Orlando Magic
Orlando Magic Pallacanestro ![]() | ||||
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Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
| ||||
Colori sociali | Blu, nero, argento[1][2] | |||
Dati societari | ||||
Città | Orlando | |||
Nazione | ![]() | |||
Campionato | NBA | |||
Conference | Eastern Conference | |||
Division | Southeast Division | |||
Fondazione | 1989 | |||
Denominazione | Orlando Magic 1989 - presente | |||
Proprietario | famiglia DeVos | |||
General manager | John Hammond | |||
Allenatore | Jamahl Mosley | |||
Impianto | Amway Center (18 846 posti) | |||
Sito web | www.nba.com/magic | |||
Palmarès | ||||
Titoli NBA | 0 | |||
Titoli di conference | 2 | |||
Titoli di division | 6 | |||
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Gli Orlando Magic sono una delle trenta squadre della NBA (National Basketball Association), il campionato di pallacanestro professionistico degli Stati Uniti d'America. I Magic hanno raggiunto le NBA Finals in due occasioni, nel 1995 e nel 2009, perdendo entrambe le volte. La loro sede è Orlando e giocano le partite nell'Amway Center. Al gennaio 2016, il valore totale della franchigia secondo la rivista Forbes ammonta a 900 milioni di dollari, di cui il 17% di debiti accumulati, e 143 milioni di dollari di budget[3]; il proprietario è stato Richard DeVos, imprenditore e cofondatore di Amway, che acquistò la squadra nel 1991[4]. I Magic sono affiliati ai Lakeland Magic della NBA Development League e vivono una grande rivalità con i Miami Heat, i Detroit Pistons e gli Atlanta Hawks.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Origini della franchigia[modifica | modifica wikitesto]
Gli Orlando Magic sono entrati nella NBA nella stagione 1989-90 ed erano una delle quattro franchigie assegnate dalla NBA per l'expansion draft insieme agli Charlotte Hornets, ai Miami Heat e ai Minnesota Timberwolves. Per la franchigia venne scelto il nome Magic principalmente per la presenza di Disneyworld nelle vicinanze della città di Orlando. Il primo allenatore fu Matt Guokas, già giocatore tra il 1966 e il 1976. Nel draft di espansione del 1989 furono scelti buoni giocatori quali Reggie Theus, Scott Skiles, Terry Catledge, Sam Vincent, Otis Smith, e Jerry Reynolds; mentre la prima scelta assoluta fu Nick Anderson con il numero 11 di scelta.
L'esordio avvenne il 4 novembre 1989 con una sconfitta contro i New Jersey Nets per 111-106; la prima vittoria è invece di due giorni dopo, quando i Magic riuscirono a battere i New York Knicks per 118-110. La prima stagione si concluse con un bilancio di 18 vittorie e 64 sconfitte, ma quello che più contava era il fatto di aver raggiunto il cuore dei propri tifosi con una media di 15 600 spettatori a partita. L'anno seguente la scelta al Draft di Dennis Scott contribuì a migliorare il proprio record di vittorie, portandolo a 31, e d'altro canto a piazzare in quintetto un'ala piccola con un micidiale tiro dai tre punti. L'anno seguente invece non fu all'altezza delle aspettative, con sole 21 vittorie, complice l'infortunio che tenne fermo Scott per quasi tutta la stagione.
Il Draft 1992: l'arrivo di O'Neal[modifica | modifica wikitesto]
Il brutto record della stagione 1991-92 fece sì che gli Orlando Magic fossero la squadra con il diritto di scegliere per primi ai Draft del 1992, che segnarono una svolta epocale per la giovane franchigia. Infatti col numero uno, gli Orlando Magic scelsero Shaquille O'Neal, della Louisiana State University, centro di 2,16 metri, la più grande vincita al draft da quando i Knicks scelsero Patrick Ewing nel 1985.
Con l'esordio nella stagione 1992-93, con la maglia n. 32, Shaquille vincitore del NBA Rookie of the Year portò Orlando a essere una squadra temibile nel panorama NBA dei primi anni 1990, dominati dai Bulls del primo three-peat. Anche con O'Neal, però, i Magic non raggiungono i play-off, e a fine anno l'urna contenente le palline con i diritti di scelta è ancora benevola verso Orlando: la prima scelta al draft tocca ancora ai Magic, che chiamano Chris Webber con il numero uno. Pochi minuti dopo averlo selezionato, però, gli Orlando Magic decidono di scambiarlo con Anfernee Hardaway, selezionato dai Golden State Warriors con il numero tre.
La mossa di scegliere un giocatore e immediatamente scambiarlo con un altro potrebbe apparire come un controsenso, ma è in realtà molto usuale nell'NBA: le squadre generalmente tendono a selezionare il miglior giocatore disponibile in senso assoluto, senza considerare le esigenze della squadra. Avendo già un giocatore d'area come O'Neal, i Magic preferiscono dunque affiancargli un playmaker che potesse innescarlo piuttosto che un altro realizzatore interno come Webber. La scelta si rivelerà azzeccata e Hardaway formerà subito un'affiatata coppia con O'Neal, e arriveranno le prime affermazioni.
1994-1995: le prime NBA Finals[modifica | modifica wikitesto]
7-14 giugno 1995 Orlando Magic - Houston Rockets 118-120 OT |
Nella stagione regolare 1994-95 i Magic chiudono con una percentuale di 69,5 (57-25), miglior franchigia dell'Atlantic Division e di tutta la Eastern Conference con Shaquille O'Neal che fu il top scorer stagionale. Al primo turno eliminarono velocemente i Boston Celtics, nelle semifinali di Conference incontrano e sconfiggono in sei gare i Chicago Bulls del rientrante Michael Jordan, vincendo poi anche nella finale di Conference battendo 4-3 gli Indiana Pacers. I Magic raggiungono così il loro primo titolo di campioni della Eastern Conference diventando la seconda squadra più precoce a raggiungere le finali. Alle prime storiche NBA Finals della loro brevissima storia, però nonostante fossero favoriti, perdono nettamente 4-0 contro i campioni in carica degli Houston Rockets.
La cessione di O'Neal e l'arrivo di McGrady[modifica | modifica wikitesto]
Nella stagione 1995-96 i Magic ottengono il loro miglior record di franchigia facendo segnare un buon 60-22. Nei playoff guidati dal duo O'Neal-Hardaway sconfiggono i Detroit Pistons e gli Atlanta Hawks ma vengono battuti nelle finale di Conference dai Chicago Bulls.
Ceduto Shaquille O'Neal nell'estate 1996 ai Los Angeles Lakers, gli Orlando Magic hanno vissuto stagioni con alti e bassi, fino all'acquisizione nel 2001 di Tracy McGrady dai Toronto Raptors e di Grant Hill (nonostante la loro attenzione fosse rimasta focalizzata per mesi su Tim Duncan). McGrady prende subito le redini della squadra, affermando e accrescendo la sua reputazione di vero talento puro e di giocatore fenomenale. Grazie al numero 1 in maglia bianco-blu i Magic torneranno a partecipare a molte edizioni dei playoff, senza però superare mai il primo round.
Nella stagione 1997-98 viene ingaggiato come allenatore l'ex-Pistons Chuck Daly, guidati da giocatori come Penny Hardaway, Darrell Armstrong, Derek Harper e Dominique Wilkins la squadra non riesce ad arrivare ai playoff, e nella stagione successiva vengono eliminati al primo turno. Con l'arrivo successivo di Doc Rivers nominato anche NBA Coach of the Year nel 2000 la stella Tracy McGrady affiancata da giovani promettenti come Ben Wallace, Drew Gooden, Matt Harpring e Mike Miller (NBA Rookie of the Year nel 2001) e di veterani come John Amaechi, Chris Gatling, Patrick Ewing e Shawn Kemp non riescono a far migliorare i Magic in modo significativo, gli unici acuti venivano solamente da McGrady che fu Top Scorer stagionale per due anni di fila. Nel 2003-2004 una flessione li porta addirittura a un terrificante 21-61 con una serie di diciannove sconfitte consecutive.
La ricostruzione e il nuovo ciclo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2004 ceduto McGrady ai Rockets, arriva Steve Francis, e il diritto alla prima scelta nei Draft 2004, dove vengono scelti Dwight Howard col n. 1, e Jameer Nelson col n. 15, entrambi promettenti giovani, il primo di ruolo centro, il secondo playmaker.
A metà della stagione 2005-06, nei giorni imminenti all'All-Star Game, la squadra cede Kelvin Cato ai Detroit Pistons in cambio di Carlos Arroyo e Darko Miličić, cedendo poi Steve Francis ai New York Knicks per Trevor Ariza e il contratto di Anfernee Hardaway subito tagliato. I nuovi arrivi fanno sperare in un roseo futuro per la franchigia della Florida; la squadra però non riesce a qualificarsi per i playoff.
Nella stagione 2006-07 Howard esplode, diventano uno dei centri più forti dell'intera lega, e trascina i Magic a un eccezionale avvio di stagione. Con un calo dopo la pausa per l'All-Star Game, i Magic sono comunque in corsa per i playoff, che vengono raggiunti ai danni degli Indiana Pacers, conquistando l'ottavo posto nella Eastern Conference. L'accoppiamento con i Detroit Pistons non è certo tra i più facili, e infatti l'esperienza dei Pistons (campioni NBA 2004) prevale: in sole quattro partite la squadra del Michigan elimina i Magic.
Nel 2007 venne nominato coach l'ex allenatore dei Miami Heat, Stan Van Gundy, i risultati della prima parte della stagione 2007-08 furono sorprendenti: decisive furono la crescita offensiva di Howard, le prestazioni del turco Hidayet Türkoğlu e i punti del nuovo arrivato Rashard Lewis[5]. In novembre Orlando cedette Trevor Ariza ai Los Angeles Lakers in cambio di Maurice Evans e Brian Cook. La regular season terminò con un ottimo 63,4% di media vittorie, primi nella Southeast Division. Al primo turno dei playoff 2008 la squadra eliminò 4-1 i Toronto Raptors. Al turno successivo, però, dovette arrendersi ancora ai Pistons. Howard vince il primo dei tre premi consecutivi come NBA Defensive Player of the Year.
2008-2009: ritorno alle NBA Finals[modifica | modifica wikitesto]
L'inizio della stagione 2008-09 fu assai positiva per i Magic: dopo 41 partite, il bilancio era di 33 vittorie e 8 sconfitte. All'inizio di febbraio, Jameer Nelson, subì un serio infortunio alla spalla, che lo costrinse a saltare il resto della regular season, e la dirigenza dei Magic, ad acquistare dagli Houston Rockets il playmaker Rafer Alston. Nonostante la pesante assenza di Nelson, la squadra della Florida riuscì a far sua, per il secondo anno consecutivo, la Southeast Division, e a classificarsi al terzo posto nella griglia dei playoff con un record di 59-23.
7-14 giugno 2009 L.A. Lakers - Orlando Magic 100-75 |
Al primo turno dei playoff 2009 i Magic sconfissero, non senza patemi, i Philadelphia 76ers, per 4-2. Al turno successivo i Magic si trovarono di fronte i campioni in carica dei Boston Celtics: sotto 3-2, riuscirono a vincere in casa gara 6 e a battere proprio a Boston, con 19 punti di scarto la squadra guidata da Paul Pierce e Ray Allen. Nelle finali della Eastern Conference i Magic si trovarono di fronte i Cleveland Cavaliers, la squadra con il miglior record della Lega, e guidata dall'MVP della stagione LeBron James. Contro tutti i pronostici, i Magic riuscirono a vincere la serie per 4-2 e ad affrontare i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant nelle NBA Finals 2009 dove perderanno col punteggio di 4 a 1.
Gli anni della stabilità[modifica | modifica wikitesto]
Nella stagione 2009-10 i Magic decisero di scambiare Rafer Alston, Tony Battie e Courtney Lee coi New Jersey Nets per avere in cambio Vince Carter[6] e Ryan Anderson, Hidayet Türkoğlu fu mandato ai Toronto Raptors, mentre arrivarono Matt Barnes dai Phoenix Suns[7] e Jason Williams dai Miami Heat[8]. Nonostante una serie di infortuni iniziali che colpiscono Rashard Lewis e Jameer Nelson i Magic arrivano a dicembre con un record di 23-8, che sarà 59-23 a fine stagione valendo per Orlando il terzo titolo divisionale consecutivo. Nei playoff 2010 Orlando riesce a infliggere un doppio 4-0 agli Charlotte Bobcats e agli Atlanta Hawks ma vengono battuti nelle finali di Conference dai Boston Celtics per 4-2.
Per la stagione 2010-11 i Magic si trasferiscono nella nuova Amway Center e acquisiscono giocatori come Chris Duhon e Quentin Richardson. A dicembre Vince Carter e Marcin Gortat vengono scambiati con i Phoenix Suns in cambio di Jason Richardson, Earl Clark e di Türkoğlu di ritorno dopo due anni; la stagione tuttavia non finisce nel migliore dei modi a causa dell'eliminazione al primo turno di play-off a vantaggio degli Atlanta Hawks. Nella stagione 2011-12 Orlando mette sotto contratto Glen Davis, Von Wafer, Larry Hughes e Ish Smith. La stagione è caratterizzata dalla situazione contrattuale di Howard, che va in scadenza a fine anno e non sa se rinnovare o no. Dopo la pausa per l'all star game Howard decide di estendere il contratto per un'altra stagione ma ad aprile Van Gundy rivela che il centro ha chiesto il suo licenziamento. Prima dell'inizio dei play-off Howard è costretto a operarsi alla schiena e quindi conclude anticipatamente la stagione e anche la sua esperienza ai Magic. La squadra conclude la regular season al 6º posto e nei play-off è opposta agli Indiana Pacers che vincono la serie in cinque gare.
La partenza di Howard e la ricostruzione[modifica | modifica wikitesto]
In vista della stagione 2012-13 Dwight Howard viene ceduto ai Los Angeles Lakers in una trade che aveva coinvolto anche Philadelphia 76ers e Denver Nuggets, mentre ai Magic arrivano, oltre a numerose scelte, Arron Afflalo, Al Harrington, Tobias Harris, Beno Udrih e Nikola Vučević. Prima della cessione di Howard era stato inoltre scelto come allenatore Jacque Vaughn. Nonostante i numerosi movimenti di mercato, i Magic chiudono la stagione con un bilancio di 20-62, il peggiore della stagione.
Nelle stagioni successive i Magic vedono avvicendarsi in panchina prima Scott Skiles e subito dopo Frank Vogel, con i quali iniziano a ricostruire in prospettiva il loro roster con un nucleo di giovani rookie come Victor Oladipo, Elfrid Payton, Mario Hezonja, Bismack Biyombo e Aaron Gordon e veterani come Ben Gordon, Serge Ibaka, Channing Frye, Evan Fournier e D.J. Augustin. Il processo di ricostruzione però è lento e stenta a ripartire. Soprattutto gli innesti di Ibaka, Frye e Biyombo si rivelano dei flop che vanno a incidere negativamente sul salary cap, mentre alcuni giovani come Oladipo, Payton e Hezonja sembrano non convincere appieno alle aspettative. Nel giro di poco tempo i giocatori vengono inseriti in alcuni scambi per avere nuove opzioni e provare ad alleggerire il monte stipendi. Al termine della stagione 2016-17 viene ufficializzato il licenziamente del GM Rob Hennigan, sotto la cui gestione fallimentare Orlando registra il record di 132-278. La peggior striscia mai registrata in un lustro nella storia della franchigia.[9] Il 23 maggio 2017 viene annunciato come nuovo GM John Hammond, reduce da una positiva esperienza ai Milwaukee Bucks.[10]
La stagione 2017-18 si rivela ancora tribolata per Orlando, che con un record di 25-57 si piazza al penultimo posto nella Eastern Conference, al termine della quale anche il mister Vogel viene licenziato. Al suo posto viene assunto Steve Clifford, proveniente da Charlotte. Al draft 2018 i Magic selezionano con la sesta scelta Mohamed Bamba e ripartono da uno zoccolo duro ormai collaudato composto da Augustin, Fournier, Isaac, Gordon e Vučević. Nel 2018-19, dopo un'iniziale partenza in sordina, i Magic trovano il loro ritmo e sul finire della regular season, nella rincorsa ai playoff, tra marzo e aprile mettono a referto un record di 10-2. Con la vittoria del 7 aprile in casa dei Celtics, nel primo anno di gestione Clifford, si qualificano matematicamente dopo una lunga attesa durata sette anni.[11] Al primo turno Orlando riesce a sorprendere i Toronto Raptors in Gara-1 fuori casa, ma i canadesi vincendo le gare successive si aggiudicano la serie 4-1, eliminando subito i Magic. La stagione 2019-20 è condizionata dalla Pandemia di COVID-19, che viene sospesa 12 marzo 2020.[12] Dopo oltre quattro mesi di stop viene trovato l'accordo per ripartire con il campionato in totale isolamento nelle cosiddetta "Bolla di Orlando". Le squadre ricominciano a giocare il 31 luglio all'interno delle strutture del Walt Disney World Resort.[13] I Magic si qualificano ai play-off come ottava della Eastern Conference, ma costretti così a giocare contro i Milwaukee Bucks, primi a est, che si aggiudicano il passaggio turno vincendo agilmente la serie per 4-1.
Al draft 2020 seleziona la promettente guardia Cole Anthony, andando ad aggiungere un nuovo prospetto a quelli già presenti in rosa. La stagione parte sotto i migliori auspici facendo registrare un record di sei vittorie nelle prime otto partite disputate ma, nel giro di poco tempo, la squadra viene falcidiata da una serie di infortuni che condizionano il prosieguo del campionato. Il rendimento peggiora e molto presto i Magic vengono risucchiati nelle retrovie della classifica.[14] Il 26 marzo 2021, durante l'ultimo giorno di trasferimenti, la dirigenza decide di azzerare tutto il processo e ripartire con l'ennesimo nuovo progetto di ricostruzione. A poche ore dalla trade deadline, vengono ceduti in vari scambi Vucevic, Aminu, Fournier e Gordon. Dopo Augustin, andato via durante la free agency, lasciano concretamente i giocatori più rappresentativi degli ultimi anni della franchigia, andando di fatto a chiudere un ciclo poco fortunato.
Arene di gioco[modifica | modifica wikitesto]
- Orlando Arena/TD Waterhouse Centre/Amway Arena (1989-2010)
- Amway Center (2010-)
Record stagione per stagione[modifica | modifica wikitesto]
Campione NBA | Campione di Conference | Campione di Division |
STAGIONE | V | S | % | P | PLAYOFF | RISULTATI |
---|---|---|---|---|---|---|
Orlando Magic | ||||||
1989-1990 | 18 | 64 | 22,0 | 7° | - | - |
1990-1991 | 31 | 51 | 37,8 | 4° | - | - |
1991-1992 | 21 | 61 | 46,3 | 7° | - | - |
1992-1993 | 41 | 41 | 50,0 | 4° | - | - |
1993-1994 | 50 | 32 | 61,0 | 2° | Perdono il Primo Round | Indiana 3, Orlando 0 |
1994-1995 | 57 | 25 | 69,5 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Orlando 3, Boston 1 Orlando 4, Chicago 2 Orlando 4, Indiana 3 Houston 4, Orlando 0 |
1995-1996 | 60 | 22 | 73,2 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Orlando 3, Detroit 0 Orlando 4, Atlanta 1 Chicago 4, Orlando 0 |
1996-1997 | 45 | 37 | 54,9 | 3° | Perdono il Primo Round | Miami 3, Orlando 2 |
1997-1998 | 41 | 41 | 50,0 | 5° | - | - |
1998-1999 | 33 | 17 | 66,0 | 2° | Perdono il Primo Round | Philadelphia 3, Orlando 1 |
1999-2000 | 41 | 41 | 50,0 | 4° | - | - |
2000-2001 | 43 | 39 | 52,4 | 4° | Perdono il Primo Round | Milwaukee 3, Orlando 1 |
2001-2002 | 44 | 38 | 53,7 | 3° | Perdono il Primo Round | Charlotte 3, Orlando 1 |
2002-2003 | 42 | 40 | 51,2 | 4° | Perdono il Primo Round | Detroit 4, Orlando 3 |
2003-2004 | 21 | 61 | 25,6 | 7° | - | - |
2004-2005 | 36 | 46 | 43,9 | 3° | - | - |
2005-2006 | 36 | 46 | 43,9 | 3° | - | - |
2006-2007 | 40 | 42 | 48,8 | 3° | Perdono il Primo Round | Detroit 4, Orlando 0 |
2007-2008 | 52 | 30 | 63,4 | 1° | Vincono il Primo Round Perdono le Conference Semifinals |
Orlando 4, Toronto 1 Detroit 4, Orlando 1 |
2008-2009 | 59 | 23 | 72,0 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Vincono le Conference Finals Perdono le NBA Finals |
Orlando 4, Philadelphia 2 Orlando 4, Boston 3 Orlando 4, Cleveland 2 Los Angeles 4, Orlando 1 |
2009-2010 | 59 | 23 | 72,0 | 1° | Vincono il Primo Round Vincono le Conference Semifinals Perdono le Conference Finals |
Orlando 4, Charlotte 0 Orlando 4, Atlanta 0 Boston 4, Orlando 2 |
2010-2011 | 52 | 30 | 63,4 | 2° | Perdono il Primo Round | Atlanta 4, Orlando 2 |
2011-2012 | 37 | 29 | 56,1 | 3° | Perdono il Primo Round | Indiana 4, Orlando 1 |
2012-2013 | 20 | 62 | 24,4 | 5° | - | - |
2013-2014 | 23 | 59 | 28,0 | 5° | - | - |
2014-2015 | 25 | 57 | 30,5 | 5° | - | - |
2015-2016 | 35 | 47 | 42,7 | 5° | - | - |
2016-2017 | 29 | 53 | 35,4 | 5° | - | - |
2017-2018 | 25 | 57 | 30,4 | 4° | - | - |
2018-2019 | 42 | 40 | 51,2 | 1° | Perdono il Primo Round | Raptors 4, Orlando 1 |
2019-2020 | 33 | 40 | 45,2 | 1° | Perdono il Primo Round | Bucks 4, Orlando 1 |
Regular Season | 1191 | 1294 | ||||
Playoff | 59 | 74 | ||||
Totali | 1250 | 1368 |
Statistiche aggiornate a marzo 2021
Squadra attuale[modifica | modifica wikitesto]
Orlando Magic roster
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Giocatori | Staff Tecnico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Roster • Transazioni |
Giocatori importanti[modifica | modifica wikitesto]
Membri della Basketball Hall of Fame[modifica | modifica wikitesto]
- Chuck Daly, Allenatore, 1997-1999
- Dominique Wilkins, AP, 1999
- Patrick Ewing, C, 2001-2002; Assistente allenatore, 2007-2012
- Shaquille O'Neal, C, 1992-1996
- Tracy McGrady, AP, 2000-2004
Selezione dell'NBA All-Star Game[modifica | modifica wikitesto]
- Shaquille O'Neal – 1993, 1994, 1995, 1996
- Anfernee Hardaway – 1995, 1996, 1997, 1998
- Brian Hill – 1995
- Tracy McGrady – 2001, 2002, 2003, 2004
- Grant Hill – 2001, 2005
- Dwight Howard – 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
- Rashard Lewis – 2009
- Jameer Nelson – 2009
- Stan Van Gundy – 2009
- Nikola Vučević – 2019, 2021
Numeri ritirati[modifica | modifica wikitesto]
- 6 - in omaggio ai tifosi, considerati "il sesto uomo" (a Patrick Ewing fu consentito di indossare la maglia col numero 6 nonostante fosse stata ritirata).
Allenatori[modifica | modifica wikitesto]
Aggiornata al termine della stagione 2020-2021.
Statistiche allenatori Orlando Magic | ||||||||||
# | Allenatore | Periodo | Gare | Vinte | Perse | % Vittorie | Playoff | Vinte playoff | Perse playoff | % Vittorie |
1 | ![]() |
1989-1993 | 328 | 111 | 217 | 33,8 | — | — | — | — |
2 | ![]() |
1993-1997 | 295 | 191 | 104 | 64,7 | 36 | 18 | 18 | 50,0 |
3 | ![]() |
1997 | 33 | 21 | 12 | 63,6 | 5 | 2 | 3 | 40,0 |
4 | ![]() |
1997-1999 | 132 | 74 | 58 | 56,1 | 4 | 1 | 3 | 25,0 |
5 | ![]() |
1999-2003 | 339 | 171 | 168 | 50,4 | 15 | 5 | 10 | 33,3 |
6 | ![]() |
2003-2005 | 135 | 51 | 84 | 37,8 | — | — | — | — |
7 | ![]() |
2005 | 18 | 5 | 13 | 27,8 | — | — | — | — |
8 | ![]() |
2005-2007 | 164 | 76 | 88 | 46,3 | 4 | 0 | 4 | 0,0 |
9 | ![]() |
2007-2012 | 246 | 170 | 76 | 69,1 | 37 | 21 | 16 | 56,8 |
10 | ![]() |
2012-2015 | 216 | 58 | 158 | 26,9 | — | — | — | — |
11 | ![]() |
2015 | 30 | 10 | 20 | 33,3 | — | — | — | — |
12 | ![]() |
2015-2016 | 82 | 35 | 47 | 42,7 | — | — | — | — |
13 | ![]() |
2016-2018 | 164 | 54 | 110 | 32,9 | — | — | — | — |
14 | ![]() |
2018-2021 | 227 | 96 | 131 | 42,3 | 10 | 2 | 8 | 20,0 |
15 | ![]() |
2021- | — | — | — | — | — | — | — | — |
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Palmarès Orlando Magic | ||
Titoli | Anni | |
Titoli di Conference | 2 | 1995[15], 2009 |
Titoli di Division | 6 | 1994-1995, 1995-1996[16], 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2018-2019 |
Premi e riconoscimenti individuali[modifica | modifica wikitesto]
- Shaquille O'Neal – 1993
- Mike Miller – 2001
NBA Sixth Man of the Year Award
- Darrell Armstrong – 1999
NBA Most Improved Player Award
- Scott Skiles – 1991
- Darrell Armstrong – 1999
- Tracy McGrady – 2001
- Hidayet Türkoğlu – 2008
- Ryan Anderson - 2012
NBA Defensive Player of the Year Award
- Dwight Howard – 2009, 2010, 2011
- Doc Rivers – 2000
NBA Executive of the Year Award
- John Gabriel – 2000
- Shaquille O'Neal - 1995
- Tracy McGrady - 2003, 2004
- Anfernee Hardaway – 1995, 1996
- Tracy McGrady – 2002, 2003
- Dwight Howard – 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
- Shaquille O'Neal – 1995
- Tracy McGrady – 2001, 2004
- Shaquille O'Neal – 1994, 1996
- Anfernee Hardaway – 1997
- Dwight Howard – 2007
- Dwight Howard - 2009, 2010, 2011, 2012
- Horace Grant – 1995, 1996
- Dwight Howard - 2008
- Dennis Scott – 1991
- Shaquille O'Neal – 1993
- Anfernee Hardaway – 1994
- Matt Harpring – 1999
- Mike Miller – 2001
- Drew Gooden – 2003
- Dwight Howard – 2005
- Victor Oladipo - 2014
- Elfrid Payton - 2015
- Stanley Roberts – 1992
- Michael Doleac – 1999
- Chucky Atkins – 2000
- Gordan Giriček – 2003
- Jameer Nelson – 2005
- Dwight Howard - 2008
- Grant Hill - 2005
Leader di franchigia[modifica | modifica wikitesto]
Carriera
- Partite: Nick Anderson (692)
- Partite consecutive: Dwight Howard (351)
- Minuti: Dwight Howard (22,471)
- Canestri: Dwight Howard (11.435)
- Canestri tentati: Nick Anderson (8,976)
- Canestri da 3 punti: Dennis Scott (981)
- Canestri da 3 punti tentati: Nick Anderson (2,480)
- Tiri liberi: Dwight Howard (3,366)
- Tiri liberi tentati: Dwight Howard (5,727)
- Punti: Dwight Howard (11,435)
- Rimbalzi: Dwight Howard (8,072)
- Assist: Jameer Nelson (3,501)
- Recuperate: Nick Anderson (1,004)
- Stoppate: Dwight Howard (1,344)
- Falli: Dwight Howard (2,002)
Media a partita
- Punti: Tracy McGrady (28.1)
- Rimbalzi: Dwight Howard (13.0)
- Assist: Scott Skiles (7.2)
- Recuperate: Penny Hardaway (1.9)
- Stoppate: Shaquille O'Neal (2.8)
Partita singola
- Punti: Tracy McGrady (62)
- Tiri liberi: Dwight Howard (21)
- Tiri liberi tentati: Dwight Howard (39)
- Punti play-off: Dwight Howard e Tracy McGrady (46)
- Assist: Scott Skiles (30)
- Rimbalzi: Nikola Vučević (29)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Orlando Magic Unveil New Logo, Orlando Magic, 15 giugno 2010. URL consultato il 2 febbraio 2018.«The new logo incorporates the Magic's current jersey wordmark giving a more integrated look. It also continues the team's colors with the Magic blue, Magic black and Magic silver.»
- ^ Orlando Magic Reproduction Guideline Sheet (JPG), su mediacentral.nba.com, NBA Properties, Inc.. URL consultato il 2 febbraio 2018.
- ^ (EN) NBA Team Valuations Rank, su forbes.com.
- ^ (EN) NBA Orlando Team Sold, su nytimes.com.
- ^ ESPN - Sonics, Magic complete sign-and-trade for Rashard Lewis - NBA
- ^ Carter traded to hometown Magic, su sports.espn.go.com.
- ^ Magic, Barnes agree to contract
- ^ Magic Sign Free Agent Jason Williams, su nba.com.
- ^ http://www.espn.com/nba/story/_/id/19149104/orlando-magic-fire-general-manager-rob-hennigan
- ^ John Denton, Magic Name John Hammond General Manager, su NBA.com, 23 maggio 2017. URL consultato il 24 maggio 2017.
- ^ Magic Clinch Playoff Berth With Win Over Celtics, in NBA.com, 7 aprile 2019. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ Sospeso il campionato NBA per un caso di coronavirus, in Notizie Oggi 24, 12 marzo 2020. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ Sky Sport, NBA riparte il 31 luglio: si gioca a Disney World, su sport.sky.it. URL consultato il 5 giugno 2020.
- ^ Michele Conti, Magic, l'infortunio di Aaron Gordon costa dalle 4 alle 6 settimane di assenza, su nbapassion.com, 2 febbraio 2021. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ Vinto quando la squadra militava nella Atlantic Division
- ^ I titoli 1994-1995 e 1995-1996 sono stati vinti quando era nell'Atlantic Division
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orlando Magic
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su nba.com.
- (EN) Orlando Magic, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 317274088 · LCCN (EN) n88181043 · WorldCat Identities (EN) lccn-n88181043 |
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