Giuseppe Bonura

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Giuseppe Bonura

Giuseppe Bonura (Fano, 25 dicembre 1933Milano, 14 luglio 2008) è stato uno scrittore e critico letterario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Fano, ha vissuto per la maggior parte della sua vita a Milano. Era stato giornalista culturale di Avvenire e aveva collaborato a vari periodici culturali. È stato autore di romanzi, volumi di racconti e libri di saggistica letteraria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Il rapporto (Rizzoli), (premio "Il Libro Giovane", 1967).
  • La pista del Minotauro (Rizzoli), (Premio Nazionale Letterario Pisa, 1971[1]).
  • La doppia indagine (Rizzoli)
  • I custodi del silenzio (Rizzoli)
  • Morte di un senatore (Fabbri)
  • L'adescatore (Mondadori), 1975.
  • La vita astratta (Mondadori), Premio Città di Penne[2]
  • Il segreto di Alias (Aragno) (Premio Grinzane Cavour - Selezione, Premio Comisso - Selezione)[2]
  • La ragazza dalla luna storta (Aragno)
  • Per partito preso (Aragno) (finalista al premio Strega 1978)[3]
  • Le notti del cardinale (Aragno) (Premio Grinzane Cavour)[4]
  • La congiura di Maralto (Aragno)
  • I barboni della regina (Aragno)
  • Il prato delle voci di marmo (Aragno)
  • Biografia di un delitto (Avagliano)
  • Le radici del tempo (Avagliano)

Racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • I satiri virtuosi (Rizzoli)
  • La castità dell'ospite (Rizzoli, premio Buzzati)

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • Il gioco del romanzo (Giunti)
  • Invito alla lettura di Italo Calvino (Mursia)
  • Tecniche dell'inganno (Guaraldi), 1974

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albo d'oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.
  2. ^ a b Giuseppe Bonura, costruttori di ombre, su books.google.it. URL consultato l'8 novembre 2019.
  3. ^ 1978 Ferdinando Camon, su premiostrega.it. URL consultato l'8 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2019).
  4. ^ Addio a Giuseppe Bonura scrittore 'nemico del mondo', su ricerca.repubblica.it. URL consultato l'8 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN113260691 · ISNI (EN0000 0001 0937 0698 · SBN CFIV028790 · LCCN (ENn85277823 · GND (DE119344297 · BNF (FRcb120710213 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n85277823