Ermanno Rea

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Ermanno Rea (Napoli, 28 luglio 1927Roma, 13 settembre 2016[1]) è stato uno scrittore, giornalista e fotoreporter italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ragazzo partigiano della brigata garibaldina Gino Menconi[2] che operò in Toscana fra il 1944 e il 1945[3], Ermanno Rea lavorò come giornalista per numerosi quotidiani e settimanali dopo aver sostenuto tutti gli esami della facoltà di Lettere senza però conseguire mai la laurea[4]. Visse a Milano e a Roma. Il lavoro di giornalista gli permise di avvicinarsi alla realtà anche con la concretezza di chi parte dal caso specifico umano. I suoi libri sono prevalentemente inchieste su casi personali, come quella su Federico Caffè. Per La dismissione, Rea tornò a Napoli per seguire la storia dello smantellamento dell'acciaieria Ilva di Bagnoli, simbolo di una città che cercava nell'industrializzazione la via per uscire dal sottosviluppo. Ermanno Rea fu anche presidente delegato del Premio Napoli di letteratura.

«La fotografia è stata per me una grande passione, breve ma intensa»

(Ermanno Rea, 1960. Io reporter)

Nel 1959 Rea, non sentendosi più adeguato al giornalismo scritto politicamente impegnato, prende la decisione di interrompere l'attività giornalistica scritta. Arriva così a dimettersi dalla redazione del settimanale per cui lavorava, Vie Nuove, per intraprendere l'attività di fotoreporter affermandosi come esponente della scuola partenopea di Caio Mario Garrubba[4]. Per cinque anni sarà la sua unica attività e lo porterà a visitare tutta l'Europa e gran parte dell'Asia. Al termine di questo periodo riprenderà l'attività giornalistica scritta avendo superato quello stato di inadeguatezza che lui stesso si attribuiva. Tutto il materiale fotografico da lui prodotto verrà affidato ad un'agenzia, anni dopo Rea vorrà tornare in possesso di questo materiale, ma non vi riuscirà in quanto risulterà trafugato[5].

Rea vinse il Premio Viareggio e il Premio Napoli nel 1996 con il romanzo autobiografico Mistero napoletano, e il Premio Campiello nel 1999 con Fuochi fiammanti a un'hora di notte[6]. Un altro suo romanzo, Napoli ferrovia, fu finalista al Premio Strega 2008.

Il 4 marzo 2014 venne candidato alle Elezioni europee del 2014 come capolista per L'Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Italia meridionale (che raccoglieva i 18 collegi elettorali dell'Abruzzo, del Molise, della Campania, della Puglia, della Basilicata e della Calabria) a sostegno della candidatura di Alexīs Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA), alla Presidenza della Commissione europea: con 13.600 preferenze non fu eletto, superato dalla seconda in lista Barbara Spinelli, eletta deputato con 28.100 preferenze.

È morto nella sua casa di Roma il 13 settembre 2016.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ È morto Ermanno Rea - Napoli piange il suo scrittore, su IlMattino.it, 13 settembre 2016. URL consultato il 13 settembre 2016.
  2. ^ Istituto Storico della resistenza Apuana
  3. ^ Dettaglio partigiano: Rea Ermanno, su istoresistenzatoscana.it. URL consultato il 5 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2017).
  4. ^ a b Corrado Stajano, Ermanno Rea, scrittore inquieto fedele solo a se stesso Addio all’autore di «Mistero napoletano» e «La dismissione». Aveva 89 anni, Corriere della Sera 14 settembre 2016
  5. ^ Ermanno Rea presenta "1960. Io reporter - video intervista
  6. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  7. ^ Premio letterario internazionale, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 17 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).
  8. ^ Premio Napoli di Narrativa 1954-2002, su premionapoli.it. URL consultato il 16 febbraio 2019.
  9. ^ Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana-etnea.ct.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).

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