Casa Savoia
Savoia | |
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FERT Di rosso, alla croce d'argento | |
Stato | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Titoli | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Fondatore | Umberto I Biancamano |
Ultimo sovrano | Umberto II di Savoia |
Attuale capo | Vittorio Emanuele di Savoia oppure Amedeo di Savoia-Aosta (disputa in corso) |
Data di fondazione | 1003 |
Data di deposizione | 1946[4] |
Rami cadetti |
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Casa Savoia è una delle più antiche dinastie d'Europa, assurta a dignità reale nel XVIII secolo. La sua origine è attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio del Regno di Borgogna, dove venne infeudata della Contea di Savoia, elevata poi a Ducato nel XV secolo. Nello stesso secolo, estintasi la linea legittima dei Lusignano, ottenne la corona titolare dei regni crociati di Cipro, Gerusalemme e Armenia, con il conseguente aumento di prestigio presso le corti europee[5].
Nel XVI secolo circa spostò i suoi interessi territoriali ed economici dalle regioni alpine verso la penisola italiana (come testimoniato dallo spostamento della capitale del ducato da Chambéry a Torino nel 1563). Agli inizi del XVIII secolo, a conclusione della guerra di successione spagnola, ottenne l'effettiva dignità regia, dapprima sul Regno di Sicilia (1713), dopo alcuni anni (1720) scambiato con quello di Sardegna.
Nel XIX secolo si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, che condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. Da questa data, fino al cambiamento istituzionale nel giugno del 1946 con l'esilio dell'ultimo re, la storia della Casa coincide con quella d'Italia[6]. Al di fuori della penisola italiana, il duca Amedeo di Savoia-Aosta fu inoltre re di Spagna dal 1870 al 1873, con il nome di Amedeo I di Spagna.
Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) e di Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli cessarono tuttavia definitivamente nel 1945, con l'assetto internazionale seguito alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel 1947 la XIII Disposizione Transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana dichiarò l'esilio degli ex-re e dei loro discendenti maschi. Nel 2002, in vista della cancellazione di tale disposizione, Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio Emanuele Filiberto di Savoia giurarono per iscritto "fedeltà alla Costituzione repubblicana e al nostro presidente della Repubblica", rinunciando nei fatti a qualunque pretesa dinastica[7].
Indice
- 1 Le origini
- 2 Conti di Savoia
- 3 Duchi di Savoia
- 4 Reali di Sicilia
- 5 Reali di Sardegna
- 6 Unità e Reali d'Italia
- 7 Dopo la nascita della Repubblica Italiana
- 8 Rami Cadetti
- 9 I Savoia e la Repubblica italiana
- 10 Linea di successione
- 11 Titoli
- 12 Trattamenti d'onore, Qualità, Titoli, Predicati
- 13 Governanti di altre Nazioni
- 14 Imperatrici e Regine di Casa Savoia
- 15 Armoriale
- 16 Ordini e onorificenze
- 17 In onore della Casa
- 18 Note
- 19 Voci correlate
- 20 Altri progetti
- 21 Collegamenti esterni
Le origini[modifica | modifica wikitesto]
I pochi documenti che riguardano le origini di Casa Savoia sono soggetti a varie interpretazioni e dall'epoca di Amedeo VIII (XV secolo), fino al XIX secolo vennero sempre escogitati criteri di giustificazione di tipo politico, con l'avallo di genealogisti compiacenti.
- In un primo tempo fu necessario giustificare il titolo ducale ottenuto appunto da Amedeo VIII nel 1416: si trovò quindi uno scrittore - il cronista medioevale Jean d'Ormeville, vissuto nel XV secolo - che fece discendere la casa di Savoia dall'imperatore Ottone II di Sassonia.
- Nel secolo successivo, invece, gli interessi politici della dinastia erano collegati alla sua posizione in seno all'Impero e si trovarono altri studiosi (G. Botero, G. Monod e soprattutto S. Guichenon) che, pur mantenendo la tradizione sassone, fecero risalire le origini della famiglia addirittura a Vitichindo, lo strenuo difensore dell'indipendenza dei Sassoni contro Carlo Magno.
- Più tardi, orientatasi la politica sabauda verso l'Italia, si ebbe interesse a dimostrare l'origine italiana della casa sabauda; per questo diversi studiosi (G. F. Napione nel XVIII secolo, Luigi Cibrario nel XIX secolo e altri) volsero le loro attenzioni all'ultimo sovrano del Regno italico dell'alto Medioevo e, sia pure con soluzioni varianti nei dettagli, ne trovarono il capostipite in Berengario II d'Ivrea. Questi era stato deposto da Ottone I nel 961, pertanto era vittima di quella famiglia da cui un tempo i Savoia credevano o volevano discendere.
- Una soluzione locale, borgognona, ideata da Domenico Carutti nel XIX secolo e fondata sull'esistenza di un paio di Amedeo e di Umberto, è altrettanto ipotetica.
- Nel XX secolo l'origine fu invece ricercata o nella dinastia provenzale collegata a un carolingio (C. W. Previté Orton, Baudi di Vesme, F. Gabotto e altri) o a una famiglia del viennese discendente, per linea femminile, da Lotario II di Lotaringia, anche lui un carolingio (G. de Manteyer).
Queste presunte origini sono state oggi respinte dai più importanti studiosi (F. Cognasso, Maria José del Belgio, consorte di Umberto II) come pure congetture. Infatti le ricorrenti distruzioni degli archivi da parte di armate nemiche o ad opera di incendi[8] non permettono di accertare la paternità di Umberto Biancamano. Ciononostante, tramite alcuni atti, per lo più di donazione, è possibile ricostruire con una certa sicurezza la famiglia acquisita di Umberto. Di seguito si ripropone un albero sintetico[9]:
Carolingi | Guelfi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
concubinato | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Matilde di Francia sec. X | Corrado I il Pacifico c. 922-993 Re di Borgogna 937-993 | Aldiude | Conte Anselmo sec. X-sec. XI | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Rodolfo III di Borgogna 970-1032 Re di Borgogna 993-1032 | Ermengarda sec. X-sec. XI Regina di Borgogna | Umberto Biancamano sec. X-sec. XI Conte di Moriana Advocatus di Ermengarda | Burcardo c. 965-c. 1031 Arcivescovo di Lione 979-c. 1031 | Ausilia sec. X-sec. XI | Anselmo sec. X-sec. XI Vescovo d'Aosta 994-c. 1026 | B. Burcardo sec. X-sec. XI Arcivescovo di Vienne c. 1010-c. 1030 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
parentela | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Conti di Savoia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Conti di Savoia[modifica | modifica wikitesto]
Punto sicuro di partenza della dinastia è il conte Umberto I Biancamano (m. 1048), che, già signore delle contee di Savoia (1003), di Belley, Sion e Aosta, al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) si schierò dalla parte di Corrado II ottenendone in premio la contea di Moriana in Val d'Isère e il Chiablese (ca. 1034).
A lui succedettero i figli Amedeo I detto Coda (morto circa nel 1051) e Oddone (morto nel 1060) che, sposando Adelaide di Susa, figlia ed erede di Olderico Manfredi II - signore di Torino, Susa, Ivrea, Pinerolo e Caraglio - ingrandì notevolmente i suoi domini in Piemonte. Da lui nacquero Berta (1051-1087) e Adelaide (morta nel 1079), future mogli rispettivamente di Enrico IV e di Rodolfo di Svevia, e i successori Pietro I (ca. 1048-1078) e Amedeo II (morto 1080) che esercitarono però un potere più che altro nominale, giacché l'effettivo governo dello Stato rimase nelle salde mani di Adelaide fino alla sua morte.
La Corona passò quindi in linea diretta maschile a:
- Umberto II il Rinforzato (morto nel 1103) che si vide usurpare molti dei territori piemontesi da ribelli e pretendenti all'eredità di Adelaide;
- Amedeo III (ca. 1094 - 1148), la cui sorella Adelaide (1092 - 1154) sposò nel 1115 il re di Francia Luigi il Grosso e la cui figlia Matilde (o Mafalda; morta nel 1158) andò in moglie ad Alfonso I del Portogallo (ca. 1146);
- Umberto III il Beato (1136 - 1189), fieramente avverso al Barbarossa e per questo messo al bando dell'Impero;
- infine a Tommaso I (1178 - 1233) che, nominato vicario imperiale da Federico II (1225), cominciò a ristabilire i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'Oltralpe.
Alla morte di Tommaso I gli antagonismi da tempo serpeggianti tra i membri della famiglia portarono (1233) alla divisione dei possedimenti tra Amedeo IV (ca. 1197 - 1253) - che mantenne, oltre al dominio diretto sui beni d'Oltralpe, la superiorità feudale e il titolo di conte di Savoia - e Tommaso II, suo fratello, che ricevette dal primo le terre d'Italia da Avigliana in giù e assunse il titolo di signore di Piemonte.
Ad Amedeo IV, la cui figlia primogenita Beatrice (m. ante 1259) aveva sposato nel 1247 Manfredi di Hohenstaufen poi re di Sicilia, succedette Bonifacio (1244 - 1263), sotto reggenza della madre Cecilia del Balzo sino al 1259; alla sua morte gli subentrò (contro la volontà del padre che aveva stabilito gli succedettero Tommaso II, figlio primogenito di Tommaso I) prima lo zio Pietro II detto il Piccolo Carlo Magno (1203 - 1268) e poi Filippo I (1207 - 1285), fratello del precedente.
Dopo di lui salì al trono nel 1285 Amedeo V il Grande, (1252/53 - 1323), figlio secondogenito di Tommaso II, ma le opposizioni dei parenti a lui contrari vennero sopite soltanto in seguito a una decisione arbitrale del 1285 che portò a un'ulteriore divisione dei beni della casa. In base a essa ad Amedeo V e ai suoi discendenti maschi venne infatti riconosciuta la contea di Savoia e la superiorità feudale su ogni ramo della famiglia; il paese di Vaud venne assegnato al fratello di Amedeo, Ludovico I (1250 - 1302), che diede in tal modo origine alla linea dei Savoia-Vaud - estintasi poi nel 1359 quando Caterina (m. 1373), figlia di Ludovico II (ca. 1269- 1348), cedette per denaro i suoi possessi ad Amedeo VI -, e una parte del Piemonte (gli altri due terzi rimasero nominalmente ad Amedeo V) venne confermata al nipote di Tommaso II, Filippo I (1274 - 1334), iniziatore della linea che fu detta dei Savoia-Acaia in seguito al suo matrimonio (1301) con Isabella di Villehardouin erede del Principato d'Acaia.
Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: prima Edoardo il Liberale (1284 - 1329) e poi Aimone il Pacifico (1291 - 1343), mentre una delle loro sorelle, Anna, nel 1326 andò in moglie ad Andronico III Paleologo imperatore bizantino.
Dopo Aimone, la cui secondogenita Bianca nel 1350 sposò Galeazzo II Visconti, salì al potere nel 1343 Amedeo VI detto il Conte Verde (1334 - 1383), marito di Bona di Borbone e abile politico che nel 1359 riuscì a riannettere alla Corona le terre di Vaud.
Duchi di Savoia[modifica | modifica wikitesto]
A lui succedettero in linea diretta Amedeo VII detto il Conte Rosso (1360 - 1391), la cui tragica morte determinò violente lotte tra la madre e la moglie Bona di Berry; Amedeo VIII detto il Pacifico (1383 - 1451), che assunse per primo il titolo di Duca di Savoia (1416) e che dopo l'estinzione del ramo di Acaia (1418) annesse definitivamente il Piemonte al ducato; Ludovico (1413 - 1465), luogotenente per conto del padre dal 1434 e vano pretendente alla successione di Filippo Maria Visconti che nel 1428 aveva sposato sua sorella Maria (1411 - 1469); Amedeo IX il Beato (1435 - 1472), una sorella del quale, Carlotta (1445 - 1483), sposò nel 1451 il delfino di Francia, il futuro re Luigi XI; e infine Filiberto I il Cacciatore (1465 - 1482) sotto reggenza della madre Iolanda di Valois, sorella di Luigi XI; questi fu continuamente insidiato dai parenti che si impadronirono a più riprese delle sue terre.
A Filiberto subentrò il fratello Carlo I il Guerriero (1468 - 1490) che nel 1485 assunse anche il titolo di re di Cipro e re di Gerusalemme cedutogli da Carlotta di Lusignano moglie del fratello di Amedeo IX, Ludovico di Savoia.
A lui succedette Carlo Giovanni Amedeo (1489 - 1496) che, morto ancora bambino, lasciò il ducato al prozio, conte di Bresse, Filippo II il Senza Terra (1443 - 1497), cui seguirono i figli Filiberto II il Bello (1480 - 1504) che lasciò l'amministrazione dello Stato al fratellastro Renato detto il Gran Bastardo e Carlo III il Buono (1486 - 1553) che perse quasi tutti i suoi possessi durante le guerre tra Francia e Spagna.
Uno dei fratelli di quest'ultimo, Filippo (1490 - 1533), venne investito da Francesco I di Francia del ducato di Nemours (1528) e diede inizio al ramo dei Savoia-Nemours, che fu reso illustre da Giacomo e da Enrico e che si estinse nel 1659 con suo nipote Enrico (1625 - 1659).
A Carlo II succedette il figlio Emanuele Filiberto detto Testa di Ferro (1528 - 1580), marito di Margherita di Valois e restauratore dello Stato sabaudo. Dopo la sua morte ebbe il ducato dal 1580 il figlio Carlo Emanuele I (1562 - 1630) da cui nacquero, tra gli altri, Emanuele Filippo (1586 - 1605), morto precocemente; Vittorio Amedeo I (1587 - 1637), suo successore dal 1630; Filiberto (1588-1624), valoroso generale al servizio della Spagna, che nel 1614 sventò il tentativo di sbarco in Sicilia dei Turchi; Maurizio, cardinale; e Tommaso Francesco, iniziatore delle linee dei Savoia-Carignano e Savoia-Soissons.
Alla morte di Vittorio Amedeo I, che lasciò lo Stato praticamente vassallo di Luigi XIII, tenne la reggenza la vedova Cristina di Borbone-Francia detta Madama reale, che dovette combattere accanitamente con Maurizio e Tommaso Francesco per conservare la Corona ai figli Francesco Giacinto (1632 - 1638) e Carlo Emanuele II (1634 - 1675).
Reali di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]
I Savoia agognavano da tempo al titolo regio. Anche se dalla fine del XV secolo rivendicavano la Corona di Cipro, Gerusalemme e Armenia, avendo formalmente ereditato questi domini dalla Casa di Lusignano, l'effettiva occasione per trasformare il Ducato in Regno si presentò soltanto con Vittorio Amedeo II (1666 - 1732), figlio e successore di Carlo Emanuele II, il quale, attraverso la partecipazione alla guerra di successione spagnola rafforzò i suoi domini. Nel 1713 così Filippo V di Spagna (Filippo IV di Sicilia) cedette il regno di Sicilia al duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Il 27 luglio, Vittorio Amedeo II, in procinto di partire per la Sicilia, nominò suo figlio Carlo Emanuele, principe del Piemonte, luogotenente degli Stati di terraferma; ma il ragazzo non aveva che sedici anni e fu dunque assistito da un Consiglio di Reggenza. Il 23 ottobre il nuovo re arrivò a Palermo, e il 24 dicembre, dopo una sontuosa cerimonia nella Cattedrale di Palermo, Vittorio Amedeo II e la moglie Anna Maria di Borbone-Orléans ricevettero la corona di re di Sicilia. Restarono in Sicilia fino al 7 settembre 1714 e poi tornarono a Torino. Da Vienna intanto arrivò la proposta di aderire alla ormai siglata Quadruplice Alleanza in cambio del titolo di Re di Sardegna. Con la Convenzione del 29 dicembre 1718 scambiò così la Sicilia con la Sardegna.
Reali di Sardegna[modifica | modifica wikitesto]
Dovette attendere il 1720 perché l'erede di Casa Savoia potesse prendere possesso dell'isola e venire incoronato Re di Sardegna. Tuttavia la capitale dei possedimenti della casata rimase Torino[10] e il baricentro dello stato in Piemonte.
Vittorio Amedeo adottò anche per Casa Savoia il motto FERT. In seguito alla sua abdicazione, nel 1730 gli succedette sul trono Carlo Emanuele III (1701 - 1773), il quale allargò i confini dello Stato sino al Ticino e le cui sorelle Adelaide (1685 - 1712) e Maria Luisa Gabriella (1688 - 1714) sposarono rispettivamente Luigi, duca di Borgogna (1697) e Filippo V re di Spagna (1701).
Al nuovo re, dal 1773 Vittorio Amedeo III (1726 - 1796), che fu battuto da Napoleone e dovette assoggettarsi all'umiliante Armistizio di Cherasco, subentrarono poi l'uno dopo l'altro i figli Carlo Emanuele IV (1751 - 1819), privato di tutti i possessi eccetto la Sardegna, Vittorio Emanuele I (1759 - 1824), costretto ad abdicare dai moti rivoluzionari liberali nel 1821, e Carlo Felice (1756 - 1831) regnante dal 1821, ultimo sovrano del ramo diretto.
Le principesse di questo periodo, invece, si segnalarono per illustri matrimoni. Tra le figlie di Vittorio Amedeo III, infatti, Maria Giuseppina (1753 - 1810) sposò (1771) il conte di Provenza, poi re di Francia col nome di Luigi XVIII, e Maria Teresa (1756 - 1805) andò in moglie (1773) al conte di Artois poi Carlo X; mentre le figlie di Vittorio Emanuele I, Maria Beatrice Vittoria (1792 - 1840), Maria Anna (1803 - 1884) e Maria Cristina (1812 - 1836) sposarono rispettivamente Francesco IV duca di Modena (1812), Ferdinando I imperatore d'Austria (1831) e Ferdinando II di Borbone re delle due Sicilie (1832). L'ultimogenita, Maria Teresa, sposò Carlo II duca di Lucca e poi di Parma.
Dopo la morte di Carlo Felice che, come s'è accennato, non lasciò discendenza, la successione al trono passò alla linea laterale più prossima e cioè a quella dei Carignano rappresentata da Carlo Alberto (1798-1849) che abdicò dopo la prima guerra d'indipendenza contro l'Austria, mentre sua sorella Maria Elisabetta (1800-1856) aveva sposato nel 1820 l'arciduca Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena viceré del Lombardo-Veneto.
Unità e Reali d'Italia[modifica | modifica wikitesto]
A Carlo Alberto di Savoia, esponente del ramo Savoia-Carignano (originatosi dal citato Tommaso Francesco (1595-1656), figlio di Carlo Emanuele I e fratello di Vittorio Amedeo I), succedettero:
- Vittorio Emanuele II (1820-1878), sposato con la principessa Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, solo re di Sardegna fino al 1861 e da quell'anno anche primo re dell'Italia unita; da cui nacque:[11]
- Umberto I (1844-1900), la cui sorella Clotilde, contessa di Moncalieri, sposò (1859) Napoleone Girolamo Bonaparte e il cui fratello Amedeo Ferdinando Maria (1845-1890), prendendo in moglie Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna (1867), diede origine al ramo dei Savoia-Aosta e fu anche re di Spagna (1870-1873), l'altra sorella Maria Pia sposò il re del Portogallo Luigi I; sposato con la principessa Margherita di Savoia-Genova; da cui nacque:
- Vittorio Emanuele III (1869-1947), re d'Italia (1900-1946), imperatore d'Etiopia (1936-1945) e re d'Albania (1939-1945), sposato con la principessa Elena del Montenegro, da cui nacquero:
- Iolanda (1901-1988), sposata col conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo,
- Mafalda (1902-1944), sposata col principe Filippo d'Assia,
- Umberto II (1904-1983), luogotenente del regno dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946, ultimo re d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno 1946, sposato con Maria José del Belgio (1906-2001)
- Giovanna (1907-2000), sposata con lo zar di Bulgaria Boris III,
- Maria (1914-2001), sposata col principe Luigi di Borbone-Parma.
Dopo la nascita della Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]
Da Umberto II e Maria José nacquero:
- Maria Pia (n. 1934), sposata con Alessandro Karađorđević e madre di Dimitri e Michele (1958) e di Elena e Sergio (1963); con secondo matrimonio ha sposato il principe Michele di Borbone-Parma;
- Vittorio Emanuele (n. 1937), sposato con Marina Ricolfi Doria e padre di:
- Emanuele Filiberto (n. 1972), sposato con Clotilde Courau e padre di Vittoria (2003) e Luisa (2006);
- Maria Gabriella (n. 1940), sposata con il finanziere Robert de Balkany e madre di Maria Elisabetta;
- Maria Beatrice (n. 1943), sposata con il diplomatico messicano Luis Reyna e madre di Raffaello (1971 - 1994) e Asaea (1973).
Rami Cadetti[modifica | modifica wikitesto]
Savoia-Aosta[modifica | modifica wikitesto]
Da Amedeo Ferdinando Maria (1845-1890), duca d'Aosta e re di Spagna dal 1870 al 1873, figlio di Vittorio Emanuele II, derivò infine la linea dei Savoia-Aosta.
Da lui nacquero infatti Emanuele Filiberto (1869-1931), Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (1870-1946), comandante generale dell'arma di cavalleria nella guerra del 1915-1918, Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, e Umberto, conte di Salemi (1889-1918).
Nel 1895 Emanuele Filiberto sposò Elena d'Orléans, da cui ebbe Amedeo, duca d'Aosta e viceré d'Etiopia dal 1937, e Aimone (1900-1948), duca prima di Spoleto e poi (1942) d'Aosta, nominalmente re di Croazia dal 1941 al 1943, sposato con la principessa Irene di Grecia e padre di Amedeo (nato nel 1943, sposato in prime nozze con Claudia di Francia e in seconde nozze con Silvia Paternò dei marchesi di Regiovanni). Amedeo ha un figlio, Aimone, nato nel 1967, e sposato con la principessa Olga di Grecia, da cui ha avuto Umberto nato a Parigi il 7 marzo 2009, Amedeo, nato a Parigi il 24 maggio 2011 e Isabella, nata a Parigi il 14 dicembre 2012.
Savoia-Genova[modifica | modifica wikitesto]
Da Ferdinando di Savoia, secondogenito di Carlo Alberto, padre di Margherita (1851-1926), prima regina d'Italia, e padre di Tommaso di Savoia-Genova, secondo duca di Genova (1854-1931), ebbe origine la linea dei Savoia-Genova, proseguita dai numerosi figli di Tommaso: Ferdinando, terzo duca di Genova (1884-1963), Filiberto, quarto duca di Genova (1895-1990), Maria Bona (1896-1971), Adalberto, duca di Bergamo (1898-1982), Maria Adelaide (1904-1979), Eugenio, quinto duca di Genova (1906-1996). Alla morte di quest'ultimo senza figli maschi, poiché in Casa Savoia vige la successione salica, il ramo ducale di Genova si estinse. Maria Isabella, unica figlia del quinto duca, è l'ultima discendente, con la condizione e il titolo di principessa e il cognome di Savoia-Genova.
Savoia-Soissons - Savoia-Villafranca[modifica | modifica wikitesto]
Oltre alle linee già ricordate dei Savoia-Acaia, dei Savoia-Vaud e dei Savoia-Nemours vanno ricordati altri rami importanti della famiglia. Il ramo Savoia-Soissons iniziato con Eugenio Maurizio (1634-1673) fratello di Emanuele Filiberto fu reso illustre da Eugenio di Savoia il Gran Capitano, famoso generale al servizio dell'impero, si estinse con Eugenio Giovanni Francesco (1714-1734), figlio di Emanuele Tommaso (1687-1729) nipote ex patre del predetto Eugenio Maurizio; da Eugenio Ilarione (1753-1785) conte di Villafranca, secondogenito del predetto Luigi Vittorio di Carignano, ebbe inoltre origine un ulteriore ramo, quello dei Savoia-Villafranca al quale appartenne il nipote Eugenio (1816-1888), che fu comandante generale della marina da guerra sarda e luogotenente generale del Regno di Sardegna durante le tre guerre di indipendenza.
Rami morganatici e illegittimi[modifica | modifica wikitesto]
Vanno infine citati almeno alcuni dei numerosi rami illegittimi della casata. Da Lantelmo (sec. XIV) figlio naturale di Filippo I di Acaia ebbe inizio il ramo di Collegno che si estinse nel 1598; da Renato detto il Gran Bastardo (ca. 1470-1525), figlio adulterino di Filippo II il Senza Terra (1443-1497), ebbe origine il rami dei conti di Villars, dal quale venne anche quello dei conti di Tenda, reso illustre da Claudio (1507-1566), capitano al servizio dei francesi distintosi alla battaglia di Pavia (1525), nella difesa della Provenza (1536) e all'assedio di Nizza (1543). A seguito del matrimonio morganatico con Rosa Vercellana, Vittorio Emanuele II di Savoia (1820-1878) le conferì il titolo di contessa di Mirafiori e Fontanafredda, trasmesso al figlio Emanuele Alberto Guerrieri di Mirafiori, poi ai figli di questi Vittorio Emanuele (1873-1896) e Gastone (1878-1943). La linea di Mirafiori terminò con l'unica figlia di Gastone, Vittoria Margherita (1901-1970).
I Savoia e la Repubblica italiana[modifica | modifica wikitesto]
Il rapporto fra lo Stato italiano e gli ex sovrani d'Italia venne sancito dalla XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 5 dicembre 1947, con 214 voti favorevoli e 145 contrari su 359 votanti. Tale disposizione recitava:
« 1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive. |
(Costituzione della Repubblica Italiana) |
Nel 1987 il Consiglio di Stato accolse la richiesta di Maria José di fare rientro in Italia, considerandola non più "consorte" ma "vedova" di un ex re, mentre nel 2002 Camera dei deputati e Senato approvavano la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, facendo esaurire gli effetti giuridici dei primi due commi della suddetta XIII disposizione transitoria e finale[12]. Nel novembre 2007, i legali di Casa Savoia inviarono al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi una richiesta di risarcimento per l'esilio di circa 260 milioni di euro[13]. Emanuele Filiberto dichiarò che tutta la somma sarebbe stata usata per creare una fondazione volta all'aiuto dei bisognosi. Il duca Amedeo di Savoia-Aosta, che non era stato interessato dall'esilio, si dichiarò contrario all'iniziativa, dissociandosene. Successivamente, anche il ramo primogenito riconobbe l'inopportunità dell'iniziativa. Essa d'altronde si fondava sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo che vieta, fra le altre, la pena dell'esilio e che aveva costituito la base giuridica per analoghe richieste, giudicate legittime; tuttavia nel caso dell'Italia la norma relativa non sarebbe stata applicabile perché la Repubblica Italiana ha aderito alla Convenzione con la riserva esplicita che non fosse applicabile il divieto dell'esilio nel caso specifico dei Savoia[14].
Linea di successione[modifica | modifica wikitesto]
Conti di Savoia[modifica | modifica wikitesto]
- Ramo principale
- Branca comitale
- 1003-1047 o 1048 Umberto I Biancamano
- 1048-1051 o 1056 Amedeo I
- 1051 o 1056-1060 Oddone
- 1060-1078 Pietro I
- 1078-1080 Amedeo II
- 1080-1103 Umberto II
- 1103-1148 Amedeo III
- 1148-1189 Umberto III
- 1189-1233 Tommaso I
- 1233-1253 Amedeo IV
- 1253-1263 Bonifacio
- 1253-1259 Tommaso II
- 1263-1268 Pietro II
- 1268-1285 Filippo I
- 1285-1323 Amedeo V
- 1323-1329 Edoardo
- 1329-1343 Aimone
- 1343-1383 Amedeo VI
- 1383-1391 Amedeo VII
- 1391-1416 Amedeo VIII
Duchi di Savoia[modifica | modifica wikitesto]
- 1416-1440 Amedeo VIII
- 1440-1465 Ludovico
- 1465-1472 Amedeo IX
- 1472-1482 Filiberto I
- 1482-1490 Carlo I
- 1490-1496 Carlo II
- 1496-1497 Filippo II
- 1497-1504 Filiberto II
- 1504-1553 Carlo III
- 1553-1580 Emanuele Filiberto
- 1580-1630 Carlo Emanuele I[15]
- 1630-1637 Vittorio Amedeo I
- 1637-1638 Francesco Giacinto
- 1638-1675 Carlo Emanuele II
- 1675-1713 Vittorio Amedeo II
Re di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]
Re di Sardegna[modifica | modifica wikitesto]
- 1720-1730 Vittorio Amedeo II
- 1730-1773 Carlo Emanuele III
- 1773-1796 Vittorio Amedeo III
- 1796-1802 Carlo Emanuele IV
- 1802-1821 Vittorio Emanuele I
- 1821-1831 Carlo Felice[16]
- Ramo Savoia-Carignano
Re d'Italia[modifica | modifica wikitesto]
- 1861-1878 Vittorio Emanuele II
- 1878-1900 Umberto I
- 1900-1946 Vittorio Emanuele III
- 1946 Umberto II[17]
Capi della Reale Casa di Savoia[modifica | modifica wikitesto]
Titoli[modifica | modifica wikitesto]
I titoli di Casa Savoia accumulati nel corso dei secoli e portati dall'ultimo capo della casa regnante, Umberto II[18], sono i seguenti:
Sua Maestà (nome), per grazia di Dio e per volontà della Nazione,
- Re d'Italia,
- Re di Sardegna,
- Re di Gerusalemme, di Cipro e d'Armenia,
- Duca di Savoia, d'Aosta, di Genova, di Monferrato, di Piacenza, del Chiablese, del Genevese e di Carignano Ivoy,
- Principe e Vicario Perpetuo del Sacro Romano Impero,
- Principe di Carignano, di Piemonte, di Oneglia, di Poirino, di Trino, di Carmagnola, di Montmélian, di Arbin, di Francin, di Crescentino, di Dronero, di Chieri, di Riva presso Chieri, di Banna, di Bene, di Bra e di Busca,
- Principe Balì del Ducato d'Aosta,
- Marchese di Susa, di Ivrea, di Saluzzo, di Ceva, di Maro, di Cesena, di Savona, di Tarantasia, di Borgomanero, di Cureggio, di Oristano, di Caselle, di Rivoli, di Pianezza, di Govone, di Salussola, di Racconigi con Tegerone, di Migliabruna, di Motturone, di Cavallermaggiore, di Marene, di Modane, di Landesburgo, di Livorno Ferraris, di Santhià, di Agliè, di Centallo, di Demonte, di Desana, di Ghemme, di Vigone e di Villafranca,
- Marchese in Italia,
- Conte di Asti, di Moriana, di Bargè, di Villafranca, di Nizza, di Tenda, di Ginevra, di Bairo, di Oregno, di Alessandria, di Novara, di Romont, di Tortona, di Bobbio, di Soissons, di Sant'Antioco, di Pollenzo, di Roccabruna, di Tricerro, di Bairo, di Oregno e di Apertole,
- Conte del Goceano e dell'Apertole,
- Barone del Faucigny e del Vaud,
- Signore Superiore di Monaco, di Roccabruna e 11/12 di Mentone,
- Signore di Vercelli, di Pinerolo e della Valsesia,
- Nobile Uomo e Patrizio di Venezia,
- Patrizio di Ferrara,
- Commendatore della Real Commenda Gerosolimitana del S.M.O.M. di Modica e Randazzo.[19]
Trattamenti d'onore, Qualità, Titoli, Predicati[modifica | modifica wikitesto]
I Trattamenti d'onore, Qualità, Titoli, Predicati della Casa Savoia sono stati descritti nel Regio Decreto del 1º Gennaio 1890 "Titoli e Stemmi della Famiglia Reale"[20]:
Governanti di altre Nazioni[modifica | modifica wikitesto]
- 1459-1460 Luigi di Savoia re di Cipro
- 1871-1873 Amedeo I re di Spagna (figlio di Vittorio Emanuele II d'Italia, capostipite del ramo Savoia-Aosta)
- 1941-1943 Tomislavo II re di Croazia (nipote di Amedeo I di Spagna)
Imperatrici e Regine di Casa Savoia[modifica | modifica wikitesto]
Nel corso dei secoli le figlie dei vari conti, duchi e re di Casa Savoia, hanno ricoperto molti ed importanti ruoli come consorti dei vari sovrani europei, imparentandosi così con le più importanti casate d'Europa.
Di seguito è riportato un elenco delle donne di Casa Savoia che hanno ricoperto i più importanti ruoli, ovvero le imperatrici e le regine. Sono anche incluse, però, coloro che hanno assunto la reggenza di uno Stato per il proprio figlio.
Imperatrici[modifica | modifica wikitesto]
Imperatrice del Sacro Romano Impero[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Berta di Savoia |
21 settembre 1051 | 13 luglio 1066 | 27 dicembre 1087 | Enrico IV di Franconia (1050–1106) |
Imperatrice dell'Impero bizantino[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Giovanna "Anna" di Savoia |
1306 | 1326 | 1341 | 1365 | Andronico III Paleologo (1297–1341) |
Imperatrice d'Austria[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Maria Anna di Savoia |
19 settembre 1803 | 27 febbraio 1831 | 2 dicembre 1848 | 4 maggio 1884 | Ferdinando I d'Asburgo-Lorena (1793–1875) |
Regine[modifica | modifica wikitesto]
Regine di Francia[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Adelaide di Savoia |
1092 | 1115 | 1º agosto 1137 | 18 novembre 1154 | Luigi VI di Francia il Grosso (1081–1137) | |
![]() Carlotta di Savoia |
11 novembre 1445 | 22 luglio 1461 | 30 agosto 1483 | 1º dicembre 1483 | Luigi XI di Francia il Prudente (1423–1483) | |
![]() Maria Giuseppa Luisa di Savoia |
2 settembre 1753 | 8 giugno 1795 | 13 novembre 1810 | Luigi XVIII di Francia il Desiderato (1755–1824) |
Regine del Portogallo[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Mafalda di Savoia |
1125 | 1146 | 4 novembre 1157 | Alfonso I del Portogallo il Conquistatore (1109–1185) | ||
![]() Maria Francesca di Savoia-Nemours |
22 giugno 1646 | 2 agosto 1666 (1°) 12 settembre 1683 (2°) |
24 marzo 1668 (1°) 27 dicembre 1683 (2°) |
27 dicembre 1683 | Alfonso VI del Portogallo (1643–1683) (matrimonio annullato) | |
Pietro II del Portogallo il Pacifico (1648–1706) | ||||||
![]() Maria Pia di Savoia |
16 ottobre 1847 | 6 ottobre 1862 | 19 ottobre 1889 | 5 luglio 1911 | Luigi di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha (1838–1889) |
Regina di Spagna[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Maria Luisa di Savoia |
17 novembre 1688 | 2 novembre 1701 | 14 febbraio 1714 | Filippo V di Borbone (1683–1746) |
Regina delle Due Sicilie[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Maria Cristina di Savoia |
14 novembre 1812 | 21 novembre 1832 | 21 gennaio 1836 | Ferdinando II di Borbone-Due Sicilie (1810–1859) |
Regina d'Italia[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Margherita di Savoia-Genova |
20 novembre 1851 | 9 gennaio 1878 | 29 luglio 1900 | 4 gennaio 1926 | Umberto I di Savoia (1844–1900) |
Zarina (Regina) di Bulgaria[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Giovanna di Savoia |
13 novembre 1907 | 25 ottobre 1930 | 28 agosto 1943 | 26 febbraio 2000 | Boris III di Sassonia-Coburgo-Gotha-Koháry (1894–1943) |
Viceregine[modifica | modifica wikitesto]
Viceregina del Portogallo[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | |
---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | ||||
![]() Margherita di Savoia |
28 aprile 1589 | 1635 | 1640 | 25 giugno 1655 |
Reggenti[modifica | modifica wikitesto]
Reggente del Ducato di Milano[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Reggenza | Reggente per suo figlio | Morte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Bona di Savoia |
10 agosto 1449 | 1476 | 1479 | Gian Galeazzo Maria Sforza | 23 novembre 1503 |
Reggente del Regno di Francia[modifica | modifica wikitesto]
Nome | Ritratto | Nascita | Reggenza | Reggente per suo figlio | Morte | |
---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Termine | |||||
![]() Luisa di Savoia |
11 settembre 1476 | 1515 (1°) 1525 (2°) |
1515 (1°) 1526 (2°) |
Francesco I di Valois-Angoulême | 22 settembre 1531 |
Armoriale[modifica | modifica wikitesto]
Data la lunghissima storia del casato Casa Savoia poté arricchire tantissimo il proprio armoriale. Gli stemmi usati dai Savoia furono tra i più svariati e molteplici tra le casate d'Europa, il segno distintivo rimase però la croce in campo rosso, simbolo per eccellenza della famiglia.
Ordini e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Qui di seguito gli ordini dinastici, cavallereschi e le onorificenze fondate e conferite da Casa Savoia
- Ordini dinastici
- Onorificenze
Ordine militare di Savoia
Ordine civile di Savoia
Ordine della Corona d'Italia
Ordine al merito del lavoro
Ordine coloniale della Stella d'Italia
In onore della Casa[modifica | modifica wikitesto]
Città[modifica | modifica wikitesto]
- Sabaudia, comune laziale
- Savoia di Lucania, comune della Basilicata
- Margherita di Savoia, comune pugliese in onore alla prima regina d'Italia
- Mafalda, comune molisano in onore alla principessa Mafalda di Savoia
- Jolanda di Savoia, comune del ferrarese in onore della principessa Iolanda Margherita di Savoia
Toponimi[modifica | modifica wikitesto]
- Punta Margherita e Punta Elena, vette del Monte Bianco, in onore, rispettivamente, alle regine d'Italia Margherita ed Elena
- Lago Margherita, lago in Etiopia, in onore della regina Margherita
Monumenti[modifica | modifica wikitesto]
- Il Vittoriano, conosciuto anche come l'Altare della Patria, a Roma, in onore di Vittorio Emanuele II
- La Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, in onore di Vittorio Emanuele II
- La Galleria Umberto I, a Torino, in onore di Umberto I
- La Galleria Umberto I, a Napoli, in onore di Umberto I
- La Galleria Vittorio Emanuele III, a Messina, in onore di Vittorio Emanuele III
- La Galleria Principe di Napoli, a Napoli, in onore del titolo di Principe di Napoli
Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]
- Pizza Margherita, pizza
- Savoiardi, biscotti piemontesi
- Torta Margherita, torta
- Pane Mafalda, pane siciliano
- Margheritine, biscotti di Stresa
- Torta Savoia, torta siciliana
Detti popolari[modifica | modifica wikitesto]
- "Anche la regina Margherita mangiava il pollo con le dita"[21].
- "Avanti Savoia!", come incoraggiamento o in senso ironico[22][23].
Bandiere[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Amedeo I di Savoia-Aosta (1845–1890) fu re di Spagna dal 1870 al 1873, anno in cui abdicò a favore della Repubblica.
- ^ Vittorio Emanuele III di Savoia (1869–1947), già re d'Italia dal 1900 e imperatore d'Etiopia dal 1936, chiamato Mbret i Shqipërisë in albanese, fu re d'Albania dal 1939 al 1943.
- ^ Aimone di Savoia-Aosta (1900–1948) e suo figlio Amedeo (1943–vivente) furono re di Croazia con i rispettivi nomi di Tomislavo II, dal 1941 al 1943), e Zvonimiro II, dal 1943 al 1945.
- ^ Nel 1946 l'Italia votò per il referendum istituzionale tra monarchia e repubblica, nel quale vinse la repubblica; il 13 giugno il re Umberto II, senza mai abdicare, lasciò l'Italia e venne ufficialmente proclamata la Repubblica Italiana.
- ^ Famiglie celebri di Italia. Duchi di Savoia
- ^ Le Illustri Alleanze della Real Casa di Savoia
- ^ Vittorio Emanuele di Savoia: "Fedeltà alla Costituzione". LaRepubblica.it, accesso il 14 febbraio 2017
- ^ MEDIEVAL LANDS di Charles Cawley - Casa Savoia
- ^ MEDIEVAL LANDS di Charles Cawley - Nobiltà di Borgogna: Il progetto riproduce una serie di fonti primarie che permettono di ricostruire le intricate relazioni tra la famiglia reale di Borgogna e alcune case della nobiltà di quel Regno: si veda in particolare Aldiude come madre di Ausilia e già concubina di Rodolfo III, con le conseguenti inferenze sui tre fratelli vescovi. Per Ermengarda parente di Umberto si sottolinea il ruolo di quest'ultimo in veste di suo "advocatus".
- ^ Torino rimase sede della casata, ma il regno di Sardegna formalmente mantenne la sua capitale storica, Cagliari.
- ^ I primi a fregiarsi del titolo di re d'Italia sono i sovrani longobardi da cui deriva la tradizione dell'incoronazione a Pavia, allora capitale del Regno longobardo, con la Corona Ferrea. A questi fecero seguito Berengario e Arduino d'Ivrea. Dopo il titolo viene ripreso dagli imperatori del Sacro Romano Impero che lo associano appunto al titolo imperiale. L'incoronazione continua ad avvenire a Pavia. Caduto poi in disuso il titolo viene "recuperato" da Napoleone Bonaparte, che viene incoronato con la Corona Ferrea nel Duomo di Milano, il 26 maggio 1805.
- ^ Rientro dei Savoia, sì definitivo della Camera, su Corriere.it, 11 luglio 2002. URL consultato il 2 settembre 2017.
- ^ I Savoia chiedono all'Italia 260 milioni"È il risarcimento per 54 anni di esilio", su Repubblica.it, 20 novembre 2007. URL consultato il 2 settembre 2017.
- ^ Giampiero Buonomo, Sull'esilio dei Savoia Né l'Unione europea, né i diritti dell'uomo possono aprire le frontiere a Casa Savoia, in Diritto&Giustizia online, 2001, anno II, n. 36.
- ^ Con il figlio Tommaso Francesco, principe di Carignano, ha inizio il ramo dei Savoia-Carignano.
- ^ Estinzione ramo principale; estinzione Savoia-Branca di Bresse.
- ^ Luogotenente del Regno dal 5 giugno 1944 al 9 maggio 1946 e re d'Italia dal 9 maggio al 18 giugno 1946, data del referendum istituzionale. La data di fine regno, nonostante il forte significato simbolico, risulta arbitraria: la repubblica venne dichiarata soltanto il 18 giugno e fino al 13 Umberto II agì, di diritto e di fatto, da capo dello Stato. Lasciando l'Italia quello stesso giorno egli, pur sciogliendo dal giuramento di fedeltà chi lo aveva prestato, non abdicò.
- ^ Vittorio Amedeo II di Savoia, prima di ottenere la corona di Sardegna fu nominato Re di Sicilia, titolo che mantenne dal 1713 al 1720. Vittorio Emanuele III, invece, in virtù alle conquiste del Regime fascista, assunse anche i titoli di Imperatore d'Etiopia e Re d'Albania.
- ^ Vittorio Emanuele III era anche Imperatore d'Etiopia e Re d'Albania.
- ^ Regio Decreto del 1º Gennaio 1890 "Titoli e Stemmi della Famiglia Reale"
- ^ La regina Margherita mangiava il pollo con le dita, su 24oreNews Milano, luglio 2011. URL consultato il 31 gennaio 2018.
- ^ C.A. de Sonnaz, Cenni storici sul grido di guerra "Savoia!" (PDF), in Bollettino dell’Associazione fra Oriundi Savoiardi e Nizzardi Italiani, nº 2, dicembre 1912, pp. 71-77. URL consultato il 31 gennaio 2018. Dalla pagina del Gruppo Milano Centro "Giulio Bedeschi", sezione Associazione Nazionale Alpini di Milano. Attribuisce alla regina Margherita l'adattamento del grido di guerra dell'esercito sabaudo «Savoia!» a «Sempre avanti Savoia», poi semplificato in «Avanti Savoia!».
- ^ Paolo Spolaore, Proverbi e detti veneti, in Sito personale. URL consultato il 31 gennaio 2018.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Contea di Savoia
- Ducato di Savoia
- Regno di Sardegna (1720-1861)
- Regno d'Italia (1861-1946)
- Risorgimento
- Armoriale di casa Savoia
- Tesoro della Corona d'Italia
- Linea di successione al trono d'Italia
- Tavole genealogiche di Casa Savoia
- Ordine supremo della Santissima Annunziata
- Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Ordine militare di Savoia
- Ordine civile di Savoia
- Ordine della Corona d'Italia
- Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani
- Residenze sabaude in Piemonte
- Savoia (regione storica)
- Dispense della prima serie delle Famiglie celebri italiane
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni sui Savoia
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui Savoia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ordini Dinastici di Casa Savoia, su ordinidinasticicasasavoia.it. URL consultato il 19 marzo 2015.
- Sito ufficiale della Real Casa Savoia, su crocerealedisavoia.org. URL consultato il 19 marzo 2015.
- Rinnovamento nella Tradizione, su crocereale.it. URL consultato il 19 marzo 2015.
- (EN) Historical Development of titles of the House of Savoy, su eurulers.angelfire.com. URL consultato il 19 marzo 2015.
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