Vittorio Gorresio
Vittorio Gorresio (Modena, 18 luglio 1910 – Roma, 17 dicembre 1982) è stato un giornalista e saggista italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Modena da una famiglia di origini piemontesi;[1] il padre era un generale di divisione. Dopo aver trascorso l'infanzia a Cuneo, nel 1920 (all'età di dieci anni), seguendo gli spostamenti del padre, si trasferì con la famiglia a Roma, ove nel 1928 conseguì la licenza liceale al Liceo Mamiani.[1] Nel 1932 si laureò in Giurisprudenza.
Nel 1936, per interessamento di Mario Missiroli, direttore de facto[2] del Messaggero, iniziò a lavorare nella redazione del quotidiano romano.[1] Dal 15 luglio 1939 al gennaio 1942 diresse il quindicinale Storia di ieri e di oggi dell'editore Tumminelli[3]. Dal 1945 al 1950 collaborò con il settimanale L'Europeo, appena fondato dall'editore Gianni Mazzocchi e dal giornalista Arrigo Benedetti[1]. Successivamente divenne notista parlamentare e poi capo della redazione romana del quotidiano torinese La Stampa fino al 1976[1]. Continuò a scrivere sul quotidiano torinese, dove tenne fino al 1982 (pochi mesi prima della sua scomparsa) una nota rubrica quotidiana di cronache e commenti delle vicende politiche, il "Taccuino di Vittorio Gorresio".[4][5]
Oltre all'intensa attività giornalistica, Gorresio fu autore di biografie di personaggi della storia italiana (Cavour, D'Azeglio, Berlinguer), saggi sull'attualità politica (I carissimi nemici, L'Italia a sinistra) e saggi storici (Risorgimento scomunicato).
Ammalatosi di neoplasia maligna, morì nel 1982 nella sua abitazione romana di piazza Navona.[6] Dopo la cremazione della salma nel cimitero romano di Prima Porta, le ceneri furono tumulate nella tomba di famiglia di Mondovì (CN).[7]
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1973: in occasione della XXII edizione del Premio Saint Vincent per il giornalismo, ricevette un premio speciale "per una vita dedicata al giornalismo"[8];
- Premio Bagutta per Costellazione cancro, raccolta di articoli sulla dolorosa vicenda della malattia[9] che poi lo condusse alla morte, pubblicata nel 1976[1][10];
- 1980: Premio Strega per l'opera autobiografica La vita ingenua, pubblicata da Rizzoli.[11]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- I giovani d'Europa, con 48 tavole fuori testo, Milano, Hoepli, 1936
- Camillo Cavour, Milano, Zucchi, 1937.
- L'esperienza di un dopoguerra. Note sulla lotta antibolscevica in Italia dal 1917 al 1921, Roma, Edizioni italiane, 1943.
- Opuscoli politici. Massimo D'Azeglio, Torino, Giulio Einaudi, 1943.
- Un anno di libertà, Roma, OET Edizioni polilibraria, 1945.
- I moribondi di Montecitorio, Milano, Longanesi, 1947.
- I carissimi nemici, Milano, Longanesi, 1949.
- I bracci secolari, Modena, Guanda, 1951.
- Risorgimento scomunicato, Firenze, Parenti, 1958.
- Stampa in allarme, Gorresio e altri, a cura di Adolfo Battaglia, Bari, Laterza, 1958.
- L'Italia a sinistra, Milano, Rizzoli, 1963.
- La nuova missione, Milano, Rizzoli, 1968.
- Roma ieri e oggi (1870-1970), Milano, Rizzoli, 1970.
- Il sesto Presidente, Milano, Rizzoli, 1972.
- Il papa e il diavolo, Milano, Rizzoli, 1973.
- Berlinguer , Milano, Feltrinelli, 1976.
- Costellazione cancro. Come si entra e come si esce dal tunnel della più tragica malattia del nostro tempo, Milano, Rizzoli, 1976.
- La vita ingenua, Rizzoli, Milano 1980; La vita ingenua, Prefazione di Massimo Onofri, UTET, Torino 2007
- La vita ingenua. Costellazione cancro, Seconda edizione, Milano, Rizzoli, 1980.
- Trent'anni dopo con Giampaolo Pansa e Lietta Tornabuoni, Milano, Valentino Bompiani, 1976.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f Fonte: Alessandra Cimino, Dizionario Biografico degli Italiani, riferimenti in Bibliografia.
- ^ Inviso al regime fascista, Missiroli non poteva assumere formalmente la direzione di un quotidiano.
- ^ In realtà il direttore fu Leo Longanesi ma al giornalista, non gradito al regime, era stata interdetta la firma nel 1939.
- ^ Vedi Alberto Papuzzi, Professione giornalista. Le tecniche, i media, le regole, Quinta edizione, Roma, Donzelli, 2003, p. 48.
- ^ Cinque russi fortunati l'ultimo articolo del Taccuino di Gorresio, La Stampa, 28 settembre 1982, p. 2, Archivio storico.
- ^ È morto Vittorio Gorresio. Per 35 anni ha lavorato con noi, La Stampa, 18 dicembre 1982, p. 1, Archivio storico.
- ^ Tumulate stamattina a Mondovì le ceneri di Vittorio Gorresio. La cerimonia privata nella tomba di famiglia, La Stampa, 23 dicembre 1982, p. 31, Archivio storico.
- ^ Vedi La XXII edizione del Premio Sain Vincent per il giornalismo video di Cinecittà Luce, sito del Senato della Repubblica.
- ^ Un tumore alla mascella. Vedi Dizionario Biografico in Bibliografia.
- ^ Vedi Eugenio Marcucci, Giornalisti grandi firme, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005 p. 231.
- ^ 1980 Vittorio Gorresio, su premiostrega.it. URL consultato il 23 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2019).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Alessandra Cimmino, «GORRESIO, Vittorio» in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 58, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Eugenio Marcucci, Gaetano Afeltra, Giornalisti grandi firme, Rubettino, 2005.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Vittorio Gorresio
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Gorrèsio, Vittorio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- GORRESIO, Vittorio, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
- Riccardo Sabbatini, GORRESIO, Vittorio, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
- Alessandra Cimmino, GORRESIO, Vittorio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 58, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- (EN) Opere di Vittorio Gorresio, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Vittorio Gorresio, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- La virtù dell'irriverenza. Vittorio Gorresio uno dei più lucidi testimoni del nostro tempo di Giovanni Spadolini, La Stampa, 18 dicembre 1982, p. 3, Archivio storico.
- Critico imparziale di trent'anni italiani. La vita, la carriera di giornalista, la lunga lotta contro il cancro di Lietta Tornabuoni, La Stampa, 18 dicembre 1982, p. 3, Archivio storico.
- Vittorio Gorresio. Il cronista politico che inventò il retroscena. Uno stile fatto di anticipazioni, ritratti in miniatura, pettegolezzi intelligenti. Ha vinto il Bagutta e lo Strega, di Antonio Debenedetti, Corriere della Sera, 31 gennaio 2004, p. 54, Archivio storico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108346286 · ISNI (EN) 0000 0001 1002 7790 · SBN CFIV094423 · LCCN (EN) n50034492 · GND (DE) 119411563 · BNF (FR) cb126097895 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n50034492 |
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