Aldo Aniasi
Aldo Aniasi | |
---|---|
![]() | |
Vicepresidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 19 luglio 1983 – 1º luglio 1987 |
Presidente | Leonilde Iotti |
Predecessore | Oscar Luigi Scalfaro |
Successore | Aldo Aniasi |
Durata mandato | 9 luglio 1987 – 22 aprile 1992 |
Presidente | Leonilde Iotti |
Predecessore | Aldo Aniasi |
Successore | Stefano Rodotà |
Ministro della sanità | |
Durata mandato | 4 aprile 1980 – 26 giugno 1981 |
Presidente | Governo Cossiga II, Governo Forlani |
Predecessore | Renato Altissimo |
Successore | Renato Altissimo |
Ministro per gli affari regionali | |
Durata mandato | 28 giugno 1981 – 1º dicembre 1982 |
Presidente | Governo Spadolini I, Governo Spadolini II |
Predecessore | Roberto Mazzotta |
Successore | Fabio Fabbri |
Sindaco di Milano | |
Durata mandato | 16 novembre 1967 – 12 maggio 1976 |
Predecessore | Pietro Bucalossi |
Successore | Carlo Tognoli |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 luglio 1976 – 14 aprile 1994 |
Legislatura | VII, VIII, IX, X, XI |
Gruppo parlamentare | Partito Socialista Italiano |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | Milano |
Incarichi parlamentari | |
| |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Italiano |
Professione | pubblicista |
Aldo Aniasi (Palmanova, 31 maggio 1921 – Milano, 27 agosto 2005) è stato un partigiano e politico italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
La guerra partigiana[modifica | modifica wikitesto]

Partecipò alla lotta di liberazione nelle file delle Brigate Garibaldi organizzate dal Partito Comunista Italiano, prendendo il nome di battaglia di Iso Danali (anagramma imperfetto del suo vero nome, più noto come Comandante Iso). Da partigiano combatté in Valsesia e, successivamente, in Ossola, diventando comandante della divisione partigiana «Redi». Al termine della Guerra era a capo della piazzaforte di Milano come componente del CLNAI: in tale veste celebrò un matrimonio che, al termine del conflitto, fu ritenuto valido e trascritto nei registri dello stato civile, in quanto allora egli impersonava senza dubbio la massima carica civile di Milano. Inoltre, il 29 Aprile 1945, nella caserma del Rgt. "Savoia Cavalleria" (3°), occupata dalle brigate garibaldine "Redi" e "Rocco" sotto il comando del partigiano "Iso" alias Aldo Aniasi, vennero fucilati alla schiena per alto tradimento il maggiore Adriano Visconti ed il sottotenente Valerio Stefanini, piloti dell'A. N. R. che quello stesso giorno si erano arresi e consegnati ai partigiani.
Negli anni successivi alla guerra è succeduto a Ferruccio Parri nel ruolo di presidente della Federazione Italiana Associazioni Partigiane, incarico che ha conservato fino alla morte.
L'esperienza politica[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la Seconda guerra mondiale entrò in politica. Abbandonate le posizioni del PCI, militò prima nella corrente riformista del PSI, poi nel PSDI e successivamente nuovamente nel PSI. Ebbe una brillante carriera politica: consigliere comunale di Milano dal 1951, fu quindi assessore e, a partire dal 1967, sindaco del capoluogo lombardo, guidando così la prima giunta di sinistra dopo quella destituita dai fascisti nel 1922. Nel corso del suo mandato, suscitò molte critiche quando, negli anni di piombo scossi dal terrorismo attuato dalle Brigate Rosse, sostenne la necessità di disarmare le forze di Polizia, deplorando la tesi del prefetto Libero Mazza (conosciuta come «teoria degli opposti estremismi») considerandola inutilmente allarmistica e politicamente pericolosa, oltre a lamentarsi del fatto che del documento non gli fosse stata data visione prima dell'invio al Ministro dell'Interno Franco Restivo[1]; fu lo stesso Aniasi a dare l'appoggio ai Comitati per una Polizia democratica (il primo nucleo del sindacalismo in Polizia) che portavano dall'interno del corpo, l'istanza di smilitarizzazione (culminata con la legge 1º aprile 1981, numero 121).
Guidò la città fino al 1976, quando venne eletto alla Camera dei deputati, dove rimase per cinque legislature, fino al 1994, e diventandone per 9 anni vicepresidente. All'inizio degli anni Ottanta fu per due volte Ministro della sanità, nei governi presieduti da Francesco Cossiga e Arnaldo Forlani; si deve a lui l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale gratuito ed uguale per tutti. Fu quindi Ministro per gli affari regionali nei due governi Spadolini.
Dopo la crisi e lo scioglimento del Partito Socialista aderì al progetto dei Democratici di Sinistra, entrando nella direzione del partito.
Le ceneri[2] di Aldo Aniasi sono tumulate in un colombario nella Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano; nel 2009 vi sono state aggiunte le ceneri della moglie Stefania Cresta.
Il 24 aprile 2012 il comune di Milano intitolò ad Aniasi il parco di Trenno[3].
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte |
— Roma, 2 giugno 1966[4] |
![]() |
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 27 dicembre 1967[5] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia degli anni di piombo, Milano, Rizzoli, 1991.
- ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
- ^ Il Parco di Trenno intitolato ad Aldo Aniasi [collegamento interrotto], su comune.milano.it. URL consultato il 25 gennaio 2018.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Autori: (Aldo Aniasi, Ettore Carinelli, Leo Valiani, Giuliano Vassalli, Gino Vermicelli), Ne valeva la pena: dalla Repubblica dell'Ossola alla Costituzione italiana, Milano, M&B, 1997
- Il riformista concreto. Testi e documenti dell'attività politica di Aldo Aniasi, a cura di Enrico Landoni, L'ornitorinco 2020
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikinotizie contiene l'articolo Morto Aldo Aniasi 2005, 27 agosto 2005
Wikiquote contiene citazioni di o su Aldo Aniasi
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aldo Aniasi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- ANPI - Sceda di Aldo Aniasi
- Aldo Aniasi, su Camera.it - VII legislatura, Parlamento italiano.
- Aldo Aniasi, su Camera.it - VIII legislatura, Parlamento italiano.
- Aldo Aniasi, su Camera.it - IX legislatura, Parlamento italiano.
- Aldo Aniasi, su Camera.it - X legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 115235515 · ISNI (EN) 0000 0000 8412 2363 · SBN CFIV100333 · LCCN (EN) n79084121 · BNF (FR) cb12434493n (data) · CONOR.SI (SL) 108377187 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79084121 |
---|
- Partigiani italiani
- Politici italiani del XX secolo
- Nati nel 1921
- Morti nel 2005
- Nati il 31 maggio
- Morti il 27 agosto
- Nati a Palmanova
- Morti a Milano
- Sindaci di Milano
- Benemeriti della cultura e dell'arte
- Brigate Garibaldi
- Cavalieri di gran croce OMRI
- Deputati della VII legislatura della Repubblica Italiana
- Deputati dell'VIII legislatura della Repubblica Italiana
- Deputati della IX legislatura della Repubblica Italiana
- Deputati della X legislatura della Repubblica Italiana
- Deputati dell'XI legislatura della Repubblica Italiana
- Politici dei Democratici di Sinistra
- Politici del Partito Socialista Italiano
- Ministri della sanità della Repubblica Italiana
- Ministri per gli affari regionali della Repubblica Italiana
- Partigiani operanti a Milano
- Governo Cossiga II
- Governo Forlani
- Governo Spadolini I
- Governo Spadolini II
- Sepolti nel Cimitero Monumentale di Milano