Montenero Sabino
Montenero Sabino comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Lavinia De Cola (lista civica Vivere Montenero) dal 21-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 42°17′N 12°49′E |
Altitudine | 450 m s.l.m. |
Superficie | 22,59 km² |
Abitanti | 262[1] (30-11-2024) |
Densità | 11,6 ab./km² |
Comuni confinanti | Casaprota, Mompeo, Monte San Giovanni in Sabina, Rieti, Torricella in Sabina |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 02040 |
Prefisso | 0765 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 057042 |
Cod. catastale | F579 |
Targa | RI |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 184 GG[3] |
Nome abitanti | Montenerini |
Patrono | San Cataldo |
Giorno festivo | 14 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Montenero Sabino è un comune italiano di 262 abitanti[1] della provincia di Rieti nel Lazio.
Geografia fisica
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Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Montenero Sabino sorge nell'alta valle del torrente Canera, uno dei varchi naturali tra la Piana di Rieti e la valle del Tevere, percorsa dalla Via Tancia. Il paese è adagiato su un costone dei monti Sabini, al margine orientale della valle, a 450 metri di altezza sul livello del mare.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Si riscontra un clima caldo e temperato. La temperatura media invernale si aggira intorno agli 8 gradi, mentre quella estiva intorno ai 25 gradi.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo di Montenero deriva dal latino "Monte Nirium" citato in un atto del registro farfense dell'anno 1023, o da "Mons Nigrus" citato in altri atti del 1030 e 1038.[4]
Sembra che il nome latino abbia avuto origine in parte dai boschi folti e oscuri che circondano il paese,[4] ma ancora di più dall'abbondante presenza di pietra focaia di colore nero nelle montagne circostanti.[4] Il poeta casperiano Orazio Massari, nella sua Sabiniade, scrive infatti che «Pagus erit montis qui niger nomen habebit Conspicuis saxis elecitur unde favilla».[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sembra che il territorio di Montenero fosse abitato già in epoca romana: si tramanda che questo primo insediamento fosse collocato al confine con Mompeo, nella zona che ancora oggi porta il nome di "pago".[4]
Il centro abitato attualmente visibile, invece, ebbe origine nel medioevo, con il fenomeno dell'incastellamento. La prima menzione del toponimo Montenero risale all'anno 1023, mentre la prima prova dell'esistenza di un castello cinto da mura a Montenero risale al 1085.[4] Successivamente, nel corso del basso medioevo, la cinta muraria fu ampliata e il castello venne ingrandito, dotandolo di bastioni a merlatura guelfa.[4]
Il castello di Montenero appartenne prima alla famiglia Lavi e poi agli Orsini, che nel 1503 salvarono il paese dalla distruzione intercedendo presso papa Alessandro VI (che aveva ordinato la distruzione di tutte le rocche distanti meno di 40 miglia da Roma).[4] In seguito il castello passò a Lotario Conti duca di Poli, a Muzio Mareri, dal 1619 ai Savelli, di nuovo agli Orsini, e ai duchi Mattei di Paganica.[4] Infine, con breve di Clemente X del 1671, Montenero fu eretto a ducato e nel 1755, su autorizzazione del pontefice, castello e titolo nobiliare furono venduti ai marchesi Vincentini di Rieti.[4]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR n. 2006 del 30 giugno 1976.[5]
La prima partizione riprende l'emblema degli Orsini, conti di Anguillara; nella seconda il castello rappresenta la piccola comunità dei Monti Sabini alludendo alla fortezza locale, a sua volta simbolo del capoluogo, che controllava questa parte della Valle del Canera.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
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Il centro storico del paese si sviluppa su un declivio, sulla cui sommità si trova il castello che è il suo punto più alto.[4]
- Castello di Montenero
- Situato come di consueto nella parte più alta del paese, il “Castrum Montis Nigri” esisteva già nel lontano 1023, come dimostrano i documenti conservati nella grande Abbazia di Farfa, ma si narra che fosse stato costruito addirittura prima dell’800, e che Carlo Magno in persona fosse passato di qui. La funzione del castello fu certamente quella di sorvegliare le lussureggianti valli ai suoi piedi, trovandosi Montenero in cima ad un costone di roccia, ma anche le cave di pietra focaia che per secoli fecero la fortuna di questo luogo. Diverse famiglie si avvicendarono nel possesso del castello di Montenero: i Lavi, gli Orsini, i Mattei, fino ai marchesi Vincentini di Rieti. Oggi, però, è conosciuto come Castello Orsini, dal nome della famiglia a cui appartenne nel Quattrocento. Mentre il nucleo originario dell’edificio risale al Medioevo, il castello fu successivamente ampliato e trasformato in Palazzo Baronale. La sua caratteristica più spettacolare è rappresentata dai bei torrioni merlati ai lati del portone di ingresso, a cui si giunge attraverso due scalinate in pietra. Recentemente restaurato e consolidato, si presenta in buono stato, compatto e straordinariamente maestoso, a dominio di un panorama capace davvero di togliere il fiato. Dai camminamenti in cima alle torri, infatti, si ammira in basso la struttura dell’intero paese, longilineo e particolarissimo, così come le antiche mura e tutta la bellezza dell’incontaminato territorio circostante.
- Chiesa di San Cataldo
- L'«interessante» chiesa parrocchiale del paese è dedicata a San Cataldo vescovo di Taranto.[4] Fu quasi completamente ricostruita nel 1735 e riconsacrata dal vescovo Eustachio Entreri.[4] Sul pavimento ci sono alcune iscrizioni, una delle quali ricorda un membro della famiglia Lavi.[4]
Manifestazioni
[modifica | modifica wikitesto]Nel mese di Luglio è giunta alla ventiduesima edizione la Sagra dei Maccheroni a Fezze, una pasta lavorata a mano tipica della zona sabina.[1]
Nel mese di Agosto si festeggia il patrono San Cataldo Vescovo, con una settimana ricca di eventi culturali e tradizionali del paese.
Da ricordare anche l'evento musicale sul cantautorato "Chitarre e Cantine" giunto alla quarta edizione, che negli anni ha visto prendere parte artisti del calibro di Francesco Tricarico, Michele Zarrillo, Pier Davide Carone, e molti altri.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]L'economia è prevalentemente agricola e la coltura più diffusa è quella dell'olivo; il comune rientra nell'area di produzione dell'olio della Sabina DOP.
Le montagne circostanti a Montenero sono formate in prevalenza da pietra focaia, della quale nel territorio comunale sono presenti vere e proprie cave.[4] L'estrazione e il commercio della pietra focaia, da usare in fucili e accendini, costituì in passato una lucrosa industria per gli abitanti del paese.[4]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente era di 19 persone. Le nazionalità rappresentate erano[7]:
Cultura
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Cucina
[modifica | modifica wikitesto]- Piatto Tipico: Maccheroni a Fezze
- Dolce Tipico: Ciambella all'anice
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Montenero sorge lungo la SP 46b, una breve diramazione della strada provinciale n. 46 Tancia, la quale collega il comune da un lato al capoluogo Rieti e dall'altro a Poggio Mirteto. Altre strade minori lo collegano al vicino comune di Casaprota e alla Strada statale 4 Via Salaria (bivio nei pressi di Ornaro); quest'ultima rappresenta il principale collegamento con Roma.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio. Successivamente nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali voluto dal governo fascista, con il Regio Decreto n° 1 del 2 gennaio 1927 viene istituita la provincia di Rieti, nella quale è compreso Montenero Sabino.
Periodo | Primo Cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Massimo Signoretti | lista civica | Sindaco | |
1999 | 2001 | Cataldo Potenzi | lista civica | Sindaco | Dimesso |
2002 | 2007 | Massimo Signoretti | lista civica | Sindaco | |
2007 | 2012 | Ugo Mancini | lista civica | Sindaco | |
2012 | 2017 | Ugo Mancini | lista civica Uniti per Montenero | Sindaco | |
2017 | 2020 | Ivano De Angelis | lista civica Ripartiamo da Qui | Sindaco | Deceduto durante il mandato |
2020 | in carica | Lavinia De Cola | lista civica Vivere Montenero | Sindaco |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]- Fa parte della Comunità montana Montepiano Reatino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Francesco Palmegiani, Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività, Roma, edizioni della rivista Latina Gens, 1932, pp. 392-393.
- ^ Montenero Sabino, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 agosto 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dati ISTAT, su demo.istat.it.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montenero Sabino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito Proloco : http://www.prolocomontenerosabino.com
- Sito ufficiale, su montenerosabino.com.