifica, spesso in piena zona play-off, tuttavia, complici tredici pareggi (secondo nel girone solo al Catanzaro) e una vistosa crisi di risultati a cavallo dei due gironi, i lanieri mancheranno l'accesso per soli tre punti, al cospetto della Salernitana. Il Prato ottiene comunque l'ammissione alla rediviva terza serie per la stagione 2014-2015.

Dalla stagione 2015-2016 viene assunto Alessio De Petrillo come nuovo allenatore, esonerato poi, verso la metà della stagione con la chiamata in panchina di Roberto Malotti, i fiordalisi devono giocarsi la permanenza di categoria contro la Lupa Roma nei playout: all'andata i biancazzurri vengono sconfitti per 2-0 dai capitolini, al ritorno invece riescono a ribaltare il risultato vincendo 3-1 e condannando i laziali alla retrocessione in Serie D.

La stagione 2016-2017 iniziata con Leonardo Acori diventa fin da subito impegnativa: già alla 6ª giornata il tecnico umbro viene esonerato e viene richiamato (come nella stagione precedente) Roberto Malotti che però dura solamente cinque giornate per fare posto a Francesco Monaco che riesce nell'impresa di portare nuovamente i fiordalisi ai playout (trascinati dai gol di Francesco Tavano) contro il Tuttocuoio, nel derby toscano i biancazzurri prevalgono sui neroverdi con due pareggi (0-0;2-2) e, per il miglior piazzamento, si salvano.

La stagione 2017-2018 vede sedersi sulla panchina pratese Pasquale Catalano, tecnico emergente alla sua prima esperienza da allenatore di una squadra professionistica e incaricato di conseguire la salvezza. Il Prato (peraltro impossibilitato a giocare allo stadio Lungobisenzio a causa di una querelle tra proprietà e amministrazione comunale sulla gestione dell'impianto) si trova fin da subito in lotta per non retrocedere e il presidente Paolo Toccafondi, contestato dalla tifoseria e oggetto di indagini in merito a supposte irregolarità nel tesseramento di un giocatore extracomunitario, annuncia (senza darvi seguito) le proprie dimissioni. Sul campo i fiordalisi si fanno superare dalle dirette concorrenti per la salvezza e il 5 maggio 2018, dopo ben 42 anni di permanenza continua tra Serie C, C1, e C2, la sconfitta casalinga contro la Siena e la contemporanea vittoria dell'Arezzo a Carrara sanciscono la retrocessione del Prato in Serie D.

Negli anni seguenti il Prato disputa pertanto la massima serie dilettantistica, sistemandosi regolarmente tra le squadre di vertice, ma senza mai lottare apertamente per la promozione; inoltre i dissapori tra club e Comune non si ricompongono, facendo protrarre "l'esilio" dal Lungobisenzio, coi biancazzurri costretti a giocare le gare interne tra Montemurlo, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.

Il 29 aprile 2021 viene formalizzato il closing per la cessione societaria, che dopo 42 anni vede l'uscita di scena della famiglia Toccafondi e l'ingresso dell'imprenditore Stefano Commini, che assume la carica di presidente. Il nuovo corso societario riesce altresì a ricucire i rapporti con l'amministrazione comunale di Prato, che nel gennaio 2022 riapre ai biancazzurri i cancelli del Lungobisenzio.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'Associazione Calcio Prato S.S.D.[39]


Primo turno di Coppa Italia.
  • 1937 - Cambia denominazione in Associazione Calcio Prato.
  • 1937-1938 - 5º nel girone D della Serie C.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

  • 1940-1941 - 1º nel girone E della Prima fase di Serie C. 1º nel girone finale A. Promosso in Serie B.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale della Coppa Aldo Fiorini.

Fase a gironi di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa dell'Amicizia contribuendo alla vittoria dell'Italia (1ª partecipazione).
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.

? Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
? di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1989-1990 - 15º nel girone A della Serie C1 dopo aver perso lo spareggio. Retrocesso in Serie C2.
Secondo turno di Coppa Italia.
? di Coppa Italia Serie C.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1997-1998 - 16º nel girone A della Serie C1. Retrocesso in Serie C2 dopo aver perso i play-out.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.

Vince la Coppa Italia Serie C (1º titolo).
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 2003-2004 - 17º nel girone A della Serie C1. Retrocesso in Serie C2 dopo aver perso i play-out e successivamente ripescato.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2018 - Cambia denominazione in Associazione Calcio Prato Società Sportiva Dilettantistica a r.l.
  • 2018-2019 - 9º nel girone E della Serie D.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.

  • 2020-2021 - 4º nel girone D della Serie D. Perde la semifinale dei play-off.
  • 2021-2022 - 7º nel girone D della Serie D.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie D.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie D.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

I colori sociali del Prato sono il bianco e l'azzurro, in varie tonalità.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della società ha da sempre come elemento qualificante il fiordaliso giallo inserito in uno scudetto partito bianco-blu e con la ragione sociale.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Il Prato ha disputato le sue partite interne al campo Vittorio Veneto dal 1923 al 1941, anno in cui fu inaugurato lo stadio Lungobisenzio, che ha successivamente accolto i biancazzurri fino alla stagione 2017-2018, allorché la necessità di praticarvi un intervento di ristrutturazione obbligò al trasferimento presso lo stadio Ettore Mannucci di Pontedera.[40]

Contestualmente sorsero dissidi tra l'amministrazione comunale e il club in merito alla gestione dell'impianto, che portarono alla revoca della concessione d'utilizzo. Dalla stagione 2018-2019 alla 2020-2021 il Prato scelse di stabilirsi al campo sportivo Ado Nelli di Montemurlo; alcune gare vennero altresì disputate allo stadio Emil Zatopek di Campi Bisenzio.

In vista dell'annata 2021-2022 il club, frattanto passato nelle mani di nuovi proprietari, sanò la contesa col comune di Prato e ottenne la "restituzione" del Lungobisenzio. Dopo una prima parte di stagione trascorsa allo stadio Piero Torrini di Sesto Fiorentino (essendo il Lungobisenzio ancora bisognoso di lavori per il riottenimento dell'agibilità), dal 30 gennaio 2022 i biancazzurri hanno pertanto ricominciato a giocare nella propria città.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Al gennaio 2022 l'Associazione Calcio Prato è una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata[41][42].

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'organigramma in carica al 29 gennaio 2022.[43]

Organigramma
  • Presidente: Stefano Commini
  • Vicepresidente: Debora Staglianò
  • Consigliere: Federico Commini
  • Direttore Generale:
  • Direttore Sportivo:
  • Segretario: Davide Carifi

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Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali.[44]

Cronologia degli sponsor tecnici
  • fino al 1984 ...
  • 1984-1985 Umbro
  • 1985-1987 ...
  • 1987-1991 nr
  • 1991-1992 Erreà
  • 1992-1993 ...
  • 1993-1995 Uhlsport
  • 1995-1996 AKI
  • 1996-1999 ...
  • 1999-2001 Legea
  • 2001-2002 ...
  • 2002-2005 Garman
  • 2005-2008 ...
  • 2008-2014 Mass
  • 2014-2017 Erreà
  • 2017-2019 Kappa
  • 2019-2021 Acerbis
  • 2021-2022 Nike
  • 2022- Kappa
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • fino al 1986 ...
  • 1986-1987 CAP
  • 1987-1990 Centro Matic
  • 1990-1991 CAP
  • 1991-1992 nessuno sponsor
  • 1992-1993 ...
  • 1993-2000 TDM
  • 2000-2001 nessuno sponsor
  • 2001-2003 Iveco
  • 2003-2004 Iveco/Prato Trade industrie tessili
  • 2004-2005 nessuno sponsor
  • 2005-2008 ...
  • 2008-2011 nessuno sponsor
  • 2011-2012 Logli Massimo
  • 2012-2013 Cecchi
  • 2013-2014 Produttori Pratesi Cardato Riciclato
  • 2014-2015 Prato Feels/Estra Energia
  • 2015-2016 Estra Energia/Ambrogio/Bcc Area Pratese/Prato Feels/Produttori Pratesi Cardato Riciclato
  • 2016- ChiantiBanca/Estra Energia/Prato Feels

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'A.C. Prato.

Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti dell'A.C. Prato.

Allenatori
Presidenti
  • 1908-1925 ...
  • 1925-1929 Bandiera dell'Italia Niccolino Niccoli
  • 1929-1930 Bandiera dell'Italia Brunellesco Bacci (comm. straord.)
    Bandiera dell'Italia Edo Renato Risaliti
    Bandiera dell'Italia Diego Sanesi (comm. straord.)
  • 1930-1931 Bandiera dell'Italia Diego Sanesi (comm. straord.)
  • 1931-1939 Bandiera dell'Italia Vincenzo Giarrè
  • 1939-1940 Bandiera dell'Italia Sirio Chilleri
  • 1940-1947 Bandiera dell'Italia Vincenzo Giarrè
  • 1947-1948 Bandiera dell'Italia Giuseppe Giannini
  • 1948-1950 Bandiera dell'Italia Foresto Frati
  • 1950-1951 Bandiera dell'Italia Ardelio Allori
  • 1951-1952 Bandiera dell'Italia Giuseppe Giannini
  • 1952-1955 Bandiera dell'Italia Renato Gioni
  • 1955-1962 Commissione di presidenza
  • 1962-1963 Bandiera dell'Italia Luigi Pacini
  • 1963-1971 Bandiera dell'Italia Dino Baldassini
  • 1971-1972 Bandiera dell'Italia Franco Palli (comm. straord.)
  • 1972-1973 Bandiera dell'Italia Argante Becocci e Bandiera dell'Italia Ubaldo Miliotti (comitato di reggenza)
  • 1973-1974 Bandiera dell'Italia Quintilio Capecchi (comm. straord.)
  • 1974-1979 Bandiera dell'Italia Alfredo Senatori
  • 1979-1991 Bandiera dell'Italia Andrea Toccafondi
  • 1991-1996 Bandiera dell'Italia Stefano Calistri (amm. unico)
  • 1996-2006 Bandiera dell'Italia Andrea Toccafondi
  • 2006-2007 Bandiera dell'Italia Giannetto Guarducci
  • 2007-2014 Bandiera dell'Italia Andrea Toccafondi
  • 2014-2016 Bandiera dell'Italia Paolo Toccafondi
  • 2016-2017 Bandiera dell'Italia Nicola Radici
  • 2017-2018 Bandiera dell'Italia Donatella Toccafondi
    Bandiera dell'Italia Paolo Toccafondi
  • 2018-2021 Bandiera dell'Italia Paolo Toccafondi
  • dal 2021 Bandiera dell'Italia Stefano Commini

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.C. Prato.

Hall of Fame[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 è stata presentata la "Hall Of Fame Ac Prato" che comprende i 50 principali elementi che hanno legato indissolubilmente il loro nome alla società. Secondo i criteri di scelta, sono inclusi i calciatori che hanno racimolato dalle 150 presenze in poi, che hanno messo a segno dalle 40 reti in poi e che hanno indossato la maglia del Prato per oltre 20 anni.[62] Fanno inoltre parte della Hall of Fame i seguenti nomi che si sono distinti per altri meriti:[62]

Marco Rossi esulta con i tifosi pratesi nella stagione 1987-1988.

Contributo alle Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati 8 i calciatori che hanno indossato la divisa di una rappresentativa italiana durante la militanza nel AC Prato. Il primo fu Carlo Cudicini, che debuttò nel 1991 con la casacca della Nazionale Under-18.[63] Sempre con l'Under-18 fu la volta, cinque anni più tardi, nel 1996, di Francesco De Francesco.[64] Nel 1998 l'attaccante Massimo Maccarone debuttò con l'Nazionale Under-20.[65] Per avere altre convocazioni bisogna attendere il 2003, quando fu la volta di Christian Scarlato,[66] Yuri Breviario[67] e Mirko Stefani,[68] tutti e tre con l'Under-20. L'anno dopo, sempre con l'Under-20, debuttò Gabriele Perico.[69] L'ultimo calciatore laniero ad indossare la divisa di una rappresentativa italiana è stato Mattia Del Favero (Under-15), nel 2015.[70]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2000-2001
1940-1941 (girone E), 1945-1946 (girone A), 1948-1949 (girone C), 1956-1957, 1959-1960 (girone B), 1962-1963 (girone B)

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

1979-1980 (girone A), 1982-1983 (girone A), 2001-2002 (girone A)
1940-1941 (girone E), 1945-1946 (girone A), 1948-1949 (girone C), 1956-1957, 1959-1960 (girone B), 1962-1963 (girone B)
1953-1954 (girone E), 1976-1977 (girone E)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1924-1925

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1970[71][72]
1982
2003-2004
2013-2014

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Divisione Nazionale 1 1928-1929 1
Seconda Divisione 3 1922-1923 1925-1926 15
Prima Divisione 2 1926-1927 1927-1928
Serie B 10 1929-1930 1963-1964
Prima Divisione 5 1930-1931 1934-1935 53
Serie C 27 1935-1936 2017-2018
Serie C1 15 1980-1981 2004-2005
Lega Pro Prima Divisione 3 2011-2012 2013-2014
Lega Pro 3 2014-2015 2016-2017
IV Serie 2 1952-1953 1953-1954 29
Serie D 9 1974-1975 2023-2024
Serie C2 18 1978-1979 2010-2011

In 96 stagioni sportive disputate a partire dall'esordio nella Lega Nord, compresi 1 torneo di Divisione Nazionale (A), 5 tornei di Seconda Divisione (B) e 18 tornei di Serie C2. Non è compresa la stagione 1924-1925 in cui il Prato partecipò al torneo di Terza Divisione del Comitato Regionale Toscano, organismo cui afferiva anche antecedentemente il 1922.

Campionati regionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
I Prima Categoria 5 1913-1914 1921-1922 5

Partecipazione alle coppe[modifica | modifica wikitesto]

Coppa Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 16 1936-1937 2014-2015 16
Coppa Italia Semiprofessionisti 6 1972-1973 1980-1981 43
Coppa Italia Serie C 28 1981-1982 2017-2018
Coppa Italia Lega Pro 9 2008-2009 2016-2017
Coppa Italia Serie D 2 2018-2019 2019-2020 2

Il Prato ha preso parte a 58 coppe nazionali a partire dall'esordio in Coppa Italia nel 1936-1937; il massimo risultato raggiunto nella principale competizione nazionale sono gli ottavi di finale raggiunti nell'edizione del 1941-1942.

I lanieri hanno preso parte inoltre a 6 edizioni della Coppa Italia Semiprofessionisti, a partire dall'esordio nell'edizione 1972-1973, e detengono il record di aver preso parte a tutte le edizioni della Coppa Italia Serie C e Lega Pro fin qui disputate, a partire dall'esordio nel 1981-1982. Il miglior risultato nella suddetta competizione, è la vittoria della Coppa Italia Serie C 2000-2001.

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Il Prato per oltre trent'anni è ospite fisso in Serie C e disputa il campionato di Serie C1 (o Lega Pro Prima Divisione) e Serie C2 (o Lega Pro Seconda Divisione) dalla stagione 1977-1978. Il Prato manca dalla Serie B da 60 anni (stagione 1963-1964).[73] Inoltre detiene il record assoluto di promozioni dalla Serie C2 alla Serie C1 (5).[73]

Nella stagione 2013-2014 la squadra ha mantenuto la porta inviolata per 454 minuti, ovvero per 5 partite complete (2 vittorie e 3 pareggi) più i primi 4 minuti della sesta partita, quando il calciatore del Perugia Vitofrancesco ha messo fine all'imbattibilità dei lanieri.[74][75]

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito i primatisti di presenze e reti.

Record di presenze

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo storico gruppo trainante della tifoseria organizzata pratese erano gli Ultras Prato 1974.[76][77] Nel febbraio 2009 nascono gli Ultras Prato 1908,[77] da un gruppo di ex militanti del precedente storico gruppo che nel corso degli anni era stato decimato dalle diffide e dalla dura contestazione alla dirigenza Toccafondi e successivamente sciolto per vari motivi.[76] Stessa sorte che ha contraddistinto anche gli altri gruppi che nel corso degli anni si sono posti in una posizione di rilievo nel panorama ultras biancoazzurro.[76] Tra i più importanti si ricordano le Brigate, i Rangers, gli Indians, e i Woollen Army.<ref.

   Wild Kaos 1985.[76]

Il record assoluto di spettatori pare sia stato registrato nel 1977 in un Prato-Montecatini che fece registrare la presenza di oltre 13 000 spettatori. Tuttavia, il record certo è stato stabilito in un match contro il Bologna del febbraio 1984, con 12 000 tifosi assiepati sugli spalti.[78]

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

La tifoseria pratese sostiene due gemellaggi attivi: quelli con le tifoserie lombarde di Mantova[76][79] e Saronno.[76][79] Amicizia con Montecatini (Bilancio Pesante) [80]. Importante amicizia invece, è quella con i cesenati.[76] Con le tifoserie di Modena[81] e Arezzo, fino al 1988 c'erano dei gemellaggi, ormai sciolti.

Tra le rivalità più calde spiccano quelle con i toscani della Pistoiese[76][79] e del Siena,[76][79] derivante soprattutto dal fatto che i lanieri sono acerrimi rivali dei pistoiesi, gemellati coi senesi,[82] e con i liguri dello Spezia.[76][79] Con gli spezzini, durante la stagione 2011-2012, ci sono state tensioni e scontri tra ultras all'esterno dello stadio, con un successivo bilancio di nove denunciati e qualche contuso.[83] Le altre principali rivalità si hanno comunque con altre tifoserie toscane quali i carraresi,[83] i viareggini,[76] i lucchesi, i montevarchini e fiorentini.

Altre rivalità degne di nota si hanno con le tifoserie emiliane di Piacenza, Reggiana[76][79][83] e SPAL,[76][79] con la tifoseria romagnola del Ravenna,[76] con i piemontesi dell'Alessandria, con i lombardi della Cremonese e della Pro Patria,[76] con i veneti del Vicenza[76][79] e del Treviso[76].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il dato ricomprende tutti i tornei di terza serie qualunque fosse la loro denominazione, compresi i campionati di Serie C1 e Serie C2 racchiusi dal 1978 nella Lega di Serie C.
  2. ^ Campionato 1924/25, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  3. ^ Campionato 1925/26, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2013).
  4. ^ a b Campionato 1927/28, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  5. ^ Tatti, 1989, pp. 102-110.
  6. ^ a b Tatti, 1989, pp. 111-121.
  7. ^ Il Littoriale del 20 settembre 1935.
  8. ^ Tatti, 1989, p. 206.
  9. ^ Campionato 1940/41, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  10. ^ Tatti, 1989, p. 217.
  11. ^ Campionato 1945/46, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2012).
  12. ^ Campionato 1948/49, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2015).
  13. ^ Campionato 1956/57, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  14. ^ Campionato 1959/60, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  15. ^ a b Campionato 1962/63, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  16. ^ Tatti, 1989, p. 492.
  17. ^ Campionato 1976/77, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  18. ^ a b Campionato 1979/80, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
  19. ^ Prato 1984-85, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  20. ^ Prato 1985-86, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  21. ^ Prato 1986-87, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  22. ^ Prato 1987-88, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  23. ^ a b Prato 1988-89, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  24. ^ Prato 1990-91, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  25. ^ Prato 1991-92, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  26. ^ a b Prato 1992-93, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  27. ^ Prato 1993-94, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  28. ^ Prato 1994-95, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  29. ^ Prato 1995-96, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  30. ^ a b c d e Prato 1996-97, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2018).
  31. ^ a b Prato 1997-98, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2018).
  32. ^ Prato 1998-99, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  33. ^ Prato 1999-00, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 febbraio 2008).
  34. ^ a b c Prato 2000-01, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2018).
  35. ^ Prato-Lumezzane 2-1, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  36. ^ Lumezzane-Prato 0-1, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  37. ^ a b c Prato 2001-02, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  38. ^ Prato 2002-03, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 febbraio 2008).
  39. ^ Bilancio dal 1908 ad oggi, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  40. ^ Prato, prime gare interne della prossima stagione all'Ettore Mannucci?, su tuttolegapro.com, http://www.tuttolegapro.com/, 11 luglio 2017. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  41. ^ la società, su acprato.it, http://www.acprato.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  42. ^ Cfr. partita IVA 00335970976 su https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA/VerificaPiva.do
  43. ^ Organigramma - acprato.it
  44. ^ La storia del Prato, su tifosiprato.tifonet.it, http://tifosiprato.tifonet.it/. URL consultato il 4 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).
  45. ^ a b Francesco Magnini, Bandiera biancazzurra, numero di pagina non precisata, edizioni Del Bucchia francescomagnini.altervista.org
  46. ^ Stagione 1953-1954 Archiviato il 19 giugno 2015 in Internet Archive., da Tifosiprato.tifonet.it
  47. ^ Corriere di Napoli, 27 ottobre 1962, pagina 8.
  48. ^ Da gennaio.
  49. ^ Maurizio Ternavasio, Enzo Bearzot compie 80 anni [collegamento interrotto], in La Stampa, 25 settembre 2007. URL consultato il 5 febbraio 2010.
  50. ^ Almanacco illustrato del calcio 1971, edizioni Panini, pag. 284
  51. ^ Almanacco illustrato del calcio 1975, edizioni Panini, pag. 277
  52. ^ Almanacco illustrato del calcio 1975, edizioni Panini, pag. 324
  53. ^ Associazione Calcio Prato 1908-1988, Giancarlo Tatti 1989.
  54. ^ Almanacco illustrato del calcio 1979, ed. Panini, p.279
  55. ^ Almanacco illustrato del calcio 1980, edizioni Panini, pag. 287
  56. ^ Almanacco illustrato del calcio 1980, edizioni Panini, p.320
  57. ^ Franco Ferrari e la didattica nel calcio[collegamento interrotto] Coniliguria.it
  58. ^ Beltrami, 1984, p. 291.
  59. ^ Almanacco illustrato del calcio 1992, edizioni Panini, pag. 321-357
  60. ^ Prato: presentato Di Stefano Lanazione.it
  61. ^ Vincenzo Esposito è il nuovo allenatore del Prato, su iltirreno.gelocal.it, 27 giugno 2011.
  62. ^ a b Hall Of Fame di "Oltre un secolo in biancazzurro", su acprato.it, http://www.acprato.it/, 5 dicembre 2012. URL consultato il 6 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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  71. ^ La vittoria della competizione giovanile si evince dalla "toppa" presente sul sito ufficiale. Nonostante si conoscano gli esiti del torneo solamente dall'edizione 1992-1993, il campionato nazionale Juniores è molto più antico ed esisteva già negli anni sessanta, diviso fra pro, semipro e dilettanti.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Tatti, Associazione Calcio Prato 1908-1988, Livorno, Nuova Fortezza, 1989.
  • Francesco Magnini, Bandiera Biancazzurra, Massarosa (LU), Marco Del Bucchia, 2008, ISBN 978-88-471-0292-7.
  • Francesco Magnini, Pane, Prato e fantasia (tutte le partite dal 1908 al 2008), Massarosa (LU), Marco Del Bucchia, 2009.
  • Giancarlo Tatti, Carlo Fontanelli (1963), Luciano Ancilotti, A.C. Prato - oltre un secolo in biancazzurro, Empoli (FI), Geo Edizioni, 2013.

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