Sebastian Vettel: differenze tra le versioni

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==Vita privata==
==Vita privata==
Attualmente è fidanzato con Hanna Prater con la quale ha avuto due figlie, Emily, nata il 12 gennaio [[2014]], e Matilda, nata il 31 agosto [[2015]]. Vettel è molto riservato quando si parla di questioni familiari.
{{cn|È fidanzato con Hanna Prater con la quale ha avuto due figlie, Emily, nata il 12 gennaio [[2014]], e Matilda, nata il 31 agosto [[2015]].}}


== Note ==
== Note ==

Versione delle 09:30, 24 nov 2015

Sebastian Vettel
Vettel sul gradino più alto del podio nel Gran Premio della Malesia 2015
Nazionalità Bandiera della Germania Germania
Altezza 176 cm
Peso 62 kg
Automobilismo
Categoria Formula 1
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio 17 giugno 2007
Stagioni 2006-2015
Scuderie BMW Sauber
Toro Rosso
Red Bull
Ferrari
Mondiali vinti 4 (2010, 2011, 2012, 2013)
GP disputati 157
GP vinti 42
Podi 79
Punti ottenuti 1884
Pole position 46
Giri veloci 25
Statistiche aggiornate al Gran Premio del Brasile 2015

Sebastian Vettel (Heppenheim, 3 luglio 1987) è un pilota automobilistico tedesco, per 4 volte consecutive campione del mondo di Formula 1 (2010, 2011, 2012 e 2013), pilota della Ferrari[1].

Considerato uno dei più talentuosi piloti attuali in Formula 1[2][3][4][5], è detentore di diversi record, tra cui l'essere il più giovane pilota di Formula 1 ad aver vinto un campionato mondiale[6], ad aver ottenuto una pole position[7], ad aver conquistato più punti in assoluto (1884) e in una singola stagione (397 nel 2013, con il nuovo sistema punti in vigore dal 2010), ad aver vinto un gran premio[8] e ad essere salito sul podio.

Detiene anche il record del maggior numero di pole position in una singola stagione (15, nel 2011)[9], di gran premi vinti in una stagione (13, nel 2013, record condiviso con Michael Schumacher)[10], di gran premi vinti consecutivamente (9 nel 2013)[11] ed è il quarto pilota per numero di vittorie (42) dietro a Michael Schumacher (91), Alain Prost (51) e Lewis Hamilton (43). Il suo numero di gara è il 5.

Carriera

Gli esordi

Vettel a bordo della vettura nella serie Formula Three Euroseries nel 2006.

Vettel inizia a gareggiare con i kart nel 1995, vincendo numerosi titoli. Nel 2003, passa alle monoposto scoperte dominando il campionato tedesco di Formula BMW con 18 vittorie su 20 corse complessive. Nel 2005 guida per la ASL Mücke Motorsport nella Formula 3 Euro Series, piazzandosi in quinta posizione nella classifica finale con 64 punti e vincendo il premio di migliore debuttante in quella categoria.

Nel 2006 nella stessa serie termina invece al secondo posto, preceduto da Paul di Resta, oltre a marcare alcune presenze in Formula Renault 3.5, e, nonostante un infortunio,[12] a correre il Masters di Formula 3 sul circuito olandese di Zandvoort, finendo in sesta posizione e ottenendo il terzo miglior tempo in assoluto, sorprendendo lo stesso manager della ASM, Frédéric Vasseur.[13]

Formula 1

2006-2007: BMW Sauber

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2006.
Vettel nelle prove del venerdì del Gran Premio del Brasile 2006.

Dopo il Gran Premio di Turchia, a seguito della sostituzione di Jacques Villeneuve con Robert Kubica come pilota titolare, diviene il terzo pilota e collaudatore della BMW Sauber, risultando così il pilota più giovane ad aver collaudato una macchina di Formula 1 nelle sessioni libere di qualifica del venerdì, all'età di 19 anni e 53 giorni. (Max Verstappen è il pilota più giovane a competere in un gran premio di Formula 1, mentre Nico Rosberg è il più giovane a guidare una Formula 1 in test privati).

È anche il pilota più giovane ad essere stato multato nella categoria: ha ricevuto una multa di 1000 dollari per aver oltrepassato la velocità massima nella pitlane.[14] Vettel nelle sessioni dei test impressiona tutti piazzando il tempo migliore nella seconda sessione del venerdì in Turchia e ricevendo inoltre i complimenti dallo stesso Michael Schumacher.[15] Il giovane tedesco impressiona anche nelle sessioni di test nel Gran Premio d'Italia, piazzandosi sempre in prima posizione.

Viene confermato come test driver per la BMW Sauber nel 2007, continuando però a correre nel campionato World Series by Renault, dove ottiene la prima vittoria al Nürburgring. Dopo il serio incidente occorso a Robert Kubica durante il Gran Premio del Canada, Vettel sostituisce il pilota polacco nel Gran Premio degli Stati Uniti, posizionandosi ottavo e guadagnando così un punto nella sua prima gara in Formula 1. Ha così stabilito il record per il più giovane pilota della Formula 1 ad aver conquistato punti iridati,[16] record durato fino al 16 marzo 2014, quando è stato infranto da Daniil Kvjat a seguito del Gran Premio d'Australia.

2007-2008: Toro Rosso

2007

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2007.

Dal Gran Premio d'Ungheria Vettel sostituisce Scott Speed alla Toro Rosso. Durante il Gran Premio del Giappone, sul circuito del Fuji, è tra i candidati al podio, sotto una pioggia torrenziale, prima di venire coinvolto in un incidente con il pilota della Red Bull Mark Webber. La dinamica dell'incidente, accaduto in regime di safety car, non venne chiarita dalle immagini televisive; successivamente, un video diffuso su YouTube[17] dimostrerà che il tamponamento di Vettel con Webber era stato causato da un brusco rallentamento del leader della gara Lewis Hamilton, che non sarà comunque punito dalla FIA. Sebastian rientra in lacrime ai box, ma avrà occasione di rifarsi già durante il gran premio seguente in Cina, nel quale ottiene un eccezionale quarto posto. In virtù di questi risultati Vettel viene confermato dalla Toro Rosso per il 2008.

2008

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2008.

Nelle prime gare del 2008 Vettel non brilla, collezionando ben quattro ritiri nelle cinque gare iniziali. Il suo primo risultato stagionale è in Turchia, dove riesce a classificarsi 17º. Al Gran Premio di Monaco parte in ultima fila e grazie ad una buona strategia arriva 5º conquistando i primi punti della stagione. Nella gara successiva, che si corre in Canada, a Montréal, parte dalla corsia box, ma grazie a molti incidenti e ritiri, e resistendo agli attacchi da parte della McLaren di Kovalainen, riesce ad arrivare 8º conquistando un altro punto nel mondiale.

Vettel nel corso di un test a Barcellona all'inizio del 2008.

A seguito dell'annunciato ritiro di David Coulthard a fine 2008 Vettel viene ingaggiato dalla Red Bull come pilota titolare per il 2009. L'annuncio viene dato il 17 luglio 2008, alla vigilia del Gran Premio di Germania.[18] Dopo un weekend deludente al Gran Premio d'Ungheria dove si deve ritirare per un surriscaldamento del motore, il pilota tedesco riesce a rifarsi ottenendo il miglior tempo nella prima sessione di prove del venerdì del Gran Premio d'Europa a Valencia.

Vettel in azione a Monza (la sua prima vittoria)

Due settimane dopo, in Belgio, sul circuito di Spa-Francorchamps, conquista 4 punti arrivando 5º, dopo una gara dal finale rocambolesco. Il giorno dopo aver conquistato la pole position nel Gran Premio d'Italia conduce la gara dall'inizio alla fine, nonostante le proibitive condizioni meteorologiche, divenendo il più giovane vincitore di un gran premio di Formula 1 all'età di 21 anni e 73 giorni (record detenuto precedentemente da Fernando Alonso).[19] Salgono sul podio assieme a lui Heikki Kovalainen e Robert Kubica, formando così il podio più giovane mai realizzato in Formula 1.

Vettel continua a confermare le sue potenzialità nei Gran Premi successivi, arrivando 5º alla prima edizione del Gran Premio di Singapore e 6º in Giappone, guadagnando così punti nel mondiale piloti che lo portano all'8º posto in classifica a due gare dal termine. In Brasile ultima prova del mondiale 2008, conclude in quarta posizione, togliendosi la soddisfazione di superare, nel corso del 69º giro Lewis Hamilton, e dando l'illusione a Felipe Massa di poter essere lui a vincere il Mondiale. Il brasiliano, invece, concluderà la stagione al secondo posto, poiché Hamilton a 850 metri dal traguardo riuscirà a superare Timo Glock, riguadagnando la quinta posizione, obiettivo minimo per la vittoria del mondiale.[20] A fine stagione viene confermato il suo passaggio alla squadra Red Bull per il campionato 2009 firmando un contratto di 6 milioni di dollari[21]

2009-2014: Red Bull

2009

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2009.

Nel Gran Premio d'Australia, dopo un'ottima prestazione (era 2º), ha una collisione con Robert Kubica a soli 3 giri dal termine, che lo mette fuori gioco; viene comunque classificato 13º, poiché ha percorso più del 90% della distanza totale. Il tedesco verrà successivamente penalizzato dai commissari per aver causato l'incidente, e sarà costretto a retrocedere di 10 posizioni nella griglia di partenza in Malesia. Il 18 aprile in Cina regala alla Red Bull la prima pole position nella storia della scuderia, dopo aver effettuato un solo giro cronometrato in tutte e tre le sessioni di qualifica. 24 ore dopo, sotto la pioggia, riesce a conquistare la sua seconda vittoria in carriera: la Red Bull festeggia il suo primo successo, con doppietta grazie al secondo posto di Mark Webber.

Vettel alla guida della Red Bull nel GP di Germania 2009.

In Bahrein continua la striscia positiva per il tedesco, con un 2º posto conquistato partendo dalla seconda fila in griglia. In Spagna, Vettel si qualifica 2º, ma taglia il traguardo in 4ª posizione, dietro al suo compagno di squadra. Questo gli permette di consolidare la sua 3ª posizione nel campionato piloti. A Monaco però l'errore strategico di montare gomme morbide nel primo stint, dopo essere partito dalla seconda fila in griglia, lo fa rallentare notevolmente nei primi giri; dopo il pit-stop poi un errore alla prima curva determina un impatto contro le barriere: Vettel rompe la sospensione posteriore sinistra ed è costretto al ritiro dopo 15 giri. In Turchia ottiene la sua seconda pole position stagionale, dopo aver fatto segnare il miglior tempo in tutte e tre le sessioni di qualificazione; un errore nel corso del primo giro e il cambiamento verso una strategia a tre soste lo costringono ad accontentarsi del 3º posto finale. Anche in Gran Bretagna si ripete conquistando la seconda pole-position consecutiva; dopo una gara condotta sempre al comando, conquista la terza vittoria in carriera, il giro più veloce e regala alla Red Bull la seconda doppietta della stagione, realizzando il suo primo hat-trick in Formula 1.

In Germania, complice una qualifica non ottima, non va al di là del secondo posto, preceduto dal compagno Webber che ottiene il primo successo in carriera. In Ungheria parte in prima fila, ma alla prima curva si vede infilato dalle McLaren e dalla Ferrari di Kimi Räikkönen disposte del KERS. Con il ferrarista c'è anche un contatto, ma solo nel prosieguo della corsa sarà costretto al ritiro a causa del cedimento di una sospensione. A Valencia nelle prove libere rompe il motore, e in gara parte con il rischio che si verifichino anomalie al motore, cosa che puntualmente accade, anche se la sua corsa era già compromessa a causa di un pit-stop infelice. I propositi di vittoria nel mondiale si affievoliscono, visto che adesso ha solo due motori a disposizione nelle rimanenti sei corse e se userà un terzo propulsore dovrà partire dieci posizioni indietro, come da regolamento. A Spa-Francorchamps in Belgio conquista la terza piazza, dopo una serie di giri veloci, dietro a Kimi Räikkönen su Ferrari e Giancarlo Fisichella sulla Force India, portandosi così nuovamente al 3º posto nel campionato piloti. A Monza la Red Bull non è competitiva e lo relega a lottare a centroclassifica per tutto il week end. Riesce comunque a classificarsi 8º e ad ottenere un punto mondiale dopo un duello al limite con Fisichella, e avvantaggiandosi del ritiro di Hamilton all'ultimo giro. Sembra andare meglio nel Gran Premio di Singapore dove dopo aver ottenuto la prima fila sulla griglia di partenza, tallona Hamilton per gran parte della gara, prima di subire un drive-through che lo relegherà al 4º posto finale.

Trova comunque il riscatto la settimana dopo a Suzuka dominando in qualifica e vincendo la gara e, soprattutto, tenendo ancora aperta la lotta al mondiale. A San Paolo arriva sotto la bandiera a scacchi al 4º posto dopo essere partito dalla 16ª casella: sale in questo modo al secondo posto nel mondiale piloti, ma si trova ad uno svantaggio incolmabile da Jenson Button, ormai matematicamente campione del mondo. Vettel vince l'ultima gara della stagione sul nuovo circuito di Abu Dhabi, laureandosi vice-campione del mondo.

2010

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2010.

Anche nel 2010 Vettel e Webber formano la coppia della scuderia Red Bull, che, seppur a volte poco affidabile, si confermerà anche quest'anno la macchina più competitiva. Nella prima gara della stagione, il Gran Premio del Bahrein, il tedesco parte dalla pole position e rimane in testa per buona parte della corsa, fino a quando un problema agli scarichi della vettura lo costringe a rallentare e a retrocedere, cedendo le posizioni agli avversari, e giungendo quarto. Analoga situazione si verifica in Australia, la gara successiva, ma con esiti peggiori: dopo esser partito dalla pole position, e aver dominato per 26 giri, viene costretto al ritiro. Inizialmente si pensa a un problema all'impianto frenante, ma poi si scopre che la causa del guasto era un dado che fissava la ruota anteriore sinistra. Nel terzo gran premio della stagione, disputato in Malesia, Vettel, partendo dalla terza posizione nella griglia di partenza, guadagna la leadership della gara, bruciando all'avvio sia Nico Rosberg che il compagno di squadra Mark Webber. In questo gran premio la sua monoposto prosegue senza guasti, giungendo al traguardo davanti allo stesso Webber. Grazie a questo risultato, nella classifica piloti, riesce a agganciare la terza posizione, a pari punti con il ferrarista Fernando Alonso. Dopo un sesto posto ottenuto nel Gran Premio di Cina, quarta gara del campionato, al rientro in Europa, nel Gran Premio di Spagna accusa problemi con le gomme che lo costringono ad un pit stop imprevisto, chiudendo la gara in 3ª posizione, dietro al compagno vittorioso. Nel prestigioso Gran Premio di Monaco, parte dalla terza piazza, dietro la Renault di Robert Kubica, ma riesce a sorpassarlo al via, piazzandosi 2º, di nuovo alle spalle del compagno di team Mark Webber, vincitore della gara.

Nel Gran Premio di Turchia, il tedesco mentre si trova in 2ª posizione alle spalle di Webber, nel tentativo di sorpassarlo urta con la sua monoposto, finendo fuori pista: Vettel è costretto al ritiro, mentre Webber, rientrato in pista, finisce la gara terzo. Nella gara successiva, in Canada, in un circuito non particolarmente favorevole alle Red Bull, Vettel si piazza ai piedi del podio, al 4º posto. Nel Gran Premio d'Europa, a Valencia, ottiene la sua seconda vittoria stagionale, aiutato da una Safety-Car che blocca le vetture che lo seguono, consentendogli una comoda amministrazione. Nel Gran Premio di Gran Bretagna, a causa della rottura di uno pneumatico nei primi giri per un contatto con Lewis Hamilton, ottiene il 7º posto, mentre il compagno, Webber, va a vincere la terza gara della stagione. Nel Gp di casa ottiene un 3º posto, dopo essersi fatto sopravanzare in partenza sia da Massa che da Alonso. Nel Gran Premio d'Ungheria, Vettel ottiene la sua 4º pole position di fila, non sfruttandola in gara: lascia troppo spazio tra sé e la vettura che lo precede (quella di Webber) in regime di Safety-Car e, come da regolamento, viene penalizzato con un drive through. Termina la gara in 3ª posizione.

Vettel vince il Gran Premio d'Abu Dhabi, partendo dalla pole, e si aggiudica il titolo mondiale.

Al rientro dalla pausa estiva non riesce ad andare in zona punti nel Gran Premio del Belgio: al 18º giro, mentre è terzo dietro i due piloti della McLaren Hamilton e Button, tenta un sorpasso nei confronti di quest'ultimo, causando una collisione che mette l'inglese fuori gioco; Vettel viene penalizzato e finisce in fondo al gruppo, dove ha un nuovo incidente con Liuzzi: la foratura che ne consegue non gli consente di muovere la classifica, nonostante nei giri finali una fitta pioggia paia favorire le sue gomme da bagnato. Nella gara successiva, il Gran Premio d'Italia, ottiene il sesto posto in griglia di partenza, il suo peggior risultato in qualifica della stagione. Dopo aver disputato una gara difficile a causa di alcuni problemi all'impianto frenante, riesce a terminare al quarto posto, grazie soprattutto ad un'azzardata strategia ad un solo pit stop, effettuato al penultimo giro di gara. Nel Gran Premio di Singapore, Fernando Alonso gli strappa la pole position per pochissimi millesimi. In un circuito dove è difficilissimo sorpassare, Vettel rimane costantemente dietro al ferrarista, girando sui suoi stessi tempi, e giungendo al traguardo a soli 2 decimi dallo stesso, in seconda posizione.

Nel Gran Premio del Giappone il dominio Red Bull è netto: doppietta sia in qualifica che in gara (disputatesi entrambe nella giornata di domenica, a causa della pioggia che aveva reso impraticabile la pista il sabato), con il tedesco davanti a Webber. Ma nel successivo Gran Premio di Corea, nonostante l'ennesimo strapotere della sua vettura è costretto al ritiro a pochi giri dalla fine, quando conduceva la corsa, per l'improvvisa rottura del motore. Nella penultima gara, in Brasile conquista la seconda posizione in griglia e la vittoria. Grazie a questo risultato, e al secondo posto di Mark Webber, la Red Bull si aggiudica il titolo costruttori del campionato 2010. Nell'ultimo gran premio della stagione, ad Abu Dhabi, nonostante i pronostici per la conquista del titolo piloti siano tutti a favore del leader del mondiale Fernando Alonso, si laurea campione del mondo senza mai essere stato in testa alla classifica: Vettel infatti vince la gara e, grazie al modesto settimo posto ottenuto da Alonso (frutto di una errata strategia di gara al muretto Ferrari) e all'ottavo di Webber (sulla stessa strategia dell'asturiano), riesce ad aggiudicarsi il titolo per soli 4 punti sul rivale. Con i suoi 23 anni diventa il più giovane campione del mondo della storia della Formula 1, soffiando il record all'inglese Lewis Hamilton per soli 6 mesi.

2011

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2011.
Vettel in Malesia nel 2011

Nel 2011 la Red Bull parte col favore dei pronostici. Vettel, sempre affiancato da Webber, comincia il campionato col piede giusto: vince la prima gara nel Gran Premio d'Australia, dominando la corsa dopo aver conquistato la pole position, precedendo la McLaren di Lewis Hamilton e il sorprendente russo Vitaly Petrov. Anche nel Gran Premio della Malesia si ripete, conquistando pole position e vittoria. Nel Gran Premio di Cina spreca la terza pole stagionale con una partenza lenta, arrivando al traguardo dietro il pilota britannico della McLaren Lewis Hamilton. Nel Gran Premio di Turchia, parte per la quarta volta in pole position e ottiene la terza vittoria in campionato, davanti al compagno di team Mark Webber e al ferrarista Fernando Alonso. Nel Gran Premio di Spagna, vince la quarta gara su cinque rafforzando la leadership in classifica. Il 29 maggio vince anche nel Gran Premio di Monaco.

Il 12 giugno arriva secondo nello spettacolare Gran Premio del Canada; dopo varie interruzioni e dopo aver dominato per 69 giri e mezzo, messo sotto pressione da Jenson Button, sbaglia la curva e regala all'inglese una vittoria insperata. Due settimane dopo a Valencia, si aggiudica il Gran Premio d'Europa, portando a 77 punti il suo vantaggio su Button e su Webber. L'11 settembre vince il Gran Premio d'Italia, ottenendo anche la Coppa del 150º anniversario dell'Unità d'Italia. Si laurea campione del mondo per la seconda volta consecutiva in carriera a soli 24 anni di età in Giappone arrivando terzo dietro a Button e Alonso.[22] Nella storia della categoria diventa il più giovane bicampione.[23] Nel Gran Premio d'India trionfa ancora e vince l'undicesimo Gran Premio della stagione partendo dalla pole. Nel corso dell'anno ha indossato quasi sempre caschi con livree diverse, dipinte appositamente da Jens Munser.

2012

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2012.

La stagione 2012 comincia con un 2º posto in Australia. In Malesia tocca la vettura di Narain Karthikeyan, forando il suo pneumatico e chiudendo 11º. In Cina giunge 5º, dietro anche al suo compagno di squadra. In Bahrein compie il cosiddetto Hat Trick, vincendo la gara, e ottenendo pole position (la prima della stagione) e giro veloce; torna inoltre al comando delle classifica mondiale con 53 punti davanti a Lewis Hamilton (49) e al suo compagno di squadra Mark Webber (48). Le gare successive sono altalenanti: dopo la vittoria in Bahrain, il tedesco, a causa di prestazioni opache non va a podio per 4 gare consecutive, perdendo terreno su Alonso, leader del campionato, e Webber. Dietro al compagno vittorioso anche in Inghilterra, in Germania Vettel giunge dapprima secondo alle spalle di Alonso, ma per un sorpasso irregolare ai danni di Button viene retrocesso fino alla quinta posizione. Dopo quasi 6 mesi Seb torna a vincere nel Gran Premio di Singapore; decisivo è però il ritiro di Hamilton, dominatore incontrastato della gara fino a quel momento. I successivi due gran premi, Giappone e Corea, vengono dominati da Sebastian. In Giappone ottiene il suo secondo Grand Chelem (Pole position, giro veloce, vittoria e in testa dall'inizio alla fine). In Corea parte in 2ª posizione, ma passa subito davanti a tutti sorpassando il suo compagno di squadra Mark Webber, con sospetti problemi al Kers. Inoltre, torna in testa al mondiale piloti con +6 punti di distacco da Fernando Alonso.

Vettel al GP di Singapore 2012

Nel Gran Premio D'India parte in prima posizione, e ci rimane per tutta la durata della gara, raggiungendo così la sua quarta vittoria consecutiva e la quinta stagionale. Aumenta inoltre il distacco su Fernando Alonso, portandosi a +13 punti a tre gare dalla fine. Nelle prove cronometrate del Gran Premio di Abu Dhabi ottiene il terzo tempo, ma, a causa di irregolarità nella quantità di benzina a bordo al termine delle qualifiche (nel serbatoio era rimasto meno di un litro di benzina, limite minimo imposto dalla Federazione), viene retrocesso all'ultimo posto. Vettel e la Red Bull decidono di sostituire il cambio, partendo così dalla pit-lane, in penultima posizione davanti a Pedro de la Rosa, anch'egli partito dai box. Nonostante due contatti nelle prime fasi di gara che lo costringono anche ad un pit-stop anticipato per sostituire l'ala anteriore, danneggiata nello scontro con un cartello di polistirolo, e a seguito di un contatto con Bruno Senna, Sebastian riesce a rimontare e, grazie anche al duplice ingresso della safety car, a pochi giri dal termine sorpassa Jenson Button e si classifica in terza posizione. Riesce pertanto a limitare i danni nel Mondiale: il suo rivale Fernando Alonso arriva davanti a lui, in seconda posizione dietro al finlandese Kimi Räikkönen, guadagnando solo 3 punti sul tedesco, che mantiene un vantaggio di 10 punti a due gare dal termine. Nel Gran Premio degli Stati Uniti parte in pole-position davanti a Lewis Hamilton e Mark Webber.

Alla partenza scatta e mantiene la prima posizione fino al giro 46 dove un doppiaggio (la HRT di Narain Karthikeyan) non gli permette di avere piena accelerazione sul rettilineo. In questo modo Hamilton può sfruttare il DRS e sorpassarlo. Vettel giunge 2º al traguardo, davanti a Fernando Alonso, portando a +13 il distacco sul secondo in classifica iridata. Nell'ultima gara in Brasile giunge solo sesto dopo un testacoda in partenza, con il rivale Alonso che conquista il secondo gradino del podio. Tuttavia, Vettel riesce ad aggiudicarsi il suo terzo titolo mondiale con 3 punti di vantaggio sullo spagnolo, a soli 25 anni di età.

2013

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2013.

Anche nel 2013 la Red Bull si conferma tra le vetture più competitive, pur non risultando inizialmente superiore alle rivali come era accaduto nel 2011. Nella gara d'apertura in Australia Vettel giunge al traguardo in terza posizione dopo essere partito dalla pole position. Nel successivo Gran Premio della Malesia il pilota tedesco conquista la prima vittoria stagionale. A fine gara, però, Vettel viene coinvolto in una polemica con il suo compagno di squadra Mark Webber, che lo accusa di averlo sopravanzato nonostante la scuderia avesse imposto ai piloti di mantenere le posizioni congelate dopo l'ultimo cambio gomme.[24]

Portatosi in testa alla classifica generale grazie a questa affermazione, vi rimane nelle gare successive. Nuovamente vittorioso in Bahrein, Vettel consolida il suo primato con un quarto posto in Spagna e un secondo a Monaco, conquistando poi il terzo successo stagionale a Montreal. Nel Gran Premio di Gran Bretagna, invece, il pilota tedesco è costretto al ritiro per un problema meccanico, vedendo ridursi il suo vantaggio sugli avversari.

Nelle gare successive, però, Vettel domina nettamente, cogliendo sette vittorie in otto Gran Premi e aggiudicandosi il quarto titolo mondiale consecutivo in occasione del Gran Premio d'India, tre corse prima della fine del mondiale. Il pilota tedesco raggiunge così Alain Prost nella classifica dei piloti più vincenti di sempre, alle spalle dei soli Michael Schumacher e Juan Manuel Fangio.

Nel finale di stagione Vettel continua la sua striscia di successi, arrivando a otto vittorie consecutive nel Gran Premio degli Stati Uniti e battendo il record di sette successi consecutivi che apparteneva ad Alberto Ascari e Michael Schumacher. Il pilota tedesco si migliora ulteriormente nel conclusivo Gran Premio del Brasile, cogliendo la nona vittoria consecutiva. Grazie a questo successo Vettel chiude il campionato con 397 punti, battendo il suo stesso record di punti conquistati in una stagione (392 nel 2011).

2014

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2014.

Il 2014 inizia in maniera molto più problematica per il quattro volte campione del mondo, ora affiancato da Daniel Ricciardo. Con l'introduzione dei nuovi V6 turbo, infatti, la Red Bull - Renault non è più la monoposto di riferimento, venendo nettamente soppiantata dalla Mercedes. Nei test invernali Vettel fatica ad accumulare chilometri, fermato a più riprese da problemi di affidabilità. Anche nell'inaugurale Gran Premio d'Australia il pilota tedesco deve ritirarsi nelle prime fasi di corsa per un problema tecnico.

Vettel si rifà già nel successivo Gran Premio della Malesia, conquistando il terzo posto alle spalle di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Nel prosieguo della stagione, però, il quattro volte campione del mondo risulta meno efficace del compagno di squadra (che conquista tre vittorie), facendo segnare solo un altro terzo posto nel Gran Premio del Canada e un secondo posto nel Gran Premio di Singapore, sua miglior gara della stagione con la problematica RB10.

Durante il pre-qualifica del Gran Premio di Suzuka, Vettel annuncia il suo addio alla Red Bull al termine della stagione, affermando che rivelerà al più presto i piani sul proprio futuro;[25] chiuderà la stagione in 5ª posizione. Ad Abu Dhabi vengono confermati i rumors che lo volevano successore di Fernando Alonso in Ferrari per il 2015 a fianco di Kimi Räikkönen.

2015: Ferrari

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2015.
Vettel nel 2015 durante i test al Montmeló.

Il 20 novembre 2014 viene annunciato il suo passaggio alla Ferrari per la stagione 2015.[26] Il 29 novembre prova per la prima volta una Ferrari, testando a Fiorano la F2012. Il 1º febbraio porta al debutto la nuova Ferrari SF15-T sul circuito di Jerez de la Frontera, nella prima sessione di test invernali pre-stagionali. L'11 marzo annuncia di aver scelto "Eva" come nome per la sua Ferrari.[27]

La stagione inizia con dei risultati positivi per il pilota tedesco, che, dopo aver concluso il Gran Premio d'Australia al terzo posto, coglie la prima vittoria in Ferrari nel successivo Gran Premio della Malesia e nel Gran Premio della Cina ottiene un altro podio, classificandosi terzo. In Bahrein, dopo un 2º posto in qualifica, chiude 5º, dopo aver accusato problemi all'ala anteriore in seguito ad un'uscita di pista. Vettel torna sul podio nei successivi appuntamenti in Spagna e a Monaco, dove chiude rispettivamente in terza e seconda posizione. In Canada per problemi al motore si qualifica solo in 16ª posizione, venendo poi arretrato in 18° per aver effettuato un sorpasso in regime di bandiera rossa durante le prove libere. In gara riesce a rimontare fino al 5º posto, piazzandosi dietro di una posizione da Räikkönen, e una posizione davanti a Massa, partito 15º. In Austria, partito in terza posizione, termina quarto per un problema ai box (fissaggio della posteriore sinistra). Nel Gran Premio di Gran Bretagna, partito in sesta posizione, si ritrova nono dopo curve, ma grazie alla pioggia e alla perfetta gestione della corsa riesce ad agguantare il terzo posto. Torna alla vittoria nel Gran Premio d'Ungheria, dove rimane in prima posizione per tutta la gara, dopo aver sopravanzato le Mercedes di Hamilton e Rosberg che lo precedevano sulla griglia di partenza. Nel Gran Premio del Belgio partendo 8º è costretto, quando era terzo, al ritiro, causato dall'esplosione della gomma posteriore destra. Nel Gran Premio successivo, quello di Monza, riesce a classificare la sua Ferrari sul podio, alle spalle di Lewis Hamilton, su quello che lo stesso Vettel dichiarerà essere il più bel podio della sua carriera. La gara fu viziata tra l'altro dal giallo gomme della casa di Stoccarda. Infatti prima della partenza i tecnici Pirelli rilevarono su entrambe le Mercedes dei valori di pressione degli pneumatici inferiori rispetto a quelli consigliati dalla casa milanese. Nel Gran Premio di Singapore Sebastian Vettel centra la prima pole position con la casa di Maranello, risultato che mancava da ben 61 GP, addirittura dal Gran Premio di Singapore 2010 se si considerano condizioni meteo di asciutto. Durante la gara, nonostante le due entrate della safety car, riesce a dominare il gran premio dall'inizio alla fine. Nelle successive tre gare in Giappone, Russia e Stati Uniti conquista un secondo e due terzi posti, mentre in Messico si ritira a causa di un urto contro le barriere.

Risultati in gara

2006 Scuderia Vettura Punti Pos.
BMW Sauber F1.06 TP TP TP TP TP
2007 Scuderia Vettura Punti Pos.
Toro Rosso
BMW Sauber[28]
STR2
F1.07[28]
SP SP 8 16 19 18 Rit Rit 4 Rit 6 14º
2008 Scuderia Vettura Punti Pos.
Toro Rosso STR3[29] Rit Rit Rit Rit 17 5 8 12 Rit 8 Rit 6 5 1 5 6 9 4 35
2009 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB5 13 15 1 2 4 Rit 3 1 2 Rit Rit 3 8 4 1 4 1 84
2010 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB6 4 Rit 1 6 3 2 Rit 4 1 7 3 3 15 4 2 1 Rit 1 1 256
2011 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB7 1 1 2 1 1 1 2 1 2 4 2 1 1 1 3 1 1 Rit 2 392
2012 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB8 2 11 5 1 6 4 4 Rit 3 5 4 2 22 1 1 1 1 3 2 6 281
2013 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB9 3 1 4 1 4 2 1 Rit 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 397
2014 Scuderia Vettura Punti Pos.
Red Bull RB10 Rit 3 6 5 4 Rit 3 Rit 5 4 7 5 6 2 3 8 7 5 8 167
2015 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari SF15-T 3 1 3 5 3 2 5 4 3 1 12 2 1 3 2 3 Rit 3 266
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Nome delle monoposto

Da quando ha cominciato stabilmente la propria carriera in F1, è tradizione per Sebastian Vettel dare un nome di donna alle proprie monoposto (nello specifico al telaio).[30]

Stagione Scuderia Vettura Nome Note
2008 Toro Rosso STR3 Giulia
2009 Red Bull RB5 Kate/Kate's Dirty Sister (la sorella sporcacciona di Kate) Dopo un incidente ad Albert Park, fu creato un nuovo telaio che prese il nome di Kate's Dirty Sister.
2010 Red Bull RB6 Luscious Liz (la voluttuosa Liz)/Randy Mandy (la libidinosa Mandy) Dopo il GP di Monaco sono state riscontrate lievi imperfezioni nel telaio: il nuovo chassis è stato battezzato "Randy Mandy".
2011 Red Bull RB7 Kinky Kylie (l'eccentrica Kylie)
2012 Red Bull RB8 Abbey In onore dell'album "Abbey Road" dei Beatles e della omonima curva del circuito di Silverstone.
2013 Red Bull RB9 Hungry Heidi (l'affamata Heidi) In onore della modella tedesca Heidi Klum.
2014 Red Bull RB10 Suzie
2015 Ferrari SF15-T Eva

Vita privata

È fidanzato con Hanna Prater con la quale ha avuto due figlie, Emily, nata il 12 gennaio 2014, e Matilda, nata il 31 agosto 2015.[senza fonte]

Note

  1. ^ Ferrari, doppio annuncio: ufficiale l'addio di Alonso, arriva Vettel. URL consultato il 20 novembre 2014.
  2. ^ Hill: “Ridicolo mettere in dubbio il talento di Vettel”, su f1grandprix.motorionline.com. URL consultato il 20 settembre 2015.
  3. ^ Vettel, predestinato cresciuto col mito di Schumi, su lastampa.it. URL consultato il 20 settembre 2015.
  4. ^ Ritorna l'urlo della Rossa C'è una squadra dietro Vettel, su ilgiornale.it. URL consultato il 20 settembre 2015.
  5. ^ Lauda: “Vettel ha talento, deve solo adattare lo stile di guida”, su formulapassion.it. URL consultato il 20 settembre 2015.
  6. ^ (EN) Sebastian Vettel wins Formula One world championship in Abu Dhabi, su theguardian.com, 14 novembre 2010. URL consultato il 15 marzo 2014.
  7. ^ Monza, Kimi e Lewis dietro! Pole di Vettel, Massa sesto, su gazzetta.it, 13 settembre 2008. URL consultato il 14 gennaio 2015.
  8. ^ Monza, fantastico Vettel, su sport.it, 14 settembre 2008. URL consultato il 15 marzo 2014.
  9. ^ (EN) Brazilian Grand Prix 2012: Sebastian Vettel breaks Nigel Mansell's record to become new pole king, su telegraph.co.uk, 26 novembre 2011. URL consultato il 15 marzo 2014.
  10. ^ F1: vince Vettel, terza la Ferrari di Alonso, su corriere.it, 25 novembre 2013. URL consultato il 15 marzo 2014.
  11. ^ (FR) Statistiques Pilotes-Victories consécutivement, su statsf1.com, 17 novembre 2013. URL consultato il 18 novembre 2013.
  12. ^ (EN) Injury to sideline Vettel for weeks, su crash.net, 30 luglio 2006. URL consultato il 15 marzo 2014.
  13. ^ Autosport magazine, 10 agosto 2006, p. 27.
  14. ^ Vettel multato per alta velocità, su gpupdate.net, f1.gpupdate.net, 25 agosto 2006. URL consultato il 15 marzo 2014.
  15. ^ Gran Premio di Turchia 2006 - Libere venerdì 2, su formula1.com, 25 agosto 2006. URL consultato il 1º giugno 2007.
  16. ^ GP Indy da record per Vettel, su motorsportblog.it, 19 giugno 2007. URL consultato il 15 marzo 2014.
  17. ^ Justicia para la formula uno hamilton japon, su it.youtube.com, youtube.com, 4 ottobre 2007. URL consultato il 15 marzo 2014.
  18. ^ Official: Vettel confirmed at Red Bull for 2009, su pitpass.com, 17 luglio 2008. URL consultato il 15 marzo 2014.
  19. ^ Carlo Marincovich, Il lieto fine di una favola italiana, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 15 settembre 2008, p. 52. URL consultato il 15 marzo 2014.
  20. ^ Vettel e Glock, i piloti del destino il mondiale in due sorpassi, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 3 novembre 2008, p. 40. URL consultato il 15 marzo 2014.
  21. ^ Formula 1: ecco gli stipendi dei piloti, su derapate.allaguida.it. URL consultato il 20 settembre 2015.
  22. ^ Horner: «Vettel deve andare avanti», su corrieredellosport.it, 14 giugno 2011. URL consultato il 15 marzo 2014.
  23. ^ Sebastian Vettel, uomo o leggenda? A 24 anni, mai nessuno come lui, su f1web.it, 10 ottobre 2011. URL consultato il 15 marzo 2014.
  24. ^ Gp di Malesia, Webber tra rabbia e accuse: «Vettel non ha rispettato gli ordini dei box», su archive.is, ilmessaggero.it, 24 marzo 2013. URL consultato il 15 marzo 2014.
  25. ^ I have decided to leave Red Bull at the end of this year, su sebastianvettel.de, 4 ottobre 2014. URL consultato il 4 ottobre 2014.
  26. ^ Benvenuto Sebastian – Vettel e Raikkonen la coppia del 2015, su formula1.ferrari.com, ferrari.com, 20 novembre 2014. URL consultato il 20 novembre 2014.
  27. ^ Vettel, ecco il soprannome: la sua Ferrari si chiamerà "Eva", su gazzetta.it, gazzettaq.it, 11 marzo 2015. URL consultato l'11 marzo 2015.
  28. ^ a b Solo per il Gran Premio degli Stati Uniti.
  29. ^ Vettel ha disputato i primi 5 Gran Premi con la STR2B.
  30. ^ Vettel chiamerà “Eva” la sua Ferrari, su autosprint.corrieredellosport.it, http://autosprint.corrieredellosport.it, 11 marzo 2015. URL consultato l'11 marzo 2015.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (en de) Sito ufficiale, su sebastianvettel.de. Lingua sconosciuta: en de (aiuto)
  • Sebastian Vettel, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autoritàVIAF (EN120235751 · ISNI (EN0000 0000 7787 8795 · SBN LO1V426757 · LCCN (ENno2012112192 · GND (DE140974741 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012112192