Coordinate: 42°24′15.95″N 12°51′24.13″E

Rieti: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Persone legate a Rieti: ora c'è la voce, non serve specificarlo
→‎Monumenti: riordino: creo sezione dedicata a vie, piazze ed archi ed un'altra dedicata alla cinta muraria; rimuovo sezione Altro; modifiche alle descrizioni dei monumenti; passo da elenco puntato a paragrafi indentati; aggiunte tra le aree naturali
Riga 241: Riga 241:


== Monumenti e luoghi d'interesse ==
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Rieti case sul fiume velino.jpg|thumb|Case del rione [[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|Santa Lucia]] sul fiume Velino]]
La città si presenta come un piccolo centro abitato di grande tranquillità ma dotata di alcune eccellenze che la rendono interessante, specie se inserita nell'insieme della sua provincia. Negli ultimi anni ha cercato nuove vie per la crescita del suo territorio e della sua provincia ed oggi lo sviluppo del settore turistico è una delle vie più battute. Notevole è l'importanza del fattore religioso, che può contare sulla presenza di due dei ''quattro santuari Francescani'', quello di [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e quello de [[Santuario della Foresta|La Foresta]] e sulla vicinanza con i restanti due, siti nei vicini comuni di [[Greccio]] e [[Poggio Bustone]]. Molti pellegrini giungono, infatti, nella "Valle Santa" per ripercorrere, con il [[Cammino di Francesco]], le gesta ed i momenti della vita del [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]].
La città si presenta come un piccolo centro abitato di grande tranquillità ma dotata di alcune eccellenze che la rendono interessante, specie se inserita nell'insieme della sua provincia. Negli ultimi anni ha cercato nuove vie per la crescita del suo territorio e della sua provincia ed oggi lo sviluppo del settore turistico è una delle vie più battute. Notevole è l'importanza del fattore religioso, che può contare sulla presenza di due dei ''quattro santuari Francescani'', quello di [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e quello de [[Santuario della Foresta|La Foresta]] e sulla vicinanza con i restanti due, siti nei vicini comuni di [[Greccio]] e [[Poggio Bustone]]. Molti pellegrini giungono, infatti, nella "Valle Santa" per ripercorrere, con il [[Cammino di Francesco]], le gesta ed i momenti della vita del [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]].


Riga 249: Riga 248:
{{Vedi anche|Chiese di Rieti}}
{{Vedi anche|Chiese di Rieti}}


[[File:Cattedrale di Santa Maria, Rieti - interno 2.jpg|thumb|left|L'interno della cattedrale]]
[[File:Rieti45.jpg|thumb|upright|left|Il campanile della Cattedrale]]


[[File:Rieti45.jpg|thumb|upright|Il campanile della Cattedrale]]
[[File:Cattedrale di Santa Maria, Rieti - interno 2.jpg|thumb|L'interno della cattedrale]]


* La [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]], costruita tra il 1109 e il 1225, presenta un esterno in stile romanico e un interno barocco. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero (che ospita il [[Museo diocesano di Rieti]]), il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, progettata dal Bernini.
* La [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]], costruita tra il 1109 e il 1225, presenta un esterno in stile romanico e un interno barocco. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero (che ospita il [[Museo diocesano di Rieti]]), il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, progettata dal Bernini. All'interno si trovano sculture di Federico di Filippo di Ubaldo da Firenze, [[Gian Lorenzo Bernini]], [[Giovanni Antonio Mari (scultore)|Giovanni Antonio Mari]] e [[Lorenzo Ottoni]], e dipinti di [[Antoniazzo Romano]], del figlio [[Marcantonio Aquili]], di [[Lorenzo Torresani]], [[Andrea Sacchi]], [[Francesco Romanelli]], [[Lattanzio Niccoli]] e [[Vincenzo Manenti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=2&area=2|titolo=La basilica superiore|sito=Museo diocesano di Rieti|accesso=2 dicembre 2015|dataarchivio=16 novembre 2007|urlarchivio=http://wayback.archive.org/web/20071116104040/http://www.museodiocesanorieti.it/museum.php?section=2&area=2|urlmorto=si}}</ref>
* La [[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|chiesa di Santa Lucia]] (XIII secolo).
* La [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Rieti)|chiesa di Sant'Antonio Abate]], commissionata al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] nel 1570 e completata nel XVII secolo, fa parte di un complesso architettonico trecentesco che comprende anche un ospedale e un cimitero. Oggi l'edificio è chiuso al pubblico, abbandonato in uno stato di profondo degrado.
[[File:Chiesa di Sant'Agostino, Rieti - 1.jpg|thumb|upright|La chiesa di Sant'Agostino]]
[[File:Chiesa di Sant'Agostino, Rieti - 1.jpg|thumb|upright|La chiesa di Sant'Agostino]]
* La [[Basilica di Sant'Agostino (Rieti)|basilica di Sant'Agostino]] (metà XIII secolo). La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] ed un [[rosone]], e termina con un [[Attico (architettura)|attico]] leggermente sporgente. L'interno, a navata unica, è sormontato da [[Capriata|capriate]] in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra [[trifora]] e due [[bifora|bifore]].
* La [[Basilica di Sant'Agostino (Rieti)|basilica di Sant'Agostino]] (metà XIII secolo). La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un [[Timpano (architettura)|timpano]] ed un [[rosone]], e termina con un [[Attico (architettura)|attico]] leggermente sporgente. L'interno, a navata unica, è sormontato da [[Capriata|capriate]] in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra [[trifora]] e due [[bifora|bifore]].
* La [[Chiesa di San Domenico (Rieti)|chiesa di San Domenico]] (1266). Nel Settecento fu sconsacrata e cadde in una situazione di degrado fino al 1990, quando la struttura fu recuperata e restaurata evitando la demolizione. L'interno è conseguentemente piuttosto spoglio, ma si sono salvati due affreschi di [[Liberato da Rieti]] (uno dei quali fu distaccato e spostato al [[Museo Civico di Rieti|Museo Civico]] negli anni sessanta), e vi è stato recentemente costruito l'imponente [[Pontificio Organo Dom Bedos-Roubo Benedetto XVI|organo Dom Bedos-Roubo]], che misura 14 metri di altezza ed è costruito in base a due trattati del Settecento<ref>[http://www.organosandomenicorieti.it www.organosandomenicorieti.it]</ref>. Il bellissimo chiostro affrescato è attualmente integrato all'interno della caserma Verdirosi<ref>[http://www.esercito.difesa.it/scuola_nbc/verdirosi.htm www.esercito.difesa.it]</ref> e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.
* La [[Chiesa di San Domenico (Rieti)|chiesa di San Domenico]] (1266) è stata recentemente recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da due secoli. L'interno è conseguentemente piuttosto spoglio, ma si sono salvati due affreschi di [[Liberato da Rieti]] (uno dei quali fu distaccato e spostato al [[Museo Civico di Rieti|Museo Civico]] negli anni sessanta), e vi è stato recentemente costruito l'imponente [[Pontificio Organo Dom Bedos-Roubo Benedetto XVI|organo Dom Bedos-Roubo]], che misura 14 metri di altezza ed è costruito in base a due trattati del Settecento<ref>[http://www.organosandomenicorieti.it www.organosandomenicorieti.it]</ref>.
* Annesso alla chiesa si trova l'ex convento di San Domenico, del quale fanno parte il chiostro della Beata Colomba, adornato con lunette affrescate e un giardino all'italiana, e l'[[oratorio di San Pietro martire]], una piccola cappella che ospita un importante affresco del ''Giudizio Universale'' dei fratelli Lorenzo e [[Bartolomeo Torresani]] (1552-1554); tuttavia attualmente il convento fa parte della caserma Verdirosi<ref>[http://www.esercito.difesa.it/scuola_nbc/verdirosi.htm www.esercito.difesa.it]</ref> e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.
[[File:Chiesa di San Francesco - 2.jpg|thumb|left|La chiesa di San Francesco]]
[[File:Chiesa di San Francesco - 2.jpg|thumb|left|La chiesa di San Francesco]]
* La [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]] (1253) affaccia sull'omonima piazza. Realizzata in stile gotico-romano con una facciata a [[frontone]] molto semplice, in pietra, dotata di un portone a [[strombatura]] sovrastato da una lunetta e da un piccolo rosone. L'interno è a tre navate, con una copertura a [[capriata|capriate]] che sostituisce l'originale volta barocca che crollò durante il terremoto del 1898. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]] ed il chiostro, oggi sede del liceo scientifico ''Carlo Jucci''. All'interno della chiesa ogni anno si svolgono le celebrazioni per il Giugno Antoniano e da qui parte la Processione di [[Antonio di Padova|S. Antonio]].
* La [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]] (1253) affaccia sull'omonima piazza. Realizzata in stile gotico-romano con una facciata a [[frontone]] molto semplice, in pietra, dotata di un portone a [[strombatura]] sovrastato da una lunetta e da un piccolo rosone. L'interno è a tre navate, con una copertura a [[capriata|capriate]] che sostituisce l'originale volta barocca che crollò durante il terremoto del 1898. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]] ed il chiostro, oggi sede del liceo scientifico ''Carlo Jucci''. All'interno della chiesa ogni anno si svolgono le celebrazioni per il Giugno Antoniano e da qui parte la [[Processione dei Ceri|Processione di S. Antonio]].
[[File:Chiesa di San Rufo - Rieti.jpg|thumb|La chiesa di San Rufo]]
[[File:20090715 Fonte Colombo 006 (3905603194).jpg|thumb|Il [[Santuario di Fonte Colombo]]]]
* Nei dintorni di Rieti si trovano inoltre i quattro [[santuari]] fondati da San [[Francesco d'Assisi]], che danno alla [[Piana Reatina|piana su cui sorge Rieti]] il nome di ''Valle Santa''. Nel territorio comunale reatino ricadono i santuari di [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Santuario della Foresta|della Foresta]], posti in posizione isolata su due rilievi ai margini della pianura, rispettivamente nei pressi delle frazioni di [[Sant'Elia (Rieti)|Sant'Elia]] e [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]]; ad essi si aggiungono quelli di [[Santuario di Greccio|Greccio]] e [[Santuario di Poggio Bustone|Poggio Bustone]], siti nei rispettivi comuni limitrofi. Il percorso che collega i quattro santuari è un cammino di pellegrinaggio noto e molto visitato, detto [[cammino di Francesco]].
* La [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Rieti)|chiesa di Sant'Antonio Abate]], commissionata al [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] nel 1570 e completata nel XVII secolo, fa parte di un complesso architettonico trecentesco che comprende anche un ospedale e un cimitero. Oggi l'edificio è chiuso al pubblico, abbandonato in uno stato di profondo degrado.
* La [[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|chiesa di Santa Lucia]] (XIII secolo).
[[File:Chiesa di San Rufo - Rieti.jpg|thumb|La chiesa di San Rufo e il monumento all'[[Umbilicus Italiae]]'']]
* La [[Chiesa di San Rufo (Rieti)|chiesa di San Rufo]] (1748) si trova in un posizione estremamente centrale, sulla piccola [[piazza San Rufo]], nella quale secondo la tradizione è collocato il centro d'Italia (''Umbilicus Italiae''). Sulla facciata si apre un portale di forma rettangolare privo di elementi particolari, stretto da due lesene ai fianchi e da un timpano in alto sollevato da terra da cinque scalini. L'interno è costituito da un'unica navata decorata da stucchi e particolari in legno ed ospita i dipinti ''L'estasi di [[Camillo de Lellis|San Camillo de Lellis]]'' di [[Pierre Subleyras]] e soprattutto ''L'angelo custode'' di [[Giovanni Antonio Galli]] detto lo Spadarino, che in passato fu attribuito al [[Caravaggio]] per via del gioco di luci ed ombre che ne ricorda lo stile della fase matura.
* La [[Chiesa di San Rufo (Rieti)|chiesa di San Rufo]] (1748) si trova in un posizione estremamente centrale, sulla piccola [[piazza San Rufo]], nella quale secondo la tradizione è collocato il centro d'Italia (''Umbilicus Italiae''). Sulla facciata si apre un portale di forma rettangolare privo di elementi particolari, stretto da due lesene ai fianchi e da un timpano in alto sollevato da terra da cinque scalini. L'interno è costituito da un'unica navata decorata da stucchi e particolari in legno ed ospita i dipinti ''L'estasi di [[Camillo de Lellis|San Camillo de Lellis]]'' di [[Pierre Subleyras]] e soprattutto ''L'angelo custode'' di [[Giovanni Antonio Galli]] detto lo Spadarino, che in passato fu attribuito al [[Caravaggio]] per via del gioco di luci ed ombre che ne ricorda lo stile della fase matura.
* La [[chiesa di Santa Scolastica]] (costruita tra il 1696 e il 1717), oggi è sconsacrata e costituisce l'Auditorium Varrone.
* La [[chiesa di Santa Scolastica]] (costruita tra il 1696 e il 1717), oggi è sconsacrata e costituisce l'Auditorium Varrone.
[[File:Chiesa di San Pietro martire - Rieti.jpg|thumb|left|La chiesa di San Pietro martire]]
* La [[Chiesa di San Pietro martire (Rieti)|chiesa di San Pietro martire]] fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. Questa portale in origine era collocato nella facciata dell'oratorio di San Pietro martire (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 nella sua posizione attuale.
* La [[Chiesa di San Pietro martire (Rieti)|chiesa di San Pietro martire]] fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. Questa portale in origine era collocato nella facciata dell'oratorio di San Pietro martire (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 nella sua posizione attuale.
[[File:San Pietro, Rieti - 1.JPG|thumb|left|upright|La ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|chiesa di San Pietro Apostolo]]]]
* L'oratorio di San Pietro Martire.
[[File:San Pietro, Rieti - 1.JPG|thumb|upright|La ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|chiesa di San Pietro Apostolo]]]]
* La ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|chiesa di San Pietro Apostolo]], oggi sede di una libreria in [[Via Roma (Rieti)|Via Roma]].
* La ex [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)|chiesa di San Pietro Apostolo]], oggi sede di una libreria in [[Via Roma (Rieti)|Via Roma]].
* Il [[convento di Sant'Antonio al Monte]], collocato sul colle di San Biagio. La sua costruzione fu autorizzata da [[papa Sisto IV]] nel 1474. La chiesa fu ampiamente ristrutturata a metà del XVII secolo.
* Il [[convento di Sant'Antonio al Monte]] (fine XV secolo) collocato sul colle di San Biagio a meridione della città. La sua costruzione fu autorizzata da [[papa Sisto IV]] nel 1474. La chiesa fu ampiamente ristrutturata a metà del XVII secolo.
* Santuari francescani: la valle su cui sorge Rieti è denominata anche Valle Santa. Questo principalmente per il legame con la figura di S. Francesco d'Assisi, che vi soggiornò per alcuni anni lasciando ai suoi margini quattro santuari disposti a croce: [[Santuario della Foresta|La Foresta]], [[Santuario di Poggio Bustone|Poggio Bustone]], [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Santuario di Greccio|Greccio]].
* La [[Chiese_di_Rieti#Santi_Giovenale_e_Vincenzo_Ferreri_.28Madonna_della_Scala.29|chiesa di San Giovenale e San Vincenzo Ferreri (Santa Maria della Scala)]], oggi è sconsacrata e nota come ''Auditorium dei poveri'' ed ospita eventi culturali. Nella chiesa si trova il bassorilievo ''Il genio della morte'' di [[Bertel Thorvaldsen]], commissionato da [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]] per la tomba della moglie Isabella Ricci Alfani. L'opera raffigura un giovane angelo alato, con la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi come se fosse addormentato, insieme ad una fiaccola rovesciata, simbolo dello spegnimento della vita. È inspirato al monumento della famiglia Stuart realizzato dal Canova nella [[Basilica dei Santi XII Apostoli|chiesa dei SS. Apostoli]] a Roma.
* La [[Chiese_di_Rieti#Santi_Giovenale_e_Vincenzo_Ferreri_.28Madonna_della_Scala.29|chiesa di San Giovenale e San Vincenzo Ferreri (Santa Maria della Scala)]], oggi è sconsacrata e nota come ''Auditorium dei poveri'' ed ospita eventi culturali. Nella chiesa si trova il bassorilievo ''Il genio della morte'' di [[Bertel Thorvaldsen]], commissionato da [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]] per la tomba della moglie Isabella Ricci Alfani. L'opera raffigura un giovane angelo alato, con la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi come se fosse addormentato, insieme ad una fiaccola rovesciata, simbolo dello spegnimento della vita. È inspirato al monumento della famiglia Stuart realizzato dal Canova nella [[Basilica dei Santi XII Apostoli|chiesa dei SS. Apostoli]] a Roma.


=== Architetture civili ===
=== Architetture civili ===
[[File:Mura medievali di Rieti 2.jpg|thumb|Le [[Mura di Rieti|Mura medievali]]]]
[[File:Ponte Romano di Rieti - primo piano - 3.jpg|thumb|I resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte romano]], adagiati sul fondale del Velino]]
* I resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]] (III secolo a.C.), demolito tra il 1932 e il 1936 a causa dei ripetuti danni causatigli dalle piene del fiume, che emergono dalle acque del Velino nel luogo dove si trovava originariamente (al termine di [[Via Roma (Rieti)|Via Roma]]).

* [[Teatro Flavio Vespasiano]], posto lungo Via Garibaldi, dove annualmente si svolge un'intensa attività teatrale. Venne costruito sul finire dell'Ottocento e, a tutt'oggi, l'acustica del teatro viene considerata come la migliore d'Italia e una delle migliori al mondo.<ref>[http://www.turislazio.it/index.php/turismo/i_comuni_del_lazio/provincia_di_rieti/i_comuni_della_provincia_di_rieti/rieti/i_luoghi_da_visitare/teatro_flavio_vespasiano www.turislazio.it]</ref><ref>[http://www.vinilazio.org/Le%20Province%20del%20Lazio/Rieti/Palazzi/Teatro%20Flavio%20Vespasiano.htm www.vinilazio.org]</ref><ref>[http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Teatro/intro.asp Sito del comune di Rieti]</ref>
* Le [[Mura di Rieti|Mura medievali di Rieti]], risalenti al secolo XIII, sono ben conservate e cingono la città per un intero lato. Lungo il loro percorso si aprono cinque porte:
[[File:Vescovado 02 (5237721595).jpg|thumb|left|Le volte del piano terra del Palazzo Vescovile]]
** Porta d'Arci (all'estremità Est);
** Porta Conca, che conserva anche la porta in legno del Cinquecento;
** Porta San Giovanni, murata nel XV secolo;
** Porta Cintia (a Nord), fu ricostruita nell'Ottocento ma andò distrutta durante la seconda guerra mondiale; oggi al suo posto si trovano due edifici di cemento armato in [[stile razionalista]], che si allacciano direttamente alle mura circostanti;
** Porta Romana (a Sud, oltre il fiume), ricollocata in piazza della Repubblica nel 1930 da [[Cesare Bazzani]].

[[File:Vescovado 02 (5237721595).jpg|thumb|left|Le volte del piano terra del palazzo vescovile]]
* Il [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]], o Palazzo Papale (1283), è posto sul fianco destro della Cattedrale, con la facciata rivolta verso piazza Mariano Vittori e la fiancata lungo via Cintia. La facciata romanica contiene una loggia, riportata all'aspetto originario con un restauro ad inizio novecento. Il piano terra ospita delle maestose [[Volta a crociera|volte a crociera]] gotiche a due navate, sorrette da sei pilastri; al primo piano si trova invece il salone delle udienze, che dal 2005 ospita la pinacoteca del [[Museo diocesano di Rieti]].
* Il [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]], o Palazzo Papale (1283), è posto sul fianco destro della Cattedrale, con la facciata rivolta verso piazza Mariano Vittori e la fiancata lungo via Cintia. La facciata romanica contiene una loggia, riportata all'aspetto originario con un restauro ad inizio novecento. Il piano terra ospita delle maestose [[Volta a crociera|volte a crociera]] gotiche a due navate, sorrette da sei pilastri; al primo piano si trova invece il salone delle udienze, che dal 2005 ospita la pinacoteca del [[Museo diocesano di Rieti]].
* L'[[Arco di Bonifacio VIII]] o Arco del Vescovo (1298), che si appoggia al Palazzo Vescovile, fu fatto costruire da [[Papa Bonifacio VIII]] dopo aver assistito ad un terremoto che colpì la città.
[[File:Palazzo Comunale, Rieti - facciata, 1.JPG|thumb|Palazzo Comunale]]
[[File:Palazzo Comunale, Rieti - facciata, 1.JPG|thumb|Palazzo Comunale]]
* [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] affaccia su [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]] ed è il risultato di molte opere di ampliamento e ristrutturazione di una struttura costruita nel XIII secolo<ref>[http://www.ipalazzi.it/palazzo/p_3150.html www.ipalazzi.it]</ref>. La facciata, che culmina in un piccolo campanile, ha uno stile tardo barocco con due ordini di finestre e un portico sotto il quale sono presenti un busto di Giuseppe Garibaldi e uno di Vittorio Emanuele II. Sul suo fianco destro si erge una torre di cinque piani rivestita in travertino, costruita nel 1940.
* [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] affaccia su [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]] ed è il risultato di molte opere di ampliamento e ristrutturazione di una struttura costruita nel XIII secolo<ref>[http://www.ipalazzi.it/palazzo/p_3150.html www.ipalazzi.it]</ref>. La facciata, che culmina in un piccolo campanile, ha uno stile tardo barocco con due ordini di finestre e un portico sotto il quale sono presenti un busto di Giuseppe Garibaldi e uno di Vittorio Emanuele II. Sul suo fianco destro si erge una torre di cinque piani rivestita in travertino, costruita nel 1940.
Riga 293: Riga 285:
[[File:Palazzo Vincentini - giardini, 18.jpg|thumb|Giardini e loggia di Palazzo Vincentini]]
[[File:Palazzo Vincentini - giardini, 18.jpg|thumb|Giardini e loggia di Palazzo Vincentini]]
Il lato rivolto verso la Cattedrale è munito di una splendida loggia formata da due ordini di archi, che affaccia su un giardino all'italiana da cui si gode una visuale panoramica sul lato sud della città; il giardino è pubblicamente accessibile dal 1927, quando la famiglia Vincentini decise di cedere l'edificio alla neonata provincia reatina. All'interno, il piano terra è decorato con pitture del 1932 che raffigurano [[Marco Terenzio Varrone]] e [[Tito Flavio Vespasiano]]; al primo piano si trovano le stanze dove alloggia il [[Prefetto (ordinamento italiano)|Prefetto]], ed è di particolare rilevanza il camino in marmi policromi risalente al Cinquecento, che riporta iscrizioni in oro.
Il lato rivolto verso la Cattedrale è munito di una splendida loggia formata da due ordini di archi, che affaccia su un giardino all'italiana da cui si gode una visuale panoramica sul lato sud della città; il giardino è pubblicamente accessibile dal 1927, quando la famiglia Vincentini decise di cedere l'edificio alla neonata provincia reatina. All'interno, il piano terra è decorato con pitture del 1932 che raffigurano [[Marco Terenzio Varrone]] e [[Tito Flavio Vespasiano]]; al primo piano si trovano le stanze dove alloggia il [[Prefetto (ordinamento italiano)|Prefetto]], ed è di particolare rilevanza il camino in marmi policromi risalente al Cinquecento, che riporta iscrizioni in oro.
[[File:Palazzo Potenziani Fabri da Colle San Mauro - Rieti.JPG|thumb|left|Palazzo Potenziani]]
[[File:Palazzo Potenziani Fabri (Rieti) - esterno da sx 03.JPG|thumb|upright|left|Palazzo Potenziani]]
* [[Palazzo Potenziani Fabri]] è situato in via dei Crispolti ed al suo interno ospita una serie di affreschi. Fondato nel XIII secolo, è stato posseduto prima dai Fabri e poi dai Potenziani fino 1979, quando fu sottoposto ad un impegnativo restauro, che ha permesso di riportarlo all'aspetto originario. Oggi appartiene alla [[Fondazione Varrone]], che vi ha collocato la sua sede; per questo motivo non è sempre visitabile.
* [[Palazzo Potenziani Fabri]] è situato in via dei Crispolti ed al suo interno ospita una serie di affreschi. Fondato nel XIII secolo, è stato posseduto prima dai Fabri e poi dai Potenziani fino 1979, quando fu sottoposto ad un impegnativo restauro, che ha permesso di riportarlo all'aspetto originario. Oggi appartiene alla [[Fondazione Varrone]], che vi ha collocato la sua sede; per questo motivo non è sempre visitabile.
* [[Palazzo Vincenti Mareri]] (XIX secolo) è la residenza storica dei conti Vincenti Mareri. Il suo attuale aspetto neoclassico è opera di [[Giuseppe Valadier]], che lo ingrandì fondendolo con i preesistenti palazzi degli Aligeri e dei Cerroni. Due portali in bugnato danno accesso alla corte interna, dove si trova un giardino all'italiana con una fontana su cui si trova una statua in terracotta di Cerere, copia di un originale romano.<ref name="fondazione cariri" />
* [[Palazzo Vincenti Mareri]] (XIX secolo) è la residenza storica dei conti Vincenti Mareri. Il suo attuale aspetto neoclassico è opera di [[Giuseppe Valadier]], che lo ingrandì fondendolo con i preesistenti palazzi degli Aligeri e dei Cerroni. Due portali in bugnato danno accesso alla corte interna, dove si trova un giardino all'italiana con una fontana su cui si trova una statua in terracotta di Cerere, copia di un originale romano.<ref name="fondazione cariri" />
Riga 299: Riga 291:
[[File:Palazzo Vecchiarelli, Rieti 01.jpg|thumb|Palazzo Vecchiarelli]]
[[File:Palazzo Vecchiarelli, Rieti 01.jpg|thumb|Palazzo Vecchiarelli]]
* [[Palazzo Vecchiarelli]] è collocato lungo [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], con un imponente portale e un'elegante facciata tardo rinascimentale. Fu realizzato sul finire del XVI secolo su progetto di [[Carlo Maderno]]<ref>[http://www.culturaitalia.it/catalog/catalogController?id=oai:touringclub.com:24370&tema=key.language.architecture&thes=dove&code=30001006004000000&page=null&selectFilter=null www.culturaitalia.it]</ref>.
* [[Palazzo Vecchiarelli]] è collocato lungo [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], con un imponente portale e un'elegante facciata tardo rinascimentale. Fu realizzato sul finire del XVI secolo su progetto di [[Carlo Maderno]]<ref>[http://www.culturaitalia.it/catalog/catalogController?id=oai:touringclub.com:24370&tema=key.language.architecture&thes=dove&code=30001006004000000&page=null&selectFilter=null www.culturaitalia.it]</ref>.
* [[Teatro Flavio Vespasiano]], posto lungo Via Garibaldi, dove annualmente si svolge un'intensa attività teatrale. Venne costruito sul finire dell'Ottocento e, a tutt'oggi, l'acustica del teatro viene considerata come la migliore d'Italia e una delle migliori al mondo.<ref>[http://www.turislazio.it/index.php/turismo/i_comuni_del_lazio/provincia_di_rieti/i_comuni_della_provincia_di_rieti/rieti/i_luoghi_da_visitare/teatro_flavio_vespasiano www.turislazio.it]</ref><ref>[http://www.vinilazio.org/Le%20Province%20del%20Lazio/Rieti/Palazzi/Teatro%20Flavio%20Vespasiano.htm www.vinilazio.org]</ref><ref>[http://www.comune.rieti.it/portalerieti/Cultura_eventi/Teatro/intro.asp Sito del comune di Rieti]</ref>
[[File:Palazzo Ricci, Rieti - esterno.jpg|thumb|left|Palazzo Ricci]]
[[File:Palazzo Ricci, Rieti - esterno.jpg|thumb|left|Palazzo Ricci]]
* [[Palazzo Secenari]] (XIV secolo), situato in [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], si distingue per una bifora quattrocentesca.
* [[Palazzo Secenari]] (XIV secolo), situato in [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], si distingue per una bifora quattrocentesca.
* [[Palazzo Ricci (Rieti)|Palazzo Ricci]], esempio di [[architettura neoclassica]], ha la facciata in piazza Oberdan e il fianco in piazza Mazzini. È appartenuto alla nobile famiglia di [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]]; oggi ospita uffici dell'amministrazione comunale. Il palazzo era sede di una notevole collezione di opere pittoriche prevalentemente del Seicento, il cui fiore all'occhiello era costituito dal gesso originale della [[Ebe]] di [[Antonio Canova]] attualmente conservata presso il [[Museo Civico di Rieti]].
* [[Palazzo Ricci (Rieti)|Palazzo Ricci]], esempio di [[architettura neoclassica]], ha la facciata in piazza Oberdan e il fianco in piazza Mazzini. È appartenuto alla nobile famiglia di [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]]; oggi ospita uffici dell'amministrazione comunale. Il palazzo era sede di una notevole collezione di opere pittoriche prevalentemente del Seicento, il cui fiore all'occhiello era costituito dal gesso originale della [[Ebe]] di [[Antonio Canova]] attualmente conservata presso il [[Museo Civico di Rieti]].
* [[Palazzo del Seminario (Rieti)|Palazzo del Seminario]] (XVI secolo) ed Arco del Seminario: sorto in luogo del ''Palazzo Pretorio e del Podestà'' (fine XIII secolo), sotto la direzione del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] venne trasformato in [[seminario]] diocesano (il primo ad essere istituito secondo le norme del [[concilio di Trento]]<ref name="treccani 1936">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti_(Enciclopedia-Italiana)/|autore=[[Riccardo Riccardi]], [[Francesco Palmegiani|Francesco Palmeggiani]], [[Doro Levi]], [[Eugenio Duprè Thesèider]]|titolo=Rieti|sito=Enciclopedia Italiana Treccani|data=1936|accesso=9 gennaio 2016}}</ref>, se si esclude il piccolissimo [[seminario di Larino]]) ed inaugurato il 4 giugno 1564, anche se gli ampliamenti dei secoli successivi rendono difficile individuare l'intervento vignolesco.
* [[Palazzo del Seminario (Rieti)|Palazzo del Seminario]] (XVI secolo) ed Arco del Seminario: sorto in luogo del ''Palazzo Pretorio e del Podestà'' (fine XIII secolo), sotto la direzione del [[Jacopo Barozzi da Vignola|Vignola]] venne trasformato in [[seminario]] diocesano (il primo ad essere istituito secondo le norme del [[concilio di Trento]]<ref name="treccani 1936">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/rieti_(Enciclopedia-Italiana)/|autore=[[Riccardo Riccardi]], [[Francesco Palmegiani|Francesco Palmeggiani]], [[Doro Levi]], [[Eugenio Duprè Thesèider]]|titolo=Rieti|sito=Enciclopedia Italiana Treccani|data=1936|accesso=9 gennaio 2016}}</ref>, se si esclude il piccolissimo [[seminario di Larino]]) ed inaugurato il 4 giugno 1564, anche se gli ampliamenti dei secoli successivi rendono difficile individuare l'intervento vignolesco.

=== Cinta muraria ===
[[File:Mura medievali di Rieti 2.jpg|thumb|Le [[Mura di Rieti|mura medievali]]]]
{{Vedi anche|Mura di Rieti}}

;Mura romane
:La cinta muraria di epoca romana è in gran parte scomparsa, ma rimangono visibili numerose tracce, specialmente nei casi in cui edifici di epoca successiva ne hanno riutilizzato i blocchi.

;Mura medievali
:Risalenti al XIII secolo, sono considerate tra le più imponenti e meglio conservate del [[Lazio]].<ref>{{Cita libro|autore=Touring Club Italiano|titolo=Guida rossa d'Italia - Lazio|edizione=quarta edizione|anno=1981|città=Milano|pagina=433}}</ref> Cingono la città per tutto il lato settentrionale, e formavano un'efficace sistema difensivo insieme al fiume [[Velino (fiume)|Velino]] e alle ''cavatelle'', oggi prosciugate, del Borgo e di Fiume de' Nobili. Lungo le mura si aprono cinque porte:
[[File:Porta D'Arci, Rieti 01.jpg|thumb|[[Porta d'Arci]]]]
* [[Porta d'Arci]], ad est, sulla [[Via Salaria]] per [[Cittaducale]], [[L'Aquila]] e [[Ascoli Piceno]];
* [[Porta Conca]], a nord; conserva ancora le imposte in legno del Cinquecento;
* [[Mura_di_Rieti#Porta_San_Giovanni|Porta San Giovanni]], a nord, al termine di via Pennina che costituisce con via Roma l'asse nord-sud del centro storico. Murata nel XV secolo, le sue tracce sono ancora visibili e un piccolo varco permette il passaggio dei pedoni;
* [[Porta Cintia]], a nord-ovest, sulla strada per [[Terni]]; è andata distrutta durante la seconda guerra mondiale e al suo posto si trovano oggi due edifici di cemento armato in [[stile razionalista]];
* [[Mura_di_Rieti#Porta_Romana|Porta Romana]], a sud, oltre il fiume, sulla [[Via Salaria]] per [[Roma]].

=== Vie, piazze ed archi medievali ===
[[File:Fontana di Piazza Vittorio Emanuele, Rieti.jpg|thumb|La fontana dei Delfini in [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|Piazza Vittorio Emanuele II]]]]

;[[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|Piazza Vittorio Emanuele II]]
:È la principale piazza della città. Su di essa affacciano il [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] e [[Palazzo Dosi Delfini|Palazzo Dosi]] nonché gli storici caffè Gengarelli e Quattro Stagioni. Al suo interno si trova la seicentesca [[Fontana dei Delfini (Rieti)|fontana dei Delfini]].<ref>{{Cita web|url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/rieti/fontana-dei-delfini-rieti/|titolo=Fontana dei delfini|accesso=14 novembre 2016}}</ref>

;[[Via Roma (Rieti)|Via Roma]]
:È la via principale del centro di Rieti, e ne rappresenta il [[Cardine (storia romana)|cardo]]. La superficie stradale è ancora oggi sorretta dagli archi del viadotto romano del III secolo a.C., che costituiva la parte urbana dell'antica [[via Salaria]]; il viadotto è visitabile tramite il percorso guidato della ''Rieti sotterranea'', che si snoda tra le cantine dei palazzi nobiliari che fiancheggiano la via.<ref>{{Cita web|url=http://www.apt.rieti.it/promozione.php?id=39| sito=apt.rieti.it|accesso=3 dicembre 2010}}</ref>

<!--[[File:Arco di Bonifacio VIII - Palazzo Vescovile, Rieti.jpg|thumb|upright|L'[[arco di Bonifacio VIII]] in [[via Cintia]]]]-->
;[[Via Cintia]] e [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]]
:Via Cintia e via Garibaldi costituiscono il [[decumano]] della città; lungo di esse si trovano alcuni dei più importanti palazzi di Rieti.

;[[Piazza San Rufo|Piazza San Rufo ''Centro d'Italia'']]
:Piazza San Rufo è una piccola piazzetta tipicamente medievale, raggiungibile da quattro stretti vicoli. Oltre ad ospitare l'omonima chiesa (descritta più in alto), in essa la tradizione individua l'esatta collocazione del centro geografico della [[Italia (regione geografica)|penisola italiana]] (''Umbilicus Italiae''). Per ricordarlo sono presenti un monumento (realizzato nel 2001, e chiamato scherzosamente "la caciotta" per la sua forma circolare e bassa che ricorda una forma di formaggio) e una targa.

;[[Arco di Bonifacio VIII]] o Arco del Vescovo
:Scavalca [[via Cintia]] appoggiandosi al [[Palazzo Vescovile (Rieti)|Palazzo Vescovile]], fu fatto costruire da [[Papa Bonifacio VIII]] nel 1298, dopo aver assistito terrorizzato ad un terremoto che colpì la città.

<!--[[File:Arco di Via del Forno, Rieti - esterno.JPG|thumb|L'arco di via del Forno]]-->
[[File:Arco di Santa Lucia (Rieti) di notte - lato via del Porto 06.jpg|thumb|L'arco di Santa Lucia (XIII secolo)]]
;Altri archi medievali
Le vie del centro storico di Rieti sono disseminate di archi medievali; tra gli altri si ricordano quelli di Santa Lucia (XIII secolo) e di via del Forno.

;Zona dei Pozzi
:La zona di via dei Pozzi è caratterizzata da un tessuto urbanistico tipico della città medievale, con stretti vicoli e archi.

;"Pincetto"
:Il "pincetto" è una rampa che collega piazza Oberdan con via Centuroni, così chiamata per l'analogia con quella del [[Pincio]] di [[Roma]].


=== Musei ===
=== Musei ===
[[File:Museo Diocesano di Rieti 01.jpg|thumb|La pinacoteca del [[Museo diocesano di Rieti|museo diocesano]]]]
* Il [[Museo Civico di Rieti|Museo Civico]] si compone di una sezione Storico-Artistica, collocata a Palazzo Comunale, e di una sezione archeologica, collocata a breve distanza nell'[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|ex monastero di Santa Lucia]]. Tra le principali opere conservate ci sono: una ''Ebe'' di [[Antonio Canova]] (1815), un polittico di [[Luca di Tommè]] (1370), varie opere di [[Antoniazzo Romano]] tra cui la ''Madonna del Latte'' (la più antica a lui attribuita, 1464), il trittico ''Crocifissione'' di [[Zanino di Pietro]] e varie opere dei reatini [[Antonio Gherardi]], [[Carlo Cesi]] e [[Antonino Calcagnadoro]] (a cui è dedicata un'intera sala); nella sezione archeologica sono esposte sculture, monete, oreficeria ed oggetti di epoca preistorica, etrusca, ellenistica e romana, tra cui si ricorda un'urna a capanna dell'età del ferro proveniente dalla necropoli di [[Campo Reatino]].
* Il [[Museo diocesano di Rieti|Museo diocesano dei beni ecclesiastici]] è un percorso costituito dal Museo del Tesoro del Duomo (ospitato nel battistero della Cattedrale), un museo di suppellettili liturgiche (situato in ambienti adiacenti alla Cripta della Cattedrale), un lapidario (collocato nel vestibolo che dalla cripta conduce al Palazzo Vescovile), e dalla Pinacoteca Diocesana (allestita nel salone delle udienze del Palazzo Vescovile).


;[[Museo Civico di Rieti|Museo Civico]]
=== Altro ===
:Si compone di una sezione Storico-Artistica, collocata a Palazzo Comunale, e di una sezione archeologica, collocata a breve distanza nell'[[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|ex monastero di Santa Lucia]]. Tra le principali opere conservate ci sono: una ''Ebe'' di [[Antonio Canova]] (1815), un polittico di [[Luca di Tommè]] (1370), varie opere di [[Antoniazzo Romano]] tra cui la ''Madonna del Latte'' (la più antica a lui attribuita, 1464), il trittico ''Crocifissione'' di [[Zanino di Pietro]] e varie opere dei reatini [[Antonio Gherardi]], [[Carlo Cesi]] e [[Antonino Calcagnadoro]] (a cui è dedicata un'intera sala); nella sezione archeologica sono esposte sculture, monete, oreficeria ed oggetti di epoca preistorica, etrusca, ellenistica e romana, tra cui si ricorda un'urna a capanna dell'età del ferro proveniente dalla necropoli di [[Campo Reatino]].
[[File:Ponte Romano di Rieti - primo piano - 3.jpg|thumb|I resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte romano]], adagiati sul fondale del Velino]]

* I resti del [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]] (III secolo a.C.), demolito tra il 1932 e il 1936 a causa dei ripetuti danni causatigli dalle piene del fiume, che emergono dalle acque del Velino nel luogo dove si trovava originariamente (al termine di [[Via Roma (Rieti)|Via Roma]]).
;[[Museo diocesano di Rieti|Museo diocesano dei beni ecclesiastici]]
* ''[http://www.rietidascoprire.it Rieti sotterranea]'', un percorso nelle cantine di alcuni palazzi di [[Via Roma (Rieti)|via Roma]], dove si possono osservare i resti dell'antica [[via Salaria]] risalenti al III secolo a.C.<ref>{{Cita web|url=http://www.apt.rieti.it/promozione.php?id=39| sito=apt.rieti.it|accesso=3 dicembre 2010}}</ref>
:È un percorso museale costituito dal Museo del Tesoro del Duomo (ospitato nel battistero della Cattedrale), un museo di suppellettili liturgiche (situato in ambienti adiacenti alla Cripta della Cattedrale), un lapidario (collocato nel vestibolo che dalla cripta conduce al Palazzo Vescovile), e dalla Pinacoteca Diocesana (allestita nel salone delle udienze del Palazzo Vescovile).


=== Monumenti ===
[[File:Fontana di Piazza Vittorio Emanuele, Rieti.jpg|thumb|left|La fontana dei Delfini]]
* [[Piazza San Rufo]], una piccola piazzetta situata nel centro storico, raggiungibile da quattro accessi diversi. Oltre ad ospitare l'omonima chiesa (descritta più in alto), in essa la tradizione individua l'esatta collocazione del centro geografico della [[Italia (regione geografica)|penisola italiana]] (''umbilicus italiae''). Per ricordarlo sono presenti un monumento (realizzato nel 2001, e chiamato scherzosamente "la caciotta" per la sua forma circolare e bassa che ricorda una forma di formaggio) e una targa.
* La [[Fontana dei Delfini (Rieti)|Fontana dei Delfini]], in [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza Vittorio Emanuele II]], che risale alla prima metà del XIX secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.hoteleuroparieti.it/it/palazzi_it.php|titolo=Palazzi|sito=Hotel Europa Rieti|accesso=20 aprile 2012}}</ref>.
* Il "Pincetto", una rampa che collega piazza Oberdan con via Marchetti, così chiamata per l'analogia con quella del [[Pincio]] di [[Roma]].
[[File:Monumento alla Lira, davanti - 2.JPG|thumb|Il monumento alla Lira]]
[[File:Monumento alla Lira, davanti - 2.JPG|thumb|Il monumento alla Lira]]

* Il Monumento Nazionale alla [[Lira italiana|Lira]] di Piazza Cavour. L'opera, inaugurata il 1º marzo 2003, e realizzata con la fusione di 2.200.000 [[200 lire|monete da 200 lire]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Sofia_Loren_inaugurato_monumento_alla_co_0_030302369.shtml Corriere della sera]</ref> presso le Fonderie Caggiati di Parma su disegno di Daniela Fusco, rappresenta l'[[Italia turrita]] che sostiene una grande moneta da una Lira, mentre su uno dei tanti drappi che l'avvolgono è impressa la scritta "L'Italia per la Lira". La faccia anteriore della moneta riporta l'incisione della Lira coniata nel 1951, mentre il retro originariamente corrispondeva a quella della [[1 lira|moneta da una lira]] emessa nel 1861, ma fu sostituito nel 2008 e oggi la statua tiene fra le mani una moneta con i dritti della prima e dell'ultima Lira coniata. La statua è rivolta verso il [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], mentre su un lato scorre un piccolo rivolo d'acqua che simboleggia il [[fiume Velino]], il simbolo della ricchezza di Rieti e della sua provincia: l'acqua. Si scelse Rieti per la collocazione di tale monumento, per il suo valore simbolico, dato che il capoluogo sabino storicamente è riconosciuto come il centro della penisola.
;Monumento nazionale alla Lira
* Il Monumento ai Caduti in piazza Mazzini, inaugurato insieme al palazzo degli studi (liceo classico/istituto magistrale) il 13 giugno 1926.
:In Piazza Cavour si trova un monumento dedicato alla [[lira italiana]], inaugurato il 1º marzo 2003 all'indomani dell'introduzione dell'[[Euro]]. Realizzata con la fusione di {{formatnum:2200000}} [[200 lire|monete da 200 lire]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/02/Sofia_Loren_inaugurato_monumento_alla_co_0_030302369.shtml Corriere della sera]</ref> presso le Fonderie Caggiati di Parma, disegno di Daniela Fusco, l'opera rappresenta l'[[Italia turrita]] che sostiene una grande moneta da una Lira, mentre su uno dei tanti drappi che l'avvolgono è impressa la scritta "L'Italia per la Lira". La faccia anteriore della moneta riporta l'incisione della Lira coniata nel 1951, mentre il retro originariamente corrispondeva a quella della [[1 lira|moneta da una lira]] emessa nel 1861, ma fu sostituito nel 2008 e oggi la statua tiene fra le mani una moneta con i dritti della prima e dell'ultima Lira coniata. La statua è rivolta verso il [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], mentre su un lato scorre un piccolo rivolo d'acqua che simboleggia il [[fiume Velino]], il simbolo della ricchezza di Rieti e della sua provincia: l'acqua. Rieti fu scelta per la collocazione del monumento per il suo valore simbolico, dato che il capoluogo sabino è storicamente riconosciuto come il [[Piazza_San_Rufo#Il_centro_d.27Italia|centro della penisola]].

;Monumento ai Caduti
:Il monumento ai Caduti, opera dello scultore Inghilleri e di [[Antonino Calcagnadoro]], si trova in piazza Mazzini e rappresenta la figura di un angelo. È stato inaugurato insieme al palazzo degli studi (liceo classico/istituto magistrale) il 13 giugno 1926.


=== Aree naturali ===
=== Aree naturali ===
[[File:Terminillo0000001.jpg|thumb|Sciatori al Terminillo]]
{{Doppia immagine verticale|destra|Terminillo0000001.jpg|Terminillo (1917378783).jpg|220|Sciatori al Terminillo|Il versante [[Leonessa|leonessano]] del Terminillo d'estate}}
;[[Monte Terminillo]]
[[File:Terminillo (1917378783).jpg|thumb|Una delle vette del Terminillo d'estate]]
* Il [[Monte Terminillo]] (2216 m s.l.m.), una destinazione molto frequentata durante la stagione invernale. Migliaia di persone, usufruendo dei numerosi alberghi presenti, sfruttano la stagione sciistica per apprezzare le bellezze della montagna. Tuttavia il numero dei turisti è fortemente diminuito nel corso degli ultimi trent'anni, principalmente a causa di un'impiantistica obsoleta e invariata da decenni, e per la mancanza di collegamenti rapidi con le altre città. Le grandi folle di turisti, soprattutto romani, regolarmente presenti negli anni sessanta e settanta (tanto da far valere al Terminillo il soprannome di "Montagna di Roma"), si sono progressivamente riversate sulle vicine montagne abruzzesi, meglio attrezzate e collegate a Roma dall'[[autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]]. Oggi si sta cercando di ridare slancio alla montagna, ne è un esempio la realizzazione dell'illuminazione di un tratto delle piste da fondo il quale può così essere utilizzato anche in notturna, e dell'ammodernamento di alcuni impianti. La montagna comunque non offre attrazioni solo per gli amanti dello sci: infatti anche d'estate si presta per escursioni lungo i percorsi segnati del [[Club Alpino Italiano|CAI]].
:Il Terminillo, alto 2216 m s.l.m., è una destinazione molto frequentata durante la stagione invernale. Migliaia di persone, usufruendo dei numerosi alberghi presenti, sfruttano la stagione sciistica per apprezzare le bellezze della montagna. Tuttavia il numero dei turisti è fortemente diminuito nel corso degli ultimi trent'anni, principalmente a causa di un'impiantistica obsoleta e invariata da decenni, e per la mancanza di collegamenti rapidi con le altre città. Le grandi folle di turisti, soprattutto romani, regolarmente presenti negli anni sessanta e settanta (tanto da far valere al Terminillo il soprannome di "Montagna di Roma"), si sono progressivamente riversate sulle vicine montagne abruzzesi, meglio attrezzate e collegate a Roma dall'[[autostrada A24 (Italia)|autostrada A24]]. Oggi si sta cercando di ridare slancio alla montagna, ne è un esempio la realizzazione dell'illuminazione di un tratto delle piste da fondo il quale può così essere utilizzato anche in notturna, e dell'ammodernamento di alcuni impianti. La montagna comunque non offre attrazioni solo per gli amanti dello sci: infatti anche d'estate si presta per escursioni lungo i percorsi segnati del [[Club Alpino Italiano|CAI]].


[[File:Riflessi sul Lago Lungo.jpg|thumb|left|Il [[Lago Lungo (Lazio)|lago Lungo]]]]
<!--[[File:Ciclovia della Conca Reatina - balle di fieno.jpg|thumb|Un tratto della [[Ciclovia della Conca Reatina]]]]-->
;[[Piana Reatina]]
* La [[Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile]], che si estende nella piana reatina per circa 3000 ettari<ref>[http://www.parks.it/riserva.laghi.l.ripasottile/par.html www.parks.it]</ref>, a circa 7&nbsp;km dal capoluogo. È compresa nel territorio dei comuni di Rieti, [[Cantalice]], [[Colli sul Velino]], [[Contigliano]], [[Poggio Bustone]] e [[Rivodutri]]. Al suo interno si trovano il [[Lago Lungo (Lazio)|Lago Lungo]] e il [[Lago di Ripasottile]], gli unici bacini d'acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell'antico [[Lago Velino]].
:La pianura che circonda Rieti è un'area densamente coltivata e ancora scarsamente antropizzata. Circondata dal Terminillo e dai [[monti Sabini]], al suo interno si possono trovare panorami pittoreschi, casali di campagna e corsi d'acqua. Nella bella stagione molti reatini vi si recano per passeggiare o per fare sport, lungo le molte strade poderali che la percorrono o nella [[ciclovia della Conca Reatina]].
* Il ''[[Cammino di Francesco]]'', un percorso di circa 80&nbsp;km diviso in otto tappe, che permette di raggiungere i quattro santuari francescani ([[Santuario di Greccio|Greccio]], [[Santuario della Foresta|La Foresta]], [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Poggio Bustone]]) ripercorrendo le strade sulle quali passò [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], toccando anche il centro di Rieti. È stato istituito nel 2003, ed è una proposta valida sia nel campo del [[turismo religioso]] che nel campo naturalistico. A tutti coloro che si sottopongono al viaggio viene conferito un attestato, chiamato “Passaporto”, che documenta l'effettivo compimento del percorso: deve essere ritirato presso uno dei quattro santuari, e va fatto timbrare ad ogni tappa. In più, se il percorso viene compiuto in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all'Ufficio del Cammino di Francesco. Per permettere ai viaggiatori di orientarsi lungo il tragitto, sulle strade interessate sono dislocati cartelli in legno (nel 2010 ne sono stati aggiunti altri in alluminio) e segnali in vernice gialla sulle pavimentazioni stradali (con la forma del logo del Cammino), con le indicazioni necessarie per raggiungere i luoghi.

[[File:Riflessi sul Lago Lungo.jpg|thumb|Il [[Lago Lungo (Lazio)|lago Lungo]]]]
;[[Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile]]
:Si estende nella [[Piana Reatina]] per circa 3000 ettari<ref>[http://www.parks.it/riserva.laghi.l.ripasottile/par.html www.parks.it]</ref>, a circa 7&nbsp;km dal capoluogo. È compresa nel territorio dei comuni di Rieti, [[Cantalice]], [[Colli sul Velino]], [[Contigliano]], [[Poggio Bustone]] e [[Rivodutri]]. Al suo interno si trovano il [[Lago Lungo (Lazio)|Lago Lungo]] e il [[Lago di Ripasottile]], gli unici bacini d'acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell'antico [[Lago Velino]].

;[[Cammino di Francesco]]
:È un percorso di circa 80&nbsp;km diviso in otto tappe, che permette di raggiungere i quattro santuari francescani ([[Santuario di Greccio|Greccio]], [[Santuario della Foresta|La Foresta]], [[Santuario di Fonte Colombo|Fonte Colombo]] e [[Poggio Bustone]]) ripercorrendo le strade sulle quali passò [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], toccando anche il centro di Rieti. È stato istituito nel 2003, ed è una proposta valida sia nel campo del [[turismo religioso]] che nel campo naturalistico. A tutti coloro che si sottopongono al viaggio viene conferito un attestato, chiamato “Passaporto”, che documenta l'effettivo compimento del percorso: deve essere ritirato presso uno dei quattro santuari, e va fatto timbrare ad ogni tappa. In più, se il percorso viene compiuto in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all'Ufficio del Cammino di Francesco. Per permettere ai viaggiatori di orientarsi lungo il tragitto, sulle strade interessate sono dislocati cartelli in legno (nel 2010 ne sono stati aggiunti altri in alluminio) e segnali in vernice gialla sulle pavimentazioni stradali (con la forma del logo del Cammino), con le indicazioni necessarie per raggiungere i luoghi.


[[File:Fiume Velino - Rieti, dietro San Francesco - 2.jpg|thumb|Il [[Velino (fiume)|fiume Velino]] lascia intravedere il fondale in un giorno di particolare limpidezza. Il tratto fotografato è quello dietro la chiesa di San Francesco.]]
[[File:Fiume Velino - Rieti, dietro San Francesco - 2.jpg|thumb|Il [[Velino (fiume)|fiume Velino]] lascia intravedere il fondale in un giorno di particolare limpidezza. Il tratto fotografato è quello dietro la chiesa di San Francesco.]]


;[[Velino (fiume)|Fiume Velino]]
* Il [[Velino (fiume)|Fiume Velino]], che attraversa la città delimitando il centro storico a Sud. Mantiene ancora oggi buona parte della limpidezza che lo ha sempre caratterizzato, tanto che persino il tratto cittadino è abitato da [[Oca (zoologia)|oche]] e [[Germano reale|germani reali]], regolarmente visibili anche nei tratti più centrali del fiume. Oggi alcuni tratti degli argini cittadini risultano facilmente accessibili e sono meta di coloro che amano correre all'aperto, o semplicemente fare passeggiate a piedi o in bicicletta, grazie anche alla separazione di tali tratti dal traffico automobilistico. Nell'[[antica Roma]] era chiamato ''Avens flumen'', mentre fino al XVII secolo era riportato sulle carte geografiche come ''Mellino''<ref>{{Cita libro|autore=Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti|titolo =Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina|editore =L'orbicolare|città =Milano|anno =2007|pagine = 33|capitolo =Il fiume simbolo: il Velino|isbn =978-88-95061-38-2}}</ref>. È attraversato da cinque ponti ("Ponte di ferro", Ponte Giovanni XXIII, [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], la passerella pedonale tra piazza San Francesco e piazza Cavour, e Ponte Cavallotti).
:Il fiume attraversa la città e delimita il centro storico a sud. Mantiene ancora oggi buona parte della limpidezza che lo ha sempre caratterizzato, tanto che persino il tratto cittadino è abitato da [[Oca (zoologia)|oche]] e [[Germano reale|germani reali]], regolarmente visibili anche nei tratti più centrali del fiume. Oggi alcuni tratti degli argini cittadini risultano facilmente accessibili e sono meta di coloro che amano correre all'aperto, o semplicemente fare passeggiate a piedi o in bicicletta, grazie anche alla separazione di tali tratti dal traffico automobilistico. Nell'[[antica Roma]] era chiamato ''Avens flumen'', mentre fino al XVII secolo era riportato sulle carte geografiche come ''Mellino''<ref>{{Cita libro|autore=Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti|titolo =Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina|editore =L'orbicolare|città =Milano|anno =2007|pagine = 33|capitolo =Il fiume simbolo: il Velino|isbn =978-88-95061-38-2}}</ref>. È attraversato da cinque ponti ("Ponte di ferro", Ponte Giovanni XXIII, [[Ponte romano di Rieti|Ponte Romano]], la passerella pedonale tra piazza San Francesco e piazza Cavour, e Ponte Cavallotti).

;[[Fonte Cottorella]]
:Le sorgenti di Fonte Cottorella si trovano circa un chilometro a sud della città; da queste fonti sgorga un'acqua oligominerale. Attorno alle sorgenti si trova un'area verde con panchine e tavoli, nonché uno [[Terme|stabilimento termale]] e un ristorante.

;[[Chiese di Rieti#San Mauro|Colle San Mauro]]
:Compreso tra una quota di 415 e 530 metri s.l.m.<ref>Silvano LANDI, [http://www.rieti-lab.it/blog/?id=540479da GLI ALBERI IN CITTÀ: UNA CONVIVENZA NECESSARIA]</ref>, il colle è situato ad est del centro storico e a sud del quartiere Villa Reatina. Percorrendo la strada che vi conduce per 400 metri, a partire dalla centralissima [[Porta D'Arci]], si trova una [[pineta]] attrezzata come parco urbano, con tavoli da picnic, e poche centinaia di metri più avanti un belvedere, da dove si gode di un ottimo panorama del centro storico della città. Sul colle si trovano inoltre il convento dei [[frati Cappuccini]] e la Villa Potenziani (oggi albergo).

[[File:Bosco La Foresta, Rieti, autunno (2951666563).jpg|thumb|Sentiero sul colle della Foresta]]
;Colle della Foresta
:Il colle della Foresta è un'altura che si trova a nord-est della città e si interpone tra i quartieri Micioccoli e Campoloniano. La sua sommità si raggiunge percorrendo per circa quattro chilometri la [[Strade provinciali della provincia di Rieti#1-9|strada provinciale n. 7]]; su di esso si trova la frazione di [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]] e il [[santuario della Foresta]]. Diversi sentieri, soprattutto nei pressi del santuario, permettono di immergersi nella fitta vegetazione che lo ricopre. Sul colle si trovano anche un ristorante e un golf club.


== Società ==
== Società ==

Versione delle 21:25, 14 nov 2016

Template:Avvisounicode

Disambiguazione – Se stai cercando persone di cognome Rieti, vedi Rietti.
Rieti
comune
Rieti – Veduta
Rieti – Veduta
Panorama del centro storico di Rieti visto da Colle San Mauro (a est della città)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Rieti
Amministrazione
SindacoSimone Petrangeli (SEL) dal 21-5-2012
Territorio
Coordinate42°24′15.95″N 12°51′24.13″E
Altitudine405 m s.l.m.
Superficie206,46 km²
Abitanti47 553[1] (30-6-2016)
Densità230,33 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBelmonte in Sabina, Cantalice, Casperia, Castel Sant'Angelo, Cittaducale, Colli sul Velino, Concerviano, Contigliano, Greccio, Longone Sabino, Micigliano, Monte San Giovanni in Sabina, Montenero Sabino, Poggio Bustone, Rivodutri, Roccantica, Stroncone (TR), Terni (TR), Torricella in Sabina
Altre informazioni
Cod. postale02100
Prefisso0746
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT057059
Cod. catastaleH282
TargaRI
Cl. sismicazona 2A (sismicità media)
zona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 324 GG[3]
Nome abitantireatini
Patronosanta Barbara
Giorno festivo4 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rieti
Rieti
Rieti – Mappa
Rieti – Mappa
Posizione del comune di Rieti nell'omonima provincia
Sito istituzionale

Rieti (Riete in reatino, IPA: [ri'εte], ascolta) è un comune italiano di 47 553 abitanti[1] del Lazio, capoluogo dell'omonima provincia e capitale della regione storica della Sabina.

Ritenuta dagli autori dell'età classica il centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae)[4][5], Rieti sorge nella fertile Piana Reatina alle pendici del Monte Terminillo, sulle sponde del fiume Velino, in un territorio ricco d'acqua che fornisce alla Capitale molta dell'acqua potabile di cui necessita.

Di origini ancor più antiche di Roma, fu fondata all'inizio dell'età del ferro e divenne un'importante città dei Sabini. Fu conquistata dai Romani nel 290 a.C e, dopo la caduta dell'impero, dai Visigoti; sotto i Longobardi fu gastaldato nel Ducato di Spoleto. Entrata a far parte dello Stato Pontificio, costituiva un territorio di frontiera con il Regno di Napoli e nel XIII secolo fu frequentemente sede papale. Dopo l'annessione nel 1860 al Regno d'Italia fu aggregata alla provincia di Perugia, in Umbria, finché nel 1927 fu istituita la provincia di Rieti passando nel Lazio.

È caratterizzata da estati calde e da inverni con temperature notturne spesso inferiori allo zero. La bellezza del paesaggio e la quiete dei luoghi ne fanno un posto vivibile e meta privilegiata di molti turisti, provenienti soprattutto dalla vicina Roma.

Geografia fisica

Territorio

Lo stesso argomento in dettaglio: Piana Reatina.
La piana reatina

Il centro di Rieti sorge a un'altitudine di 405 m s.l.m.[6] su una piccola altura nell'angolo sud-est della pianura denominata Piana Reatina, ai piedi dei colli San Mauro (o dei Cappuccini), Sant'Antonio al Monte e Monte Belvedere. La piana si estende per circa 90 km² ed è racchiusa dai Monti Reatini (tra cui il Monte Terminillo) ad est, dai Monti Sabini ad ovest ed è tagliata dal fiume Velino che riceve in essa le acque dei fiumi Salto e Turano.

L'estensione dell'antico Lacus Velinus

La piana anticamente era occupata dalle acque del Lacus Velinus; fu bonificata in età romana aprendo un varco tra il calcare accumulatosi nei secoli presso Marmore, generando così l'omonima cascata. Di questo lago oggi restano specchi d'acqua minori: il lago di Piediluco (provincia di Terni), quello di Ventina e i laghi Lungo e di Ripasottile[7], gli ultimi due oggi protetti dall'omonima riserva naturale.

Rieti si trova in una zona assai ricca d'acqua: appena fuori dall'abitato si trovano le Fonti di Cottorella, che forniscono un'acqua oligominerale; nel limitrofo comune di Cittaducale si trovano le sorgenti del Peschiera, che con l'omonimo acquedotto forniscono molta dell'acqua necessaria a Roma (circa 550 milioni di metri cubi l'anno[8]); a Cotilia si trovano delle importanti terme e sorgenti di acqua solfurea. Nella parte settentrionale della valle si trovano le Sorgenti di Santa Susanna, con una portata di 5 mc/s, mentre 2 km ad est della città a quota 400 m s.l.m. si trovano le Sorgenti del Cantaro, che hanno una portata di circa 500 litri al secondo e sono probabilmente alimentate da una sorgente geologica posta a quota 450 m presso Vazia[9].

Il fiume Velino attraversa Rieti

In base alla Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia il terreno su cui sorgono il centro e la periferia di Rieti è costituito da "alluvioni fluviali recenti terrazzate" e "fluvio-lacustri recenti", mentre le zone vicine ai laghi sono costituite da "terreni grigi scuri e bruni limnopalustri" e "luoghi torbosi".[10]

La natura dei terreni fa sì che la zona della conca reatina sia una zona a elevato rischio idrogeologico[11], incluso, secondo i dati 2008 di Legambiente, il Comune di Rieti[12].

La chiesa di San Francesco incorniciata tra il Velino e il massiccio imbiancato del Terminillo

Il territorio circostante il comune di Rieti è caratterizzato da massicci montuosi che superano duemila metri: la catena dei Monti Reatini con il Terminillo, i monti della Duchessa e i monti della Laga (2458 m), i più alti del Lazio.

Il comune di Rieti si trova in un territorio sismico, che nella classificazione sismica dell'Italia rientra nella Zona 2 (sismicità media)[13], sia per la presenza al suo interno della faglia della Conca di Rieti (che si estende seguendo la linea di separazione tra il Terminillo e la Conca Reatina), sia per la vicinanza con altre faglie di maggiore importanza (Valle del Salto, aquilano)[14].

Per questo la città è stata più volte interessata da forti terremoti, tra i quali nell'ultimo millennio si ricordano quelli del 1º dicembre 1298 (magnitudo 6.2), del 9 settembre 1349 (magnitudo 7.1), del 14 gennaio e 2 febbraio 1703 (magnitudo 6.8 e 6.7) e del 27 giugno 1898 (magnitudo 5.3), del 24 agosto 2016 (magnitudo 6.0), di cui solo quelli del 1298 e 1898 con epicentro locale; in tutti i casi i danni agli edifici sono stati considerevoli (VIII grado della scala Mercalli).[15]

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Rieti Aeroporto.

Il clima è continentale di fondovalle: rigido in inverno (che dura 140 giorni), caldo in estate (che dura in media 100 giorni) con ampie escursioni termiche che ne fanno il secondo capoluogo di provincia, dopo L'Aquila, con le temperature minime più basse da aprile a settembre. Piogge superiori a 1 000 mm annui, con due massimi, il principale in autunno e il secondario in tarda primavera. Nebbie frequenti e raramente persistenti per l'intera giornata. Nevicate più rare nel fondovalle, principalmente con circolazione da nord-ovest, numerose sui rilievi circostanti. Temporali estivi frequenti.

Nel 2008 temperatura media annua +12,7 °C, minima -10,3 °C, massima +35,4 °C, pioggia caduta 1 411 mm in 106 giorni, escursione media giornaliera 13,9 °C, escursione media in agosto 19,2 °C, 3 mesi (gennaio, febbraio e dicembre) con media delle temperature minime inferiore a zero gradi, 7 mesi senza gelate, temperatura massima del giorno più freddo +3,3 °C, temperatura minima del giorno più caldo +17,8 °C[16].

Record del freddo nel 1956, nel 1985 e nel febbraio 2012: rispettivamente -20 °C, -18 °C, -15 °C, con accumuli nevosi al suolo compresi tra 40 e 70 cm.

Rieti Aeroporto
(1961-1990)
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 8,19,913,016,821,425,429,029,225,019,413,69,49,117,127,919,318,3
T. min. media (°C) −0,50,02,14,98,011,513,313,411,37,34,11,00,25,012,77,66,4
Precipitazioni (mm) 110,5110,294,793,474,570,235,354,978,1106,3170,6145,9366,6262,6160,4355,01 144,6

Storia

Preistoria

L'antica Reate, secondo la leggenda fondata dalla dea Rea/Opi, sorse all'inizio dell'età del ferro, intorno al IX-VIII secolo a.C.

Probabilmente in origine le terre intorno a Rieti furono abitate dagli umbri, per essere poi conquistate dagli aborigeni[18], presso i quali Rieti assunse particolare importanza dopo che vi si rifugiarono gli abitanti di Lista, e dopo ancora conquistata dai Sabini[19] che, come suggeriscono i ritrovamenti archeologici, arrivarono fino ai territori vicini al Tevere.

Età antica

L'intervento pacificatore delle donne Sabine rapite, nel dipinto Le Sabine (1799) di Jacques-Louis David

Così come la fondazione della città si perde nella leggenda, anche i primi contatti con Roma non hanno contorni definiti, anche se è certo che tra Romani e Sabini avvenne una compenetrazione e che da un certo momento i Sabini si insediarono sul colle Quirinale, contribuendo notevolmente alla crescita ed al rafforzamento di Roma.

La leggenda del ratto delle Sabine fa risalire i rapporti tra i due popoli immediatamente dopo la fondazione di Roma, quando Romolo, in cerca di alleanze e di donne con cui popolare la città, rapì con l'inganno le donne dei Sabini scatenando la guerra fra Roma e i popoli vicini, dei quali solo i Sabini rimanevano invincibili. La battaglia del lago Curzio fu interrotta solo quando le donne rapite si gettarono fra le armi dei contendenti, imponendo la tregua fra Romolo e Tito Tazio e la nascita di una collaborazione fra i due popoli. Secondo una versione più prettamente storica, fu la continua ricerca di pascoli di pianura che spinse i Sabini a premere sul territorio di Roma e ad insediarsi sul Quirinale.

Ad ogni modo i Sabini, annoverati nella tribù romana dei Tities, espressero due Re di Roma (Numa Pompilio e Anco Marzio) e diedero origine ad alcune tra le gens romane più antiche (Curtia, Pompilia, Marcia, Claudia, Valeria e Hostilia). Nonostante coabitassero all'interno della stesse mura, nel corso dei secoli rimasero forti i contrasti tra Romani e Sabini, e sono numerose le guerre ed azioni militari degli uni contro gli altri.

I resti del Ponte Romano

Dopo numerosi conflitti, la Sabina fu definitivamente assoggettata a Roma nel 290 a.C.[20] per opera del console Manio Curio Dentato. Ampi territori nella pianura di Reate e Amiternum furono confiscati e distribuiti ai romani; alla popolazione Sabina fu offerta la cittadinanza romana senza diritto di voto, ma già nel 268 a.C. gli fu concessa la cittadinanza romana con l'inclusione in due nuove tribù, la Quirina e la Velina.

Al console Manio Curio Dentato si deve anche la bonifica dell'antico lacus Velinus, operata facendo confluire le acque nel vicino fiume Nera e dando così vita alla cascata delle Marmore, che permise la coltivazione su un'ampia pianura fertile. La conquista romana vide una trasformazione urbana della città, con la costruzione del Ponte Romano e del viadotto, corrispondente all'attuale via Roma, con cui la Via Salaria superava il fiume Velino e la successiva zona paludosa salendo fino al foro (attuale piazza Vittorio Emanuele II).

Plastico della città durante l'epoca romana, Museo Civico di Rieti - sezione archeologica

Nel corso del tempo molte furono le antiche famiglie sabine che ascesero al successo nella città di Roma e ne seguirono le sorti. Tra queste va menzionata la Gens Flavia, il cui esponente più noto, l'Imperatore Tito Flavio Vespasiano, diede inizio alla costruzione del Colosseo, o "Anfiteatro Flavio", a Roma. Viene inoltre sovente ricordato con l'appellativo "il Reatino" il poeta e scrittore romano Marco Terenzio Varrone, nato a Rieti nel 116 a.C. a cui occasionalmente si è fatto riferimento quale "padre della Romana erudizione".

Il processo di cristianizzazione del territorio reatino fu avviato da San Prosdocimo nel I secolo[21], mentre la diocesi di Rieti fu fondata nel V secolo.

Medioevo

In seguito alla caduta dell'impero romano, nel VI secolo Rieti vide l'arrivo dei Longobardi, che nel 568 avevano fatto il loro ingresso nella penisola. Barbari e pagani, ebbero ben presto a convertirsi al cristianesimo per mezzo dell'opera dei monaci benedettini della vicina Abbazia di Farfa. Nel 592 d.C. la Sabina divenne parte del Ducato di Spoleto e Rieti fu sede di un gastaldato.

Dopo il saccheggio dei saraceni, avvenuto durante il X secolo, la città fu ricostruita. La figura del Vescovo assunse importanza fondamentale con la ricostruzione della cattedrale nel 1109.

Nel 1151 la città fu assediata, presa per fame e poi distrutta da Ruggero II il Normanno.[22]

Divenne libero comune nel 1171 e si schierò sul fronte guelfo, sottoponendosi alla protezione papale.[22]

Il corteo nuziale di Costanza d'Altavilla

Il 23 agosto 1185 si celebrò a Rieti il matrimonio fra Costanza d'Altavilla ed Enrico VI di Svevia, figlio di Federico Barbarossa e futuro imperatore, alla presenza della sola sposa (Enrico era trattenuto in Germania per i funerali della madre). Il matrimonio fu ripetuto a Milano il 27 gennaio 1186; Rieti fu scelta per il valore simbolico e politico che aveva l'approvazione da parte della Chiesa nella prima città oltre i confini del Regno di Sicilia incontrata da Costanza nel percorso da Palermo a Milano, che percorreva accompagnata da un fastoso corteo di principi e baroni.[23]

Le mura medievali duecentesche

Tutto il XIII secolo fu un periodo di splendore e prosperità economica per la città di Rieti, che fu spesso eletta a sede papale: nell'arco di un secolo vi risiedettero i papi Innocenzo III (1198), Onorio III (nel 1219 e nel 1225), Gregorio IX (nel 1227, nel 1232 e nel 1234), Niccolò IV (tra il 1288 ed il 1289) e Bonifacio VIII (nel 1298).[24]

Questo periodo di splendore coincise, del resto, con la presenza di San Francesco d'Assisi, che dimostrò di apprezzare molto i luoghi della Piana Reatina (per questo motivo nota anche come Valle Santa) e vi soggiornò più volte: la prima probabilmente nel 1209, poi una lunga permanenza nel 1223 e un'altra dall'autunno 1225 all'aprile 1226, poco prima della morte.[25] Durante questi soggiorni fondò i quattro santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fonte Colombo ed ebbero luogo la realizzazione del primo presepe vivente, ancor oggi simbolo mondiale della cristianità, la stesura della Regola definitiva dell'ordine francescano e (probabilmente) la composizione del Cantico delle creature.

A seguito dello sdegno del popolo durante il giovedì Santo del 1228 e di successive minacce, i cittadini romani costrinsero Papa Gregorio IX a fuggire da Roma, dandogli tuttavia un salvacondotto per Rieti. La vicenda fa capo alla questione relativa alla scomunica inflitta a Federico II di Svevia per il continuo rinvio della crociata già promessa a Papa Onorio III.

Il 13 luglio 1234, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, papa Gregorio IX canonizzò san Domenico, fondatore dell'ordine domenicano.[26]

Il 29 maggio 1289 Carlo II d'Angiò, figlio di Carlo I d'Angiò e fratello del Re di Francia Luigi IX il Santo, venne incoronato nella Cattedrale della città Re di Puglia, di Sicilia e di Gerusalemme da Papa Nicolò IV.

Durante la cattività avignonese Rieti fu conquistata dal re di Napoli e imperversarono lotte tra guelfi e ghibellini, di cui le potenti casate romane (tra tutte quella degli Orsini) approfittarono per costituire un dominio feudale sul territorio.[22] Il dominio dei nobili romani fu fermato da una spedizione del cardinale Albornoz nel 1354[22], che precedette il definitivo rientro del Papa a Roma nel 1377.

Nel 1378 Rieti si diede in signoria a Cecco Alfani, la cui famiglia dominò fino al 1425.[27]

Età moderna

Mappa del territorio della Sabina (1790)

Il XVI secolo si caratterizzò per l'emergere di grandi proprietari terrieri quali i Vincentini, i Vecchiarelli, i Potenziani, che, usufruendo della fertile pianura reatina ancora in corso di bonifica, diedero vita spesso ad aziende agrarie. La Piana Reatina fu nota, nel XVIII secolo, per la quantità di guado presente nel territorio lacustre, che servì a tingere di blu le divise delle truppe napoleoniche.

Tra il 1798 e il 1799, durante la Repubblica Romana, Rieti fu capoluogo di distretto ed insieme ai distretti di Foligno e Spoleto era parte del Dipartimento del Clitunno (capoluogo Spoleto). All'annessione dello Stato Pontificio nel Regno d'Italia da parte dell'impero napoleonico (1809), Rieti fu inserita nel Dipartimento di Roma e nel 1812 fu fatta capo di un arrondissement.

In seguito alla restaurazione, nel 1816 papa Pio VII divise lo Stato della Chiesa in 17 delegazioni, dove Rieti era capoluogo della Delegazione di Rieti (delegazione di 3ª classe, la meno importante) con sedi di governi distrettuali a Rieti e Poggio Mirteto. Nel 1850 Pio IX accorpò le delegazioni in cinque grandi legazioni; quella di Rieti, insieme a Perugia e Spoleto, entrò a far parte della III Legazione dell'Umbria con capoluogo Perugia.

Grazie anche alla sua posizione strategica, al confine tra stato Pontificio e regno delle Due Sicilie, la città di Rieti fu molto attiva durante il risorgimento. Il 7 marzo 1821 la battaglia di Rieti, considerata la prima del risorgimento, vide la sconfitta dei carbonari di Guglielmo Pepe per opera degli austriaci guidati dal generale Johann M. Von Frimont.

Nella breve durata della Repubblica Romana tre reatini ed un mirtense (Francesco Battistini, Giuseppe Maffei, Mario Simeoni e Ippolito Vicentini) fecero parte dell'assemblea costituente[28], mentre Giuseppe Garibaldi, insieme alla moglie Anita, fu a Rieti per quasi tre mesi, dal 29 gennaio al 13 aprile 1849, per presidiare i confini con il Regno delle Due Sicilie. Il generale alloggiò nel palazzo dei marchesi Colelli e requisì il Palazzo Vescovile per adibirlo a dormitorio della sua "Legione Romana".[29][30] Alla sua ripartenza fu seguito da numerosi volontari che si unirono alla legione, tra cui i giovani reatini Michele Paolessi e Carlo Tosi che persero la vita nell'assedio di Roma.[31]

L'unità d'Italia

Mappa di Rieti ad inizio Novecento, prima dell'espansione al di fuori della cinta muraria e del prosciugamento delle cavatelle a meridione

Alla vigilia dell'unità d'Italia, gli accordi presi da Cavour sul piano internazionale avrebbero previsto la permanenza di Rieti nelle mani del pontefice, ma i reatini riuscirono ad ottenere lo scorporo del loro territorio dal Patrimonio di san Pietro, e quindi la possibilità di decidere immediatamente l'adesione al Regno d'Italia (a differenza di altri territori pontifici come Viterbo, che dovette attendere la breccia di Porta Pia per farne parte).[32] Di conseguenza, il 23 settembre 1860[27][33][34] in una Rieti tappezzata di bandiere tricolori fece ingresso l'esercito italiano, composto da due reggimenti di granatieri che accompagnavano il Regio Commissario per la Provincia di Rieti, il conte Oreste Biancoli di Bagnocavallo; il 3 e il 4 novembre si tenne una consultazione plebiscitaria che decretò l'annessione con 1963 voti a favore, 3 contrari e 4 schede nulle.[35] Rieti e la Sabina furono poi testimoni della campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma (1867): il 23 ottobre di quell'anno, mentre si recava a Roma con l'intenzione di liberarla, Garibaldi fu a Rieti per una seconda volta, e alla battaglia di Mentana presero parte ottanta volontari reatini, tra i quali persero la vita Pietro Boschi ed Ettore Lucandri.[31] Tre anni dopo, nella breccia di Porta Pia cadde il reatino Domenico Martini.[36]

Nel Regno d'Italia la città divenne capoluogo del circondario di Rieti, che entrò a far parte della provincia di Perugia insieme a Terni ed al resto dell'Umbria; rimasero insoddisfatte le richieste di vedere riuniti i territori di Rieti e Cittaducale in una provincia della Sabina con Rieti capoluogo. Le vicende di questo periodo portarono a profondi mutamenti socio-economici, ma il ruolo della città rimase marginale.

Alla figura di Giacinto Vincenti Mareri si deve un tentativo di rinnovamento, tramite la fondazione di un'azienda agraria aperta a nuovi tipi di colture e la fondazione della Cassa di Risparmio di Rieti nel 1846[35]; degno di menzione è anche il principe Giovanni Potenziani, che seguendo l'esempio del Vincenti Mareri avviò la coltivazione della barbabietola da zucchero. A questa pianta rimarrà legata per moto tempo la città e così la sua l'industria: nel 1873 fu inaugurato lo zuccherificio di Rieti, il primo in Italia[37], che dal 1887 grazie ad Emilio Maraini iniziò a produrre su scala nazionale. Grazie agli studi di Nazareno Strampelli, all'inizio del Novecento a Rieti vennero realizzate varietà di grano ad alta produttività e resistenti a fattori ambientali ostili.

Dalla costituzione della provincia ad oggi

Mussolini, in visita a Rieti nel luglio 1924, parla dal balcone del Palazzo Comunale

Nel 1923 il territorio di Rieti fu scorporato dall'Umbria ed inserito nella provincia di Roma; tramite il Regio Decreto n° 1 del 2 gennaio 1927, il governo fascista istituì 17 nuove province tra cui la provincia di Rieti[38] unendo il territorio del circondario di Rieti a quello dell'ex circondario di Cittaducale (precedentemente parte della provincia di Aquila degli Abruzzi) in un tentativo di ricreare la regione storica della Sabina.

La promozione a capoluogo di provincia permise alla città di dar vita a un processo di crescita più efficace. L'industrializzazione reatina fu poi legata ad un'altra azienda, la Supertessile, uno stabilimento per la produzione della seta artificiale successivamente acquisito da SNIA Viscosa.

Fotografia aerea del bombardamento dell'aeroporto di Rieti, da parte di aerei Baltimore e Curtiss Kittyhawk dell'aeronautica militare britannica, durante la seconda guerra mondiale

Gli avvenimenti più importanti della seconda guerra mondiale furono il bombardamento alleato del 19 novembre 1943[39] (nel quale rimasero seriamente danneggiati gli impianti industriali di viale Maraini, la stazione ferroviaria e l'aeroporto[40]), l'eccidio delle Fosse Reatine avvenuto il 9 aprile 1944[41] e il bombardamento del quartiere Borgo del 6 giugno 1944[42] che causò numerose vittime e rase al suolo parte del rione. Il 12 e il 13 giugno 1944 i tedeschi fecero saltare numerosi edifici (tra cui Porta Cintia, il ponte romano ricostruito nel 1939) e ne danneggiarono altri (l'aeroporto, lo Zuccherificio e gli altri stabilimenti industriali)[40], saccheggiarono la città e si ritirarono.[41] Il 16 giugno 1944 la città venne liberata con l'ingresso dell'esercito inglese.[41]

A partire dagli anni sessanta una spinta ulteriore verso la crescita industriale si ebbe con la nascita del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale, grazie anche ai contributi della Cassa del Mezzogiorno.

Tuttavia in seguito, complici l'interruzione dei finanziamenti dell'ente pubblico e la mancanza di collegamenti veloci, le industrie sono andate incontro ad una crisi che dura ancor oggi.

La chiusura di molte aziende, inoltre, ha posto al centro del dibattito politico l'esigenza della bonifica e riqualificazione delle ex aree industriali (su tutte quelle dello zuccherificio e della Supertessile, ormai inglobate nel tessuto urbano per effetto dell'espansione edilizia).

Simboli

Stemma

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Rieti.
File:Rieti-Stemma.png
Stemma della Città di Rieti

Lo stemma della città è suddiviso in due parti ed è quindi uno stemma troncato. Nella parte superiore a sfondo rosso ruggine, si può vedere una figura femminile identificata con Rea Silvia, da cui deriverebbe anche il nome della città, che offre uno stendardo a un cavaliere a sua volta identificato nella figura di Manio Curio Dentato. Entrambi sono realizzati con un colore argentato, così come previsto dal decreto di riconoscimento, ma in alcune versioni si possono trovare d'oro[43].

Gonfalone della Città di Rieti

La metà inferiore a sfondo celeste riporta tre pesci ed una rete anch'essa d'argento. Il significato della metà superiore rimanderebbe all'opera romana di bonifica, eseguita per mano proprio di Manio Curio Dentato, quindi la scena simboleggerebbe il ringraziamento della popolazione del capoluogo sabino nei confronti di colui che liberò l'odierno territorio della piana reatina dalle acque paludose del lago. Pompeo Angelotti vedrebbe invece nella figura femminile la dea Rea nell'atto di porgere il comando della città al marito Saturno (Crono), ed effettivamente Rieti prende come sua fondatrice proprio Rea (e anche qui, dal suo nome deriverebbe quello della città stessa). La metà inferiore ha un significato meno chiaro. È raffigurata una rete che copre l'intera porzione dello stemma, sotto di essa nella parte alta sono piazzati due pesci e un terzo è posizionato più in basso, a formare quindi con gli altri due un triangolo rivolto a terra, ma a differenza dei precedenti, questo si colloca sopra la rete ed è visibilmente più grosso. La spiegazione vedrebbe la rete come un simbolo della legge e i due pesci da essa racchiusi come i cittadini che a essa devono sottostare. Il pesce più grande quindi, sarebbe un Magistrato a cui spetta il compito di farla rispettare. Lo scudo attuale è sovrastato da una corona da marchese e ornato in basso da una di foglie e a volte da un nastro che recita: in pratis late rea condidit ipsa reate[44]. Originariamente lo stemma della città era costituito interamente da una semplice rete senza la rappresentazione dei pesci e della scena presente nella parte superiore.

Monumenti e luoghi d'interesse

La città si presenta come un piccolo centro abitato di grande tranquillità ma dotata di alcune eccellenze che la rendono interessante, specie se inserita nell'insieme della sua provincia. Negli ultimi anni ha cercato nuove vie per la crescita del suo territorio e della sua provincia ed oggi lo sviluppo del settore turistico è una delle vie più battute. Notevole è l'importanza del fattore religioso, che può contare sulla presenza di due dei quattro santuari Francescani, quello di Fonte Colombo e quello de La Foresta e sulla vicinanza con i restanti due, siti nei vicini comuni di Greccio e Poggio Bustone. Molti pellegrini giungono, infatti, nella "Valle Santa" per ripercorrere, con il Cammino di Francesco, le gesta ed i momenti della vita del San Francesco d'Assisi.

Molto caratteristico il centro storico, posto su una leggera altura ai margini della conca reatina, protetto su un lato da una cinta muraria di origine medievale ancora per la maggior parte intatta e ben conservata. Via Roma, una delle più vive del centro, divide la città nei rioni medievali di San Francesco, San Rufo, della Verdura e Santa Lucia.

Architetture religiose

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Rieti.
Il campanile della Cattedrale
L'interno della cattedrale
La chiesa di Sant'Agostino
  • La basilica di Sant'Agostino (metà XIII secolo). La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un timpano ed un rosone, e termina con un attico leggermente sporgente. L'interno, a navata unica, è sormontato da capriate in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra trifora e due bifore.
  • La chiesa di San Domenico (1266) è stata recentemente recuperata e riaperta dopo un degrado che durava da due secoli. L'interno è conseguentemente piuttosto spoglio, ma si sono salvati due affreschi di Liberato da Rieti (uno dei quali fu distaccato e spostato al Museo Civico negli anni sessanta), e vi è stato recentemente costruito l'imponente organo Dom Bedos-Roubo, che misura 14 metri di altezza ed è costruito in base a due trattati del Settecento[46].
  • Annesso alla chiesa si trova l'ex convento di San Domenico, del quale fanno parte il chiostro della Beata Colomba, adornato con lunette affrescate e un giardino all'italiana, e l'oratorio di San Pietro martire, una piccola cappella che ospita un importante affresco del Giudizio Universale dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552-1554); tuttavia attualmente il convento fa parte della caserma Verdirosi[47] e per accedervi, solo in giorni prestabiliti, è necessario un permesso.
La chiesa di San Francesco
  • La chiesa di San Francesco (1253) affaccia sull'omonima piazza. Realizzata in stile gotico-romano con una facciata a frontone molto semplice, in pietra, dotata di un portone a strombatura sovrastato da una lunetta e da un piccolo rosone. L'interno è a tre navate, con una copertura a capriate che sostituisce l'originale volta barocca che crollò durante il terremoto del 1898. Di fianco alla chiesa vera e propria è situato l'oratorio di San Bernardino ed il chiostro, oggi sede del liceo scientifico Carlo Jucci. All'interno della chiesa ogni anno si svolgono le celebrazioni per il Giugno Antoniano e da qui parte la Processione di S. Antonio.
Il Santuario di Fonte Colombo
La chiesa di San Rufo e il monumento all'Umbilicus Italiae
  • La chiesa di San Rufo (1748) si trova in un posizione estremamente centrale, sulla piccola piazza San Rufo, nella quale secondo la tradizione è collocato il centro d'Italia (Umbilicus Italiae). Sulla facciata si apre un portale di forma rettangolare privo di elementi particolari, stretto da due lesene ai fianchi e da un timpano in alto sollevato da terra da cinque scalini. L'interno è costituito da un'unica navata decorata da stucchi e particolari in legno ed ospita i dipinti L'estasi di San Camillo de Lellis di Pierre Subleyras e soprattutto L'angelo custode di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, che in passato fu attribuito al Caravaggio per via del gioco di luci ed ombre che ne ricorda lo stile della fase matura.
  • La chiesa di Santa Scolastica (costruita tra il 1696 e il 1717), oggi è sconsacrata e costituisce l'Auditorium Varrone.
  • La chiesa di San Pietro martire fu costruita nel 1266 dai Padri Cistercensi. La facciata in conci di travertino delimitata da due lesene è estremamente semplice e l'elemento di maggior rilievo è il portale del 1546, opera di Giacomo da Locarno e Stefano da Como, che presenta sei colonnine in pietra (tre per lato) poggiate ognuna, su uno scudo che raffigura un busto di San Piero e che sostengono un architrave. Questa portale in origine era collocato nella facciata dell'oratorio di San Pietro martire (chiesa di San Domenico) e fu spostato nel 1576 nella sua posizione attuale.
La ex chiesa di San Pietro Apostolo

Architetture civili

I resti del Ponte romano, adagiati sul fondale del Velino
  • I resti del Ponte Romano (III secolo a.C.), demolito tra il 1932 e il 1936 a causa dei ripetuti danni causatigli dalle piene del fiume, che emergono dalle acque del Velino nel luogo dove si trovava originariamente (al termine di Via Roma).
  • Teatro Flavio Vespasiano, posto lungo Via Garibaldi, dove annualmente si svolge un'intensa attività teatrale. Venne costruito sul finire dell'Ottocento e, a tutt'oggi, l'acustica del teatro viene considerata come la migliore d'Italia e una delle migliori al mondo.[48][49][50]
Le volte del piano terra del Palazzo Vescovile
  • Il Palazzo Vescovile, o Palazzo Papale (1283), è posto sul fianco destro della Cattedrale, con la facciata rivolta verso piazza Mariano Vittori e la fiancata lungo via Cintia. La facciata romanica contiene una loggia, riportata all'aspetto originario con un restauro ad inizio novecento. Il piano terra ospita delle maestose volte a crociera gotiche a due navate, sorrette da sei pilastri; al primo piano si trova invece il salone delle udienze, che dal 2005 ospita la pinacoteca del Museo diocesano di Rieti.
Palazzo Comunale
  • Palazzo Comunale affaccia su piazza Vittorio Emanuele II ed è il risultato di molte opere di ampliamento e ristrutturazione di una struttura costruita nel XIII secolo[51]. La facciata, che culmina in un piccolo campanile, ha uno stile tardo barocco con due ordini di finestre e un portico sotto il quale sono presenti un busto di Giuseppe Garibaldi e uno di Vittorio Emanuele II. Sul suo fianco destro si erge una torre di cinque piani rivestita in travertino, costruita nel 1940.
  • Palazzo Dosi Delfini sorge su piazza Vittorio Emanuele II; ospita al piano terra una filiale dell'Intesa Sanpaolo e al piano nobile la sede della Sabina Universitas. La facciata, in bugnato di pietra calcarea, integra elementi del tardo barocco con alcuni elementi neoclassici. All'interno del palazzo è presente un piccolo cortile ellittico e a livello del primo piano può essere osservata una statua in bronzo di Santa Barbara.
La facciata di Palazzo Vincentini
  • Palazzo Vincentini è un palazzo rinascimentale che sorge su Piazza Cesare Battisti; oggi è sede della prefettura (e perciò spesso chiamato Palazzo della Prefettura o del Governo). La sua ristrutturazione nella forma attuale iniziò nel 1589 su un progetto di attribuzione dibattuta: in passato venne attribuito al Vignola per via delle forme che lo ricordano, ma oggi si ritiene che sia opera di Giovan Domenico Bianchi.
Giardini e loggia di Palazzo Vincentini

Il lato rivolto verso la Cattedrale è munito di una splendida loggia formata da due ordini di archi, che affaccia su un giardino all'italiana da cui si gode una visuale panoramica sul lato sud della città; il giardino è pubblicamente accessibile dal 1927, quando la famiglia Vincentini decise di cedere l'edificio alla neonata provincia reatina. All'interno, il piano terra è decorato con pitture del 1932 che raffigurano Marco Terenzio Varrone e Tito Flavio Vespasiano; al primo piano si trovano le stanze dove alloggia il Prefetto, ed è di particolare rilevanza il camino in marmi policromi risalente al Cinquecento, che riporta iscrizioni in oro.

Palazzo Potenziani
  • Palazzo Potenziani Fabri è situato in via dei Crispolti ed al suo interno ospita una serie di affreschi. Fondato nel XIII secolo, è stato posseduto prima dai Fabri e poi dai Potenziani fino 1979, quando fu sottoposto ad un impegnativo restauro, che ha permesso di riportarlo all'aspetto originario. Oggi appartiene alla Fondazione Varrone, che vi ha collocato la sua sede; per questo motivo non è sempre visitabile.
  • Palazzo Vincenti Mareri (XIX secolo) è la residenza storica dei conti Vincenti Mareri. Il suo attuale aspetto neoclassico è opera di Giuseppe Valadier, che lo ingrandì fondendolo con i preesistenti palazzi degli Aligeri e dei Cerroni. Due portali in bugnato danno accesso alla corte interna, dove si trova un giardino all'italiana con una fontana su cui si trova una statua in terracotta di Cerere, copia di un originale romano.[35]
  • Palazzo Crispolti, costruito agli inizi del XVIII secolo su progetto del comasco Michele Chiesa, con una facciata ridisegnata nel 1814 da Giuseppe Subleyras. Nel 1877 fu ceduto dalla famiglia Crispolti all'allora Cassa di Risparmio di Rieti e riallestito su progetto dell'ingegnere Angelo Blasetti; da allora ospita gli uffici della sua sede centrale.[35]
Palazzo Vecchiarelli
Palazzo Ricci
  • Palazzo Secenari (XIV secolo), situato in via Roma, si distingue per una bifora quattrocentesca.
  • Palazzo Ricci, esempio di architettura neoclassica, ha la facciata in piazza Oberdan e il fianco in piazza Mazzini. È appartenuto alla nobile famiglia di Angelo Maria Ricci; oggi ospita uffici dell'amministrazione comunale. Il palazzo era sede di una notevole collezione di opere pittoriche prevalentemente del Seicento, il cui fiore all'occhiello era costituito dal gesso originale della Ebe di Antonio Canova attualmente conservata presso il Museo Civico di Rieti.
  • Palazzo del Seminario (XVI secolo) ed Arco del Seminario: sorto in luogo del Palazzo Pretorio e del Podestà (fine XIII secolo), sotto la direzione del Vignola venne trasformato in seminario diocesano (il primo ad essere istituito secondo le norme del concilio di Trento[53], se si esclude il piccolissimo seminario di Larino) ed inaugurato il 4 giugno 1564, anche se gli ampliamenti dei secoli successivi rendono difficile individuare l'intervento vignolesco.

Cinta muraria

Le mura medievali
Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Rieti.
Mura romane
La cinta muraria di epoca romana è in gran parte scomparsa, ma rimangono visibili numerose tracce, specialmente nei casi in cui edifici di epoca successiva ne hanno riutilizzato i blocchi.
Mura medievali
Risalenti al XIII secolo, sono considerate tra le più imponenti e meglio conservate del Lazio.[54] Cingono la città per tutto il lato settentrionale, e formavano un'efficace sistema difensivo insieme al fiume Velino e alle cavatelle, oggi prosciugate, del Borgo e di Fiume de' Nobili. Lungo le mura si aprono cinque porte:
Porta d'Arci

Vie, piazze ed archi medievali

La fontana dei Delfini in Piazza Vittorio Emanuele II
Piazza Vittorio Emanuele II
È la principale piazza della città. Su di essa affacciano il Palazzo Comunale e Palazzo Dosi nonché gli storici caffè Gengarelli e Quattro Stagioni. Al suo interno si trova la seicentesca fontana dei Delfini.[55]
Via Roma
È la via principale del centro di Rieti, e ne rappresenta il cardo. La superficie stradale è ancora oggi sorretta dagli archi del viadotto romano del III secolo a.C., che costituiva la parte urbana dell'antica via Salaria; il viadotto è visitabile tramite il percorso guidato della Rieti sotterranea, che si snoda tra le cantine dei palazzi nobiliari che fiancheggiano la via.[56]
Via Cintia e via Garibaldi
Via Cintia e via Garibaldi costituiscono il decumano della città; lungo di esse si trovano alcuni dei più importanti palazzi di Rieti.
Piazza San Rufo Centro d'Italia
Piazza San Rufo è una piccola piazzetta tipicamente medievale, raggiungibile da quattro stretti vicoli. Oltre ad ospitare l'omonima chiesa (descritta più in alto), in essa la tradizione individua l'esatta collocazione del centro geografico della penisola italiana (Umbilicus Italiae). Per ricordarlo sono presenti un monumento (realizzato nel 2001, e chiamato scherzosamente "la caciotta" per la sua forma circolare e bassa che ricorda una forma di formaggio) e una targa.
Arco di Bonifacio VIII o Arco del Vescovo
Scavalca via Cintia appoggiandosi al Palazzo Vescovile, fu fatto costruire da Papa Bonifacio VIII nel 1298, dopo aver assistito terrorizzato ad un terremoto che colpì la città.
L'arco di Santa Lucia (XIII secolo)
Altri archi medievali

Le vie del centro storico di Rieti sono disseminate di archi medievali; tra gli altri si ricordano quelli di Santa Lucia (XIII secolo) e di via del Forno.

Zona dei Pozzi
La zona di via dei Pozzi è caratterizzata da un tessuto urbanistico tipico della città medievale, con stretti vicoli e archi.
"Pincetto"
Il "pincetto" è una rampa che collega piazza Oberdan con via Centuroni, così chiamata per l'analogia con quella del Pincio di Roma.

Musei

La pinacoteca del museo diocesano
Museo Civico
Si compone di una sezione Storico-Artistica, collocata a Palazzo Comunale, e di una sezione archeologica, collocata a breve distanza nell'ex monastero di Santa Lucia. Tra le principali opere conservate ci sono: una Ebe di Antonio Canova (1815), un polittico di Luca di Tommè (1370), varie opere di Antoniazzo Romano tra cui la Madonna del Latte (la più antica a lui attribuita, 1464), il trittico Crocifissione di Zanino di Pietro e varie opere dei reatini Antonio Gherardi, Carlo Cesi e Antonino Calcagnadoro (a cui è dedicata un'intera sala); nella sezione archeologica sono esposte sculture, monete, oreficeria ed oggetti di epoca preistorica, etrusca, ellenistica e romana, tra cui si ricorda un'urna a capanna dell'età del ferro proveniente dalla necropoli di Campo Reatino.
Museo diocesano dei beni ecclesiastici
È un percorso museale costituito dal Museo del Tesoro del Duomo (ospitato nel battistero della Cattedrale), un museo di suppellettili liturgiche (situato in ambienti adiacenti alla Cripta della Cattedrale), un lapidario (collocato nel vestibolo che dalla cripta conduce al Palazzo Vescovile), e dalla Pinacoteca Diocesana (allestita nel salone delle udienze del Palazzo Vescovile).

Monumenti

Il monumento alla Lira
Monumento nazionale alla Lira
In Piazza Cavour si trova un monumento dedicato alla lira italiana, inaugurato il 1º marzo 2003 all'indomani dell'introduzione dell'Euro. Realizzata con la fusione di 2 200 000 monete da 200 lire[57] presso le Fonderie Caggiati di Parma, disegno di Daniela Fusco, l'opera rappresenta l'Italia turrita che sostiene una grande moneta da una Lira, mentre su uno dei tanti drappi che l'avvolgono è impressa la scritta "L'Italia per la Lira". La faccia anteriore della moneta riporta l'incisione della Lira coniata nel 1951, mentre il retro originariamente corrispondeva a quella della moneta da una lira emessa nel 1861, ma fu sostituito nel 2008 e oggi la statua tiene fra le mani una moneta con i dritti della prima e dell'ultima Lira coniata. La statua è rivolta verso il Ponte Romano, mentre su un lato scorre un piccolo rivolo d'acqua che simboleggia il fiume Velino, il simbolo della ricchezza di Rieti e della sua provincia: l'acqua. Rieti fu scelta per la collocazione del monumento per il suo valore simbolico, dato che il capoluogo sabino è storicamente riconosciuto come il centro della penisola.
Monumento ai Caduti
Il monumento ai Caduti, opera dello scultore Inghilleri e di Antonino Calcagnadoro, si trova in piazza Mazzini e rappresenta la figura di un angelo. È stato inaugurato insieme al palazzo degli studi (liceo classico/istituto magistrale) il 13 giugno 1926.

Aree naturali

Sciatori al Terminillo
Il versante leonessano del Terminillo d'estate
Monte Terminillo
Il Terminillo, alto 2216 m s.l.m., è una destinazione molto frequentata durante la stagione invernale. Migliaia di persone, usufruendo dei numerosi alberghi presenti, sfruttano la stagione sciistica per apprezzare le bellezze della montagna. Tuttavia il numero dei turisti è fortemente diminuito nel corso degli ultimi trent'anni, principalmente a causa di un'impiantistica obsoleta e invariata da decenni, e per la mancanza di collegamenti rapidi con le altre città. Le grandi folle di turisti, soprattutto romani, regolarmente presenti negli anni sessanta e settanta (tanto da far valere al Terminillo il soprannome di "Montagna di Roma"), si sono progressivamente riversate sulle vicine montagne abruzzesi, meglio attrezzate e collegate a Roma dall'autostrada A24. Oggi si sta cercando di ridare slancio alla montagna, ne è un esempio la realizzazione dell'illuminazione di un tratto delle piste da fondo il quale può così essere utilizzato anche in notturna, e dell'ammodernamento di alcuni impianti. La montagna comunque non offre attrazioni solo per gli amanti dello sci: infatti anche d'estate si presta per escursioni lungo i percorsi segnati del CAI.
Piana Reatina
La pianura che circonda Rieti è un'area densamente coltivata e ancora scarsamente antropizzata. Circondata dal Terminillo e dai monti Sabini, al suo interno si possono trovare panorami pittoreschi, casali di campagna e corsi d'acqua. Nella bella stagione molti reatini vi si recano per passeggiare o per fare sport, lungo le molte strade poderali che la percorrono o nella ciclovia della Conca Reatina.
Il lago Lungo
Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile
Si estende nella Piana Reatina per circa 3000 ettari[58], a circa 7 km dal capoluogo. È compresa nel territorio dei comuni di Rieti, Cantalice, Colli sul Velino, Contigliano, Poggio Bustone e Rivodutri. Al suo interno si trovano il Lago Lungo e il Lago di Ripasottile, gli unici bacini d'acqua naturali rimasti dopo il prosciugamento dell'antico Lago Velino.
Cammino di Francesco
È un percorso di circa 80 km diviso in otto tappe, che permette di raggiungere i quattro santuari francescani (Greccio, La Foresta, Fonte Colombo e Poggio Bustone) ripercorrendo le strade sulle quali passò San Francesco d'Assisi, toccando anche il centro di Rieti. È stato istituito nel 2003, ed è una proposta valida sia nel campo del turismo religioso che nel campo naturalistico. A tutti coloro che si sottopongono al viaggio viene conferito un attestato, chiamato “Passaporto”, che documenta l'effettivo compimento del percorso: deve essere ritirato presso uno dei quattro santuari, e va fatto timbrare ad ogni tappa. In più, se il percorso viene compiuto in non meno di due giorni, si può richiedere l'”Attestato del pellegrino” all'Ufficio del Cammino di Francesco. Per permettere ai viaggiatori di orientarsi lungo il tragitto, sulle strade interessate sono dislocati cartelli in legno (nel 2010 ne sono stati aggiunti altri in alluminio) e segnali in vernice gialla sulle pavimentazioni stradali (con la forma del logo del Cammino), con le indicazioni necessarie per raggiungere i luoghi.
Il fiume Velino lascia intravedere il fondale in un giorno di particolare limpidezza. Il tratto fotografato è quello dietro la chiesa di San Francesco.
Fiume Velino
Il fiume attraversa la città e delimita il centro storico a sud. Mantiene ancora oggi buona parte della limpidezza che lo ha sempre caratterizzato, tanto che persino il tratto cittadino è abitato da oche e germani reali, regolarmente visibili anche nei tratti più centrali del fiume. Oggi alcuni tratti degli argini cittadini risultano facilmente accessibili e sono meta di coloro che amano correre all'aperto, o semplicemente fare passeggiate a piedi o in bicicletta, grazie anche alla separazione di tali tratti dal traffico automobilistico. Nell'antica Roma era chiamato Avens flumen, mentre fino al XVII secolo era riportato sulle carte geografiche come Mellino[59]. È attraversato da cinque ponti ("Ponte di ferro", Ponte Giovanni XXIII, Ponte Romano, la passerella pedonale tra piazza San Francesco e piazza Cavour, e Ponte Cavallotti).
Fonte Cottorella
Le sorgenti di Fonte Cottorella si trovano circa un chilometro a sud della città; da queste fonti sgorga un'acqua oligominerale. Attorno alle sorgenti si trova un'area verde con panchine e tavoli, nonché uno stabilimento termale e un ristorante.
Colle San Mauro
Compreso tra una quota di 415 e 530 metri s.l.m.[60], il colle è situato ad est del centro storico e a sud del quartiere Villa Reatina. Percorrendo la strada che vi conduce per 400 metri, a partire dalla centralissima Porta D'Arci, si trova una pineta attrezzata come parco urbano, con tavoli da picnic, e poche centinaia di metri più avanti un belvedere, da dove si gode di un ottimo panorama del centro storico della città. Sul colle si trovano inoltre il convento dei frati Cappuccini e la Villa Potenziani (oggi albergo).
Sentiero sul colle della Foresta
Colle della Foresta
Il colle della Foresta è un'altura che si trova a nord-est della città e si interpone tra i quartieri Micioccoli e Campoloniano. La sua sommità si raggiunge percorrendo per circa quattro chilometri la strada provinciale n. 7; su di esso si trova la frazione di Castelfranco e il santuario della Foresta. Diversi sentieri, soprattutto nei pressi del santuario, permettono di immergersi nella fitta vegetazione che lo ricopre. Sul colle si trovano anche un ristorante e un golf club.

Società

Evoluzione demografica

Al 1º gennaio 2015 la popolazione residente nel comune di Rieti era di 47.729 unità, costituita al 47,4% da maschi e al 52,6% da femmine[61].

Abitanti censiti[62]

Etnie e minoranze straniere

La popolazione straniera residente al 1 gennaio 2016 rappresenta il 5,7% ossia 2 699 persone[63], in aumento rispetto ad un anno prima. I gruppi nazionali più numerosi sono:

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto sabino.
Dialetti italiani mediani

Il dialetto della città di Rieti si inserisce nel gruppo aquilano del dialetto sabino, appartenente ai dialetti italiani mediani. Tratto qualificante di questo gruppo dialettale è la conservazione delle vocali finali atone. In particolare nel dominio reatino-aquilano, area tradizionalmente conservativa, viene tuttora mantenuta la distinzione fra -o ed -u finali, a seconda dell'originaria matrice latina: ad esempio all'Aquila si ha cavaju per "cavallo" (latino: caballus), ma scrio per "io scrivo" (latino: scribo).

Tradizioni e folclore

A Rieti esistono diverse manifestazioni legate alle tradizioni locali di origine più o meno antiche:

Preparazione dell'Infiorata di Sant'Antonio per la Processione dei Ceri
  • La Processione dei Ceri è il culmine delle celebrazioni in onore di Sant'Antonio da Padova note come Giugno Antoniano, santo per il quale esiste una fortissima venerazione. Ogni anno il 12 giugno avviene l'esposizione della statua del santo, festeggiata con la Fiera di Sant'Antonio; due domeniche dopo ha luogo la processione, nella quale la statua (che con la macchina lignea supera la tonnellata di peso) percorre le strade del centro storico infiorate ed addobbate con luminarie. La processione deve il suo nome al fatto che la maggioranza dei fedeli porta grossi ceri votivi che rimangono accesi per l'intera durata della processione, regalando con il calar della sera un pittoresco spettacolo all'osservatore.
  • La fiera di Santa Barbara ha inizio con il 3 dicembre (la cosiddetta "apparsa") e finisce con il giorno seguente per festeggiare la giornata di Santa Barbara, patrona della città. In passato si svolgeva per le vie del centro storico, mentre oggi trova spazio lungo le strade del quartiere Molino della Salce. Nonostante tale spostamento abbia privato la fiera di uno sfondo esteticamente più pregiato, le strade lungo le quali si snoda, sono invase ogni anno da un'intensa folla, alla ricerca delle più svariate merci. Contemporaneamente nella zona di Foro Boario, si svolge un mercato di bestiame e attrezzature, nonché macchine, per uso agricolo.
L'edizione 2008 del Palio della Tinozza
  • La Festa del Sole con il Palio della Tinozza è una manifestazione che si tiene a fine luglio e consiste in una serie di gare acquatiche nel fiume Velino ed altri eventi di contorno; ha origini recenti ma è particolarmente amata dai reatini, che vi assistono dal Ponte Romano. Le gare comprendono un duello, durante il quale i concorrenti dei vari rioni cercano di far cadere l'avversario in acqua colpendolo con una pertica, una corsa di biciclette munite di galleggianti e pale al posto delle ruote, una gara di barche fiumarole, una gara di nuoto e il Palio della Tinozza, la gara più attesa, una gara dove i concorrenti sono seduti all'interno di una tinozza (una sorta di “mezzo tino”) e si spingono con un remo. A questa tradizione si devono due dei gemellaggi allacciati dalla città di Rieti.
  • La rievocazione dei Cavalli infiocchettati, che si svolge dal 1980, si tiene la prima domenica dopo il 17 gennaio e consiste nella sfilata di cavalieri in costume storico che cavalcano cavalli addobbati, lungo un percorso che va da piazza Chiesa del Suffragio fino alla chiesa di Sant'Antonio Abate. La tradizione rievocata risale all'inizio del Novecento, quando il mestiere più diffuso nel quartiere Porta D'Arci era il carrettiere e presso la chiesa di Sant'Antonio Abate, nel giorno della ricorrenza del santo protettore degli animali, si teneva la loro benedizione.[64]
  • La rievocazione dell'incoronazione di Carlo II D'Angiò, avvenuta nel 1289 per mano di Papa Niccolò IV nella cattedrale di Rieti, è una sfilata in costumi medievali che si tiene a fine agosto di ogni anno dal 1998 e si svolge negli stessi luoghi e con le stesse modalità riferite nella descrizione del cardinale Giacomo Stefaneschi. È preceduta dell'allestimento di spazi a tema medievale e da giochi tra i rioni della città (palio dell'anello, corsa della traglia, tiro alla fune e corsa dei somari).[65][66]
  • L'usanza dei lumi dell'Ascensione oggi è andata quasi completamente perduta, ma un tempo era tradizione collocare fuori dalle finestre un lume, in occasione della Festa dell'ascensione del 31 maggio, per indicare la strada all'ascesa del Signore.

Istituzioni, enti e associazioni

  • Ospedale Provinciale San Camillo de Lellis[67]
  • Scuola Interforze per la Difesa NBC: ha sede, dal 1994 presso la caserma Attilio Verdirosi.[68][69].

Qualità della vita

Posizionamento nella classifica della qualità della vita di Il Sole 24 ore
Dato riferito alla provincia:
2006 71[70]
2007 56[71]
2008 51[72]
2009 43[73]
2010 63[74]
2011 75[75]
2012 75[76]
2013 74[77]
2014 78[78]

Rieti è da anni classificata ai primi posti in fatto di basso tasso di delinquenza. In un rapporto del Viminale del 2008 la città sabina è risultata quella con il secondo più basso numero di scippi in tutta Italia (due in tutto l'anno) mentre per ciò che riguarda i furti con destrezza e i furti d'auto, lo stesso rapporto indica rispettivamente un totale di 89 ed 83, entrambi in calo rispetto all'anno precedente. Più alto il numero di truffe che ammontano a un totale di 240[79]. Sensibile però l'aumento del consumo e dello spaccio di cocaina. Considerata una città di grande tranquillità, i reati contro la persona sono pochissimi. Più diffusi quelli contro il patrimonio.[senza fonte]

il centro storico visto dalla pista ciclabile del parco del Velino

In una classifica realizzata da Legambiente nel 2009, che valuta la qualità dell'ambiente nei comuni italiani capoluogo di provincia, Rieti si piazza al 27º posto[80].

In una recente indagine del Sole 24 Ore sul BIL "Benessere Interno Lordo" colloca la città e la sua provincia al 18º posto[81][82] in Italia, confermando un modello di sviluppo, tipico dell'Italia centrale, che coniuga il benessere economico con quello sociale[senza fonte].

Dati occupazionali

Secondo i dati pubblicati dall'Istat nel 2007, la disoccupazione nella Provincia di Rieti era del 5,3% a fronte di un dato nazionale del 6,1% e di uno regionale del 6,4%. Dato questo che secondo i sindacati non coinciderebbe con la realtà, considerando che in base a i dati del Centro per l'Impiego della Provincia di Rieti i cittadini in cerca di lavoro nello stesso anno erano circa 29.000 e non 3.000 come ricavabile dai dati dell'istituto nazionale.[83] Nel 2008, in base all'analisi realizzata dal Sole 24 Ore il 59,5% dei giovani tra i 25 e i 34 anni di età possiedono un posto di lavoro di qualche tipo, a fronte di una media nazionale del 60,4%, dato questo che colloca la Provincia di Rieti al 62º posto tra i 103 capoluoghi di provincia italiani[84]. Nel 2011 la disoccupazione giovanile ha raggiunto il drammatico dato del 35%, uno dei peggiori dati a livello europeo.

Cultura

Istruzione

Biblioteche

Due sono le principali biblioteche Reatine. Una di queste è la Biblioteca Comunale Paroniana, dal nome del Monsignor Giovanni Filippo Paroni, la quale fu inaugurata il 4 giugno del 1865 nell'ex convento di S. Agostino. Dopo alcuni spostamenti dovuti al costante aumento dei volumi conservati, ha trovato la sua attuale collocazione presso l'ex monastero di Santa Lucia nel 1998. La biblioteca possiede circa 140 000 volumi stampati, 23 000 dei quali antichi, risalenti ad un periodo compreso fra il XV e il XIX secolo, 466 testate di periodici, dei quali 100 correnti, 78 codici, 80 incunaboli, un cospicuo numero di manoscritti, e materiale non raccolto in libri.[85]

Vi è poi la Biblioteca della Fondazione Varrone (ex Biblioteca Benedetto Riposati). Nacque nel 1982 quando Monsignor Benedetto Riposati, latinista dell'università Cattolica di Milano, donò la propria biblioteca all'allora Cassa di Risparmio di Rieti, che fu sistemata nella sede di via dei Crispolti 22, presso Palazzo Potenziani Fabri. La raccolta di libri è stata poi ampliata dalla Fondazione Varrone e da donazioni di privati arrivando così a oltre 13 000 volumi[86], alcuni dei quali, molto rari ed importanti tanto da conferire alla biblioteca un prestigio internazionale. Nel 2012 viene inaugurata la nuova sede della biblioteca all'interno delle "Officine Fondazione Varrone", il complesso di edifici ristrutturati dalla Fondazione in Largo San Giorgio che ospitano una libreria, un caffè letterario, una galleria d'arte, una palestra di inglese ed un laboratorio di moda, dove la Fondazione organizza manifestazioni ed eventi culturali. Dal 2014 la biblioteca è chiusa perché posta sotto sequestro, in seguito alla scoperta di alcune irregolarità nei lavori di ristrutturazione.[87]

Archivio di Stato

L'archivio di stato di Rieti fu istituito il 15 giugno del 1953 come sezione di archivio di stato ed è divenuto un vero e proprio archivio di stato il 30 settembre 1963 grazie a un Decreto del presidente della Repubblica.[88][89]

Oggi ha sede in Viale Ludovico Canali 7[90] mentre in origine si trovava in via Roma.[senza fonte]

Ricerca

A Rieti, in località Campofiorito sul Monte Terminillo[91], opera il Centro Appenninico del Terminillo "C.Jucci". Esso è una "emanazione" dell'Università degli Studi di Perugia. Nasce nel 1949[92][93] per mano di Carlo Jucci docente di Zoologia all'Università di Pavia e tredici anni dopo la sua morte fu ceduto all'Università di Perugia. Si occupa di ricerca e sperimentazioni in campo agronomico e dello studio delle rilevazioni climatiche necessarie allo svolgimento dell'attività di ricerca principale. Il Centro Carlo Jucci svolge la sua attività grazie a 4 stazioni di ricerca poste a 379, 1050, 1739 e 1000 m s.l.m.[94]

Scuole

Il Palazzo degli Studi sede del liceo classico Varrone e dell'istituto magistrale

Nel territorio comunale sono presenti scuole elementari, medie e superiori (ad indirizzo classico, scientifico, tecnico industriale, tecnico commerciale, artistico, per geometri, professionale alberghiero, professionale per i servizi commerciali, turistici e socio-sanitari con articolazione odontotencico, professionale per l'industria e l'artigianato, agrario e linguistico-pedagogico).

Di particolare rilevanza è l'Istituto Alberghiero Ranieri Antonelli Costaggini, fondato a Rieti nel 1962, che fu il primo istituto di questo tipo in tutto il Lazio[95]. Oggi è l'istituto superiore con il maggior numero di iscritti della città; oltre che dalla provincia reatina, attrae molti studenti anche dalle vicine città di Roma, Terni e L'Aquila, che per seguire le lezioni hanno la possibilità di soggiornare in un apposito convitto.

Presso il liceo classico Marco Terenzio Varrone si sono diplomati il giornalista Indro Montanelli, il filosofo Eugenio Garin, lo storico Renzo De Felice[26] e l'ex presidente del senato Franco Marini.

Università

La sede del polo universitario di Rieti a palazzo Dosi

La società Sabina Universitas Polo Universitario di Rieti, fondata nel 1994, gestisce le attività delle sedi distaccate di Rieti dell'Università La Sapienza di Roma (facoltà di ingegneria e di medicina) e dell'Università degli Studi della Tuscia (facoltà di Agraria).

Conservatorio

Nel Parco della Musica di Villa Battistini, a Contigliano, è presente una sede del prestigioso Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Il conservatorio è nato nel 2008[96] grazie ad una convenzione tra il presidente della Provincia e il direttore del conservatorio, ed ha per sede la villa appartenuta al baritono Mattia Battistini.

Media

Radio

Tra le emittenti radio locali si ricordano Radio Mondo, MEP Radio Organizzazione, Radio Ondaverde e la recente Radio Si Serva Signora.

Stampa

I quotidiani locali sono il Corriere di Rieti e della Sabina (del Gruppo Corriere S.r.l.), l'edizione di Rieti de Il Messaggero e l'edizione Lazio Nord de Il Tempo (che fino al 2012 aveva un'edizione di Rieti[97]) oltre a numerosi giornali online.

Tra i periodici ci sono il mensile gratuito Format, il mensile gratuito Rello, il settimanale diocesano Frontiera, il mensile di attualità e cultura Mondo Sabino, il periodico Sabina, il mensile culturale bilingue Sabina Shire, il mensile gratuito di arte, musica e spettacolo Mixer e SeMag, mensile gratuito di eventi e cultura del territorio.

Cinema

Anche grazie al recente operato dell'associazione Rieti Film Commission, a Rieti sono stati ambientati alcuni film di importanza minore, tra i quali L'uomo del grano di Giancarlo Baudena (documentario su Nazzareno Strampelli girato in parte nella Piana Reatina, la cui anteprima assoluta è stata poi proiettata a Rieti[98]), Il disordine del cuore scritto da Paolo Fosso (interamente ambientato e girato a Rieti, e anch'esso presentato a Rieti[99]), Il tema di Jamil di Massimo Wertmüller (film girato totalmente a Rieti[100]), mentre è in uscita il film Il centro del mondo di Kim Rossi Stuart (per il quale sono state effettuate a Rieti quattro settimane di riprese su nove totali[101]).

Televisione

La prima emittente locale a Rieti è stata la RTR − Rete Televisiva Reatina, oggi affiancata anche da Sabinia tv (canale 818).

Altra storica emittente reatina è stata TeleRadioRieti 2000, fondata nel 1977, che dal 1980 assunse il nome di TeleSabina 2000 e cessò le sue trasmissioni nel 2002.

Teatro

Il teatro Flavio Vespasiano

L'attività teatrale è concentrata presso il Teatro Flavio Vespasiano, realizzato sul finire del XIX secolo e posto lungo via Garibaldi (a pochi passi da piazza Vittorio Emanuele II). È stato più volte lodato per le sue straordinarie qualità acustiche. Ospita annualmente concorsi di calibro nazionale ed internazionale legati alla danza e alla lirica, ma è anche sede delle rappresentazioni delle piccole compagnie teatrali locali, per lo più commedie in vernacolo. Ha ospitato anche la registrazione della puntata zero di uno show Rai[102][103].

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Prodotti agroalimentari tradizionali laziali.
I pizzicotti

Tipico piatto locale sono le "Fregnacce alla reatina". Si ottengono impastando acqua, farina e sale stendendo poi l'impasto in modo da ottenere una sfoglia circolare, ripiegandola su sé stessa e tagliandola infine in modo da ottenere dei rombi larghi circa due centimetri o poco più nella diagonale minore. Il condimento originale è costituito da lardo battuto, sedano, cipolla, pomodoro a pezzi, sale e peperoncino[104][105], anche se spesso sono servite con del sugo di carne semplice con una spolverata di pecorino locale.

Altro piatto tipico sono i pizzicotti (presso Lisciano si tiene annualmente una sagra). Sono fatti prelevando a "pizzichi" pezzi di un impasto identico a quello utilizzato per il pane, cioè acqua, farina, sale e lievito e mettendoli a cuocere in acqua bollente. Vengono serviti conditi con un sugo di pomodoro leggermente piccante.

Così come in altre parti dell'Italia centrale, della cucina locale fanno parte anche gli Strengozzi. Gli Strengozzi alla reatina sono impastati con farina acqua e sale, mentre il condimento è realizzato con grasso di prosciutto, olio di oliva, prosciutto fresco tagliato a cubetti, peperoncino rosso, piselli freschi e pomodoro.[106]

Bucatini all'amatriciana

Anche se non originaria del luogo è molto diffusa la pasta all'Amatriciana, originaria di Amatrice in provincia di Rieti, ricetta che deriva dalla gricia condimento realizzato con olio, guanciale e pecorino; in seguito alla scoperta dell'America (e quindi anche del pomodoro), venne introdotto anche il pomodoro dando vita all'amatriciana propriamente detta.

Nella cucina locale trova largo impiego nei condimenti il sugo alle olive (le olive sono del resto un prodotto tipico della Sabina) che spesso si gusta insieme alle tipiche Fregnacce (un taglio di pasta simile ad un rombo).

Per quel che riguarda le carni, tipici del posto e diffusi in buona parte della provincia, sono i Sardamirelli. Sono costituiti dai budelli dell'intestino del maiale i quali vengono lavati, e lasciati ad asciugare per tre giorni. A questo punto vengono aromatizzati con finocchio, peperoncino e sale e successivamente rivoltati e fatti essiccare per poi essere cucinati sulla brace oppure in umido con i fagioli[107].

Eventi

  • La fiera dell'antiquariato si svolge in piazza Vittorio Emanuele II ogni terza domenica del mese.[108]
  • Rieti Danza Festival: nato nel 1991, si svolge ogni anno nel teatro Flavio Vespasiano; è suddiviso nelle sezioni classica, pas de deux, moderna-contemporanea e composizione coreografica.[109]
  • Biennale del Paesaggio: la prima edizione risale al 2009.[110]
  • Reate Festival: si tratta di un festival internazionale che spazia dal belcanto alla musica Jazz passando per la musica sacra ed altro. Si tiene ogni anno e la prima edizione risale al 2009. A sottolineare lo spessore della manifestazione, il concerto finale della rassegna multidisciplinare 2010, svoltosi a Rieti in piazza Cesare Battisti, è stato diffuso da Rai International in Australia, Sud Africa, America del Nord e America del Sud.[111]
  • Rieticuorepiccante: La fiera mondiale del peperoncino si svolge nel periodo estivo nel centro cittadino.
  • Ogni anno nel mese di Giugno si svolge la tradizionale Processione dei Ceri in onore a Sant'Antonio di Padova.

Persone legate a Rieti

Tito Flavio Vespasiano
Politica
Vedi anche: Sindaci di Rieti, Presidenti della Provincia di Rieti
Nazareno Strampelli
Scienza
Giornalismo
Religione
Vedi anche: Vescovi di Rieti
Francesco d'Assisi
Cultura
Arte
Lucio Battisti
Musica

Sport: vedi § Personalità sportive legate a Rieti

Altro

Geografia antropica

Suddivisioni amministrative

L'area del Comune di Rieti è suddivisa in tre circoscrizioni[112]:

Circoscrizione Rieti I: centro storico di Rieti, Borgo, Campomoro, Fiume de' Nobili, Casette, San Benedetto, Sant'Elia, San Giovanni Reatino, Maglianello, Poggio Fidoni.

Circoscrizione Rieti II: Maraini, Regina Pacis, Madonna del Cuore, Micioccoli; piana reatina; zona adiacente cimitero comunale, Moggio, Chiesa Nuova e Quattro Strade.

Circoscrizione Rieti III: Villa Reatina, Piazza Tevere, Campoloniano, Vazia, Lisciano, Monte Terminillo e Castelfranco.

Frazioni

  • Castel San Benedetto, a circa 5 km da Rieti.
  • Case San Benedetto: si trova a valle di Castel San Benedetto, a poco meno di 3 km a sud ovest di Rieti.
  • Casette: Posta a circa 4 km dai confini del centro abitato, si trova a sud est del capoluogo, all'uscita della gola percorsa dal fiume Salto.
  • Castelfranco: Si trova a meno di 6 km a nord est di Rieti (precisamente a 5,27 km) e si trova a 623 metri sul livello del mare. Fra i suoi edifici sono ancora visibili i resti di un'antica torre di osservazione e difesa. Questa frazione nacque infatti a partire dal 1376 come baluardo difensivo dello Stato pontificio contro il Regno di Napoli.
  • Cerchiara
  • Chiesa nuova: si trova a circa 2 km a nord ovest di Rieti.
  • Cupaello: la frazione è posta alle pendici del Terminillo a circa 7 km dai margini di Rieti. Dal nome di questo centro deriva il nome di cupaellite o coppaellite dato a delle rocce vulcaniche rinvenute in zona[113] e dovute ad un'eruzione vulcanica di un vulcano ormai scomparso, di circa 400 000 anni fa.
  • Lisciano
  • Lugnano: posto fra Lisciano e Cupaello si trova a circa 7 km da Rieti.
  • Maglianello: L'agglomerato, diviso in Maglianello Alto e Maglianello Basso (lungo la strada Salaria per Roma) si trova in direzione sud, a quasi 7 km la parte alta e poco più di 3,5 la parte bassa.
  • Moggio: dista 21 km da Rieti in direzione nord ovest. Insieme all'altra frazione ai suoi piedi costituisce un'exclave del comune di Rieti, che in questo modo confina con il comune di Terni.
  • Piè di Moggio: si trova a valle alla frazione Moggio, dista 17 km dal capoluogo.
  • Poggio Fidoni
  • Piani Poggio Fidoni: si trova nella Piana Reatina, ai piedi di Poggio Fidoni
  • Poggio Perugino
  • San Filippo: 10 km a sud ovest del limite cittadino.
  • Piani San Filippo: si trova ai piedi di San Filippo, circa 8 km a sud ovest dal capoluogo.
  • San Giovanni Reatino
  • Sant'Elia
  • Piani Sant'Elia: si trova nella Piana Reatina, a valle di Sant'Elia
  • Setteponti
  • Vaiano
  • Vazia

Economia

Agricoltura

Fin dalla prima bonifica di epoca romana[114], la pianura intorno alla città si dimostrò molto fertile, ma l'opera di bonifica andò avanti ancora per molto. Fino al secolo novecento infatti, la piana reatina rimase sostanzialmente una zona paludosa, soggetta periodicamente a esondazioni che danneggiavano la produzione locale, situazione che favoriva per di più la proliferazione della malaria. In epoca medievale, la piana era caratterizzata da una vasta produzione di guado, che una volta macinato, essiccato e fermentato, veniva messo in commercio il controllo dei “Consoli dell'agricoltura del Guado”. Questa coltivazione cessò con gli ultimi decenni dell'Ottocento lasciando spazio all'Indaco. La produzione dei territori del resto della Sabina andò via via caratterizzandosi sempre più per la produzione di vino e di olio d'oliva coltivazione questa che oggi permette la produzione di uno degli oli più pregiati. Sul finire dell'Ottocento dunque la popolazione reatina era per molto più della metà, impiegata nella produzione agricola, tanto da arrivare a essere, in percentuale, una delle più grandi d'Italia. Sempre nell'Ottocento, la produzione agricola reatina vide un nuovo ingresso, la Barbabietola da zucchero, coltivazione che favorirà la nascita di uno zuccherificio.

Lo sbarramento del fiume Velino dal quale partono i due principali canali di irrigazione del Consorzio di Bonifica della Piana Reatina

Con il novecento la città fu teatro della creazione di una nuova varietà di frumento nota con il termine "Rieti". L'artefice fu Nazareno Strampelli, seguace delle leggi mendeliane, che si era trasferito a Rieti nell'anno 1903 per dirigere la cattedra sperimentale di granicoltura. A questi il merito di aver successivamente selezionato ed incrociato tra loro vari generi di frumento dai quali ottenne numerose nuove tipologie che univano alla precocità, una particolare produttività delle stesse. Fu possibile pertanto l'anticipazione dei raccolti così da lasciare liberi i campi per altre coltivazioni e la resistenza di queste, permise l'ottenimento di un notevole rendimento.

Ancora da risolvere comunque era la questione della bonifica della piana reatina così nel 1936 iniziarono i lavori per regolamentare la portata d'acqua del Velino e in quest'ottica, furono costruite le dighe, ancora oggi sfruttate per la produzione di corrente elettrica, del Salto e del Turano, due affluenti del Velino, lavori che terminarono cinque anni più tardi. Questi interventi permisero una crescita più efficace del settore agricolo reatino non più penalizzato da un territorio ancora paludoso. Nel periodo del dopoguerra l'agricoltura subisce un pesante ridimensionamento nella produzione della ricchezza della città passando da quasi il 50% al 14% all'inizio del 1970, discesa favorita dall'apertura all'industria e dalla nascita di un settore terziario.

Industria

L'ex-zuccherificio di Rieti visto nel 2011

L'alba dell'industrializzazione a Rieti si colloca nella seconda metà dell'ottocento, quando la città vide nascere lo zuccherificio di Rieti, il primo d'Italia[37]. Nel 1862 fu fondata la "Società per la fabbricazione di zucchero a Rieti"; dopo un iniziale fallimento causato dallo scarso raccolto di barbabietole[115], il 16 marzo 1873 viene inaugurato lo zuccherificio di Rieti, situato nei pressi della chiesa di Madonna del cuore, alle porte della città. Nel 1887 lo zuccherificio fu acquisito dall'industriale Emilio Maraini, a cui oggi è dedicato il viale che fiancheggia l'edificio e collega Madonna del cuore al centro storico. Maraini diede nuovo slancio all'attività: acquistò nuovi macchinari e con il supporto dei principi Potenziani, famiglia di grandi proprietari terrieri, diffuse la coltivazione della barbabietola da zucchero nella Piana Reatina. Nel 1900 era il terzo zuccherificio in Italia per capacità di lavorazione giornaliera[116].

Ma il vero passaggio da città agricola ad industriale si ebbe negli anni Venti, con la nascita di un settore delle fibre tessili artificiali. La classe politica locale, offrendo sgravi fiscali e altre facilitazioni, convinse il barone Alberto Fassini ad impiantare a Rieti il nuovo stabilimento per la produzione della viscosa rayon della Società Generale italiana della viscosa: nacque così la Supertessile, inaugurata il 3 ottobre 1928[117]. Lo stabilimento fu costruito di fronte allo zuccherificio, mentre attorno alla chiesa di Madonna del cuore fu edificato un villaggio operaio che si estendeva per 20 ettari, dotato di mense, dopolavoro, bagni, un dormitorio con 2000 letti, case operai per 7 500 vani e abitazioni per la dirigenza;[115] nel 1938 occupava 4500 operai[37]. Lo stabilimento era collegato tramite appositi binari alla stazione ferroviaria (da dove le merci si immettevano sulla Terni-Sulmona), ancora oggi visibili in viale Maraini. Nel 1937 la Montecatini impiantò accanto alla SuperTessile uno stabilimento per la produzione di acido solforico, necessario per la fabbricazione della viscosa.[115]

Lo stabilimento della Montecatini fotografato nel 2012

Fino alla metà del Novecento lo zuccherificio continuò a ricevere investimenti e potenziamenti, ma fu chiuso nel 1973 quando gli imprenditori decisero di concentrare la produzione su impianti più redditizi. La SuperTessile, passata di mano alla CISA-Viscosa e poi alla SNIA Viscosa, cessò invece le proprie attività negli anni ottanta. Le due aree, per effetto dell'espansione edilizia ormai inglobate nell'area urbana e circondate da quartieri residenziali, aspettano da anni la loro bonifica e riqualificazione ad altri usi.

Con l'istituzione della Cassa del Mezzogiorno, nella cui area operativa era compreso il limitrofo comune di Cittaducale (in quanto l'ex circondario di Cittaducale era appartenuto al Regno delle Due Sicilie), negli anni settanta si formò un nucleo industriale fra Rieti e Cittaducale. Nel giro di qualche anno questo settore divenne di primo livello, vantando la presenza di industrie multinazionali dislocate su circa 500 ettari di area industriale o a destinazioni speciale operanti su scala nazionale e internazionale, e si caratterizzò per la produzione nel campo dell'elettronica. Tuttavia a partire dagli anni novanta la fine dei sovvenzionamenti statali ha portato il settore ad una grave crisi, dovuta sia all'annoso problema delle vie di comunicazione con i centri limitrofi sia alla maggiore convenienza di produrre nei paesi dell'Est.

Negli ultimi anni sta prendendo slancio la produzione di moduli fotovoltaici e si sta cercando di generare un indotto legato a tale settore. L'area di Rieti - Cittaducale fa parte del distretto regionale dell'innovazione[118] e dell'aerospazio[119].

Servizi

A Rieti risulta essere presente un settore "terziario avanzato, ma eccessivamente localizzato sul territorio"[120].

Infrastrutture e trasporti

Mappa dei trasporti nella provincia di Rieti.
                     Autostrada                      Strada statale                      Ferrovia
                     Str. regionale                      Str. provinciale                      Tunnel
                     Strada a doppia carreggiata

Strade

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Rieti.

Una delle principali arterie che attraversano Rieti è la SS 4 via Salaria, una strada extraurbana secondaria a carreggiata unica che collega Roma ad Ascoli Piceno e al mare Adriatico passando per Rieti. In direzione Ascoli è attraversata anche dal traffico verso l'Aquila (che ad Antrodoco si immette sulla SS 17), mentre in direzione opposta è interessata dal traffico per il Sud del Lazio e dell'Italia, dal momento che prima dell'ingresso a Roma permette di immettersi nell'autostrada A1 (tramite la diramazione SS4 dir, che la collega al casello di Fiano Romano) e nel GRA.

I collegamenti con Terni sono assicurati dalla SS 79 Ternana, oggi quasi completamente ricostruita in variante (SS 79 bis) a carreggiata unica ma più larga e con tracciato più rettilineo, di cui sono in fase di completamento gli ultimi circa tre chilometri al confine tra le province di Terni e Rieti[121][122]. Fa parte della direttrice Civitavecchia-Orte-Terni-Rieti insieme alla SS 675 Civitavecchia-Terni (che è invece una strada extraurbana principale ed a doppia carreggiata). La superstrada consente un rapido collegamento con la città di Spoleto, con la strada europea E45 e con il casello di Orte dell'autostrada A1, ed è quindi attraversata dal traffico per il centro-nord d'Italia.

Guardando verso sud-est la Strada statale 578 Salto Cicolana (detta Rieti-Torano) collega la città al casello Valle del Salto delle autostrade A24 e A25 e ai comuni del cicolano. La Rieti-Torano è una strada a scorrimento veloce extraurbana secondaria ad una carreggiata, di cui si attende il completamento degli ultimi dieci chilometri tra Rieti e Grotti.

Ferrovie

Il percorso della ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona. Sono segnate le stazioni della linea, i collegamenti con le ferrovie limitrofe e la stazione di Fara Sabina

Rieti è attraversata dalla linea secondaria Terni-Sulmona; la città è servita dalla stazione di Rieti, con frequenti treni per Terni e L'Aquila. La frazione di Piani Poggio Fidoni è servita inoltre dalla fermata di Poggio Fidoni.

Oltre a quelli per Terni e L'Aquila c'è un unico treno che, di prima mattina, parte da Rieti per Roma Tiburtina ed un corrispondente treno di ritorno da Roma in tarda serata[123]; non esistendo una ferrovia da Rieti a Roma, entrambi passano per Terni ed Orte. All'infuori di questo collegamento, Roma non è direttamente raggiungibile via treno se non con un cambio a Terni o raggiungendo via gomma una stazione della ferrovia Orte-Roma, su cui operano i treni della linea regionale FL1, la più vicina delle quali è quella di Fara Sabina-Montelibretti nella bassa Sabina.

Mappa della rete dei trasporti pubblici nel settore nord-est dell'area metropolitana di Roma

Autobus regionali

Il capolinea delle linee regionali COTRAL si trova alla stazione ferroviaria di Rieti. La compagnia garantisce collegamenti diretti con il terminal bus della stazione di Roma Tiburtina almeno ogni ora e circa dieci collegamenti giornalieri con la stazione di Fara Sabina-Montelibretti della linea metropolitana regionale FL1, oltre che con gli altri centri della provincia di Rieti.

Aeroporti

A nord del centro urbano è presente il piccolo aeroporto G. Ciuffelli.

Mobilità urbana

La stazione "Tribunale" del bike sharing Rietinbici

La mobilità urbana è garantita dal servizio di autobus della ASM, con capolinea in piazza Cavour.[124]

Dal 2014 è attivo il servizio di bike sharing Rietinbici, con quattro stazioni dislocate nel centro storico[125][126]. Nell'area urbana sono presenti due piste ciclabili: la prima (indicata come "ciclovia A" Molino della Salce-Villa Reatina) segue l'argine sinistro del Velino collegando la città da ovest ad est (per ora dallo Stadio Guidobaldi a Ponte Cavallotti, in attesa del prolungamento)[127], la seconda lambisce la parte est della città collegandola da nord (Madonna del Cuore) a sud (Molino della Salce) e fa parte del più ampio anello della Ciclovia della Conca Reatina, che raggiunge anche le frazioni di Chiesa Nuova, Piani Poggio Fidoni e Piani Sant'Elia, ed il comune di Contigliano.[128]

Amministrazione

Nel 1923 Rieti passò dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927 diventò capoluogo di provincia, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti.

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Rieti.

Gemellaggi

Il monumento posto nel 2005 in Piazza Marconi per commemorare il ventennale del gemellaggio con Itō

La città di Rieti è gemellata con:

Il gemellaggio fra Rieti ed Itō si deve ad un articolo pubblicato dalla Gazzetta dello Sport nel 1979, riguardante una manifestazione chiamata Festival Della Vasca di Legno e tenuta nella città nipponica, in cui i partecipanti davano vita a una competizione acquatica con delle imbarcazioni di legno analoghe a quelle della Festa del Sole reatina. Questa analogia spinse il comitato reatino a mettersi in contatto con l'ambasciata Giapponese a Roma, e successivamente con la città di Itō direttamente. Si avviarono così gli incontri che permetteranno poi alle due città di giungere al gemellaggio, quando prima il consiglio comunale di Rieti, in data 27 marzo 1985 e poi il consiglio municipale di Itō, il giorno seguente, approvano all'unanimità e ufficialmente il gemellaggio.

Anche il gemellaggio con Saint-Pierre-lès-Elbeuf trae origine da questa manifestazione.[132]

Sport

Rieti, grazie alle associazioni locali che permettono ai giovani e non, di praticare le più svariate attività, sportive, ha sviluppato con gli anni una cultura dello sport che sembra resistere al tempo e per permettere alle società locali di operare nelle migliori condizioni possibili, sono state realizzate un buon numero di strutture.

Le tradizioni sportive più lunghe e radicate sono quelle del basket e dell'atletica leggera (vedere sezioni dedicate).

Indice di sportività.
Classifica delle province italiane a cura de Il Sole 24 ore
Anno Generale Atletica Basket Rugby Sport neve Giro d'Italia
2007[133] 17º n.c. 64º[134]
2009[135] 46º 18º [136]
2010[137] 67º
2011[138] 80º 46º 15º 17º
2012[139] 56º 66º 22º 16º
2013[140] 65º 61º 19º 19º
2014[141] 67º
2015[142] 63º 47º 16º 18º 19º
2016[143] 61º 23º 35º 15º

La principale società di calcio cittadina è il Football Club Rieti, avente al suo attivo alcune partecipazioni ai campionati professionistici (tra la Serie C2 e la Serie B).

Nel calcio a 5 invece opera il Real Rieti Calcio a 5 che milita in Serie A e nel campionato 2015/16 si è aggiudicato la Winter Cup.[144]

Nel mondo del rugby, il nome della città viene portato dalla società ASD Rugby Rieti 1961 che disputa le proprie partite presso lo stadio Fassini e dall'Amatori Rieti Rugby 2003.

Per quanto riguarda l'automobilismo, Rieti ospita ogni anno la Coppa Bruno Carotti, competizione che si tiene sulla Statale 4 bis per il Monte Terminillo organizzata dall'ACI di Rieti. La gara appartiene al campionato italiano ed internazionale velocità montagna; prende il via dalla località Lisciano, da un particolare punto contrassegnato da una colonna liscia posta ai margini della strada, per arrivare poi a Campoforogna, seguendo un tragitto di 15 km.

L'ambiente della Piana Reatina è considerato particolarmente favorevole per il volo a vela e per questa caratteristica nel 2007 e nel 2008[145] l'Aeroporto Ciuffelli di Rieti ha ospitato il 30th FAI World Glinding Championships, i mondiali assoluti di volo a vela.

Dal 1986 è attivo a Rieti un Club di Mountain bike, l'MTB RIETI, che organizza escursioni in tutto il territorio reatino, nonché partecipa a gare in Lazio, Abruzzo, Umbria. Nel 2009 e 2010 ha conquistato il primo posto nella classifica a squadre del circuito di Cross country regionale FCI denominato "Giro delle Abbazie".

Nella pallavolo opera l'A.S. Pallavolo Città di Rieti che milita nella serie B2 Femminile girone E (stagione 2010/2011)[146] mentre nel calcio da tavolo troviamo la Virtus 4Strade che milita in Serie A (stagione 2010/2011).

Pallacanestro

Incontro tra la Nuova Sebastiani Rieti e il Montepaschi Siena, PalaSojourner, 16 marzo 2008

La tradizione sportiva più radicata nella città è indubbiamente quella cestistica. La prima squadra di basket nasce negli anni trenta, ma la tradizione è legata indissolubilmente al nome della AMG Sebastiani, fondata nel 1946, che ne costituiva la continuazione. Tra gli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, durante la presidenza di Renato Milardi e con la panchina retta da Elio Pentassuglia, la società raggiunse risultati notevoli: nella stagione 1979-1980 conquistò una Coppa Korać, mentre nel torneo 1978/79 arrivò in semifinale scudetto dopo aver vinto il campionato di serie A2. In questi anni la città vede la nascita di un'autentica passione per la pallacanestro e la costruzione del Palaloniano (oggi PalaSojourner), attirando importanti giocatori anche statunitensi tra i quali l'amatissimo Willie Sojourner e Joe Bryant (padre di Kobe Bryant, che è infatti cresciuto a Rieti).

Dopo la scomparsa della Sebastiani, nel 1998 nasce la Virtus Rieti, che sotto la presidenza Papalia diviene Nuova A.M.G. Sebastiani e nel 2007-08 approda in Serie A; nel 2009, a causa di difficoltà nel trovare un main sponsor, la società si trasferì al PalaBarbuto di Napoli tra la delusione dei tifosi, ma non riuscì comunque a risollevarsi e a stagione ancora in corso fu esclusa dal campionato per insolvenza, atto che decretò la definitiva chiusura anche di questo capitolo della pallacanestro reatina.

Il Sebastiani Basket Club Rieti, nato nel 2006 col nome di Spes Pallacanestro Rieti, ricoprì per qualche stagione il ruolo di prima squadra della città arrivando a toccare la Serie A Dilettanti, fino alla sua fine nel 2012.

Dalla stagione 2012-2013 la società cestistica di Contigliano, che militava in Serie B, viene trasferita nel capoluogo dando vita alla NPC Rieti, che al termine della stagione 2014-15 ottiene la promozione in Serie A2.

Un'altra formazione della città è quella de La Foresta Basket, che attualmente milita nel campionato di serie C2

In città opera anche una società di Pallacanestro in carrozzina, si tratta dell'Associazione sportiva A Ruota Libera. La formazione reatina ha disputato il campionato di serie A2 dalla stagione 2009/2010, dopo aver conquistato la promozione nel campionato immediatamente precedente nella stagione 2008/2009, fino alla 2010/2011 quando al termine dei play off ha centrato la promozione in Serie A1[147].

Atletica leggera

Il podio dei 200 metri femminili agli europei juniores Rieti 2013, svolti nello Stadio Raul Guidobaldi

Insieme alla pallacanestro è probabilmente il movimento con le radici più profonde nel capoluogo sabino e annualmente nuovi atleti provenienti dalle società cittadine si mettono in evidenza in questo sport. Rieti, per quanto riguarda l'atletica, si posiziona quasi sempre prima nella classifica delle province italiane per indice di sportività de Il Sole 24 ore, ed è considerata una vera e propria capitale italiana di questo sport per via della sua diffusione, con quasi un tesserato ogni quaranta abitanti[148].

Tra le società che operano in questo campo, vi è la storica Atletica Studentesca CA.RI.RI. che dal 1975[149] promuove questo sport fra i giovani e svolge la propria attività presso lo stadio di atletica leggera Raul Guidobaldi. Tale società vanta ben 19 scudetti a squadre e 2 SuperCoppe Fidal con la squadra maschile e una con quella femminile e oltre cento dei suoi atleti hanno vestito la maglia azzurra. Molti dei suoi ragazzi e ragazze sono poi entrati a far parte di gruppi sportivi militari[150].

Sempre presso lo Stadio Raul Guidobaldi prende vita ogni anno un appuntamento ormai tradizionale nel panorama sportivo reatino: il Rieti Meeting, inserito nel circuito IAAF World Challenge (fino al 2009 IAAF Grand Prix). È uno dei più antichi e prestigiosi d'Italia (la sua prima edizione risale infatti al 1971[151]) e nel 2010 ha festeggiato il suo 40º anniversario. L'evento regala da sempre grandi emozioni, prestazioni e record mondiali, tra cui quello di Asafa Powell nei 100 metri piani registrato in occasione dell'edizione 2007 e dopo il quale Steve Cram in un articolo sul quotidiano britannico The Guardian definì Rieti una sorta di mecca per i record[152].

All'interno del panorama di atletica leggera reatino, si inserisce anche l'annuale Mezza maratona Città di Rieti, la cui prima edizione risale al 1996 e che oggi fa parte del calendario nazionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Nel 2007 ha ospitato il campionato italiano di mezza maratona dell'esercito[153].

Nel 2011, il 1 e 2 d'ottobre si sono svolti presso lo stadio Raul Guidobaldi i Campionati italiani di atletica leggera categoria allievi/e, mentre nel 2013 Rieti ha ospitato, dopo essere stata scelta dal consiglio della EAA, i Campionati europei juniores di atletica leggera.[154]

Ciclismo

Rieti è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Quella del Terminillo è una scalata storica del Giro d'Italia, e per questo è stato più volte arrivo di tappa:

Nella Tirreno-Adriatico 2002 si è svolta completamente a Rieti la 4ª tappa e da lì è partita la 5ª tappa;[155] nella Tirreno-Adriatico 2015 il Terminillo è stato l'arrivo della 5ª tappa e Rieti la partenza della 6ª tappa.[156]

Impianti sportivi

Gli impianti sportivi della città sono principalmente concentrati presso il quartiere di Campoloniano e Via dello Sport, ed ultimamente, in un'ottica di rilancio del Terminillo sono sorti impianti anche in altura. Tra questi i principali sono:

Lo Stadio Raul Guidobaldi
  • Stadio Raul Guidobaldi: è lo stadio di atletica leggera. Dotato di una pista ad otto corsie (in origine sei), di due tribune, una coperta e l'altra no e di un “pistino” per l'allenamento posto dietro la tribuna coperta, sorge vicino all'argine del fiume Velino in Viale Eugenio Guarniero Dupré Theseider (ex Viale dello Sport). Ogni anno dal 1971 ospita il Meeting Internazionale Città di Rieti. È di proprietà del Comune di Rieti.
  • Stadio Centro d'Italia - Manlio Scopigno: lo stadio, precedentemente noto come Stadio Centro d'Italia, è stato inaugurato nella sua forma attuale nel 1997, precedentemente infatti era costituito da una sola tribuna (Vallesanta), mentre fu intitolato a Manlio Scopigno nel 2005. Ha una struttura semplice che permette di avere un'ottima visuale specialmente dalle due tribune grazie anche all'assenza di una pista d'atletica. Attualmente è omologato per una capienza di 9.980 spettatori ed ospita le partite casalinghe del Rieti. Dietro la tribuna principale è presente un parcheggio gratuito illuminato e non custodito. Il proprietario della struttura è il Comune di Rieti.
  • Piscina provinciale: è un impianto coperto sito nel quartiere di Campoloniano e di proprietà della Provincia di Rieti. Dispone di una vasca di 25 metri ai lati della quale sono presenti due tribune.
  • Piscina comunale: è sita lungo via dello sport ed è di proprietà del Comune di Rieti. Possiede una vasca grande, ma non omologata per competizioni date le dimensioni, e di una più piccola, entrambe scoperte. Al suo interno è presente anche un bar e una zona verde per prendere il sole. Su un lato sono disposti degli ombrelloni.
  • Pattinodromo: l'impianto è costituito da una pista ad anello (due rettilinei raccordati da due curve paraboliche) e da una pista interna di forma rettangolare ad angoli smussati, utilizzata spesso per l'hockey a rotelle. Nella stessa struttura sono presenti anche un campo da calcio a 8 in erba sintetica e un campetto da basket in asfalto. Il campo da “calciotto” e l'anello sono separati da una tribuna coperta in cemento (praticamente una sezione triangolare con seggiolini disposti sui due lati obliqui) sotto la quale sono allestiti gli spogliatoi. La struttura è di proprietà della provincia
  • PalaSojourner: il principale palazzetto dello sport di Rieti, è di proprietà della Provincia di Rieti. Venne realizzato nel 1974 per permettere alla società cestistica locale di dotarsi di un palazzetto adatto a disputare in casa, gli incontri della massima serie. Oggi è omologato per ospitare fino a 3.550 spettatori, anche se in passato, grazie anche all'assenza dei seggiolini installati su tutti i gradoni con il restauro del 2007, ha ospitato folle decisamente più numerose. Sorge in Via O. Di Fazio 1.
  • PalaCordoni (già PalaLeoni): Palazzetto dello sport sito su piazzale Adolfo Leoni. Prima della costruzione del PalaSojourner ospitava le partite casalinghe della A.M.G. Sebastiani. Oggi è utilizzato principalmente dalla società di pallavolo Reatina. Ha un fondo in parquet e sui due lati sono disposte due tribune. È intitolato alla memoria di Alessandro Cordoni, ex cestista e allenatore della Sebastiani Rieti.
  • PalaMalfatti: palazzetto dello sport che ospita le partite del Real Rieti Calcio a 5.
Campo d'altura "Enrico Leoncini" sul Terminillo
  • Campo sportivo d'altura del Terminillo Enrico Leoncini: la struttura è posta in località Cinque Confini sul Terminillo a quota 1532. È dotato di un campo da calcio in erba, uno da calcetto in erba sintetica, una pista di atletica leggera con sei corsie, due campi da tennis e uno per pallacanestro e pallavolo.
  • Bocciodromo Comunale Città di Rieti: Si trova nella zona degli impianti sportivi del quartiere di Campoloniano ed è stato inaugurato il 14 maggio 2011. Ha una capienza di 250 posti a sedere ed è, con le sue quattro piste professionali, omologato per lo svolgimento di gare di livello internazionale e di incontri validi per il campionato italiano[157][158].
  • Golf "Centro d'Italia": campo da golf di 9 buche, si trova a 500 metri dalla frazione di Castelfranco alle pendici del Monte Terminillo, in via della Foresta. Il percorso si snoda nella "Valle Como" ed intorno al laghetto artificiale di Castelfranco, ad una altitudine di 550 m s.l.m.
  • Campi da calcio-tennis in via della Foresta.Risultano attivi 5 campi in sintetico ed uno in terra rossa

È inoltre in fase di costruzione, presso la Valletta di Pian de' Valli, una piscina coperta dotata di una vasca di 25 metri e di una seconda di 13, bagni, spogliatoi, docce e locali sauna[159].

Personalità sportive legate a Rieti

Atletica leggera
Basket
Calcio
Altri sport
  • Adolfo Leoni, ciclista vincitore di numerose corse professionistiche tra cui alcune tappe al Giro d'Italia, vissuto a Rieti per gran parte della sua giovinezza.[160]
  • Gigi Panei, maestro di sci, alpinista, compagno di cordata di Walter Bonatti, nato nel 1914 a Borgocollefegato (l'attuale Borgorose).
  • Paolo Rosi, boxista. Nato a Rieti ed emigrato negli Stati Uniti, raggiunse la finale del campionato del mondo dei pesi leggeri nel 1959 perdendo contro Joe Brown.
  • Giovanni Polidori, pallavolista, nato a Rieti.
  • Martina Caramignoli, nuotatrice, nata a Rieti.

Note

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2016
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Le prime testimonianze storiche si devono a Marco Terenzio Varrone, a Dionigi di Alicarnasso e a Publio Virgilio Marone
  5. ^ Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti, Medium totius Italiae: piazza San Ruffo, in Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina, Milano, L'orbicolare, 2007, p. 154, ISBN 978-88-95061-38-2.
  6. ^ www.nonsolocap.it
  7. ^ Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti, Il Velino a Rieti e nell'agro reatino, in Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina, Milano, L'orbicolare, 2007, pp. 40-41, ISBN 978-88-95061-38-2.
  8. ^ www.ilgiornaledirieti.it dato aggiornato all'ottobre 2003:
  9. ^ carta geologica Italia - note illustrative pag. 98 e 99
  10. ^ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Carta Geologica d'Italia alla scala
  11. ^ PROGETTO DI TERRITORIO PIANA REATINA E VALLE SANTA “PER UNA QUALITA' DELL'ABITARE” (paragrafo 2, pp. 4) (PDF), su provincia.rieti.it. URL consultato il 16-04-11.
  12. ^ Rieti: comune a rischio idrogeologico, su rietilive.it. URL consultato il 16-04-11.
  13. ^ Sito della protezione civile.
  14. ^ P.Boncio, F.Brozzetti e G.Lavecchia, Carta degli allineamenti di faglie quaternarie ovest-immergenti rilevanti dal punto di vista sismogenetico (area intra-appenninica umbro-marchigiano-abruzzese), su INGV. URL consultato il 24 maggio 2016.
  15. ^ (IT) (EN) Valerio Comerci, Diego Molin, Federico Pasquaré Mariotto, Leonello Serva, Risposta sismica dell'area urbana di Rieti in occasione del terremoto del 27 giugno 1898 nel bacino di Vazia (RI), su Bollettino - Societa Geologica Italiana, 01/2003. URL consultato il 5 novembre 2015.
  16. ^ Dati ARSIAL
  17. ^ I Luoghi, su campus.rieti.it. URL consultato il 12 aprile 2011.
  18. ^ Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I 14.1
  19. ^ Antichità romane, I 14.6
  20. ^ IL TERRITORIO E LA SUA STORIA, su apt.rieti.it. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  21. ^ La diocesi di Rieti, su Museo dei beni ecclesiastici Diocesi di Rieti. URL consultato il 12 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2009).
  22. ^ a b c d La storia, su Portale d'informazione del polo universitario di Rieti. URL consultato il 12 dicembre 2015.
  23. ^ GLI EVENTI, su Rieti 2000. URL consultato il 13 dicembre 2015.
  24. ^ Ileana Tozzi, Rieti, città dei papi, in Frontiera, 29 aprile 2012. URL consultato il 18 ottobre 2015.
  25. ^ San Francesco a Rieti, su Cammino di Francesco. URL consultato il 4 novembre 2015.
  26. ^ a b Ottorino Pasquetti, Piccola storia della Basilica di Sant'Agostino di Rieti, su Sito ufficiale della Basilica di Sant'Agostino. URL consultato il 4 novembre 2015.
  27. ^ a b Rieti, su treccani.it. URL consultato il 28 agosto 2011.
  28. ^ GARIBALDI E LA SUA LEGIONE A RIETI NEL 1849, su Archivio di Stato di Rieti. URL consultato il 12 novembre 2016.
  29. ^ Ileana Tozzi, La tutela del patrimonio architettonico e storico-artistico della Diocesi di Rieti, su Amministrazione Beni Civici di Vazia, 28 gennaio 2012. URL consultato il 10 aprile 2016.
  30. ^ Pasqualino Martini, Il bastone e la carota di Garibaldi a Rieti dal 29 gennaio al 13 aprile del 1849, in Mondo Sabino, 6 dicembre 2013. URL consultato il 16 aprile 2016.
  31. ^ a b Alessandro De Angelis, Le giornate vissute a Rieti da Giuseppe Garibaldi, su orizzonti.vazia.com, 25 marzo 2008. URL consultato il 12 novembre 2016.
  32. ^ Intervento di Gianfranco Paris, nel convegno Rieti al bivio: estrema periferia di Roma o Umbria?, Rieti 5 novembre 2016
  33. ^ Rieti città, su provinciarieti.it. URL consultato il 23 agosto 2011.
  34. ^ Rieti, su regioni-italiane.com. URL consultato il 23 agosto 2011.
  35. ^ a b c d Ileana Tozzi, La fondazione della Cassa di Risparmio di Rieti, su Associazione italiana del libro, 20 agosto 2015. URL consultato il 26 novembre 2015.
  36. ^ Caduti per l'Unità - piazza Vittorio Emanuele II, Rieti
  37. ^ a b c Voce "Rieti" della Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938), XXIX, p. 290. URL consultato il 17 settembre 2015.
  38. ^ www.campus.rieti.it
  39. ^ Cronologia della Resistenza nel Lazio - Rieti: 1943, su Storia XXI secolo. URL consultato il 1º aprile 2016.
  40. ^ a b Riccardo Riccardi, Rieti, in Enciclopedia Italiana - II Appendice, 1949. URL consultato il 1º aprile 2016.
  41. ^ a b c Cronologia della Resistenza nel Lazio - Rieti: 1944, su Storia XXI secolo. URL consultato il 1º aprile 2016.
  42. ^ il tempo.it
  43. ^ l'articolo 2 recita: "Spaccato nel primo di amaranto al cavaliere armato d'argento nell'atto di ricevere lo stendardo, fustato d'oro, svolazzante a destra, dalle mani di una donna rivoltata d'argento, coronata all'antica d'oro; nel secondo di celeste a tre pesci natanti d'argento, posti due a uno in una rete attraversante sul tutto pure d'argento"
  44. ^ Archivio di Stato di Rieti
  45. ^ La basilica superiore, su Museo diocesano di Rieti. URL consultato il 2 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2007).
  46. ^ www.organosandomenicorieti.it
  47. ^ www.esercito.difesa.it
  48. ^ www.turislazio.it
  49. ^ www.vinilazio.org
  50. ^ Sito del comune di Rieti
  51. ^ www.ipalazzi.it
  52. ^ www.culturaitalia.it
  53. ^ Riccardo Riccardi, Francesco Palmeggiani, Doro Levi, Eugenio Duprè Thesèider, Rieti, su Enciclopedia Italiana Treccani, 1936. URL consultato il 9 gennaio 2016.
  54. ^ Touring Club Italiano, Guida rossa d'Italia - Lazio, quarta edizione, Milano, 1981, p. 433.
  55. ^ Fontana dei delfini, su guide.travelitalia.com. URL consultato il 14 novembre 2016.
  56. ^ apt.rieti.it, http://www.apt.rieti.it/promozione.php?id=39. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  57. ^ Corriere della sera
  58. ^ www.parks.it
  59. ^ Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti, Il fiume simbolo: il Velino, in Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina, Milano, L'orbicolare, 2007, p. 33, ISBN 978-88-95061-38-2.
  60. ^ Silvano LANDI, GLI ALBERI IN CITTÀ: UNA CONVIVENZA NECESSARIA
  61. ^ http://demo.istat.it/pop2008/index.html Dati Istat 1/1/2008
  62. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  63. ^ Cittadini Stranieri - Tutti i paesi di cittadinanza, su tuttitalia.it.
  64. ^ Manifestazioni: Cavalli infiocchettati, su Associazione Porta d'Arce. URL consultato il 23 novembre 2015.
  65. ^ RIETI: RIEVOCAZIONE INCORONAZIONE CARLO II D'ANGIO', in AdnKronos, 19 agosto 1998. URL consultato l'11 dicembre 2015.
  66. ^ Rievocazione storica Carlo D'Angiò, su Rieti 2000. URL consultato l'11 dicembre 2015.
  67. ^ ASL Rieti
  68. ^ Scuola Interforze per la Difesa NBC - La Storia, su difesa.it.
  69. ^ Il ruolo della Scuola Interforze per la difesa nucleare, biologica e chimica (PDF), su difesa.it.
  70. ^ Dato ricavato dalla classifica 2007 dove è riportata anche la posizione dell'anno precedente. Vedi nota per il dato 2007
  71. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita: vince Trento, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  72. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2008, su ilsole24ore.com. URL consultato il 16 marzo 2009.
  73. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2009, su ilsole24ore.com. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  74. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2010, su ilsole24ore.com. URL consultato il 7 dicembre 2010.
  75. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2010, su ilsole24ore.com. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  76. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2010, su ilsole24ore.com. URL consultato il 30 novembre 2012.
  77. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2013, su ilsole24ore.com. URL consultato il 14 novembre 2015.
  78. ^ Il sole 24 ore, Qualità della vita 2014 (PDF), su ilsole24ore.com. URL consultato il 14 novembre 2015.
  79. ^ articolo su IL TEMPO.it Lazio Nord
  80. ^ Dati Ecosistema urbano Legambiente
  81. ^ Articolo su www.ilsole24ore.com da cui si risale alla classifica
  82. ^ Classifica
  83. ^ www.mepradio.it
  84. ^ www.ilsole24ore.com
  85. ^ Sito del comune di Rieti
  86. ^ www.sabinamater.it
  87. ^ Rieti, sequestrate le Officine di largo San Giorgio. Indagati Innocenzo De Sanctis e Andrea Cecilia, in Il Messaggero, 14 febbraio 2014. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  88. ^ Sito dell'archivio di stato di rieti
  89. ^ http://www.maas.ccr.it/
  90. ^ Sito dell'Archivio di Stato di Rieti
  91. ^ REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL "CENTRO APPENNINICO DEL TERMINILLO C. JUCCI" (PDF), su unipg.it.
  92. ^ Centro Appenninico del Terminillo "Carlo Jucci" - Rieti, su unipg.it.
  93. ^ Rassegna Stampa: Centro Appenninico del Terminillo, su monteterminillo.net, monteterminillo.net tratto dal Il messaggero.it.
  94. ^ STRUTTURE, su unipg.it.
  95. ^ Chi siamo, su Istituto professionale di stato per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  96. ^ Provincia: una firma, ed è Conservatorio, in il Giornale di Rieti, 28 maggio 2008. URL consultato il 13 aprile 2012.
  97. ^ “IL TEMPO” CHIUDE L'EDIZIONE DI RIETI, in RietiLife, 14 gennaio 2012. URL consultato il 15 novembre 2015.
  98. ^ mepradio.it "Rieti: Fondazione Varrone - "L'uomo del grano" al Moderno"
  99. ^ Il film made in Rieti fa il tutto esaurito. Successo per Paolo Fosso e Milena Miconi, in Il Messaggero Rieti, 23 maggio 2013. URL consultato il 15 novembre 2015.
  100. ^ IL FILM “IL TEMA DI JAMIL” ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA / È STATO GIRATO A RIETI, su RietiLife, 14 ottobre 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
  101. ^ FOTO – ULTIMO GIORNO DI RIPRESE A RIETI PER IL FILM DI KIM ROSSI STUART / TANTE LE COMPARSE REATINE, in RietiLife, 20 maggio 2015. URL consultato il 15 novembre 2015.
  102. ^ Rai international
  103. ^ cinetivu.com
  104. ^ www.ricettelazio.com
  105. ^ www.rietinvetrina.it
  106. ^ Piatti tipici, su provinciarieti.it. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  107. ^ rieti2000.it
  108. ^ La fiera dell'antiquariato si sposta a Terminillo, in Frontiera. URL consultato il 23 novembre 2015.
  109. ^ Il Concorso, su rietidanzafestival.it. URL consultato il 31 gennaio 2012.
  110. ^ Rieti - Prima Biennale del Paesaggio, su provincia.rieti.it.
  111. ^ Reate Festival - Rai International, su reatefestival.it.
  112. ^ Circoscrizioni, su Sito istituzionale del Comune di Rieti. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2009).
  113. ^ (EN) Search the Department of Mineral Sciences Collections, su collections.nmnh.si.edu. URL consultato il 28 agosto 2011.
  114. ^ Nel 271 a.C., il console romano Manio Curio Dentato ordina la costruzione di un canale (il Cavo Curiano) per far defluire le acque stagnanti in direzione del salto naturale della Cascate delle Marmore
  115. ^ a b c Maria Giacinta Balducci, Rita Filippi, Marilena Giovannelli, Liana Ivagnes, Roberto Lorenzetti, Testimonianze d'archivio sulla storia dell'industria a Rieti (PDF), su Archivio di Stato di Rieti. URL consultato il 17 settembre 2015.
  116. ^ STORIA DELLO ZUCCHERO, su Associazione Bieticoltori Italiani. URL consultato il 17 settembre 2015.
  117. ^ Eleonora Ortensi e Mattia Mei, Indagine storica ed evoluzione dell'area, su Next Rieti. URL consultato il 17 settembre 2015.
  118. ^ Il distretto dell'innovazione (DOC), su camercomrieti.it, CCIAA Rieti - Istituto Tagliacarne. URL consultato il 27 novembre 2011.
  119. ^ Insediamento industriale, artigianale e commerciale, su investirearieti.it. URL consultato il 12 aprile 2011.
  120. ^ Il sistema economico reatino dopo la crisi Consuntivo 2009 – previsioni 2010 (PDF), su confindustriarieti.it. URL consultato il 3 dicembre 2010.
  121. ^ RIETI-TERNI, INAUGURATI LA GALLERIA VALNERINA ED IL PONTE DELLE MARMORE, in RietiLife, 10 dicembre 2013. URL consultato il 30 settembre 2015.
  122. ^ RIETI-TERNI, VIA LIBERA AGLI ULTIMI OTTOCENTO METRI DELLA SUPERSTRADA, in RietiLife, 5 novembre 2014. URL consultato il 30 settembre 2015.
  123. ^ NUOVO TRENO DA TIBURTINA A RIETI ALLE 20.35, in RietiLife, 4 novembre 2015. URL consultato il 4 novembre 2015.
  124. ^ Linee e percorsi, su ASM Rieti. URL consultato il 29 settembre 2015.
  125. ^ Rietinbici, su rietinbici.it. URL consultato il 29 settembre 2015.
  126. ^ INAUGURATO IL BIKE SHARING, IN SELLA PER UN ANNO CON 30 EURO, 14 giugno 2014. URL consultato il 29 settembre 2015.
  127. ^ Domenica 17 novembre l'inaugurazione della pista ciclabile est-ovest, su Sito istituzionale del Comune di Rieti, 13 novembre 2013. URL consultato il 6 febbraio 2016.
  128. ^ Inaugurata la Pista Ciclabile di Rieti, su Sito istituzionale della Provincia di Rieti, 15 luglio 2012. URL consultato il 5 febbraio 2016.
  129. ^ DAL LAZIO ALLA NORMANDIA, su festadelsolerieti.it. URL consultato il 19 agosto 2011.
  130. ^ Gemellaggio tra le città di Nordhorn e Rieti, su Sito istituzionale del Comune di Rieti. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2010).
  131. ^ Gemellaggio tra le città di Nordhorn e Rieti - galleria fotografica, su comune.rieti.it. URL consultato il 12 novembre 2010.
  132. ^ Festa Del Sole, su festadelsolerieti.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  133. ^ Indice di sportività: il dossier - Scheda provincia di Rieti, in Il sole 24 ore. URL consultato il 29 novembre 2015.
  134. ^ Sci alpino
  135. ^ Il sole 24 ore, Indice di sportività: le Olimpiadi delle province, su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 novembre 2015.
  136. ^ Sci - fondo
  137. ^ Il sole 24 ore, Indice di sportività 2010, su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 novembre 2015.
  138. ^ Il sole 24 ore, Indice di sportività 2011, su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 novembre 2015.
  139. ^ Il sole 24 ore, Indice di sportività 2012, su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 novembre 2015.
  140. ^ Il sole 24 ore, Indice di sportività 2013, su ilsole24ore.com. URL consultato il 14 novembre 2015.
  141. ^ Trento vince l'Oscar della sportività, su infodata.ilsole24ore.com, 25 agosto 2014. URL consultato il 29 novembre 2015. visualizzazione dati
  142. ^ Luca Tremolada, Ecco la mappa regionale dell'Italia dello sport. Medaglia d'oro al Trentino Alto-Adige, 17 agosto 2015. URL consultato il 29 novembre 2015. - Il sole 24 ore, Indice di sportività 2015 - Rieti (PDF), su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 novembre 2015.
  143. ^ Dieci anni di statistiche, Trento regina dello sport, in Il Sole 24 Ore, 8 agosto 2016. URL consultato l'8 agosto 2016.
  144. ^ PARLA PIETROPAOLI: “DEDICATO A MIO PADRE. E DOPO I FRATELLI MILARDI CI SONO IO”, in RietiLife, 23/12/2015. URL consultato il 25 dicembre 2015.
  145. ^ Volo a Vela: dal Ministero per le politiche giovanili e le attività sportive un finanziamento per i mondiali, su provincia.rieti.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  146. ^ Classifica, su .pallavolocittadirieti.org. URL consultato il 17 gennaio 2011.
  147. ^ Rieti conquista la Serie A1, su basketincarrozzina.it. URL consultato il 4 aprile 2011.
  148. ^ Valerio Vecchiarelli, A Rieti tutti in pista: mille tesserati su 40 mila abitanti, in Corriere della Sera, 30 luglio 2003, p. 45. URL consultato il 29 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2015).
  149. ^ Dal sito della società www.studcariri.it sezione "La Storia"
  150. ^ studcariri.it, Atletica Studentesca Reatina CARIRI - La Storia, su studcariri.it. URL consultato il 24 luglio 2013.
  151. ^ rietimeeting.com
  152. ^ (EN) Steve Cram, Why is a small town in Italy such a mecca for world records?, in The Guardian, 11 settembre 2007. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  153. ^ www.mezzamaratonadirieti.it
  154. ^ Welcome, su rieti2013.org. URL consultato il 30 novembre 2012.
  155. ^ 37a edizione Tirreno-Adriatico (2002), su Museo del Ciclismo. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  156. ^ 50a edizione Tirreno-Adriatico (2015), su Museo del Ciclismo. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  157. ^ INAUGURATO NUOVO BOCCIODROMO, su rietilife.it. URL consultato il 15-05-11.
  158. ^ rietinvetrina.it, http://www.rietinvetrina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6547:sabato-inaugurazione-del-nuovo-bocciodromo-comunale&catid=40:attualita&Itemid=61. URL consultato il 15-05-11.
  159. ^ Sito Provincia di Rieti
  160. ^ Adolfo Leoni, su Sito istituzionale del comune di Gualdo Tadino. URL consultato il 28 marzi 2016.

Bibliografia

  • Giuseppe Antonio Guattani, Monumenti sabini, tip. di C. Puccinelli, 1827.
  • Bernardo M. Skulik, La città di Rieti, Brighton, Enterprise job print, 1896.
  • Antonio Colarieti, Degli uomini più distinti di Rieti per scienze, lettere ed arti: cenni biografici, Rieti, Dai tipi di Salvatore Trinchi, 1860.
  • Antonio Verri, Carlo Fabrizio Parona, Studi geologici sulle conche di Terni e di Rieti. Contributo allo studio della fauna liassica dell'Appennino Centrale. Roma, Salviucci, 1883.
  • Bernardino Campanelli, Fonetica del dialetto reatino, Torino, Loescher, 1896.
  • Michele Michaeli, Memorie storiche della città di Rieti e dei paesi circostanti dall'origine all'anno 1560, Rieti, Tip. Trinchi, 1897.
  • Giovanni Colasanti, Reate: ricerche di topografia medievale ed antica, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1910. BNI 1911 10524.
  • Venanzio della Vergiliana, autore secondario Johannes Jørgensen, La valle santa (Rieti), Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1923.
  • Angelo Sacchetti Sassetti, Anecdota Franciscana Reatina, Potenza, tip. Giornale di Basilicata, 1926.
  • Angelo Sacchetti Sassetti, Guida illustrata di Rieti, Rieti, Libreria Moderna Editrice, 1930. BNI 1931 7149.
  • Francesco Palmegiani, La cattedrale basilica di Rieti: con cenni storici sulle altre chiese della Città, Roma, Industria Tipografica Romana, 1926.
  • Francesco Palmegiani, Rieti e la Regione Sabina. Storia, Arte, Vita, Usi e Costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia e le sue attività, Roma, Latina Gens, 1932.
  • Eugenio Dupré Theseider, Il lago Velino: Saggio storico-geografico, Rieti, Officine Grafiche Nobili, 1939.
  • Eugenio Cirese, Raccolta di canti popolari della provincia di Rieti, Rieti, Nobili, 1945. BNI 1951 10703.
  • Arduino Terzi, Memorie Francescane nella Valle Reatina, Roma, Nardini, 1955.
  • AA.VV., Rieti e il suo territorio, Milano, Bestetti, 1976.
  • Roberto Marinelli, Il Terminillo, storia di una montagna: dalle descrizioni dei classici e dei primi viaggiatori alla nascita dell'alpinismo e del turismo di massa, Rieti, Il Velino, 1985. BNI 88-11673.
  • AA.VV., Nobili e bifolchi: Rieti e la Sabina nella vita economica, politica e sociale dalla fine del buon governo all'avvento del fascismo, Rieti, Circolo Turati, 1988.
  • Renzo Consiglio, Rieti: evoluzione di una struttura urbana, Napoli, Electa, 1990. ISBN 88-435-3306-1
  • Renzo Di Mario, Rieti e la Sabina: agli albori dell'unità d'Italia, S. Gabriele (TE), Editoriale Eco, 1992.
  • Tersilio Leggio, Il Museo civico di Rieti, Rieti, Comune. Assessorato alla editoria per la ricerca storica, 1993.
  • Roberto Lorenzetti, Insediamenti storici e architettura rurale nella Valle Reatina, Rieti, Comunità Montana del Montepiano Reatino, 1991.
  • Roberto Lorenzetti, La Sabina: il territorio di carta, Roma, Editalia, 1994. ISBN 88-7060-307-5
  • Ileana Tozzi e Roberto Lorenzetti, Il paesaggio civile e naturale della provincia reatina, Milano, L'orbicolare, 2007. ISBN 978-88-95061-38-2
  • Ileana Tozzi, Rieti e la sua provincia; il paesaggio religioso: cattedrali, abbazie, pievi e santuari, Bari, L'Orbicolare, 2006. ISBN 88-95061-30-6
  • Luciano Candotti, I luoghi del sacro nella diocesi di Rieti, Rieti, Diocesi, 1999.
  • Nicola Venanzi, autore secondario Domenico Chiodo, Rieti e la sua storia: uomini eventi paesaggi, Rieti, Hòbo, 2006.
  • Luigi Bernardinetti, Rieti ieri ed oggi: 150 anni di immagini a confronto, Rieti, Diffusioni Editoriali Umbilicus Italiae, 2009.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Provincia di Rieti

Controllo di autoritàVIAF (EN237365086 · SBN MUSL002901 · LCCN (ENn81003093 · GND (DE4271744-9 · J9U (ENHE987007566727005171
  Portale Lazio: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Lazio