Michele Prisco

Michele Prisco (Torre Annunziata, 4 gennaio 1920 – Napoli, 19 novembre 2003) è stato uno scrittore e giornalista italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato e cresciuto a Torre Annunziata in un ambiente borghese che poi costituirà lo sfondo dei suoi libri. Si laurea in giurisprudenza e supera anche gli esami di procuratore legale, ma alla carriera di avvocato preferisce quella di giornalista e scrittore.
Nel 1942 viene pubblicato sul mensile del "Corriere della Sera", "La Lettura", il suo primo racconto, Gli alianti. Prima di partire militare collabora con la "Gazzetta del Popolo" di Torino e anche durante i lunghi mesi passati sul fronte prosegue il suo percorso di formazione grazie a commilitoni, in seguito divenuti amici di una vita, come gli scrittori Gino Montesanto, Mario Pomilio e il pittore Enrico Accatino. Alla fine del conflitto riprende l'attività giornalistica collaborando con varie testate, sia quotidiane che periodiche.
Nel 1949 pubblica il suo primo libro, La provincia addormentata, che gli vale la medaglia d'oro per l'opera prima al Premio "Strega" di quell'anno. L'anno successivo Gli eredi del vento gli frutta il Premio "Venezia" per l'inedito.
Nel 1951 si sposa con Sarah Buonomo e si trasferisce a Napoli, città che ama e in cui vivrà fino alla morte.[1]
Negli anni sessanta è, con Mario Pomilio, Domenico Rea, Luigi Compagnone, Luigi Incoronato, Gian Franco Venè e Leone Pacini Savoj, tra gli animatori della rivista letteraria "Le ragioni narrative"[2] di cui sarà anche direttore. Continuò anche il suo impegno giornalistico come critico cinematografico e letterario e per un decennio ricoprì la carica di vice segretario del Sindacato Nazionale Scrittori.[3]
È stato uno scrittore molto prolifico e apprezzato sia dal pubblico che dalla critica che ne amò subito lo stile ricco e pastoso. E anche il cinema lo scoprì, dando vita a Una spirale di nebbia, fortunata versione cinematografica del suo romanzo omonimo.
Nei suoi primi libri (La provincia addormentata, Gli eredi del vento e soprattutto Figli difficili) Prisco descrisse la borghesia partenopea, con tutte le sue debolezze e i suoi limiti, fra cui l'incapacità di proporre per Napoli alternative concrete a una situazione di stagnazione sociale e economica che ne impediva lo sviluppo. Successivamente lo scrittore, pur continuando a sviscerare il mondo delle classi medie della sua città, cercherà di inglobare nella sua analisi anche i ceti più popolari, senza però mai introdurre nei suoi romanzi quelle connotazioni macchiettistiche e di folklore che saranno tipiche di gran parte della letteratura napoletana del dopoguerra.
Nel 1968 entrò a far parte della giuria del Premio "Teramo" per un racconto inedito di cui divenne presidente nel 1993.[4] Dal 1989 al 1993 fu primo presidente della giuria tecnica del Premio "Chiara".[5]
Lo scrittore amava trascorrere le vacanze nella villetta di Vico Equense, da lui chiamata affettuosamente «la casarella».
Morte[modifica | modifica wikitesto]
È morto a Napoli il 19 novembre 2003.[6]
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1949 - Premio Strega, medaglia d'oro per gli esordienti;[7][8]
- 1950 - Premio Venezia per gli inediti;[7]
- 1962 - Premio Napoli[9]
- 1966 - Premio Strega[10]
- 1971 - Premio Napoli[9]
- 1977 - Premio Saint Vincent per il giornalismo (Il mattino di Napoli).[7]
- 1981 - Premio Mediterraneo;[7]
- 1985 - Premi Verga, Hemingway e Fiuggi - Una vita per la cultura;[3]
- 1989 - Premio Sirmione-Catullo e Rosone d'Oro Pescara;[7]
- 1991 - Premio Sila,[11] premi Il Pane-Castoiglione del lago, Selezione-Penne;[7] Frontino-Montefeltro;[12]
- 1992 - Premio letterario Boccaccio[13]
- 1996 - Premio Fregene,[14] - Premio Selezione Campiello[15], - Premio Cimitile[16], Premio Nazionale Rhegium Julii[17]; premi Viadana, Gioi Cilento, Pirandello;[7]
- 1999 - Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante,[18] Premio Città di Penne,[7]
- 1999 - Riceve il Premio Flaiano alla carriera;[19]
- 2001 - Vince il premio Oplonti alla carriera;[3]
- 2002 - Vince il premio Napoli alla carriera;[3]
Opere (parziale)[modifica | modifica wikitesto]
Romanzi e raccolte di racconti[20][modifica | modifica wikitesto]
- La provincia addormentata, 1949, (libro d'esordio; nuova edizione aggiornata Milano, Rizzoli, 1969);
- Gli eredi del vento, Milano, Rizzoli, 1950, Premio Venezia per l'inedito;
- Figli difficili, Milano, Rizzoli, 1954;
- Fuochi a mare Milano, Rizzoli, 1957;
- La dama di piazza Milano, Rizzoli, 1962, Premio Napoli;
- Punto franco, Milano, Rizzoli, 1965;
- Una spirale di nebbia, Milano, Rizzoli, 1966, Premio Strega;
- Inventario della memoria, Rizzoli, 1970, (versione ampliata del racconto autobiografico già presente in Punto franco;
- I cieli della sera, Milano, Rizzoli, 1970, Premio Napoli;
- Gli ermellini neri, Milano, Rizzoli, 1975;
- Il colore del cristallo, Milano, Rizzoli, 1977;
- Le parole del silenzio, Milano, Rizzoli, 1981, Premio Mediterraneo;
- Lo specchio cieco, Milano, Rizzoli, 1984, (Premio letterario Giovanni Verga, premio Hemingway e premio Fiuggi, una vita per la cultura);
- I giorni della conchiglia, Milano, Rizzoli, 1989, (premio Sirmione Catullo, premio Rosone d'oro Pescara);
- Terre basse, Milano, Rizzoli, 1992, (Premio Sila, premio Il Pane - Castiglione del Lago, premio Boccaccio, premio Frontino - Montefeltro, premio Selezione - Penne);
- Il cuore della vita; Milano, Rizzoli, 1995,
- Il pellicano di pietra, Milano, Rizzoli, 1996, (premio Viadana, premio Rhegium Julii, premio Gioi Cilento, premio Pirandello);
- Gli altri; Milano, Rizzoli, 1999; (premio Città di Penne)
- La pietra bianca. Quattro racconti inediti, Milano, Rizzoli, 2003, a cura di Nando Vitali.
Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]
- Lo scimmiottino, (Le Sagouin di François Mauriac), con Siepi dorate, 1959, Mondadori
Saggistica[21][modifica | modifica wikitesto]
- Sei autografi manzoniani, Casella, 1974;
- Giambattista Basile, E. De Rosa, 1995;
- Il romanzo italiano contemporaneo, F. Cesati, 1983;
- La porta segreta, SEI, 1986;
- Michele Prisco presenta Il monaco nero di Čechov, Laterza, 1995;
- Matilde Serao: una napoletana verace, Tascabili Economici Newton, Roma 1995
- Michele Prisco tra letteratura e cinema, a cura di Piero Antonio Toma, Compagnia dei Trovatori, 2020
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Studi[modifica | modifica wikitesto]
- Aurelio Benevento, La narrativa di Michele Prisco, De Luca, 1972;
- Pompeo Giannantonio, Invito alla lettura di Michele Prisco, Mursia, 1977;
- Giuseppe Amoroso, Michele Prisco, La nuova Italia, 1980;
- Aurelio Benevento, Narrativa e fortuna di Michele Prisco, Società editrice napoletana, 1983;
- Mario Pomilio, L'itinerario narrativo di Michele Prisco, Centro d'arte e di cultura La scogliera, 1990;
- Carmelo Aliberti, Michele Prisco, Bastogi, 1993;
- (a cura di) Santino G. Bonsera, Mario Pomilio, Le parole del silenzio di Michele Prisco, con un ricordo di Michele Prisco, Ermes, Potenza 1997; ISBN 88-900215-0-0
- Lorenza Rocco Carbone, Incontro con l'autore Michele Prisco, Massa, 2000;
- Aurelio Benevento, Michele Prisco: narrativa come testimonianza, A. Guida, 2001;
- Arnaldo Zambardi, Borghesia e letteratura: analisi semiosociologica dell'immaginario attraverso l'opera narrativa di Michele Prisco, Bulzoni, 2003;
- Appartenere alle parole. Michele Prisco uomo e scrittore, a cura di Simone Gambacorta, Galaad Edizioni, Giulianova (Teramo), 2017 (con interviste a Luca Desiato, Andrea Di Consoli, Giuseppe Lupo, Annella Prisco, Enzo Verrengia e Diego Zandel e con quattro scritti di Prisco sul suo mestiere di narratore).
Interventi su quotidiani e riviste letterarie[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe De Robertis, Tempo illustrato, 4 giugno 1949.
- Geno Pampaloni, Comunità, settembre 1949.
- Giorgio Petrocchi, Nuova Antologia, gennaio 1950.
- Mario Stefanile, Il Mattino, 5 marzo 1957.
- Carlo Bo, L'Europeo, 10 dicembre 1961.
- Carlo Salinari, Vie Nuove, 12 aprile 1962.
- Claudio Marabini, Il Resto del Carlino, 1º settembre 1965.
- Giacinto Spagnoletti, Il Messaggero, 16 dicembre 1969.
- Enrico Falqui, Il Tempo, 30 ottobre 1970.
- Luigi Baldacci, Epoca, 10 maggio 1961.
- Aldo Borlenghi, L'Approdo letterario, giugno 1972.
- Destini sincronici Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro. Con lettere di Rocco Scotellaro e Michele Prisco di Carmen Moscariello Guida Editore Napoli 2015 [22]
- Simone Gambacorta, A proposito di Michele Prisco. Un racconto di avvicinamento, Lottavo.it, 26 febbraio 2018.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Queste notizie biografiche trovano riscontro, tra l'altro, nel profilo di Giacinto Spagnoletti: Michele Prisco, in Letteratura italiana, I Contemporanei, Milano, Marzorati, 1974, pp. 1045-1066.
- ^ Donatella Trotta, Leggere (e rileggere) Mario Pomilio oggi, nei frammenti di un’amicizia, su vibrisse.wordpress.com. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- ^ a b c d L'autore, su centrostudimicheleprisco.com. URL consultato il 2 aprile 2019.
- ^ È morto Michele Prisco, Presidente della Giuria del Premio e grande amico della Città
- ^ Storia, su premiochiara.it. URL consultato il 27 marzo 2021.
- ^ È morto Michele Prisco, Presidente della Giuria del Premio e grande amico della Città, su premioteramo.it. URL consultato il 6 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2018).
- ^ a b c d e f g h Aurelio Benevento, Michele Prisco. Narrativa come testimonianza, Napoli, Alfredo Guida Editore, 2001. URL consultato l'8 agosto 2018.
- ^ Premio Strega 1949, su premiostrega.it. URL consultato il 2 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2019).
- ^ a b Opere premiate, su premionapoli.it. URL consultato il 2 aprile 2019.
- ^ 1966 Michele Prisco, su premiostrega.it. URL consultato il 2 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2019).
- ^ Documento del Premio Sila-49 (PDF), su premiosila49.it. URL consultato il 13 maggio 2019.
- ^ premiofrontino.it, https://www.premiofrontino.it/storia/ . URL consultato il 3 aprile 2019.
- ^ Premio Boccaccio, su premioletterarioboccaccio.it. URL consultato il 21 ottobre 2022.
- ^ Premiati al Premio Fregene, su premiofregene.it. URL consultato il 6 ottobre 2018.
- ^ Premiati precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 2 aprile 2019.
- ^ Albo d'oro premio Cimitile I-V edizione, su fondazionepremiocimitile.it. URL consultato il 6 ottobre 2018.
- ^ premio Rhegium Julii, su circolorhegiumjulii.wordpress.com. URL consultato il 3 novembre 2018.
- ^ Albo vincitori "Isola di Arturo", su premioprocidamorante.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2019).
- ^ Libro su Michele Prisco uomo e scrittore, Premio Flaiano alla carriera 1999, su giornaledimontesilvano.com. URL consultato il 13 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
- ^ I premi letterari sono in A. Benevento, Michele Prisco, letteratura come testimonianza, p. 99 ss.
- ^ L'elenco non è esaustivo, non comprende tutte le prefazioni, postfazioni e presentazioni di testi di altri autori. Si veda in proposito il catalogo OPAC della Biblioteca Nazionale di Firenze.
- ^ Carmen Moscariello, Destini incrociati di Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro, su pianetapoesia.it (archiviato l'11 febbraio 2022).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Michele Prisco
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Prisco, Michele, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Antonio Camerino, PRISCO, Michele, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981.
- Prisco, Michèle, su sapere.it, De Agostini.
- Alessia Pirro, PRISCO, Michele, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 85, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- Opere di Michele Prisco, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Michele Prisco, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Michele Prisco, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Michele Prisco, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Francesco Alberto Giunta, Michele Prisco, scrittore europeo, su literary.it, 2012.
- Michele Prisco, su archivioriccardi.it. URL consultato il 6 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 98131431 · ISNI (EN) 0000 0001 2144 8136 · SBN CFIV032816 · BAV 495/137692 · LCCN (EN) n50022592 · GND (DE) 118793403 · BNF (FR) cb119206676 (data) · J9U (EN, HE) 987007266758305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50022592 |
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