Si ritorna di nuovo in Serie A, e la seconda promozione nella massima serie vede il Catania mantenere gli stessi presidente ed allenatore. In attacco si rinuncia ad una bandiera come Bastiano Buzzin, sostituito dall'argentino Salvador Calvanese detto "Todo" in arrivo dal Genoa, dalla Roma arriva l'ala ambidestra Mario Castellazzi. Nella Serie A 1960-1961 il Catania arrivò a contendere il titolo di campione d'inverno all'Inter, poi si classificò all'ottavo posto finale con 36 punti, un risultato per certi versi inatteso, insperato e quindi ancor più appagante. Le scommesse del presidente Ignazio Marcoccio sono tutte vinte: Di Bella è l'allenatore più promettente della categoria, Calvanese e Castellazzi rispondono con un rendimento altissimo e, tra i nove esordienti in Serie A, Amilcare Ferretti e Giuseppe Gaspari si guadagnano le attenzioni delle squadre più blasonate, mentre Catania vive un periodo di rinascita sportiva. Unica nota stonata di stagione la precoce eliminazione dalla Coppa Italia dove gli etnei vengono battuti al secondo turno, primo per il Catania, dai cugini del Messina.
^partita sospesa per l'oscurità dall'arbitro Sig. Genel al minuto 72' sul punteggio (2-1) con reti di Calvanese al 7' e al 20' e di Virgili al 30', poi recuperata il 18 gennaio 1961.