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Clotilde Courau

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Clotilde Courau nel 2017

Clotilde Maria Pascale Courau (Levallois-Perret, 3 aprile 1969) è un'attrice francese.

Infanzia e studi

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Nata nell'Hauts-de-Seine, figlia dell'ingegnere Jean-Claude Courau e di Catherine du Pontavice des Renardières, insegnante. Trascorse la sua infanzia, per il lavoro del padre, tra Egitto e Benin con la madre, il padre e le sue tre sorelle: Christiane, Camille e Capucine.

Nel 1985, a 16 anni, abbandonò gli studi e intraprese la carriera di attrice teatrale.

Si iscrisse a Parigi alla scuola di arte drammatica Cours Simon Cours Florent e alla scuola nazionale di teatro École de la rue Blanche, e fece piccoli lavori per mantenersi agli studi[senza fonte].

La vita professionale

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Esordì a teatro, nel 1989, con la compagnia di Francis Huster a fianco di Cristiana Reali, Valentine Varela, Valérie Crunchant e Olivier Martinez.

Nel 1990 esordì al cinema nel film Le Petit Criminel di Jacques Doillon, vincendo il premio come miglior attrice al Festival internazionale del cinema di Berlino oltre a ricevere una nomina per il premio César come miglior promessa femminile.

Nel 1995 recitò in Élisa di Jean Becker e ricevette il "premio della società degli autori e compositori di arte drammatica" (SACD) e la candidatura ai premi César per la migliore promessa femminile e per migliore attrice non protagonista. Ricevette il premio Suzanne Bianchetti per giovane attrice promettente e, a marzo 2000, il premio Romy Schneider per migliore promessa del cinema francese.

Nel 2007 prese parte al film La Vie en rose nel ruolo della madre di Édith Piaf e nel 2011 a ...Non ci posso credere con l'attore italiano Stefano Accorsi.

Nel 2021 fu co-protagonista nel film Benedetta di Paul Verhoeven, in gara al festival di Cannes.[1]

Il 25 settembre 2003 sposò a Roma, Emanuele Filiberto di Savoia nella basilica di Santa Maria degli Angeli. I due ebbero due figlie: Vittoria nata nel 2003, e Luisa nata nel 2006, a Ginevra in Svizzera.

  • Il Regno Condiviso (Le Royaume partagé ou L'histoire des États de Savoie), regia di Pascal Bellemin-Bertaz e Didier Bouillot (2016)[2][3]

Onorificenze francesi

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Onorificenze straniere

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Onorificenze di dinastie non regnanti

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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