Utente:Beppeveltri/Crotone

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Crotone
comune
Crotone – Veduta
Crotone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Crotone
Amministrazione
SindacoPeppino Vallone (PD) dal 30/05/2011
Territorio
Coordinate39°05′00″N 17°07′00″E / 39.083333°N 17.116667°E39.083333; 17.116667 (Crotone)
Altitudinem s.l.m.
Superficie179,83 km²
Abitanti61 882[1] (31-05-2011)
Densità344,11 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCutro, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli
Altre informazioni
Cod. postale88900
Prefisso0962
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT101010
Cod. catastaleD122
TargaKR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticrotonesi
PatronoSan Dionigi l'Areopagita
Madonna di Capocolonna
Giorno festivo9 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Crotone
Crotone
Crotone – Mappa
Crotone – Mappa
Posizione del comune di Crotone all'interno dell'omonima provincia
Sito istituzionale
(LA)

«Urbs antiqua Kroto, totum celebrata per orbem»

(IT)

«In tutto il mondo viene celebrata l'antica città di Crotone»

Crotone ascolta, Croto in latino, Κρότων in greco antico, Κρότωνας in greco moderno, Cutrone in dialetto crotonese (IPA: [kro'toːne]) è un comune italiano di 61.882 abitanti[3], capoluogo dell'omonima provincia in Calabria.

È il quinto comune della regione per popolazione[4] e per superficie[5].

La città di Crotone fu fondata da greci, provenienti dalla regione dell'Acaia (quindi Achei) nel terzo quarto dell'VIII secolo a.C., nel luogo di un preesistente insediamento indigeno e rappresentò uno dei centri più importanti della Magna Graecia. La città vecchia si sviluppa in un dedalo di stretti vicoli e piazzette fino al duomo e alla centrale piazza Pitagora, punto di contatto tra città vecchia e nuova.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città è situata sul versante est della Calabria, si affaccia sul mar Ionio presso la foce del fiume Esaro, e il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. Il comune ha una superficie di 179,83 km² e si trova a 8 m s.l.m..

Il territorio meridionale è immerso interamente nell'Area Marina Protetta 'Capo Rizzuto' e inoltre, a fare un ulteriore supplemento a questo magnifico scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna dove è rimasta l'unica colonna del Tempio di Hera Lacinia, anticamente detto Lakinion Akron, che chiude la città in una grande conca che la divide dal golfo di Squillace.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima si presenta temperato. L'inverno è generalmente mite, anche se sono possibili temporanee ma repentine diminuzioni di temperatura con occasionali nevicate (1956, 1965, 1991, 1998, 2001, 2006, 2008), in caso di afflusso di aria polare. L'estate è calda ma discretamente ventilata dalla brezza di mare; solo in presenza di ondate di calore con venti di scirocco o libeccio, le temperature massime possono attestarsi attorno ai 40 °C ma con bassi tassi di umidità relativa (punta max 48 °C, 1998).

Le precipitazioni si concentrano principalmente in autunno, con massimo secondario invernale; tra la primavera e l'estate può accentuarsi notevolmente la siccità.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antichità[modifica | modifica wikitesto]

Sito archeologico di Capo Colonna

«Attraversate il vasto mare e accanto all'Esaro fonderete Kroton»

Il promontorio di Kroton era abitato da popolazioni indigene, forse enotri e japigi, già nell'età del bronzo e nella prima età del ferro. La fondazione greca di Crotone risale al 718 a.C., come citato da Eusebio di Cesarea nel suo Chronicon, sebbene altre fonti la rimandino al 710 a.C., o al tempo del re Polidoro, nel 743 a.C. La città venne fondata dagli Achei.

La leggenda narra che il nome Crotone derivi da "Kroton", figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all'errore compiuto e per onorare l'amico che lo aveva ospitato, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome.

Secondo una leggenda, l'oracolo di Apollo a Delfi ordinò a Miscello di Ripe di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice. Dopo aver attraversato il mare ed esplorato quelle terre, Myskellos pensò che sarebbe stato meglio fermarsi a Sybaris, già florida e accogliente anziché affrontare i pericoli e le difficoltà nella fondazione di una nuova città. Il dio adirato gli ordinò di rispettare il responso dell'oracolo. Secondo Ovidio sarebbe stato invece Eracle ad ordinare a Myskellos di recarsi sulle rive del fiume Esaro.

Un'altra tradizione fa risalire il nome della città all'eroe Kroton, fratello di Alcinoo re dei Feaci. Infine, una possibile spiegazione del nome, lo lega al verso (crocidio) emesso dalle gru e dagli aironi che popolavano le paludi costiere. In effetti una gru o airone compare accanto al tripode su alcune tra le più antiche monete argentee incuse di Kroton.

Dopo una coesistenza iniziale relativamente pacifica, tra le città magnogreche, verso la metà del VI secolo a.C. iniziarono le discordie, che riproducevano a distanza lo scontro tra Atene e Sparta. Nel 560 a.C. Kroton e Locri iniziarono una guerra decennale, che si concluse con la battaglia della Sagra, vinta dai Locresi, sostenuti da Sparta.

La città era famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne, per le fertili campagne e per la forza fisica dei suoi uomini, tra cui ricordiamo il pluri-olimpionico Milone, tanto che superò ogni altra città greca nel numero di vincitori nei Giochi olimpici: un proverbio diceva "ultimo dei Crotoniati, primo dei Greci". Una leggenda narra che Milone partì dalla polis ionica portando un vitello e giunse ad Olimpia con un toro sulle spalle, destando meraviglia e clamore, e vincendo quindi numerose gare. La costa presentava un profilo molto diverso da quello attuale, al largo del tratto di mare tra l'antica Krimisa (l'odierna Cirò, patria del nettare degli Dei, il vino che veniva dato in premio ai vincitori dei giochi olimpici ateniesi), e l'attuale Le Castella. A poche miglia dalla riva, imponenti per la loro bellezza, spuntavano dalle acque dello Ionio delle isole, ora inghiottite dal mare, le isole erano visibili dalla costa: Meloessa, Tyris, Eranusa, situate davanti l'attuale Le Castella, dove si trovano resti archeologici sommersi.

Kroton fu anche celebre per i suoi medici tra cui ricordiamo Democède (amico di Pitagora) ed Alcmeone, il quale introdusse la sperimentazione trasformando la medicina, che fino ad allora era contaminata da magia e superstizione, in una scienza.

Busto di Pitagora

Pitagora, nato a Samo nel 572 a.C. si trasferì a Kroton presso l'amico Democède, creando una scuola di sapere di scienza, matematica, musica.

Dopo l'arrivo di Pitagora, Kroton mosse contro Sibari, fino ad allora sua alleata. Nel 512 a.C., tre nobili crotoniati, vennero sgozzati e i loro corpi furono dati in pasto ai lupi che affollavano le paludi intorno Sibaris, perché uno di loro si era innamorato di una bellissima vestale dagli occhi azzurri, che aveva tentato di rapire. Questo fatto, aggiunto alla rivalità centenaria fra le due città dovuta a motivi commerciali, politici e di diversa appartenenza religiosa, convinsero i crotoniati a scendere in guerra contro Sibaris. Nel 510 a.C. si svolse una battaglia nei pressi del fiume Nika (Cariati), da dove i crotoniati inseguirono e annientarono le forze sibarite in una battaglia finale al guado del fiume Trionto (nei pressi di Mirto Crosia). Secondo la leggendaria tradizione, si erano fronteggiati ben 100.000 crotoniati, guidati dall'atleta olimpico Milone, contro i sibariti che li superavano per tre volte. La vittoria arrise a Kroton nonostante l'inferiorità numerica poiché i sibariti usarono, per la battaglia, cavalli ammaestrati a eseguire passi di danza negli spettacoli al suono dei flauti. I crotoniati, nella battaglia di Nika, iniziarono a suonare i flauti, eseguendo la stessa melodia con la quale i cavalli erano stati ammaestrati per danzare, col risultato che le avanguardie delle truppe sibarite furono disarcionate immediatamente. E dopo settanta giorni di saccheggi venne deviato, sembra su idea di Pitagora, il corso del fiume Crati i cui flutti fecero sparire Sibari per sempre.

Pitagora con i suoi discepoli conquistò il potere politico della città: in pochi anni si consolidarono governi pitagorici in molte poleis della Magna Grecia costituendo una sorta di confederazione fra città-stato con capitale Kroton, come risulta da numerose monete coniate fra il 480 e il 460 a.C.

Giunta al massimo della sua egemonia politica e culturale, Kroton fu travolta da una serie di conflitti sociali che sfociarono nella sanguinosa rivolta guidata dall'oligarca Cilone durante la quale molti pitagorici furono trucidati e lo stesso Pitagora dovette fuggire da Kroton e riparò a Metaponto. Parallelamente caddero anche gli altri governi consimili e vi furono stragi e persecuzioni di pitagorici in tutte le poleis italiote.

Caduto il governo pitagorico, Kroton visse un periodo di decadenza. Costituì, con Metaponto e Caulonia, la Lega Italiota per difendersi dagli attacchi delle popolazioni lucane. Nel 383 a.C. la federazione fu sconfitta da Dionigi I di Siracusa in una sanguinosa battaglia.

I Romani conquistarono Kroton nel 277 a.C., guidati dal console Cornelio Rufino. Durante la seconda guerra punica, Annibale vi tenne i suoi accampamenti invernali per tre anni e di qui si imbarcò per l'Africa nel 203 a.C. Nel 194 a.C. vi fu dedotta una colonia romana.

Resti di edifici monumentali di età greca sono stati individuati nel 1996-97 in Piazza Castello, corrispondente al punto più alto dell'acropoli dell'antica pòlis

Gli scavi del 2009-2010 della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria - Ufficio territoriale di Crotone hanno individuato un grande edificio del I-II secolo d.C. con impianto termale, collocato sul versante nord-orientale dell'attuale centro storico (discesa Fosso-Largo Palazzo Giunti).

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Seppur decaduta durante l'impero romano, la città risorse nuovamente in epoca bizantina, quando fu sede di un presidio.

Le ricerche archeologiche (2009-2010) a piazza Villaroja, nel settore sud-occidentale del centro storico, a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria hanno messo in luce una chiesa paleocristiana (intitolata forse a San Giorgio) fondata direttamente sui resti della città d'età romana imperiale.

Nel 1284 fu concessa dagli Aragonesi ai Ruffo di Catanzaro. Alla morte nel 1434 di don Niccolò, figlio di Antonello e ultimo marchese di Crotone, gli successe la figlia Giovannella, assassinata nella sua dimora un anno dopo. Indi le successe la sorella Enrichetta, che sposò in seconde nozze il nobile spagnolo Don Antonio Centelles, conte di Collesano e principe di Santa Severina, senza eredi.

Indagini condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (2010-2011) nel cosiddetto Orto Candela, ai piedi della "cortina de lo critazzo" posta tra i Bastioni di San Giacomo e Santa Caterina, hanno riscoperto i resti della Torre di Santa Maria, pertinente al più antico castello medievale.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Il re di Spagna Carlo V le concesse ampi privilegi, e ne fece potenziare il porto. Nel 1541, il viceré Don Pedro di Toledo fece restaurare e fortificare il castello preesistente, oggi noto come "Castello di Carlo V", con intervento ad opera di Gian Giacomo dell'Acaya.

Nel XVI secolo la città venne chiamata "Cotrone".

Le ricerche sviluppate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (2010-2011), sotto la direzione dell'archeologo Domenico Marino, stanno mettendo in luce notevoli resti di edifici pertinenti ad età borbonica nel cosiddetto Orto Candela, ai piedi del castello.

Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

La Pertusola

Nel 1928 la città cambiò nome da Cotrone a "Crotone".

Il suo porto, che strategicamente colma le distanze fra i vicini porti di Taranto e Messina, favorisce ogni attività di scambio e si propone come traino per l'economia agricola e le attività industriali.

L'insediamento industriale ha visto la città protagonista nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, anche grazie alla vicinanza con la centrale idroelettrica di Calusia, presso Cotronei. La popolazione crotonese raddoppia durante gli anni trenta, fino a superare i 60.000 abitanti odierni. Alla fine degli anni ottanta le industrie principali, Pertusola Sud e Montedison, soffrono una profonda crisi, della quale risente l'intera città. Al 6 settembre 1993 risale la cosiddetta "notte dei fuochi": durante una rabbiosa protesta gli operai appiccarono alcuni fuochi sull'asfalto delle strade usando il fosforo prodotto nello stabilimento chimico già Montedison.

Migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro, e questo accentuerà l'inevitabile emigrazione di massa verso lidi più prosperi. Tante promesse, tanti progetti, tanti nuovi enti e consorzi per lo sviluppo ma pochi, pochissimi risultati e, in attesa del rilancio turistico, Crotone divenne provincia nel 1992.

Un'altra battuta di arresto per la città è data dall'alluvione del 1996, che danneggia gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume Esaro e stronca sei vite umane ed il morale della città.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Crotone.

Lo stemma è stato approvato con decreto del 30 aprile 1903. La blasonatura ufficiale è la seguente:

«D'azzurro al tripode d'argento con due serpi uscenti dalla coppa ed addossati, linguati di rosso, colla campagna di rosso carica della sigla "Q D O" (KRO in caratteri arcaici greci); con fascia d'oro, attraversante sulla spartizione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Duomno di Crotone

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Costa crotonese nell'Area Marina protetta

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Nella seguente tabella sono riportati i dati riferiti al 31 dicembre della popolazione[8] di Crotone dal 2001 al 2010:

Anno Residenti Variazione
2001 60.011
2002 60.007 0,0%
2003 60.457 0,7%
2004 60.517 0,1%
2005 60.586 0,1%
2006 60.673 0,1%
2007 60.936 0,4%
2008 61.140 0,3%
2009 61.392 0,4%
2010 61.798 0,7%

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

I cittadini stranieri residenti a Crotone sono 1.953[9], così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 50 unità)::

Nazionalità Residenti
Bandiera della Romania Romania 430
Bandiera della Cina Cina 260
Bandiera dell'Ucraina Ucraina 237
Bandiera della Polonia Polonia 129
Bandiera della Serbia Serbia 97
Bandiera della Russia Russia 92
Bandiera del Marocco Marocco 83
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 73
Bandiera del Bangladesh Bangladesh 66
Bandiera della Bielorussia Bielorussia 57

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Museo Archeologico Nazionale di Crotone

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Liceo Ginnasio Pitagora

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

  • Testate provinciali

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Film girati a Crotone:

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Logo di Video Calabria 8
  • 8 Video Calabria (copertura regionale)
  • CalabriaUno (web tv)
  • CN24 (web tv)
  • RTI (copertura provinciale)
  • Reteazzurra (copertura provinciale)
  • Tele Diogene (copertura provinciale)
  • VideoCrotone (web tv)

Personalità legate a Crotone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Crotone.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Gandhi

La città vecchia si snoda dalla piazza del Castello di Carlo V, di proprietà dello Stato, su cui si affacciano imponenti palazzi nobiliari come Palazzo Morelli, sede dell'Ufficio territoriale di Crotone e della Sila della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, e il settecentesco Palazzo Barracco. Da qui un dedalo di vie molto strette (i vineddri o vichi) e numerose piazze sulle quali affacciano massicci palazzi nobiliari. Su via Risorgimento è posto il Museo archeologico nazionale di Crotone. Si arriva così al Duomo e nella centralissima piazza Pitagora, giuntura tra la città vecchia e la città nuova. La pescheria è un caratteristico quartiere del centro storico. Qui si incontrano vari esempi di arte: il Duomo edificato nel XI secolo, poi ristrutturato nel Cinquecento e nel Settecento. All'interno troviamo una fonte battesimale con base zoomorfa ed il quadro della Madonna di Capocolonna o Madonna Nera, oggetto di devozione.

La chiesa di S. Chiara è sorta su un monastero del Quattrocento. All'interno troviamo degli affreschi del Settecento e un pavimento in maiolica napoletana. La chiesa barocca di San Giuseppe, o "chiesa dei nobili", dove oltre all'imponente portone di ingresso in legno troviamo due sculture lignee risalenti alla fine del Seicento.

Tra la fine dell'Ottocento ed i primi decenni del Novecento si sviluppano interessanti architetture lungo le vie Vittorio Veneto, Cutro, Mario Nicoletta, Regina Margherita, Reggio e Poggio Reale dove, in particolare, sono conservati esempi di edifici in stile Liberty realizzati fino al 1930-1935.

La vecchia stazione ferroviaria nella frazione di Papanice

La città nuova si snoda sull'asse viario di via Cutro che parte dalla centralissima piazza Pitagora fino ad arrivare a Vescovatello e poi sulla SS 106 Jonica. La più recente espansione della città ha inizio alla fine degli anni ottanta con la creazione del quartiere Tufolo. Dalla fine degli anni novanta, con una serie di alti e bassi, Crotone continua ad espandersi. A sud della città si sono sviluppati i quartieri di Fondo Farina e Poggio Pudano. Molti di questi nuovi quartieri però risultano isolati dal centro città e l'insieme dei servizi erogati (strade ampie, trasporti pubblici, allacciamento alla rete fognaria, centri di aggregazione e ritrovo) sono spesso carenti. Il tessuto imprenditoriale è quasi assente in questa zona, che assume una tipologia prevalentemente residenziale. A causa della conformazione territoriale (colline argillose che "dividono" letteralmente in due la città) si è soliti definire la nuova zona che si estende a partire dal vasto quartiere Tufolo fino a Fondo Farina e Poggio Pudano Crotone 2; strutture importanti presenti il PalaKrò (palazzetto sportivo polivalente), la nuova caserma dei Vigili del Fuoco e da poco (2008) la struttura di rilevanza regionale della Croce Rossa Italiana.

Il tratto di viale Cristoforo Colombo è stato ultimato nel 2002 ed è subito divenuto il centro della vita notturna del crotonese, soprattutto nella stagione estiva (dopo le 20 è isola pedonale chiusa al traffico). Da qui si accede facilmente al "porticciolo" turistico.

Di più recente riqualificazione è il tratto di costa che prende il nome di Lungomare Gramsci.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Pecorini

Crotone deve la sua espansione demografica agli investimenti che portarono qui gli insediamenti dei colossi della chimica come Montedison, poi Enichem, tanto da diventare il polo industriale calabrese. Tuttavia alla fine degli anni ottanta la crisi del settore portò alla chiusura degli stabilimenti, e anche se l'area industriale venne riconvertita, tuttora non si raggiungono i livelli dell'epoca. In seguito all'alluvione del 1996 venne creata la Datel su iniziativa del governo Prodi e dell'imprenditore Paolo Abramo che adesso, a distanza di alcuni anni, conta circa 2.000 impiegati. Molti crotonesi sono tuttavia disoccupati.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Il settore agrario nonostante sia in declino rappresenta ancora una buona parte del l'economia crotonese. L'allevamento e la produzione di formaggi continuano a dare occupazione. La produzione casearia, in particolare, è piuttosto avanzata. A Crotone molte sono le piccole e medie aziende del settore che realizzano prodotti tipici quali la provola, il burrino e soprattutto il pecorino crotonese.

Il settore agricolo ha avuto il suo massimo sviluppo con l'introduzione della legger sull'Opera di Valorizzazione della Sila istituita nel 1947. Il territorio crotonese fu infatti coinvolto nella realizzazione di infrastrutture dedite all'agricoltura e alla pastorizia, espropriando i latifondi del crotonese affidando la lavorazione delle terre ai contadini di Crotone. Purtroppo lo sviluppo agricolo del territorio durò solo qualche decennio e dagli anni '80 in poi si ricominciò ad abbandonare le terre. Ad oggi restano evidenti i segni lasciati dall'azione dell'Opera Sila nel crotonese, con aziende agricole ancora operanti. Da non dimenticare anche l'opera di bonifica effettuata durante il periodo fascista, nella Valle del Neto e l'avvio di produzione di molte colture agricole tra le quali arance, clementine e mandarini.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

IL settore industriale vive oggi una fase di profonda rescissione. Crotone è il polo industriale dell'intera regione e nonostante la chiusura di alcune industrie, tra le quali Cellulosa 2000 e la Pertusola su tutti, la città continua ad avere tra le proprie fila attività di trasformazione e produzione piuttosto significative. Negli ultimi anni la città pitagorica sta conoscendo nuove frontiere dell'industrializzazione legate in particolar modo all'energia. Sono nate infatti, alcune grandi centrali a biomassa, spinte dagli incentivi su questo campo energetico, che sfruttano i boschi della vicina Sila per produrre 22 MW [10][11].

Servizi e Commercio[modifica | modifica wikitesto]

Come molte città capoluogo di Provincia anche Crotone

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Rifiuti tossici[modifica | modifica wikitesto]

Un grave problema di Crotone sono le scorie tossiche utilizzate per la costruzioni di asfalti, case e scuole. Si parla di circa 350.000 tonnellate di materiale contenente arsenico, zinco, piombo, indio, germanio e mercurio che invece di essere smaltite sono servite nell'edilizia. Rifiuti tossici ricollegati alla fabbrica "Pertusola Sud". Il problema non è ancora stato risolto. Le indagini che hanno portato alla scoperta dei numerosi rifiuti pericolosi sono state svolte dalla sezione di P.G. del NISA di Crotone e dal Nucleo P.T. della Guardia di Finanza di Crotone con l'indagine denominata "Black Mountains". Anche se gli ultimi risultati dello screaning effettuato su un campione di abitanti (principalmente bambini delle presunte scuole 'avvelenate'), hanno evidenziato la totale assenza di queste sostanze nocive, non presenti in nessuna forma e composizione.[12]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Porto di Crotone

Crotone è servita dall'Aeroporto "S. Anna", un piccolo aeroporto servito dal 7 dicembre 2009 dalla Cai Alitalia con voli giornalieri per Roma Fiumicino e Milano Linate, oltre che dalla compagnia Danube Wings con 3 voli settimanali per Bologna, che almeno nelle intenzioni dovrebbe sopperire alle gravi carenze infrastrutturali. Pur facendo registrare anno dopo anno un notevole incremento di utenti, specie nel periodo estivo, stenta a decollare. È stata anche inaugurata la nuova stazione aeroportuale e la nuova torre di controllo, sono stati moltiplicati i collegamenti con il resto della penisola e stabilizzate le tariffe.

La rete ferroviaria è obsoleta e i collegamenti interregionali scarsi; la via di comunicazione più importante è la strada statale 106, spesso teatro di gravi incidenti stradali. La 106 fa parte delle categorie di superstrade a scorrimento lento e presenta una sola corsia per senso di marcia; da decenni ormai si discute circa la realizzazione di un'arteria a scorrimento veloce o addirittura di un'autostrada.

Infine, il porto commerciale di Crotone è, dopo quello di Gioia Tauro (nell'autorità portuale del quale rientra), il più grande della Calabria. Una serie di interventi previsti nel triennio 2009-2011 dovrebbero rivitalizzare l'attività dello scalo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Crotone.

Template:ComuniAmministrazione

Elezioni amministrative del 2011[modifica | modifica wikitesto]

Lista Voti % Consiglieri
Partito Democratico 5.865 16,69 9
I DemoKRatici 3.661 10,42 2
Scopelliti Presidente 2.470 7,03 2
Italia dei Valori 2.399 6,83 3
Il Popolo della Libertà 2.304 6,55 2
SIamo Crotone 2.233 6,35 3
Unione di Centro 1.968 5,60 1
Manifesto per Crotone 1.504 4,28 1
Sinistra Ecologia Libertà 1.476 4,20 2
Alleanza per l'Italia 1.342 3,82 1
Senatore - Parola del vostro Sindaco 1.236 3,51 1
Crotone al Centro 1.098 3,12 1
Noi Sud - Libertà e Autonomia - Popolari UDEUR - Altri 1.013 2,88 1
Alleanza per Senatore Sindaco 961 2,73 0
Polo di Centro per Crotone 744 2,11 0
Autonomia e Diritti 634 1,80 1
I Krotonesi 623 1,77 0
Rifondazione Comunista - Comunisti Italiani - Altri 593 1,68 0
Per la Legalità 588 1,67 0
Rinascimento - Per un buon Governo 576 1,63 0
Stanchi dei Soliti 421 1,19 0
I Socialisti 418 1,19 0
Classe Differente 412 1,17 0
La Destra 272 0,77 0
PSDI 132 0,37 0
Democrazia Cristiana 98 0,27 0
Piazza Villaroja 82 0,23 0

Elezioni amministrative del 2006[modifica | modifica wikitesto]

Lista Voti % Consiglieri
La Margherita 7.273 19,9 9
Democratici di Sinistra 7.217 19,8 9
Popolari UDEUR 2.576 7,1 3
Partito Democratico Meridionale 2.372 6,5 3
Alleanza Nazionale 1.788 4,9 2
UDC 1.762 4,8 2
Forza Italia 1.708 4,7 1
Rosa nel Pugno 1.625 4,5 2
Progetto Crotone 1.464 4,0 2
Comunisti Italiani 1.286 3,4 1
Rifondazione Comunista 1.243 3,4 1
PSDI-Per il Sud 1.155 3,2 1
Italia dei Valori 996 2,7 1
L'Aranceto 900 2,5 1
I Socialisti 891 2,4 1
Essere Crotone 786 2,2 0
Movimento Democratico di Liberazione 582 1,6 0
Verdi 425 1,2 0
Alleanza Provinciale 293 0,8 0
Kroton - Moneta al popolo 106 0,3 0

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Società sportive[modifica | modifica wikitesto]

Strutture sportive pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Per due volte Crotone è stata sede di arrivo di una tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1985, l'ultima nel 1996.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Crotone
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1985 Matera 237 Bandiera dell'Italia Paolo Rosola Bandiera dell'Italia Roberto Visentini
1996 Metaponto 193 Bandiera della Spagna Ángel Edo Bandiera dell'Italia Silvio Martinello

Galleria fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Russo, Antichi granai e nuove ciminiere nella città del latifondo: Urbanizzazione arcaismo agricolo e modernizzazione industriale, Crotone 1900-1987, Edizioni Brueghel.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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