Aurelio Scagnellato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aurelio Scagnellato
Scagnellato al Padova nella stagione 1957-1958
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 82 kg
Calcio
Ruolo Difensore
Termine carriera 1964 - giocatore
Carriera
Giovanili
1943-1947Bandiera non conosciuta Libertas Padova
Squadre di club1
1947-1949 Plateola? (?)
1949-1951Luparense? (?)
1951-1964Padova349 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Aurelio Scagnellato, detto Lello (Fortezza, 26 ottobre 1930Padova, 10 luglio 2008), è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giampiero Boniperti (a sinistra) e Scagnellato si stringono la mano prima del fischio d'inizio di Padova-Juventus del 23 febbraio 1958.

Nasce a Fortezza in provincia di Bolzano, dove il padre, un ferroviere, era stato trasferito per un certo periodo per ragioni di lavoro. Prima di dedicarsi al calcio, ha svolto i lavori di carpentiere, tornitore, vetraio e ha lavorato per un'azienda di macchine agricole.[1] Inoltre, prima di cimentarsi nel calcio, ha giocato a pallavolo, per la società U.S. Arcella di Padova.[2]

È morto il 10 luglio 2008 nella sua abitazione nel quartiere Arcella dopo una lunga malattia.[3]

Con 364 presenze complessive in maglia biancoscudata è il giocatore con il maggior numero di partite giocate della storia del Padova.[4]

Era soprannominato, in quanto era molto religioso, Padre Flanagan.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Scagnellato (a sinistra) e Antonio Pin seduti sui gradini dell'Appiani.

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la propria carriera approdando nel 1947 dalla Libertas di Padova al Plateola squadra di Piazzola sul Brenta in Provincia di Padova disputando due stagioni in I Divisione. Successivamente nella stagione 1949-1950 approda alla Luparense in Serie C.

Nel 1951 assieme a Ciano Mazzuccato e Vittorio Scantamburlo (futuro scopritore di Alessandro Del Piero), giunge al Padova con cui disputerà 349 partite, nessun gol all'attivo. Con Blason, Azzini e Moro fece parte della celebre difesa del Padova soprannominata I Panzer di Rocco, che contribuì in maniera decisiva al risultato più prestigioso della storia della società veneta, conquistando il terzo posto nel campionato di Serie A 1957-1958.

Ha esordito con la maglia del Padova il 18 novembre 1951 nella partita contro la Fiorentina persa (3-1). Ha giocato l'ultima partita in maglia biancoscudata il 13 settembre 1963 in Potenza-Padova (1-1).

In Serie A ha rimediato solo 3 espulsioni: Padova–Napoli 1-1 (28 ottobre 1956), Alessandria–Padova 0-0 (20 aprile 1958) e Padova–Torino 0-3 (4 marzo 1962).

Con 219 presenze è il giocatore del Padova con il maggior numero di presenze in Serie A.

Si è ritirato dal calcio giocato nel 1964. Nel suo palmarès figura una Coppa Italo-Francese nel 1961.

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Inizia nel 1964 come responsabile del settore giovanile del Padova con Elvio Matè.[5]

Dal 1966 al 1972 è stato il direttore sportivo (sotto la gestione di Giovanni Lovato), accompagnatore e segretario (al posto di Armando Gobbo), del Padova[1].

Nel 1972 il presidente Marino Boldrin lo licenzia, dopo 22 anni in biancoscudato.

Nel 1986 il presidente Marino Puggina lo riporta al Padova, prima con la carica di segretario del settore giovanile, poi dirigente accompagnatore.

Omaggi postumi[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 ottobre 2008 il Padova dedica in suo nome la sala stampa dello Stadio Euganeo.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1951-1952 Bandiera dell'Italia Padova A 7 0 - - - 7 0
1952-1953 B 33 0 - - - 33 0
1953-1954 B 32 0 - - - 32 0
1954-1955 B 32 0 - - - 32 0
1955-1956 A 32 0 - - - 32 0
1956-1957 A 30 0 - - - 30 0
1957-1958 A 32 0 CI 7 0 39 0
1958-1959 A 34 0 CI 1 0 35 0
1959-1960 A 30 0 CI 3 0 33 0
1960-1961 A 26 0 CI 3 0 29 0
1961-1962 A 28 0 CI 0 0 28 0
1962-1963 B 32 0 CI 1 0 33 0
1963-1964 B 1 0 CI 1 0 2 0
Totale carriera 349 0 15 0 364 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Padova: 1961

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fantino Cocco, 77 volte Padova, 1910-1987, Edizioni Pragmark, Padova 1987.
  • Davide Dalan, Un secolo gialloverde, Edizioni PaperGraf, 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]