Provincia di Palermo

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Disambiguazione – Se stai cercando la divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, vedi Provincia di Palermo (Regno delle Due Sicilie).
Provincia di Palermo
provincia
Provincia di Palermo – Veduta
Provincia di Palermo – Veduta
Palazzo Comitini, sede della Provincia.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Amministrazione
CapoluogoPalermo
PresidenteDomenico Tucci (Commissario straordinario) dal 18-6-2013
Territorio
Coordinate
del capoluogo
38°06′56″N 13°21′41″E / 38.115556°N 13.361389°E38.115556; 13.361389 (Provincia di Palermo)
Superficie4 992 km²
Abitanti1 250 296[1] (30-11-2011)
Densità250,46 ab./km²
Comuni82 comuni
Province confinantiTrapani, Messina, Enna, Caltanissetta, Agrigento
Altre informazioni
Cod. postale90121-90151 Palermo, 90010-90049
Prefisso091, 0921, 0924
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082
TargaPA
PIL procapite(nominale) 17.601 €
Cartografia
Provincia di Palermo – Localizzazione
Provincia di Palermo – Localizzazione
Sito istituzionale

La provincia di Palermo (ufficialmente provincia regionale di Palermo, pruvincia di Palermu in siciliano) è una provincia italiana della Sicilia di 1 250 296 abitanti[1]. Si estende su una superficie di 4992 km² e comprende 82 comuni.

Affacciata a nord sul mar Tirreno, confina ad ovest con la provincia di Trapani, a sud con la provincia di Agrigento e la provincia di Caltanissetta, ad est con la provincia di Messina e la provincia di Enna. Fa parte del territorio provinciale anche l'isola di Ustica, che, al contrario delle altre isole minori che attorniano la Sicilia, non appartiene ad alcun arcipelago.

Storia

Le testimonianze della Preistoria

All'era mesolitica appartengono i graffiti[2] della Grotta dell'Addaura di Monte Pellegrino a Palermo, che rappresentano delle figure umane dedite a danze rituali e forse ad un sacrificio umano. Si tratta di una delle tracce più significative della proto-storia dell'arte, che rendono inoltre l'idea di quanto antico fosse l'insediamento dell'uomo nelle aree semi-costiere della provincia, insediamento che fu indubbiamente favorito dalla presenza di condizioni geografiche e climatiche introvabili nel Vicino Oriente, da dove partì il più primordiale flusso migratorio diretto alla Sicilia.[3] Un aspetto che favorì anche questi insediamenti fu la composizione delle rocce dei Monti di Palermo, calcaree, porose, e dunque ideali per scavare ed ampliare grotte.

Il tempio della Vittoria di Himera

Himera

Tra i più antichi centri della provincia è Himera, colonia greca che sorge su un verde altipiano alle spalle di Termini Imerese. Era la colonia greca più occidentale, secondo Tucidide fondata da coloni appartenenti alla gens di Euclide. Nel 480 a.C., Teronetiranno di Akragas, odierna Agrigento – invase Himera, scacciando il suo re, Terillo. Questi, però, chiamò in proprio soccorso i cartaginesi, con un possente esercito di trecentomila uomini, che il tiranno agrigentino poté sconfiggere solo chiedendo a sua volta aiuto a Gelone di Siracusa, come racconta Diodoro Siculo. Ma nel 408 a.C. fu il temibile cartaginese Annibale, nipote di Amilcare, a vendicare i propri avi saccheggiando e radendo al suolo Himera, non più ormai protetta dai siracusani[4].

Solunto

Solunto

Solunto, città fondata dai Fenici sulla costa settentrionale della Sicilia, sul monte Catalfano, a circa 3 km da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Preceduta sulla stessa area dall'insediamento fenicio di Kfra (700 a.C.), la città venne fondata dai Cartaginesi nel IV secolo a.C. che ne mantennero il controllo per più di un secolo. Durante questo periodo divenne centro di traffico marittimo rivaleggiando con Mozia, e persino con Palermo. In seguito alla Prima guerra punica (250 a.C. circa) passò sotto il dominio romano.

Il declino della città iniziò nel I secolo col graduale abbandono della città a favore dei centri abitati della pianura sottostante, fino al saccheggio subito ad opera dei Saraceni ed altri popoli nomadi minori in pieno VII secolo.
Vi rimangono le terme, l'agorà, e vari palazzi patrizi, come il Ginnasio, la bellissima Casa di Leda, con affreschi pompeiani, il teatro ed il più piccolo Odeon.

Palermo

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Palermo.
File:Golfopalermonotte.jpg
Golfo di Palermo di notte

La città più antica tra quelle sopravvissute è il capoluogo, l'allora Zyz, ribattezzata in seguito da Greci Panormos (tutto porto) venne fondata dai Fenici che ne fecero un'importante base per i loro traffici marittimi nel Mediterraneo. Panormus subì in seguito l'influenza greca, la dominazione romana e quella bizantina, ma furono gli Arabi, erigendola a capitale dell'emirato di Sicilia, a costruirvi furono innalzate splendide moschee, realizzare fontane ed aperte ampie piazze e vie, di cui oggi rimangono tracce indelebili nella toponomastica palermitana.

In seguito la città attraversò il periodo della dominazione normanna, sotto il cui re Ruggero II raggiunse l'apoteosi dello splendore, e fu capitale del Regno di Sicilia. Palermo assurse al ruolo di polo culturale per tutto il bacino mediterraneo: prima con Ruggero, che richiamò nella capitale numerosi intellettuali, poi con Federico II di Svevia, che fondò la scuola poetica siciliana innalzando la Sicilia a livelli culturali mai più ripetuti: al "Notaro" di Federico, Giacomo da Lentini, è infatti attribuita l'invenzione del sonetto, mentre il Canzoniere Siciliano, lodato da Dante nel De Vulgari Eloquentia come massimo esempio di poesia lirica, dette vita alla letteratura siciliana, in lingua siciliana, e alla prima lingua letteraria italiana, verso la quale tutta la tradizione linguistica futura, da Guittone a Dante, da Petrarca e Boccaccio e Pietro Bembo agli scrittori moderni resterà profondamente debitrice.

La fine della dinastia Sveva segnò l'inizio di un declino che tra alterne vicende, sarebbe durato fino ad oggi. Con l'appoggio del Papa, si insediò infatti la dinastia angioina, che spostò la capitale a Napoli, penalizzando la realtà culturale siciliana. In seguito, nel 1282 esplosero qui i Vespri siciliani che portarono alla cacciata degli angioini ma, di contro, la perdita del ruolo di capitale del regno, era ormai definitiva, a favore di Napoli. Pietro III d'Aragona pose nuovamente fine all'indipendenza di Palermo e, quando la sua casata si unì a quella di Castiglia, l'isola divenne un dominio spagnolo. Palermo, sotto gli spagnoli rifiorì, a differenza del resto della Sicilia, con l'erezione di nuovi edifici e di bellissime chiese. Unico evento di rilievo fu la nascita dell'Università, nell'Ottocento, terza e penultima in ordine cronologico della Sicilia.

Geografia

Territorio

Il Palermitano occupa una porzione notevole del settore nord-occidentale della Sicilia: dal capoluogo, che sorge ad ovest rispetto al resto della provincia, il territorio palermitano si spinge fino a Pollina, ultimo comune costiero prima del confine con la provincia di Messina; considerevole è l'estensione nella Sicilia interna, con il complesso montuoso delle Madonie.

La divisione altimetrica vede prevalere il territorio collinare e quello montuoso: retrostanti alle strette piane costiere, tra cui celebre è la Conca d'Oro dove sorge Palermo, si aprono ampie zone montagnose, sia ad est che ad ovest, con numerose cime che superano i mille metri d'altitudine, e tante località di montagna o d'alta collina.

Rilievi

Paesaggio delle Madonie

In provincia s'innalzano diversi rilievi e massicci montuosi, identificabili in parte con il cosiddetto Appennino Siculo . Tra questi, spiccano le Madonie, ricadenti nell'omonimo parco naturale, seconda catena montuosa siciliana sia per estensione che per altitudine, sfiorando i 2000 m con la seconda vetta siciliana dopo l'Etna, ovvero Pizzo Carbonara.

Rilievi di minore importanza sono i Monti di Palermo, che circondano il capoluogo con cime superiori ai millecento metri, i Monti Sicani, con un'area oltre i 900 m d'altitudine sulla quale svettano Monte Cammarata e Rocca Busambra di oltre millecinquecento metri.

Caso a parte è l'isolato Monte Pellegrino, promontorio di natura calcarea, all'interno del quale è possibile ammirare numerose grotte di origine carsica o marina, tra le quali le Grotte dell'Addaura
. Tutti questi gruppi montuosi vengono frequentemente ricoperti dalla neve durante l'inverno oltre i 1000 m (a volte anche a quote più basse), con l'eccezione di Monte Pellegrino, posto di fronte al mare.

Idrografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Distribuzione delle risorse idriche.

Come in tutte le province siciliane, ad eccezione di quella ennese, nel Palermitano vi sono laghi di origine esclusivamente artificiale, perlopiù dighe di varie dimensioni situate nel retroterra collinare della provincia. Alcune di essi sono divenuti tappa dei flussi migratori di numerose specie di uccelli. Pochi sono inoltre i fiumi, a carattere prettamente torrentizio. Tra questi il fiume Oreto, che attraversa il capoluogo; l'Imera Settentrionale, che scorre per circa 35 km attraversando i comuni di Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Cerda, Collesano, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese e Valledolmo; il fiume Belice, che si forma dall'unione di due rami, uno il Belice destro (45,5 km), che nasce presso Piana degli Albanesi, e l'altro il Belice sinistro (42 km), che scende dalla Rocca Busambra, un altro fiume è il fiume Eleuterio che nasce nelle vicinanze del Lago Scanzano e per circa 30 km scorre attraversando i comuni di Marineo, Bolognetta, Misilmeri, Villabate, Ficarazzi e dopo aver bagnato tali comuni sfocia nel Mar Tirreno.

Riserve naturali

La provincia di Palermo ospita diverse aree naturali protette o aree che rivestono comunque un certo interesse naturalistico.

Tra queste un posto di rilievo merita il Parco delle Madonie, parco regionale il cui territorio ricade interamente nella provincia palermitana. Il parco ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane, e in particolare gran parte di quelle presenti solo in Sicilia come l'endemico Abies nebrodensis. Per la fauna sono presenti oltre la metà delle specie di uccelli, la totalità delle specie di mammiferi e più della metà delle specie di invertebrati dell'isola. Notevoli sono anche le peculiarità geologiche, grazie alle quali il parco è entrato a far parte del network European Geopark.

Promontorio di Capo Gallo a picco sul mare
Capo Gallo

Vanno segnalate inoltre:

  • La Riserva naturale integrale Grotta di Entella, in località Contessa Entellina, comprende la omonima grotta, conosciuta localmente come Grotta dei Dinari, ubicata alla base della parete Ovest del rilievo della Rocca di Entella (557 metri s I m), che si estende su tre livelli di gallerie per uno sviluppo totale di circa 400 m.
  • La Riserva naturale orientata Monte Carcaci, tra Castronovo di Sicilia e Prizzi, ospita boschi di leccio (Quercus ilex) e roverella (Quercus pubescens), a cui spesso si mischiano il sorbo torminale (Sorbus torminalis) e l'acero campestre (Acer campestre). Molto ricca l'avifauna con numerosi rapaci quali lo sparviere (Accipiter nisus), la poiana (Buteo buteo), il nibbio bruno (Milvus migrans) e il falco pellegrino (Falco peregrinus).
Tramonto ad Ustica

Clima

Secondo la classificazione dei climi di Köppen il clima della Provincia di Palermo appartiene alla fascia Cfa e quindi è di tipo mediterraneo, caratterizzato da temperature miti, da precipitazioni concentrate soprattutto nel semestre invernale con inverni generalmente brevi e freschi ed estati lunghe e torride. Queste caratteristiche si limitano tuttavia ai comuni costieri, capoluogo compreso (a un'altitudine maggiore il clima tende ad assumere connotati più montani anche se con distribuzione delle precipitazioni tipiche del clima mediterraneo) i quali sono inseriti nella fascia climatica B, con accensione degli impianti termici consentita per sole 8 ore giornaliere dal 1º dicembre al 31 marzo. In genere in queste zone la colonnina di mercurio si mantiene sopra lo zero e le temperature medie invernali si aggirano sugli 11 °C. In alcuni anni in estate quando soffia lo scirocco si possono superare i 40° (con minime superiori ai 30°) anche se con tassi di umidità bassissimi.

Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Sicilia centrale.

Diversa è invece la situazione nell'interno, dove molte città fanno invece parte delle fasce C e D, che denotano un maggior rigore climatico, ed alcuni addirittura nella fascia E, con temperature simili a quelle di altre zone montuose italiane: è il caso di Petralia Soprana, ad esempio, che sorge ad quasi milleduecento metri d'altezza. In queste zone da novembre a marzo non sono infrequenti le nevicate che diventano via via più intense e persistenti man mano si sale di quota. Le Madonie sono la zona più nevosa della provincia. Nei comuni collinari e montani il clima d'estate è sempre caldo ma decisamente meno, soprattutto per le minime notturne, rispetto alle zone costiere. D'inverno la temperatura è molto fredda e le nevicate a quote alte sono frequenti anche se le zone più in ombra possono ricevere meno precipitazioni delle zone più esposte e (per quanto riguarda quelle sotto forma liquida) quelle costiere. Negli anni 80 si sono registrate abbondati e frequenti nevicate che hanno registrato un calo nel decennio successivo e un nuovo aumento negli ultimi anni. D'estate in provincia di Palermo, come in tutta la Sicilia, il clima si fa arido con frequenti periodi di assenza totale o quasi di precipitazioni.

In provincia di Palermo sono ubicate le seguenti stazioni meteorologiche, ufficialmente riconosciute dall'Organizzazione meteorologica mondiale:

Popolazione e urbanizzazione

Con oltre 1,2 milioni di abitanti, la provincia di Palermo è la più popolata della Sicilia, e la sua densità demografica risulta inoltre superiore alla media nazionale e regionale. Nel palermitano si accentra ben un quarto della popolazione siciliana, con un tessuto abitativo molto denso e compatto lungo le piane costiere, che si rarefà tuttavia nelle valli e nelle aree montuose dell'entroterra. Circa 800.000 degli abitanti risiedono nelle 5 città che superano i 30.000 abitanti: a fronte di una così elevata popolosità, la provincia vede infatti al suo interno un mirabile accentramento della popolazione nel capoluogo, l'unico centro che supera la soglia dei centomila abitanti, che ingloba più di metà dei residenti.

Lo sviluppo e la rete urbani sono pertanto caratterizzati da un evidente e pesante squilibrio tra il capoluogo e il resto della provincia: Palermo, infatti, possiede un hinterland fatto di piccoli centri, la circondano e che ad essa fanno riferimento per qualunque tipo di servizio. Uniche eccezioni sono Bagheria, cui fanno riferimento molti comuni minori della zona costiera (anche se essa stessa, per la grande vicinanza col capoluogo, è ad esso legato da una forte dipendenza), Cefalù e soprattutto Termini Imerese, che rappresenta un punto di riferimento per tutti i comuni orientali della provincia.

Comuni

Lo stesso argomento in dettaglio: Armoriale dei comuni della provincia di Palermo.

Appartengono alla provincia di Palermo i seguenti 82 comuni:

Cartina della provincia con rappresentati i confini comunali
Gonfalone della provincia
Comune Abitanti
Alia 3856
Alimena 2168
Aliminusa 1312
Altavilla Milicia 7544
Altofonte 10432
Bagheria 55797
Balestrate 6108
Baucina 2013
Belmonte Mezzagno 11169
Bisacquino 4845
Blufi 1121
Bolognetta 4200
Bompietro 1496
Borgetto 7430
Caccamo 8356
Caltavuturo 4176
Campofelice di Fitalia 543
Campofelice di Roccella 7004
Campofiorito 1329
Camporeale 3470
Capaci 10653
Castelbuono 9229
Casteldaccia 11267
Castellana Sicula 3537
Castronovo di Sicilia 3174
Carini 37083
Cefalà Diana 1027
Cefalù 13774
Cerda 5344
Chiusa Sclafani 3068
Ciminna 3920
Cinisi 11679
Collesano 4130
Contessa Entellina 2073
Corleone 11374
Ficarazzi 11394
Gangi 7263
Geraci Siculo 1958
Giardinello 2199
Giuliana 2147
Godrano 1112
Gratteri 1021
Isnello 1718
Isola delle Femmine 7170
Lascari 3401
Lercara Friddi 7077
Marineo 6834
Mezzojuso 2894
Misilmeri 27192
Montelepre 5314
Montemaggiore Belsito 3601
Monreale 36722
Palazzo Adriano 2267
Palermo 656267
Partinico 31797
Petralia Soprana 3523
Petralia Sottana 3079
Piana degli Albanesi 6427
Polizzi Generosa 3757
Pollina 3107
Prizzi 5281
Roccamena 1606
Roccapalumba 2700
San Cipirello 5395
San Giuseppe Jato 8571
San Mauro Castelverde 1947
Santa Cristina Gela 921
Santa Flavia 10590
Sclafani Bagni 473
Sciara 2846
Scillato 653
Termini Imerese 27458
Terrasini 11312
Torretta 4048
Trabia 10700
Trappeto 3125
Ustica 1335
Valledolmo 3840
Ventimiglia di Sicilia 2223
Vicari 2945
Villabate 20247
Villafrati 3404

Trasporti

Trasporto stradale

Autostrade

La provincia di Palermo, ospitando il capoluogo regionale nonché la quinta metropoli d'Italia per popolazione[5], vanta una capillare rete stradale. Da Palermo nascono 2 delle 5 autostrade siciliane.

  • L'Autostrada A19 Italia per Catania a Termini Imerese s'incunea nella Sicilia interna, e serve il collegamento tra il capoluogo e i grossi centri dell'hinterland orientale, Villabate, Bagheria e appunto Termini Imerese. Essendo a doppia corsia più corsia d'emergenza per ogni senso di marcia, risulta spesso essere insufficiente a reggere la mole di traffico in entrata nel capoluogo.
  • L'Autostrada A20 Italia per Messina inizia dalla A19 Palermo-Catania nei pressi dell'uscita Buonfornello ed è stata completata nel 2005. Essa è per i criteri costruttivi più moderna dell'A19, ed adeguata agli standard autostradali riscontrabili nell'Italia centrale.

Strade statali

Numerose anche le strade statali, di cui si specificano la denominazione ed il tragitto:

  • SS. 113: da Messina a Trapani (attraversa l'intera provincia da est ad ovest)
  • SS. 118: da SS. 121 Bivio Bolognetta ad Agrigento (attraversamento parziale della provincia sull'asse nord-sud, toccando Corleone)
  • SS. 120: da SS: 113 Bivio Cerda a Fiumefreddo di Sicilia (CT) (attraversamento dell'entroterra della provincia)
  • SS. 121: da Catania a SS. 113 loc. Acqua dei Corsari (PA) (si addentra anch'essa nell'entroterra)
  • SS. 186: da Palermo a PartinicoSS113 (interna alla provincia, serve il capoluogo in direzione ovest verso Alcamo)
  • SS. 188: da Marsala (TP) a Lercara Friddi SS189(direzione ovest-est, si addentra nell'entroterra)
  • SS. 188c: da SS. 188 Bisacquino a SS. 118 Corleone (PA) (entroterra della provincia)
  • SS. 189: da SS: 121 Bivio Manganaro ad Agrigento (attraversamento parziale dell'entroterra della provincia)
  • SS. 285: Termini Imerese SS113 – Roccapalumba SS121 (interna alla provincia)
  • SS. 286: S. Ambrogio (Cefalù) SS113 – Bivio Geraci Siculo (PA) SS120 (interna alla provincia)

Strada statale 290 di Alimena dalle Petralie SS120 a Enna (attraversamento parziale dell'entroterra della provincia). Strada statale 187 di Castellammare collega Bivio San Cataldo SS113 a Trapani toccando parte della costa occidentale della provincia.

Trasporto ferroviario

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie siciliane.

Da Palermo si diramano alcune linee ferroviarie di importanza rilevante nell'ambito della rete ferroviaria siciliana, e nel caso della Palermo-Messina anche nell'ambito della rete nazionale:

Lungo la Palermo-Catania, dalla Stazione di Caltanissetta Xirbi, si diparte la linea per Caltanissetta Centrale, Canicattì, Licata, Gela, Ragusa e Siracusa.

  • La Ferrovia Palermo-Trapani: ad Alcamo Diramazione si diparte la linea per Mazara del Vallo e Marsala che si ricongiunge a Trapani con quella più breve via Milo. Quest'ultima, nel primo tratto tra il capoluogo e l'aeroporto, svolge un efficiente servizio di metropolitana che si integra con il trasporto urbano su ferro di superficie che ha un'estensione ancora limitata. La linea è elettrificata solo parzialmente e i mezzi usati sono solo a trazione Diesel; ha una bassa velocità commerciale.

Prima della loro dismissione, facevano parte della rete ferroviaria della provincia le linee a scartamento ridotto da Palermo Lolli a Salaparuta (mai entrata in funzione) e la linea dalla Stazione di Sant'Erasmo a Burgio (dismessa il 1º febbraio 1959).

Trasporto aereo

File:S6300388.JPG
Imbarco all'aeroporto

In provincia gli aeroporti sono due: Palermo Boccadifalco, convertito nel 2005 da militare a civile e sede di uno dei più importanti Aeroclub d'Italia, e l'aeroporto Falcone e Borsellino a Punta Raisi. Quest'ultimo si trova sulla costa rocciosa dell'omonima punta, ad ovest del capoluogo – cui è collegato dalla metropolitana e dall'Autostrada A29 – e rappresenta il secondo scalo civile più trafficato dell'Isola ed uno dei più importanti del Paese, servendo la Sicilia settentrionale, occidentale ed in parte anche la Sicilia centrale.
L'aeroporto è attualmente in fase di ampliamento.

Trasporto marittimo

Scorcio del porto di Palermo

In provincia vi sono alcuni importanti scali marittimi, fra i quali il porto di Termini Imerese e quello di Palermo, sede di cantieri navali, nonché snodo fondamentale nel traffico marittimo del Tirreno. Il porto del capoluogo, infatti, segue quelli di Genova, Livorno e Napoli ed affianca quelli sardi per importanza nazionale, e da qui partono i traghetti per moltissime città: Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Cagliari, oltre ai servizi per Ustica ed altre isole minori siciliane, e per i porti esteri di Tunisi, Malta, Valencia e Atene. Esso registra inoltre un notevole traffico commerciale, fungendo da principale approdo per le navi container che trasportano merci destinate a tutta la Sicilia.
A Cefalù si trova un rinomato porto turistico, mentre Porticello ospita un caratteristico porticciolo di pesca, anch'esso molto rinomato nel settore disponendo peraltro di un coloratissimo mercato di pesce fresco.

Economia

Agricoltura, allevamento e pesca

Limoni, gli agrumi più diffusi in provincia

L'agricoltura in provincia è fortemente sviluppata, grazie alla fertilità del suolo e al clima temperato. La provincia è infatti una delle maggiori produttrici di limoni in Europa: l'agrume viene estesamente coltivato in vaste aree soprattutto costiere e sub-costiere.
Il limone venne introdotto in provincia dagli arabi, nel IX secolo, assieme ad altre piante come il gelso ed il carrubo, la cui diffusione risulta tuttavia inferiore.
Grande successo ha invece riscosso la produzione di cotone, settore in cui l'isola intera primeggia a livello nazionale[senza fonte], e in special modo dell'ulivo, che ricopre sterminate distese di campagne palermitane. Non ultima la viticoltura, principalmente sviluppata nelle colline dell'interno, che rende alcuni vini pregiati come il famoso Vino Corvo. Attività decisamente marginale è, al contrario, l'allevamento[senza fonte], mentre ricopre un ruolo di rilievo la pesca: anche se delle tante tonnare di un tempo resta poco più del ricordo, l'attività non ha certo cessato di essere praticata, e produce così soddisfacenti quantitativi di tonno e pesce spada.

L'agricoltura della provincia conta alcune coltivazioni protette dai Presidii ed Arca del Gusto di Slow Food:

Industria ed energia

Cantieri navali

Vista del porto di Palermo con i suoi grandi cantieri navali

L'industria si incentra su alcuni poli industriali di rilievo: tra questi, i cantieri navali di Palermo, tra i più importanti del Paese a fianco di quelli di Genova, che si trovano presso il porto palermitano. Essi danno occupazione a centinaia di operai, e risultano in assoluto tra i più produttivi dell'intero bacino mediterraneo[senza fonte].

Poli industriali

Termini Imerese è un polo industriale di indiscusso valore nazionale, poiché vi sono impianti a forte impatto occupazionale come lo stabilimento della FIAT, il minore tra gli stabilimenti FIAT d'Italia e il più importante stabilimento industriale della regione[senza fonte]. Venne fondato nel 1970 col nome di SicilFiat, perché la Regione deteneva il 40% delle azioni; pochi anni dopo queste ultime furono vendute, e la fabbrica, inizialmente dotata di soli 350 addetti, che si occupavano della produzione della Fiat 500 e della 126, si ingrandì a dismisura, fino a superare i 1.500 lavoratori con la produzione della famosa Panda. A metà degli anni ottanta, gli addetti raggiunsero le 3.200 unità senza computare l'indotto, e lo stabilimento toccò l'apice; dagli anni novanta, con le prime ristrutturazioni della fabbrica, centinaia di operai persero il lavoro e furono messi in cassa integrazione, al che oggi la FIAT di Termini dà lavoro a 1500 addetti, più 700 relativi all'indotto, impegnati nella produzione della Lancia Ypsilon, modello di grande successo.

Energia

Sempre a Termini Imerese, a 6 km dall'abitato ed adiacente all'Autostrada A19, sorge una delle maggiori centrali termoelettriche del Paese, che alimenta gran parte dell'Isola ed entrò in servizio nel 1963. All'interno dell'impianto, si trovano 3 unità termoelettriche a vapore da Template:110 ciascuna, 2 unità termoelettriche a vapore da 320 MW ciascuna e 2 unità turbogas da 120 MW ciascuna. La centrale è inoltre dotata di sale macchine e di generatori di vapore alti sia 35 m che, alcuni, 60 m.
La produzione di energia è completata da impianti di energia alternativa, quali il campo fotovoltaico di Ciminna, che si avvia a diventare il più grande d'Europa[6], e alcuni impianti per la produzione di energia eolica che si trovano nelle colline dell'interno.

Commercio e servizi

Il settore terziario è abbastanza sviluppato. Nel campo del commercio, la rete di distribuzione è accentrata nel capoluogo e nei grossi comuni dell'hinterland, e si caratterizza per le medie dimensioni. Sono comunque presenti in provincia centri commerciali di ampie dimensioni, nonché le succursali di quasi tutte le grandi catene commerciali internazionali. Nell'ultimo anno però sono iniziati i lavori per la costruzione di quattro grandi centro commerciali,3 a Palermo e 1 a Carini che saranno aperti al pubblico entro il 2010.

Il settore di servizi è invece assai più corposo giacché Palermo è sede di uffici regionali, provinciali e comunali.

Cultura

Università e istruzione

Facoltà di scienze dell'Università di Palermo

In provincia si trova l'Università degli studi di Palermo, il penultimo ateneo fondato in Sicilia in ordine cronologico ed il primo per numero di iscritti, che sono oltre 70.000. L'Università palermitana è suddivisa in 12 facoltà, e, oltre alle sedi presenti nel capoluogo, ha 9 sedi distaccate in tutta la Sicilia, di cui 3 sono in provincia (Castelbuono, Cefalù e Petralia Sottana).

L'istruzione secondaria è anch'essa ampiamente assicurata non solo nel capoluogo, ma altresì in molti comuni dell'hinterland, come Bagheria o Termini Imerese, che svolgono un ruolo di punto di riferimento per moltissimi piccoli centri circostanti.

Monumenti nazionali

La chiesa della Martorana a Palermo, monumento nazionale

Nel palermitano vi sono 6 monumenti nazionali della Repubblica Italiana.

Monumenti Nazionali a Palermo

Monumenti nazionali a Monreale

Monumenti nazionali a Termini Imerese

  • Resti e tempio di Himera (r.d. n. 639 del 28/12/1905)

Castelli

Bifora al Palazzo Chiaramonte-Steri di Palermo

La provincia è assai ricca di castelli e di architetture fortilizie di grande interesse, sparsi in tutto il territorio.

Castelli a Palermo

Castelli in provincia

Musei

Scorcio del Museo archeologico regionale di Palermo, tra i più importanti d'Italia

Numerosi sono i musei nella sola città di Palermo:

Nel resto della provincia, si segnalano i seguenti musei:

  • Museo archeologico Hippana, Prizzi
  • Museo etno-antropologico, Prizzi
  • Museo dei quadretti votivi della Madonna della Milicia, Altavilla Milicia
  • Civico museo antropologico di Balestrate, Balestrate
  • Museo civico di Bisacquino, Bisacquino
  • Casa museo di Bolognetta, Bolognetta
  • Museo civico di Castelbuono, Castelbuono
  • Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo, Castelbuono
  • Museo Mandralisca, Cefalù
  • Museo civico "Monsignor Filippo Meli", Ciminna
  • Antiquarium comunale di Contessa Entellina, Contessa Entellina
  • Museo civico di Gangi, Gangi
  • Museo delle Madonie, Geraci Siculo
  • Museo etno-antropologico "Godranopoli", Godrano
  • Galleria d'arte "G. Sciortino", Monreale
  • Tesoro del duomo di Monreale, Monreale
  • Museo civico etno-antropologico "Nicola Barbato", Piana degli Albanesi
  • Antiquarium di Partinico, Partinico
  • Museo civico "A.Collisani", Petralia Sottana
  • Museo del Centro di documentazione etnografica "U 'parmintieddu", Petralia Sottana
  • Museo del territorio "F. R. Fazio", Roccapalumba
  • Museo civico aatino, San Cipirello
  • Antiquarium di Solunto, Santa Flavia
  • Museo civico "B. Romano", Termini Imerese
  • Museo civico di Terrasini, Terrasini

Chiese

La Cattedrale di Palermo

Le maggiori chiese a Palermo sono:

In provincia:

Folklore e tradizioni popolari

Il carro trionfale, colmo di rose, fatto sfilare per le vie di Palermo durante la festa di Santa Rosalia del 2008

Le tradizioni popolari della provincia di Palermo si esprimono attraverso innumerevoli usanze, feste e sagre degne di nota, alcune delle quali di richiamo internazionale, come la Festa di Santa Rosalia a Palermo. Tra i principali appuntamenti si ricordano:

Periodo Ricorrenza Città
6 gennaio Epifania secondo la liturgia di rito greco-bizantino Piana degli Albanesi
Febbraio Sfilata carri allegorici ed eventi del Carnevale delle Madonie Castellana Sicula
Febbraio Sfilata carri allegorici ed eventi del Carnevale di Termini Imerese Termini Imerese
Venerdì Santo Rito della Cerca Collesano
Domenica di Pasqua Ballo dei diavoli Prizzi
Settimana Santa Riti pasquali Tutti i comuni
25 aprile Sagra del carciofo Cerda
1/3 maggio Festa del SS. Crocifisso Monreale
2 luglio Festa Patronale Maria SS. delle Grazie Alia
14/15 luglio Festa di Santa Rosalia Palermo
25/27 luglio Festa di Sant'Anna Castelbuono
2/6 agosto Festa del Santissimo Salvatore della Trasfigurazione Cefalù
Agosto (metà) Giochi medievali Castelbuono
18 agosto Festa del Santo Patrono Valledolmo
Agosto (seconda settimana) Sagra della Spiga Gangi
Agosto (metà) Festa della Madonna della Luce Cefalù
Agosto (terza domenica) Ballo della cordella Petralia Sottana
6/7/8 settembre Festa della Madonna della Milicia Altavilla Milicia
12/13/14 settembre Festa del SS Crocifisso Carini

Teatri

Facciata del Politeama
Le colonne del Massimo luminose durante il natale

Palermo è una città ricca di teatri, di cui due rivestono un'importanza storica per il loro prestigio non solo culturale ma anche architettonico: il Teatro Massimo è esso il più grande teatro d'Italia e uno dei più grandi teatri lirici d'Europa[7][8] (il terzo per dimensioni dopo l'Opéra National de Paris e Staatsoper a Vienna) ed è famoso nel mondo per l'acustica perfetta con la sua sala a ferro di cavallo. Il Teatro Politeama sorge nella Piazza Castelnuovo, conosciuto per i suoi affreschi esterni neoclassici di gusto pompeiano, ha ampi Archi di Trionfo in stile neoclassico e una copertura in ferro battuto, con gruppi bronzei di cavalli rampanti posti all'ingresso dell'edificio. È il secondo teatro della città per grandezza.

Peculiare è il teatro dei pupi, protetto dall'Unesco in quanto patrimonio orale e immateriale dell'umanità: in provincia, e specialmente a Palermo e Cefalù, vi sono alcuni dei più celebri maestri pupari siciliani, appartenenti alla scuola palermitana che, a differenza di quella catanese, produce pupi di minor dimensione ma molto più agili e pertanto assai più spettacolari.

Cinema e letteratura

Nella provincia di Palermo sono stati ambientati numerosi film e libri, tra cui si ricordano i seguenti.

Film

Film ambientati a Palermo:

Film ambientati a Cefalù:

Libri

Libri ambientati a Palermo:

Libri ambientati a Cefalù:

Libri ambientati a Bagheria:

Personalità

L'esilarante coppia Franco e Ciccio.

Gastronomia

La cucina palermitana è ricca e variegata. Tra i primi piatti, specialità locali sono la pasta con le sarde, gustosa pietanza a base di pesce, la pasta con la mollica, pasta cotta al forno e condita di "mollica" (pangrattato) fritta ed altri aromi, la caponata di melanzane, ottima pietanza vegetariana. Un posto a parte merita il famoso pani ca' meusa (pane con milza), icona alimentare della città, saporitissimo panino ripieno di milza fresca, che spopola tra le bancarelle dell'intera provincia. I secondi più diffusi sono il maiale, il castrato e la sasizza, vale a dire la particolarissima salsiccia che si produce in molte località, tra cui spicca Altavilla Milicia. Originali sono gli spiedini alla palermitana, eccezionali involti di carne di vitello farciti di pangrattato, uva passa, pinoli, formaggio, con aggiunta di alloro e cipolla. Famose anche le sarde a beccafico, preparate con pangrattato, limone e pinoli. Palermo è internazionalmente nota anche per lo sfincione, sorte di superbe "pizze" condite con pomodoro, pangrattato e cipolla, ma soprattutto per le panelle, inimitabili impasti di farina di ceci fritti con cui si imbottisce il pane: le friggitorie ambulanti ne sono piene zeppe. Ovunque sono presenti le arancine. Ancora, la vastissima pasticceria vanta la frutta di martorana (dal nome del monastero palermitano), pasta di mandorle colorata e modellata con le forme di personaggi o animali secondo la tradizione pasquale; la nota Cassata, torta in pan di Spagna rivestita di glassa e canditi; il gelo di melone, sorta di gelatina ricavata dall'anguria; refrigeranti e tipicissime sono le granite al limone.

Lingue e dialetti

Nella provincia di Palermo è parlata, oltre alla lingua italiana, la lingua siciliana, come in tutta la regione, anche se nella variante territoriale del gruppo occidentale. Quest'ultima presenta anche caratteristiche e peculiarità proprie ed è tra le varianti più note del siciliano[senza fonte]. Il dialetto Palermitano si trova a sud di una isoglossa importante che passando poco a nord di Cosenza continuando fino a nord di Taranto, divide il meridionale mediano da quello estremo, cui appunto appartiene il gruppo siciliano.
Essa si distingue, fra l'altro, per particolari fenomeni fonetici come l'assimilazione della liquida ralla n o alla m nei grouppi consonantici rm o rn, come nelle parole Palermu, Palermo (letta Paliemmu) e nfernu, inferno (letta nfiennu); la dittongazione di e in fine di sillaba (in sillaba aperta) è un fenomeno analogo a quello dell'antico toscano, poi ereditato dall'italiano in parole come lieve (Lat. levis) e buono (lat. bonum).

Nella zona di Piana degli Albanesi, Contessa Entellina e Santa Cristina Gela si parla invece la lingua albanese, variante antica del moderno albanese d'Albania: si tratta di area alloglotta di cui la cittadina di Piana degli Albanesi costituisce il centro della maggiore comunità albanese della Sicilia, gruppo etnico-linguistico che si è mantenuto abbastanza compatto nel corso dei secoli. Vi sono inoltre anche altre due comunità di provenienza albanese. La provincia di Palermo si colloca dunque tra le province meridionali d'Italia dove vi sono le maggiori concentrazioni della popolazione di stirpe Arbëreshë.

Legalità

La legalità in provincia rientra negli standard nazionali, con indici di criminalità diffusa e minorile minori della media nazionale delle maggiori città[9][10][11], ma con maggiori indici di criminalità organizzata, dovute ad organizzazioni mafiose radicate da tempo in vasti strati della società.

Mafia

La criminalità organizzata è il più grave fenomeno di sub-cultura che si manifesta nella provincia, che è infatti tristemente nota nel mondo per la presenza di Cosa Nostra, la potente mafia siciliana che ha a Palermo la sua maggiore sede operativa.

Le radici storiche della criminalità in Sicilia, con particolare refirimento a Palermo e provincia, sono profondamente legate al brigantaggio, per difendersi dal quale i proprietari terrieri assunsero i primi mafiosi, scagnozzi che tenevano lontani i briganti dalle campagne. Queste sette furono denunciate all'opinione pubblica internazionale con la commedia di successo scritta nel 1863 da Giuseppe Rizzotto, I mafiusi de la Vicaria, ambientata nelle grandi carceri palermitane. L'intreccio tra la mafia e i possidenti terrieri rimase saldissimo, ma quel che è peggio è che lo stesso Stato si appoggiò a Cosa Nostra per scongiurare e reprimere eventuali rivolte in Sicilia, sia con Crispi che sotto i primi anni di Mussolini. Quest'ultimo, tuttavia, promosse una feroce campagna di sradicamento della mafia, e nel Ventennio fascista scattarono centinaia e centinaia di arresti e furono indetti innumerevoli processi, talvolta senza neanche prove, che di fatto paralizzarono i tentacoli della Piovra. Ma la polizia fascista fu tanto accanita da suscitare il malcontento popolare nei confronti dello Stato, che rimane tutt'oggi il principale bastone che sorregge la Mafia dei padrini. Finita questa parentesi, Cosa Nostra tornò nel più pieno vigore, grazie anche allo Sbarco degli Alleati, specie durante il cosiddetto Sacco di Palermo, quando oltre 3.000 licenze edilizie furono concesse in città alle stesse 5 persone, invero prestanome asserviti ai più potenti boss con la distruzione di alcune meravigliose ville liberty del centro di Palermo, rimpiazzate da palazzi.

Se fino agli anni settanta la mafia era totalmente immune da ogni processo (perfino i due super-boss Bernardo Provenzano e Salvatore Riina, entrambi corleonesi, furono assolti a Bari per insufficienza di prove), con i due decenni successivi lo Stato coiminciò ad assestarle i primi duri colpi, che culminarono nei famosi maxiprocessi di Palermo che tra le conseguenze ebbero l'uccisione dei giudici in prima fila nella lotta ai padrini, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ribattezzate come l'attacco allo Stato. Ma Roma, a seguito di queste stragi mafiose, inviò l'esercito sull'isola, che fu raggiunta da ben 20.000 soldati per ben 6 anni, col compito di presidiare tutti gli obiettivi sensibili. Fu arrestato in quel periodo Totò Riina, mentre l'11 aprile 2006 venne acciuffato a Corleone il boss assoluto, Provenzano. Ancora oggi la mafia, nonostante i continui attacchi inferti dallo Stato, pare gestisca un enorme giro d'affari, che l'Eurispes ha quantificato in 13 miliardi di euro annui.

Turismo

La provincia è meta del turismo nazionale ed internazionale, poiché offre diverse attrazioni: tra le innumerevoli si menzionano particolarmente i monumenti di Palermo, città d'arte monumentale e cultura, le spiagge di Mondello, Campofelice di Roccella e Cefalù.

Turismo culturale

Palermo

San Giovanni degli eremiti

Palermo, Monreale e Cefalù sono tre delle più belle e note città d'arte d'Italia. Il patrimonio culturale di Palermo conserva le tracce delle varie dominazioni che si sono succedute: fondata dai fenici, passata poi ai Romani, gli Arabi la resero fiorente capitale del Mediterraneo, per poi essere sconfitti dai Normanni, a cui successero gli Hohenstaufen, aragonesi, spagnoli e infine Borboni.

Oggi Palermo si presenta ricca di chiese, teatri, palazzi ed architetture di pregio. Oltre alla Cattedrale di Palermo, grandiosa opera d'arte, si noti la Chiesa di San Cataldo, in stile arabo-normanno, con le tre famose cupole rosse, accanto alla Martorana, con volte affrescate da Olivio Sozzi e Guglielmo Borremans, e mosaici nella cupola del Cristo. La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti è un altro capolavoro arabo-normanno, con 5 cupole, campanili e raffinati arabeschi.

I mosaici della Cappella Palatina

Il Palazzo dei Normanni, o Palazzo reale, è il più antico della città: già reggia, è oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana, il parlamento della Sicilia. L'edificio, che ha una facciata barocca ed una normanna appunto, ospita all'interno la Cappella Palatina, con mosaici in oro che ne ricoprono interamente la superficie. Attaccata al palazzo dei Normanni è la Porta Nuova, monumentale arco di trionfo. La Zisa è un altro edificio storico d'origine normanna. La città presenta inoltre affascinanti scorci barocchi come i Quattro Canti di città, quadrivio monumentale al centro della città antica, la Fontana Pretoria, il neoclassico Teatro Massimo ed il Teatro Politeama, edificio in stile neoclassico-pompeiano.

Cefalù

Cefalù è una cittadina 70 km ad est da Palermo, e sorge adagiata sulla costa sabbiosa ai piedi di una Rocca un tempo consacrata al culto di Diana. Inclusa nel club de I borghi più belli d'Italia[12], è una delle attrazioni turistiche di maggior richiamo della Sicilia, ed una delle sue icone più conosciute nel mondo, e conserva notevoli bellezze artistiche, dal suo Duomo normanno – noto per il mosaico del Cristo Pantocratore e per le sue due torri campanarie non perfettamente simmetriche – al lavatoio medievale, al Museo Mandralisca. Il centro storico cefaludese conserva vicoli lastricati in pietra che collegano il porticciolo turistico al tessuto urbano sovrastante.

Ma la cittadina deve molta della sua fama alla sua marina, con uno dei lungomare più noti d'Italia.

Turismo balneare

La provincia di Palermo presenta alcune delle località balneari più interessanti della Sicilia: oltre a Cefalù, sono oggetto di massive presenze nei mesi estivi, soprattutto di turisti locali le coste di Mondello, Altavilla Milicia, Trabia, Balestrate, Pollina e l'isola di Ustica.

Mondello

Panorama di Mondello

Mondello si affaccia sull'omonima baia ad ovest del capoluogo, racchiusa tra monte Pellegrino e monte Gallo. Fino ai primi del Novecento, era un'area paludosa dov'era stabilita una delle tante tonnare allora sparse sulle coste sicule. La bonifica della zona, insieme alla costruzione di un kursaal, la trasformarono nella "spiaggia dei palermitani". Dell'antico borgo marinaio rimangono oggi la torre della tonnara, risalente al 1445, ed il porticciolo dei pescatori, mentre le spiagge sono meta di migliaia di bagnanti. A Mondello si praticano inoltre il windsurf e molte altre attività sportive da spiaggia.

La costa di Cefalù

Panorama del lungomare di Cefalù

Cefalù è circondata da coste rocciose di raro fascino, mentre il lungomare del paese è composto da una spiaggia. Tutto il mare tra Campofelice di Roccella (passando per il non meno suggestivo litorale di Lascari) e Cefalù è tra i più frequentati della provincia.

La costa di Altavilla Milicia e Trabia

litorale di Altavilla Milicia

Ad Altavilla, paese nei pressi di Bagheria, poco distante dal capoluogo, i 7 km di costa sono costituiti da una magnifica ed affascinante scogliera, che raggiunge il culmine in affioramenti rocciosi, come quello dell'Ombelico di Venere, sottostante il promontorio su cui sorge la secolare Torre Normanna. Anche qui sono presenti spiagge attrezzate in ghiaia e sabbia. Trabia è anch'essa nota per la sua costa, analoga a quella altavillese e pur essa dotata di strutture ricettive specializzate.

Turismo invernale

Le Madonie offrono diverse opportunità di praticare un turismo invernale all'interno dell'omonimo parco, ma è certamente Piano Battaglia la maggiore attrazione.

Piano Battaglia

Piano Battaglia è una località madonita la cui altitudine si attesta a 1572 m sul livello del mare: si trovano qui gli unici impianti sciistici della Sicilia assieme a quelli etnei. Le piste da sci sono tre, la Giovanni Falcone, la Paolo Borsellino, la Panoramica e la Vincenzo Mollica, quest'ultima solo per esperti. Le piste vanno dai 1840 m del Mufara (alla stessa altitudine si trova un rifugio alpino), con un'estensione di 3,5 km, ai 1570 m di Piano Battaglia. La Mufaretta, di 0,5 km, tocca invece quota 1630 m.

Pizzo Carbonara

Pizzo Carbonara, con 1979 m sul livello del mare, è la seconda vetta di Sicilia dopo l'Etna. Si può raggiungere scegliendo tre sentieri diversi, e attraversando faggete e paesaggi d'alta quota. Sfiorando i 2000 m d'altitudine, Pizzo Carbonara, spesso innevato, può essere improvvisamente avvolto da fitte nebbie o scosso da precipitazioni, per cui è bene raggiungerlo equipaggiati dovutamente. Offre ai visitatori un panorama che si estende dalla Sicilia occidentale alla Sicilia centrale.

Sport

Automobilismo

In provincia di Palermo si svolgeva una delle più antiche corse automobilistiche italiane, la Targa Florio che si disputò dal 1906 al 1977 sul percorso stradale del circuito delle Madonie. Nel 1978 la gara è stata trasformata in un rally denominato Rally Targa Florio che si disputa sullo stesso percorso del circuito delle Madonie.

Il Barbera durante il derby Palermo-Catania del 2006

Calcio

Il calcio è sviluppato in provincia fino ai massimi livelli, quelli, ossia, della Serie A, dove sino al 2013 ha militato l'U.S. Città di Palermo, unione sportiva presieduta dall'imprenditore friulano Maurizio Zamparini, che ha ridato linfa alla squadra, rifondata nel 1987 dopo il fallimento della precedente, nata a sua volta nel 1900. Il team calcistico palermitano entrò in Serie A nel 1932, nel 1972, e nel 2004 .

Impianti sportivi

La piscina comunale (piscina coperta)

Per quel che concerne il calcio, lo Stadio Renzo Barbera di Palermo, con una capienza di quasi 37.000 posti e sede di partite di Serie A, Coppa Italia e UEFA Europa League, nonché uno tra gli stadi in cui si giocarono i Mondiali di calcio Italia '90.
Altri impianti considerevoli sono nel grande Palazzetto dello Sport di Palermo, con una capienza approssimativa superiore ai 10.000 posti a sedere. Strutture sportive realizzato dalla della Provincia Regionale di Palermo il Palazzetto dello Sport 'Marzio Tricoli" in Cefalù, con una capienza di 4.000 posti a sedere, Centro di Canoa e Canottaggio "Vito Ales" in Piana Degli Albanesi con pontili galleggianti, foresteria, palestra attrezzata, sala conferenza, Palazzetto dello Sport in Bagheria 2000 posti, palazzetto dello sport in Caltavuturo 500 posti, Piscina ad Isnello 12,00*25,00 ml, piste ciclabile 70 km nel Corleonese, Campo da baseboll ad Ustica lo Stadio delle Palme impianto per le gare di atletica leggera, l'Ippodromo della Favorita dove si disputano corse di trotto, il Velodromo Paolo Borsellino, la Piscina Olimpionica, la pista automobilistica di Cerda ed altri impianti sportivi sparsi per l'intera provincia.

Note

Bibliografia

  • Gioacchino Lanza Tomasi, Giuseppe Leone, Sicilia. Le anime del paesaggio, Ragusa, 2001, Bruno Leopardi Editore [1936], ISBN 88-87135-30-4.
  • Francesco Alaimo, Natura e paesaggio in provincia di Palermo, Fabio Orlando Editore, Palermo, 2006
  • Francesco Alaimo, Le aree naturali protette della provincia di Palermo, AAPIT, Palermo, 2008
  • Francesco Alaimo, Itinerari alla scoperta della provincia di Palermo, AAPIT, Palermo, 2007
  • Matteo Collura, Giuseppe Leone, Melo Minnella, Palermo, Bruno Leopardi Editore, Palermo, 1999, ISBN 88-87135-09-6
  • Maria Anastasio, Giuseppe Leone, Il divino e il meraviglioso. Feste religiose di Sicilia, Bruno Leopardi Editore, Palermo, 2000, ISBN 88-87135-21-5
  • G. Agnello di Ramata, Cefalù, Flaccovio Editore, Palermo, 1962
  • Messina G. e Stramondo L., Le riserve naturali gestite dall' Azienda Regionale Foreste Demaniali, Arbor, 2002.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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