Utente:Vivasanrocco/Sandbox: differenze tra le versioni
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Versione delle 13:24, 23 ott 2021
CS
Juv1
Lo Juventus Training Center Continassa, noto semplicemente come JTC Continassa, è un centro sportivo di Torino di proprietà della società calcistica italiana Juventus Football Club.
Ampio circa 59500 m²,[1] fu inaugurato ufficialmente nella primavera 2018 dalla prima squadra femminile del club e ospita, dall'estate successiva, gli allenamenti della prima squadra maschile.
Il centro sportivo si trova in via Traves 48, nella Circoscrizione 5, e fa parte del complesso J-Village[2] a ridosso dell'Allianz Stadium.
Juv 2
Lo Juventus Training Center Vinovo, noto semplicemente come JTC Vinovo, è un centro sportivo di Vinovo (TO) di proprietà della società calcistica italiana Juventus Football Club.
Opera degli studi GAU e Shesa,[3] e inaugurato il 15 luglio 2006 come Juventus Center,[4] si divide principalmente tra l'area training, deputata all'attività fisica, e quella media and sponsor, riservata alle esigenze dei mass media.
Ritenuto tra i più moderni centri sportivi al mondo,[5] ha ospitato gli allenamenti della prima squadra maschile della Juventus dal 2006 al 2018. Ospita le partite[6] e gli allenamenti[7] della prima squadra femminile, e di gran parte del settore giovanile bianconero sia maschile[8] sia femminile;[9] è inoltre sede di allenamento della seconda squadra maschile.[10] Occasionalmente è stato anche sede di ritiro della nazionale italiana.[11]
Il centro sportivo si trova in via Stupinigi n. 182.[12]
Int
Il Suning Training Centre in Memory of Angelo Moratti, noto semplicemente come la Pinetina, è un centro sportivo di Appiano Gentile (CO) di proprietà della società calcistica italiana Football Club Internazionale Milano.
Inaugurato nel 1962, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile del club. Il centro sportivo si trova in viale dello Sport.
Roma
Il centro sportivo Fulvio Bernardini, noto semplicemente come Trigoria (dalla frazione in cui sorge), è un centro sportivo di Roma Capitale di proprietà della società calcistica italiana Associazione Sportiva Roma, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 1979, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile del club e del settore giovanile maschile. Il centro sportivo si trova nel piazzale Dino Viola n. 1, nel IX Municipio.[13]
Laz
Il S.S. Lazio Training Center[14] è un centro sportivo di Formello (Roma) di proprietà della società calcistica italiana Società Sportiva Lazio, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 1997, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile del club e del settore giovanile maschile. Il centro sportivo si trova in via di Santa Cornelia n. 1000.[15]
Napo
Il centro sportivo di Castel Volturno è un centro sportivo di Castel Volturno (CE), sede sociale della società calcistica italiana Società Sportiva Calcio Napoli.
Inaugurato nel 2006, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club. Il centro sportivo si trova sulla strada statale Domitiana, al km 35,300.
Fio
Il centro sportivo Davide Astori, noto semplicemente come i campini, è un centro sportivo di Firenze di proprietà comunale.
Ristrutturato nel 1995, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile della società calcistica italiana ACF Fiorentina. Il centro sportivo si trova nel piazzale Campioni del '56, nel Quartiere 2 "Campo di Marte", a poca distanza dallo stadio Artemio Franchi.
Cag
Il centro sportivo Asseminello è un centro sportivo di Assemini (CA) di proprietà della società calcistica italiana Cagliari Calcio, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 1995, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club e del settore giovanile. Il centro sportivo si trova in località Sa Ruina.
Bol
Il centro tecnico Niccolo Galli, noto semplicemente come Casteldebole, è un centro sportivo di Bologna di proprietà della società calcistica italiana Bologna Football Club 1909.
Inaugurato nel 1972, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club e del settore giovanile. Il centro sportivo si trova in via Casteldebole n. 10, nel Quartiere Borgo Panigale-Reno.
Sam
Il centro sportivo Gloriano Mugnaini, è un centro sportivo di Bogliasco (GE) di proprietà della società calcistica italiana Unione Calcio Sampdoria.
Inaugurato nel 1980, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club. Il centro sportivo si trova in Rio Poggio.
Gen
centro sportivo Gianluca Signorini
Il centro sportivo Gianluca Signorini, noto semplicemente come Pegli (dalla frazione in cui sorge), è un centro sportivo di Genoa di proprietà della società calcistica italiana Genoa Cricket and Football Club.
Inaugurato nel 1951, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club. Il centro sportivo si trova in via Ronchi n. 67, nel Municipio VII Ponente, all'interno del parco della Villa Lomellini Rostan.
Tor
Il centro sportivo Filadelfia, noto semplicemente come Filadelfia, è un centro sportivo di Torino di proprietà della società calcistica italiana Torino Football Club.
Inaugurato nel 2017, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club e del settore giovanile. Il centro sportivo si trova in via Fidelfia n. 36, nella Circoscrizione 2, ed è costruito sopra i resti del preesistente stadio Filadelfia.
Atalanta
centro sportivo Achille e Cesare Bortolotti
centro sportivo Achille e Cesare Bortolotti | |
---|---|
Zingonia Casa dell'Atalanta | |
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | corso Europa, 46 Ciserano (BG) |
Inaugurazione | 1977 |
Proprietario | Atalanta Bergamasca Calcio |
Gestore | Atalanta Bergamasca Calcio |
Informazioni tecniche | |
Mat. del terreno | Erba naturale Erba sintetica |
Area totale | 120000 m² |
Uso e beneficiari | |
Allenamento | Atalanta (prima squadra maschile, 1977-presente) |
Il centro sportivo Achille e Cesare Bortolotti, noto semplicemente come Zingonia (dalla frazione in cui sorge), è un centro sportivo di Ciserano (BG) di proprietà della società calcistica italiana Atalanta Bergamasca Calcio, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 1977, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club. Il centro sportivo si trova nel corso Europa, 46.
Storia
Strutture
Area sportiva
L'area sportiva del centro comprende:
- quattro campi da calcio regolamentari. Tra questi:
- tre campi con manto in erba naturale;
- un campo con manto in erba sintetica e tribuna coperta con capienza di 170 posti a sedere;
- due campi da calcio di dimensioni ridotte, dei quali:
- un campo con manto in erba naturale;
- un campo con manto in erba sintetica;
- una parte dell'edificio, all'interno del quale sono collocati:
- otto Spogliatoi;
- cinquantasei docce;
- due palestre;
- due sale di fisioterapia;
- due locali medici;
- due vasche per crioterapia;
- una piscina fisioterapica.
Area direzionale
L'area direzionale del centro comprende:
- una parte dell'edificio, all'interno del quale sono collocati:
- gli uffici del club;
- magazzini;
- una sala stampa con 80 posti a sedere.
- un parcheggio interno per 45 posti auto.
Categoria:Impianti sportivi di Sassuolo Categoria:Campi di allenamento di società calcistiche Categoria:U.S. Sassuolo Calcio
Sassuolo
Il Mapei Football Center, è un centro sportivo di Sassuolo, di proprietà comunale e dato in concessione quarantennale alla società calcistica italiana Unione Sportiva Sassuolo Calcio.
Inaugurato nel 2019, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile del club. Il centro sportivo si trova in via Regina Pacis, 130.
Udinese
centro sportivo Dino Bruseschi
Il centro sportivo Dino Bruseschi, è un centro sportivo di Udine di proprietà comunale.
Ristrutturato nel 2011, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra maschile della società calcistica italiana Udinese Calcio. Il centro sportivo si trova in viale Agostino ed Angelo Candolini, a poca distanza dallo stadio Friuli.
Spezia
Intels Training Center Bruno Ferdeghini
L' Intels Training Center Bruno Ferdeghini, è un centro sportivo di La Spezia di proprietà della società calcistica italiana Spezia Calcio, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 2013, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club e del settore giovanile. Il centro sportivo si trova in via melara 91.
Parma
Il centro sportivo di Collecchio, è un centro sportivo di Collecchio (PR) di proprietà della società calcistica italiana Parma Calcio 1913, nonché sede sociale del club.
Inaugurato nel 1996, l'impianto ospita gli allenamenti della prima squadra del club e del settore giovanile. Il centro sportivo si trova sulla strada nazionale est, al n. 1.
Salernitana
Empoli
1960
1956
Città | Impianto | Capacità | Inaugurazione | Sport |
---|---|---|---|---|
Cortina d'Ampezzo (Belluno) | Pista Canalone | 6 760 | - | Sci alpino |
Pista Col Drusciè | 12 080 | - | Sci alpino | |
Pista del bob | 4 650 | 1923 | Bob | |
Pista Ilio Colli | 7 920 | - | Sci alpino | |
Pista Olimpia | 9 830 | - | Sci alpino | |
Stadio della neve | 9 650 | - | Combinata nordica | |
Sci di fondo | ||||
Stadio Olimpico del Ghiaccio | 12 042 | 1955 | Cerimonia di apertura | |
Cerimonia di chiusura | ||||
Hockey su ghiaccio | ||||
Pattinaggio di figura | ||||
Stadio Romano e Armando Apollonio | 2 000 | 1932 | Hockey su ghiaccio | |
Trampolino Italia | 46 142 | 1955 | Combinata nordica | |
Salto con gli sci | ||||
Auronzo di Cadore (Belluno) | Pista di Misurina | 8 550 | 1953 | Pattinaggio di velocità |
2006
Città | Impianto | Capacità | Inaugurazione | Sport |
---|---|---|---|---|
Torino | Oval Lingotto | 8 250 | 2005 | Pattinaggio di velocità |
Palasport Olimpico | 12 500 | 2005 | Hockey su ghiaccio | |
Palazzo a Vela | 8 000 | 1961 | Pattinaggio di figura | |
Short track | ||||
Stadio Olimpico | 35 000 | 1933 | Cerimonia di apertura | |
Cerimonia di chiusura | ||||
Torino Esposizioni | 5 400 | 1939 | Hockey su ghiaccio | |
Bardonecchia (Torino) | Snowpark Olimpico | 6 763 | 2006 | Snowboard |
Cesana Torinese (Torino) | Centro Olimpico del Biathlon | 4 700 | 2006 | Biathlon |
Cesana Pariol | 4 400 | 2005 | Bob | |
Skeleton | ||||
Slittino | ||||
San Sicario Fraìteve | 6 160 | 2006 | Sci alpino | |
Pinerolo (Torino) | Stadio Olimpico del ghiaccio | 2 000 | 2005 | Curling |
Pragelato (Torino) | Pragelato Plan | 5 400 | 2005 | Combinata nordica |
Sci di fondo | ||||
Stadio del Trampolino | 8 055 | 2005 | Combinata nordica | |
Salto con gli sci | ||||
Sauze d'Oulx (Torino) | Sauze d'Oulx-Jouvenceaux | 7 900 | 2006 | Freestyle |
Sestriere (Torino) | Sestriere Borgata | 6 800 | 2006 | Sci alpino |
Sestriere Colle | 7 800 | 2006 | Sci alpino |
2026
Città | Impianto | Capacità | Inaugurazione | Sport |
---|---|---|---|---|
Milano | Stadio Giuseppe Meazza | 75 923 | 1926 | Cerimonia di apertura |
PalaItalia | - | - | Hockey su ghiaccio | |
PalaSharp | 8 479 | 1986 | Hockey su ghiaccio | |
Cortina d'Ampezzo (Belluno) | Olimpia delle Tofane | - | 1954 | Sci alpino |
Pista olimpica Eugenio Monti | 9 000 | 1923 | Bob | |
Skeleton | ||||
Slittino | ||||
Stadio olimpico del ghiaccio | 2 500 | 1955 | Curling | |
Assago (Milano) | Mediolanum Forum | 12 331 | 1990 | Pattinaggio di figura |
Short track | ||||
Baselga di Piné (Trento) | Stadio del ghiaccio | - | 1986 | Pattinaggio di velocità |
Bormio (Sondrio) | Pista Stelvio | - | 1982 | Sci alpino |
Livigno (Sondrio) | Mottolino/Sitas, Tagliede/Carosello 3000 | - | - | Freestyle |
Snowboard | ||||
Predazzo (Trento) | Trampolino Giuseppe Dal Ben | 15 000 | 1989 | Combinata nordica |
Salto con gli sci | ||||
Rasun-Anterselva (Bolzano) | Arena Alto Adige | 9 000 | 1971 | Biathlon |
Tesero (Trento) | Centro del fondo e del biathlon Fabio Canal | 5 000 | 1990 | Combinata nordica |
Sci di fondo | ||||
Verona | Arena di Verona | 22 000 | I secolo | Cerimonia di chiusura |
Candidature olimpiche italiane
Con candidature olimpiche italiane si intendono tutte le città d'Italia che hanno preso parte ai processi di selezione per l'organizzazione dei Giochi olimpici, invernali o estivi. In totale le Olimpiadi si sono svolte finora in tre diverse città italiane: le olimpiadi estive di Roma 1960 e le olimpiadi invernali di Cortina d'Ampezzo 1956 e Torino 2006.
Riepilogo candidature
Giochi olimpici giovanili estivi | |||
---|---|---|---|
Edizione | Anno | Città italiane candidate | Risultato della candidatura |
I Giochi olimpici giovanili estivi | 2010 | Torino | Ritirata in fase di candidatura |
II Giochi olimpici giovanili estivi | 2014 | - | - |
III Giochi olimpici giovanili estivi | 2018 | - | - |
IV Giochi olimpici giovanili estivi | 2026 | - | - |
Giochi olimpici giovanili invernali | |||
---|---|---|---|
Edizione | Anno | Città italiane candidate | Risultato della candidatura |
I Giochi olimpici giovanili invernali | 2012 | - | - |
II Giochi olimpici giovanili invernali | 2016 | - | - |
III Giochi olimpici giovanili invernali | 2020 | - | - |
IV Giochi olimpici giovanili invernali | 2024 | - | - |
Candidature
Estive
Roma 1908
Milano 1908
Roma 1924-1928
Roma 1936
Roma 1940
Roma 1944
Roma 1960
Firenze 1976
Roma 2004
Roma 2024
Le sedi di gara inserite nel dossier erano le seguenti:
- Roma
- Stadio Olimpico (85.000 spettatori - esistente), cerimonia di apertura, cerimonia di chiusura, atletica leggera, calcio;
- Bacino olimpico della Magliana (12.000 spettatori - da costruire), canoa e canottaggio;
- Stadio Olimpico del Baseball (20.000 spettatori - da costruire), baseball;
- Palazzo dello sport (13.000 spettatori - esistente), pallacanestro;
- Palazzetto dello sport (4.000 spettatori - esistente), pallavolo;
- Palasport Flaminio (17.900 spettatori - da costruire), ginnastica artistica, pallacanestro, pallamano e pallavolo;
- Tor Vergata Palasport (13.000 spettatori - da costruire), pallavolo e pugilato;
- Velodromo Olimpico (16.000 spettatori - esistente), ciclismo su pista;
- Circuito dell'EUR (6.000 spettatori - temporaneo), ciclismo su strada;
- Piazza di Siena (25.000 spettatori - esistente), equitazione;
- Palasport di Torre Spaccata (8.200 spettatori - da costruire), judo e scherma;
- Complesso olimpico di hockey (30.000 spettatori - esistente), hockey su prato;
- Fiera di Roma-Palasport 1 (6.200 spettatori - temporaneo), lotta e teakwondo;
- Fiera di Roma-Palasport 2 (9.000 spettatori - temporaneo), tennistavolo;
- Stadio Olimpico del nuoto (15.000 spettatori - esistente), nuoto;
- Complesso acquatico di Torre Spaccata (10.000 spettatori - da costruire), pallanuoto e tuffi;
- Complesso Olimpico di Softball (8.000 spettatori - da costruire), softball;
- Complesso di tennis del Foro Italico (31.000 spettatori - esistente), tennis;
- Centro Olimpico di Tiro con l'Arco (10.000 spettatori - da costruire), tiro;
- Parco Centrale del Lago (9.000 spettatori - temporaneo), triathlon;
- Centro Olimpico di beach volley (15.750 spettatori - temporaneo), beach volley;
- Centro Olimpico di sollevamento pesi (4.000 spettatori - esistente), sollevamento pesi;
- Anzio
- Villa Paradiso (6.000 spettatori - esistente), vela;
- Riano
- Centro Olimpico di Riano (28.200 spettatori - da costruire), pentathlon moderno;
- Fiano Romano
- Centro Slalom di Fiano (3.960 spettatori - da costruire), canoa;
- Marino
- Palasport di Marino (6.000 spettatori - da costruire), ginnastica ritmica e pallamano;
- Nettuno
- Stadio Steno Borghese (7.000 spettatori - esistente), baseball;
- Tivoli
- Tivoli Palasport-1 (7.000 spettatori - da costruire), pugilato;
- Tivoli Palasport-2 (7.000 spettatori - da costruire), badminton;
- Complesso Olimpico di Tivoli (15.400 spettatori - da costruire), tiro;
- Rieti
- Palasport di Rieti (6.000 spettatori - esistente), pallacanestro;
- Stadio Comunale (16.000 spettatori - esistente), calcio;
- Rocca di Papa
- Pratoni del Vivaro (5.000 spettatori - temporaneo), ciclismo mountain bike;
- Centro olimpico Pratoni del Vivaro (20.000 spettatori - esistente), equitazione;
- Bari
- Stadio San Nicola (58.000 spettatori - esistente), calcio;
- Castel Morrone
- Palasport di Caserta (6.000 spettatori - esistente), pallacanestro;
- Firenze
- Stadio Artemio Franchi (47.000 spettatori - esistente), calcio;
- Frosinone
- Stadio Comunale (12.000 spettatori - esistente), calcio;
- Latina
- Stadio Comunale (10.000 spettatori - esistente), calcio;
- Milano
- Stadio Giuseppe Meazza (85.000 spettatori - esistente), calcio;
- Napoli
- Stadio San Paolo (80.000 spettatori - esistente), calcio;
- Viterbo
- Stadio Comunale (12.000 spettatori - esistente), calcio;
- Circo Massimo (12.000 spettatori - temporaneo), beach volley;
- Circolo del tennis di Roma (5.000 spettatori - esistente), tuffi;
- Città dello sport-Complesso di tiro con l'arco (4.000 spettatori - temporaneo), ciclismo BMX e ciclismo su pista;
- Città dello sport-Hall A (15.000 spettatori - da costruire), pallacanestro;
- Città dello sport-Hall B (10.000 spettatori - da costruire), pallamano;
- Città dello sport-Velodromo (10.000 spettatori - da costruire), ciclismo BMX e ciclismo su pista;
- Città dello sport-Volley Hall (15.000 spettatori - temporaneo), pallamano;
- Fiera di Roma-Padiglione 1-2 (5.000 spettatori - temporaneo), sollevamento pesi;
- Fiera di Roma-Padiglione 12-13-14 (6.000 spettatori - temporaneo), judo e lotta;
- Fiera di Roma-Padiglione 3-4 (5.000 spettatori - temporaneo), tennistavolo;
- Fiera di Roma-Padiglione 5-6 (4.000 spettatori - temporaneo), scherma;
- Fiera di Roma-Padiglione 7 (5.000 spettatori - temporaneo), badminton e taekwondo;
- Fiera di Roma-Sala convegni (29.000 spettatori - temporaneo), ginnastica artistica e ritmica;
- Fiera di Roma-Tennis center (18.250 spettatori - da costruire), tennis;
- Fori imperiali (1.000 spettatori - temporaneo), atletica leggera, ciclismo su strada;
- Golf club dell'Olgiata (2.000 spettatori - esistente), golf;
- Lido di Ostia (2.000 spettatori - temporaneo), nuoto in acque aperte;
- Lunghezza (3.000 spettatori - da costruire), tiro;
- Parco Centrale del Lago (2.500 spettatori - temporaneo), triathlon;
- Parco Fluviale del Tevere (30.000 spettatori - da costruire), canoa e canottaggio;
- Piazza di Siena (12.000 spettatori - esistente), equitazione;
- Stadio centrale del tennis (9.000 spettatori - esistente), pallanuoto;
- Stadio dell'Acqua Acetosa (25.000 spettatori - esistente), pentathlon moderno;
- Stadio Flaminio (40.000 spettatori - esistente), rugby;
- Stadio Nicola Pietrangeli (5.000 spettatori - esistente), nuoto sincronizzato;
- Stadio Tre Fontane (10.000 spettatori - esistente), hockey su prato;
- Villa Ada (2.000 spettatori - temporaneo), ciclismo mountain bike;
- Formia
- Porto di Formia (250 spettatori - esistente), vela;
- Torino
- Stadio Olimpico (27.000 spettatori - esistente), calcio;
- Verona
- Stadio Marcantonio Bentegodi (42.000 spettatori - esistente), calcio;
Coppa Davis
- 1926 Roma Lawn Tennis Club TRO 3-2
- 1926 Roma Lawn Tennis Club TRO P 2-3
- 1927 Roma Lawn Tennis Club TRO P 2-3
- 1928 Tennis Club Genova TRO V 4-1
- 1928 Roma Lawn Tennis Club TRO V 4-0
- 1928 Campo Juventus ERBAO V 4-1
- 1928 Milan TRO V 3-2
- 1930 Tennis Club Genova TRO V 3-2
- 1930 Roma Lawn Tennis Club TRO V 5-0
- 1930 Milan TRO V 3-2
- 1931 Stadium di Torino TRO V 3-0
- 1932 Tennis Club Genova TRO V 3-2
- 1932 Milan TRO P 0-5
- 1932 Roma Lawn Tennis Club TRO V 4-1
- 1932 Milan TRO V 3-2
- 1933 Circolo del tennis Firenze TRO V 4-1
- 1933 Tennis Club Genova TRO V 4-1
- 1934 Stadio Nicola Pietrangeli TRO V 5-0
- 1934 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO P 2-3
- 1937 Circolo Tennis Bologna TRO V 5-0
- 1937 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO P 1-4
- 1938 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 3-2
- 1939 Tennis Club Napoli TRO V 3-0
- 1939 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO P 2-3
- 1948 Circolo della Stampa TRO V 5-0
- 1948 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO P 2-3
- 1949 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 4-1
- 1949 Circolo della Stampa TRO V 4-1
- 1949 Foro Italico TRO V 4-1
- 1951 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 3-2
- 1951 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 5-0
- 1952 Foro Italico TRO V 5-0
- 1952 Circolo Tennis Bologna TRO V 4-1
- 1952 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 4-1
- 1952 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 3-1
- 1953 Circolo della Stampa TRO V 4-1
- 1955 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 4-1
- 1956 Circolo Tennis Bologna TRO V 4-1
- 1957 Circolo Tennis Palermo TRO V 4-1
- 1957 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa Tennis Club TRO V 3-1
- 1958 Circolo del tennis Firenze TRO V 3-2
- 1958 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 4-1
- 1959 Circolo del tennis Firenze TRO V 4-1
- 1959 Tennis Sanremo TRO V 4-1
- 1959 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TC TRO V 4-1
- 1960 Circolo della Stampa TRO V 3-2
- 1961 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 4-1
- 1961 Foro Italico TRO V 4-1
- 1962 Circolo del tennis Firenze TRO V 5-0
- 1962 Tennis Club Brescia TRO V 4-1
- 1962 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 5-0
- 1964 Circolo Tennis Bari TRO V 4-1
- 1964 Circolo di Tennis di Valletta Cambiaso TRO V 5-0
- 1964 Circolo della Stampa TRO p 1-3
- 1965 Circolo Tennis Pescara TRO V 5-0
- 1965 Tennis Club Milano Alberto Bonacossa TRO V 3-2
- 1966 Circolo Tennis Bologna TRO V 4-1
- 1966 Foro Italico TRO P 2-3
- 1967 Associazione Tennis Verona TRO V 5-0
- 1967 Piacenza TRO V 5-0
- 1967 Tennis Club Napoli TRO P 1-3
- 1968 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 5-0
- 1968 Circolo Tennis Biella TRO V 5-0
- 1968 Circolo Tennis Reggio Emilia TRO V 3-2
- 1969 Circolo di Tennis di Valletta Cambiaso TRO v 4-1
- 1969 Circolo Tennis Barletta TRO V 5-0
- 1970 Monviso Sporting Club Grugliasco TRO p 2-3
- 1971 Tennis Club Perugia TRO V 5-0
- 1972 Circolo del tennis Rocco Polimeni TRO V 5-0
- 1972 Circolo Tennis Maggioni TRO V 4-1
- 1973 Circolo Tennis Reggio Emilia TRO V 5-0
- 1973 Circolo della Stampa TRO V 3-2
- 1974 Tennis Club Mestre TRO V 3-2
- 1976 Circolo del tennis Firenze TRO V 5-0
- 1976 Circolo Tennis Bologna TRO V 5-0
- 1976 Foro Italico TRO V 4-0
- 1976 Foro Italico TRO V 3-2
- 1977 Foro Italico TRO V 4-1
- 1979 Circolo Tennis Palermo TRO V 5-0
- 1979 Foro Italico TRO V 3-2
- 1979 Foro Italico TRO V 4-1
- 1979 Foro Italico TRO V 4-1
- 1980 Monviso Sporting Club Grugliasco TRO V 5-0
- 1980 Foro Italico TRO V 4-1
- 1980 Foro Italico TRO V 3-2
- 1981 Tennis Club Solaro TRO V 4-1
- 1982 Foro Italico TRO V 3-2
- 1982 Circolo Tennis Cervia TRO P 2-3
- 1983 Circolo del tennis Rocco Polimeni TRO V 3-2
- 1984 Foro Italico TRO P 0-5
- 1985 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 3-1
- 1986 Circolo Tennis Palermo TRO V 4-1
- 1987 Tennis Club Prato TRO P 2-3
- 1988 Circolo Tennis Palermo TRO V 4-1
- 1990 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 3-2
- 1991 Circolo Tennis Bari TRO V 4-1
- 1992 PalaResia Carpet - Supreme, Indoor V 4-1
- 1993 PalaPanini Carpet - Supreme, Indoor V 4-1
- 1993 Circolo del tennis Firenze TRO P 2-3
- 1995 Tennis Club Napoli TRO V 4-1
- 1995 Circolo Tennis Palermo, TRO P 0-5
- 1996 Stadio Nicola Pietrangeli TRO V 3-2
- 1996 Foro Italico TRO V 4-1
- 1997 Foro Italico TRO V 4-1
- 1997 Vitrifrigo Arena Carpet - Greenset Trophy, Indoor V 4-1
- 1998 Circolo di Tennis di Valletta Cambiaso TRO 4-1
- 1998 Tennis Club Prato TRO V 5-0
- 1998 Forum di Assago TRI P 1-4
- 1999 Torres Tennis Club TRO V 3-2
- 2000 Green Garden Village TRO P 1-4
- 2001 Foro Italico TRO P 2-3
- 2002 Circolo del tennis Rocco Polimeni TRO P 1-4
- 2002 Tennis Club Follonica CARPET TARAFLEX IND V 4-1
- 2004 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 3-2
- 2004 Circolo Tennis Teramo TRO V 5-0
- 2004 Tennis Club Livorno TRO V 3-2
- 2005 Stadio Nicola Pietrangeli TRO V 4-1
- 2005 Sport Club Oplonti TRO P 2-3
- 2006 Sport Club Oplonti TRO V 5-0
- 2007 Tennis Club Alghero HARD ACRILICO OUT V 4-1
- 2008 Sporting Club Montecatini TRO V 3-2
- 2009 Circolo di Tennis di Valletta Cambiaso TRO P 2-3
- 2009 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 4-1
- 2010 Nova Yardinia TRO V 5-0
- 2011 Tennis Club Arzachena TRO V 5-0
- 2012 Tennis Club Napoli TRO V 3-2
- 2013 Palavela TRI V 3-2
- 2014 Tennis Club Napoli TRO V 3-2
- 2016 Tennis Club Baratoff TRO V 5-0
- 2016 Tennis Club Baratoff Pesaro TRO P 1-3
- 2018 Circolo di Tennis di Valletta Cambiaso TRO P 1-3
- 2021 Complesso tennistico Monte Urpinu TRO V 4-0
Coppa Davis 2
Borg
Centro Sportivo "La Borghesiana" | |
---|---|
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | Via della Capanna Murata, 120 Roma |
Inaugurazione | 1990 |
Informazioni tecniche | |
Mat. del terreno | Erba sintetica Tappeto erboso |
Area totale | 146000 m² |
Uso e beneficiari | |
Allenamento | Italia (Nazionale di calcio maschile, 1990-presente) Italia (Nazionale di calcio femminile) Italia (Nazionali di calcio giovanili maschili) Italia (Nazionali di calcio giovanili femminili)[34] Italia (Nazionale di rugby maschile) |
Tennis | TC Borghesiana |
Il centro sportivo "La Borghesiana" è un centro sportivo di Roma, che prende il nome dalla frazione in cui sorge. È ubicato in via della Capanna Murata 120, nel VI Municipio di Roma Capitale.
Storia
Il centro sportivo nacque in occasione del campionato mondiale di calcio 1990 svolto in Italia,[35] ed ospitò fin da subito la seconda parte del ritiro della Nazionale di calcio dell'Italia, in preparazione all'evento, proveniente dal Centro tecnico federale Luigi Ridolfi di Firenze dove era stata svolta la prima parte del ritiro.[36] Sempre in occasione della Coppa del Mondo del 1990, la Nazionale di calcio della Germania Ovest nei giorni precedenti la finale a Roma del torneo, disputata e vinta dai tedeschi, si allenò alla Borghesiana.[35]
Negli anni a seguire l'impianto ha ospitato varie nazionali di calcio e squadre di club, italiane e straniere, impegnate in incontri ufficiali allo Stadio Olimpico,[35] oltre alla Nazionale di rugby dell'Italia che in questo centro sportivo, ogni anno, svolge la preparazione per gli incontri del Sei Nazioni.[35]
Strutture
Area sportiva
L'area sportiva del centro comprende:[37]
- quattro campi da calcio regolamentari, tra i quali il campo della FIGC riservato alla preparazione sportiva della Nazionale di calcio dell'Italia:
- "Football arena", campo (dimensioni 9200 m²) con manto in erba naturale[37] e un terreno laterale in pendenza a gradoni per gli spettatori;
- "Stadium", campo (dimensioni 8700 m²) con manto in erba naturale[37] e gradinata scoperta laterale in cemento per gli spettatori;
- "Special arena", campo (dimensioni 7200 m²) con manto in erba naturale;[37]
- "Match arena", campo (dimensioni 8200 m²) con manto in erba artificiale,[37] illuminazione notturna e tribuna coperta per 150 posti a sedere;
- quattro campi da calcio di dimensioni ridotte:
- "Training arena", campo a 9 (dimensioni 5200 m²) con manto in erba artificiale;[37]
- "Game arena", campo a 8 (dimensioni 3250 m²) con manto in erba artificiale;[37]
- "Goal arena", campo a 8 (dimensioni 3250 m²) con manto in erba artificiale;[37]
- "Evaluation", campo a 5 (dimensioni 1050 m²) con manto in erba naturale;[37]
- sette campi da tennis in terra battuta, dei quali uno con gradinate laterali scoperte per gli spettatori;
- tre campi di padel;
- una piscina scoperta (dimensioni 17 × 9 m);
- un edificio per gli spogliatoi, i magazzini e la palestra.[38]
Area direzionale
L'area direzionale del centro comprende:
- un edificio, chiamato "La casa del seminario",[39] nel quale sono collocati:[39] 55 camere da letto,[39] 13 sale riunione (di queste 5 chiamate rispettivamente "Montreal 1976", "Seoul 1988", "Athenes 1896", "Paris 1924" e "Melbourne 1956"),[39] sala biliardo,[39] una biblioteca,[39] laboratori di cucina.[39]
Cultura di massa
Divisa
https://es.wikipedia.org/wiki/Uniforme_de_la_selecci%C3%B3n_de_f%C3%BAtbol_de_Italia
Prima divisa
Storia
La scelta del colore e i primi decenni
Per il primo incontro ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia, il 15 maggio 1910 contro la Francia, la divisa della squadra fu completamente bianca[40] con polsini e collo inamidati e nastro tricolore appuntato sopra.[41] Una leggenda vuole che, nel momento di decidere la prima tenuta di gioco, si fosse voluto far indossare alla selezione nazionale la maglia bianca in onore del club italiano più forte del momento, la Pro Vercelli;[42] in realtà, le fonti storiche riportano che in vista dell'esordio assoluto della nazionale non si fosse ancora raggiunto l'accordo sulla divisa ufficiale,[42] e dunque si decise di non colorarla, lasciandola di un colore neutro, il bianco[43] o che ragioni economiche dettarono tale scelta, poiché un completo interamente bianco costava meno di una divisa colorata.[40] La stessa divisa fu riproposta anche nel secondo incontro ufficiale.
Nel terzo incontro ufficiale invece, il 6 gennaio 1911, comparve per la prima volta l'azzurro.[42][44] Sulla scelta di questo colore azzurro sono state fatte varie ipotesi: la prima che fosse ripreso dai colori della nazionale francese (anche se questa indossa in realtà il blu e non l'azzurro); la seconda che venisse dal colore dei mari (e del cielo) italiani e la terza che si fosse casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta in mattinata e del clima nebbioso esistente a Milano in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l'ambiente circostante).[41] In realtà, le fonti storiche spiegano come l'azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all'epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Questo, a sua volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine,[45] tradizionalmente di colore azzurro, a cui la casata era devota.[46][47] A riprova dell'origine monarchica della scelta, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso.[48][49] Il calcio fu la prima disciplina sportiva ad adottare la maglia azzurra quale simbolo di appartenenza all'Italia. La divisa era formata da un colletto a polo, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri.[50] L'anno seguente i pantaloncini divennero neri,[51] per tornare nuovamente di colore bianco dal 1913.[52]
La maglia del 1911 venne indossata fino al 1927, quando cinque anni dopo l'avvento del regime fascista del 1922, si ebbero dei cambiamenti alla casacca: fu inserito uno scollo a "V"[50] e, accanto allo stemma di Casa Savoia, comparve un fascio littorio.[53][44]
Il secondo dopoguerra
Alla ripresa delle attività dopo la Seconda Guerra Mondiale, il colore azzurro fu mantenuto in tutte le divise sportive nazionali, calcio compreso.[44] Le modifiche alla divisa della nazionale portarono dapprima ad utilizzare maglie con la particolarità del colletto con i laccetti, sostituite in seguito da un più semplice girocollo.[50] Nel 1945 tornò lo stemma di Casa Savoia senza fascio littorio e nel 1946, con la nascita della Repubblica Italiana, vennero indossate casacche senza alcun stemma, per finire al 1947, quando venne scelto di apporre uno scudetto tricolore sulle maglie.
Aparte il restyling dello stemma del 1952,[53] non vi furono modifiche alla maglia fino al campionato del mondo 1962,[50] con gli Azzurri che sfoggiarono come maglia una vera e propria polo, con colletto e tre bottoni.[54] I calciatori in campo si divisero tra chi indossava la maglia con i bottoni slacciati e chi no.[54]
Quattro anni più tardi, al campionato del mondo 1966, le divise furono due: una a maniche lunghe con girocollo e una a maniche corte con collo a V.[54] In questo torneo, anche se non fu un abbinamento fisso della prima divisa ma venne dettato dal doversi differenziare dagli avversari, per la prima volta in un torneo ufficiale furono indossati dei calzoncini neri con la maglia azzurra.[50] girocollo+bianchi girocollo+neri in due
Per il campionato d'Europa 1968 la divisa a girocollo fu leggermente più scura rispetto al passato, con i calzettoni che riportavano due strisce bianche sul risvolto.[55] Due anni più tardi, al campionato del mondo 1970, sempre fornita di un girocollo, la casacca fu di un azzurro intenso.[50]
L'arrivo degli sponsor tecnici
Con l'arrivo nel 1974 del primo sponsor tecnico, l'azienda tedesca Adidas,[56] nel campionato del mondo di quell'anno venne apportata un'unica modifica alla divisa della selezione italiana: sui calzettoni azzurri comparvero tre strisce bianche.[54][50]
L'unica novità per la divisa del campionato del mondo 1978, con il nuovo sponsor tecnico Baila,[56] fu rappresentata dai numeri sulla schiena, che non erano più pieni, ma con una doppia riga bianca.[54]
Con l'azienda francese Le Coq sportif, che era divenuta sponsor tecnico nel 1979,[56] al campionato d'Europa 1980 la divisa dell'Italia presentò come novità solamente il girocollo e i bordi delle maniche leggermente più scuri, con i calzettoni completamente a tinta unita.[55]
Per il campionato del mondo 1982 il colletto della maglia tornò nuovamente a polo, ma con bordini tricolori,[50] che furono proposti anche sui bordi delle maniche.[54] L'anno seguente, la maglia rimase uguale ma con uno stemma modificato per celebrare la conquista della terza stella.
L'avvento nel 1984 della NR quale sponsor tecnico,[56] non portò novità alla divisa della nazionale, salvo i numeri di maglia erano in panno cuciti.[50] Nel 1985 la Diadora subentrò alla NR,[56] lasciando anch'essa la stessa divisa ma cambiando il materiale di realizzazione delle casacche, dalla lanetta si passò a un tessuto acetato e lucido.[50] Questa maglia venne indossata dall'Italia durante il campionato del mondo 1986, il campionato d'Europa 1988 e il campionato del mondo 1990.
Le innovazioni degli anni novanta
Nel 1992 arrivarono lievi modifiche, con le rifiniture tricolori di colletto e bordo manica non più lineari, ma a triangolini[50] e, al campionato del mondo 1994, lo stemma sulle maglie risultava serigrafato per tutto il capo d'abbigliamento, creando un effetto mai avuto prima per una divisa degli Azzurri.[54]
L'anno seguente, con la Nike come nuovo sponsor tecnico, venne presentata una maglia totalmente rivoluzionaria rispetto al passato.[50] Per la prima volta il colletto della maglia era bianco e le rifiniture in oro, i bordi dell maniche tornarono con strisce tricolori e, soprattutto, la serigrafia di sfondo era ancora più vistosa di quella precedente: una fantasia a zig-zag con un grande stemma centrale che riproduceva un tricolore con tre stelle e una scritta riportante gli anni dei tre titoli mondiali vinti.[50]
Al campionato d'Europa 1996 venne introdotta la combinazione di colori bianco e bronzo riprodotta sul colletto, nei bordi delle maniche, i pantaloncini e i calzettoni.[50] Sul lato sinistro venne serigrafato il logo della Federcalcio, ma un nuovo dettaglio fece molto discutere: la scritta 'ITALIA', sul retro della maglia all’altezza del fondoschiena.[55]
Per il campionato del mondo 1998 la Nike confezionò l'ultima divisa dell'Italia;[54] la maglia presentò un colletto a polo ed venne realizzata in materiale lucido, con vestibilità abbondante e con l'unica particolarità formata una linea bianca lungo i fianchi e sotto le maniche.[50]
Nel 1999 il nuovo sponsor tecnico fu l'azienda Robe di Kappa,[56] che ripropose, come nel 1966, la doppia divisa: una a maniche lunghe con girocollo e una a maniche corte con collo a V; entrambe ebbero una tonalità di azzurro come quelle avute nelle divise indossate fino alla fine degli anni settanta.[50]
Al campionato d'Europa 2000 esordì il kit Kombat 2000, una maglia molto attillata dallo stile semplice e con tonalità di azzurro più chiara e dettagli più scuri che convengono verso il colletto, tornato a girocollo.[55] Due anni più tardi, al campionato del mondo 2002, la maglia cambiò di pochissimo: vennero modificati colletto e cuciture, il tessuto fu leggermente più aderente e la tonalità dell'azzurro di poco più chiara.[50]
L'era Puma
Il 2003 è l'anno in cui divenne sponsor tecnico l'azienda Puma.[56] Il primo modello proposto fu identico, in versione azzurra anzichè celeste, a quello della contemporanea maglia della Lazio del biennio 2002-2003, con il caratteristico intaglio sulla parte destra del colletto.[50] Altra novità furono i numeri con i bordi bianchi e oro al centro.[50] Al campionato d'Europa 2004 le modifiche furono lievi: venne eliminato l'intaglio sul colletto, il bordino dorato che divenne più spesso e i numeri anch'essi dorati.[50]
La maglia indossata al campionato del mondo 2006 fu molto discussa e criticata: ai lati vi erano due strisce più scure, di color blu navy,[50] che creavano un effetto che ricordava delle macchie di sudore.[54] Da questo torneo, la nazionale iniziò ad utilizzare l'abbinamento di maglia, calzoncini e calzettoni azzurri.[50]
Al torneo di Austria-Svizzera 2008, si tornò ad maglia tutta azzurra, con colletto a V e bordi color oro. Il modello non fu esclusivo, pertanto venne utilizzato da tutte le nazionali e da praticamente tutti i club della Puma, nella stagione 2008-2009. I numeri furono bianchi, con un font dai bordi a pallini e il tessuto era retina a due strati.[50]
Dopo la manifestazione, si tornò alla maglia del 2008 fino al campionato del mondo 2010, con la casacca azzurra che presentò linee ondulate bianche lungo le spalle, con formato aderente e trama della maglia che riportava un'armatura, per dare idea di forza e di potenza.[50] Il colletto aveva i bordini divisi in tre parti, una verde, una bianca e una rossa con la particolarità della forma che ricordava una stella, presentata come auspicio per l'Italia di conquistare sul campo la quinta da stella da cucirsi sul petto.[54]
Per il campionato del mondo 2014 il colletto, stretto, era chiuso da due bottoni mentre altri bottoni, per lo scollo, erano nascosti. Due righe bianche correvano lungo la parte centrale, mentre sui bordi delle maniche tornarono i colori della bandiera italiana.[54]
Ad ottobre 2017 fu presentata la maglia che l'Italia avrebbe dovuto indossare al campionato del mondo 2018 ma, un mese dopo, gli Azzurri mancarono, per la seconda volta nella loro storia, la qualificazione al torneo.[57] La maglia venne disegnata con riferimenti al tricolore sui bordi delle maniche e dietro il colletto[57] e, inoltre, riportava come stemma il nuovo logo della FIGC.
Nel 2020 venne presentata la nuova maglia per il campionato d'Europa 2020, che si sarebbe svolto l'anno successivo a causa della pandemia di COVID-19.[58] Dopo la seconda e la terza divisa, la maglia "home" fu l'ultima del kit Rinascimento ad essere presentata e vestita.[58] La casacca presentava un collo e bordini delle maniche blu navy e i classici motivi rinascimentali venivano riproposti in una moderna grafica geometrica su sfondo azzurro, ispirata all'epoca rinascimentale.[58] Nella presentazione, la prima divisa era fornita di pantaloncini blu navy.[58] Dopo la vittoria degli Azzurri all'europeo, a settembre sulla maglia Rinascimento comparve al centro della casacca la patch che identifica i campioni d'Europa, che accompagnerà le divise della nazionale fino al 2024.[59]
Esclusivamente per la final four della UEFA Nations League 2020-2021, disputata nell'ottobre del 2021 in Italia, la nazionale indossò la maglia Ultraweave,[60] la più leggera di sempre per gli Azzurri.[60] Il design, però, rimase lo stesso della maglia degli europei, con la differenza estetica più sostanziale riguardante il colletto, semplificato nella nuova versione.[60]
Evoluzione
1910[61]
|
1911[62]
|
1912[51]
|
1915[64]
|
1927[67]
|
1928-43[68]
|
1945[69]
|
1946[69]
| ||
1947[69]
|
1948-49[69]
|
1950-51[71]
|
1952-62[72]
|
1962[73]
1963-194-1965???? |
1966[74] V e girocollo
|
1967-1973[75]
|
1974-1982[76]
|
1982[77]
| |
1982-84[78]
|
1984-92[79]
|
1992-94[80]
|
1995[81]
|
1996-97[82]
|
1998[83]
|
1999-00[84]
|
2000-01[85]
|
2001[86]
| |
2002-03[87]
|
2003-04[88]
|
2004-05[89]
|
2006[90]
|
2008[91]
|
2008-09[92]
|
2010[93]
|
2010-12[94]
|
2012-13[95]
|
2013[96]
|
2014-16[97]
|
2016-17[98]
|
2017-19[57]
|
2020-2021[58]
|
2021[59]
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2021[60]
|
Seconda divisa
Storia
Dopo essere stata utilizzata quale prima divisa nei primi due incontri della nazionale, la maglia bianca diverrà con il tempo la seconda casacca ufficiale dell'Italia, dopo l'adozione, il 6 gennaio 1911, dell'azzurro come colore ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia.[42]
Fino ai Mondiali 1970 nessuna maglia bianca italia-israele.
Evoluzione
1948[69]
|
|||||||||||
2000[99]
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2001[100]
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2002[101]
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2003[102]
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2005[103]
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2006[104]
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2008[105]
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2008[106]
|
2010[107]
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2010-12[108]
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2012-13[109]
| |
2014[110]
|
2016[111]
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2016-17[112]
|
2018-19[113]
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2019-20[114]
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2021[59]
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Terza divisa
La prima volta in cui la nazionale di calcio dell'Italia non utilizzò né l'azzurro né il bianco, fu durante il periodo fascista. La selezione italiana vestì in più occasioni una maglia completamente nera,[42] voluta negli anni 1930 da Benito Mussolini:[115] questa casacca, che debuttò nell'amichevole con la Francia del 17 febbraio 1935,[116] venne poi utilizzata al torneo calcistico degli XI Giochi olimpici di Berlino dell'anno seguente,[117] nonché nella seconda gara dei Mondiali del 1938, in questo caso ancora contro i francesi padroni di casa di quell'edizione.[118][119]
Bisognerà attendere il 1954 per trovare nuovamente una divisa alternativa ai due colori storici.[120] Il 5 dicembre di quell'anno, l'Italia ospitò un amichevole contro l'Argentina e i giocatori della selezione italiana scesero in campo con una inedita maglia verde, sulla quale veniva mantenuto lo stesso stemma usato in quel periodo. I pantaloncini rimasero bianchi, mentre i calzettoni furono neri bordati di verdi.
Per i cinquant'anni che seguirono quell'evento, la nazionale rimase con i classici due colori fino al 2004 quando, per un'amichevole a Reykjavík con l'Islanda del 17 agosto, l'Italia utilizzò un'inedita divisa blu scuro.[121]
Nel 2019, per la prima volta nella sua storia, l'Italia si dotò ufficialmente di una terza divisa nel kit denominato Rinascimento, rispolverando nell'occasione quel verde già visto in quell'amichevole del 1954.[122] La nuova maglia verde, inaugurata per l'incontro di qualificazione a Euro 2020 con la Grecia, presenta un pattern grafico sulla parte frontale e sulle maniche ispirato all’arte rinascimentale italiana resa celebre da dipinti, tessuti e opere architettoniche.[123]
1938[124]
|
2004[125]
|
2019[114]
|
Divise celebrative
Nel 2009, per la partecipazione alla FIFA Confederations Cup, la nazionale indossò una maglia celebrativa,[50] con il colore che veniva ispirato da quello del Periodo d'oro, in cui avvenne la conquista del doppio titolo mondiale, intervallato dal titolo olimpico. Alla casacche azzurro pallido, vennero abbinati calzoncini e calzettoni marroni.[50] L'utilizzo del marrone creò discussioni, poiché in origine i calzoncini di quell'epoca erano bianchi e i calzettoni neri, ma la scelta venne motivata con ragioni estetiche, anche se forse influì il timore di utilizzare il nero creando polemiche, in quanto quel colore era associato al regime fascista, in auge durante il Periodo d'oro della nazionale italiana.[50]
Ad agosto 2012, la FIGC e la Puma presentarono una maglia speciale che celebrava il trentennale della vittoria della nazionale al campionato del mondo 1982.[126] La maglia fu la stessa indossata al campionato d'Europa 2012, con l'aggiunta di dettagli stilistici che si trovavano nella divisa dell'82: i colori del colletto e degli orli delle maniche blu, con inserto tricolore, richiamavano quelli originali, mentre la stampa dorata presente all’interno del collo ripropose tutti i risultati delle partite disputate al mondiale di Spagna e il numero applicato sul retro aveva lo stesso font di quello utilizzato in quella edizione del torneo.[126] Per ultimo, il logo Figc venne adornato da una grafica dorata.[126] Questa maglia venne indossata per alcuni incontri di quell'anno.
2012[128]
|
Divise dei portieri
Le prime divise dei portieri della nazionale furono di colore nero.[42] Nel secondo dopoguerra, si cambiò passando a varie tonalità di grigio, con colletto e bordi azzurro[42] e pantaloncini neri. Questa divisa dei portieri rimase pressoché inviariata fino agli anni ottanta, quando il grigio della maglia divenne un argento metallico, frutto anche delle novità tecniche dell'industria tessile.[42] Dall'inizio del decennio successivo vennero realizzate ancora divise dei portieri con i colori tradizionali argento o grigio, ma che presentavano anche altri colori in disegni centrali e/o sulle maniche.[42] Negli anni duemila invece si è abbandonato l'utilizzo di un colore univoco per la divisa dei portieri. Pur utilizzando ancora il grigio, come ad esempio durante i campionati europei del 2000, del 2012 e del 2016,[55] gli estremi difensori della nazionale hanno indossato divise completamente di colore verde (campionato d'Europa 2008 e campionato d'Europa 2012),[55] rosso,[42] nero (campionato del mondo 2002),[54] oro (campionato del mondo 2006),[129] giallo (campionato d'Europa 2020), arancione, ecc. arrivando ad avere nel kit ufficiale anche una seconda e una terza divisa ufficiale.
- Prima divisa dei portieri
1910[61]
|
1911[62]
|
1912[51]
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1914[63] da fare
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1915[64]
|
1914[65] da fare
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1924[66]
|
1925[130] da fare
|
1927[67] da fare
|
|
1936 da fare[135]
|
1942[69]
|
1945[69]
|
1946[69]
|
1947-48[69]
|
1949[69]
|
1949-50[69]
|
1950[69]
|
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2000[136]
2003[137] |
2006[138]
|
2008[139]
| |||||||
2010[141]
|
2012-13[142]
|
2014-15[143]
|
2016-17[144]
|
2018-19[145]
|
- Seconda divisa
1938[124]
|
2009[146]
|
2012-13[147]
|
2014-15[148]
|
2016-17[149]
|
2017[57]
|
2017-19[150]
|
- Terza divisa dei portieri
2012[151]
|
2014-15[152]
|
2016[153]
|
2018-2019[154]
|
Sponsor tecnici
Il primo sponsor tecnico della nazionale di calcio dell'Italia è stato Adidas, azienda tedesca che ha vestito gli Azzurri dal 1974 al 1978. La sponsorizzazione più longeva, invece, è quella in essere con Puma, che fornisce le divise alla selezione italiana ininterrottamente dal 2003.
Di seguito la cronologia degli sponsor tecnici della nazionale italiana:
Periodo | Azienda |
1910-1974 | Nessun sponsor tecnico |
1974-1978[56] | Adidas |
1978-1979[56] | Baila |
1979-1984[56] | Le Coq sportif |
1984-1985[56] | NR |
1985-1994[56] | Diadora |
1994-1999[56] | Nike |
1999-2003[56] | Robe di Kappa |
2003-oggi[56] | Puma |
Simboli ufficiali
Stemma
Storia
Fin dai primi incontri ufficiali della nazionale italiana, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda, costituita da una croce bianca in campo rosso, su sfondo azzurro.[155][156][53]
Nel 1927 sulla maglia azzurra, accanto alla croce sabauda venne aggiunti due nuovi simboli: la corona sopra la croce sabauda ed il fascio littorio.[53][44] Per volontà del duce Benito Mussolini, l'abbinamento dell'armoriale di casa Savoia e del fascio littorio accompagnerà tutti gli incontri degli Azzurri fino al 1942, anno dell'ultimo incontro prima dell'interruzione bellica dovuta alla Seconda Guerra Mondiale.
Nel secondo dopoguerra, caduto il regime fascista ma con ancora in vigore la monarchia, nel 1945 la nazionale riprese l'attività riproponendo nuovamente la croce sabauda, senza più il fascio littorio.[69]
Abolita anche la Monarchia nel 1946, in quell'anno gli Azzurri scesero in campo senza nessuno stemma,[69] e nel 1947 trovò posto sulle maglie un tricolore originariamente raccolto in uno scudetto con bordo dorato, di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina.[44][157]
Già dopo qualche anno, precisamente nel 1952,[53] si ebbe la prima modifica al logo cucito sulle maglie della nazionale: lo scudo tricolore venne sormontato con una banda orizzontale, anch'essa all'interno della bordatura dorata, contenente la scritta ITALIA in maiuscolo e di colore oro.[53] Questo logo accompagnò gli incontri della nazionale fino al 1982,[53] quando venne apportata una piccola variante consistente nell'aggiunta della scritta FIGC, sempre in color oro, posizionata verticalmente nella banda bianca del tricolore.[53]
A seguito della vittoria nel campionato del mondo 1982 venne modificato lo stemma, e il nuovo logo prevedeva uno scudo svizzero, bordato in oro, contenente il tricolore sovrastato da una banda nera al cui interno trovavano spazio tre stelle dorate, rappresentanti i tre titoli mondiali conquistati. Tale scelta della FIGC fece seguito a quella della Federazione calcistica del Brasile, che nel 1970 utilizzò le tre stelle per celebrare i tre mondiali vinti dalla nazionale Verdeoro. Bisognerà attendere il campionato mondiale di calcio 1998 perché la FIFA regolarizzi l'utilizzo delle stelle, consentendo a tutte le federazioni che hanno vinto almeno un titolo mondiale di apporre una stella, sul proprio logo e sulle maglie della rispettiva nazionale, per ogni Coppa del Mondo vinta.
Un anno dopo però, nel 1984, la FIGC cambiò nuovamente lo stemma sulle maglie della nazionale, inserendo il nuovo logo della Federcalcio stessa: uno stemma tondo bordato in oro, al cui interno sono posizionati, su campo azzurro, un tricolore diagonale con la scritta FIGC all'interno della banda bianca e sovrastato dalla scritta ITALIA, entrambe in corsivo e dorate, e le tre stelle in oro, verticali e oblique anch'esse. Questo stemma rimarrà sulle maglie della nazionale fino al 1992, quando la Federcalcio presentò il suo nuovo logo disegnato da Patrizia Pattacini, vincitrice di un apposito concorso indetto. Il nuovo stemma sulla divisa azzurra rappresentava una "i" stilizza e obliqua, con il puntino azzurro in alto a sinistra; nella parte alta della striscia verticale trovavano posto le tre stelle dorate su campo azzurro, al centro su campo bianco la denominazione estesa FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO e, in basso, il tricolore.
Nel 1999 si tornò al tradizionale scudo tricolore, mentre il logo federale veniva relegato al solo ambito istituzionale. Sulle maglie era nuovamente cucito lo scudetto tricolore sovrastato dalla scritta ITALIA, il tutto bordato in oro come lo stemma introdotto negli anni cinquanta, a cui vennero talvolta aggiunte, esternamente e al di sopra dell'insieme, le tre stelle dei mondiali vinti (in altri casi invece le stelle furono posizionate lontano dallo stemma, sulla manica destra).
Con il passaggio da Robe di Kappa a Puma, nel 2003, come sponsor tecnico, lo stemma compare per la prima volta al centro della maglia (e non più a lato sinistro) e anche sui pantaloncini degli Azzurri.
Il logo ufficiale della Federcalcio tornò sulle maglie azzurra nel 2006, con una evoluzione del design: uno scudo di forma più squadrata con il tricolore su fondo azzurro, un segno circolare con all'interno la scritta FIGC, posizionato sul bianco, e le tre stelle dorate ognuna inserita in uno dei tre colori della bandiera italiana.[53] La vittoria della nazionale di calcio dell'Italia al campionato del mondo 2006 portò ad un necessario restyling del logo sulle maglie, l'anno seguente, poiché le stelle ufficiali erano diventate quattro, come i titoli mondiali conquistati, e il segno circolare della scritta FIGC ebbe dimensioni maggiori rispetto al logo precedente, tanto da primeggiare al centro del tricolore.[53]
A ottobre 2017 la FIGC ha introdotto un nuovo logo unificato, che declina la classica foggia dello scudetto tricolore nella forma di uno scudo svizzero; il disegno del pallone con la dicitura FIGC si sposta a cavallo della fascia ricurva che “sottolinea” l’epigrafe ITALIA, mentre le stelle celebrative dei mondiali si collocano esternamente al di sopra dell’insieme.[158][159] Il logo attuale è riportato, come stemma, sulle maglie della nazionale italiana dall'incontro del 6 ottobre 2017 con la Macedonia del Nord.[53]
Evoluzione
Periodo | Stemma |
1910-1927 | |
1927-1943 | |
1945 | |
1946 | Nessuno |
1947-1952 | |
1952-1982 | |
1982 | |
1982-1984 | |
1984-1992 | File:-------- |
1992-1999 | File:------- |
1999-2005 | / |
2006-2007 | File:-------- |
2007-2017 | File:------ |
2017 | File:------ |
Inno
Oltre a Il Canto degli Italiani (conosciuto anche come Fratelli d'Italia, Inno di Mameli o Canto nazionale), inno nazionale della Repubblica Italiana[160] suonato prima di ogni incontro degli Azzurri, nel corso degli anni sono stati commissionati dalla FIGC vari inni celebrativi della Nazionale maschile di calcio. Il primo inno, commissionato nel 1997 in occasione del centenario della Federcalcio, venne scritto dal cantautore Claudio Baglioni, che compose il brano Da me a te, presentato allo Stadio Ennio Tardini di Parma il 22 aprile 1998 in concomitanza dell'amichevole Italia-Paraguay.[161] Un nuovo inno venne realizzato nel 2006 dal gruppo musicale dei Pooh, dal titolo Cuore azzurro, che accompagnò la selezione nazionale nel corso del campionato mondiale 2006, vinto proprio dall'Italia.[162] I proventi ricavati vennero devoluti interamente in beneficenza per il recupero dei bambini soldato della Sierra Leone. L'ultimo inno della nazionale italiana è, dal 2014, il brano Un amore così grande 2014 ricantato dal gruppo musicale dei Negramaro,[163] la cui versione originale è stata interpretata nel 1976 da Mario Del Monaco e nel 1984 da Claudio Villa. La cover dei Negramaro è stata anche pubblicata come singolo su iTunes e il ricavato delle vendite è stato devoluto in beneficenza alle società ONLUS AISM e AISLA per sostenere le loro ricerche scientifiche contro la sclerosi.[164]
Medagliati
Campionato mondiale | Campionato europeo | Giochi Olimpici | Conf. Cup | Totale | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Calciatore | |||||||||
Leonardo Bonucci | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 3 |
Giorgio Chiellini | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 3 |
Salvatore Sirigu | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 3 |
Ignazio Abate | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Francesco Acerbi | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Alberto Aquilani | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Davide Astori | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Mario Balotelli | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Nicolò Barella | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Alessandro Bastoni | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Andrea Barzagli | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Andrea Belotti | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Domenico Berardi | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Gianluigi Buffon | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Antonio Candreva | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Gaetano Castrovilli | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Alessio Cerci | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Federico Chiesa | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Bryan Cristante | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Daniele De Rossi | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Mattia De Sciglio | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Alessandro Diamanti | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Giovanni Di Lorenzo | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Gianluigi Donnarumma | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Stephan El Shaarawy | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Emerson Palmieri dos Santos | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Alessandro Florenzi | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Emanuele Giaccherini | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Alberto Gilardino | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Sebastian Giovinco | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Ciro Immobile | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Lorenzo Insigne | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Jorginho | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Manuel Locatelli | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Christian Maggio | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Federico Marchetti | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Claudio Marchisio | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Alex Meret | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Riccardo Montolivo | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Matteo Pessina | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Andrea Pirlo | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Giacomo Raspadori | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Leonardo Spinazzola | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Rafael Tolói | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Marco Verratti | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Note
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- ^ Coppa Davis, l’Italia e l’allergia all’erba. I precedenti sono 24, ben 13 le sconfitte, l’ultima proprio con l’India nel 1985
- ^ CHI SIAMO
- ^ Quando l’azzurro è più intenso: l’Italia che vince al quinto set
- ^ Tc Mestre, questi favolosi 60 anni
- ^ La Torres Tennis rinnova gli impianti e guarda ai Futures
- ^ Le sorprese della Davis (Parte 1)
- ^ LA PRIMA RETROCESSIONE NON SI SCORDA MAI
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