Dino Del Bo
Dino Del Bo | |
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Presidente dell'Alta autorità della CECA | |
Durata mandato | 22 ottobre 1963 – 8 marzo 1967 |
Predecessore | Piero Malvestiti |
Successore | Albert Coppé |
Ministro del Commercio con l'Estero | |
Durata mandato | 16 febbraio 1959 – 26 marzo 1960 |
Presidente | Governo Segni II |
Predecessore | Emilio Colombo |
Successore | Mario Martinelli |
Deputato della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Presidente | Governo Zoli, Governo Fanfani II |
Predecessore | Raffaele De Caro |
Successore | Giuseppe Bettiol |
Legislatura | I, II, III, IV (sino a 21 ottobre 1963) |
Gruppo parlamentare | Democratico cristiano |
Collegio | Milano |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza e in scienze politiche |
Università | Università Cattolica del Sacro Cuore |
Professione | docente universitario |
Rinaldo Del Bo, detto Dino[1] (Milano, 19 novembre 1916 – Milano, 16 gennaio 1991) è stato un antifascista, partigiano e politico italiano.
Fu uno dei cosiddetti "neo-atlantici" vicini a Giovanni Gronchi.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Esponente di spicco delle organizzazioni universitarie fasciste di Milano, vince i Littoriali di Palermo (1938) per il GUF di Milano nella categoria "Narrativa Fascista". Collabora in posizione di fronda a riviste come Gerarchia e Dottrina fascista.[2] Dapprima vicino alla corrente di mistica fascista[3], dopo l'8 settembre 1943, assieme a Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, David Maria Turoldo, Mario Apollonio, Giovanni Barbareschi, partecipa agli incontri che porteranno alla fondazione del giornale Il Ribelle[4]. Il giornale delle Brigate Fiamme Verdi esce quando può per 26 numeri, tra grandi rischi: infatti uno dei tipografi, Franco Rovida, e lo stesso Teresio Olivelli finiranno la loro esistenza in un campo di concentramento.
Nel secondo dopoguerra fu deputato per quattro legislature nelle file della Democrazia Cristiana e ricoprì varie cariche governative, tra cui quella di Ministro del commercio con l'estero nel secondo governo Segni. Organizzò il viaggio in URSS del presidente Gronchi. Fu poi il quinto presidente della Alta Autorità della CECA nel quadriennio 1963-1967.[5]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Dino Del Bo, La preparazione spirituale dei giovani, Varese, Scuola di mistica fascista, 1936.
- Dino Del Bo, La volontà dello Stato, Milano, Garzanti, 1956., Premio Viareggio Saggistica 1957, ex aequo con Marcello Venturoli e Danilo Dolci[6]
- Dino Del Bo, L'Adamo celeste: riflessioni su cinque lettere di San Paolo, Milano, Istituto propaganda libraria, 1973.
- Dino Del Bo, Il Dio della felicità: una storia di Gesù, Milano, Rizzoli, 1975.
- Dino Del Bo, Simone Weil: dall'anarchismo alla cristianità, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1976.
- Dino Del Bo, Caterina da Genova: l'amore è il purgatorio, Milano, All'insegna del pesce d'oroi, 1975.
- Dino Del Bo, Le iscrizioni di Stendhal : elzeviri del tempo, Milano, Edizioni di V. Scheiwiller, 1981.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ http://storia.camera.it/deputato/rinaldo-del-bo-19161119
- ^ Nino Tripodi, Intellettuali sotto due bandiere, Ciarrapico, Roma, 1978, p. 330.
- ^ Monica Fioravanzano, Élites e generazioni politiche, F. Angeli, Milano, 2003, p. 285.
- ^ Alberto Magnani, Partigiani tra le cascine. La divisione Garibaldi Magenta e la Resistenza nel sud-ovest milanese, Storia in Lombardia. Fascicolo 3, 2003, Milano: Franco Angeli, 2003.
- ^ EUR-Lex - Simple search
- ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dino Del Bo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Dino Del Bo, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- (EN) Opere di Dino Del Bo, su Open Library, Internet Archive.
- Dino Del Bo, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 46755601 · ISNI (EN) 0000 0000 8124 5835 · SBN CFIV042672 · BAV 495/313909 · LCCN (EN) n79038470 · GND (DE) 1130711323 · BNE (ES) XX1206725 (data) · BNF (FR) cb11886129s (data) · J9U (EN, HE) 987011289655905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79038470 |
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