Palermo Football Club: differenze tra le versioni
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Versione delle 13:47, 28 lug 2020
Palermo FC Calcio | |
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Rosanero, Aquile | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosa, nero |
Simboli | Aquila |
Inno | Rosanero Amore Vero Tinturia |
Dati societari | |
Città | Palermo |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie C |
Fondazione | 1900 |
Rifondazione | 1920 |
Rifondazione | 1928 |
Rifondazione | 1941 |
Rifondazione | 1987 |
Rifondazione | 2019 |
Proprietario | Hera Hora S.r.l. |
Presidente | Dario Mirri |
Stadio | Renzo Barbera (36 365 posti) |
Sito web | www.palermofc.com |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 5 Campionati di Serie B |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Palermo Football Club, più semplicemente noto come Palermo, è una società calcistica italiana con sede nella città di Palermo.
La società, rifondata nel 2019 dopo il fallimento della precedente, è erede della prima squadra fondata il 1º novembre 1900. In virtù di tale eredità è il primo club del Mezzogiorno e il sesto nel Paese per anzianità tra le altre squadre ancora operanti. Nella stagione 2020-2021 militerà in Serie C.
La squadra ha raggiunto i migliori risultati sportivi negli anni duemila, durante i quali ha chiuso tre edizioni del campionato di Serie A al 5º posto (di cui due consecutive) ed è arrivata sino agli ottavi di finale della Coppa UEFA 2005-2006. Annovera in bacheca una Coppa Italia di Serie C vinta nel 1992-1993.
Riguardo le partecipazioni nelle coppe europee, il club conta cinque presenze in Coppa UEFA/Europa League. Nella classifica perpetua di quest’ultima competizione, il Palermo occupa il 221º posto, risultando 11ª tra le squadre italiane.[1] Nel 2007 ha anche occupato il 51º posto nel ranking UEFA.[2] Secondo la classifica stilata mensilmente dall'IFFHS, invece, il più alto posizionamento mai conquistato è stato il 19º posto, raggiunto sia a febbraio[3] sia a giugno del 2006;[4] in base a un'altra classifica dello stesso ente, la società rosanero è al 121º posto delle migliori squadre al mondo considerando il periodo che va dal 1º gennaio 1991 al 31 dicembre 2009.[5]
Attualmente la FIGC la considera 18ª nella graduatoria dei criteri di punteggio della tradizione sportiva della federazione.
Se si considerano anche le 3 finali di Coppa Italia disputate (1974, 1979 e 2011), i 5 campionati di Serie B vinti e la sua storia ultracentenaria con importanti trofei conquistati nel primo ventennio del XX secolo, il Palermo rappresenta una delle principali realtà calcistiche del Mezzogiorno d'Italia.
Storia
Dalla fondazione agli inizi del secondo dopoguerra
La storia del Palermo incomincia ufficialmente il 1º novembre 1900, per volere di Ignazio Majo Pagano,[6] anche se fonti ormai confutate recitavano che la squadra fosse stata fondata due anni prima, per iniziativa di Joseph Isaac Spadafora Whitaker e di altri inglesi che si erano trasferiti a Palermo.[7] Nacque quindi l'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, che nel 1907 cambiò nome in Palermo Foot-Ball Club. Nei primi anni vinse dei trofei limitati a delle squadre del Sud Italia, come la Coppa Whitaker o la Coppa Lipton. Con il 1915 e la prima guerra mondiale la società fermò ogni sua attività; il 16 febbraio 1920, con la denominazione di Unione Sportiva Palermo, risorse dalle sue ceneri attraverso una tra le compagini cittadine minori, il "Racing FBC", visto anche il maggior blasone del precedente club. Qualche anno più tardi partecipò alle antiche competizioni regionali e interregionali. Nel corso della stagione 1926-1927 gravi difficoltà finanziarie indussero la squadra a ritirarsi dalle scene calcistiche e a fondersi poi, nel 1928, con i concittadini della "Vigor". All'unificazione dei campionati del 1929, il Palermo partì dalla Prima Divisione, il terzo livello del campionato italiano di calcio dell'epoca. In tre annate arrivò nella massima categoria della piramide calcistica italiana, esordendovi in assoluto nell'edizione 1932-1933 e rimanendovi per le successive tre stagioni.
Nel 1941 accadde un'altra fusione societaria, fra il Palermo e la "Unione Sportiva Juventina Palermo". Il nuovo sodalizio, che ripartì dalla Serie C 1941-1942, ottenne la promozione nella Serie B 1942-1943. Venne successivamente sospeso, dal medesimo torneo, a causa dello sbarco in Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto vinse il campionato siciliano bellico, per poi approdare nella Divisione Nazionale 1945-1946.
Fino agli anni novanta
Nel periodo che va dal secondo dopoguerra sino ai primi anni '70, il Palermo gioca sei campionati consecutivi in Serie A dal 1948-49 al 1953-54, continuando poi ad alternarsi tra la Serie B e la Serie A con ben cinque promozioni dalla B alla A in meno di venticinque anni, con due campionati cadetti vinti. Negli anni settanta, sotto la presidenza di Renzo Barbera, giunse inoltre, per due volte, a un passo dalla vittoria della Coppa Italia, perdendo una finale con il Bologna e una con la Juventus.
Un momento critico della storia rosanero fu quando, l'8 settembre 1986, il Palermo venne radiato dalla FIGC dopo aver accumulato ingenti debiti. La società in seguito, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo dieci giorni dopo la radiazione, scomparì definitivamente,[8][9] ma, grazie all'interessamento di politici e imprenditori dell'epoca, in particolare del sindaco Leoluca Orlando, del ministro per gli affari regionali Carlo Vizzini e del presidente di Sicindustria Salvino Lagumina, il 7 gennaio 1987 venne costituita l'Unione Sportiva Palermo, chiamata a raccogliere l'eredità dell'estinto sodalizio siciliano. Il neonato Palermo, poi presieduto proprio dal dott. Lagumina, ottenne, in deroga dalla FIGC, l'iscrizione diretta alla Serie C2 per l'edizione 1987-1988.
Le prime annate successive vedono il club raggiungere la Serie B e vincere una Coppa Italia di Serie C nel 1992-1993 dopo tre finali perse.[10] Gli anni '90, comunque, si concluderanno con una sequenza di promozioni in B e retrocessioni in C.
Dagli anni duemila a oggi
La svolta arrivò alla fine della stagione 2001-2002, quando, il 21 luglio dell'estate seguente, Maurizio Zamparini subentrò all'allora patron Franco Sensi acquistando il pacchetto azionario di maggioranza.[11] In sole due stagioni il club tornò in massima serie dopo 31 anni di assenza e a 32 anni dalla promozione precedente. Nell'anno del ritorno in Serie A, il Palermo, guidato dal tecnico Francesco Guidolin, si qualifica, per la prima volta nella sua storia, alla Coppa UEFA,[12] traguardo ottenuto anche nelle due annate successive. Sotto la guida di Delio Rossi, nella stagione 2009-2010 la squadra torna a centrare l'obiettivo europeo e batte diversi record. In due occasioni manca la qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League per soli due punti di distacco dal quarto posto: nel primo caso nella Serie A 2005-2006 (dopo la sentenza su Calciopoli) e nel secondo caso proprio nella Serie A 2009-2010. Nella stagione 2010-2011 i rosanero raggiungono la terza finale di Coppa Italia della loro storia, a distanza di 32 anni da quella precedente, ma subiscono ancora una sconfitta, stavolta contro l'Inter.
Al termine della stagione 2012-2013, il Palermo lascia la scena del massimo livello calcistico italiano dopo nove stagioni, con cinque qualificazioni alle competizioni europee e una finale di coppa nazionale. L'anno successivo il club rosanero vince il campionato di Serie B 2013-2014 con cinque giornate d'anticipo e 86 punti, aggiudicandosi per la prima volta la Coppa Ali della Vittoria.
Il 17 ottobre 2016, nel torneo di Serie A 2016-2017, il Palermo disputa, contro il Torino, la sua millesima partita in massima serie.[13]
Al termine del campionato di Serie B 2018-2019 i siciliani vengono esclusi dai play-off per una penalizzazione di 20 punti, inflitta per illeciti amministrativi commessi dal 2014 al 2017. Il 12 luglio 2019 vengono estromessi dalla FIGC dalla categoria di appartenenza per inadempienze finanziarie.[14] La società è poi definitivamente dichiarata fallita tre mesi dopo, il 18 ottobre. Il 24 luglio il sindaco di Palermo Leoluca Orlando assegna il titolo sportivo della squadra rosanero alla Hera Hora S.r.l. degli imprenditori palermitani Dario Mirri e Antonino Di Piazza e viene iscritta nel campionato di Serie D.[15]
La stagione 2019-2020 è segnata dall'interruzione del campionato a causa della pandemia di COVID-19, il 9 marzo 2020.[16] Anche le restanti otto gare del Palermo sono rinviate a data da destinarsi e poi definitivamente annullate. L'8 giugno il Consiglio federale decide per la promozione in Serie C dei rosanero, trovandosi il club siciliano al primo posto della classifica prima dell'interruzione.[17] Il 16 luglio 2020 assume la denominazione Palermo Football Club.[18]
Cronistoria
Cronistoria del Palermo Football Club | |
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Colori e simboli
Colori
Inizialmente i colori della squadra erano il rosso e il blu e solo nel 1907 si scelsero i celebri colori sociali rosa e nero.[19] Su questa decisione sono sorte diverse leggende: la più diffusa racconta che il rosso e il blu si stinsero in rosa e nero a causa di un candeggio sbagliato, ma il fatto che analoghe storie circolino sulle nascite delle maglie di altri club mina la credibilità di questa versione. Più realisticamente il rosa e il nero potrebbero rappresentare il rosolio e l'amaro prodotti dalla famiglia di Joseph Whitaker, da bere rispettivamente dopo una vittoria e dopo una sconfitta. L'ipotesi più accreditata resta una lettera inviata nel 1905 da Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e dell'amaro a causa dei risultati alterni.[20][21][22][23] La colorazione venne comunque cambiata solo il 27 febbraio 1907.
Dopo il primo scioglimento della società palermitana, causato dalla Prima guerra mondiale, il 16 febbraio 1920 Valentino Colombo, dirigente del Racing FBC, squadra dai colori sociali bianco-blu, trasformò la denominazione di quest'ultima in Unione Sportiva Palermo adottando nuovamente le tinte rosanero.[24] Nel 2007, annata del centesimo compleanno della divisa rosanero, la maglia del Palermo è entrata nella top 50 delle maglie più belle della storia del calcio, classifica redatta da un gruppo di giornalisti britannici e pubblicata dal quotidiano londinese The Times.[25]
Anni e denominazioni
Inno
Il Palermo non ha avuto un proprio inno ufficiale fino al 26 agosto 2019, quando viene presentata la canzone Rosanero Amore Vero, scritta da Salvatore Ficarra e Lello Analfino, egli stesso cantante del pezzo.[26] Precedentemente la società rosanero aveva bandito un concorso proprio per scegliere un inno ufficiale nella seconda metà degli anni 2000. Si ricordano comunque diversi brani, come quello scritto dal musicista Manno e pubblicato dalla casa editrice palermitana Alfano, in occorenza della prima promozione in Serie A della storia del Palermo,[27] quello interpretato da Giovanni Alamia e Tony Sperandeo, all'indomani della rinascita dopo il fallimento del 1987, dal titolo U sapuri ri gol (in italiano Il sapore dei gol), o vari brani scritti da Rino Martinez con la collaborazione di alcuni giocatori del momento.
Mascotte
Negli anni 2000 la squadra ha avuto una mascotte di nome Kurò, un aquilotto con una maglietta numerata 04, anno del ritorno in Serie A del sodalizio (il 2004 appunto).[28]
Loghi
Il Palermo ha modificato più volte il proprio stemma. Il primo fu realizzato nel 1920 ed era costituito da uno scudo bicolore bianco/blu con banda trasversale a caratteri neri "Palermo F.B.C.", tutto in virtù dei colori del "Racing F.B.C.".[29] Nel 1929 venne adottato un rombo rosanero in pieno stile futurista, a opera del pittore Giuseppe "Pippo" Rizzo su commissione del barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa.[30] Nel 1932, in occasione della storica conquista della Serie A, il presidente Barresi fa rinnovare il distintivo sostituendo il rombo con un'aquila dorata, simbolo della città, che tiene fra gli artigli un ramoscello di ulivo, segno di pace,[29] mentre nel 1947 il presidente Stefano La Motta introduce per la prima volta un'aquila sullo sfondo rosanero.[30] Nel 1979 il Palermo adotta un nuovo stemma societario realizzato dal nuovo sponsor tecnico, l'azienda romana Pouchain: un aquilotto stilizzato all'interno di un rombo.[31] Nel 1987, dopo la rinascita della società, il simbolo utilizzato è un'aquila bianca sullo scudo a simboleggiare la purezza.[30] Nel 1991, durante la presidenza di Giovanni Ferrara, viene introdotta l'aquila dalle ali spiegate,[30] mentre tre anni dopo, in occasione della ridenominazione in "U.S. Città di Palermo" vista la sponsorizzazione stipulata con il Comune,[32] l'aquila torna ad avere di nuovo le ali rivolte verso il basso.[30] Il simbolo adottato nel 2000, sotto la presidenza di Sergio D'Antoni, è composto invece da un'aquila dorata, con ali spiegate in parte bianche, su sfondo rosa-nero; i colori sono divisi da una diagonale e la forma dello stemma è uno scudo, con l'intestazione della società in alto. Tale logo si è classificato settimo nella lista dei venti loghi calcistici più belli del mondo stilata dal quotidiano britannico Daily Mail.[33] Nel 2019, dopo la rifondazione della squadra, viene ulteriormente aggiornato lo stemma, dove questa volta compare la testa di un'aquila sovrapposta alla lettera P, iniziale del nome della città di Palermo, completata da un'ala stilizzata di colore rosa-nero. Lo stemma viene completato dalla parola Palermo di colore dorato.[34]
Strutture
Stadio
Il Palermo gioca le sue partite casalinghe allo Stadio Renzo Barbera, da sempre di proprietà del Comune. Precedentemente, dalla prima fondazione ufficiale della compagine le disputava in un terreno chiamato Varvaro, situato nello spazio tra le vie Notarbartolo, Marchese Ugo e Piersanti Mattarella - precisamente dove oggi si trovano la Corte dei Conti di Palermo e le aree retrostanti[35] - e soprannominato 'u Pantanu (il Pantano in italiano) a causa del suo cattivo drenaggio durante le piogge; dal 16 marzo 1914 al 3 gennaio 1932 allo Stadio Ranchibile, poi abbandonati visto che erano divenuti inadeguati per le esigenze crescenti della squadra.[36]
Lo stadio venne inaugurato il 24 gennaio 1932 con il nome "Stadio del Littorio" e nello stesso giorno si giocò inoltre la prima partita ufficiale nell'impianto sportivo, disputata contro l'Atalanta e vinta 5-1.[37] Il 27 giugno 1937 fu rinominato "Stadio Michele Marrone", in memoria del calciatore palermitano fregiato della medaglia d'argento al valor militare e morto nella guerra civile spagnola.
All'inizio del secondo dopoguerra lo stadio cambiò denominazione, anche se non ufficialmente, in "Stadio La Favorita", trovandosi all'interno del parco omonimo che dalla città conduce a Mondello, ai piedi del Monte Pellegrino. In quegli anni fu anche ristrutturato togliendo la pista da corsa e aggiungendo due curve che aumentarono la sua capacità a 30.000 posti a sedere. Nel 1984 fu ulteriormente allargato a 55.000 posti, con la costruzione del secondo anello delle curve e della gradinata. In occasione del Mondiale d'Italia '90 lo stadio fu ristrutturato con l'aggiunta di sedili e con la diminuzione della capacità a 36.422 posti. Durante i lavori la squadra rosanero fu costretta a giocare le sue partite interne nel campo della non troppo vicina città di Trapani, tuttavia le gare avevano al loro seguito un consistente pubblico proveniente dal capoluogo isolano. Durante la ristrutturazione del 1989, cinque dipendenti morirono il 30 agosto a causa del collasso di una sezione dello stadio. Il 18 settembre del 2002 lo stadio cambiò di nuovo nome in "Stadio Renzo Barbera", in onore del celeberrimo presidente del Palermo dal 1970 al 1980, deceduto il 20 maggio dello stesso anno.[38]
Nel corso della sua gestione, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini aveva più volte proposto la costruzione di un nuovo impianto polifunzionale con diversi servizi, quali cinema multisala, palestre, ristoranti, una clinica, skybox, attività commerciali varie ed un museo dello sport.[39] L'area scelta per la costruzione del nuovo stadio sarebbe stata individuata dove sorge il Velodromo Paolo Borsellino, a breve distanza da un centro commerciale di proprietà dello stesso Zamparini. L'amministrazione comunale su questo tema si è divisa, in quanto il velodromo è un impianto di recente costruzione, per il quale l'amministrazione deve pagare ancora le rate del mutuo. Nei primi mesi del 2009 sono stati fatti i primi passi avanti da parte dell'amministrazione comunale in favore del nuovo progetto. Questi sforzi hanno portato, nel dicembre seguente, alla presentazione ufficiale, da parte del Palermo Calcio al Comune di Palermo,[40] alla Regione Siciliana e al CONI, del nuovo impianto,[41] L'investimento oneroso sarebbe stato pari a circa 300-400 milioni di euro[42] per uno stadio di circa 34.000 posti a sedere con circa 0,80 metri quadrati per spettatore.[43] Il 14 novembre 2011 è stato presentato il progetto virtuale.[44]
Centro di allenamento
Gli allenamenti della squadra si svolgono invece presso il Campo Tenente Onorato, a Boccadifalco, area militare, per cui non è possibile assistere dal vivo agli allenamenti se non si è muniti di pass come i giornalisti.
A Carini, il 12 luglio 2013, è stato presentato il progetto per il nuovo centro sportivo della società, per opera dell'architetto Gino Zavanella, nel territorio tra Carini e Montelepre. È un'opera da 15 milioni di euro e riguarda tanto la prima squadra quanto le giovanili, infatti saranno presenti una foresteria con quarantasei posti letto, sei campi in erba naturale e altri in erba sintetica, una tribuna da mille posti a sedere, un settore dedicato ai giornalisti in cui svolgere le conferenze stampa, un parcheggio e un ristorante.[45][46]
Società
Nel 2008, il Palermo ha ottenuto il diritto di essere un membro ordinario dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14 e composta dai principali club calcistici d'Europa riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.[47]
Sedi sociali
La società ha spesso cambiato sede sociale durante gli anni.
La prima storica è stata quella di via Libertà, mantenuta per un decennio. Seguono vari periodi in indirizzi diversi e non più di quattro stagioni fino al periodo 1949-1956, quando la sede era situata in via Emerico Amari 162.
Dal 1956 al 1983 la dirigenza aveva i suoi uffici presso lo Stadio della Favorita al piano terra, sotto la tribuna, mentre nel triennio 1983-1986 erano in via Fondo Trapani 17/B.
Nel 1987 la società, appena rifondata dopo il fallimento del 1986, posizionò la propria sede in via dei Nebrodi sino al 1990, in attesa della ristrutturazione della Favorita per i Mondiali di quest'ultimo anno svolti proprio in Italia.
Ultimati i lavori allo stadio, gli uffici sono tornati in viale del Fante 11, al primo, secondo e terzo piano della Torre Nord.[48]
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Organigramma societario
Dal sito Internet ufficiale della società
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Sponsor
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Settore giovanile
Il settore giovanile del Palermo è formato da 5 squadre: Juniores, Allievi, Giovanissimi, Esordienti 2007 ed Esordienti 2008.
La formazione Primavera ha partecipato 17 volte al Torneo di Viareggio, con 29 vittorie, 19 pareggi e 22 sconfitte (113 gol fatti e 74 subiti).[54]
Nella stagione 2013-2014 la squadra raggiunge per la prima volta la semifinale del Torneo di Viareggio, perdendo ai tiri di rigore contro i belgi dell'Anderlecht,[55] mentre gli Allievi Nazionali raggiungono per la prima volta le finali Scudetto.[56] Nella stagione 2015-2016, invece, raggiunge la finale del Torneo di Viareggio, poi persa contro la Juventus. Numerosi i premi individuali ottenuti: Fabrizio Alastra miglior portiere dell’edizione 2014, Accursio Bentivegna capocannoniere dell’edizione 2015, Leonardo Marson miglior portiere dell’edizione 2016, Antonino La Gumina capocannoniere e miglior giocatore del 2016.
Fino al 2007 i giocatori del vivaio erano tutti o quasi palermitani,[57][58][59][60][61] mentre solo successivamente sono stati acquistati giovani provenienti da altre zone d'Italia e pure dall'estero.[62]
Nella stagione 2012-2013 è stato determinato il record di calciatori convocati nelle varie rappresentative nazionali italiane, diciassette.[63]
Tra i trofei conquistati: la Coppa Allievi Professionisti nella stagione 1997-1998, il Campionato nazionale Dante Berretti nella stagione 2000-2001, il Campionato Primavera 1 del 2008-2009, due campionati Giovanissimi Regionali consecutivi nelle annate 2011-2012 e 2012-2013. Inoltre nel 2017-2018 il Palermo vince il nuovo Campionato Primavera 2 e la Supercoppa Primavera 2.
Sezione femminile
A partire dalla stagione 2019-2020, la società costituisce la propria sezione femminile, rilevando il titolo sportivo della squadra di calcio della Ludos, partecipante al campionato di Serie C.[64]
Nella cultura di massa
Il Palermo conobbe un momento di grande notorietà durante la presidenza di Raimondo Lanza di Trabia all'inizio degli anni cinquanta. Lanza di Trabia, uomo che godeva di importanti e prestigiose amicizie internazionali e che fu al centro del gossip dell'epoca, portò a Palermo giocatori di grande talento come il danese Helge Bronée e fu considerato l'inventore del calciomercato in senso moderno.[65] La sua tragica morte prematura a Roma nel 1954 ha ispirato Domenico Modugno per la canzone Vecchio frack.[66] Inoltre, su di lui sono stati scritti molti saggi e romanzi, quali Vestivamo alla marinara di Susanna Agnelli, Il principe irrequieto di Vincenzo Prestigiacomo, Il grande dandy di Marcello Sorgi e Mi toccherà ballare pubblicato dalla figlia Raimonda e dalla nipote Ottavia Casagrande nel 2014.
Riferimenti cinematografici al Palermo si trovano in vari film prodotti in Italia. Inoltre sono stati girati due documentari sul club: uno da Rai Trade nel 2000 in occasione del centenario della società e un altro da Sky Italia nel 2004 per la promozione in Serie A a 32 anni di distanza dall’ultima.
Nella primavera del 2017, durante la trasmissione Quelli che il calcio, Edoardo Ferrario ha più volte imitato l’ex presidente rosanero Paul Baccaglini, ex inviato del programma Le Iene.[67]
Durante la breve presidenza Baccaglini il Palermo è stato protagonista di un "gemellaggio" con Force India, scuderia anglo-indiana di Formula 1 che aveva appena adottato una livrea rosa. In tale occasione i due piloti della scuderia, Sergio Pérez ed Esteban Ocon, hanno anche indossato la maglia della società siciliana.[68] Nello stesso periodo il Palermo ha guadagnato la copertina di Vogue Enfants, supplemento di moda per bambini che fa capo al periodico di fama mondiale Vogue, probabilmente nell'ambito di una campagna pubblicitaria legata a una kermesse estiva organizzata da Dolce & Gabbana nel capoluogo siciliano.[69]
Allenatori e presidenti
Allenatori
Di seguito l'elenco degli allenatori a partire dal 1921 ad oggi.[70][71][72][73]
Presidenti
Il Palermo ha avuto molti presidenti illustri e dalle personalità molto spiccate sin dalle origini. Società fondata da Ignazio Majo Pagano, presidente dal 1904 al 1908, il primo presidente fu Edward De Garston. Luigi Majo Pagano, figlio di Ignazio, fu presidente nel 1935.[77]
Altra personalità spiccata fu quella di Raimondo Lanza di Trabia, di famiglia nobiliare, che è stato anche definito il "padre del calciomercato moderno",[78][79] al quale è stata dedicata la famosa canzone di Domenico Modugno, Vecchio frack.[80]
Renzo Barbera, esponente dell'alta borghesia palermitana, industriale del latte, fu il presidente della promozione in Serie A e delle prime due finali di Coppa Italia negli anni settanta: uomo appassionato, arrivò anche ad ipotecare molte sue proprietà per pagare gli stipendi ai giocatori.[78]
Dal 2002[81] al 2017[82] il presidente è stato Maurizio Zamparini, imprenditore friulano che rilevò il pacchetto azionario di maggioranza da Franco Sensi, per una cifra tra i 18 e i 22 milioni di euro;[81] la sua è stata la presidenza più duratura della storia del club rosanero.
A partire dal 2017 si susseguono diversi cambi ai vertici del club, nel tentativo di vendere la società da parte di Maurizio Zamparini: a marzo la proprietà raggiunge un accordo con l'italoamericano Paul Baccaglini, del gruppo Integritas Capital, per la cessione dell'intero pacchetto azionario entro il 30 aprile seguente.[83] Lo stesso Baccaglini viene immediatamente nominato presidente ma, dopo alcune proroghe, il passaggio di proprietà non si concretizza e nel mese di luglio Baccaglini decade dalla carica.[84] Nel dicembre 2018 viene ufficializzata una nuova cessione del 100% delle quote,[85] stavolta a un gruppo britannico: la Sport Capital Investments Ltd.[86] I nuovi acquirenti non riescono però a far fronte ai propri obblighi e al pagamento di stipendi e fornitori, così il 14 febbraio 2019 avviene la retrocessione delle quote dell'intero pacchetto azionario a Daniela De Angeli, storica segretaria di Zamparini, col direttore sportivo Rino Foschi che diventa il nuovo presidente.[87] Il 3 maggio viene sancita un'ulteriore cessione dell'intero pacchetto azionario alla società Sporting Network Srl, che fa capo alla Arkus Network; il Vice Presidente Vicario e presidente di Confindustria Sicilia delegazione di Palermo Alessandro Albanese diventa il nuovo presidente.[88]
Dopo la rifondazione del 2019, il nuovo presidente è Dario Mirri.[89]
Di seguito l'elenco dei presidenti a partire dall'anno di fondazione.[90]
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Calciatori
Vincitori di titoli
- Campioni del mondo
- Cristian Zaccardo (Germania 2006)
- Andrea Barzagli (Germania 2006)
- Fabio Grosso (Germania 2006)
- Simone Barone (Germania 2006)
- Vincitori della Copa América
- Vincitori del Campionato d'Europa Under-21
- Medaglie al torneo olimpico
- Mariano González (Atene 2004) (oro)
- Andrea Gasbarroni (Atene 2004) (bronzo)
- Andrea Barzagli (Atene 2004) (bronzo)
Capocannonieri
- Carlo Radice (1931-1932), Aurelio Pavesi De Marco (1947-1948), Santiago Vernazza (1958-1959), Gianni De Rosa (1981-1982), Luca Toni (2003-2004)
Altri titoli individuali
- Simon Kjær: Calciatore danese dell'anno (2009)
- Javier Pastore: Migliore calciatore giovane AIC (2010)
- Federico Balzaretti: Gran Galà del calcio AIC (2012)
Contributo alle nazionali di calcio
Di seguito un elenco dei calciatori italiani convocati nella nazionale maggiore e nazionale Under-21 durante la loro militanza nel Palermo.
In grassetto i giocatori ancora militanti nel Palermo
Presenze di tesserati nella nazionale italiana
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Presenze di tesserati in altre Nazionali
Sono più di cinquanta i calciatori in cui hanno giocato almeno una partita da giocatori tesserati nel Palermo, i calciatori da citare sono: Javier Pastore, Mariano González e Mario Alberto Santana (della nazionale Argentina), Edinson Cavani, Abel Hernández ed Egidio Arévalo (della nazionale Uruguayana), Aleksandar Trajkovski e Ilija Nestorovski (nazionale Macedonia del Nord), Mark Bresciano (nazionale Australiana), Josip Iličić (della nazionale Slovena) e infine Achraf Lazaar (della nazionale del Marocco).
Palmarès
Competizioni nazionali
Competizioni interregionali
Altre competizioni
- 1907, 1908
- 1910, 1912, 1913, 1914, 1915
- Coppa Pasqua Sportiva Trofeo dei Mille: 1
- 1910
- 1920
- 1944-1945
Competizioni internazionali
- Torneo di Tunisi: 1
- 1923
Altri piazzamenti
- Finalista: 1929-1930
- Finalista: 2001
Competizioni giovanili
- Primavera
- Berretti
- 2000-2001
- Allievi
- Coppa Allievi Professionisti: 1
- 1997-1998
- Giovanissimi
- Campionato Giovanissimi Regionali: 2
- 2011-2012,[94] 2012-2013
Onorificenze
Statistiche e record
Partecipazioni ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | 34 |
Serie A | 29 | 1932-1933 | 2016-2017 | ||
2º | Prima Divisione | 1 | 1926-1927 | 46 | |
Divisione Nazionale[96] | 1 | 1945-1946 | |||
Serie B | 44 | 1930-1931 | 2018-2019 | ||
3º | Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | 12 | |
Prima Divisione | 1 | 1929-1930 | |||
Serie C | 1 | 1941-1942 | |||
Serie C1 | 9 | 1984-1985 | 2000-2001 | ||
4º | Serie C2 | 1 | 1987-1988 | 2 | |
Serie D | 1 | 2019-2020 |
Nelle 90 stagioni intercorse dall'introduzione dell'odierna struttura dei campionati italiani basata su tre leghe professionistiche con la fondazione del Direttorio Divisioni Superiori nel 1926, in tre anni (1927-1928, 1940-1941, 1986-1987) il Palermo è rimasto inattivo per fallimento: nei primi due casi il suo posto venne preso da club cittadini, nei quali la matricola rosanero poi confluì, militanti in tornei antesignani dell'odierna Serie C, tanto che ai sensi delle NOIF della FIGC si potrebbero aggiungere altre due stagioni di terza serie al sovrastante computo (per un totale di 14 annate), mentre solo nell'ultimo caso si assistette ad un totale anno sabbatico nella vita calcistica palermitana, ad eccezione però del proprio girone eliminatorio di Coppa Italia di quella stagione, poiché fu radiata il giorno dopo l'ultima gara eliminatoria della competizione, dunque a pochi giorni dall'avvio di campionato, durante il cui inizio venne dichiarata fallita. Nelle particolari edizioni 1928-1929 e 1945-1946 la classificazione è stata determinata in ossequio alle determinazioni ufficiali della FIGC sui titoli sportivi: nel primo caso la compagine rosanero è stata esclusa dai titoli di Divisione Nazionale A e B, unificati attribuiti nel 1928 dall'allora presidente Leandro Arpinati;[97] nel secondo caso è stata ammessa con il titolo di B, assegnato dalla Federcalcio.
Per quanto riguarda invece l'antico ordinamento di Lega Sud, il Palermo partecipò a cinque campionati di Prima Divisione dal 1921 al 1926.
Statistiche di squadra
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Statistiche individuali
Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti in tutte le competizioni ufficiali dall'annata 1929-1930.[senza fonte]
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Tifoseria
La tifoseria palermitana è protagonista del romanzo Palermo nel cuore di Pietro Scaglione.[99]
Storia
Negli anni settanta, prima dell'affermarsi del fenomeno ultras, la curva era guidata da alcune figure rimaste celebri nella tifoseria rosanero, come ad esempio Pinu u tasciu (tasciu in siciliano sta a significare qualcosa di cattivo gusto, estetico e non)[100] e Vicè u pazzu (il pazzo).[101] Quest'ultimo seguiva la squadra in tutte le trasferte d'Italia e al suo funerale fu presente il Presidente Renzo Barbera, il quale dichiarò: «Non potevo dimenticare una persona che mi ha sostenuto in tutti gli anni in cui sono stato alla guida del Palermo, era il minimo che potessi fare. Ad ogni viaggio me lo trovavo accanto, mi sentivo in dovere di accompagnarlo in questa sua ultima trasferta. I vecchi amici non si scordano mai».[102]
Il primo gruppo organizzato è stato il Club Pitrè, poi espansosi e denominatosi Angeli della Nord, fondato nel 1974. Tre anni dopo Franco D'Arpa fonda i Commandos Aquile. Nel 1980 ai Commandos Aquile si affiancano le Brigate Rosanero (fondate da Johnny Giordano) e i Warriors Ultras Palermo (guidati da Sesto Terrazzini) - WUP. Nella seconda metà degli anni ottanta i Commandos Aquile e alcuni ragazzi della comitiva fondarono la Vecchia Guardia. Nel 1999 nasce il gruppo Ultras Curva Sud (UCS).[103]
In Curva Nord i principali gruppi sono i WUP, le Brigate Rosanero,[104] gli Ultras Curva Nord[105] e il Borgo Vecchio Sisma - BVS -;[106] concludono il quadro i Boys Zen,[107] il Club Filiciuzza, i Warriors Arenella, il Club Carini, le Brigate Uditore e gli Angeli della Nord.[108][109] In Curva Sud il gruppo organizzato è quello degli UCS.[110][111]
La maggior parte dei tifosi del Palermo proviene dalla città e dall'area metropolitana, ma anche dall'estero, soprattutto nei luoghi interessati da forte immigrazione siciliana, come gli Stati Uniti d'America. Altri invece, che vivono a Solingen, in Germania, hanno fondato una squadra che si chiama "FC Rosaneri".[112][113] La squadra rosanero è da sempre molto popolare in gran parte della Sicilia occidentale e tra gli emigranti siciliani stabilitisi nel nord Italia, risultando una delle compagini con più seguito di sostenitori nelle partite in trasferta.
Il numero degli abbonati allo stadio non ha mai superato la decina di migliaia fino alla stagione 2003-2004, all'epoca ultimo anno di Serie B dell'era Zamparini.[114] In seguito, nella prima stagione in Serie A dopo 31 anni, i tifosi rosanero hanno fatto registrare il record di oltre 33.000 abbonamenti, cioè quasi l'intera capacità dello Stadio Renzo Barbera.[115]
Nel 2005-2006, dopo la trasferta a Cagliari in cui i provvedimenti di Daspo colpirono quasi cento ultras palermitani, in Curva Nord venne esposto, per tutto il prosieguo della stagione, lo striscione recante la scritta: «Arresti, diffide, obbligo di firma e di dimora, ma non sono un criminale e lo dice la Storia!».[103]
Secondo un sondaggio effettuato dall'istituto di ricerca "Demos & Pi" e poi pubblicato dal quotidiano de La Repubblica nel 2008, la squadra conta circa 1.470.000 tifosi in Italia, posizionandosi all'interno della top ten (precisamente alla posizione numero 8) tra le squadre italiane con più tifosi.[116]
Prima dell'inizio dell'annata 2009-2010, la società ha ritirato la maglia numero 12 in segno di riconoscimento verso i tifosi palermitani, considerati il 12º uomo in campo.[117]
Il 13 luglio 2012 la tifoseria del Palermo è stata riconosciuta come la più corretta della stagione 2011-2012 in massima serie, ottenendo il riconoscimento Trofeo Fair-Play "Gaetano Scirea", istituito dal Consiglio della Lega Serie A.[118]
Fra ottobre e novembre del 2013 gli ultras della curva nord si dividono, formando prima tre e poi due gruppi distinti: uno rimasto nel tradizionale anello superiore e uno spostatosi in quello inferiore.[119][120]
A partire dalla stagione 2014-2015 i gruppi dell'anello superiore della Curva Nord, vale a dire Brigate rosanero, Warriors, Angeli della Nord, Arenella e Baaria rosanero, hanno deciso di unirsi sotto il nome "Ultras Palermo 1900" «con lo scopo di rendere più forte e coeso l'incitamento verso i nostri amati colori».[121]
Di fatto, la decisione di riunirsi in un unico striscione ha portato ad una netta divisione: nella stagione 2014/2015 il gruppo più numeroso si stabilisce nella parte inferiore della curva. Nella stagione 2015/2016, per svariati motivi, anche questa si è divisa, generando altri 2 gruppi. Sempre nello stesso anno uno dei due raggruppamenti decide di tornare nella Nord Superiore, mentre giù è presente ad oggi la Curva Nord Inferiore (CNI).
Attualmente in Curva Nord superiore sono presenti gli "Ultras Palermo 1900" e la "Curva Nord 12" (questa prende il nome dal motivo del ritiro della maglia numero 12 cui citato sopra).
Gemellaggi
I tifosi del Palermo sono legati a quelli del Lecce da un pluriennale gemellaggio[122] che induce molti tifosi delle due squadre a sventolare vessilli dell'altra squadra durante le partite. Questo rapporto ha resistito, consolidandosi, anche a un delicato match decisivo per la promozione nella Serie A 2003-2004, all'ultima giornata della Serie B 2002-2003, terminato 3-0 per i salentini. Un altro caso in particolare è che, secondo alcune voci, al fallimento del Palermo avvenuto nel 1986, si oppose all'interno della Lega Calcio l'allora presidente del Lecce Franco Jurlano: da questo episodio sarebbe nata la storica "fratellanza".[123]
Altre tifoserie con le quali gli ultras rosanero hanno forti rapporti di stima ed amicizia sono quelle dell'Akragas, del Cesena, del Foggia, del Genoa,[124] della Lucchese, del Marsala, del Mazara, del Licata, del Napoli (solo tra i gruppi Ultras’72 e B.V.S, mentre con la Curva Nord 12 c’è rivalità dovuta al gemellaggio tra Roma e Palermo),[125] del Padova,[126] della Roma, del Siracusa e, più recenti, con quelle internazionali della De Graafschap e del Kaiserslautern.[127][128] Vi è rispetto reciproco con la Fidelis Andria.[129]
Rivalità
La rivalità storica e più sentita, maturata principalmente per ragioni di campanilismo e sportive, è col Catania,[130] al punto da rendere frequenti gli scontri tra le due tifoserie in occasione del derby di Sicilia. Tale contrasto nasce agli inizi della storia dei due club, allorquando si giocavano le prime amichevoli, per acuirsi negli anni ottanta, quando, il 23 maggio 1982 (Serie B 1981-1982), il Palermo perse a tavolino il derby col Catania alla "Favorita", dopo che l'etneo Renato Miele fu colpito alla testa da un oggetto lanciato da un tifoso rosanero (il calciatore non disputò la gara), ma imponendosi sul campo con un gol di Giampaolo Montesano.[10][131] L'apice si raggiunse il 2 febbraio 2007 (Serie A 2006-2007), con gli scontri di Catania fra tifosi rossazzurri e polizia, durante i quali rimase ucciso l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.[132] Sempre in ambito regionale, vi sono anche degli asti, però meno accesi, con il Messina e col Trapani (quest’ultima tifoseria in passato gemellata con quella del Catania).
Pessimi rapporti, nati tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 e alimentatisi negli ultimi tempi, esistono in seguito con la Juventus (inaspriti dalla sconfitta in finale di Coppa Italia 1978-1979), dovuti soprattutto per la presenza numerosa di tifosi juventini nel capoluogo siciliano esistenti sin dall'alba del tifo organizzato nell'omonima regione,[133][134][135][136] nonostante vi era prima intercorsa una reciprocità sportiva-commerciale, dati alcuni passaggi di vari giocatori negli anni sessanta. A seguire, per alcuni stessi motivi (Coppa Italia 2010-2011), quelli con l'Inter, seppur minori.
Negli anni novanta vi erano dei gemellaggi (con delle accoglienze), poi interrotti e diventati un antagonismo caratterizzato spesso dal tifo violento, con la Reggina e con la Salernitana (con la quale i reggini sono storicamente gemellati).
Altre inimicizie sono quelle con Acireale, Bari, Brescia, Cagliari, Crotone, Fiorentina, Frosinone, Lazio, Livorno, Ternana, Venezia, Verona e Vicenza.
Negli anni duemila, complice il ritorno ad alti livelli delle due squadre, la stampa sportiva italiana ha ribattezzato la sfida tra Palermo e Napoli con l'appellativo di derby delle Due Sicilie.[137][138]
Organico
Rosa e numerazione sono aggiornate al 13 luglio 2020.[139]
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Staff tecnico
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Note
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- ^ Onorificenze società Anno assegnazione: 1973 Tipo onorificenza: Stella d'oro società, su coni.it.
- ^ Campionato misto A-B della Lega Nazionale Centro-Sud, disputato in qualità di società di Serie B ai sensi del regolamento ufficiale, senza aver accesso al girone finale di Divisione Nazionale.
- ^ Al termine della stagione 1927-1928 la FIGC decise l'istituzione dei campionati di A e B, che tuttavia per un'altra stagione si sarebbero disputati in forma unificata in un unico campionato di qualificazione. Al Sud i pochi club superstiti di Prima Divisione non ammessi in Divisione Nazionale furono dunque esclusi dalla lega calcistica di Milano gerente le prime due divisioni, il DDS, e affiliati al Direttorio Meridionale, antenato per parte del Sud dell'odierna Lega Pro. Il campionato risultante mise dunque in palio un posto di promozione in Serie B esattamente come l'odierno girone meridionale di Serie C.
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- ^ Un centinaio di supporter del Palermo hanno protestato contro le norme anti-violenza: 'Sono altri i mali del calcio' ricerca.repubblica.it
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- ^ Palermo-Napoli, che derby!, su gazzetta.it, Gazzettadello Sport, 10 novembre 2007. URL consultato il 23 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2010).
- ^ Napoli-Palermo, il derby delle due Sicilie vale la Champions, su sport.sky.it, Sky, 6 dicembre 2010. URL consultato il 23 giugno 2018.
- ^ Prima Squadra 2019/20, in SSD Palermo. URL consultato il 7 settembre 2019.
Bibliografia
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- Vincenzo Prestigiacomo, Bagnati, Giuseppe; Maggio, Vito, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, p. 253, ISBN 88-8207-144-8.
- Luigi Tripisciano, Album rosanero, Palermo, Flaccovio Editore, giugno 2004, p. 168, ISBN 88-7804-260-9.introduzione di Giorgio Tosatti
- Giovanni Giordano, Brandaleone, Carlo, Calcio Palermo: gli ottantaquattro anni di storia della societa rosanero, Palermo, Giada, 1982, p. 432, ISBN 88-8207-144-8.
- Roberto Ginex, Gueli, Roberto, Breve storia del grande Palermo, Rome, Newton, 1996, p. 66, ISBN 88-8183-361-1.
- AA.VV., Palermo Rosa Nero, Palermo, PIELLE, 2004, p. 122, ISBN.
- Cesare La Rocca, Il Palermo un mito in rosanero, Palermo, Editrice Primerano, 1985, p. 336, ISBN.
- Almanacco illustrato del calcio, Modena, Panini, 1971-2008.
- Il Grande Calcio Enciclopedia del calcio mondiale, Milano, Fabbri Editori, 1988.
- Giovanni Tarantino, Paolo Massimiliano Paterna(disegni di), Una storia in rosa e nero. La maglia del Palermo, i colori di una città, Palermo, il Palindromo, 2014, p. 104, ISBN 978-88-98447-07-7.
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Collegamenti esterni
- (IT, EN) Sito ufficiale, su palermofc.com.
- Palermo F.C. (canale), su YouTube.
- Palermo Football Club, su LegaSerieA.it, Lega Nazionale Professionisti Serie A.
- Palermo Football Club, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Palermo Football Club, su eu-football.info.
- (DE, EN, IT) Palermo Football Club, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (EN, RU) Palermo Football Club, su EU-Football.info.
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