Aston Villa Football Club

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Aston Villa Football Club
Calcio
Villans, Lions, Claret & Blue Army (l'armata amarantoceleste)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Bordeaux, celeste
Simboli Leone
Dati societari
Città Birmingham (Aston)
Nazione Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Confederazione UEFA
Federazione FA
Campionato Premier League
Fondazione 1874
Proprietario Bandiera degli Stati Uniti Wes Edens
Presidente Bandiera dell'Egitto Nassef Sawiris
Allenatore Bandiera della Spagna Unai Emery
Stadio Villa Park
(42 785 posti)
Sito web www.avfc.co.uk
Palmarès
Premiership inglesePremiership inglesePremiership inglesePremiership inglesePremiership inglesePremiership inglesePremiership inglese FA CupFA CupFA CupFA CupFA CupFA CupFA Cup Coppa di LegaCoppa di LegaCoppa di LegaCoppa di LegaCoppa di Lega Community Shield Coppa dei Campioni Supercoppa europea Coppa Intertoto
Titoli d'Inghilterra 7
Coppe d'Inghilterra 7
Coppe di Lega inglesi 5
Charity/Community Shield 1
Trofei internazionali 1 Coppe dei Campioni/Champions League
1 Supercoppe UEFA
1 Coppa Intertoto UEFA
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Aston Villa Football Club, noto semplicemente come Aston Villa,[1] è un club calcistico inglese con sede nella città di Birmingham; milita in Premier League, la massima divisione inglese, e disputa le proprie partite casalinghe allo stadio Villa Park, impianto da 42.785 posti a sedere.

Nato nel 1874, l'Aston Villa fu tra i membri fondatori della Football League nel 1888 e della Premier League nel 1992.[2] È uno dei club più antichi e vincenti d'Inghilterra: il suo palmarès conta infatti ventitré trofei ufficiali,[3] compresa una Coppa Campioni,[4] anche se la maggior parte di questi allori arrivò prima della seconda guerra mondiale; è inoltre il secondo club per numero di stagioni trascorse in massima serie, alle spalle dell'Everton.

I colori sociali del club sono il bordeaux ed il celeste. Diversi sono stati gli stemmi utilizzati, tutti caratterizzati dalla presenza di un leone rampante; lo storico simbolo circolare della squadra che vinse la Coppa Campioni fu sostituito qualche anno più tardi da uno scudo a righe bordeaux e celesti con il leone al centro, mentre nel 2007 venne ulteriormente inserito un leone d'oro su uno sfondo celeste.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Aston Villa Football Club.
L'Aston Villa nel XIX secolo

L'Aston Villa Football Club fu fondato il 21 novembre 1874 dai membri dell'Aston Villa Wesleyan Church, una parrocchia metodista di Birmingham. I quattro ventenni fondatori furono Jack Hughes, Frederick Matthews, Walter Price e William Scattergood.[6] La prima partita fu disputata contro una squadra di rugby, l'Aston Brook St Mary's Rugby: i giocatori si accordarono nel disputare il primo tempo con le regole del rugby, mentre il secondo fu disputato con regole calcistiche.[7] Il Villa diventò rapidamente una delle migliori compagini delle Midlands Occidentali e, già nel 1880, guidata dal capitano George Ramsay, vinse il suo primo trofeo, la Birmingham Senior Cup.[8]

La squadra vinse la sua prima FA Cup nel 1887: il capitano di quella rosa, Archie Hunter, divenne uno dei primi calciatori noti nell'Inghilterra dell'epoca. L'anno successivo, nel 1888, il Villa fu tra i dodici club che inaugurarono la Football League; uno dei dirigenti della società bordeaux-celeste, William McGregor, fu il fondatore della lega. Già nei primi anni, dunque, l'Aston Villa si distinse come il club inglese più vincente dell'era vittoriana, con numerose vittorie in campionato e coppa.[9] Nel 1897 raggiunse il Double, ossia la vittoria di coppa e campionato nella stessa stagione. È del medesimo anno il trasferimento della squadra nell'attuale impianto sportivo, all'epoca chiamato Aston Lower Grounds.[10] I tifosi, tuttavia, si riferiranno romanticamente sempre a esso come Villa Park, finché questo non diverrà il nome ufficiale.[10]

L'Aston Villa vinse per la sesta volta la FA Cup nel 1920; poco dopo, però, iniziò un lento declino che, nel 1936, nonostante fino a pochi anni prima fosse una delle potenze del calcio europeo, portò il club alla retrocessione. Questo risultato arrivò, soprattutto, a causa della debolezza difensiva della squadra: in una sola stagione, infatti, dovettero concedere ben infatti 110 reti agli avversari, sette delle quali arrivate dall'Arsenal di Ted Drake, in una vergognosa sconfitta casalinga per 1 a 7.[11] Come tutti gli altri club inglesi, l'Aston Villa non poté essere attivo per sette stagioni a causa della seconda guerra mondiale; il conflitto portò molte carriere ad una fine prematura.[12] Per il resto degli anni quaranta la squadra fu ricostruita sotto la guida dell'ex calciatore Alex Massie. Nel 1957, a distanza di trentasette anni dall'ultimo trofeo, per il Villa arrivò una inaspettata vittoria in FA Cup, una finale vinta sui Busby Babes del Manchester Utd di Matt Busby. Il club retrocesse nuovamente due stagioni dopo, nel 1958–1959, a causa di un certo autocompiacimento dei calciatori. Il Villa, comunque, vinse subito il campionato di Seconda Divisione raggiungendo dunque un'immediata promozione. La stagione successiva si aggiudicò la prima Coppa di Lega, organizzata per la prima volta proprio in quel 1961.[13]

I tardi anni sessanta furono un periodo di agitazione tra i tifosi, desiderosi di cambi nella dirigenza della squadra. Tutto iniziò a causa della terza retrocessione del club, sotto la guida del manager Dick Taylor, nel 1967. Quando, nel campionato successivo, l'Aston Villa terminò solo alla sedicesima posizione di Seconda Divisione, i tifosi chiesero alla dirigenza di rassegnare le dimissioni. Con un bilancio finanziario sempre più in rosso, il club navigò nella parte bassa della classifica per diverso tempo. La società decise, perciò, di licenziare il sostituto di Taylor, Tommy Cummings, e poco tempo dopo l'intera dirigenza, a causa della pressione dei tifosi, diede le proprie dimissioni. Dopo molte speculazioni il controllo fu assunto dal finanziere londinese Pat Matthews, che scelse Doug Ellis come presidente. Ciononostante la nuova proprietà non riuscì ad evitare la retrocessione in terza divisione al termine del campionato 1969-1970. Nel 1971–1972 vi fu il ritorno in seconda divisione, coronato dal record di punti (70) per il torneo. Nel 1973 fu nominato nuovo allenatore Ron Saunders e nel 1977 il club tornò nella massima divisione e nelle coppe europee.[14]

La squadra vincitrice della Coppa Campioni durante il ritrovo del 2007

Sotto la guida di Saunders il Villa tornò ad essere una squadra di successo, vincendo il campionato inglese nella stagione 1980-1981. Tra la sorpresa generale Saunders diede, tuttavia, le dimissioni a metà della stagione successiva, con il club ai quarti di finale della Coppa Campioni. Fu sostituito dal suo assistente Tony Barton, il quale fu in grado di guidare i Villans alla vittoria della massima competizione confederale nella finale di Rotterdam contro il Bayern Monaco. Da quel giorno l'Aston Villa è una delle sei squadre inglesi ad essersi aggiudicata la massima competizione europea, insieme a Liverpool, Nottingham Forest, Manchester United, Chelsea e Manchester City.[15] È questo il punto più alto raggiunto dal Villa negli anni ottanta, terminati, tuttavia, amaramente, con la retrocessione del 1987. La stagione successiva, però, la squadra tornò in massima divisione, facendo seguire alla promozione il secondo posto in campionato nel 1988-1989.[16]

Nel 1992 l'Aston Villa fu tra i membri fondatori della Premier League e nella stagione inaugurale del torneo chiuse al secondo posto. Nel resto degli anni novanta il club cambiò tre diversi allenatori, ma senza esito: i piazzamenti in campionato non furono soddisfacenti, nonostante due vittorie nella Coppa di Lega inglese.[17] Nel 2000, per la prima volta dal 1957, la squadra raggiunse la finale di FA Cup, perdendola per 1-0 contro il Chelsea; fu l'ultima finale disputata al vecchio stadio di Wembley, poi chiuso e demolito. Ancora una volta alla guida della squadra si alternarono vari manager, ma i risultati restarono mediocri, finché nel 2006 arrivò Martin O'Neill a sostituire David O'Leary.[18] Nel frattempo, dopo ventitré anni come presidente, Ellis decise di vendere il club a Randy Lerner, già proprietario della franchigia NFL dei Cleveland Browns.[19] L'arrivo di un nuovo tecnico e un nuovo proprietario portò una ventata d'ottimismo nella tifoseria e una serie di cambiamenti, come quelli dello stemma e delle divise.[5]

Negli anni a venire il rendimento del club peggiorò, sino alla retrocessione al termine della stagione 2015-2016, dopo ventotto anni di militanza ininterrotta in massima serie. Dopo tre anni in Championship (seconda divisione inglese), nel 2019 il club tornò in Premier League e nel 2022-2023, sotto la guida di Unai Emery, si qualificò alla Conference League, tornando nelle coppe europee dopo tredici anni.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cronistoria dell'Aston Villa Football Club.
Cronistoria dell'Aston Villa Football Club
  • 1874 - Fondazione ufficiale del club.
  • 1879-1880 - Non partecipa al campionato.

  • 1880-1887 - Non partecipa al campionato.
Vince la FA Cup (1º titolo).
  • 1887-1888 - Non partecipa al campionato.
  • 1888-1889 - 2º in The Football League.
  • 1889-1890 - 8º in The Football League.

Vince la FA Cup (2º titolo).
Vince la FA Cup (3º titolo).

Vince la FA Cup (4º titolo).

Vince la FA Cup (5º titolo).
Vince la FA Cup (6º titolo).



Vince la FA Cup (7º titolo).
  • 1957-1958 - 14º in First Division.
  • 1958-1959 - 21º in First Division. Retrocesso in Second Division.
  • 1959-1960 - 1º in Second Division. Promosso in First Division.

Vince la Coppa di Lega (1º titolo).

Vince la Coppa di Lega (2º titolo).
Vince la Coppa di Lega (3º titolo).

Vince il Charity Shield (1º titolo).
Vince la Coppa dei Campioni (1º titolo).
Finale di Coppa Intercontinentale.
Vince la Supercoppa UEFA (1º titolo).

Vince la Coppa di Lega (4º titolo).
Vince la Coppa di Lega (5º titolo).
Finalista di FA Cup.

Vince la Coppa Intertoto (1º titolo).
Play-off di Europa League.

Play-off di Europa League.
Finalista di FA Cup.
Finalista di Coppa di Lega.

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Stemma usato fino al 2007

I colori del club sono il bordeaux ("claret") e il celeste ("sky blue"). Precisamente le maglie sono bordeaux con le maniche celesti, i pantaloncini bianchi, i calzettoni celesti. Originariamente i colori prevedevano anche una tonalità di bianco, grigio o blu. Per alcuni anni, dal 1877 al 1879, la squadra indossò divise dei colori più disparati: tutte bianche, blu e nere, rosse e blu o completamente verdi. Dal 1880 furono adottate delle casacche nere con un leone rosso ricamato sul petto, in base a un'idea di William McGregor. Queste divise rimasero inalterate per sei anni, finché una voce ufficiale del club disse che i colori sociali sarebbero stati cioccolata e blu cielo.[20]

Non vi sono notizie certe sul motivo dell'adozione di celeste e bordeaux. Secondo la voce più accreditata la scelta dell'abbinamento sarebbe da ricondurre all'influenza di alcuni uomini scozzesi come George Ramsay e William McGregor, che avrebbero proposto la combinazione tra il marrone degli Heart of Midlothian (poi divenuto granata) e il blu dei Rangers, con il leone rampante nello stemma, tipicamente scozzese.[20]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2016 lo stemma ufficiale introdotto nel 2007 viene parzialmente modificato togliendo il testo PREPARED e ingrandendo il leone. Il nuovo distintivo era stato modificato nel 2007 prevedendo un leone in primo piano, su uno sfondo celeste chiaro. Era stata aggiunta anche una stella, per ricordare la vittoria in Coppa dei Campioni del 1982. La parola Prepared era rimasta, ma il nome Aston Villa è stato accorciato in AVFC. Lerner ha chiesto ai tifosi di dare suggerimenti per il nuovo logo.[5] Le divise con il nuovo stemma furono presentate il 17 luglio 2007 a Birmingham. Il 2 giugno 2008 è stato ufficializzato il nuovo sponsor per la stagione, l'Acorns Children's Hospice, un'associazione di beneficenza. Si è trattato del primo accordo di questo tipo nella Premier League.[21]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Villa Park.
Veduta interna del Villa Park

L'attuale stadio dell'Aston Villa è il Villa Park, che secondo la classificazione degli stadi UEFA ha un punteggio di quattro stelle. Prima dell'attuale impianto la squadra giocò all'Aston Park, dal 1874 al 1876, e al Perry Barr, dal 1876 al 1897. Attualmente[quando?] il Villa Park è lo stadio più grande delle Midlands occidentali e si trova all'ottavo posto tra quelli inglesi. Ha ospitato per sedici volte la Nazionale inglese, la prima volta nel 1899 e la più recente nel 2005. È stato il primo stadio inglese ad ospitare partite in tre secoli diversi.[22] È anche lo stadio più utilizzato nelle semifinali di FA Cup, avendone ospitate ben cinquantacinque. La società ha intenzione di ampliare la North Stand, per portare la capienza dell'impianto a 51 000 spettatori. Inoltre è l'unico stadio al mondo ad aver ospitato incontri tra nazionali in tre secoli diversi.

L'attuale campo di allenamento del club si trova a Bodymoor Heath, nel nord Warwickshire, e fu acquistato da Doug Ellis nei primi anni settanta da un agricoltore locale. Nei primi anni novanta il sito cominciò a mostrare segnali d'invecchiamento, pertanto nel 2005 Ellis stanziò un budget di 13 milioni di sterline per ristrutturarlo. I lavori furono, tuttavia, sospesi a causa di alcuni problemi finanziari e furono lasciati a metà, fino a quando Randy Lerner acquistò la società e fissò tra le sue priorità quella di far diventare Bodymoor Heath una delle migliori strutture del mondo. Il nuovo campo d'allenamento fu ufficialmente inaugurato il 6 maggio 2007 dall'allenatore Martin O'Neill, dal capitano Gareth Barry e dal capitano della squadra vincitrice della Coppa dei Campioni nel 1982 Dennis Mortimer. L'Aston Villa cominciò ad allenarsi lì dalla stagione 2007–2008.[23]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Le prime quote del club furono distribuite verso la fine del XIX secolo[24].

Il 14 agosto 2006 fu confermato che Randy Lerner, allora proprietario dei Cleveland Browns della National Football League, aveva raggiunto un accordo di 62,6 milioni di sterline con l'Aston Villa per un cambio di gestione del club. Una dichiarazione pubblicata il 25 agosto al London Stock Exchange (LSE) annunciò che Lerner aveva ottenuto 59,69% delle azioni Villa, divenendo socio di maggioranza; si nominò inoltre presidente del club.[25] Lerner ha preso il pieno controllo il 18 settembre, possedendo l'89,69% delle azioni. Il 19 settembre 2006 Ellis e il suo consiglio di amministrazione si dimisero e furono sostituiti da uno nuovo board guidato da Lerner. Quest'ultimo nominò Charles Krulak direttore non esecutivo e ad Ellis fu assegnata la carica onoraria di presidente emerito.

Nel maggio 2014 Lerner mise in vendita il club con una valutazione di 200 milioni di sterline.[26]

Il 18 maggio 2016 Randy Lerner ha concordato la vendita dell'Aston Villa a Recon Group, di proprietà dell'uomo d'affari cinese Xia Jiantong. La cessione è stata perfezionata il 14 giugno 2016 per una somma di 76 milioni di sterline, dopo essere stato approvata dalla Football League, con il club entrato a far parte della Sport, Leisure and Tourism division di Recon Group[27][28][29].Recon Group è stato selezionato come gruppo in grado di acquistare l'Aston Villa a seguito di un processo di selezione da parte del club[30][31].

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L'Aston Villa ha inserito il primo sponsor sulla maglia nel 1982, pubblicizzando la Davensports. Il primo sponsor tecnico, invece, è stato la Umbro, nel 1975.[20]

L'Aston Villa ha rinunciato, nelle stagioni 2008-2009 e 2009-2010 a sponsorizzazioni esterne, ha invece promosso una campagna di sensibilizzazione in favore dell'Acorns Children's[32][33].

Dal 2015 gli sponsor commerciali dell'Aston Villa sono stati Quickbooks. Precedenti sponsor commerciali sono stati Davenports (1982–83), Mita (1983–93), Müller (1993–95), AST Computer (1995–98), LDV (1998–2000), NTL (2000–02), Rover (2002–04), DWS Investments(2004–06), 32Red.com (2006–08), FxPro (2010–11), Genting Casinos (2011–13), Dafabet (2013–2015), e Intuit QuickBooks (2015–). Per la stagione 2019-20, invece, sulle maglie della squadra apparirà il bookmaker asiatico W88.

Dal 2022 il kit è prodotto dal brand inglese Castore. Precedenti produttori sono stati Umbro (1972–81, 1990–93), le Coq Sportif (1981–83), Henson (1983–87), Hummel (1987–90, 2004–07), Asics (1993–95), Reebok (1995–2000), Diadora (2000–04), Nike (2007–12), Macron (2012-16) e Under Armour (2016-18), Luke Sport (2018-19), Kappa (2019-22).

Sponsor ufficiali
Sponsor tecnici

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'Aston Villa F.C..

L'Aston Villa F.C. ha avuto in tutto 37 allenatori. Il primo fu lo scozzese George Ramsay, che guidò la formazione claret & blue per ben 42 anni, dal 1884 al 1926. Degli allenatori dell'Aston Villa la maggior parte sono britannici. Nella lista, infatti, figurano 31 britannici su 37 tecnici. Gli unici a non provenire dal Regno Unito sono lo slovacco Jozef Vengloš, l'irlandese David O'Leary, i francesi Gérard Houllier e Rémi Garde, l'italiano Roberto Di Matteo e lo spagnolo Unai Emery . Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella inglese (19 rappresentanti), seguita dalla scozzese (10)e chiude il podio quella francese (2) mentre quella gallese, slovacca, irlandese ,nordirlandese, spagnola e italiana sono tutte a quota 1. Nella sua storia l'Aston Villa ha avuto sempre allenatori europei. Il tecnico in carica più a lungo fu George Ramsay che, come detto, è rimasto sulla panchina per 42 anni. Il secondo tecnico più longevo fu l'inglese W. J. Smith, che diresse il club per otto anni, dal 1926 al 1934. Restò per otto anni sulla panchina dei Villans anche Ron Saunders, dal 1974 al 1982.

Nome Naz. Dal Al G V P S %V
George Ramsay Bandiera della Scozia Scozia agosto 1884 maggio 1926 1327 658 255 414 48,59
W. J. Smith Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra agosto 1926 maggio 1934 364 175 67 122 48,08
Jimmy McMullan Bandiera della Scozia Scozia giugno 1934 ottobre 1936 55 17 15 23 30,90
Jimmy Hogan Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra novembre 1936 settembre 1939 124 57 26 41 45,97
Alex Massie Bandiera della Scozia Scozia agosto 1945 agosto 1950 189 76 46 67 40,21
George Martin Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra dicembre 1950 agosto 1953 119 47 30 42 39,50
Eric Houghton Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra settembre 1953 novembre 1958 250 88 65 97 35,20
Joe Mercer Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra dicembre 1958 luglio 1964 282 120 63 99 42,55
Dick Taylor Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra luglio 1964 maggio 1967 144 51 22 71 35,42
Tommy Cummings Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra luglio 1967 novembre 1968 62 18 14 30 29,03
Tommy Docherty Bandiera della Scozia Scozia dicembre 1968 gennaio 1970 46 13 16 17 28,26
Vic Crowe Bandiera del Galles Galles gennaio 1970 maggio 1974 199 88 55 56 44,22
Ron Saunders Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra giugno 1974 febbraio 1982 353 157 98 98 44,76
Tony Barton Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra febbraio 1982 giugno 1984 130 58 24 48 44,62
Graham Turner Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra luglio 1984 settembre 1986 105 33 29 43 31,42
Billy McNeill Bandiera della Scozia Scozia settembre 1986 maggio 1987 41 9 15 17 21,95
Graham Taylor Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra maggio 1987 luglio 1990 142 65 35 42 45,77
Jozef Vengloš Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia luglio 1990 maggio 1991 49 16 15 18 32,65
Ron Atkinson Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra luglio 1991 novembre 1994 178 77 45 56 43,25
Brian Little Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra novembre 1994 febbraio 1998 164 68 45 51 41,46
John Gregory Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra febbraio 1998 gennaio 2002 190 82 52 56 43,15
Graham Taylor Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra febbraio 2002 maggio 2003 60 19 14 27 31,66
David O'Leary Bandiera dell'Irlanda Irlanda maggio 2003 luglio 2006 131 47 35 49 35,88
Martin O'Neill Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord agosto 2006 agosto 2010 190 80 60 50 42,11
Kevin MacDonald Bandiera della Scozia Scozia agosto 2010 settembre 2010 5 1 2 2 20.00
Gérard Houllier Bandiera della Francia Francia settembre 2010 giugno 2011 38 12 11 14 31.57
Alex McLeish Bandiera della Scozia Scozia giugno 2011 maggio 2012 38 7 17 14 18.42
Paul Lambert Bandiera della Scozia Scozia giugno 2012 febbraio 2015 115 34 26 55 29.56
Tim Sherwood Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra febbraio 2015 ottobre 2015 28 10 2 16 35.71
Kevin MacDonald Bandiera della Scozia Scozia ottobre 2015 novembre 2015 9 2 2 5 22.22
Rémi Garde Bandiera della Francia Francia novembre 2015 marzo 2016 23 3 7 13 13.04
Eric Black Bandiera della Scozia Scozia marzo 2016 giugno 2016 7 0 1 6 00.00
Roberto Di Matteo Bandiera dell'Italia Italia luglio 2016 ottobre 2016 12 1 7 4 8.33
Steve Bruce Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra ottobre 2016 ottobre 2018 102 45 25 31 44.11
Dean Smith Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra ottobre 2018 novembre 2021 100 43 20 37 43.00
Steven Gerrard Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra novembre 2021 ottobre 2022 40 13 8 19 32.05
Unai Emery Bandiera della Spagna Spagna novembre 2022 42 25 5 12 59.52

Le statistiche sono aggiornate al 26 ottobre 2023 e includono tutti i match ufficiali.

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti dell'Aston Villa F.C..

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'Aston Villa F.C..
Villa's Fab 50 top player

La Villa's Fab 50 top player è una lista, pubblicata dal sito ufficiale del club, dei 50 calciatori più importanti della storia della squadra nel dopoguerra. È stato inserito un profilo al giorno, partendo dalla 50ª posizione, ad iniziare dal 6 giugno 2011.[34] La lista dei calciatori è composta da:

Premi individuali
1977 Andy Gray, 1990 David Platt, 1993 Paul McGrath.
1977 Andy Gray, 1981 Gary Shaw, 2009 Ashley Young, 2010 James Milner.
2008 Ashley Young, 2009 Ashley Young, 2010 Richard Dunne e James Milner.
1895-1896 John James Campbell, 1897-1898 Fred Wheldon, 1899-1900 Billy Garraty, 1911-1912 Harry Hampton, 1930-1931 Tom Waring, 1976-1977 Andy Gray, 1980-1981 Peter Withe.
  • Gol del mese: 4
09/2004 Lee Hendrie, 10/2006 Gareth Barry, 05/2007 Craig Gardner, 04/2008 Stilian Petrov.

Capitani

Stilijan Petrov, capitano tra il 2009 e il 2012.

Il seguente è l'elenco dei 36 capitani dell'Aston Villa dalla fondazione a oggi, con il periodo in cui hanno portato la fascia:

Nazionali di calcio

Sono 20 i calciatori dell'Aston Villa ad aver partecipato ad un Campionato mondiale di calcio. Nel 1958 Peter McParland, nel 1982 Allan Evans, nel 1986 Steve Hodge, nel 1990 David Platt, nel 1990 e 1994 Paul McGrath, nel 1990 Tony Cascarino, nel 1994 Andy Townsend, nel 1994 Ray Houghton, nel 1994 e 2002 Steve Staunton, nel 1998 Savo Milošević, nel 1998 Gareth Southgate, nel 2002 Alpay Özalan e Darius Vassell, nel 2002 e 2006 Olof Mellberg, nel 2006 Ulises de la Cruz e 2006 Milan Baroš, nel 2010 Stephen Warnock, James Milner, Emile Heskey e Brad Guzan, nel 2022 Jan Bednarek, Matty Cash, Laender Dendoncker e Emiliano Martinez.

Vincitori di titoli[modifica | modifica wikitesto]

Campioni del mondo
Campioni del Sud America

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Aston Villa Football Club.

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

A black and white photograph showing two rows of people in front of a building; the front row are seated with two trophies in the middle, the rear row standing.
Il team dell'Aston Villa del 1896-1897 con i trofei della First Division e la FA Cup.
La squadra del 1894-1895 che ha vinto la FA Cup 1895.
1893-1894, 1895-1896, 1896-1897, 1898-1899, 1899-1900, 1909-1910, 1980-1981
1886-1887, 1894-1895, 1896-1897, 1904-1905, 1912-1913, 1919-1920, 1956-1957
1960-1961, 1974-1975, 1976-1977, 1993-1994, 1995-1996
1981
1937-1938, 1959-1960
1971-1972
1943-1944

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1981-1982
1982
2001

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1971-1972, 1979-1980, 2001-2002, 2020-2021
2012-2013

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record dell'Aston Villa Football Club.

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
First Division 81 1907-1908 1991-1992 109
Premier League 28 1992-1993 2022-2023
Second Division 10 1936-1937 1987-1988 13
Championship 3 2016-2017 2018-2019
Third Division 2 1970-1971 1971-1972 2

Partecipazioni ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa dei Campioni 2 1981-1982 1982-1983 2
Coppa UEFA 11 1975-1976 2008-2009 13
UEFA Europa League 2 2009-2010 2010-2011
Supercoppa UEFA 1 1982 1
Coppa Intercontinentale 1 1982 1
Coppa Intertoto UEFA 2 2001 2008 2

Record di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Al 2022-2023 l'Aston Villa ha trascorso 109 stagioni nella massima divisione inglese, secondo soltanto all'Everton, a quota 120.[35] Proprio per questo la partita tra Villans e Toffees è stata la più disputata nel calcio inglese in prima divisione. Nella classifica generale di tutti i tempi della Premier League l'Aston Villa si piazza al quarto posto.[36]

Il club detiene anche il record di gol realizzati in una singola stagione: 128, nel campionato 1930–1931.[37] La leggenda del club Archie Hunter è stato il primo calciatore a segnare ad ogni turno della vittoriosa cavalcata in FA Cup del 1887. È anche la squadra rimasta imbattuta più a lungo nelle partite casalinghe di FA Cup, non avendo subito una sconfitta per tredici anni (dal 1888 al 1901).[38] Un altro record detenuto dal club è quello del maggior numero di partite consecutive senza pareggio in campionato, 51, stabilito tra il gennaio 1891 ed il dicembre 1892. Quando l'Aston Villa si è aggiudicato la Coppa dei Campioni è diventato anche il primo club a superare, in finale, il Bayern Monaco. La partita è terminata con il punteggio di 1-0 per gli inglesi, con rete di Peter Withe.

Record individuali[modifica | modifica wikitesto]

Dati aggiornati al 23 agosto 2023.

Record di presenze
Record di reti
100 Bandiera dell'Inghilterra Len Capewell (1921-1930)

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tifosi dell'Aston Villa nella Holte End.

Come molti altri club inglesi, l'Aston Villa ha diversi gruppi di tifosi organizzati (le cosiddette firm): il Villa Youth, gli Steamers, i Villa Hardcore e i C-Crew, con questi ultimi molto attivi negli anni settanta e ottanta. Il più famoso tra i gruppi è il Villa Youth ("Gioventù del Villa"), i membri dei quali sono ritenuti tra i più tranquilli d'Inghilterra, essendo stati molto raramente al centro di fatti di cronaca.[39] Malgrado ciò, si ricorda un episodio avvenuto nel 2004, in occasione del quale alcuni gruppi di sostenitori del club rimasero coinvolti in scontri con quelli del Queens Park Rangers e uno steward perse la vita.[40] Come si è potuto notare recentemente in tutto il movimento calcistico inglese, il fenomeno hooligans sembra, però, essere stato arginato anche fra i tifosi dell'Aston Villa.[41]

Un buon numero di sostenitori si organizza in club. Il principale è l'Official Aston Villa Supporters Club, che può vantare molte sezioni regionali e internazionali.[42] Durante l'era di Doug Ellis il numero dei gruppi indipendenti era superiore a quello odierno, mentre in seguito alla sua cessione della società, nel 2006, molti di essi si sono sciolti.[43] Le associazioni di tifosi curano anche alcune fanzine (riviste di e per tifosi) come Heroes and Villains e The Holy Trinity. Un vasto network di club di supporters ufficiali è stato creato a partire dal 2006. I supporters dell'Aston Villa (The Villans) sono presenti in tutto il mondo con un nutrito numero di club. Uno dei club esteri ufficiali, i Latin Lions (Club Italiano) ospita l'evento annuale dei tifosi con la presenza delle leggende del club.

Dal punto di vista etnico l'ex direttore generale del club Richard FitzGerald ha dichiarato che il 97% dei sostenitori è di etnia caucasica, nonostante lo stadio sorga in un'area dove la presenza di bianchi è solo del 40%.[44] La nuova proprietà vuole supportare le minoranze e agevolarle, per farle partecipare al tifo in maniera più consistente: a tal proposito sono state create alcune istituzioni, come l'Aston Pride, per sostenere i tifosi.[45] È stato sviluppato anche un programma, chiamato A Villa in the community, volto a incoraggiare i giovani a diventare sostenitori della squadra.[46] I nuovi proprietari hanno anche raccolto i pareri dei tifosi per cercare di coinvolgerli il più possibile nella gestione della società: nelle riunioni a cadenza trimestrale tra il club e i sostenitori, questi ultimi vengono invitati a porre delle domande alla dirigenza della squadra.[47]

Rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Birmingham .

L'avversario storico dell'Aston Villa è il Birmingham City, squadra della stessa città. Dalla rivalità nasce un derby noto come il Second City Derby,[48] essendo Birmingham la seconda città più popolosa del Regno Unito. Esistono inoltre delle storiche rivalità con alcune squadre della zona come il Coventry City, il West Bromwich Albion e il Wolverhampton Wanderers. Queste tre squadre, insieme al Walsall e alle due del derby prima citato, sono identificate come i Big Six, ossia le sei squadre più importanti delle Midlands occidentali. Di queste, però, solo l'Aston Villa, il West Bromwich Albion e il Wolverhampton Wanderers militano nella Premier League 2022-2023, mentre le altre giocano nelle serie inferiori. Proprio dopo la retrocessione del West Bromwich al termine della stagione 2005–2006, l'Aston Villa si trovò ad essere l'unica squadra delle Midlands occidentali a giocare la Premier League. Così nella stagione 2006–2007 l'avversario geograficamente più vicino fu lo Sheffield United.[49] Nella stagione 2007–2008 il Birmingham City tornò in Premier e perse nel corso dell'anno sia il derby del girone d'andata che quello del ritorno. Al termine del campionato retrocesse nuovamente. Per questa ragione nella stagione 2008–2009 non si disputa il Second City Derby. Nell'anno successivo, il Birmingham City è tornato nella massima divisione inglese, assieme al Wolverhampton Wanderers.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Rosa, numerazione e ruoli, tratti dal sito ufficiale, sono aggiornati al 1° febbraio 2024. [50]

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera dell'Argentina P Emiliano Martínez
2 Bandiera della Polonia D Matty Cash
3 Bandiera del Brasile D Diego Carlos
4 Bandiera dell'Inghilterra D Ezri Konsa
5 Bandiera dell'Inghilterra D Tyrone Mings
6 Bandiera del Brasile C Douglas Luiz
7 Bandiera della Scozia C John McGinn
8 Bandiera del Belgio C Youri Tielemans
9 Bandiera del Burkina Faso A Bertrand Traoré
10 Bandiera dell'Argentina C Emiliano Buendía
11 Bandiera dell'Inghilterra A Ollie Watkins
12 Bandiera della Francia D Lucas Digne
14 Bandiera della Spagna D Pau Torres
15 Bandiera della Spagna D Álex Moreno
N. Ruolo Calciatore
16 Bandiera dell'Inghilterra D Calum Chambers
19 Bandiera della Francia A Moussa Diaby
22 Bandiera dell'Italia C Nicolò Zaniolo
24 Bandiera della Colombia A Jhon Durán
25 Bandiera della Svezia P Robin Olsen
27 Bandiera dell'Inghilterra A Morgan Rogers
30 Bandiera dell'Inghilterra D Kortney Hause
31 Bandiera della Giamaica A Leon Bailey
33 Bandiera dell'Inghilterra C Jaden Philogene
39 Bandiera dell'Inghilterra A Keinan Davis
41 Bandiera dell'Inghilterra C Jacob Ramsey
44 Bandiera della Francia C Boubacar Kamara
47 Bandiera dell'Inghilterra C Tim Iroegbunam
48 Bandiera della Francia D Clément Lenglet

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Premiership club-by-club guide, su news.bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 9 aprile 2008.
  2. ^ (EN) Villa History, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2007).
  3. ^ (EN) Honours, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 15 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2009).
  4. ^ (EN) The Road To Rotterdam (3), su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2007).
  5. ^ a b c (EN) New Crest, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  6. ^ (EN) Villa History 1874–1887, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2007).
  7. ^ (EN) Aston Villa's history, su astonvilla-mad.co.uk, Villa Fanzine. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2008).
  8. ^ (EN) Aston Villa Hall of Fame, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2007).
  9. ^ (EN) Villa History 1888–1899, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2007).
  10. ^ a b (EN) Villa Park History, su astonvilla.blogfootball.com, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  11. ^ (EN) Arsenal Facts, su arsenal.com. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2007).
  12. ^ (EN) Villa History 1900–1939, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2007).
  13. ^ (EN) Villa History 1945–1967, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2007).
  14. ^ (EN) Villa History 1967–1986, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2007).
  15. ^ (EN) 1981–82 season European campaigns, su uefa.com. URL consultato il 28 agosto 2008.
  16. ^ (EN) Villa History 1986–2006, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 28 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2007).
  17. ^ Elenco dei vincitori su Soccerbase
  18. ^ (EN) David O leary parts ways with Villa, su news.bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 28 agosto 2008.
  19. ^ (EN) Lerner set to complete Villa deal, su news.bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 28 agosto 2008.
  20. ^ a b c (EN) Villa Kit History, su historicalkits.co.uk, Historical Kits.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2007.
  21. ^ (EN) Aston Villa to promote charity in place of shirt sponsor, su guardian.co.uk, The Guardian. URL consultato il 3 giugno 2008.
  22. ^ (EN) England international matches at Villa Park, su thefa.com, FA. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2004).
  23. ^ (EN) O'Neill "New Facilities are second to none, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk.. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2007).
  24. ^ Company Histories & Profiles: Aston Villa plc, su fundinguniverse.com. URL consultato il 20 marzo 2012.
  25. ^ David Conn, Ellis rolls away from his nice Villa earner, in The Guardian, London, 23 agosto 2006. URL consultato il 19 marzo 2012.
  26. ^ Randy Lerner ready to sell as Aston Villa limp to Premier League safety, su Telegraph.co.uk, 20 aprile 2014.
  27. ^ Club statement: Sale confirmed | Latest News | Aston Villa, su avfc.co.uk. URL consultato il 14 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2016).
  28. ^ Pat Murphy, Aston Villa: Dr Tony Xia completes takeover of Championship club, su BBC Sport. URL consultato il 14 giugno 2016.
  29. ^ Introducing Tony Xia | Latest News | Aston Villa, su avfc.co.uk. URL consultato il 20 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2016).
  30. ^ Aston Villa owner Dr Tony Xia to give new boss 'up to £50m' to spend, su BBC Sport. URL consultato il 20 maggio 2016.
  31. ^ Aston Villa takeover: Chinese businessman Dr Tony Xia agrees £60m deal, su BBC Sport. URL consultato il 19 maggio 2016.
  32. ^ Alan Gardner, Aston Villa to promote charity in place of shirt sponsor, in The Guardian, London, 3 giugno 2008. URL consultato il 3 giugno 2008 (archiviato il 4 giugno 2008).
  33. ^ Villains pen sponsorship deal, ITV Sport, 11 giugno 2011. URL consultato il 13 marzo 2012.[collegamento interrotto]
  34. ^ (EN) Villa's Fab 50 top player countdown: 1 Gordon Cowans, su avfc.co.uk. URL consultato il 25 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2013).
  35. ^ (EN) All time results between Aston Villa and Everton, su soccerbase.com, Soccerbase. URL consultato il 29 agosto 2008 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2008).
  36. ^ (EN) England - First Level All-Time Tables 1888/89-2007/08, su rsssf.com. URL consultato il 15 settembre 2008.
  37. ^ (EN) Villa's record breaking goal tally of 128 top-flight goals in 1930/31, su football.guardian.co.uk, The Guardian. URL consultato il 29 agosto 2008.
  38. ^ (EN) David Goodyear, Tony Matthews, Aston Villa: A Complete Record 1874-1988, Breedon Books, 1988, p. 168.
  39. ^ Stefano Pozzoni, Dove sono gli ultrà?, Zelig, 2005, p. 20.
  40. ^ (EN) Steward dies after clash between rival firms, su icbirmingham.icnetwork.co.uk, icBirmingham. URL consultato il 6 agosto 2007.
  41. ^ (EN) Danny Brown, Paul Brittle, Villains: The Inside Story of Aston Villa's Hooligan Gangs, Milo Books, 2006.
  42. ^ (EN) Supporters' Clubs, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2007).
  43. ^ (EN) Ellis rolls away from his nice Villa earner, su guardian.co.uk, The Guardian. URL consultato il 4 luglio 2007.
  44. ^ (EN) Villa chief backs runway campaign, su birminghampost.net, Birmingham Post. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2009).
  45. ^ (EN) Introduction to Aston Pride, su birmingham.gov.uk, Birmingham City Council. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2008).
  46. ^ (EN) Villa in the community, su avfc.premiumtv.co.uk, AVFC.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2006).
  47. ^ (EN) Aston Villa Supporters Survey Website, su avfc.eglobalpanel.com, AVFC.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  48. ^ (EN) Villa fan's death overshadows Second City derby match, su birminghampost.net, The Birmingham Post. URL consultato il 9 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2008).
  49. ^ (EN) Is West Midlands Football in decline?, su news.bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 4 luglio 2007.
  50. ^ (EN) First Team, su avfc.co.uk, 1º febbraio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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