Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta

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Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta
Il principe Vittorio Emanuele di Savoia, conte di Torino, nel 1895
Conte di Torino
Stemma
Stemma
In carica24 novembre 1870 –
2 giugno 1946
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreTitolo estinto
Nome completoVittorio Emanuele Torino Giovanni Maria di Savoia-Aosta
NascitaTorino, 24 novembre 1870
MorteBruxelles, 10 ottobre 1946 (75 anni)
DinastiaSavoia-Aosta
PadreAmedeo di Savoia-Aosta
MadreMaria Vittoria dal Pozzo della Cisterna
ReligioneCattolicesimo
Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta
Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta in una fotografia d'epoca
NascitaTorino, 24 novembre 1870
MorteBruxelles, 10 ottobre 1946
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
Anni di servizio19001946
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda Guerra Mondiale
Comandante diLancieri di Novara
VII Brigata di cavalleria
DecorazioniGrand'Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia
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Vittorio Emanuele Torino Giovanni Maria di Savoia, conte di Torino (Torino, 24 novembre 1870Bruxelles, 10 ottobre 1946), è stato un nobile e generale italiano, membro del ramo cadetto degli Aosta di Casa Savoia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia ed educazione[modifica | modifica wikitesto]

Il conte di Torino allievo della scuola militare "Teulié" nel 1885.

Secondogenito di Amedeo I di Spagna e fratello di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, di Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, e di Umberto, conte di Salemi, Vittorio Emanuele percorse la carriera militare nell'arma di cavalleria.

Frequentò il Collegio Militare di Milano, oggi denominato Scuola militare "Teulié", e l'Accademia militare di Modena, uscendone nel 1889 con il grado di sottotenente. Assegnato inizialmente al reggimento "Nizza Cavalleria", fu in seguito trasferito al "Piemonte Cavalleria" con il grado di tenente.

Duello[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 agosto 1897, a Vaucresson, presso Versailles, Vittorio Emanuele si batté a duello con il principe Henry d'Orléans, che, in un articolo pubblicato sul quotidiano Le Figaro, aveva denigrato il valore dei soldati italiani dopo la battaglia di Adua. Il conte di Torino ferì all'addome l'avversario e vinse il duello dopo 26 minuti (nel duello, il suo padrino era il generale Felice Avogadro di Quinto mentre il suo testimonio era il generale Coriolano Ponza di San Martino). Al suo ritorno in patria venne ricevuto con grandissimi onori dallo zio Umberto I, mentre i giornali dell'epoca ne fecero una sorta di eroe patrio.

Fidanzamento ventilato[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 1898 i principali giornali d'Europa diedero notizia, dandola per certa, di un suo presunto fidanzamento con la principessa Clara di Baviera, sorella minore della cugina Isabella, ma la notizia non fu confermata e del matrimonio non si parlò più.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1900 Vittorio Emanuele venne nominato colonnello e promosso al comando dei "Lancieri di Novara". Nel 1903, promosso generale di brigata, comandò la VII brigata di cavalleria. Nel 1910 fu tenente generale e ispettore di cavalleria. Nella Grande Guerra (1915-1918) fu a capo dell'Arma di Cavalleria. Venne promosso generale di corpo d'armata nel 1923.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Durante il fascismo mantenne una posizione defilata, eppure nell'agosto 1944 scrisse una lettera a Cino Moscatelli, comandante delle brigate garibaldine della Val d'Ossola, esprimendo la più viva ammirazione per la sua opera e dolendosi di non poter, per l'età e gli acciacchi, essere "con voialtri sulle balze dei monti con l'arma in pugno". La lettera è conservata presso l'Archivio Divisioni Garibaldine Val Sesia e Val d'Ossola e riportata nel libro "Il Monte Rosa è sceso a Milano" di Pietro Secchia e Cino Moscatelli. Celibe e senza figli, morì in Belgio nel 1946 dove si era recato in esilio volontario dopo il referendum istituzionale. Dal 1968 è sepolto nella cripta reale della basilica di Superga, sulla collina di Torino.

Giovanni Pascoli e il duello[modifica | modifica wikitesto]

Il Pascoli, riflettendo l'emozione che il duello del Conte di Torino con il principe francese sollevò in Italia, dedicò all'evento un breve componimento, intitolato "Le due spade":

«Io sentii nel mio cuore il minimo murmure, che era la gran voce del popolo italico; e diceva: "Conte di Torino, a fondo! Bravo! Hai vinto, ho vinto. Io sono un povero popolo. Ma principe italiano Voi solo sapete che io ho meritato di essere rappresentato da Voi".»

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Alberto di Savoia Carlo Emanuele di Savoia-Carignano  
 
Maria Cristina di Sassonia  
Vittorio Emanuele II di Savoia  
Maria Teresa d'Asburgo-Toscana Ferdinando III di Toscana  
 
Luisa Maria Amalia di Borbone-Napoli  
Amedeo I di Spagna  
Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena Leopoldo II d'Asburgo-Lorena  
 
Maria Ludovica di Borbone-Spagna  
Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena  
Maria Elisabetta di Savoia-Carignano Carlo Emanuele di Savoia-Carignano  
 
Maria Cristina di Sassonia  
Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta  
Giuseppe Alfonso dal Pozzo della Cisterna Giuseppe dal Pozzo della Cisterna  
 
Enrichetta Caresana di Carizio  
Carlo Emanuele dal Pozzo della Cisterna  
Maria Anna Balbo Bertone Carlo Emanuele Balbo Bertone  
 
Rosalia Asinari di San Marzano  
Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna  
Werner di Merode-Westerloo Guillaume Maximillia de Merodede  
 
Marie d'Ongnies  
Luisa Carolina Ghislaine di Merode  
Victoire de Spangen d'Uyternesse François de Spangen d'Uyternesse  
 
Louise Xavière de Flaveau de La Raudière  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al Valore Militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 1918 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Vittoria, commemorativa della grande guerra per la civiltà (1918) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera (Regno di Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Carol I (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Casata reale di Chakri (Thailandia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1914–1918 (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Rizzante, "Vittorio Emanuele di Savoia Aosta, Conte di Torino, articolo in linea: http://www.portadiferro.it/articoli.php?id_doc=39[collegamento interrotto]
  • Giovanni Artieri, "Roghi e duelli", Mondadori, Milano, 1993.
  • Alberto Amante, "Un duello per l'Italia", Superga, Torino, 1952.
  • Emanuele Mastrangelo, "Per l'onore d'Italia. Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino, 1870-1946", StreetLib, 2020.
  • Gustavo Noma di Nomaglio, Vittorio Emanuele Conte di Torino, in “Rivista del Collegio Araldico”, 109(2022), n. 1 (giugno 2022), pp. 49-72, ISSN 2499-894X. [online: https://www.collegio-araldico.it/wp-content/uploads/2022/09/ARALDICA-giu-2022-def-compresso.pdf [1]
  • SAVOIA, Vittorio Emanuele di, conte di Torino, in Enciclopedia Italiana, vol. 30, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936, p. 968. Modifica su Wikidata

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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