Erica multiflora

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Erica multiflora
Erica multiflora
aspetto autunnale
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Sottofamiglia Ericoideae
Tribù Ericeae
Genere Erica
Specie E. multiflora
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Genere Erica
Specie E. multiflora
Nomenclatura binomiale
Erica multiflora
L., 1753

L'erica multiflora (Erica multiflora L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericacee[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un arbusto sempreverde, a fusto legnoso, molto ramificato e con foglie aghiformi, lunghe 5–10 mm.

I fiori, roseo-violacei, lunghi fino a 7 mm, sono riuniti a formare fitte infiorescenze all'apice degli steli.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È forse la specie europea più meridionale del genere Erica, diffusa nell'area del Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e al Nord Africa[1].
In Italia è presente in tutte le regioni centrali e meridionali[2], ed è più frequente lungo i versanti occidentali della Penisola.

Cresce prevalentemente su terreni calcarei in ambienti di macchia e gariga, ad una altitudine compresa tra 0 e 800 m sul livello del mare.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

I fiori hanno anche uso apistico: è una buona pianta mellifera, cioè sono bottinati dalle api per il polline, e per il nettare da cui ottengono un ottimo miele monoflorale, anche se, per il periodo di fioritura, ha più umidità rispetto ad altri.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Erica multiflora, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 novembre 2023.
  2. ^ Erica multiflora, su actaplantarum.org. URL consultato il 6 novembre 2023.
  3. ^ (FR) Erica multiflora & Apis mellifera, su Florabeilles, 29 settembre 2012. URL consultato l'8 marzo 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982. ISBN 8850624492
  • T.G. Tutin, V.H. Heywood et Alii, Flora Europea, Cambridge University Press 1976. ISBN 052108489X

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