Ermengarda di Moriana

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Ermengarda di Moriana
Regina di Arles
In carica1011 1032
PredecessoreAgeltruda di Capua
SuccessoreGisella di Svevia
Marchesa di Provenza
In carica1008-1011
PredecessoreEmilde di Gévaudan
SuccessoreLucia
Nascitaseconda metà X secolo
Mortepost 27 agosto 1057
Coniugi[I] Rotboldo III di Provenza
[II] Rodolfo III di Borgogna
Figli[I] Guglielmo
[I] Ugo
[I] Emma
Religionecattolica

Ermengarda (seconda metà del X secolo – dopo il 27 agosto 1057) è stata una nobile franca, marchesa di Provenza e regina di Arles.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Di Ermengarda non si conoscono con esattezza gli ascendenti, ma secondo talune fonti pare che fosse parente prossima[1], alcuni storici sostengono addirittura la sorella, del conte di Savoia Umberto I Biancamano, al quale il re di Arles, Rodolfo III di Borgogna fece dono di alcuni territori che si trovavano tra Aix-les-Bains e la Savoia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del X o all'inizio dell'XI secolo, e prima del 1002[2], secondo le Europäische Stammtafeln[3], Ermengarda[4] andò in sposa al futuro marchese di Provenza Rotboldo III, figlio di Rotboldo II[5][6] e della moglie Emilde di Gévaudan (*? † post 1000)[7][8]. A volte Rotboldo è indicato con il numero ordinale II, anziché III, a causa del bisnonno, il padre di suo nonno, Bosone II di Provenza, anche lui di nome Rotboldo, che è considerato il primo della casata. Egli portava il titolo di conte, pur non essendo conte di Provenza. Secondo lo storico e genealogista ungherese Szabolcs de Vajay, Emilde di Gévaudan era la figlia del visconte di Gévaudan Srefano di Brioude (*915967) e quindi sorella del visconte Bertrando I di Gévaudan[6] (*938993). Altri storici sostengono che Emilde fosse la figlia del visconte Bertrando I di Gévaudan.

Del periodo che trascorse in Provenza si conosce poco, ma prima del 24 aprile 1011, Ermengarda sposò il Re di Arles o delle due Borgogne Rodolfo III[9][4][10], figlio di Corrado III e Matilde di Francia[11][12].

In un successivo documento del mese di luglio, Rodolfo III conferma l'avvenuto matrimonio, definendo Ermengarda Irmengarda regina coniuge nostra carissima[13]. Il matrimonio tra Ermengarda e Rodolfo è confermato anche dal Chronicon Hugonis, monachi Virdunensis et divionensis abbatis Flaviniacensis I[14].

Nel 1016, i nobili del regno, guidati dal conte di Borgogna, Ottone Guglielmo[15], si ribellarono[16]. Rodolfo allora si rivolse all'imperatore Enrico II, che, a Strasburgo, ricevette l'omaggio di Rodolfo (zio materno di Enrico II) ed inoltre dallo zio fu riconosciuto come protettore e, nel caso lo zio fosse morto senza lasciare un erede legittimo, fu nominato suo erede[16]. Secondo il cronista, Tietmaro di Merseburgo, anche Ermengarda, assieme ai suoi due figli, definiti vecchi (senioris) e di primo letto (i due figli, Ugo e Guglielmo, sono nominati in un documento dell'Irmingarda cartae del 1019[17]), accompagnò il marito a Strasburgo[18].

Ancora, nel 1029, Ermengarda viene citata in un documento del marito Rodolfo[19], mentre, nel 1033, Ermengarda fa una donazione al monastero di Cluny, in suffragio dell'anima del marito, Rodolto III[20] ed in quello stesso periodo, ne fece un'altra,. sempre in suffragio dell'anima del marito all'abbazia di Saint-André-de-Bas a Vienne[21].

Nel 1032, dopo la morte di Rodolfo, viene accompagnata da Umberto Biancamano a Zurigo dall'Imperatore Corrado II il Salico attraverso i passi del Cenisio e del Gran San Bernardo[22]

Ermengarda compare per l'ultima volta in un documento del 20 settembre 1057, in cui fa una donazione ad una chiesa di Grenoble, citandosi come vedova di Rodolfo III (Ermengarda vidua regina, uxor quondam Rodulfi regis)[23].

Non si conosce l'anno esatto della morte di Ermengarda, ma il giorno, che fu il 25 settembre, per gli Obituaires de Lyon I, Abbaye de Savigny, a pag. 355[4] o il 27 settembre, per gli Aymari Rivalli De Allobrogibus[4].

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Mentre a Rodolfo III non diede figli, Ermengarda ne diede tre a Rotboldo III[6]:

  • Guglielmo[18] (*? †1037), è nominato in un documento dell'Irmingarda cartæ del 1019 marchese di Provenza[17]
  • Ugo[18][17] (*? † post 1019), si presume che sia morto giovane
  • Emma (*? †1062), nell'Histoire Générale de Languedoc, con una donazione confermò di essere figlia di Rotboldo ed Ermengarda[24], sposò il conte di Tolosa Guglielmo III[25], poi marchesa di Provenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La parentela è ipotizzata per il fatto che Umberto I Biancamano compare in alcuni documenti come rappresentante (advocatus) della regina Ermengarda (Ermengarda, sposò, in seconde nozze, il re di Arles, Rodolfo III di Borgogna). Per una genealogia critica con riferimenti ai documenti si veda Cawley Icap. 1 e Cawley IIcap. 1.
  2. ^ In quella data Rotboldo III ed Ermengarda vengono citati come marito e moglie, sia in un documento dell'Histoire de Monmajour, Revue Historique de Provence, 1ère année (Cawley III, Rotbald [II]) che nel documento n° 131 del Verlorene Urkunden Rudolf III (Schieffer, doc. 131, pag. 308).
  3. ^ Vol. II, p. 187 (non consultate). Europäische Stammtafeln è una importante raccolta di tavole genealogiche delle più influenti famiglie della storia medievale europea.
  4. ^ a b c d Cawley IV, Ermengarde.
  5. ^ Europäische Stammtafeln, vol. II, p. 187 (non consultato)
  6. ^ a b c Cawley III, Rotbald (II).
  7. ^ Bernard III, doc. 1987, pag. 199.
  8. ^ Cawley V, Emilde de Gévaudan.
  9. ^ Schieffer, doc. 98, pag. 254.
  10. ^ Il matrimonio è confermato anche dalle Europäische Stammtafeln, vol II, 187 (non consultate)
  11. ^ Pertz XXIII, anno 986, pag. 773.
  12. ^ Pertz III, anno 966, addit 1, pag. 407.
  13. ^ Schieffer, doc 100, pag 256, 257.
  14. ^ Pertz VIII, pag. 364.
  15. ^ Ottone Guglielmo era la più importante personalità del regno di Arles, possedeva anche la contea di Mâcon, nel regno di Francia ed era il suocero del duca d'Aquitania, Guglielmo il Grande, del conte di Provenza, Guglielmo il Pio e del conte di Nevers.
  16. ^ a b Louis Halphen, Il regno di Borgogna, pag. 814
  17. ^ a b c Schieffer, doc. 136, pag. 313 e seg.
  18. ^ a b c Thietmari, par. 27, pag. 432.
  19. ^ Bernard IV, doc. 2812, pag. 15.
  20. ^ Bernard IV, doc. 2892, pag. 45.
  21. ^ Chevalier, doc. 224, pag. 168, 169.
  22. ^ Oliva Gianni "I Savoia, novecento anni di una dinastia" mondadori Milano 1998
  23. ^ Schieffer, doc. 143, pag. 324.
  24. ^ Privat, doc. 172, col. 361.
  25. ^ Privat, doc. 153, col. 326.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Collezione di documenti inediti sulla storia di Francia
Monumenta Germaniæ Historica
Altro

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Louis Halphen, cap. XXV, in Il regno di Borgogna, Storia del Mondo Medievale, volume II: L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale, 1999, pp. 807–821.
  • Austin Lane Poole, cap. V, in L'imperatore Enrico II, Storia del Mondo Medievale, volume IV: La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori, 1999, pp. 126–169.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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