Juventus Football Club 1994-1995

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Voce principale: Juventus Football Club.
Juventus FC
Stagione 1994-1995
La rosa artefice del double nazionale
Sport calcio
SquadraJuventus
AllenatoreItalia (bandiera) Marcello Lippi
All. in secondaItalia (bandiera) Narciso Pezzotti
PresidenteItalia (bandiera) Vittorio Caissotti di Chiusano
Serie A (in Champions League)
Coppa ItaliaVincitore
Coppa UEFAFinalista
Maggiori presenzeCampionato: Ferrara, Ravanelli (33)[1]
Totale: Ravanelli (53)
Miglior marcatoreCampionato: Vialli (17)[1]
Totale: Ravanelli (30)
StadioDelle Alpi
Abbonati33 122[2]
Media spettatori47 866[3]¹
¹
considera le partite giocate in casa in campionato.
Si invita a seguire il modello di voce

Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Juventus Football Club nelle competizioni ufficiali della stagione 1994-1995.

«La Juventus ha come obbiettivo quello di riaprire un ciclo, come negli anni 70 e 80. [Bettega] mi ha chiesto se ero disponibile: ho accettato con felicità, poiché la Juventus è l'obbiettivo prestigioso che ognuno, giocatori e tecnici, si prefigge di raggiungere.»

Il nuovo allenatore Marcello Lippi tra i due volti nuovi del centrocampo bianconero, il francese Didier Deschamps (a sinistra) e il portoghese Paulo Sousa (a destra), al raduno della squadra nell'estate 1994.

Dopo oltre un ventennio, la Juventus chiuse l'era manageriale di Boniperti ristrutturandosi con un nuovo assetto dirigenziale: nacque la cosiddetta Triade, formata dal direttore generale Luciano Moggi, dall'amministratore delegato Antonio Giraudo e dal vicepresidente Roberto Bettega, quest'ultimo già bandiera bianconera da giocatore. Per la panchina venne scelto l'emergente Marcello Lippi,[5] che archiviò definitivamente l'epoca di Trapattoni. Il centrocampo della squadra fu rivoluzionato con gli arrivi del portoghese Paulo Sousa[6] e del francese Deschamps,[7] più il promettente Tacchinardi; la difesa venne puntellata con Ferrara,[7] mentre in avanti un giovane Del Piero si ritagliò definitivamente un posto in prima squadra.[8]

La nuova dirigenza si occuperà anche di importanti questioni fuori dal rettangolo di gioco: è infatti in questo periodo che il club, alle prese con il «problema» dello stadio delle Alpi,[9] iniziò a concepire in primis l'idea di un nuovo impianto di proprietà,[10] poi parte di una vera e propria cittadella juventina con museo,[11] sede societaria e centro d'allenamento;[10][12] entrambi i progetti arriverranno a compimento solo due decenni più tardi. Sempre sul versante immobiliare, la Juventus abbandonò il centro Sisport di Orbassano, sede d'allenamento nel precedente quadriennio, per fare ritorno a Torino, usufruendo delle strutture dell'ormai dismesso stadio Comunale;[13] già nel decennio 1933-1943 l'impianto era stato utilizzato dal club come campo d'allenamento, ma parallelamente alla pratica agonistica.[14]

Da sinistra: gli attaccanti Fabrizio Ravanelli, massimo goleador stagionale dei torinesi (30) ed emerso definitivamente ad alti livelli, e Gianluca Vialli, miglior marcatore della squadra in campionato (17) e finalmente protagonista in bianconero dopo un altalenante biennio.

In campionato – il primo della storia ad attribuire i tre punti per la vittoria[15][16][17] –, la rinnovata Juventus si trovò inizialmente a dover inseguire il lanciato Parma di Nevio Scala, rampante provinciale ormai divenuta solida realtà del calcio anni novanta. Nel mese di novembre la squadra torinese, in costante crescita dopo l'iniziale rodaggio, riuscì a recuperare terreno nei confronti degli emiliani. Sul finire dell'anno solare i bianconeri, pur privati dell'apporto del loro capitano Roberto Baggio, seriamente infortunatosi il 27 novembre 1994 a Padova e destinato a rimanere per cinque mesi lontano dai campi,[16][18] emersero prepotentemente grazie soprattutto al ventenne Del Piero, esploso in poche settimane ai massimi livelli,[19] nonché a un Vialli lontano parente dello spento attaccante visto nel recente biennio, completamente rigenerato dalla cura-Lippi;[20] i due furono tra le principali pedine su cui la Juventus puntò per la rincorsa al titolo, assieme alla definitiva affermazione del panzer Ravanelli[21] e del portiere Peruzzi[22][23] – di lì a breve punti fermi della nazionale italiana – oltreché alla solidità del duo di centrocampo Sousa-Deschamps.[16][24]

Il 4 dicembre i torinesi, negli ultimi 20' di gioco, rimontarono da 0-2 a 3-2 la Fiorentina al Delle Alpi grazie a un'invenzione allo scadere proprio di Del Piero[25] – un pallonetto al volo rimasto negli annali[26] – mentre l'11 dello stesso mese, dopo la vittoriosa trasferta contro la Lazio (4-3), guadagnarono la vetta solitaria della classifica[15] con, peraltro, una gara in meno (il derby annullato a causa dell'alluvione piemontese di novembre) rispetto alle avversarie. Nonostante il passo falso della settimana seguente con il Genoa, per un gol fantasma di Galante nel finale di partita, il 1995 si aprì con il successo sui ducali nello scontro diretto dell'8 gennaio al Tardini (3-1), che spinse l'undici bianconero verso il simbolico titolo d'inverno.

In un Delle Alpi gremito, il capitano Roberto Baggio viene festeggiato dai tifosi dopo il netto successo sui rivali del Parma (4-0), il 21 maggio 1995, che valse la vittoria dello scudetto tornato sulle maglie bianconere dopo nove anni.

Tra febbraio e marzo, sfruttando la nuova regola dei tre punti una spregiudicata Juventus, sempre votata all'attacco, seppe accumulare un considerevole vantaggio;[15] sicché gli uomini di Lippi non risentirono troppo delle inattese sconfitte nelle due stracittadine nonché nella partita interna contro il neopromosso Padova. La Vecchia Signora, nelle domeniche successive, amministrò il vantaggio conquistando matematicamente il tricolore il 21 maggio, con due turni d'anticipo, battendo al Delle Alpi un ormai sfiduciato Parma con un netto 4-0. Per la Juventus fu il ventitreesimo scudetto, un'affermazione che si faceva attendere ormai da nove stagioni: un successo che i calciatori bianconeri dedicarono al loro compagno di squadra Andrea Fortunato,[27][28] promettente terzino scomparso il 25 aprile, neanche ventiquattrenne, dopo aver lottato per quasi un anno contro la leucemia.[29][30]

Il dualismo con gli emiliani si estese anche alle finali di coppa, egemonizzando il calcio italiano ed europeo di questa stagione. La Juventus realizzò il secondo double nazionale della sua storia – dopo l'allora unico precedente del 1959-1960 – mettendo in bacheca la nona Coppa Italia, superando i gialloblù sia nell'andata a Torino (1-0) sia nel ritorno a Parma (2-0),[31] mentre dovette cedere ai ducali la finale di Coppa UEFA, punita dall'ex Dino Baggio che andò a segno sia nella sconfitta del Tardini all'andata sia nell'inutile pareggio nel retour match di San Siro:[32] il club bianconero aveva infatti scelto di giocare le gare casalinghe di semifinale e finale di Coppa a Milano – una mossa «senza precedenti nella storia juventina» –, al culmine delle summenzionate frizioni con l'ambiente torinese per la gestione del Delle Alpi e relativi introiti commerciali.[33] Per quanto riguarda le statistiche, nell'andata dei trentaduesimi del torneo, Ravanelli marcò una storica cinquina nel 5-1 casalingo al CSKA Sofia, tuttora un primato bianconero in campo europeo.[34][35] Sempre Ravanelli, miglior fromboliere stagionale di Madama con 30 gol, si laureò, in coabitazione con il parmense Branca, capocannoniere della Coppa Italia, quinto bianconero nella storia.

Divise e sponsor

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L'emergente fantasista Alessandro Del Piero con la seconda divisa portata al debutto in questa stagione, blu con «stellone» gialle sulle spalle,[36][37] presto diventata un «instant classic» tra le maglie juventine.[37]

Lo sponsor tecnico per la stagione 1994-1995 fu Kappa, mentre lo sponsor ufficiale fu Danone.

Dopo anni di divise nel solco della tradizione, in quest'annata la maglia casalinga juventina andò incontro a una decisa innovazione, pur mantenendo un approccio stilistico abbastanza classico: per la prima volta in quasi un secolo debuttò sulla casacca lo stemma societario, inserito in piccolo nello scollo del colletto, così come scomparve la «scatolina» che dalla stagione 1982-1983 inglobava le due stelle, ora "libere" tra le strisce bianconere; novità anche per quanto concerne l'inserimento del jersey sponsor, per la prima volta in casa juventina riportato con i suoi colori aziendali.[38]

Simile rivoluzione in trasferta,[36] con l'annata che portò al debutto quella che divenne un «instant classic» tra le seconde divise dei piemontesi:[37] tornò infatti il completo blu già visto negli anni 1970 e 1980, il quale tuttavia ruppe con il passato grazie a due grandi «stellone» gialle – a richiamare il distintivo sportivo – posizionate sopra le spalle; a differenza della maglia casalinga, inoltre, qui lo stemma juventino venne riportato in normali dimensioni nella canonica posizione sul lato sinistro del petto.[36][37] Il medesimo template fu utilizzato anche per la misconosciuta terza divisa, un completo spezzato giallonero mai sfoggiato in gare ufficiali, e visto in campo unicamente il 14 giugno 1995 al Menti di Vicenza per un'amichevole celebrativa della promozione in Serie A del Vicenza.[39]

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa

Ancora il succitato template «stellato» venne utilizzato come calco per le divise dei portieri, le quali peraltro – per la prima volta nella storia del club – divennero parte integrante della fornitura tecnica stagionale:[37] per gli estremi difensori juventini vennero approntate due varianti, la prima in toni di grigio, e la seconda gialloblù, quest'ultima cromaticamente all'opposto della seconda divisa della squadra.

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1ª portiere
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2ª portiere

Organigramma societario

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[40]

Area direttiva

Area organizzativa

  • Responsabile marketing e relazioni esterne: Romy Gai
  • Responsabile settore giovanile: Sergio Secco
  • Addetto stampa: Daniele Boaglio

Area tecnica

Area sanitaria

  • Responsabile settore medico: Riccardo Agricola
  • Massaggiatore: Sergio Giunta

[41]

N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) P Angelo Peruzzi
Italia (bandiera) P Michelangelo Rampulla
Italia (bandiera) P Lorenzo Squizzi
Italia (bandiera) D Massimo Carrera
Italia (bandiera) D Ciro Ferrara
Italia (bandiera) D Andrea Fortunato [42]
Germania (bandiera) D Jürgen Kohler
Italia (bandiera) D Alessandro Orlando [43]
Italia (bandiera) D Sergio Porrini
Italia (bandiera) D Luigi Sartor [44]
Italia (bandiera) D Moreno Torricelli
Italia (bandiera) C Antonio Conte
Francia (bandiera) C Didier Deschamps
Italia (bandiera) C Angelo Di Livio
N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) C Luca Fusi
Croazia (bandiera) C Robert Jarni
Italia (bandiera) C Giancarlo Marocchi
Portogallo (bandiera) C Paulo Sousa
Italia (bandiera) C Alessio Tacchinardi
Italia (bandiera) C Simone Tognon [45]
Italia (bandiera) A Roberto Baggio (capitano)
Italia (bandiera) A Alessandro Del Piero
Italia (bandiera) A Paolo Di Canio [44]
Italia (bandiera) A Enrico Fantini [45]
Italia (bandiera) A Corrado Grabbi [45]
Italia (bandiera) A Fabrizio Ravanelli
Italia (bandiera) A Gianluca Vialli (vice capitano)

Calciomercato

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Sessione estiva (dall'1/7 al 31/8)

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Acquisti
R. Nome da Modalità
C Paulo Sousa Sporting Lisbona definitivo (10 miliardi ₤)
C Didier Deschamps Olympique Marsiglia svincolato (2 miliardi ₤)
D Ciro Ferrara Napoli definitivo (9,4 miliardi ₤)
C Alessio Tacchinardi Atalanta definitivo
C Luca Fusi Torino definitivo
C Robert Jarni Torino definitivo
Cessioni
R. Nome a Modalità
D Dino Baggio Parma definitivo
C Andreas Möller Borussia Dortmund definitivo
D Julio Cesar Borussia Dortmund definitivo
A Zoran Ban Belenenses definitivo
A Fabrizio Cammarata Verona definitivo
D Alessandro Dal Canto Vicenza definitivo
C Loris Del Nevo Ascoli definitivo
C Jonathan Binotto Ascoli definitivo
C Roberto Galia Ascoli definitivo
C Christian Manfredini Pistoiese prestito
D Gianluca Francesconi Genoa definitivo
D Massimiliano Notari Acireale prestito
P Fabio Marchioro Bologna definitivo

Sessione autunnale

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Acquisti
R. Nome da Modalità
D Alessandro Orlando Milan definitivo
Cessioni
R. Nome a Modalità
A Paolo Di Canio Milan definitivo
D Luigi Sartor Vicenza definitivo
Lo stesso argomento in dettaglio: Serie A 1994-1995.

Girone di andata

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Brescia
4 settembre 1994, ore 16:00 CEST
1ª giornata
Brescia1 – 1
referto
JuventusStadio Mario Rigamonti
Arbitro:  Braschi (Prato)

Torino
11 settembre 1994, ore 16:00 CEST
2ª giornata
Juventus2 – 0
referto
BariStadio delle Alpi
Arbitro:  Rosica (Roma)

Napoli
18 settembre 1994, ore 20:30 CEST
3ª giornata
Napoli0 – 2
referto
JuventusStadio San Paolo
Arbitro:  Collina (Viareggio)

Torino
25 settembre 1994, ore 15:00 CET
4ª giornata
Juventus1 – 0
referto
SampdoriaStadio delle Alpi
Arbitro:  Amendolia (Messina)

Torino
2 ottobre 1994, ore 20:30 CET
5ª giornata
Juventus0 – 0
referto
InterStadio delle Alpi
Arbitro:  Boggi (Salerno)

Foggia
16 ottobre 1994, ore 15:00 CET
6ª giornata
Foggia2 – 0
referto
JuventusStadio Pino Zaccheria
Arbitro:  Cesari (Genova)

Cremona
23 ottobre 1994, ore 14:30 CET
7ª giornata
Cremonese1 – 2
referto
JuventusStadio Giovanni Zini
Arbitro:  Nicchi (Arezzo)

Torino
30 ottobre 1994, ore 14:30 CET
8ª giornata
Juventus1 – 0
referto
MilanStadio delle Alpi
Arbitro:  Collina (Viareggio)

Torino
25 gennaio 1995[46], ore 20:30 CET
9ª giornata
Torino3 – 2
referto
JuventusStadio delle Alpi
Arbitro:  Amendolia (Messina)

Torino
20 novembre 1994, ore 14:30 CET
10ª giornata
Juventus3 – 1
referto
ReggianaStadio delle Alpi
Arbitro:  Quartuccio (Torre Annunziata)

Padova
27 novembre 1994, ore 14:30 CET
11ª giornata
Padova1 – 2
referto
JuventusStadio Euganeo
Arbitro:  Rosica (Roma)

Torino
4 dicembre 1994, ore 14:30 CET
12ª giornata
Juventus3 – 2
referto
FiorentinaStadio delle Alpi
Arbitro:  Stafoggia (Pesaro)

Roma
11 dicembre 1994, ore 20:30 CET
13ª giornata
Lazio3 – 4
referto
JuventusStadio Olimpico
Arbitro:  Bazzoli (Merano)

Torino
18 dicembre 1994, ore 15:15 CET[47]
14ª giornata
Juventus1 – 1
referto
GenoaStadio delle Alpi
Arbitro:  Rodomonti (Teramo)

Parma
8 gennaio 1995, ore 14:30 CET
15ª giornata
Parma1 – 3
referto
JuventusStadio Ennio Tardini
Arbitro:  Ceccarini (Livorno)

Torino
15 gennaio 1995, ore 14:30 CET
16ª giornata
Juventus3 – 0
referto
RomaStadio delle Alpi
Arbitro:  Stafoggia (Pesaro)

Cagliari
22 gennaio 1995, ore 14:30 CET
17ª giornata
Cagliari3 – 0
referto
JuventusStadio Sant'Elia
Arbitro:  Braschi (Prato)

Girone di ritorno

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Torino
29 gennaio 1995, ore 14:30 CET
18ª giornata
Juventus2 – 1
referto
BresciaStadio delle Alpi
Arbitro:  Racalbuto (Gallarate)

Bari
12 febbraio 1995[48], ore 15:00 CET
19ª giornata
Bari0 – 2
referto
JuventusStadio San Nicola
Arbitro:  Beschin (Legnago)

Torino
19 febbraio 1995, ore 15:00 CET
20ª giornata
Juventus1 – 0
referto
NapoliStadio delle Alpi
Arbitro:  Cardona (Milano)

Genova
26 febbraio 1995, ore 20:30 CET
21ª giornata
Sampdoria0 – 1
referto
JuventusStadio Luigi Ferraris
Arbitro:  Boggi (Salerno)

Milano
5 marzo 1995, ore 15:00 CET
22ª giornata
Inter0 – 0
referto
JuventusStadio Giuseppe Meazza
Arbitro:  Bettin (Padova)

Torino
12 marzo 1995, ore 15:00 CET
23ª giornata
Juventus2 – 0
referto
FoggiaStadio delle Alpi
Arbitro:  Beschin (Legnago)

Torino
19 marzo 1995, ore 15:00 CET
24ª giornata
Juventus1 – 0
referto
CremoneseStadio delle Alpi
Arbitro:  Bolognino (Milano)

Milano
1º aprile 1995, ore 20:30 CEST
25ª giornata
Milan0 – 2
referto
JuventusStadio Giuseppe Meazza
Arbitro:  Boggi (Salerno)

Torino
9 aprile 1995, ore 16:00 CEST
26ª giornata
Juventus1 – 2
referto
TorinoStadio delle Alpi
Arbitro:  Cesari (Genova)

Reggio Emilia
15 aprile 1995, ore 16:00 CEST
27ª giornata
Reggiana1 – 2
referto
JuventusStadio Giglio[49]
Arbitro:  Treossi (Forlì)

Torino
23 aprile 1995, ore 16:00 CEST
28ª giornata
Juventus0 – 1
referto
PadovaStadio delle Alpi
Arbitro:  Borriello (Mantova)

Firenze
29 aprile 1995, ore 16:00 CEST
29ª giornata
Fiorentina1 – 4
referto
JuventusStadio Artemio Franchi
Arbitro:  Stafoggia (Pesaro)

Torino
7 maggio 1995, ore 16:00 CEST
30ª giornata
Juventus0 – 3
referto
LazioStadio delle Alpi
Arbitro:  Nicchi (Arezzo)

Genova
13 maggio 1995, ore 16:00 CEST
31ª giornata
Genoa0 – 4
referto
JuventusStadio Luigi Ferraris
Arbitro:  Collina (Viareggio)

Torino
21 maggio 1995, ore 16:00 CEST
32ª giornata
Juventus4 – 0
referto
ParmaStadio delle Alpi
Arbitro:  Ceccarini (Livorno)

Roma
28 maggio 1995, ore 16:30 CEST
33ª giornata
Roma3 – 0
referto
JuventusStadio Olimpico
Arbitro:  Beschin (Legnago)

Torino
4 giugno 1995, ore 16:30 CEST
34ª giornata
Juventus3 – 1
referto
CagliariStadio delle Alpi
Arbitro:  Nicchi (Arezzo)

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1994-1995.

Turni eliminatori

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Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1994-1995 (turni eliminatori).
Torino
31 agosto 1994, ore 20:30 CEST
Secondo turno - Andata
Juventus0 – 0
referto
ChievoStadio delle Alpi
Arbitro:  Bonfrisco (Monza)

Verona
21 settembre 1994, ore 20:30 CEST
Secondo turno - Ritorno
Chievo1 – 3
referto
JuventusStadio Marcantonio Bentegodi
Arbitro:  Boggi (Salerno)

Torino
12 ottobre 1994, ore 20:30 CET
Terzo turno - Andata
Juventus2 – 0
referto
ReggianaStadio delle Alpi
Arbitro:  Braschi (Prato)

Reggio Emilia
26 ottobre 1994, ore 20:30 CET
Terzo turno - Ritorno
Reggiana2 – 1
referto
JuventusStadio comunale Mirabello
Arbitro:  Bazzoli (Merano)

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1994-1995 (fase finale).
Torino
1º dicembre 1994, ore 20:45 CET
Quarti di finale - Andata
Juventus3 – 0
referto
RomaStadio delle Alpi
Arbitro:  Ceccarini (Livorno)

Roma
14 dicembre 1994, ore 20:30 CET
Quarti di finale - Ritorno
Roma3 – 1
referto
JuventusStadio Olimpico
Arbitro:  Boggi (Salerno)

Roma
8 marzo 1995, ore 20:45 CET
Semifinale - Andata
Lazio0 – 1
referto
JuventusStadio Olimpico (66 156 spett.)
Arbitro:  Nicchi (Arezzo)

Torino
11 aprile 1995, ore 20:45 CEST
Semifinale - Ritorno
Juventus2 – 1
referto
LazioStadio delle Alpi (ca 10 900 spett.)
Arbitro:  Braschi (Prato)

Torino
7 giugno 1995, ore 20:45 CEST
Finale - Andata
Juventus1 – 0
referto
ParmaStadio delle Alpi (33 840 spett.)
Arbitro:  Amendolia (Messina)

Parma
11 giugno 1995, ore 20:45 CEST
Finale - Ritorno
Parma0 – 2
referto
JuventusStadio Ennio Tardini (23 823 spett.)
Arbitro:  Collina (Viareggio)

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa UEFA 1994-1995 e Finale della Coppa UEFA 1994-1995.
Sofia
13 settembre 1994, ore 18:00 CEST
Primo turno - Andata
CSKA Sofia0 – 3
(tav.)[50]
referto
JuventusBulgarska Armia Stadion (ca 12 000 spett.)
Arbitro: Svizzera (bandiera) Röthlisberger

Torino
27 settembre 1994, ore 20:30 CET
Primo turno - Ritorno
Juventus5 – 1
referto
CSKA SofiaStadio delle Alpi
Arbitro: Ungheria (bandiera) Puhl

Funchal
18 ottobre 1994, ore 21:45 CET
Secondo turno - Andata
Marítimo0 – 1
referto
JuventusEstádio do Marítimo (21 250 spett.)
Arbitro: Spagna (bandiera) García-Aranda

Torino
2 novembre 1994, ore 17:45 CET
Secondo turno - Ritorno
Juventus2 – 1
referto
MarítimoStadio delle Alpi (4 254 spett.)
Arbitro: Francia (bandiera) Harrel

Maria Enzersdorf
24 novembre 1994, ore 19:30 CET
Terzo turno - Andata
Admira/Wacker1 – 3
referto
JuventusBundesstadion Südstadt (ca 8 000 spett.)
Arbitro: Scozia (bandiera) Mottram

Torino
6 dicembre 1994, ore 20:30 CET
Terzo turno - Ritorno
Juventus2 – 1
referto
Admira/WackerStadio delle Alpi (5 732 spett.)
Arbitro: Russia (bandiera) Levnikov

Francoforte sul Meno
28 febbraio 1995, ore 17:15 CET
Quarti di finale - Andata
Eintracht Francoforte1 – 1
referto
JuventusWaldstadion (ca 40 000 spett.)
Arbitro: Danimarca (bandiera) Mikkelsen

Torino
14 marzo 1995, ore 18:00 CET
Quarti di finale - Ritorno
Juventus3 – 0
referto
Eintracht FrancoforteStadio delle Alpi (17 341 spett.)
Arbitro: Spagna (bandiera) Díaz Vega

Milano
4 aprile 1995, ore 21:00 CEST
Semifinale - Andata
Juventus2 – 2
referto
Borussia DortmundStadio Giuseppe Meazza[51] (78 797 spett.)
Arbitro: Francia (bandiera) Batta

Dortmund
18 aprile 1995, ore 20:30 CEST
Semifinale - Ritorno
Borussia Dortmund1 – 2
referto
JuventusWestfalenstadion (ca 38 000 spett.)
Arbitro: Paesi Bassi (bandiera) Van der Ende

Parma
3 maggio 1995, ore 20:30 CEST
Finale - Andata
Parma1 – 0
referto
JuventusStadio Ennio Tardini (22 062 spett.)
Arbitro: Spagna (bandiera) López Nieto

Milano
17 maggio 1995, ore 20:30 CEST
Finale - Ritorno
Juventus1 – 1
referto
ParmaStadio Giuseppe Meazza[52] (80 754 spett.)
Arbitro: Belgio (bandiera) Van den Wijngaert

Statistiche di squadra

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[53]

Competizione Punti In casa In trasferta Totale DR
G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs G V N P Gf Gs
Serie A 73 17 12 2 3 28 12 17 11 2 4 31 20 34 23 4 7 59 32 +27
Coppa Italia - 5 4 1 0 8 1 5 3 0 2 8 6 10 7 1 2 16 7 +9
Coppa UEFA - 6 4 2 0 15 6 6 4 1 1 10 4 12 8 3 1 25 10 +15
Totale - 28 20 5 3 51 19 28 18 3 7 49 30 56 38 8 10 100 49 +51

Andamento in campionato

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Giornata 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34
Luogo T C T C C T T C T C T C T C T C T C T C T T C C T C T C T C T C T C
Risultato N V V V N P V V P V V V V N V V P V V V V N V V V P V P V P V V P V
Posizione 8 5 2 1 3 3 3 2 4 4 2 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Fonte: Serie A 1994/1995, su calcio.com.
Legenda:
Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.

Statistiche dei giocatori

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[54]

Giocatore Serie A Coppa Italia Coppa UEFA Totale
Presenze Reti Ammonizioni Espulsioni Presenze Reti Ammonizioni Espulsioni Presenze Reti Ammonizioni Espulsioni Presenze Reti Ammonizioni Espulsioni
Baggio, R. R. Baggio 178??42??84??2914??
Carrera, M. M. Carrera 190??50??70??310??
Conte, A. A. Conte 231??40??52??323??
Del Piero, A. A. Del Piero 298??101??112??5011??
Deschamps, D. D. Deschamps 141??30??60??231??
Di Canio, P. P. Di Canio ----------------
Di Livio, A. A. Di Livio 271??90??100??461??
Fantini, E. E. Fantini 10??--------100+0+
Ferrara, C. C. Ferrara 331??70??91??492??
Fusi, L. L. Fusi 100??60??60??220??
Grabbi, C. C. Grabbi 21??10??10??41??
Jarni, R. R. Jarni 151??60??90??301??
Kohler, J. J. Kohler 191??50??51??292??
Marocchi, G. G. Marocchi 262??102??111??475??
Orlando, A. A. Orlando 130??50??----1800+0+
Peruzzi, A. A. Peruzzi 26-22??8-7??9-6??43-35??
Porrini, S. S. Porrini 190??82??81??353??
Rampulla, M. M. Rampulla 9-10??40??4-4??17-14??
Ravanelli, F. F. Ravanelli 3315??96??119??5330??
Sartor, L. L. Sartor ----10??----100+0+
Sousa, P. P. Sousa 261??60??100??421??
Squizzi, L. L. Squizzi 10??10??----200+0+
Tacchinardi, A. A. Tacchinardi 240??70??70??380??
Tognon, S. S. Tognon 10??--------100+0+
Torricelli, M. M. Torricelli 260??60??90??410??
Vialli, G. G. Vialli 3017??73??92??4622??
Il giovane Corrado Grabbi, rincalzo della prima squadra[55] e numero dieci della squadra Primavera che vince la sua prima coppa di categoria.

Area tecnica

Settore giovanile
  1. ^ a b Beltrami, 1995, pp. 192-194.
  2. ^ Spettatori ed Incassi dal 1962-63 al 2000-01 (PDF), su stadiapostcards.com. URL consultato il 28 marzo 2016 (archiviato il 24 settembre 2015).
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  5. ^ Bruno Perucca, Lippi: Vialli chiave della nuova Juve, in La Stampa, 13 giugno 1994, p. 7.
  6. ^ Marco Ansaldo, Sousa il cervello per la Juve, in La Stampa, 10 aprile 1994, p. 33.
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  8. ^ Marco Ansaldo, Juve, poche gocce di Del Piero, in La Stampa, 21 agosto 1994, p. 25.
  9. ^ Bettega: Così ho cambiato la Juve, in La Stampa, 24 dicembre 1994, p. 25. URL consultato il 21 luglio 2018 (archiviato il 21 giugno 2018).
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  14. ^ Marco Ansaldo, Da Piazza d'Armi a Orbassano, in La Stampa, 28 giugno 1995, p. 34. URL consultato il 17 ottobre 2018 (archiviato il 28 marzo 2017).
  15. ^ a b c Panini, La storia, p. 6.
  16. ^ a b c Francesco Bramardo, Baggio-Del Piero-Vialli, riecco la Juve al top, su gazzetta.it, 7 luglio 2007. URL consultato il 2 gennaio 2016 (archiviato il 24 settembre 2015).
  17. ^ Marco Nicolucci e Robert Mundigl, Serie A, l'era dei 3 punti, su gazzetta.it. URL consultato il 2 gennaio 2016 (archiviato il 10 ottobre 2015).
  18. ^ Alberto Costa, Qui Milan: "Baggio è proprio nostro", in Corriere della Sera, 4 luglio 1995, p. 33 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2014).
  19. ^ Panini, Il boom, p. 7.
  20. ^ Stefano Agresti, Baggio, l'ex "Pallone d'oro" si sente solo, in Corriere della Sera, 27 dicembre 1994, p. 36 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2014).
  21. ^ Panini, Il big, p. 7.
  22. ^ Bruno Perucca, Lippi: Vialli chiave della nuova Juve, in La Stampa, 13 giugno 1994, p. 7, sez. lunedìsport. URL consultato il 19 febbraio 2019 (archiviato il 20 febbraio 2019).
  23. ^ Marco Ansaldo, Vialli e Sousa primi della classe, in La Stampa, 22 maggio 1995, p. 33. URL consultato il 19 febbraio 2019 (archiviato il 19 febbraio 2019).
  24. ^ Panini, I campioni, p. 6.
  25. ^ Giancarlo Padovan e Stefano Agresti, La Juventus stravince di misura, in Corriere della Sera, 5 dicembre 1994, p. 38 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
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  27. ^ Angelo Caroli, E Bettega promette «Un nuovo ciclo di vittorie», in La Stampa, 22 maggio 1995, p. 2. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  28. ^ La dedica di Ravanelli, in La Stampa, 22 maggio 1995, p. 31. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  29. ^ Alberto Costa, Fortunato ha perso la sua sfida, in Corriere della Sera, 26 aprile 1995, p. 19 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  30. ^ Piero Bianco, Fortunato, l'ultima sconfitta, in La Stampa, 26 aprile 1995, p. 13. URL consultato il 29 dicembre 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  31. ^ Gennaro Acunzo, 11 giugno 1995, la Juventus vince la nona Coppa Italia, su spaziojuve.it, 11 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2015).
  32. ^ Inutile l'assalto Juve, Uefa al Parma grazie all'altro Baggio, in Corriere della Sera, 18 maggio 1995, p. 1 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  33. ^ Fabio Vergnano, È servita la Juve alla milanese, in La Stampa, 23 marzo 1995, p. 31. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato il 2 marzo 2020).
  34. ^ Marco Ansaldo, Ravanelli stravince il festival del gol, in La Stampa, 28 settembre 1994, p. 29. URL consultato il 21 dicembre 2018 (archiviato il 21 dicembre 2018).
  35. ^ (EN) 27 September 1994, Ravanelli hits five, su juventus.com, 27 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).
  36. ^ a b c Calzaretta, pp. 138-139.
  37. ^ a b c d e Francesco Del Vecchio, Juventus, le maglie stellate di Kappa che fecero la storia dal 1994 al 2000, su passionemaglie.it, 16 gennaio 2015. URL consultato il 27 novembre 2016 (archiviato il 28 novembre 2016).
  38. ^ Calzaretta, pp. 136-137.
  39. ^ Bianconeri 4-4 a Vicenza, in La Stampa, 15 giugno 1995, p. 28. URL consultato il 27 novembre 2016 (archiviato il 27 novembre 2016).
  40. ^ Beltrami, 1994, p. 229.
  41. ^ Beltrami, 1994, p. 230.
  42. ^ Deceduto il 25 aprile 1995.
  43. ^ Acquistato durante la sessione autunnale di calciomercato.
  44. ^ a b Ceduto durante la sessione autunnale di calciomercato.
  45. ^ a b c Aggregato dalla squadra Primavera.
  46. ^ Gara rinviata il 6 novembre 1994 per l'alluvione del Tanaro; cfr. Angelo Caroli, Il derby prigioniero dell'alluvione, in La Stampa, 7 novembre 1994, p. 32. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  47. ^ Tutte le partite della giornata di campionato iniziarono con 45 minuti di ritardo per una protesta dell'AIC; cfr. Alessandro Tommasi, Scusate il ritardo. O no?, in la Repubblica, 18 dicembre 1994. URL consultato il 21 dicembre 1994.
  48. ^ L'intera giornata di campionato, programmata per il 5 febbraio 1995, fu rinviata di una settimana, causando lo slittamento anche delle successive giornate, in seguito all'omicidio del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo prima di Genoa-Milan del 29 gennaio 1995; cfr. Giovanni Bianconi, «Basta violenza», lo sport ferito si ferma, in La Stampa, 31 gennaio 1995, p. 2. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  49. ^ Inaugurazione del nuovo stadio della Reggiana, il primo in Italia di proprietà di una società calcistica; cfr. Bruno Colombero, Apre il Giglio Il primo stadio di una società, in La Stampa, 15 aprile 1995, p. 27. URL consultato il 15 aprile 2021.
  50. ^ 3-2 risultato sul campo. Verdetto assegnato a tavolino dalla UEFA a causa della posizione irregolare di Petăr Mihtarski, il quale non risultava tesserato alla scadenza di presentazione delle liste per le competizioni UEFA; cfr. Angelo Caroli, Deschamps, l'intervento è riuscito / CSKA: 0-3 a tavolino, in La Stampa, 8 ottobre 1994, p. 28. URL consultato il 14 settembre 2020. La UEFA annovera come valide a fini statistici le reti segnate dai giocatori della Juventus.
  51. ^ Gara disputata a Milano anziché allo stadio delle Alpi di Torino per ragioni legate ai proventi pubblicitari (mancati accordi col Gruppo Acqua Marcia, azienda costruttrice dell'impianto e allora concessionaria dello stadio); cfr. Roberto Perrone, Juventus, la terza squadra di Milano, in Corriere della Sera, 23 marzo 1995, p. 42.
  52. ^ Anche per la finale di ritorno di Coppa UEFA, così come per la semifinale di andata, la Juventus optò di disputare l'incontro a Milano anziché allo stadio delle Alpi di Torino; cfr. Calcio news, in la Repubblica, 1º maggio 1995. URL consultato il 17 maggio 2021.
  53. ^ Beltrami, 1995, p. 150.
  54. ^ Beltrami, 1995, p. 193.
  55. ^ Alessandro Ruta, Linea verde, semaforo rosso. Quando manca il lieto fine, su gazzetta.it, 12 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2008).
  56. ^ Aurelio Benigno, La Juve trionfa in Coppa Italia, in La Stampa, 6 aprile 1995, p. 44. URL consultato il 4 novembre 2018 (archiviato il 24 ottobre 2018).
  • AA.VV., Calciatori 1994-95, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2005.
  • Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco Illustrato del Calcio 1995, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 1994.
  • Arrigo Beltrami (a cura di), Almanacco Illustrato del Calcio 1996, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 1995.
  • Nicola Calzaretta, I colori della vittoria, Pisa, Goalbook Edizioni, 2014, ISBN 978-88-908115-9-3.

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Collegamenti esterni

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