Giovanni Monti

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Giovanni Monti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1930
Carriera
Giovanili
19??-1919Petrarca
Squadre di club1
1919-1930Padova174 (58)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
Giovanni Monti fotografato all'interno dell'abitacolo del suo Ansaldo S.V.A..

Giovanni Monti (Fratta Polesine, 16 gennaio 1900Desenzano del Garda, 2 agosto 1931) è stato un calciatore e aviatore italiano. Fu uno dei piloti della Regia Aeronautica assegnati al Reparto Sperimentale Alta Velocità con base a Desenzano del Garda.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Fratta Polesine il 16 gennaio 1900 in una delle famiglie economicamente più agiate del periodo, famiglia che aveva radici nei moti Carbonari della Fratta, primo esempio di repressione da parte austriaca delle aspirazioni alla libertà e all'emancipazione nazionale. Fin dai primi anni d'età il giovane Giovanni mostrò un interesse per lo sport che si concretizzò nella pratica di diverse discipline, tra le quali il ciclismo, partecipando alle attività della locale società sportiva Veloce Club fondata intorno al 1905, ed il calcio tanto da essere ricordato nel secondo campo sportivo comunale di Padova, al quale fu intitolato.

Nel 1918, parte volontario per la prima guerra mondiale durante la quale consegue il brevetto di pilota e dando prova delle sue qualità riuscendo in breve tempo a raggiungere il grado di capitano.[1]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1919 al 1930 giocò per il Padova 176 partite segnando 51 gol.[2] A lui è stato intitolato il velodromo e campo da calcio in via Carducci di Padova, città che lo vide calciatore con la maglia biancoscudati prima del passaggio allo Stadio Appiani.

Il Reparto Sperimentale Alta Velocità[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Monti apparteneva al primo gruppo di piloti scelti per la Scuola Alta Velocità di Desenzano alla sua costituzione all'inizio del 1928[3].

Per la gara della Coppa Schneider di Calshot, gli venne assegnato il Macchi M.67, matricola MM105 e numero di gara 10[4]. Monti fu costretto al ritiro per la rottura di una tubazione del circuito di raffreddamento motore. Lo stesso Monti riportò alcune scottature dovute alle perdite d'acqua[5]. L'aereo del Monti, numero di gara 10, è oggi esposto al Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, unico Macchi M.67 esistente.

Il 16 luglio 1931 effettuò il primo volo del Macchi-Castoldi M.C.72, giunto a Desenzano il 12 giugno precedente[6]. Effettuò successivamente altri voli di prova, senza mai raggiungere la velocità massima, a causa dei ritorni di fiamma[6], prima del fatale 2 agosto 1931, quando l'aereo si inabissò nel lago di Garda e il pilota perse la vita. L'incidente, con l'ala che toccò l'acqua con una virata di quasi 90º, fu probabilmente dovuto ad una rottura del sistema di trasmissione coassiale[7] delle due eliche controrotanti[6].

Le esequie[modifica | modifica wikitesto]

La notizia scosse l'opinione pubblica tanto che al suo funerale accorsero, oltre che le autorità militari della Regia Aeronautica e del Regio Esercito, anche moltissime persone e rappresentanti del mondo culturale[1].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Aveva due fratelli, Alessandro Monti o Monti I[8] e Feliciano Monti o Monti III[9] entrambi calciatori. Per questo era conosciuto anche come Monti II.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor aeronautico - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel collaudo, e nei successivi voli con aerei ad alta velocità, dimostrava eccezionali doti di coraggio e di perizia. Desenzano sul Garda. 1928-1929.»
Medaglia di bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Esperto ed ardito pilota di aeroplani, in numerose e difficili imprese belliche diede prova di coraggio e di alto sentimento del dovere. Eseguì, con un apparecchio monoposto, bombardamenti e mitragliamenti a bassissima quota su accampamenti ribelli in zone desertiche e insidiose, effettuando preziosi collegamenti con le colonne operanti, intervenendo in combattimenti con tempestivo ed efficace mitragliamento e bombardamento, apportando scompiglio e perdite nelle file avversarie. Cielo dalla Cirenaica, 1925-1926.»
Croce al Merito di Guerra - Concessione per Valore Militare - nastrino per uniforme ordinaria

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

La Lapide presente sulla facciata di Palazzo Monti a Fratta Polesine.
Monumento presente al Velodromo Giovanni Monti a Padova.

Sulla facciata del Palazzo Lippomanno Monti (ora Viaro) venne eretto un busto in bronzo, opera dello scultore Servilio Rizzato, e posta una lapide che recita la seguente elegia:

«In questa casa
che seppe la passione di Giovanni e Giacomo Monti
carbonari
ebbe i natali il 16 gennaio 1900 Giovanni Monti
Capitano Pilota d'Alta Velocità
di eroica virtù rifulse nel cielo di Cirenaica
con generoso ardimento e incomparabile perizia
a Londra nell'Anno 1929
contese alle nazioni l'ambito premio della Coppa Schneider
nell'anelito di più fulgide glorie
mentre l'etere correva ardentemente di giovinezza
il 2 agosto 1931
lo ghermì l'onda del Benaco
per ascriverlo fra gli immortali eroi dell'aria
che la Patria venera e sublima.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b AA.VV. I Grandi del polesine 1992 Poligrafici Editoriale s.p.a. Bologna.
  2. ^ Monti II, Giovanni, su 100anni.padovacalcio.it. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  3. ^ cfr. pag. 18 de Armando Palanca, Reparto alta Velocità - Coppa Schneider e primati mondiali di velocità, Ufficio storico dell'Aeronautica Militare, Roma, 1996.
  4. ^ Flight, 13 settembre 1929, pagina Flight, su flightglobal.com. URL consultato il 12-03-2009..
  5. ^ Flight (JPG), su flightglobal.com. URL consultato il 12-03-2009.
  6. ^ a b c cfr. pag. 76 de Armando Palanca, Reparto alta Velocità - Coppa Schneider e primati mondiali di velocità, Ufficio storico dell'Aeronautica Militare, Roma, 1996.
  7. ^ Def. Coassiale.Termine riferito a oggetti o dispositivi che hanno in comune un asse. Si dicono macchine c. quelle macchine rotanti i cui rotori hanno l’asse di rotazione in comune (alternatori c., turbine c.); il cavo c. è il cavo elettrico costituito da un conduttore filiforme posto sull’asse di un altro conduttore cilindrico cavo.
  8. ^ Informazione da Playerhistory.com.
  9. ^ Informazione da Playerhistory.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Rao, Reparto Sperimentale Alta Velocità, in Aeronautica, Nr.2, Roma, Associazione Arma Aeronautica (AAA), Febbraio 2009 (Anno LIV), ISSN 0391-7630 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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