Football Club Internazionale 1960-1961

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FC Internazionale
Stagione 1960-1961
Una formazione del 1960-61: Buffon, Guarneri, Firmani, Lindskog, Bolchi, Picchi. Accosciati: Bicicli, Angelillo, Zaglio, Corso, Fongaro
Sport calcio
SquadraInter
AllenatoreBandiera dell'Argentina Helenio Herrera
All. in secondaBandiera dell'Italia Maino Neri
PresidenteBandiera dell'Italia Angelo Moratti
Serie A3º (in Coppa delle Fiere)
Coppa ItaliaQuarti di finale
Coppa delle FiereSemifinalista
Maggiori presenzeCampionato: Guarneri, Lindskog (33)[1]
Totale: Guarneri (41)
Miglior marcatoreCampionato: Firmani (16)[1]
Totale: Firmani (23)
StadioSan Siro
Media spettatori46 928[2]¹
1959-1960 1961-1962
¹
considera le partite giocate in casa in campionato.
Si invita a seguire il modello di voce

Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Football Club Internazionale nelle competizioni ufficiali della stagione 1960-1961.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 1960 giunse a Milano il tecnico Helenio Herrera[3], reduce da positive esperienze in terra iberica con Atlético Madrid e Barcellona[3][4]: all'allenatore — soprannominato Mago e con cui il giornalista Alfredo Giorgi e il segretario Alberto Valentini intrapresero accordi nei mesi passati —[3][4] fu corrisposto un ingaggio pari a 100 milioni di lire[5], con premi-partita doppi rispetto agli altri tesserati.[4] I quadri dirigenziali accolsero inoltre Italo Allodi[4][6], ritenuto il primo manager nella storia del calcio italiano.[7]

Dal punto di vista tattico Herrera fu inizialmente chiamato al risanare l'equilibrio collettivo[8][9], stante la prolificità dell'attacco — nel quale spiccavano i nomi dei terminali offensivi Angelillo e Firmani[10][11] mitigata da una «difesa colabrodo»[12]: per ricomporre il pacchetto arretrato, il laterale Guarneri venne accentrato al ruolo di stopper col terzino destro Picchi schierato obtorto collo a causa delle divergenze caratteriali insorte con il tecnico.[13]

Bolchi costituiva il sostegno in mediana[14], mentre il fantasioso Corso (anch'egli entrato ben presto in conflitto con l'argentino[15]) ricopriva la posizione di ala sinistra pur svariando lungo la trequarti[4][16]; le ferree regole di comportamento imposte dal Mago nello spogliatoio incontrarono anche il disappunto di Angelillo[17], del quale venne in particolare criticata la vita fuori dal campo.[18]

Durante il campionato 1960-61 l'Inter tentò di scucire il tricolore dalle maglie della Juventus[19][20], impresa del quale il primo mattone sembrò venire posto con la conquista del titolo d'inverno[21][22]: nella tornata conclusiva i meneghini non riuscirono però a difendere il primato[23][24], favorendo il ritorno in vetta degli avversari.[25][26] Sulla classifica della Beneamata — che nel corso della stagione raggiunse poi la semifinale di Coppa delle Fiere e i quarti di finale in Coppa Italia[27] pesò tra l'altro una doppia sconfitta riportata contro il Padova di Nereo Rocco[28][29], primo opponente col quale Herrera riportò una sconfitta in Serie A.[28]

Il neotecnico Helenio Herrera (a destra, con il pallone in mano), destinato a segnare la storia nerazzurra, dirige un allenamento.

Il 16 aprile 1961 i nerazzurri si presentarono a Torino con 36 punti[30], dovendo recuperare 4 lunghezze dalla capolista[20][21]: la gara fu tuttavia sospesa al 31' per la folta presenza di spettatori ai margini del rettangolo verde[19], fatto configuratosi quale invasione di campo.[31] La Commissione Disciplinare assegnò in prima istanza il 2-0 a tavolino alla compagine lombarda[19], imputando una responsabilità oggettiva ai padroni di casa[32]: il 3 giugno tale sentenza fu però ribaltata dalla Commissione d'Appello Federale[33], disponendo la ripetizione dell'incontro e un'ammenda di 4 milioni alla società piemontese per la mancata vigilanza del proprio impianto.[33] Il provvedimento ingenerò attriti tra il presidente Angelo Moratti e Umberto Agnelli[34][35], contemporaneamente numero uno del club sabaudo e posto al vertice dirigenziale della Federcalcio.[19]

Nell'ultima giornata di campionato l'Inter perse 2-0 sul terreno del Catania[19], risultato passato agli annali col nome di Clamoroso al Cibali! e che consegnò aritmeticamente il titolo alla Juventus (fermata sul pareggio dal Bari[36][37]): la sfida in programma il 10 giugno 1961 divenne pertanto ininfluente ai fini della classifica[19], con Moratti che ordinò a Herrera di schierare la formazione «Ragazzi» in segno di protesta verso la ripetizione della partita.[19] In quella che rappresentò l'ultima apparizione ufficiale di Giampiero Boniperti[38], fece invece il proprio debutto in Serie A il diciottenne Sandro Mazzola (figlio di Valentino[20]): il giovane mise a segno su rigore il punto della bandiera[39], con una sestina marcata da Sivori sui 9 gol totali dei bianconeri.[40]

Archiviato dunque il torneo d'esordio col gradino più basso del podio a −5 dai torinesi e con un punto di ritardo dal Milan[19], Herrera iscrisse comunque negli annali una vittoria per 6-0 sul campo dell'Udinese il 9 ottobre 1960[41]: benché eguagliato a Bologna il 21 maggio 1989[41], il record della più ampia affermazione esterna verrà migliorato solamente il 22 settembre 2013 dal 7-0 di Reggio Emilia contro il Sassuolo.[41] Degno di nota anche l'esordio in prima squadra del difensore Giacinto Facchetti, sceso in campo a 18 anni nella partita con la Roma del 21 maggio 1961.[42]

Divise[modifica | modifica wikitesto]

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1ª divisa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
2ª divisa

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Area direttiva

Area tecnica

Area sanitaria

  • Medico sociale: dott. Angelo Quarenghi[43]
  • Massaggiatore: Bartolomeo Della Casa e Giancarlo Della Casa

Rosa[modifica | modifica wikitesto]

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Antonio Annibale
Bandiera dell'Italia P Lorenzo Buffon
Bandiera dell'Italia P Mario Da Pozzo
Bandiera dell'Italia D Costanzo Balleri[44]
Bandiera dell'Italia D Remo Bicchierai
Bandiera dell'Italia D Bruno Bolchi
Bandiera dell'Italia D Franco Dal Maso[45]
Bandiera dell'Italia D Giacinto Facchetti
Bandiera dell'Italia D Livio Fongaro
Bandiera dell'Italia D Mauro Gatti
Bandiera dell'Italia D Aristide Guarneri
Bandiera dell'Italia D Franco Masetto[45]
Bandiera dell'Italia D Armando Picchi
Bandiera dell'Italia D Francesco Riefolo[45]
Bandiera dell'Italia D Carlo Tacchini[45]
Bandiera dell'Italia C Mario Corso
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Antonio Fusari[45]
Bandiera dell'Italia C Claudio Guglielmoni
Bandiera della Svezia C Bengt Lindskog
Bandiera dell'Italia C Roberto Manini[45]
Bandiera dell'Italia C Luigi Mascalaito
Bandiera dell'Italia C Enea Masiero
Bandiera dell'Italia C Sandro Mazzola[45]
Bandiera dell'Italia C Giuseppe Morosi[45]
Bandiera dell'Italia C Orazio Rancati
Bandiera dell'Italia C Roberto Tacchini[45]
Bandiera dell'Italia C Franco Zaglio
Bandiera dell'Argentina A Antonio Valentín Angelillo
Bandiera dell'Italia A Mauro Bicicli
Bandiera dell'Italia A Edwing Firmani
Bandiera dell'Italia A Roberto Ghelli[45]
Bandiera dell'Italia A Egidio Morbello[44]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Campionato[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Serie A 1960-1961.

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Bergamo
25 settembre 1960
1ª giornata
Atalanta1 – 5InterStadio Comunale
Arbitro:  Adami (Roma)

Milano
2 ottobre 1960
2ª giornata
Inter2 – 1BariStadio San Siro
Arbitro:  Angonese (Mestre)

Udine
9 ottobre 1960
3ª giornata
Udinese0 – 6InterStadio Moretti
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
16 ottobre 1960
4ª giornata
Inter5 – 0Lanerossi VicenzaStadio San Siro
Arbitro:  Di Tonno (Lecce)

Roma
23 ottobre 1960
5ª giornata
Lazio0 – 0InterStadio Olimpico
Arbitro:  Babini (Ravenna)

Milano
6 novembre 1960
6ª giornata
Inter1 – 1LeccoStadio San Siro
Arbitro:  Leita (Udine)

Padova
13 novembre 1960
7ª giornata
Padova2 – 1InterStadio Silvio Appiani
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
20 novembre 1960
8ª giornata
Milan0 – 1InterStadio San Siro
Arbitro:  Adami (Roma)

Milano
27 novembre 1960
9ª giornata
Inter3 – 0SampdoriaStadio San Siro
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Bologna
4 dicembre 1960
10ª giornata
Bologna2 – 1InterStadio Renato Dall'Ara
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Milano
18 dicembre 1960
11ª giornata
Inter3 – 1JuventusStadio San Siro
Arbitro:  Adami (Roma)

Milano
25 dicembre 1960
12ª giornata
Inter4 – 1SPALStadio San Siro
Arbitro:  Gambarotta (Genova)

Torino
1º gennaio 1961
13ª giornata
Torino0 – 1InterStadio Filadelfia
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Firenze
8 gennaio 1961
14ª giornata
Fiorentina1 – 1InterStadio Comunale
Arbitro:  Lo Bello (Siracusa)

Milano
15 gennaio 1961
15ª giornata
Inter3 – 1RomaStadio San Siro
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Napoli
22 gennaio 1961
16ª giornata
Napoli0 – 0InterStadio San Paolo
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
29 gennaio 1961
17ª giornata
Inter5 – 0CataniaStadio San Siro
Arbitro:  Gambarotta (Mestre)

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Milano
5 febbraio 1961
18ª giornata
Inter2 – 1AtalantaStadio San Siro
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Bari
12 febbraio 1961
19ª giornata
Bari1 – 1InterStadio della Vittoria
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
19 febbraio 1961
20ª giornata
Inter1 – 0UdineseStadio San Siro
Arbitro:  Roversi (Bologna)

Vicenza
26 febbraio 1961
21ª giornata
Lanerossi Vicenza1 – 3InterStadio Romeo Menti
Arbitro:  Gambarotta (Genova)

Milano
5 marzo 1961
22ª giornata
Inter7 – 0LazioStadio San Siro
Arbitro:  Di Tonno (Lecce)

Lecco
12 marzo 1961
23ª giornata
Lecco2 – 1InterStadio Mario Rigamonti
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
19 marzo 1961
24ª giornata
Inter1 – 2PadovaStadio San Siro
Arbitro:  Roversi (Bologna)

Milano
26 marzo 1961
25ª giornata
Inter1 – 2MilanStadio San Siro
Arbitro:  Rigato (Mestre)

Genova
2 aprile 1961
26ª giornata
Sampdoria4 – 2InterStadio Luigi Ferraris
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Milano
9 aprile 1961
27ª giornata
Inter0 – 0BolognaStadio San Siro
Arbitro:  Francescon (Padova)

Torino
10 giugno 1961
28ª giornata[46]
Juventus9 – 1InterStadio Comunale
Arbitro:  Gambarotta (Genova)

Ferrara
30 aprile 1961
29ª giornata
SPAL1 – 3InterStadio Comunale
Arbitro:  Adami (Roma)

Milano
7 maggio 1961
30ª giornata
Inter1 – 1TorinoStadio San Siro
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Milano
14 maggio 1961
31ª giornata
Inter2 – 2FiorentinaStadio San Siro
Arbitro:  Adami (Roma)

Roma
21 maggio 1961
32ª giornata
Roma0 – 2InterStadio Olimpico
Arbitro:  Gambarotta (Mestre)

Milano
30 maggio 1961
33ª giornata
Inter3 – 0NapoliStadio San Siro
Arbitro:  Jonni (Macerata)

Catania
4 giugno 1961
34ª giornata
Catania2 – 0InterStadio Cibali
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Coppa Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 1960-1961.
Parma
18 settembre 1960
Secondo turno eliminatorio
Parma1 – 3InterStadio Ennio Tardini
Arbitro:  De Marchi (Pordenone)

Milano
15 marzo 1961
Ottavi di finale
Inter7 – 1BresciaStadio San Siro
Arbitro:  D'Agostini (Roma)

Milano
5 aprile 1961
Quarti di finale
Inter0 – 1LazioStadio San Siro (15.000 spett.)
Arbitro:  Angonese (Mestre)

Coppa delle Fiere[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa delle Fiere 1960-1961.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Grassia, Lotito, Statistiche, p. 227.
  2. ^ Statistiche Spettatori Serie A (dal 1952-53 al 1961-62) (PDF), su stadiapostcards.com.
  3. ^ a b c Nicola Cecere, Herrera Helenio, un mago nato 100 anni fa, in La Gazzetta dello Sport, 9 aprile 2010.
  4. ^ a b c d e Grassia, Lotito, Al comando della Beneamata un Mago e un manager, pp. 115-116.
  5. ^ Germano Bovolenta, Herrera e Sacchi rivoluzionari. Anche degli ingaggi, in La Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2007.
  6. ^ Mario Fossati, Angelo e H.H. luci a San Siro degli anni '60, in la Repubblica, 19 febbraio 1995, p. 37.
  7. ^ Gianni Mura, Manager davvero geniale, in la Repubblica, 4 giugno 1999, p. 53.
  8. ^ Leo Cattini, Un'Inter sfavillante, in Stampa Sera, 14 settembre 1960, p. 7.
  9. ^ L'Inter vince a Parma con le reti di Firmani: 3-1, in Stampa Sera, 19 settembre 1960, p. 6.
  10. ^ L'Inter mantiene le promesse: 5 a 1 sul campo dell'Atalanta, in Stampa Sera, 26 settembre 1960, p. 5.
  11. ^ G.C., Irresistibile l'Inter contro l'Udinese: 6-0, in Stampa Sera, 10 ottobre 1960, p. 5.
  12. ^ Gianni Mura, Lontani dai flash, in la Repubblica, 4 aprile 1991, p. 35.
  13. ^ Sebastiano Vernazza, Diventa un libro la storia di Picchi il ribelle, in La Gazzetta dello Sport, 1º dicembre 1999.
  14. ^ Leo Cattini, L'Inter per 5-0 travolge a S. Siro il Lanerossi, in Stampa Sera, 17 ottobre 1960, p. 5.
  15. ^ Gianni Mura, I 70 anni dell'insolente Mariolino, in la Repubblica, 23 agosto 2011, p. 60.
  16. ^ Vittorio Pozzo, L'Inter ha raggiunto la Roma, in La Stampa, 27 dicembre 1960, p. 6.
  17. ^ Grassia, Lotito, Si prepara tra tante difficoltà la Leggenda (1960-1961), pp. 113-115.
  18. ^ Gianni Mura, Le ragioni del cuore di Angelillo, in la Repubblica, 9 gennaio 2018, p. 57.
  19. ^ a b c d e f g h Grassia, Lotito, HH si scontra subito con il potere della Juve, pp. 117-119.
  20. ^ a b c Alessandro De Calò, Maghi, papere, astronauti e Juve-Inter, in La Gazzetta dello Sport, 20 febbraio 1998.
  21. ^ a b Maurizio Crosetti, Juve-Inter, palle avvelenate del grande derby d'Italia, in la Repubblica, 29 ottobre 2007, p. 6.
  22. ^ Paolo Bertoldi, Troppe autoreti del Catania: l'Inter si afferma per 5 a 0, in Stampa Sera, 30 gennaio 1961, p. 4.
  23. ^ L.F., Bolchi guida l'Inter al successo di Vicenza, in Stampa Sera, 27 febbraio 1961, p. 5.
  24. ^ Leo Cattini, Domina l'Inter (5-0) contro il Belgrado, in La Stampa, 2 marzo 1961, p. 9.
  25. ^ Leo Cattini, L'Inter stenta all'inizio poi travolge la Lazio: 7-0, in Stampa Sera, 6 marzo 1961, p. 5.
  26. ^ Ettore Berra, Lo slancio del Lecco sorprende l'Inter: 2-1, in Stampa Sera, 13 marzo 1961, p. 5.
  27. ^ Leo Cattini, Facile vittoria dell'Internazionale contro il Brescia in Coppa Italia: 7-1, in La Stampa, 16 marzo 1961, p. 9.
  28. ^ a b Germano Bovolenta, Quando Milan-Inter era Rocco-Herrera, in La Gazzetta dello Sport, 28 settembre 2008.
  29. ^ Leo Cattini, Nei minuti di recupero (mentre tutti attaccano) la rete decisiva di Milani, in Stampa Sera, 20 marzo 1961, p. 4.
  30. ^ Vittorio Pozzo, Per quattro volte Brighenti riesce a battere Buffon: 4-2, in Stampa Sera, 3 aprile 1961, p. 5.
  31. ^ Juventus-Inter: la folla ha invaso pacificamente il campo per seguire la gara, in Stampa Sera, 17 aprile 1961, p. 5.
  32. ^ Leo Cattini, Questo il dispositivo della sentenza, in La Stampa, 27 aprile 1961, p. 9.
  33. ^ a b Giorgio Nani, La partita Juventus-Inter verrà ripetuta: ai bianconeri una multa di quattro milioni, in La Stampa, 4 giugno 1961, p. 13.
  34. ^ Luigi Garlando, Inter-Juve, mezzo secolo di liti, in La Gazzetta dello Sport, 13 agosto 2011.
  35. ^ Maurizio Crosetti, Un Agnelli contro un Moratti, duello che sa anche di storia, in la Repubblica, 24 settembre 2010, p. 67.
  36. ^ CLAMOROSO AL CIBALI, in La Gazzetta dello Sport, 19 marzo 2012.
  37. ^ Pietrangelo Buttafuoco, Clamoroso al Cibali, in la Repubblica, 13 marzo 2012, p. 1.
  38. ^ Enrica Speroni, Boniperti torna all'attacco, in La Gazzetta dello Sport, 11 settembre 1999.
  39. ^ Grassia, Lotito, Un esordio da predestinato, p. 116.
  40. ^ Vittorio Pozzo, Nette sconfitte dell'Inter nei due confronti con la Juventus, in La Stampa, 11 giugno 1961, p. 13.
  41. ^ a b c Alessandro De Felice, Inter il 7 a 0 è record! Mai accaduto prima di oggi: al massimo..., su fcinter1908.it, 22 settembre 2013.
  42. ^ Maurizio Crosetti, Sarti, Burgnich, Facchetti, in la Repubblica, 5 settembre 2006, p. 16.
  43. ^ È morto Quarenghi, primo medico sociale, in la Repubblica, 18 luglio 1992, p. 37.
  44. ^ a b Acquistato durante la sessione invernale di calciomercato.
  45. ^ a b c d e f g h i j Aggregato alla prima squadra dalla formazione Cadetti.
  46. ^ Ripetizione dell'incontro sospeso il 16 aprile 1961 al 31' per invasione di campo, sul punteggio di 0-0; cfr. Leo Cattini, Juventus-Inter si disputerà sabato, in La Stampa, 7 giugno 1961, p. 6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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