Collins è passato alla storia come il pilota che, nell'ultima gara del campionato, ha ceduto la sua vettura all'avversario diretto per la vittoria del mondiale. Accadde nel 1956: nell'ultimo GP, a Monza, il capitano della Lancia-Ferrari Juan Manuel Fangio fu costretto a ritirarsi per un problema meccanico, consegnando la leadership della corsa al rivale della MaseratiStirling Moss. Collins, compagno di squadra di Fangio, aveva anch'egli la chance di vincere il titolo in caso di successo a Monza, ma scelse di fermarsi ai box e cedere la vettura al suo caposquadra (all'epoca il regolamento lo consentiva), il quale concluse la gara brianzola al secondo posto conquistando così il suo quarto titolo iridato.
Questo gesto di sportività venne minimizzato dal pilota inglese, che affermò di avere ancora molte chance di vincere un titolo iridato essendo vent'anni più giovane del campione argentino.
Peter Collins morì due anni dopo senza mai aver conquistato un titolo mondiale in seguito ad un incidente sul circuito del Nürburgring: la sua vettura, una Ferrari 246 F1, uscì di strada alla curva Pflanzgarten, finendo in un fosso capottandosi più volte, ed egli finì contro un albero, fratturandosi il cranio. Spirò durante il tragitto verso l'ospedale di Bonn.
Collins venne sepolto nel cimitero parrocchiale di Santa Maria a Stone, nel Worcestershire.
^Nel Gran Premio di Gran Bretagna 1957, pur essendo giunto al quarto posto condividendo la vettura con Maurice Trintignant, non ha ottenuto punti in quanto aveva percorso un numero insufficiente di giri con tale vettura.