Kobe Bryant
Kobe Bryant | ||
---|---|---|
Kobe Bryant nel 2009 durante un evento in Asia | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 198[1] cm | |
Peso | 96[1] kg | |
Pallacanestro ![]() | ||
Ruolo | Guardia | |
Ritirato | 1º luglio 2016 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1994-1996 | Lower Merion High School | |
Squadre di club | ||
1996-2016 | L.A. Lakers | 1346 (33.643) |
Nazionale | ||
2007-2012 | ![]() | 37 (504)[2] |
Palmarès | ||
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Oro | Pechino 2008 | |
Oro | Londra 2012 | |
![]() | ||
Oro | Stati Uniti 2007 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978) è un ex cestista statunitense.
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori cestisti della storia dell'NBA.[3][4] Figlio di Joe Bryant,[5] è cresciuto cestisticamente in Italia,[5] dove ha imparato i fondamentali europei,[5] e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei Los Angeles Lakers, squadra con cui ha conquistato 5 titoli. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d'oro in tutte e tre le manifestazioni.
Il 4 marzo 2018 ha vinto il Premio Oscar insieme a Glen Keane, nella categoria miglior cortometraggio d'animazione per Dear Basketball, ispirato alla sua lettera di addio al basket.[6]
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo quanto riportato dalla rivista Forbes, è stato il 10º sportivo più pagato del mondo nel 2014, con un guadagno di 49,5 milioni di dollari.[7] È appasionato di calcio e tifa per il Milan,[8][9] non lesinando simpatie per il Barcellona.[10][11]
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Kobe Bryant è terzo tra i migliori marcatori nella storia dell'NBA, alle spalle di Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone, con 33.643 punti.[12] È quarto, invece, per quanto riguarda i punti realizzati nei playoff, con 5.640 (dietro a LeBron James, Michael Jordan e Kareem Abdul-Jabbar).
Giocava solitamente come guardia tiratrice, ma all'occorrenza poteva ricoprire i ruoli di playmaker e ala piccola[13]. Dal 1999 al 2013 è stato sempre incluso in almeno uno dei tre quintetti dell'All-NBA Team, mentre dal 1998 fino al ritiro ha sempre partecipato all'NBA All-Star Game. Eccellente difensore – dote talvolta messa in secondo piano dall'altrettanto spiccata abilità offensiva –,[14] in 12 occasioni ha fatto parte di uno dei due NBA All-Defensive Team.
Al suo attivo una media di circa 25 punti a partita, da aggiungere ad uno score medio di 4,7 assist, 5,3 rimbalzi ed un totale di oltre 1.800 palle rubate[15]. È stato anche un abile tiratore da tre punti: ha detenuto per anni il record NBA di triple realizzate in una sola partita, 12, prima solo, poi a pari merito con Donyell Marshall e infine con Stephen Curry,[16] che lo ha poi superato il 7 novembre 2016, realizzandone 13.[17] Il record verrà poi battuto da Klay Thompson il 29 ottobre 2018, con 14 triple.[18]
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Dall'Italia alla high school[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Joe Bryant, Kobe inizia a giocare a basket sin dai 3 anni e ha vissuto in Italia dai 6 fino ai 13 anni di età, spostandosi nelle varie città dei club per i quali giocava il padre. Tra il 1984 e il 1991 passa da Rieti a Reggio Calabria, per proseguire a Pistoia e infine a Reggio Emilia.
Tornato negli USA si iscrive alla high school, dove guadagna fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la Lower Merion High School, situata in un sobborgo di Filadelfia, infrangendo al contempo il record di punti nel quadriennio liceale per la zona di Philadelphia detenuto da Wilt Chamberlain, mettendo a referto ben 2883 punti.
Il draft NBA[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1996, non ancora diciottenne, decide quindi di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiara eleggibile per il Draft NBA senza passare per il college, pratica poco diffusa allora e divenuta poi più comune, prima dell'introduzione di un limite di età per l'ingresso nella lega professionistica.
Viene scelto dagli Charlotte Hornets al primo giro come numero 13 assoluto; subito dopo, però, gli Hornets cedono ai Los Angeles Lakers i diritti su Bryant in cambio del ventottenne centro Vlade Divac, che dopo sette stagioni ai giallo-viola passa così in Eastern Conference.[19] Los Angeles aveva appena messo sotto contratto il centro più forte sul mercato, Shaquille O'Neal, e non aveva dunque più bisogno di Divac. I Lakers, prima di orchestrare lo scambio, allestirono un provino per testare le qualità del giovane Kobe (che tra l'altro sperava di essere scelto proprio dai Lakers) e ne furono conquistati.
Le prime stagioni (1996-2000)[modifica | modifica wikitesto]
Durante la prima stagione a Los Angeles Bryant, riserva di Eddie Jones e di Nick Van Exel, totalizza 7,6 punti di media a gara. Sempre nell'anno da rookie si aggiudica lo Slam Dunk Contest (la gara delle schiacciate) dell'All-Star Game precedendo Chris Carr e Michael Finley. Nei playoff Bryant mostra di essere ancora acerbo: nella partita decisiva della serie contro gli Utah Jazz (persa 4-1) tira corto per ben tre volte, e il compagno Nick Van Exel critica la scelta del coach Del Harris di aver fatto gestire all'inesperto Bryant i possessi palla decisivi.
La stagione successiva vede Bryant raddoppiare la sua media punti, che sale a 15,4 punti a partita. Allo stesso tempo comincia a mostrare le sue qualità: il voto dei tifosi lo inserisce nel quintetto base per l'All-Star Game di New York (record come più giovane titolare nella storia della rassegna), mentre al termine dell'annata viene eletto come secondo miglior sesto uomo dell'anno dietro solo a Danny Manning. I Lakers fanno strada nei play-off e arrivano sino alla finale di Conference, ma vengono nuovamente sconfitti da Utah con il punteggio di 4-0.
Per l'anno seguente, a causa delle cessioni di Van Exel e Jones, il ventenne Bryant diventa la guardia titolare. Kurt Rambis, ex giocatore NBA con i Lakers, sostituisce il licenziato coach Del Harris; la squadra, dopo una stagione regolare altalenante, raggiunge le semifinali di Conference, venendo eliminata dai San Antonio Spurs, futuri vincitori del titolo.
Gli anni delle Finals (2000-2004)[modifica | modifica wikitesto]
Nell'estate 1999 Rambis viene degradato a vice-allenatore e come nuovo coach arriva Phil Jackson, già sei volte campione NBA con i Chicago Bulls. Subito i Lakers vincono tre titoli NBA consecutivi, nel 2000, nel 2001 e nel 2002, terzo three-peat per Jackson, dopo i due con i Bulls.
Sconfitti dai San Antonio Spurs nei playoff del 2003, i Lakers arrivano, tra non poche vicissitudini, alle finali nel 2004, dove perdono a sorpresa contro i Detroit Pistons. L'accesso alla finale avviene soprattutto grazie all'acquisto ad inizio anno di elementi come Karl Malone e Gary Payton, giocatori storici della NBA entrati in una fase calante della loro carriera e decisi ad inserirsi in un team già costruito per vincere il titolo NBA, titolo che non erano ancora riusciti a vincere (Payton vi riuscirà poi con i Miami Heat nel 2006). I rapporti con O'Neal, da sempre burrascosi, si rovinano del tutto a seguito dello scandalo che toccherà Bryant circa l'ipotesi di stupro, a causa di frasi dello stesso Bryant che, non sapendo di essere registrato, chiamavano in causa O'Neal. Ad ogni modo, agli occhi di molti osservatori i rapporti fra i due sono peggiorati negli anni anche a causa della crescita di Bryant come giocatore, a cui faceva da contraltare la fine della fase di assoluto dominio di O'Neal. Quest'ultimo accettava sempre meno l'ipotesi di dover lasciare la scena e diventare il "secondo" della coppia, permettendo a Bryant di prendere in mano la squadra nei momenti decisivi e garantendo, probabilmente, il prolungamento di una dinastia vincente ai Lakers. A seguito della sconfitta nelle finali NBA del 2004 contro Detroit, Bryant decide di testare il mercato dei free agent, ma il 15 luglio 2004 sigla un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari. Contestualmente, venendo a conoscenza del fatto che il proprietario dei Los Angeles Lakers Jerry Buss era intenzionato a tenere Bryant, O'Neal chiese di essere ceduto, ponendo fine di fatto ad una squadra che aveva dominato l'inizio del millennio. Va notato che O'Neal vincerà poi un titolo a Miami con gli Heat nel 2006, dove fece coppia con il nuovo astro nascente Dwyane Wade, una guardia atletica e talentuosa al quale O'Neal non fece nessuna fatica a cedere la leadership della squadra (tant'è che fu proprio Wade ad essere meritatamente nominato MVP, most valuable player, di quelle finali). All'addio di Shaq, si accompagna quello di coach Jackson e di alcuni giocatori del nucleo storico dei Lakers (Derek Fisher, Rick Fox). Riparte tutto da Bryant.
Gli anni d'attesa (2005-2007)[modifica | modifica wikitesto]
Dopo un breve periodo sotto coach Rudy Tomjanovich e Frank Hamblen, Jackson torna ad allenare i Lakers, che oltre a Bryant hanno poche sicurezze nel roster (sostanzialmente, quel che rimane della contropartita per la cessione di O'Neal, ovvero Lamar Odom). Bryant è inizialmente fiducioso circa i piani dirigenziali, ma dopo tre anni con una mancata partecipazione ai play-offs e due eliminazioni al primo turno, chiede garanzie circa le ambizioni del club, fino a paventare la richiesta di cessione. La mancata acquisizione di Jason Kidd per non privarsi del giovane ma acerbo centro Andrew Bynum fa montare Bryant su tutte le furie. Tuttavia, l'acquisto di Pau Gasol nel mercato di riparazione nel 2008 proietta i Lakers di nuovo in finale (dove perdono però contro i Boston Celtics, più nettamente di quanto dica il 4 a 2 conclusivo).
Il 22 gennaio 2006 ha stabilito il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i Toronto Raptors, guidando i Lakers alla vittoria per 122-104.[20] Significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo di 18 punti nel terzo quarto: ciò valorizza ancor di più la prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra e in un contesto competitivo; la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti,[20] 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata.[20] 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali.[20] La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962 con i Philadelphia Warriors contro i New York Knicks.[20] Sempre in quella stagione, il 20 dicembre 2005, ha segnato 62 punti in tre quarti di gioco contro i Dallas Mavericks, con 30 punti nel solo terzo quarto.[21] Al momento di andare in panchina, senza più rientrare per l'ultimo quarto di gioco, Bryant aveva segnato appunto 62 punti contro i 61 dell'intera compagine avversaria, cosa mai accaduto in precedenza dopo tre quarti di gioco. Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35,4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan, Elgin Baylor e naturalmente a Wilt Chamberlain.
Nel luglio 2006 è stato operato a un ginocchio, pertanto è stato costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si sono tenuti in Giappone tra agosto e settembre. Il 22 marzo 2007 diventa il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con Wilt Chamberlain, Michael Jordan ed Elgin Baylor), il primo a riuscirci dal 1987, quando ci riuscì Jordan. Supera anche questo record due giorni dopo, segnando altri 50 punti che lo portano a essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker "over 50" (65-50-60-50). A onor della cronaca, la partita successiva segna 43 punti. Le prestazioni fra l'altro valgono un record vittorie-sconfitte di 4-0 (dopo un periodo molto negativo per la squadra, con serie anche di 6 sconfitte consecutive).
Il ritorno alle Finals, gli ultimi due titoli e il ritiro (2008-2016)[modifica | modifica wikitesto]
La bella stagione dei Lakers vissuta nel 2007-2008 fa vincere finalmente a Bryant il premio di Miglior Giocatore della Lega (MVP), riuscendoci dopo 12 anni di carriera NBA. I Lakers, tuttavia, tornati alle finali per la prima volta dalla sconfitta del 2004, vengono sconfitti dai Boston Celtics 4-2.
Il 2 febbraio 2009 sempre con i suoi Los Angeles Lakers realizza una prestazione da incorniciare al Madison Square Garden contro i New York Knicks mettendo a referto 61 punti che rappresentarono il record nella lunga storia dello stadio della Grande Mela prima che Carmelo Anthony realizzasse 62 punti proprio con i New York Knicks il 25 gennaio 2014; il precedente record di punti apparteneva a Bernard King che il giorno di Natale del 1984 totalizzò 60 punti. Diventa anche co-MVP dell'All Star Game 2009 a pari merito con l'ex-compagno di squadra Shaquille O'Neal, riproponendo per una gara la coppia del three-peat tra 2000 e 2002.
La stagione 2008-09 conferma i Lakers come una delle migliori squadre, e nella regular season ottengono il secondo record assoluto una partita solamente dietro i Cleveland Cavaliers. Il 14 giugno 2009 vince per la prima volta il premio come MVP delle finali, giocata dai suoi Lakers contro i sorprendenti Orlando Magic (4-1 il risultato finale della serie), diventando il primo giocatore dai tempi di Jerry West nel 1969 a mantenere una media di almeno 32,4 punti e 7,4 assist in una serie[22][23] ed il primo dopo Michael Jordan ad avere una media di almeno 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist per una squadra che abbia vinto il titolo.[24] I suoi 162 punti totali lo vedono al quarto posto assoluto della storia per un singolo giocatore in una serie di finale di 5 partite giocate.[25]
La successiva stagione si apre subito con un Bryant che, anche a causa dell'infortunio di Pau Gasol, raccoglie più responsabilità offensive sfiorando quota 40 punti in 4 delle prime 11 partite. Il 17 novembre 2009 contro i Detroit Pistons, allo Staples Center di Los Angeles, Bryant mette a referto proprio 40 punti: è la centesima volta nella sua carriera che realizza almeno 40 punti;[26] meglio di lui hanno fatto Michael Jordan, 173 volte sopra i 40, e Wilt Chamberlain, 271 volte. Il 1º febbraio 2010, Bryant diventa il miglior marcatore dei Los Angeles Lakers con 25208 punti in carriera, sorpassando Jerry West.[27] Nei playoffs i Lakers arrivano alle finali dove affrontano i Boston Celtics dopo aver battuto Oklahoma per 4 a 2, Utah per 4 a 0 e Phoenix per 4 a 2; la finale, che alla fine della quinta gara vede i Celtics in vantaggio per 3 a 2, si decide alla settima gara, con la squadra losangelina che batte Boston per 83 a 79. Bryant vince così il suo quinto titolo in carriera, insieme al secondo trofeo di miglior giocatore delle finali. Durante l'annata 2010-11 Bryant entra nella top-ten dei migliori realizzatori NBA superando leggende del calibro di Dominique Wilkins e Hakeem Olajuwon. Verso la seconda parte di stagione con ancora più di 30 partite da disputare si ritrova ottavo.
Il 20 febbraio 2011 durante l'All Star Game 2011 giocato proprio a Los Angeles conquista il suo quarto titolo di MVP della gara delle stelle, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti di gioco; lo stesso giorno diventa il primo giocatore ancora in attività ad entrare a far parte della Hollywood Walk of Fame di Los Angeles e secondo giocatore di sempre dietro a Magic Johnson.[28]. In quella stagione i Lakers sono ancora i favoriti per la vittoria finale e tutti si aspettano la finale contro i nuovi Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. Chiusa la regular season al 2º posto ad ovest dietro i San Antonio Spurs, i Lakers nei playoff superano 4-2 i New Orleans Hornets dopo aver perso gara 1 in casa, ma in semifinale vengono spazzati via 4-0 dai futuri campioni NBA dei Dallas Mavericks.
Il 6 febbraio 2012 diventa il 5º miglior marcatore della storia NBA, superando in classifica Shaquille O'Neal[29]. Anche questa stagione però si chiude con un'altra eliminazione alle semifinali di conference contro gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant e quindi Kobe vede sfumare la possibilità di vincere il 6º titolo suo obiettivo dichiarato così da poter eguagliare Michael Jordan. Viene inserito nel quintetto base della NBA Western Conference per l'edizione 2012 dell'All-Star Game. Nella partita delle stelle ad Orlando con i suoi 28 punti, Kobe supera Michael Jordan come miglior realizzatore di sempre all'All-Star Game.[30] Nel turno infrasettimanale di regular season il "Black Mamba" supera contro i Minnesota Timberwolves quota 29 000 punti in NBA.
La stagione 2012-2013 si apre con grandi aspettative per i lacustri: arrivano a Los Angeles le stelle Dwight Howard e Steve Nash. Tuttavia le cose non procedono come previsto e la squadra non gira tanto che a inizio stagione Mike Brown viene esonerato per fare spazio a Mike D'Antoni, con cui Bryant non avrà un bel rapporto.[31][32]
Il 5 dicembre 2012 raggiunge i 30.000 punti nella gara vinta contro i New Orleans Hornets, segnando il suo 14º punto nella partita a un minuto dalla fine del terzo quarto. È il quinto giocatore a raggiungere tale record, e il più giovane della storia a farlo.[33] Il 30 marzo 2013 raggiunge i 31.423 punti, superando Wilt Chamberlain.
Il 12 aprile 2013 contro Golden State subisce un grave infortunio al tendine d'achille che lo costringe a chiudere anticipatamente la stagione e che mette a rischio la sua carriera.[34]
Nonostante il grave infortunio, Bryant torna a calcare i parquet nella stagione 2014-2015, nella quale supera la soglia dei 32.000 punti segnati in carriera durante la regular season. Il 14 dicembre raggiunge quota 32.293 punti, superando niente meno che Michael Jordan nella classifica dei realizzatori all-time, piazzandosi al terzo posto dopo Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone.[35]
Il 29 novembre 2015, tramite una lettera dedicata alla pallacanestro rilasciata a The Player's Tribune, annuncia il suo ritiro dall'attività agonistica al termine della stagione 2015-2016.[36] La lettera recita così[36]:
«Dear Basketball, From the moment I started rolling my dad's tube socks And shooting imaginary Game-winning shots In the Great Western Forum I knew one thing was real: I fell in love with you. A love so deep I gave you my all — From my mind & body To my spirit & soul. As a six-year-old boy Deeply in love with you I never saw the end of the tunnel. I only saw myself Running out of one. And so I ran. I ran up and down every court After every loose ball for you. You asked for my hustle I gave you my heart Because it came with so much more. I played through the sweat and hurt Not because challenge called me But because YOU called me. I did everything for YOU Because that's what you do When someone makes you feel as Alive as you've made me feel. You gave a six-year-old boy his Laker dream And I'll always love you for it. But I can't love you obsessively for much longer. This season is all I have left to give. My heart can take the pounding My mind can handle the grind But my body knows it's time to say goodbye. And that's OK. I'm ready to let you go. I want you to know now So we both can savor every moment we have left together. The good and the bad. We have given each other All that we have. And we both know, no matter what I do next I'll always be that kid With the rolled up socks Garbage can in the corner
Ball in my hands. 5 … 4 … 3 … 2 … 1 Love you always, Kobe» |

Il 7 gennaio 2016, nella partita contro i Sacramento Kings persa per 118-115, mette a referto 28 punti superando così la soglia dei 33.000 punti in carriera, terzo giocatore della storia a raggiungere questo traguardo. Il 13 aprile 2016 gioca la sua ultima partita in NBA concludendo con 60 punti (miglior prestazione realizzativa per un singolo giocatore nell'anno 2015-2016) nella vittoria contro gli Utah Jazz, tirando con il 44% dal campo e stabilendo un nuovo record per punti segnati nell'ultima partita in carriera.
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
La carriera in nazionale di Bryant ha avuto inizio nel 2007, anno in cui vinse in FIBA Americas Championship 2007 di Las Vegas. Nel 2008, sotto la guida dell'allenatore di Duke Mike Krzyzewski, disputò i Giochi Olimpici 2008; anche in quell'occasione vinse la medaglia d'oro, segnando 20 punti nella combattuta finale contro la Spagna.
Successivamente disputò anche i Giochi Olimpici 2012, vincendo nuovamente la medaglia d'oro.
Con la nazionale ha disputato complessivamente 37 incontri[2], di cui 16 alle Olimpiadi e 10 ai FIBA Americas Championship, mettendo a referto in totale 504 punti (con una media di 13,6 punti a partita).
Cronologia presenze in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Famiglia[modifica | modifica wikitesto]
È il terzo figlio dell'ex cestista Joe Bryant e di Pamela Cox, sorella dell'ex cestista Chubby Cox ritiratosi nel 1983. Ha due sorelle più grandi, Sharia e Shaya, mentre suo cugino John Cox è anch'egli cestista.[37] Il suo primo nome, Kobe, fa riferimento alla pregiata qualità di carne bovina, quella che i suoi genitori mangiarono in un ristorante poco prima della sua nascita.[38]
Parla fluentemente l'italiano, avendo vissuto in Italia tra i 6 e i 13 anni, al seguito del padre, che aveva lasciato la NBA per trasferirsi prima a Rieti poi alla Viola Reggio Calabria, all'Olimpia Basket Pistoia e alla Pallacanestro Reggiana. A 22 anni, il 18 aprile 2001, si è sposato con Vanessa Laine. Hanno tre figlie: Natalia Diamante Bryant, nata il 19 gennaio 2003, Gianna Maria-Onore Bryant, nata il 1º maggio 2006, e Bianka Bella Bryant, nata il 5 dicembre 2016.
Pubblicità e merchandising[modifica | modifica wikitesto]
Soprannominato Black Mamba, nel 2009 ha firmato un accordo con Nubeo per la commercializzazione di orologi di lusso siglati "Black Mamba da collezione".[39] Con lo sponsor della Nike, ha creato una linea di scarpe da basket: le Nike Kobe. Protagonista di diversi spot pubblicitari per Nike, è apparso inoltre in un commercial per il videogioco Call of Duty: Black Ops.[40]
L'accusa di stupro[modifica | modifica wikitesto]
Il 4 luglio 2003 Bryant venne arrestato: una diciannovenne allora dipendente[41] dell'Hotel Cordillera di Edwards, in Colorado, lo accusava di averla violentata.[42] Bryant confessò di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza, ma negò la violenza affermando che il rapporto era stato consensuale.[43] Al fatto, avvenuto il 30 giugno, e all'arresto, seguì l'immediato rilascio del cestista dopo il pagamento di una cauzione di 25 000 dollari.[42] Il 6 agosto 2003 cominciò una serie di udienze[42] conclusasi il 27 agosto 2004[44] con un processo che vide il ritiro delle accuse da parte dei legali della ragazza, i quali decisero comunque di mandare avanti una causa civile.[43]
In quel periodo Bryant perse alcuni dei suoi contratti, fra cui quello con la Nutella.[44] Contemporaneamente il suo sponsor tecnico personale, la Adidas, non gli rinnovò l'accordo[45] e Bryant dunque fu messo sotto contratto per 8 milioni di dollari da parte della Nike.[45]
Controversia con Karl Malone[modifica | modifica wikitesto]
Nel dicembre 2004 Karl Malone si è rivolto alla moglie di Bryant Vanessa dicendole: <<Sono a caccia di una bella messicana>>.[46] Bryant, dopo avere saputo dalla moglie quanto accaduto, ha rotto la propria amicizia con Malone.[46][47] Negli anni il rapporto tra i due è rimasto teso, tanto che Malone nel 2015 ha invitato pubblicamente Bryant a sfidarlo;[48] tuttavia da parte di Bryant non è mai arrivata alcuna risposta.
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
- Massimo di punti: 81 vs Toronto Raptors (22 gennaio 2006)[49]
- Massimo di rimbalzi: 16 vs Toronto Raptors (24 gennaio 2010)
- Massimo di assist: 17 vs Cleveland Cavaliers (16 gennaio 2015)
- Massimo di palle rubate: 7 vs Utah Jazz (13 febbraio 2006)
- Massimo di stoppate: 5 (3 volte)
- 25 partite con 50+ punti.
- 6 partite con 60+ punti.
- 40+ punti contro tutte le squadre partecipanti alla NBA.
Aggiornato al 13 aprile 2016.
Regular season[modifica | modifica wikitesto]
Stagione | Squadra | Campion. | Partite | Statistiche tiro | Altre statistiche | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pres. | Titol. | Minuti | Tiri da 2 | Tiri da 3 | Liberi | Rimb. | Assist | Rubate | Stopp. | Punti | |||
1996-1997 | ![]() |
NBA | 71 | 6 | 1103 | 176/422 | 51/136 | 136/166 | 132 | 91 | 49 | 23 | 539 |
1997-1998 | ![]() |
NBA | 79 | 1 | 2056 | 391/913 | 75/220 | 363/457 | 242 | 199 | 74 | 40 | 1220 |
1998-1999 | ![]() |
NBA | 50 | 50 | 1896 | 362/779 | 27/101 | 245/292 | 264 | 190 | 72 | 50 | 996 |
1999-2000 | ![]() |
NBA | 66 | 62 | 2524 | 554/1183 | 46/144 | 331/403 | 416 | 323 | 106 | 62 | 1485 |
2000-2001 | ![]() |
NBA | 68 | 68 | 2791 | 701/1510 | 61/200 | 475/557 | 399 | 338 | 114 | 43 | 1938 |
2001-2002 | ![]() |
NBA | 80 | 80 | 3065 | 749/1597 | 33/132 | 488/589 | 441 | 438 | 118 | 35 | 2019 |
2002-2003 | ![]() |
NBA | 82 | 82 | 3403 | 868/1924 | 124/324 | 601/713 | 564 | 481 | 181 | 67 | 2461 |
2003-2004 | ![]() |
NBA | 65 | 64 | 2542 | 516/1178 | 71/217 | 454/533 | 359 | 330 | 112 | 28 | 1557 |
2004-2005 | ![]() |
NBA | 66 | 66 | 2688 | 573/1324 | 131/387 | 542/664 | 392 | 398 | 86 | 53 | 1819 |
2005-2006 | ![]() |
NBA | 80 | 80 | 3277 | 978/2173 | 180/518 | 696/819 | 425 | 360 | 147 | 30 | 2832 |
2006-2007 | ![]() |
NBA | 77 | 77 | 3139 | 813/1757 | 137/398 | 667/768 | 439 | 413 | 111 | 36 | 2430 |
2007-2008 | ![]() |
NBA | 82 | 82 | 3192 | 775/1690 | 150/415 | 623/742 | 517 | 441 | 151 | 40 | 2323 |
2008-2009 | ![]() |
NBA | 82 | 82 | 2961 | 800/1712 | 118/336 | 483/564 | 429 | 399 | 120 | 37 | 2201 |
2009-2010 | ![]() |
NBA | 73 | 73 | 2835 | 716/1569 | 99/301 | 439/541 | 391 | 365 | 113 | 20 | 1970 |
2010-2011 | ![]() |
NBA | 82 | 82 | 2778 | 740/1639 | 115/356 | 483/583 | 419 | 388 | 99 | 12 | 2078 |
2011-2012 | ![]() |
NBA | 58 | 58 | 2232 | 574/1336 | 87/287 | 381/451 | 313 | 264 | 69 | 18 | 1616 |
2012-2013 | ![]() |
NBA | 78 | 78 | 3013 | 738/1595 | 132/407 | 525/626 | 433 | 469 | 106 | 25 | 2133 |
2013-2014 | ![]() |
NBA | 6 | 6 | 177 | 31/73 | 3/16 | 18/21 | 26 | 38 | 7 | 1 | 83 |
2014-2015 | ![]() |
NBA | 31 | 31 | 1087 | 248/654 | 48/161 | 189/233 | 172 | 164 | 46 | 6 | 733 |
2015-2016 | ![]() |
NBA | 66 | 66 | 1863 | 398/1113 | 133/467 | 232/281 | 247 | 184 | 62 | 13 | 1161 |
Totale carriera | 1346 | 1198 | 48655 | 11719/26200 44,7% | 1827/5546 32,9% | 8378/10011 83,7% | 7047 | 6306 | 1944 | 640 | 33643 | ||
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3). |
Play-off[modifica | modifica wikitesto]
Stagione | Squadra | Campion. | Partite | Statistiche tiro | Altre statistiche | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pres. | Titol. | Minuti | Tiri da 2 | Tiri da 3 | Liberi | Rimb. | Assist | Rubate | Stopp. | Punti | |||
1997 | ![]() |
NBA | 9 | 0 | 133 | 21/55 | 6/23 | 26/30 | 11 | 11 | 3 | 2 | 74 |
1998 | ![]() |
NBA | 11 | 0 | 220 | 31/76 | 3/14 | 31/45 | 21 | 16 | 3 | 8 | 96 |
1999 | ![]() |
NBA | 8 | 8 | 315 | 61/142 | 8/23 | 28/35 | 55 | 37 | 15 | 10 | 158 |
2000 | ![]() |
NBA | 22 | 22 | 857 | 174/394 | 22/64 | 95/126 | 98 | 97 | 32 | 32 | 465 |
2001 | ![]() |
NBA | 16 | 16 | 694 | 168/358 | 11/34 | 124/151 | 116 | 97 | 25 | 12 | 471 |
2002 | ![]() |
NBA | 19 | 19 | 833 | 187/431 | 22/58 | 110/145 | 111 | 87 | 27 | 17 | 506 |
2003 | ![]() |
NBA | 12 | 12 | 531 | 137/317 | 25/62 | 86/104 | 61 | 62 | 14 | 1 | 385 |
2004 | ![]() |
NBA | 22 | 22 | 973 | 190/460 | 24/97 | 135/166 | 104 | 121 | 42 | 7 | 539 |
2006 | ![]() |
NBA | 7 | 7 | 314 | 72/145 | 14/35 | 37/48 | 44 | 36 | 8 | 3 | 195 |
2007 | ![]() |
NBA | 5 | 5 | 215 | 60/130 | 10/28 | 34/37 | 26 | 22 | 5 | 2 | 164 |
2008 | ![]() |
NBA | 21 | 21 | 863 | 222/463 | 32/106 | 157/194 | 119 | 117 | 35 | 8 | 633 |
2009 | ![]() |
NBA | 23 | 23 | 940 | 242/530 | 37/106 | 174/197 | 123 | 126 | 38 | 21 | 695 |
2010 | ![]() |
NBA | 23 | 23 | 922 | 234/511 | 49/131 | 154/183 | 138 | 126 | 31 | 16 | 671 |
2011 | ![]() |
NBA | 10 | 10 | 354 | 83/186 | 12/41 | 50/61 | 34 | 33 | 16 | 3 | 228 |
2012 | ![]() |
NBA | 12 | 12 | 476 | 132/301 | 17/60 | 79/95 | 58 | 52 | 16 | 2 | 360 |
Totale carriera | 220 | 200 | 8640 | 2014/4499 44,6% | 292/882 33,1% | 1320/1617 81,6% | 1119 | 1040 | 310 | 144 | 5640 | ||
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3). |
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Club[modifica | modifica wikitesto]
Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Olimpiadi: 2 ori
- FIBA Americas Championship: 1 oro
Individuale[modifica | modifica wikitesto]
- 2001-2002, 2002-2003, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013
- 2002, 2007, 2009 (a pari merito con Shaquille O'Neal), 2011
- NBA All-Star: 18
- 1998, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016
Record[modifica | modifica wikitesto]

Record assoluti[modifica | modifica wikitesto]
- Più giovane giocatore dell'All Star Game (19 anni e 175 giorni) l'8 febbraio 1998.
- Più giovane giocatore ad essere stato scelto nel NBA All-Rookie Team (1996-97).
- Più giovane giocatore ad avere vinto lo Slam Dunk Contest: (18 anni e 175 giorni) l'8 febbraio 1997.
- Più canestri realizzati negli All Star Game: 115.
- Maggior numero di rimbalzi offensivi: 10 in una gara dell'All Star Game, nel 2011.
- Maggior numero di recuperi negli All Star Game: 38.
- Uno dei due giocatori della storia ad aver segnato 50 o più punti in 4 gare consecutive (l'altro è Wilt Chamberlain che è il primo essendo arrivato a 7 gare consecutive).
- Più tiri da 3 segnati in un tempo: 8 (28 marzo 2003 contro i Washington Wizards).
- Più tiri liberi segnati in un quarto: 14 (20 dicembre 2005 contro i Dallas Mavericks).
- Più tiri da 3 segnati negli All-Star Game: 17.
- Unico giocatore nella storia NBA a segnare almeno 600 punti nella postseason per tre anni consecutivi (2008, 2009, 2010).
- Unico giocatore nella storia NBA ad aver segnato 60 punti nella sua ultima partita da professionista (13 aprile 2016 contro gli Utah Jazz).[50]
Record nei Los Angeles Lakers[modifica | modifica wikitesto]
- Punti
- Miglior realizzatore di sempre dei Los Angeles Lakers avendo superato Jerry West (2 febbraio 2010 contro i Memphis Grizzlies)
- Miglior record di punti segnati nei playoff con la franchigia californiana che era di 4.457 e apparteneva a Jerry West (22 aprile 2010 contro gli Oklahoma City Thunder)
- Più punti segnati in una stagione: 2832 (2005-06)
- Più punti in una partita: 81 (22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors, seconda prestazione NBA di sempre dopo i 100 di Wilt Chamberlain)
- Più punti segnati in un tempo: 55 (22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors)
- Più punti segnati in un quarto: 30 (in due occasioni)
- Più punti segnati in un overtime di play-off: 12 (4 maggio 2006 contro i Phoenix Suns)
- Più alta media punti in un mese: 43.4 (gennaio 2006)
- Più partite consecutive oltre i 50 punti: 4 (2006-07)
- Più partite con 60 o più punti in carriera: 6
- Più partite con 50 o più punti segnati in una stagione: 10 (2006-07)
- Più partite con 40 o più punti in carriera: 121 (terzo all time dopo Wilt Chamberlain con 271 e Michael Jordan con 173)
- Più partite con 40 o più punti segnati in una stagione: 27 (2005-06)
- Più partite consecutive con 40 o più punti segnati: 9 (febbraio 2003)
- Più partite consecutive con 35 o più punti segnati: 13 (febbraio 2003, record assoluto)
- Più partite consecutive con 20 o più punti segnati: 62 (dicembre 2005 - aprile 2006)
- Canestri realizzati
- Più canestri realizzati in un tempo: 18 (22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors)
- Più canestri realizzati in un quarto: 11 (2 febbraio 1999 contro i Seattle SuperSonics)
- Tiri liberi realizzati
- Più tiri liberi realizzati in una partita: 23 (in due occasioni)
- Più tiri liberi realizzati in un tempo: 17 (30 gennaio 2001 contro i Cleveland Cavaliers)
- Più tiri liberi realizzati in un quarto: 14 (20 dicembre 2005 contro i Dallas Mavericks)
- Più tiri liberi realizzati in un quarto in una partita di play-off: 11 (8 maggio 1997 contro gli Utah Jazz)
- Più tiri liberi realizzati consecutivamente: 62 (gennaio 2006)
- Tiri da 3 realizzati
- Più tiri da 3 realizzati in una partita: 12 (7 gennaio 2003 contro i Seattle SuperSonics)
- Più tiri da 3 realizzati in un tempo: 8 (28 marzo 2003 contro i Washington Wizards)
- Più tiri da 3 realizzati in un quarto: 6 (7 gennaio 2003 contro i Seattle SuperSonics)
- Più tiri da 3 realizzati consecutivamente: 9 (7 gennaio 2003 contro i Seattle SuperSonics)
- Palle rubate
- Più palle rubate in un tempo: 6
- Più palle rubate in un quarto in una partita di play-off: 3 (17 maggio 1999 contro i San Antonio Spurs)
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Kobe Doin' Work, regia di Spike Lee (2009)
- Io sono Bruce Lee, regia di Pete McCormack (2012)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Moesha, serie tv, stag. 2, ep. 5
- Modern Family, serie tv, stag. 1, ep. 24
Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]
- Dear Basketball, regia di Glen Keane (2017)
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Kobe Bryant, Nba.com.
- ^ a b Kobe Bryant, usabasketball.com. URL consultato il 30 settembre 2011.
- ^ Marco Gaetani, Bryant, la leggenda con l'Italia nel cuore, la Repubblica, 14 aprile 2016. URL consultato il 5 maggio 2016.
- ^ (EN) Dan Devine, Kevin Durant: Kobe Bryant is 'the greatest of all time,' Kobe and Michael Jordan '1 and 1A', Yahoo Sports, 14 marzo 2014. URL consultato il 5 maggio 2016.
- ^ a b c Basket, ?Un italiano di nome Kobe?, tutta l?infanzia di Bryant è svelata, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Massimo Lopes Pegna, Oscar 2018, trionfa Kobe Bryant. Miglior film "La forma dell'acqua", La Gazzetta dello Sport, 5 marzo 2018. URL consultato il 5 marzo 2018.
- ^ Forbes, Paperone Mayweather: prende quattro volte Messi e CR7, su gazzetta.it, 11 giugno 2015.
- ^ Sky Sport, Milan, omaggio a Kobe: "Più di un campione, una leggenda", su sport.sky.it. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (IT) Il Milan a Kobe Bryant: «Gli eroi vanno e vengono, ma le leggende sono per sempre», su www.corrieredellosport.it. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Kobe Bryant: "Rossonero da sempre. Mi piace lo stile del Barcellona" - TUTTOmercatoWEB.com, su www.tuttomercatoweb.com. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Kobe Bryant, Barça all the way, su www.fcbarcelona.com. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Kobe Bryant retires - NBA legend's career in numbers, BBC Sport, 14 aprile 2016. URL consultato il 6 maggio 2016.
- ^ (EN) Will Kobe Bryant's Shift to Small Forward Impact His Play?, bleacherreport.com. URL consultato il 4 aprile 2013.
- ^ Dario Vismara, Nba, il lato nascosto (ma fenomenale) di Kobe Bryant: la difesa, su gazzetta.it, 5 gennaio 2016. URL consultato il 10 novembre 2016.
- ^ (EN) Kobe Bryant joins 32,000-point club, su espn.go.com. URL consultato il 19 novembre 2014.
- ^ (EN) Regular Season Records: Three-Point Field Goals, www.nba.com/history. URL consultato l'11 novembre 2008.
- ^ Riccardo Pratesi, Nba, Curry da record: 13 triple in una singola partita, su gazzetta.it, 8 novembre 2016.
- ^ Nba, Klay Thompson irreale: 14 triple, è record, su gazzetta.it, 30 ottobre 2018. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ Harrison Faigen, If Vlade Divac had followed through on his threat to retire, the Hornets would have kept Kobe Bryant instead of trading him to Lakers, su Silver Screen and Roll, 19 agosto 2018. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ a b c d e Nba, Kobe Bryant e quegli 81 punti contro Toronto. Che notte pazzesca, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Sky Sport, NBA, Kobe Bryant segna 62 punti in tre quarti, su sport.sky.it. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Journey Complete: Kobe Leads Lakers To NBA Championship, sports.espn.go.com. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ (EN) Man on a mission: Bryant revels in victory, Finals MVP, www.usatoday.com. URL consultato il 16 giugno 2009.
- ^ (EN) Kobe Bryant Bio - NBA Finals - ESPNDB, espndb.go.com. URL consultato il 6 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2011).
- ^ (EN) Los Angeles Lakers vs. Orlando Magic - Recap - June 14, 2009 - ESPN, sports.espn.go.com. URL consultato il 6 giugno 2009.
- ^ (EN) Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers - Recap, su nba.com. URL consultato il 18 novembre 2009.
- ^ Bryant entra nella storia, ma non basta contro Memphis, it.nba.com. URL consultato il 23 febbraio 2010.
- ^ Matteo Politanò, Kobe Bryant da record, è il primo cestista di sempre a finire nella “Walk of Fame”, su blog.panorama.it, 21 febbraio 2010. URL consultato il 21 febbraio 2010.
- ^ Pietro Scibetta, Kobe, 5° marcatore di sempre, su gazzetta.it, 7 febbraio 2012. URL consultato il 7 febbraio 2012.
- ^ Tom Ziller, Kobe Bryant Breaks Michael Jordan Record For Most Points In NBA All-Star Game History, su SBNation.com, 26 febbraio 2012. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (IT) Kobe Bryant sulle dimissioni di D'Antoni: "Non mi interessa", su BasketUniverso, 10 maggio 2014. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Kobe Bryant says Mike D'Antoni thought differently about winning, su CBSSports.com. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Bryant da record, 30.000 punti nella NBA, su corrieredellosport.it, 6 dicembre 2012. URL consultato il 23 dicembre 2012.
- ^ Nba, infortunio a Kobe Bryant: rottura del tendine di Achille. "È terribile", gazzetta.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ Kobe Bryant supera Michael Jordan: la Nba ai suoi piedi, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ a b Dear Basketball, in The Player's Tribune, 29 novembre 2015. URL consultato il 29 novembre 2015.
- ^ (ES) John Cox, el primo venezolano de Kobe Bryant, in elnuevoherald. URL consultato il 5 maggio 2017.
- ^ (EN) NBA.com : Kobe Bryant Bio Page, www.nba.com, 11 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2010).
- ^ (EN) Kobe Bryant Wearing Nubeo Black Mamba MVP Watch, www.upscalehype.com. URL consultato il 18 maggio 2010.
- ^ (EN) Adam Lazarus, Kobe Bryant: Why His Call Of Duty Black Ops Commercial Cameo Was Genius, su Bleacher Report. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Bryant, la difesa scatenata Quella ragazza è malata, in La Repubblica, 20 dicembre 2003. URL consultato il 1º dicembre 2008.
- ^ a b c Bryant, colpo di scena arrestato aspirante killer, in La Repubblica, 20 settembre 2003, p. 54. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ a b Bryant (Lakers) in attesa di un secondo figlio, www.gazzetta.it, 10 novembre 2005. URL consultato il 1º dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).
- ^ a b Luca Chiabotti, Bryant Solare, vincente e uomo squadra. Il nuovo Kobe è d'oro, in Gazzetta dello Sport, 29 agosto 2008, 42-43. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ a b Accusa di stupro per Bryant, il nuovo Jordan del basket Usa, in La Repubblica, 8 luglio 2003. URL consultato il 1º dicembre 2008.
- ^ a b Corriere della Sera - La crisi dei Lakers si chiama Vanessa, su www.corriere.it. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Bad pass: Kobe-Karl rift over Vanessa Bryant, su ESPN.com, 13 dicembre 2004. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Tyler Brooke, Karl Malone Gives Kobe Bryant Standing Offer to Fight Him, su Bleacher Report. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Kobe Bryant Career Bests and Rankings, Los Angeles Lakers, News, Rumors, NBA Stats, Events Stats, Game Logs, Awards - RealGM, su basketball.realgm.com. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ (EN) Kobe Bryant: LA Lakers star scores 60 points in final NBA game, in BBC Sport, 14 aprile 2016. URL consultato il 24 maggio 2018.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Kobe Bryant
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kobe Bryant
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su kobebryant.com.
- (EN) Kobe Bryant, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Kobe Bryant (NBA), su Basketball-reference.com, Sports Reference LLC.
- (EN) Kobe Bryant, su archive.fiba.com, Federazione Internazionale Pallacanestro.
- (EN) Kobe Bryant, su eurobasket.com, Eurobasket Inc.
- (EN) Kobe Bryant, su realgm.com, RealGM LLC.
- (EN) Kobe Bryant, su sports-reference.com, Sports Reference LLC.
- (EN) Kobe Bryant, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Kobe Bryant, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Kobe Bryant, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Kobe Bryant, su nba.com, NBA.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 19000693 · ISNI (EN) 0000 0000 4567 7868 · LCCN (EN) n98082481 · BNF (FR) cb14159921j (data) |
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