Pietro Citati

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Firma di Pietro Citati
Premio Premio Strega 1984

Pietro Citati (Firenze, 20 febbraio 1930Roccamare, 28 luglio 2022) è stato uno scrittore, saggista, critico letterario e biografo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Firenze da una nobile famiglia siciliana, trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Torino, dove frequentò l'Istituto Sociale ed, in seguito, il liceo classico Massimo d'Azeglio. Nel 1942, durante la guerra, si trasferì con la famiglia in Liguria. Dopo la guerra, tornò in Toscana e si laureò nel 1951 in lettere moderne all'Università di Pisa quale allievo della Scuola Normale Superiore. Incominciò la sua carriera di critico letterario collaborando a riviste come Il Punto - dove conobbe Pasolini - L'Approdo letterario e Paragone.

Dal 1954 al 1959 insegnò italiano nelle scuole professionali di Frascati e della periferia di Roma. Negli anni sessanta scrisse per il quotidiano Il Giorno. Dal 1973 al 1988 fu critico letterario del Corriere della Sera; dal 1988 al 2011 de la Repubblica; dal 2011 al giugno 2017 scrisse recensioni letterarie per il Corriere della Sera. Il 28 luglio 2017 riprese a pubblicare su la Repubblica.

Scrittore poliedrico, si cimentò con successo nella saggistica e nella biografia letteraria di grandi scrittori (Alessandro Manzoni, Kafka[1], Goethe, Tolstoj, Katherine Mansfield, Giacomo Leopardi[2], ecc.). Varie sue pagine furono dedicate anche ai miti dei popoli antichi e della grecità (Omero innanzitutto) ed alle dottrine religiose e filosofiche come l'ermetismo.

Sposato con la toscana Elena Londini, trascorreva molto tempo nella sua villa a Roccamare, nel comune di Castiglione della Pescaia (GR), dove morì il 28 luglio 2022 all'età di novantadue anni.[3][4] È sepolto al cimitero della Misericordia di Grosseto.[5]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Influenze ed ermeneutica[modifica | modifica wikitesto]

Citati non adopera un metodo di interpretazione precostituito nell'approccio esegetico: risulta influenzato più dalla narrativa che non dalla mera critica letteraria. Dichiarò: «Mi hanno influenzato moltissimo Goethe, Kafka, Gadda, Pessoa, Musil e Borges. Erano forme diverse di ironia: letteraria e metafisica, Borges; vertiginosa e multiforme, Pessoa; ed infinitamente complessa quella di Musil. Sono tre forme di ironia di tre grandi scrittori, i quali poi hanno infinite altre sfaccettature»[10].

Egli considera la lettura dell'opera letteraria suscettibile di variazioni, a seconda del tempo e del momento in cui la si legge[11]: «Nei miei libri c'è sempre una fusione fra vita e interpretazione dell'opera. Racconto la vita, ma non tutta la vita: la seguo fino al momento in cui una persona ordinaria cambia e diventa scrittore, il momento in cui scatta qualcosa in lui. Cerco di capire il segreto di questa metamorfosi di un uomo qualunque - fino ad allora un mondano, un ufficiale o un impiegato - che a un certo punto si trasforma in uno scrittore: a partire da quel momento, il mio libro diventa un'interpretazione dei libri che hanno scritto»[12].

Il genere biografico[modifica | modifica wikitesto]

Lo scrittore ha contribuito al rinnovamento del genere della biografia che, a partire dagli anni settanta, risulta scandito dalla commistione di biografia romanzata e romanzo biografico fino ad approdare a una mutazione della natura di opera biografica, nella quale l'autore diviene esso stesso personaggio di un'opera letteraria[13]. Egli precisa nella nota finale de La colomba pugnalata: «sebbene contenga delle pagine sulla vita di Proust, La colomba pugnalata non intende essere, e non è, una biografia»[14].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 26 maggio 2004[15]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 26 giugno 1996[16]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierre de Marivaux, Il villan rifatto ovvero le memorie del signor ***, introduzione e trad. di P. Citati, Torino, UTET, 1955. - Milano, TEA, 1998.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Manguel, Doble juego de culpa, El País, 19/04/2012.
  2. ^ Andres Trapiello, Leopardi, el moderno, El País, 29/05/2014.
  3. ^ (IT) Maria Cristina Carratù, Pietro Citati è morto a Roccamare, nella sua amata Maremma, in la Repubblica, Firenze, GEDI Gruppo Editoriale, 28 luglio 2022.
  4. ^ E' morto Pietro Citati, su ANSA, 28 luglio 2022. URL consultato il 28 luglio 2022 (archiviato il 28 luglio 2022).
  5. ^ Cerimonia d'addio per Pietro Citati, riposa in cimitero Grosseto, su ANSA, 3 agosto 2022. URL consultato l'8 agosto 2022.
  6. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  7. ^ Nomi «eccellenti» tra due secoli, in il Giornale, 2 aprile 2010. URL consultato il 23 dicembre 2018.
  8. ^ 1984, Pietro Citati, su premiostrega.it. URL consultato il 17 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2021).
  9. ^ Citati, Pietro (1930- ...), su catalogue.bnf.fr. URL consultato il 25 gennaio 2020.
  10. ^ Pierluigi Pietricola, Intervista con Pietro Citati - L'unico dovere dello scrittore è verso la letteratura, su italialibri.net, 21 novembre 2005. URL consultato il 13 gennaio 2019.
  11. ^ "Le Mal absolu. Au coeur du roman du XIXe siècle", de Pietro Citati, le Monde, LE MONDE DES LIVRES, 23 avril 2009.
  12. ^ http://www.pietrocitati.net/citati/identificazione.html♙[collegamento interrotto]
  13. ^ René de Ceccatty, Voltairien, LE MONDE DES LIVRES, 23.06.2005.
  14. ^ Alessandro Iovinelli, L'autore e il personaggio: l'opera metabiografica nella narrativa italiana degli ultimi trent'anni, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  16. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Lagazzi, Introduzione a Pietro Citati, La civiltà letteraria europea da Omero a Nabokov, Mondadori, I Meridiani, 2005.
  • Chiara Fera, Il libro invisibile di Pietro Citati. Racconto di un'analisi, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2018 (mezzo secolo di articoli letterari dell'autore sulle pagine del Corriere della Sera e de la Repubblica).
  • Paolo Lagazzi, Il mago della critica. La letteratura secondo Pietro Citati, Alpes Italia, 2019

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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