Vitaliano Trevisan

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Vitaliano Trevisan nel 2004

Vitaliano Trevisan (Sandrigo, 12 dicembre 1960Crespadoro, 7 gennaio 2022) è stato uno scrittore, attore, drammaturgo, regista teatrale, librettista, sceneggiatore e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Trevisan nasce a Sandrigo, in provincia di Vicenza, nel 1960. Dopo una giovinezza trascorsa come impiegato nel settore edilizio e dell'arredamento, si dedica a lavori più manuali fino ad approdare alla letteratura. Dopo alcune prove letterarie di buona levatura, raggiunge il successo nazionale e la notorietà nel 2002 con il romanzo I quindicimila passi, apprezzato dalla critica, che racchiude i pensieri di un uomo, Thomas, dalle mille fobie e dai meccanici comportamenti ossessivo-compulsivi. Il libro ha ricevuto il Premio Lo Straniero e il premio Campiello Francia 2008[1][2] (terza edizione del premio Campiello Europa).

Nel 2003 è l'attore protagonista, nonché tra gli sceneggiatori, del film Primo amore di Matteo Garrone, girato a Vicenza, presentato in concorso al 54º Festival di Berlino. È attore nel film Riparo di Marco Simon Puccioni (miglior film al festival di Annecy nel 2007), oltre che nel film Dall'altra parte del mare di Jean Sarto. Nel 2009 ha un importante ruolo nella serie televisiva R.I.S. Roma - Delitti imperfetti di Fabio Tagliavia. Nel 2016 è co-protagonista del film Senza lasciare traccia diretto da Gianclaudio Cappai.

I suoi testi teatrali sono stati messi in scena da Valter Malosti, Renato Chiocca e Toni Servillo; pubblicati da Einaudi i Due monologhi, ossia Oscillazioni e Solo RH, portato in scena nell'edizione del Festival delle Mura 2007 da Roberto Herlitzka. Nel 2012 il regista Michele Angrisani scrive il copione di uno spettacolo teatrale liberamente tratto dal romanzo Il ponte. Un crollo; questo verrà poi portato in scena dalla compagnia teatrale Il Canovaccio, per la regia di Antonello Pagotto e con Diego De Francesco nella parte del protagonista.

Nell'anno 2016 realizza il romanzo autobiografico Works in cui, attraverso il racconto di diversi lavori svolti nel corso della propria vita, nonché alcune proprie vicissitudini personali, dipinge un vasto affresco del corrotto e furbesco mondo del lavoro italiano, nonché, più in generale, della società italiana tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Zero[3]. Il romanzo, votato tra i dieci migliori romanzi del ventennio 2000-2019 dai 600 addetti ai lavori interpellati dalla rivista "L'indiscreto" per il suo canone[4], dove peraltro Trevisan è tra i pochi autori a figurare con più di un titolo[5], è stato oggetto di sei ristampe e di una "edizione ampliata", con un brano inedito in chiusura, nel 2022[6][7].

Nel settembre 2017, per la produzione del Teatro di Roma, un suo testo viene inserito nel progetto collettivo Ritratto di una nazione, in cui assieme a Trevisan partecipano altri drammaturghi italiani come Michela Murgia e Marco Martinelli, progetto con la regia di Fabrizio Arcuri. Nel 2017 vince il Premio Riccione con Il delirio del particolare. Ein Kammerspiel, andato poi in scena a Brescia, Palermo, Trieste e Milano con la regia di Giorgio Sangati e Maria Paiato in veste di attrice protagonista a fine 2021. Già nella precedente edizione del premio (2015) aveva ottenuto la "Menzione Franco Quadri" con Cerchio rosso. Studio per un affresco.

La sua ultima apparizione in video avviene nel 2021, nel film documentario La Rua. La magia di Vicenza, dove Trevisan recita la parte del Giano Bifronte. La produzione, regia di Daniele Cazzola con la sceneggiatura di Davide Fiore, lo vede come coautore del ruolo da lui interpretato. È morto suicida il 7 gennaio 2022 nella sua casa di Crespadoro[8][9].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte di prose[modifica | modifica wikitesto]

Testi teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • Il lavoro rende liberi (2005)
  • Oscillazioni (2006)
  • Solo RH (2007)
  • 3 drammi brevi (2008), contiene Fulvio Falzarano non compra nulla ma viene a prendere un caffè con me, La scrittura del territorio e Fulvio Falzarano e Pierluigi Cecchin da Righetti.
  • Una notte in Tunisia (2011)
  • Cerchio rosso. Studio per un affresco (2015)
  • Il delirio del particolare. Ein Kammerspiel (2020), vincitore del Premio Riccione nel 2017.

Libretti[modifica | modifica wikitesto]

  • Note sui sillabari (2007)
  • Madre con cuscino (2009)

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

Regie teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • Oscillazioni (2006)
  • Note sui sillabari (2007)
  • 3 drammi brevi (2008)
  • Madre con cuscino (2009)

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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