Calcio Padova: differenze tra le versioni

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Nella storia della società padovana, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il nero e il bianco, utilizzato nelle prime partite, ed il rosso e bianco con lo scudo, tuttora in uso.
Nella storia della società padovana, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il nero e il bianco, utilizzato nelle prime partite, ed il rosso e bianco con lo scudo, tuttora in uso.


===Simboli ufficiali===
=== Simboli ufficiali ===
==== Stemma ====
[[File:PadovaCalcioLogo.png|thumb|left|Stemma storico del Calcio Padova]]
[[File:CalcioPadovaLogo2010.png|thumb|right|Stemma del Calcio Padova stagione 2010-2011]]
[[File:PadovaCalcioLogo.png|thumb|150px|left|Stemma storico del Calcio Padova]]
[[File:CalcioPadovaLogo2010.png|thumb|150px|right|Stemma del Calcio Padova utilizzato nella stagione 2010-11]]


Lo stemma storico della società padovana rappresenta uno scudo diviso in due parti. Nel lato sinistro una croce rossa su sfondo bianco, nel lato destro una scritta rossa su un piccolo sfondo bianco a sua volta su uno sfondo rosso. Per un certo periodo, dalla fine degli anni ottanta all'inizio degli anni 2000, il vecchio scudo fece posto ad uno più moderno, di forma squadrettata, sempre con la croce nel lato sinistro, ma nel destro fece la sua comparsa la statua del celebre [[Monumento equestre al Gattamelata|Gattamelata con una palla]] sotto lo zoccolo sollevato.
Lo stemma storico della società padovana rappresenta uno [[Scudo araldico|scudo]] diviso in due parti. Il lato sinistro è occupato da una [[croce]] [[rossa]] su sfondo [[bianco]], mentre nel lato destro trova posto la scritta rossa "Calcio Padova 1910", o l'acronimo "A.C.P.", all'interno di un piccolo rettangolo bianco a sua volta su uno sfondo rosso.


Per un certo periodo, dalla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] all'inizio degli [[Anni 2000|anni duemila]], il vecchio scudo fece posto ad uno più moderno, di forma squadrettata, sempre con la croce nel lato sinistro, ma nel destro fece la sua comparsa una variante del [[Monumento equestre al Gattamelata|monumento equestre]] al [[Gattamelata]], con una palla sotto uno zoccolo del cavallo.
Con l'arrivo di [[Alberto Mazzocco]] alla presidenza il Padova fece, tramite le pagine de ''"[[Il Mattino di Padova]]"'', un sondaggio per tutti i tifosi: tornare al vecchio stemma o tenere quello in uso da ormai più di 10 anni? I tifosi biancoscudati espressero la loro preferenza in gran numero, decretando il ritorno sul petto del vecchio, storico scudo che aveva fatto la storia del Padova nel secolo precedente<ref>[http://www.biancoscudati.net/index.php?option=com_content&task=view&id=478&Itemid=62 ''biancoscudati.net'': La maglia, una seconda pelle]{{collegamento interrotto}}</ref>.


Con l'arrivo di [[Alberto Mazzocco]] alla presidenza il Padova indisse, tramite le pagine del ''[[Il Mattino di Padova|Mattino di Padova]]'', un [[sondaggio d'opinione]] tra tutti i tifosi: tornare al vecchio stemma o tenere quello in uso da ormai più di 10 anni? I tifosi biancoscudati espressero la loro preferenza, decretando il ritorno sul petto del vecchio, storico scudo che aveva fatto la storia del Padova nel secolo precedente.
Nella stagione [[Serie B 2009-2010|2009-2010]], anno del centenario, allo storico scudo viene aggiunto un cerchio rosso riportante nella parte alta le date ''1910-2010'' e nella parte bassa la scritta ''Calcio Padova'' in corsivo. Nella stagione [[Serie B 2010-2011|2010-2011]] il Calcio Padova ha deciso di adottarlo anche per le stagioni a venire, modificandolo parzialmente togliendo il riferimento ai 100 anni 1910-2010<ref>{{cita web|url=http://www.padovacalcio.it/dettaglio-news.php?id=3281|titolo=È finito l'anno del Centenario, ecco il logo rinnovato. Dati record nel web.|editore=Calcio Padova 1910|data=1º luglio 2010|accesso=10 aprile 2011}}</ref>. La decisione ha sollevato una protesta di molti tifosi che rifiutano che allo storico scudo venga aggiunto il cerchio<ref>{{cita web|url=http://www.tgpadova.it/index.cfm/hurl/contenuto=175695/sport/nuovo_logo_tifosi_divisi_vota_il_nostro_sondaggio.html|titolo=Nuovo logo, tifosi divisi: vota il nostro sondaggio|editore=TGPadova|data=6 luglio 2010|accesso=10 aprile 2011}}</ref>.


Nella stagione [[Serie B 2009-2010|2009-2010]], anno del centenario, allo storico scudo viene aggiunto un cerchio rosso celebrativo riportante nella parte alta le date "1910-2010" e nella parte bassa la scritta "Calcio Padova", in [[corsivo]]. Nella stagione [[Serie B 2010-2011|2010-2011]] il Padova ha deciso di adottarlo anche per le stagioni a venire, modificandolo parzialmente togliendo il riferimento al centenario<ref>{{cita news|url=http://www.padovacalcio.it/dettaglio-news.php?id=3281|titolo=È finito l'anno del Centenario, ecco il logo rinnovato|pubblicazione=padovacalcio.it|data=1º luglio 2010|accesso=10 aprile 2011}}</ref>. La decisione ha sollevato le proteste di molti tifosi, che hanno rifiutato questa soluzione<ref>{{cita news|url=http://www.tgpadova.it/index.cfm/hurl/contenuto=175695/sport/nuovo_logo_tifosi_divisi_vota_il_nostro_sondaggio.html|titolo=Nuovo logo, tifosi divisi: vota il nostro sondaggio|pubblicazione=tgpadova.it|data=6 luglio 2010|accesso=10 aprile 2011}}</ref>. Dalla stagione [[Serie B 2011-2012|2011-2012]] è così ritornato lo storico scudo sulle maglie della squadra<ref>{{cita news|url=http://www.passionemaglie.it/2011/07/il-padova-torna-al-tradizionale-scudo-con-le-nuove-maglie-joma/|titolo=Il Padova torna al tradizionale scudo con le nuove maglie Joma|pubblicazione=passionemaglie.it|data=1º luglio 2011|accesso=2 febbraio 2012}}</ref>.
La mascotte del Calcio Padova è la famosa [[Padovana (pollo)|gallina padovana]], che proprio come il Padova ha i colori [[bianco]] e [[rosso]].

==== Mascotte ====
La mascotte del Calcio Padova è invece la famosa [[Padovana (pollo)|gallina padovana]], che proprio come il Padova ha i colori [[bianco]] e [[rosso]].


== Stadio ==
== Stadio ==

Versione delle 23:56, 2 feb 2012

Calcio Padova
Calcio
Biancoscudati, Biancorossi, Patavini
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Bianco con scudo rosso
InnoVai, grande Padova!
Forza Padova[1]

Gianni Malatesta
Dati societari
CittàFile:Padova-Stemma.png Padova
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie B
Fondazione1910
PresidenteBandiera dell'Italia Marcello Cestaro
AllenatoreBandiera dell'Italia Alessandro Dal Canto
StadioEuganeo
(32.336 + 84 (tribuna stampa): 32.420 posti)
Sito webwww.padovacalcio.it
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro
Titoli nazionali1 Campionato di Serie B
1 Campionato di Serie C o C1
2 Campionati di Serie C2
1 Campionato Primavera (B)
Trofei nazionali1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Calcio Padova S.p.A, già Associazione Calcio Padova, nota semplicemente come Padova, è una società calcistica italiana di Padova, fondata ufficialmente il 29 gennaio 1910 da un gruppo di padovani guidati da Giorgio Treves de'Bonfili.

Fra i migliori piazzamenti della squadra ci sono il terzo posto nel Campionato di Serie A del 1957-1958, la finale di Coppa Italia nel 1966-1967, la finale nella Coppa Piano Karl Rappan nel 1962-1963, la vittoria della Coppa Italia Semiprofessionisti nel 1979-1980, la finale della Coppa Anglo-Italiana nel 1983 e lo scudetto da parte della formazione Primavera nel 1965-1966.

Occupa il 23º posto nella Classifica perpetua della Serie A, vantando 16 presenze nella massima serie da quando esiste il girone unico, l'ultima nel 1996.

La squadra gioca le sue partite casalinghe nello Stadio Euganeo. I suoi colori sociali sono il rosso e il bianco (croce rossa su sfondo bianco). Attualmente milita in Serie B.

Storia

Dagli albori agli anni cinquanta

«È costituita col nome di Associazione del Calcio Padova una società avente lo scopo di incrementare la pratica e la diffusione del Gioco del Calcio in particolare e degli altri sport atletici in genere col fine della educazione fisica della gioventù.»

Formazione del Padova annata 1910-1911. Con il numero 8, il fondatore e presidente della squadra Giorgio Treves de'Bonfili.

L'Associazione Calcio Padova viene fondata il 29 gennaio 1910 nella sede della Rari Nantes Patavium, in piazzetta delle Garzerie, e sceglie subito il bianco e il rosso come propri colori sociali. Dopo l'approvazione dello Statuto, i cinquanta soci eleggono il direttivo. Presidente è nominato il barone Giorgio Treves de'Bonfili, vicepresidente il marchese Giuseppe Corradi. Il 20 febbraio la formazione biancoscudata esordisce in amichevole contro l'Hellas Verona e pareggia a reti bianche al campo “Giovan Battista Belzoni”.

Formazione del Padova annata 1914-1915.

Nella stagione 1913/1914 il Padova vince il campionato veneto-emiliano di promozione e passa al campionato di prima categoria dell'Italia Settentrionale, che si risolve con un dignitoso quarto posto alle spalle di Vicenza, Hellas Verona e Venezia. Autentico trascinatore della squadra è un cannoniere non ancora ventenne, Silvio Appiani, che mette a segno 17 reti in 14 partite. Il 20 ottobre 1915 il giovane soldato volontario Silvio Appiani muore sul Carso. Si spegne il suo grande talento, ma rimarrà negli anni come simbolo di giovinezza e passione per l'intero calcio padovano. Il 19 ottobre 1924 viene inaugurato lo stadio di via Carducci che ancora porta il suo nome.

Formazione del Padova nel campionato di Prima Divisione 1922-1923

Nell'estate del 1931, con il Padova in Serie B, diventa presidente l'ingegner Ferruccio Hellmann, che contribuisce all'acquisto di importanti calciatori. Il bomber Gastone Prendato va alla Fiorentina ma arrivano alcuni giovani di grande avvenire fra i quali Annibale Frossi o Alfredo Foni, che diventerà terzino nella Juventus nonché uno dei grandi del calcio del quinquennio (campione olimpico 1936 e del mondo nel 1938). Il posto di Prendato viene preso da Mario Perazzolo che con le sue 17 reti porta la squadra verso il secondo posto che vale la promozione in Serie A, dove la squadra rimarrà per due campionati prima di tornare in Serie B. Dopo una breve parentesi in Serie C, nel 1937 il Padova riconquista la serie cadetta contemporaneamente all'arrivo alla presidenza di Bruno Pollazzi. Diventa presidente nell'estate del 1937 e la squadra ottiene un ottimo quarto posto a soli 3 punti dalla vetta.

Formazione del Padova nel campionato di Prima Divisione 1921-1922

Nell'estate successiva giunge in biancoscudato Gino Cappello, attaccante diciottenne poi al Bologna, che si presenta alla prima stagione segnando dieci gol mentre al suo secondo campionato con i biancoscudati metterà in rete 29 reti in 28 partite. Nel campionato 1940-1941, concluso col quinto posto, viene ingaggiato Nereo Rocco, mezz'ala ventottenne che ha già vestito la maglia della nazionale e quella di club importanti come Triestina e Napoli e in seguito allenatore sempre del Padova. Adcock e Giancarlo Vitali sono i due centravanti (rispettivamente 17 e 18 centri) alla guida di un attacco che chiude con un bottino di 71 reti. Nell'estate del 1951 la dirigenza si sforza di modificare profondamente i connotati di questo Padova e a novembre, sotto la spinta di una classifica preoccupante, si corre ancora ai ripari ingaggiando il norvegese Knut Andersen. Ciononostante, la squadra alla fine retrocede.

L'era Rocco

Charles Adcock con la maglia del Padova

Nel campionato 1953-1954 la squadra stenta e il presidente Pollazzi decide di sostituire il tecnico Rava con un allenatore segnalato da un suo amico, dirigente del Treviso: è Nereo Rocco, che traghetta i biancoscudati verso la salvezza. Dopo la sofferta salvezza Rocco viene riconfermato. La stagione successiva vede il dominio del Lanerossi Vicenza, ma il Padova lotta alla grande e nell'ultimo turno supera il Legnano e conquista col secondo posto un'insperata promozione. La città è in festa; Rocco ha ottenuto il meglio dai suoi e ha riportato il Padova in Serie A.

Gastone Zanon 255 presenze e due gol in maglia biancoscudata.

Nel 1955-1956, dopo un avvio disastroso (1-2 dalla Lazio all'Appiani, 0-1 dalla Fiorentina in trasferta e un pesante 1-5 dal Milan ancora in casa), il Padova si afferma come la sorpresa del torneo. È iniziata l'autentica “era Rocco”. La squadra punta le proprie possibilità su un dispositivo difensivo potenziato: una casa solida, ama dire Rocco, comincia dalle fondamenta. Il suo “catenaccio” diventa una vera filosofia calcistica, capace di influenzare tutto il calcio italiano. La squadra si piazza addirittura ottava. Nel campionato 1956-1957 non si va oltre una salvezza tranquilla, terminando il torneo all'undicesimo posto, e nemmeno il 1957-1958 parte nei migliori dei modi. Ma dopo alcune giornate in sordina il panzer Sergio Brighenti e la piccola ala svedese Kurt Hamrin cominciano a fare faville. Il poderoso Padova dei panzer, già impenetrabile in difesa, acquisisce grazie a loro un eccellente potenziale offensivo, che può dunque promuovere ed esaltare il contropiede, complemento ideale del catenaccio. Il Padova chiude quello straordinario campionato al terzo posto in massima divisione, miglior risultato di sempre. Questa la formazione: Pin, Blason, Scagnellato, Pison, Azzini, Moro, Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari (Chiumento), Boscolo.

Il 1958-1959 vede il Padova privato di Hamrin, che prende la via di Firenze, ma Rocco costruisce un altro capolavoro guidando la squadra al settimo posto in campionato e portando la coppia d'attacco Brighenti - Mariani in nazionale per un'amichevole a Wembley con l'Inghilterra (2-2 proprio con gol della coppia patavina). Il Padova è ormai acquartierato nelle zone nobili della classifica e l'Appiani (violato solo da Milan e Juventus) è un campo che fa paura a tutti. Ma il sogno termina l'estate del 1961 quando, dopo aver resistito più di una volta, Rocco deve cedere alle sirene di un grande club: lo chiama il Milan di Gipo Viani e l'appuntamento con gli obiettivi di vertice, nazionali ed internazionali, non può più essere rimandato. Il Pàron se ne va e con lui il pezzo più glorioso della storia della società biancoscudata.

Ritorno in A dopo 32 anni

Franco Cerilli contribuì alla promozione in Serie B nel 1982-1983.
Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa dell'Amicizia italo-francese 1961.

Gli anni sessanta e settanta si rivelano avari di soddisfazioni calcistiche. Nel 1961 il Padova prende parte alla terza edizione della "Coppa dell'Amicizia" italo-francese nella selezione rapprestentante l'Italia composta anche da SPAL, Lanerossi Vicenza, Atalanta, Milan, Venezia, Prato, Ozo Mantova, Como e Genoa. Gli italiani batterono la selezione francese per 22 punti a 18. Nel 1961-1962, orfano di Rocco e alle prese con una rosa da rinnovare, il Padova retrocede in B dopo sei anni nella massima Serie.

Benito Sarti da bambino, Adone Stellin, Enzo Romano, Pietro Sforzin.

L'anno seguente la squadra partecipa alla Coppa del Piano Rappan, torneo ufficiale tra le Nazioni della Mitteleuropa. In questa edizione i biancoscudati vincono il loro girone battendo il Dorogi Bányász SE, l'FC La Chaux-de-Fonds e lo Spartak Plzen. Ai quarti di finale superano 7-1 gli jugoslavi dell'OFK Belgrado con un 7-1 all'andata e una sconfitta per 4-3 al ritorno; vincono anche in semifinale con gli ungheresi del Pécsi Dózsa FC con un 3-4 e una vittoria per al ritorno per 3-0. La finale del 3 aprile 1963 in casa a Padova viene però persa con lo Slovnaft Bratislava della Cecoslovacchia per 1-0.

Nel 1966, la squadra primavera, il cui campionato all'epoca si disputava diviso tra squadre di Serie A e squadre di Serie B, vince il massimo trofeo nazionale.

È nell'anno 1967, invece, una delle migliori prestazioni di sempre nella storia del club biancoscudato, all'epoca ancora relegato in Serie B, che gioca la finale di Coppa Italia contro il Milan di Trapattoni e Rivera, perdendola per 1-0[2].

Nel 1981 il Padova vince la Coppa Italia Semiprofessionisti, oggi Coppa Italia Serie C.

Nel 1983 il Padova perde la finale del Torneo Anglo-Italiano col Cosenza. In una tre giorni disputata tra il 23 ed il 25 aprile a Cosenza, i biancoscudati si imposero in semifinale per 4-2 contro il Chelmsford. Nella finale del 25 aprile i padroni di casa si assicurarono il titolo battendo il Padova dell'allora tecnico Bruno Giorgi per 2-0[3]. Il Padova partecipò alla competizione anche nel 1993-1994 affrontando Portsmouth, West Bromwich Albion, Stoke City e Southend United.[4].

Dopo la retrocessione in Serie C1 dovuta ad un caso di illecito sportivo (Caso Padova) nel 1985 e dopo un paio di stagioni in questa categoria, ritorna in Serie B. Seguono tre stagioni tra i cadetti che si concludono in posizioni di metà classifica. Nel corso della stagione 1990-91, alla guida di Mario Colautti, il Padova sfiora il ritorno in prima divisione, concludendo al quinto posto a un punto dall'Ascoli. Fatale, per una squadra che vede protagonisti futuri punti fermi della Nazionale italiana quali Angelo Di Livio, Antonio Benarrivo e un giovanissimo Demetrio Albertini, è la sconfitta per 2-1 contro la Lucchese all'ultima giornata.

Per il ritorno dei biancoscudati in serie A occorre attendere il campionato 1993-1994. Al termine della stagione, sotto la presidenza del commendator Marino Puggina, uno spareggio vinto 2-1 contro il Cesena il 15 giugno sul neutro di Cremona[5] permette alla squadra veneta di risalire in massima serie dopo 32 anni. Tra i giocatori di quell'anno c'era il difensore Alexi Lalas, primo statunitense ad approdare nel calcio italiano. Anche grazie alla sua altezza (191 cm) la difesa subisce pochissimi goal di testa. Il Padova resiste due stagioni tra le grandi della Serie A, guidato dal presidente Sergio Giordani e dal tecnico Mauro Sandreani. Dopo un campionato caratterizzato da risultati importanti contro le "grandi" (vittorie in casa con Milan, Inter e un clamoroso 1-0 al delle Alpi ai danni della Juventus[6]) ma modesti contro le piccole, si salva grazie allo spareggio con il Genoa, giocato a Firenze e deciso ai calci di rigore. Nel 1996 non riesce a bissare l'impresa, nonostante la prolifica coppia gol Goran Vlaović-Nicola Amoruso, retrocede e inizia un periodo nero che in soli quattro anni la vedrà sprofondare in Serie C2.

Gli anni 2000

Claudio Valigi 135 presenze 17 gol e una promozione in Serie B nel 1986-1987 con il Padova.

Nel 2000-2001 la squadra, guidata da Franco Varrella e trascinata da Felice Centofanti, torna in C1. Il 18 ottobre del 2004 il cavalier Marcello Cestaro diventa ufficialmente presidente della Società, subentrando all'imprenditore padovano Alberto Mazzocco. I biancoscudati sfiorano i play-off con Renzo Ulivieri nel 2004-2005, ma al termine della stagione il tecnico toscano si dimette e la squadra passa sotto la direzione di Maurizio Pellegrino. Nella stagione 2006-2007 i patavini non partono benissimo per poi riprendersi nel girone di ritorno con l'arrivo alla guida di Andrea Mandorlini, subentrato a Maurizio Pellegrino. La squadra, però, conclude la stagione al settimo posto, fuori dalla zona play-off.

Il 18 marzo 2008, Ezio Rossi viene esonerato a causa degli scarsi risultati. Viene chiamato il tecnico della Berretti, Carlo Sabatini. A fine stagione 2007-2008 il Padova si classifica 6º ad un solo punto dal Foggia e dai play-off pur avendo il miglior attacco di tutta la Serie C1 con 57 gol fatti.

Filippo Maniero. Bomber del Padova anni novanta.

Nella stagione 2008-2009 il Padova gioca il suo undicesimo campionato di Lega Pro ex Serie C di cui 9 in Prima Divisione ex Serie C1 (l'ottavo consecutivo in Prima Divisione dalla stagione 2001-2002) e 2 in Seconda Divisione ex Serie C2, e prende parte insieme ad altre squadre di Lega Pro e Serie D alla Coppa Italia 2008-2009 con le squadre di Serie A e Serie B come nell'edizione 2005-2006.

Il 17 settembre 2008 il Padova dopo un avvio non incoraggiante in campionato dove racimola due punti in tre partite, viene eliminato dal Catania al Quarto turno di Coppa Italia per 4-0 dopo un inizio di torneo dove aveva eliminato il Pontedera, il Piacenza e il Chievo, squadra di serie A, presentandosi così al Quarto turno insieme al Ravenna come uniche 2 squadre non appartenenti alla serie A o serie B.

Il 12 gennaio 2009, dopo il pareggio per 0-0 contro il Legnano seguito da una contestazione dei tifosi nel fine partita, la società decide per l'esonero del direttore sportivo Mauro Meluso e dell'allenatore Carlo Sabatini. Al loro posto vengo chiamati Doriano Tosi (nuovo direttore sportivo) e Attilio Tesser (nuovo allenatore). Tuttavia il 22 febbraio dopo aver raccolto solo 4 punti in 5 partite, l'allenatore Attilio Tesser viene esonerato. Al suo posto viene richiamato Carlo Sabatini[7]. Il ritorno di Sabatini sembra risvegliare la squadra, che da quel momento ricomincia a risalire la china. Un filotto di cinque vittorie consecutive permette ai biancoscudati di raggiungere i play-off di Prima Divisione al quarto posto in classifica finale.

Il ritorno in Serie B

Vincenzo Italiano, capitano del Padova.

Il 17 maggio il Padova affronta nella semifinale play-off il Ravenna, pareggiando 1-1 all'Euganeo e vincendo per 2-1 fuori casa, dopo 90 minuti intensi, con i gol di Pătraşcu su punizione e Falsini. Nella finale d'andata arriva il pareggio interno per 0-0 contro la Pro Patria, dove i veneti sbagliano anche un rigore con Rabito. Alla fine della gara di ritorno, grazie alla vittoria per 2-1 con doppietta di Antonio Di Nardo, resa ancora più difficile dall'inferiorità numerica per tutto il secondo tempo (espulso Di Venanzio), il Padova torna in Serie B dopo undici anni di assenza.

Stagione 2009-2010

La squadra inizia bene nel campionato cadetto, rimanendo imbattuta fino all'ottava giornata, quando perde per 1-2 a Crotone, e dopo nove giornate è al 2º posto, in zona play-off, insieme al Cesena, altra rivelazione del torneo. In seguito arrivano le prime sconfitte, che progressivamente fanno scivolare il Padova in zona play-out. L'8 febbraio 2010, in seguito alla sconfitta con il Piacenza per 1-0, viene esonerato il tecnico Carlo Sabatini[8]. Il 9 febbraio il suo posto viene preso da Nello Di Costanzo[9]. Dopo due mesi Sabatini torna alla guida della squadra. Il 30 maggio 2010 dopo la vittoria per 2-1 in casa contro il Brescia il Padova si trova a disputare i play-out contro la Triestina in due sfide che si tengono il 4 giugno e il 12 giugno. La gara di andata giocata in casa termina senza reti e dunque occorre una vittoria per salvarsi: il 12 giugno i biancoscudati restano in Serie B grazie ad un secco 3-0, con le reti di Vantaggiato, Cuffa e Bonaventura[10].

Stagione 2010-2011

Nella stagione 2010-2011 dopo il cambio di allenatore e con un nuovo direttore sportivo, il Padova parte bene trascinato dalla coppia d'attacco Succi-Vantaggiato e dal trequartista Davide Di Gennaro che, grazie ai punti ottenuti soprattutto in casa portano la squadra a ridosso della zona play-off. Tuttavia i numerosi infortuni occorsi durante la stagione fanno ripiombare la squadra nella zona di centro classifica. Il 15 marzo 2011 dopo la sconfitta nel derby contro il Cittadella l'allenatore Alessandro Calori viene esonerato. Lo stesso giorno la guida della squadra viene affidata al tecnico della Primavera, Alessandro Dal Canto, che al suo debutto in panchina il 19 marzo vince per (2-0) contro il Pescara. Nell'ultimo turno di campionato del 29 maggio la squadra di Dal Canto, trascinata nella fase finale del torneo da Stephan El Shaarawy, ottiene il 5º posto battendo il Torino 2-0 in trasferta ottenendo così un posto ai play-off. Dal 15 marzo al 29 maggio la squadra non ha mai perso. Alle semifinali dei play-off, il Padova supera il Varese con una vittoria in casa per 1-0 seguita da un pareggio per 3-3 fuori casa. La finale per la serie A vede il Padova affrontare il Novara che ha battuto la Reggina nella semifinale, con un gol all'ultimo secondo. Dopo un pareggio per 0-0 in casa, il 12 giugno la squadra veneta perde la finale di ritorno per 2-0, vedendo così svanire il sogno di un ritorno in massima serie.

Cronistoria

Cronistoria dell'Associazione Calcio Padova
  • 1910: Viene fondata l'Associazione Calcio Padova.
  • 1910-11: Partecipa al Campionato Veneto di Seconda Categoria.
  • 1912-13: 3º nel Campionato Veneto di Promozione.
  • 1913-14: 1º nel Campionato Veneto di Promozione. Promosso in Prima Categoria.
  • 1914-15: 4º nel Girone Eliminatorio Veneto.
  • 1915-19: Attività sospesa per cause belliche.



  • 1939-40: 8º in Serie B.
  • 1940-41: 5º in Serie B.
  • 1941-42: 4º in Serie B.
  • 1942-43: 10º in Serie B.
  • 1943-45: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46: 6º nel girone finale del Campionato Cadetto Misto dell'Alta Italia.
  • 1946-47: 2º nel girone B di Serie B.
  • 1947-48: 1º nel girone B di Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1948-49: 11º in Serie A.



  • 1969-70: 7º nel girone A di Serie C.
  • 1970-71: 3º nel girone A di Serie C.
  • 1971-72: 10º nel girone A di Serie C.
  • 1972-73: 7º nel girone A di Serie C.
  • 1973-74: 13º nel girone A di Serie C.
  • 1974-75: 14º nel girone A di Serie C.
  • 1975-76: 11º nel girone A di Serie C.
  • 1976-77: 11º nel girone A di Serie C.
  • 1977-78: 11º nel girone A di Serie C.
  • 1978-79: 16º nel girone A di Serie C1. Retrocesso in Serie C2.



  • 1999-00: 6º nel girone B di Serie C2.
  • 2000-01: 1º nel girone A di Serie C2. Promosso in Serie C1.
  • 2001-02: 9º nel girone A di Serie C1.
  • 2002-03: 5º nel girone A di Serie C1, sconfitto in semifinale dei playoff dall'AlbinoLeffe.
  • 2003-04: 7º nel girone A di Serie C1.
  • 2004-05: 6º nel girone B di Serie C1.
  • 2005-06: 9º nel girone A di Serie C1.
  • 2006-07: 7º nel girone A di Serie C1.
  • 2007-08: 6º nel girone A di Serie C1.
  • 2008-09: 4º nel girone A di Lega Pro Prima Divisione, vince la finale playoff con la Pro Patria. Promosso in Serie B.

Colori e simbolo

Colori

Nella storia della società padovana, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il nero e il bianco, utilizzato nelle prime partite, ed il rosso e bianco con lo scudo, tuttora in uso.

Simboli ufficiali

Stemma

Stemma storico del Calcio Padova
Stemma del Calcio Padova utilizzato nella stagione 2010-11

Lo stemma storico della società padovana rappresenta uno scudo diviso in due parti. Il lato sinistro è occupato da una croce rossa su sfondo bianco, mentre nel lato destro trova posto la scritta rossa "Calcio Padova 1910", o l'acronimo "A.C.P.", all'interno di un piccolo rettangolo bianco a sua volta su uno sfondo rosso.

Per un certo periodo, dalla fine degli anni ottanta all'inizio degli anni duemila, il vecchio scudo fece posto ad uno più moderno, di forma squadrettata, sempre con la croce nel lato sinistro, ma nel destro fece la sua comparsa una variante del monumento equestre al Gattamelata, con una palla sotto uno zoccolo del cavallo.

Con l'arrivo di Alberto Mazzocco alla presidenza il Padova indisse, tramite le pagine del Mattino di Padova, un sondaggio d'opinione tra tutti i tifosi: tornare al vecchio stemma o tenere quello in uso da ormai più di 10 anni? I tifosi biancoscudati espressero la loro preferenza, decretando il ritorno sul petto del vecchio, storico scudo che aveva fatto la storia del Padova nel secolo precedente.

Nella stagione 2009-2010, anno del centenario, allo storico scudo viene aggiunto un cerchio rosso celebrativo riportante nella parte alta le date "1910-2010" e nella parte bassa la scritta "Calcio Padova", in corsivo. Nella stagione 2010-2011 il Padova ha deciso di adottarlo anche per le stagioni a venire, modificandolo parzialmente togliendo il riferimento al centenario[11]. La decisione ha sollevato le proteste di molti tifosi, che hanno rifiutato questa soluzione[12]. Dalla stagione 2011-2012 è così ritornato lo storico scudo sulle maglie della squadra[13].

Mascotte

La mascotte del Calcio Padova è invece la famosa gallina padovana, che proprio come il Padova ha i colori bianco e rosso.

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Euganeo, Stadio Silvio Appiani e Velodromo Giovanni Monti.
L'Euganeo

Il Padova, durante la sua storia, ha giocato le partite interne di campionato su quattro diversi campi. Il primo fu il "campo di Via Belzoni" (oggi "Walter Petron") dove il 29 gennaio 1910 il Padova giocò la sua prima partita in assoluto contro il Verona. Il secondo fu il "campo Giovanni Monti" (ex stadio comunale) intitolato al giocatore Giovanni Monti e costruito al interno dell'omonimo velodromo inaugurato il 12 febbraio 1916 con la partita Padova-Verona finita 4-0. Il Padova vi giocherà fino al campionato 1922-1923.

Il 19 ottobre 1924 adiacente al vecchio campo da gioco venne inaugurato il terzo stadio del Padova, l'Appiani, dedicato al ex giocatore del Padova Silvio Appiani. In questo stadio, una sorta di "catino" nel centro città[14], la squadra giocherà dal 1924 al 24 maggio 1994. Nel 1994 infine viene inaugurato il quarto e, al momento, ultimo stadio di Padova, l'Euganeo, costruito per il ritorno in serie A, che nei suoi primi anni di utilizzo era privo della curva Sud riservata ai tifosi locali (fu terminata nel 1999). In questo stadio si sono consumate molte delusioni per il Padova, come la retrocessione nell'arco di 5 anni dalla Serie A alla Serie C2.

Dal 1991 il Padova e le squadre giovanili si allenano al "Centro Sportivo Euganeo" situato a Teolo ai piedi dei Colli Euganei in frazione Bresseo. Comprende 5 campi di cui uno con tribuna spettatori.

Società

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali


Impegno nel sociale

Il Padova Calcio, inoltre, è impegnato assieme al Comune di Padova in progetti nel campo sociale a favore del "Villaggio Sant'Antonio", della "Città della Speranza" e dell'associazione "Per un Sorriso".

Settore giovanile

Il settore giovanile del Padova è formato da squadre che giocano nei campionati Primavera, Allievi Nazionali e Regionali, Giovanissimi Nazionali, Regionali e categoria C, Esordienti e Pulcini. Con oltre 200 tesserati ed una scuola di calcio con oltre 200 bambini, il Padova Calcio con le sue società gemellate conta un totale di quasi 2.000 tesserati.

Allenatori e presidenti

Allenatori
Presidenti


Giocatori

Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori del Calcio Padova e (usare il Template:Vedi categoria).

Stranieri

Palmarès

Competizioni nazionali

1979-1980
1947-1948
1936-1937
1980-1981, 2000-2001

Competizioni giovanili

1965-1966
1972-1973, 1974-1975
1965-1966
1960[15]
1989-1990

Trofei internazionali (non ufficiali)

1961[16]

Individuali

Gastone Prendato (1930-1931) (25 gol)
Walter Ballarin (1975-1976) (15 gol)
Ciro Ginestra (2002-2003)[17] (25 gol)

Altri piazzamenti

Terzo posto: 1922-1923, 1957-1958
Finalista: 1966-1967
Finalista: 1963
Finalista: 1983

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
A 27 1914-1915 1995-1996
B 35 1930-1931 2011-2012
C 29 1935-1936 2008-2009

In 89 stagioni sportive disputate a livello nazionale dalla fine della prima guerra mondiale, compresi 10 tornei di Prima Categoria Nazionale e Prima Divisione e Divisione Nazionale (A), 1 campionato di Cadetteria Mista Alta Italia (B), e 4 campionati di Serie C2. In precedenza il Padova aveva partecipato a cinque tornei vari del Comitato Regionale Veneto.

Statistiche di squadra

Aurelio Scagnellato, 349 presenze complessive in maglia biancoscudata.
  • In Serie A:
    • Vittoria interna più larga: Padova-Pro Patria 7-0 (1929-1930)
    • Vittoria esterna più larga: Venezia-Padova 0-8 (1949-1950)
    • Sconfitta interna più pesante: Padova-Juventus 0-5 (1995-1996)
    • Sconfitta esterna più pesante: Genoa-Padova 8-0, Roma-Padova 8-0 (1929-1930), Triestina-Padova 9-1 (1948-1949)
    • Maggior numero di vittorie in un Campionato: 16 (1957-1958, 18 sq)
    • Maggior numero di vittorie consecutive: 4 (1929-1930, 1957-1958, 1959-1960)
    • Maggior numero di gare utili consecutive: 11 (1957-1958)
    • Minor numero di sconfitte: 8 (1957-1958, 18 sq)
    • Maggior numero di pareggi: 16 (1957-1957, 18 sq)
    • Minor numero di vittorie: 7 (1961-1962, 1995-1996, entrambi 18 sq)
    • Maggior numero di sconfitte: 24 (1995-1996, 18 sq)
    • Maggior numero di sconfitte consecutive: 11 (1995-1996)
    • Minor numero di gol segnati: 29 (1961-1962, 18 sq)
    • Maggior numero di gol subiti: 78 (1929-1930, 18 sq)
    • Minor numero di gol subiti: 39 (1956-1957, 18 sq)
    • Il Padova detiene il record della vittoria in trasferta più larga in Serie A, appunto in Venezia-Padova 0-8

Statistiche individuali

Record di presenze
Record di reti


Tifoseria

Il Padova conta alcuni gruppi organizzati di tifosi. I primi sono gli ACP 1910 - ULTRAS PADOVA, poi ci sono anche i Juventude PD, Fronte Opposto, questi ultimi schierati politicamente ad estrema destra. In passato ne sono esistiti molti altri (tra di essi lo storico gruppo degli HAG - Hell's Angels Ghetto) che per vari motivi oggi non esistono più o si sono fusi dando vita ad altri gruppi. Sono da citare le storiche rivalità con veneziani e vicentini data la vicinanza tra le città, da non dimenticare l'odio verso i triestini, vi sono stati numerosi scontri tra le due tifoserie in passato.

Gemellaggi

I tifosi del Palermo[18], sono gli unici gemellati con quelli del Padova.

Rivalità[18]

Organico 2011-2012

Staff tecnico

Direttore Sportivo: Bandiera dell'Italia Rino Foschi
Allenatore: Bandiera dell'Italia Alessandro Dal Canto
Allenatore in seconda: Bandiera dell'Italia Daniele Pasa
Collaboratore prima squadra: Bandiera dell'Italia Vanni Berlese
Preparatore dei Portieri: Bandiera dell'Italia Giorgio Sterchele
Preparatore Atletico: Bandiera dell'Italia Fabio Munzone
Responsabile osservatori: Bandiera dell'Italia Federico Crovari
Collaboratore tecnico: Bandiera dell'Italia Ivone De Franceschi
Team manager: Bandiera dell'Italia Dino Bellini

Rosa 2011-2012

Rosa aggiornata al 26 gennaio 2011.[19][20]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Andrea Cano
Bandiera dell'Italia D Giulio Donati
Bandiera dell'Italia D Michele Franco
Bandiera della Finlandia D Jonas Portin
Bandiera dell'Italia C Simone Bentivoglio
Bandiera dell'Italia D Trevor Trevisan
Bandiera dell'Italia C Michele Marcolini
Bandiera dell'Italia C Andrea Bovo (vice-capitano)
Bandiera della Svezia A Linus Hallenius
Bandiera dell'Italia A Daniele Cacia
Bandiera dell'Italia A Aniello Cutolo
Bandiera dell'Italia P Daniele Ruffato
Bandiera dell'Italia D Elia Legati
Bandiera dell'Italia D Raffaele Schiavi
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia A Davide Succi
Bandiera della Nigeria C Wilfred Osuji
Bandiera dell'Italia P Ivan Pelizzoli
Bandiera della Slovenia A Dejan Lazarević
Bandiera dell'Italia A Francesco Ruopolo
Bandiera della Slovenia A Enej Jelenič
Bandiera dell'Italia D Francesco Renzetti
Bandiera della Francia A Ousmane Drame
Bandiera dell'Italia C Igor Radrezza
Bandiera dell'Italia C Omar Milanetto
Bandiera dell'Italia P Mattia Perin
Bandiera dell'Italia C Vincenzo Italiano (capitano)
Bandiera dell'Italia C William Jidayi
Bandiera dell'Argentina C Matías Cuffa
Bandiera dell'Italia D Alessandro Zavaglia

Curiosità

  • Monza e Padova sono stati protagonisti del primo anticipo televisivo in assoluto disputato il 28 agosto 1993 alle 20.30 per la prima giornata del campionato di Serie B.[21]

Note

  1. ^ Forza Padova[collegamento interrotto]
  2. ^ Il Milan conquista la Coppa Italia superando in finale il Padova: 1 a 0, in La Stampa, 15 giugno 1967, p. 8. URL consultato il 10 aprile 2011.
  3. ^ Le finali, su foreignaffairs.tripod.com. URL consultato il 6 ottobre 2008.
  4. ^ Un tè con la Regina[collegamento interrotto]
  5. ^ Enzo Sasso, Il Padova sale sull'ultimo treno: i veneti rimontano e battono il Cesena, in Corriere della Sera, 16 giugno 1994, p. 42. URL consultato il 10 aprile 2011.
  6. ^ Fabio Vergnano, La Juve si dimentica di essere Juve, in La Stampa, 24 aprile 1995, p. 31. URL consultato il 10 aprile 2011.
  7. ^ Carlo Sabatini torna a sedere sulla panchina del Padova, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910, 22 febbraio 2009. URL consultato il 10 aprile 2011.
  8. ^ Carlo Sabatini non è più l'allenatore del Calcio Padova, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910, 8 febbraio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011.
  9. ^ Di Costanzo è il nuovo allenatore del Calcio Padova, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910, 9 febbraio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011.
  10. ^ Triestina-Padova 0-3; incubo alabardato, i patavini restano in Serie B
  11. ^ È finito l'anno del Centenario, ecco il logo rinnovato, in padovacalcio.it, 1º luglio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011.
  12. ^ Nuovo logo, tifosi divisi: vota il nostro sondaggio, in tgpadova.it, 6 luglio 2010. URL consultato il 10 aprile 2011.
  13. ^ Il Padova torna al tradizionale scudo con le nuove maglie Joma, in passionemaglie.it, 1º luglio 2011. URL consultato il 2 febbraio 2012.
  14. ^ Pino Lazzaro, Nella fossa dei leoni. Lo stadio Appiani di Padova nei ricordi di tanti ex calciatori biancoscudati, Ediciclo, 2002
  15. ^ Foto Padova Campione d'italia Juniores 1960
  16. ^ Il Padova (come altre squadre italiane) faceva parte della rappresentativa italiana. Questo trofeo venne giocato tra squadre italiane (selezione italiana) e squadre francesi (selezione francese) e fu vinto dalla selezione italiana della quale il Padova faceva parte. Di conseguenza il Trofeo è stato assegnato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio.
  17. ^ Palmarès Padova, su emozionecalcio.it, Emozione Calcio. URL consultato il 10 aprile 2011.
  18. ^ a b tifonet.it
  19. ^ Squadra, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910. URL consultato il 10 aprile 2011.
  20. ^ Squadra, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910. URL consultato l'8 agosto 2011.
  21. ^ "Sport in Tv", c'è anche il Padova nel nuovo libro di Massimo De Luca, su padovasport.tv, Padova Sport, 14 febbraio 2011. URL consultato il 10 aprile 2011.

Bibliografia

  • Pino Lazzaro, Nella fossa dei leoni. Lo stadio Appiani di Padova nel ricordo e nei ricordi dei tanti ex giocatori biancoscudati - Ediciclo, 2003
  • Il Calcio Veneto. Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Belluno - di Gianni Brera, Neri Pozza editore, Vicenza 1997, 180 pagg.
  • Fantino Cocco, 77 volte Padova, 1910-1987, Edizioni Pragmark, Padova 1987.
  • "Storia fotografica del calcio italiano" di Lino Cascioli, edizioni Newton, 1982
  • Documenti storici sul gioco del calcio dalle origini all'antichita' al Medio evo ai 50 anni di vita dell'A.C. Padova 1910-1960 di Angelo Gardellin, Tipografia STEDIV, 1960
  • Guida del calcio padovano nuovo almanacco del calcio veneto 1 di Gianadolfo Trivellato, 1986
  • Quartostadio il Calcio Padova giorno dopo giorno di Fantino Cocco e Paolo Donà, Eurograf, 1992
  • Calcio Padova 1910 - 2010, a cura di Toni Grossi, 2009, Finegil editoriale.
  • Biancoscudo, cent'anni di Calcio Padova, a cura di Massimo Candotti e Carlo Della Mea (contributi di Paolo Donà, Gabriele Fusar Poli, Andrea Pistore, Marco Lorenzi e Massimo Zilio), EditVallardi 2009.

Voci correlate

Collegamenti esterni