Il Giro d'Italia 1984, sessantasettesima edizione della "Corsa Rosa", si svolse in ventidue tappe precedute un cronoprologo iniziale dal 17 maggio al 10 giugno 1984 per un percorso totale di 3 810 km. Fu vinto da Francesco Moser.
Edizione della Corsa Rosa con strascichi polemici. Torriani decide di rinunciare al passaggio sullo Stelvio, che considera intransitabile per la neve, e modifica il percorso della 18sima tappa rendendolo molto più agevole. Fignon accusa esplicitamente gli organizzatori di voler così favorire Moser. Il giorno successivo il francese attacca deciso sulle Dolomiti e conquista la maglia rosa ad Arabba. Ma l'ultima tappa è una cronometro, che si conclude con l'arrivo trionfale di Moser all'Arena di Verona: il trentino recupera tutto lo svantaggio anche grazie all'uso di una bicicletta con ruote lenticolari, simile a quella da lui utilizzata per il record dell'ora.
I capitani delle squadre si accordano e indicono uno "sciopero". I corridori contestano il tracciato di tappa per la presunta pericolosità - presenza di un paio di curve insidiose e di una galleria buia -. Il gruppo procede ad andatura turistica fino all'arrivo. Il velocista Paolo Rosola (team Bianchi-Piaggio, visibile nelle inquadrature dall'elicottero della diretta Rai) dirige/blocca il traffico e invita ad astenersi dal lavoro. Quasi tutti i corridori rinunciano allo sprint percorrendo gli ultimi cento metri a piedi. Tra i trasgressori lo svizzero Freuler, che allunga e vince. Secondo è Mantovani. La giuria dichiara valido l'ordine di arrivo, ma la direzione del Giro sospende la consegna dei premi di tappa.
Il quotidiano Repubblica (25 maggio 1984) [1] definirà la tappa "una farsa". Secondo Claudio Icardi, cronista Rai, la carovana del Giro "ha rimediato una figuraccia".
Una sintesi dell'episodio è visibile qui (sito RaiPlay, programma "Cento Giri", Rai Sport, puntata 28 aprile 2017), dal minuto 39.
Tappa con tracciato di riserva data l'accertata intransitabilità dello Stelvio e il pericolo per l'incolumità dei corridori: 245 chilometri. Due vette, passo del Tonale (m. 1883) e passo delle Palade (m. 1812) con discesa su Merano.
Nell'ultima frazione a cronometro Moser vinse nettamente, infliggendo a Fignon 2'24" e conquistando il Giro con 1'3" sul francese. Fignon si lamentò dell'elicottero a seguito del Giro, che a suo parere aveva aiutato il trentino con il movimento d'aria del rotore.